LETTERA 1
UN ANNO DI DIETA VEGANA E RISULTATI SCADENTI SULLA DIVERTICOLITE
Gentile dr Vaccaro, soffro di diverticoli. Ho provato a combatterli con una dieta vegana rigorosa e frutto di accurata documentazione. È passato un anno e i benefici sono sempre relativi. Il rischio di infiammazione c’è sempre. Spesso mangiare crudo o spremute ha addirittura portato a un aumento delle infiammazioni e della diarrea. Solo quando, dopo un anno, ho preso degli antibiotici intestinali ho avuto dei veri benefici. È vero che i farmaci possono dare effetti collaterali, ma chi non trova altra alternativa?
PROVE SCIENTIFICHE E NON CHIACCHIERE
Poiché ho letto qualche suo articolo, anche sui diverticoli, le cose sono due. O lei ha le prove che evitare i farmaci faccia bene sempre e comunque, portando dati scientifici e molti casi di cura dei diverticoli soltanto attraverso il cibo e cure naturali, com’è giusto che faccia chi si occupa di scienza, oppure è meglio in questi casi non scrivere nulla in rete, perché potrebbe fare più danni che altro. Cordialità.
Federico Vanni
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RISPOSTA 1
SCARSA DISPONIBILITÀ A COMPRENDERE GLI EFFETTI ELIMINATIVI
Mi spiace Federico ma non accetto per niente questo tipo di critica. I diverticoli e le tasche cariche di incrostazioni fecali dure come copertoni di camion mettono anni e anni a formarsi. Il processo disgregativo, ripulitivo ed espulsivo può benissimo richiedere tempi lunghi. Ogni digiuno, ogni semidigiuno ed ogni cambiamento radicale di dieta, specie verso il crudismo e verso la frutta, comporta notoriamente degli effetti eliminativi, per cui nel breve periodo non sono da escludere infiammazioni supplementari, fastidiose sì, ma di carattere benefico ed eliminativo.
RISPETTARE LA FLORA BATTERICA
Se uno si trova bene coi farmaci è padronissimo di seguire quel percorso. La scienza della salute o Health Science non si chiama scienza a caso. Si chiama così perché si muove da sempre lungo i binari delle leggi naturali. Se uno arriva addirittura a difendere l’uso di antibiotici intestinali, quando abbiamo una flora batterica delicata e meritevole di assoluta salvaguardia, padronissimo di pensarla in quel modo. Rimettere in ordine una flora batterica compromessa ed alterata dai farmaci può richiedere mesi e mesi di cure.
CAPACITÀ AUTOGUARITIVE DEL CORPO E ONERE DELLA PROVA
I veri benefici non arrivano certamente dai farmaci ma semmai dalle capacità autoguaritive naturali dell’organismo. Continuerò pertanto ad esprimermi con coerenza e franchezza sulla rete, a favore del benessere di chi legge e a danno sicuro di Big Pharma. Se si pretende di portare prove scientifiche a favore o contro i farmaci, non vedo perché dovremmo essere noi naturalisti e fautori della non-cura del sintomo a calarci le braghe e a sostenere l’onere della prova, a dover dimostrare qualcosa quando, tra l’altro, le testimonianze a nostro favore fioccano letteralmente.
TESINE DA LEGGERE
- Diverticolite e ricovero ospedaliero
- Gastrite, colite e diverticolite
- La diverticolite, l’acqua, il cibo, l’antibiotico
- Come guarire dalle occlusioni intestinali
- La salute umana parte dal colon
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LETTERA 2
INFIAMMAZIONI INTESTINALI AUMENTATE
Gentile Valdo Vaccaro, qualche tempo fa le avevo scritto che da un anno faccio una dieta vegana con larga percentuale di cibi crudi e le mie infiammazioni intestinali sono aumentate non diminuite. Soffro di diverticoli e colon irritabile. Lei mi ha risposto che non ho saputo cogliere gli effetti eliminativi. Poi le ho riscritto ma non ho ricevuto risposte. Le riformulo alcune mie perplessità.
DOVE SONO LE SUE PROVE?
Lei ha affermato che vi sono tante prove a dimostrazione del fatto che la dieta da lei suggerita guarisce da diverticoli, colon irritabile, gastrite. Cosa significa prove? Che c’è gente che è completamente guarita da malattie gastrointestinali con cibi vegetali e anche crudi? Che sta un po’ meglio? Queste prove valgono per tutti i casi oppure solo per una parte di individui? Ma la domanda più importante è. Dove sono le prove? Io francamente conosco molti che, pur seguendo diete completamente vegetali e crudiste, continuano a soffrire di malattie intestinali.
