DISTROFIA FSHD, DIGIUNO PROLUNGATO E LENTA RIPRESA PONDERALE

da 14 Nov 2016Distrofia muscolare

LETTERA

TENTATIVO DI AUTOGUARIGIONE DA DISTROFIA FSHD

Buongiorno Valdo. Intanto le dico che la stimo, e anche tanto, quello che fa e dice e come lo dice. È semplicemente fantastico. A breve mi arriverà il suo libro. Non vedo l’ora di leggerlo. Questa è la seconda email che le invio. Immagino che dovrà rispondere a tantissime email, ma io spero che prima o poi avrà tempo per rispondermi. Soffro di distrofia muscolare Fshd. Ho deciso di uscire da questo schifo e guarire con un digiuno e un cambio di alimentazione.

DIGIUNO DI 40 GIORNI A BASE DI ESTRATTI

Il 15 giugno ho iniziato il mio digiuno con estratti dato che sono molto magra partendo da 45 kg. Il mio digiuno è durato 40 giorni. L’ho interrotto il 24 luglio con un peso di 37 kg, e fino adesso sono vegana.

DIFFICOLTOSA RIPRESA PONDERALE E LENTEZZA NEI MIGLIORAMENTI

Ma non riesco più a riprendere peso. Mi sono fermata a 41 kg. La cosa che un po’ mi rende ansiosa è che ancora non ho subito miglioramenti al mio stato di salute. Sono molto positiva e credo in quel che ho fatto e che continuo a fare, ma secondo lei quanto tempo dovrò aspettare per vedere dei miglioramenti? E, a parte una alimentazione vegana e un po’ di esercizi fisici, cosa potrei fare di più?
Scusi il disturbo. Cordiali saluti e grazie.
Maria

*****

RISPOSTA

IL TESTO DIABETE È INDISPENSABILE PER TUTTI INDISTINTAMENTE

Ciao Maria. Scusa il grave ritardo nella risposta. Non ho capito a quale dei miei libri ti riferisci. In ogni caso ti sarà sicuramente utile studiare per bene soprattutto il mio ultimo testo Diabete, ottenibile in 3 giorni, ma soltanto presso le Editors Elena e Lina, Tel 340-0617833, info@hygeaedizioni.com.

DEFINIZIONE DI FSHD O FACIO-SCAPULO-HUMERALMUSCULAR DYSTROPHY

La distrofia muscolare (FSHD) è tra le più comuni malattie muscolari, definita dalla medicina come ereditaria. Colpisce la muscolatura del volto per poi estendersi alla muscolatura della scapola, e alla muscolatura addominale. Per questi motivi i pazienti non riescono ad alzare le braccia e assumono posizioni scorrette della colonna vertebrale. Inoltre, a causa della debolezza della muscolatura del bacino, il 20% dei pazienti perde la capacità di camminare in modo autonomo.

QUANDO SI PARLA DI PORTATORI SI VA SEMPRE FUORI DAL SEMINATO

La FSHD è stata associata ad un numero ridotto di sequenze di DNA ripetute che si trovano sulle braccia lunghe del cromosoma n. 4. L’analisi del DNA permette d’individuare tutti i soggetti portatori del difetto molecolare. Tuttavia la malattia può colpire i portatori del difetto molecolare in modo assai variabile e imprevedibile. Nella stessa famiglia si possono osservare persone in sedia a rotelle e altre che non mostrano segni della malattia. Questo rende molto difficile e incerta la prognosi, specie se si rimane ancorati alla ideologia genetica come fa la medicina.

TRACOLLO IDEOLOGICO E METODOLOGICO DELLA GENETICA

Ricordo che la genetica come materia ha subito ultimamente un autentico tracollo, visto che sono venuti a mancare i presupposti e i dogmatismi sui quali essa si reggeva, ovvero la fissità e la inguaribilità a vita del sintomo genetico, attenuabile solo molto parzialmente mediante terapie farmacologiche. La genetica viene infatti smentita tutti i giorni dai fatti, essendo dimostrato che i geni e il Dna si dimostrano sensibilissimi agli alimenti che assumiamo e ai comportamenti che adottiamo.
Ed è proprio su queste basi che la Health Science spinge verso i cibi innocenti, digeribili, vibranti e vitali, nonché verso il suo formidabile pacchetto salute basato su fiducia, sole, respirazione, movimento regolare ed assistito, riposo notturno.

UN RISCHIOSO ED AVVENTUROSO EROISMO DIGIUNISTICO

Quanto al tuo modo di affrontare il problema, devo farti i complimenti per la determinazione ed il coraggio, anche se non mi sentirei davvero di raccomandare un digiuno drastico prolungato per 40 giorni, pur con l’assunzione di estratti e non a semplice acqua leggera. In effetti le difficoltà che lamenti sia nel riprendere peso che nell’esperimentare un rapido ripristino di forza e di benessere, indicano a mio avviso che sei andata al di là dei limiti e delle tue stesse necessità reali, dando una eccessiva bastonata ai tuoi meccanismi auto-guaritivi e alla tua intelligente ma fisiologicamente ultrasensibile immunocompetenza.