IO SONO UNA PROVA CONTRARIA E HO GROSSI DUBBI SUGLI EFFETTI ELIMINATIVI
Io, ad esempio, sono una prova concreta che ciò che lei sostiene non è esatto. Dato che dopo un anno non ho avuto concreti benefici dalla dieta, lei sostiene che dovrei attendere ancora altri mesi di sofferenze? Ma quanto durano i suddetti effetti eliminativi? Un anno? Sette anni? Dieci anni?
Ultima domanda. Ci sono pubblicazioni scientifiche a sostegno di questi effetti eliminativi? Le parlo ovviamente di studi scientifici, non filosofici o metafisici.
NON MI RISPONDA CON LE SOLITE TIRITERE
La prego però di non rispondere con la solita tiritera che gli scienziati non si occupano di queste cose perché sono servi delle case farmaceutiche, ed hanno paura che se si scopre la verità la gente non compra più i loro farmaci. Molta gente se ne frega se la carne fa male. Da anni la comunità scientifica sostiene che il fumo provoca il cancro, ma nonostante ciò migliaia di persone continuano a fumare ed esistono tabaccherie ad ogni angolo delle città.
STATE FORSE LANCIANDO UN MERCATO BIO-VEGAN-NATURALISTICO?
E poi internet è ormai pieno zeppo di siti che sostengono che le case farmaceutiche ostacolano il progresso scientifico. Forse perché sta sorgendo un altro mercato alimentare ed editoriale, cioè quello
bio-vegan-naturalistico? Può darsi. Cordialità.
Federico Vanni
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RISPOSTA 2
MOLTE CORDIALITÀ E QUALCHE COLPO BASSO
Ciao Federico. Vedo che continui a chiudere i tuoi messaggi con il termine cordialità. Non mi pare che i tuoi contenuti corrispondano esattamente a questo. Ma non importa. Potrei risponderti altre 5 o 10 volte e continueresti a insistere sulle tue posizioni. Sei padronissimo di pensarla come ti comoda e come ti va. Non mi risulta comunque di rispondere con il fumo e le tiritere, né a te né a nessuno. Non ho bisogno di mettermi sulla difensiva e non sono tenuto a oneri della prova. Non sono in cerca di banali polemiche. Sei ovviamente libero di non gradire le mie tesine, di non leggerle e di non approfondirle.
LE PROVE STANNO NEL BLOG E NELLA GENTE CHE ESPRIME APPREZZAMENTO
Non faccio il guaritore e non pratico arti curative sul sintomo, né tantomeno sostengo scienze mediche tendenti a far scomparire un sintomo per farne sorgere altri 2 o 3 peggiori del primo. Il giudizio sulla validità di quanto scrivo sul blog lo lascio alla gente che mi segue. In oltre 6 anni di contatto costante col pubblico si sono accumulate innumerevoli testimoniante positive di auto-guarigione, e rari casi di contestazione come il tuo. Tu sei una prova contraria? Ne prendiamo nota.
Ovvio che parliamo lingue diverse e usiamo concetti diversi. Promuovi il farmaco e bocci il millenario pacchetto-salute della Health Science? Credi nel farmaco? È tuo diritto farlo.
DURATA DEGLI EFFETTI ELIMINATIVI
Quanto durano gli effetti eliminativi? Un anno, sette anni, dieci anni? Intanto nel caso tuo si parla di un anno o forse meno. Gli effetti eliminativi non sono una invenzione mia o un miraggio. Esistono che ti piaccia o meno. Durano quanto comoda a loro e non quanto comoda a te o a me. L’ho detto molte volte che le ondate eliminative sono in rapporto con la quantità di tossine, la pericolosità delle stesse, la rigorosità effettiva del soggetto, la sua forza immunitaria, il suo ricorso a farmaci che indeboliscono la reattività immunitaria. La malattia esiste solo quando è necessaria e dura solo finché ce n’è bisogno. Il principio è applicabile anche alle crisi eliminative che, come tutte le malattie, sono sempre scarichi rimediali di tossine.
FIBRE VEGETALI E NIENTE DIVERTICOLITI
Racconta Ross Horne nel suo straordinario testo “Health Revolution” dei due amici medici britannici Denis Burkitt e Hugh Trowell trasferitisi in missione per 25 anni in Africa, con dieta vegetariana al pari degli indigeni, basata su alto contenuto di fibre. Malattie come cancro intestinale e rettale, diverticolosi, diverticolite, costipazione, emorroidi, vene varicose, tromboflebite, appendicite, ernia e riflussi gastrici erano letteralmente inesistenti.
SMALTIMENTI ABBONDANTI E VELOCI
Il dr Burkitt verificò che i contadini africani smaltivano una libbra o mezzo chilo di feci al giorno, il quadruplo di quanto avveniva in media per i cittadini inglesi. Feci abbondanti, tenere e quasi inodori. Il tempo di transito dall’assunzione-cibo alla espulsione era di 24 ore e non di 3-4 giorni come a Londra.
FIBRA CHE ASSORBE UN VOLUME D’ACQUA OTTUPLO
Nell’intestino, la fibra assorbe acqua per otto volte il suo stesso volume. Causa inoltre una escrezione in più di bile del 30%, che è poi per 2/3 colesterolo. Una dieta ad alte fibre è bassa nei grassi, nel colesterolo, nelle proteine e nei carboidrati raffinati. e diventa un mezzo di espulsione del grasso in eccesso. Inoltre aiuta a mantenere nel fegato un corretto livello di estrogeno, pessimo compagno delle diete occidentali e causatore specifico di cancro alla mammella.
DOVE C’È CANCRO C’È COSTIPAZIONE E C’È SANGUE GUASTO
Per oltre un secolo i medici hanno constatato che il fattore comune più associato a tutte le forme di cancro è la costipazione. La dieta Western, che include quello che ben sappiamo, causa due insidie soprattutto e si tratta di alta viscosità ematica e costipazione. La solita questione del sangue guasto, unica vera causa di tutte le malattie. “Nessuno muore di cardiopatie e nessuno muore di niente. Tutti muoiono di sangue guasto”, firmato Padre Taddeo di Wiesent, grandissimo personaggio della storia salutistica.
CURE SIMILI PER COLITI E DIVERTICOLITI
In ogni caso, diverticoliti e coliti si trattano con modalità alquanto simili, essendo sempre infiammazioni della membrana del colon dove eventuali presenze batterico-virali nulla hanno a che vedere realmente con le malattie stesse. Lo stesso helicobacter pilori, per decenni demonizzato nelle gastriti, si è rivelato alla lunga totalmente innocente.
CENTRIFUGATI FINO A SEGNALI DI MIGLIORAMENTO
La migliore dieta rimane la dieta rivitalizzante verduriana. Nel caso di colite associata a costipazione si mettono in centrifuga le crudità prescelte, in primo luogo carota, cavolo, patata cruda non irradiata (anti-stipsi), patata dolce, rapa, sedano, ananas, mele di stagione, ortica, avocado, dolcetti, fico, arancia, fico d’India, orzo, portulaca, tarassaco, uva, zucca. Non fare mescole strane e stare su poche e semplici combinazioni. Si va avanti per 6-8 settimane fino a quando le proprie condizioni migliorano. Poi gradualmente si aggiungono germogli e vegetali interi. Bere acqua e altri fluidi al naturale, da frutta acquosa di stagione. Altri rimedi naturali specifici sono il peperoncino rosso piccante e l’aglio mescolati nei succhi, ottimi cicatrizzanti nel caso di ulcerazioni.
ESIGENZE PERSONALI VARIABILI NEI DETTAGLI
Se nella fase iniziale non si riescono a sopportare i cibi crudi, ci può essere anche un inserimento provvisorio e breve di cibi facili tipo purè di patate, minestra di verdure, cavolfiori. La politica della sperimentazione e del passo dopo passo non va affatto bocciata. Pur mantenendo tutti le stesse caratteristiche di base, ogni persona è strutturata internamente a modo suo, per cui le esigenze nei dettagli variano.
Valdo Vaccaro
Valdo sei una brava persona.
Io uno come questo qui l'avrei mandato a quel paese, perché provoca, vuole avere prove, e rompe anche con i suoi modi indisponenti.