I DIGIUNI PROLUNGATI IN ECCESSO NON SI ADATTANO ALLE NOSTRE CONDIZIONI E AI NOSTI CLIMI UMIDI

Il digiuno condotto in proprio si fa sulla base dei 3 giorni o al massimo di una settimana, e si interrompe non appena il corpo lo richiede dando chiari e netti segnali di ritorno-appetito. Se poi uno lo prolunga oltre i limiti, arrischia di indebolirsi e di compromettere la capacità immunitaria di mandare quei segnali. Meglio semmai suddividere il digiuno in due fasi successive a distanza di uno o due mesi. Non siamo dei fachiri e non viviamo in climi secchi ed assolati.

CIBI NATURALI PER LA RIPRESA PONDERALE

Penso che nel frattempo avrai già fatto dei progressi. In ogni caso, per accelerare la ripresa ponderale, non rimane che proseguire nella strada intrapresa privilegiando l’assunzione di alimenti a buon contenuto nutritivo-calorico, tipo germogli, avocado, legumi, fagioli, lupini, fagiolini, patate non irradiate, castagne non irradiate, funghi, polenta di mais e di farina-castagne, semini, mandorle, pinoli, germe di grano, alghe, cavoli, cavolini Bruxelles, gnocchi di patate non irradiate, gnocchi di zucca, minestre di verdure, pasticcio con verdure, riso integrale e verdure, lasagne vegetali al radicchio, punte di catalogna, cachi, uva, mele, strudel di mele dolcificate solo con uvetta e datteri, castagnaccio coi pinoli. Fare solo attenzione a non intasarsi e a non pretendere troppo. Puntare dunque a una ripresa progressiva e controllata, rispettando la regola del “Non mangiare se non in presenza di appetito”.

PIÙ CONCRETEZZA E MENO ETICHETTE ESTERNE

Se necessario, si deve dare prevalenza alle proprie necessità fisiologiche e alla richieste che ti arrivano dal corpo, prima ancora che alle etichette ideologiche di veganismo. Preferisco un vegetariano ben bilanciato che si accontenta di qualche casuale imperfezione tipo uova biologiche, formaggio caprino di malga, e qualche cozza, piuttosto che un vegano perfetto ma in costante sottopeso.

TENDENZIALITÀ, SOSTENIBILITÀ, BUONSENSO E PERSONALIZZAZIONE

Ognuno deve coniugare il proprio verbo e i giusti principi sulla base della tendenzialità al vegan-crudismo e non del fanatismo vegano, sulla base della sostenibilità della dieta sia nel corto che nel lungo periodo e non dell’utopismo perfezionista ed improduttivo, sulla base della personalizzazione e dell’adattamento alle proprie originali e sempre mutevoli necessità, e non sulla base di schemi astratti che valgono per una o due stagioni per poi disciogliersi come bolle di sapone. Puntare sempre ad alimentarsi al meglio causando nel contempo il minor impatto e la minore sofferenza possibile nei riguardi del prossimo e della natura che ci circonda. Questo è il principio-base che va sempre rispettato.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

4 Commenti

  1. Andrea

    E le domande? É inutile chiedere quante malattie genetiche sono state curate (riparazione del gene difettoso) perché la risposta credo sia scontata.

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  2. arvo

    Si è accennato al libro sul diabete e se non sbaglio proprio oggi dovrebbe essere la “giornata mondiale del diabete”,nella quale si fa il punto della situazione sulla patologia. Alla radio ho sentito un tal prof Bosi del S. Raffaele di Milano. Gli è stato chiesto quali sono le novità ed i progressi nell’ambito delle relative cure. Ebbene, sia detto con tutto il rispetto,direi: tutta fuffa. Hanno “nuove insuline”,nuovi sistemi di rilevamento dei valori glicemici, nuovi farmaci anche iniettabili e così via. Sul fronte dell’alimentazione niente; solite raccomandazioni per una dieta equilibrata (ovviamente onnivora) e scarso interesse per gli indici insulinici, puntando quasi esclusivamente su quelli glicemici. L’Italia sarebbe all’avanguardia nel mondo per la ricerca (ovviamente ricerca di nuovi farmaci) e si pensa per il futuro a trapianti risolutivi, immagino di pancreas. Bella roba. Ma torna il discorso della responsabilità personale; infatti un radioascoltatore ha chiamato per chiedere consigli sul suo diabete giovanile,diagnosticato di recente. Si è pavoneggiato parlando subito con apparente padronanza di “emoglobina glicata”. Alla richiesta del prof per sapere se si trattava di diabete 1 o 2, il tipo ha detto di non ricordarsi!! Incredibile! Cioè uno ha una malattia e si fa curare senza farsi alcuna domanda e senza approfondire niente, delegando tutto al dottorone di turno. Così non andremo mai da nessuna parte.

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  3. Andrea

    Ricordami più o meno il diabete qui dove si inserisce.

    Rispondi
  4. arvo

    Dimenticavo, a proposito di dna, che il tizio ha chiesto se la patologia è trasmissibile ai figli. Ma indipendentemente dalla risposta, è chiaro che se uno trasmette i propri vizi,poi è probabile che sorgano gli stessi disturbi…non ci vuole uno scienziato per capirlo.
    Direi comunque che i consigli scritti da Valdo valgono cento volte le direttive emanate da chi “ricerca” in maniera distorta avendo sbagliato completamente strada.

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