Puah
Noi possiamo optare per due tipi di guarigione: quella convenzionale offerta dalle cure mediche e dai farmaci, oppure quella naturale messa in atto dal nostro organismo (perciò detta autoguarigione), il quale organismo finchè vivrà continuerà ad obbedire alle istruzioni iscritte nel suo dna che gli indicano (tra le altre cose) tutto quel che dev’essere fatto affinchè l’organismo si mantenga sano ed efficiente, naturalmente a condizione che non venga in questo impedito dalla nostra cattiva condotta. La prima prova dunque dell’esistenza dell’autoguarigione è di ordine teorico ed attiene al funzionamento stesso della vita come la conosciamo e cioè come realizzazione del progetto costituito dal patrimonio genetico. Poi ognuno di noi ha modo di sperimentare la sua personale prova di guarigione naturale: dalla guarigione di un semplice raffreddore o di una più complicata influenza senza far ricorso a farmaci, fino a percorsi di guarigione molto più complessi, che possono richiedere tempi assai più lunghi e comunque tanto lunghi quanto richiesto dalle particolari condizioni di partenza. Più vecchi e malandati siamo, e più travagliato e lungo sarà il processo guaritivo, com’è ovvio che sia dovendo l’organismo mettere in atto un gran numero di azioni manutentive e riparative, attraverso generazioni successive di cellule via via più sane. E’ ben possibile che il nostro corpo sia ridotto in condizioni tali di degenerazione da non essere più in grado di ripristinare, neppure nei tempi lunghi, un buono stato di salute: questo in genere non possiamo saperlo a priori, soltanto lui sa perfettamente come stanno le cose. A noi non resta che affrontare la sfida, oppure rinunciare mettendoci nelle mani della medicina ufficiale e dei farmaci. In quest’ultimo caso però sapendo che non di vera guarigione si tratta, ma solo di una toppa provvisoria e non realmente efficace che lascia intatto il problema di fondo e anzi lo aggrava (peggio el tacon del buso).
D’altra parte capisco la tua delusione e sfiducia nei confronti delle crisi eliminative (detox), di cui si sa davvero troppo poco e in presenza delle quali non si sa mai bene come comportarsi: adottare uno stile di vita rigorosamente virtuoso (crudo 100% ecc) che esalti la detox (sofferenze comprese) al massimo grado, in modo da accelerare il processo di guarigione, oppure adottare comportamenti meno rigorosi (esempio mantenere una quota più o meno alta di cotto) per alleviare la detox in modo da metterla sotto controllo e renderla tollerabile, anche se ciò comporta un allungamento dei tempi di guarigione? Per l’esperienza che mi son fatto personalmente e fra la cerchia dei miei conoscenti crudisti, direi che in materia di detox è opportuno stare accorti: meglio la gradualità piuttosto che scatenare forme eliminative che poi non siamo in grado di tenere sotto controllo, gradualità che sarà tanto più necessaria quanto più compromesso è il quadro patologico di partenza. Un soggetto non più giovane e molto debilitato non può in genere permettersi di mettersi a crudo integrale (men che meno con soli succhi), ma deve accontentarsi di una quota di cotto. Poi ognuno farà i suoi tentativi e le sue prove, alla ricerca del suo personale sentiero di guarigione. Quanto a te, se sei ancora abbastanza giovane e senza troppi danni degenerativi, penso che ti convenga farci un pensierino, pur con tutte le cautele del caso. Chissà che anche tu riesca a farti la tua prova personale, da mettere poi a disposizione di altri che la pretendono da noi. Io ci son riuscito, e mi ci è voluto più di qualche anno, quindi occorre armarsi di pazienza e tenacia. In bocca al lupo.
Federico, posso comprendere la tua impazienza ma forse non hai compreso quale è lo stato dei corpi umani oggi.
Potrei suggerirti come già ha fatto Valdo di andarci piano col crudo all'inizio, e in particolare con la frutta. La frutta è l'alimento per eccellenza per l'essere umano ma il corpo deve essere sano, con l'intestino malconcio le infiammazioni possono perdurare.
Inoltre attento a tutto ciò che è OGM o a cui tu sei intollerante magari senza saperlo. Il mondo BIO è un business come giustamente hai capito, il BIO è industriale. Il vero BIO semplicemente non avrebbe bisogno di etichette per esistere. Anche su questo punto un consiglio particolare, evita al 100% il grano e prova a fare un lungo periodo (mesi) senza glutine.
Ciao.
con una correttissima dieta vegana tendenzialmente crudista il mio colon irritabile, che mi ha perseguitato per tutta la vita, e' sparito. Un anno non e', anche solo intuitivamente, un po' pochino ? : io ci ho messo molto di piu' pero' funziona assolutamente.
Un caro saòluto Valdo
armando calosso
Non credo che Federico sia un provocatore: è una persona che si è affidata ad una particolare dieta con fiducia e sperava di vedere dei risultati che faticano ad arrivare.
Lo difendo perchè mi trovo nella sua stessa posizione.
Da febbraio seguo la dieta vegana nella scia di mio marito, che soffrendo di ipertensione ne ha ottenuto notevoli benefici.
Io invece mi sento molto debole e mi domando, come Federico, quanto può durare la crisi eliminativa.
Credo sia lecito avere perplessità a cambiare così radicalmente la propria alimentazione ed essere critici rispetto a certe affermazioni tanto radicali.
Lasciamo lo spazio ai dubbi, non seguiamo pedissequamente le indicazioni. Mi sembra che Federico non abbia accusato nessuno.
Chiede forse spiegazioni e chiarimenti a chi probabilmente è un'esperto, come credo sia naturale.
Anche io ho difficoltà ad accettare le cose in maniera passiva, e devo sempre verificare.
Sono in crisi perchè non mi sento bene, credo che sia normale farsi delle domande.
Nessuno di voi ha mai avuto dubbi?
Fortunati!
Ma conoscerete certo il detto: chi non ha dubbi….
Povera lallabel, direi che sei decisamente da compatire. Uno che vuole avere le prove deve essere mandato a quel paese? Vuoi che si creda a certe cose per fede, come nella religione, mettendo il proprio corpo a disposizione per una causa che non si conosce solo perché ad altri (e non a tutti) è andata bene? Sarei portato a dar ragione a federico perché in effetti non c'è nessuno studio scientifico su queste disintossicazioni così lunghe. Secondo me sono infiammazioni forti a cui il corpo (ma probabilmente non tutti i corpi) un po' alla volta si adatta. Esistono svariate forme di colon irritabile, magari per alcune di queste forme il crudo può andare benissimo, per altre no. Pertanto se uno soffre per un anno senza ottenere risultati non mi pare che faccia polemiche di troppo. Quando si parla di prove scientifiche, non significa esibire l'esperienza del soggetto a cui la dieta è andata bene, occorre mostrare le esperienze degli altri 30 a cui la dieta è andata male. Ho letto alcuni post di questo blog, e noto che per ognuno che dice di star meglio, vi sono dieci altri che dicono che non va tanto bene. Non siamo tutti uguali e non abbiamo tutti lo stesso corpo. Ogni corpo necessita di una dieta differente. Mettetevelo in testa.
Con tutto rispetto: a una persona che soffre di diverticoli e che ha infiammazioni intestinali non puoi dire "stai avendo una crisi eliminativa". Potrebbe trattarsi di diverticolite. Il persistere di queste infiammazioni potrebbe portare alla perforazione di qualche diverticolo. Sto parlando di peritonite. Uno non può rischiare la vita per una "crisi eliminativa".
Come ben si comprende dalla risposta di Vaccaro, non ci sono prove scientifiche di queste "crisi eliminative". Ci sono invece centinaia di prove scientifiche che dimostrano che la cellulosa contenuta nella verdura cruda aumenta i movimenti dell'intestino e il transito intestinale. Ciò può andar bene per alcuni e malissimo per altri.
Vorrei domandare a Francesco cosa mangiava prima di diventare vegano. Perché una disintossicazione che dura un anno fa pensare che prima si nutrisse di immondizia. E vorrei anche chiedergli se ogni tanto gli sorge il dubbio che il suo corpo si sia semplicemente adattato alla nuova dieta.
A Simere vorrei consigliare di farsi subito un'analisi del sangue. Perché i suoi sintomi potrebbero essere dovuti ad anemia per carenza di vitamina b12. Ci sono molti vegani, compreso il dott. Campbell, che sostengono come sia importante l'assunzione quotidiana di vitamina b12. Ciò non riguarda tutti gli individui, alcuni ne fanno a meno e non gli succede nulla, ma ad altri la carenza di b12 può portare a problemi gravi e addirittura irreversibili. Fai molta attenzione quindi.
Credo che questo atteggiamento di vedere tutto o bianco o nero non faccia bene a tutte le persone (e alla scienza in genere). Ci sono ottime ragioni per mangiare verdure e frutta, ma ci sono anche tante cose positive nella scienza e nella medicina moderne. L'importante è saper distinguere.
Comunque dire a un soggetto affetto da diverticoli e di cui non si sa nulla (età , peso, gravità del problema ecc.) che sta avendo "crisi eliminative" è da irresponsabili.