LETTERA
PER LA PRIMA VOLTA IN 12 ANNI HO SCOPERTO E ASSAPORATO COSA SIGNIFICA STARE BENE
Caro Valdo, è da un po’ che penso di scriverti, ma temevo di rimanere “delusa” per via dei tanti interrogativi che ho da molti anni e a cui nessun medico ha mai dato risposta. Ti ringrazio già in anticipo, non solo per questa tesina, ma per tutto il lavoro fantastico che fai e perché per la prima volta in dodici anni ho scoperto cosa significa stare bene. Autorizzo la pubblicazione di quanto segue a beneficio di tutti, chiedo solo la cortesia di cambiare il nome.
HO ANNI E AL MOMENTO LAVORO TRANQUILLA IN PROPRIO
Mi chiamo Rosa e ho 29 anni. Negli ultimi tre anni ho lavorato full time come impiegata in condizioni di superlavoro che sono precipitate nell’ultimo anno e che hanno portato tutte le colleghe a andarsene con un esaurimento. Io stessa mi sono licenziata in pieno lockdown e avevo perso molto peso che ora ho riacquisito. Da allora ho iniziato un lavoro da casa che nonostante tutti i “ma” mi permette di lavorare part-time in tutta tranquillità. Passo ora alla mia lunga storia clinica (anche se non sembra, ho cercato di essere sintetica!).
PROBLEMI DI STOMACO E INTESTINO A PARTIRE DAL 2007
Tutto iniziò a agosto 2007 dopo una settimana in cui mi ero abbuffata di pesche (all’epoca non era mia abitudine mangiare la frutta). Mi ritrovai con un addome gonfissimo e costipatissimo. Un paio di settimane dopo iniziai a avere problemi di stomaco e di reflusso per cui il medico mi prescrisse delle pastiglie inutili. Il mese successivo (era ottobre) iniziai ad assumere la pillola anticoncezionale (a puro scopo contraccettivo) senza né esami né visite ma con regolare ricetta medica. Nel mentre i miei problemi di stomaco peggiorarono e si aggiunsero problemi a livello intestinale come stipsi, gonfiore, meteorismo… Il gastroenterologo ipotizzò si trattasse di colon irritabile ma i farmaci prescritti non servirono.
GASTRITE ED HELICOBACTER PYLORI NEL 2008
A marzo 2008 ebbi il mio primo attacco di gastrite, talmente forte da dover andare in ospedale (la sera prima avevo mangiato pesante). Fu il primo di una serie di episodi che si ripeterono nel corso degli anni. Dagli esami videro che avevo l’Helicobacter pylori, ma visto che gli altri problemi non si erano risolti, continuai a fare esami e visite inutili dove spesso mi veniva detto che mi inventavo tutto. Faccio presente che allora mi alimentavo male, in parte per via di mancanze familiari che mi impedivano di mangiare come si deve (e spesso mi impedivano anche proprio di mangiare). Non ero sovrappeso, non facevo sport e ci tengo a precisare che non ho mai sofferto di anoressia come qualche medico ha voluto insinuare.
CALCOLI E COLECISTECTOMIA A 17 ANNI
Poi a giugno del 2008 mi trovarono dei calcoli alla colecisti e si decise per l’operazione visto che questi dovevano per forza essere la spiegazione a tutti i miei mali. Nello stesso mese mi operarono di colecistectomia laparoscopia e qui iniziarono i veri guai. Tra l’altro non avevo mai avuto coliche (a parte due giorni prima dell’operazione che però era già fissata), non sono state intraprese cure farmacologiche e avevo solo 17 anni.
FITTE EPATICHE E CRISI DI DISSENTERIA
I medici consultati successivamente mi dissero che non c’erano i presupposti per un’operazione. L’operazione fu molto stressante e traumatica per me, a causa di alcuni problemi di mala organizzazione dell’ospedale e del personale poco empatico e preparato. Il primo mese e mezzo dopo l’operazione stetti bene, cercavo di seguire un’alimentazione leggera. Poi un giorno d’agosto, improvvisamente, dopo aver mangiato un pezzo di pizza nel giro di cinque minuti mi venne una fitta fortissima al fianco destro e dovetti letteralmente correre a casa per via della fortissima dissenteria che avevo e che durò tutto il pomeriggio.
FEGATO INGROSSATO IN PIANTA STABILE E SINDROME DI GILBERT
Purtroppo, da allora, per moltissimi anni, l’accaduto si ripeté quotidianamente dopo pranzo, qualunque cosa mangiassi: fitta al fianco, dissenteria per tutto il pomeriggio e tutti i postumi la mattina seguente (gonfiori, mialgie…). Ogni tanto ebbi episodi di gastrite, molto spesso febbre a 37.5/38, spesso dolore al fegato (come se fosse ingrossato e premesse contro le costole), stipsi a meno che non avessi la dissenteria per aver mangiato, stanchezza cronica, ripetute assenze a scuola… Nessun medico riusciva a spiegarsi cosa io avessi, gli esami erano a posto, non ero celiaca, forse mi inventavo di nuovo tutto… L’unica cosa che trovarono fu la sindrome di Gilbert al fegato, che però da sola non bastava a spiegare il tutto.
INTOLLERANZE, ALLERGIE E GIRANDOLA DI DIETE
Dopo qualche anno, abbandonate le speranze con la medicina ufficiale, mi addentrai nel territorio delle terapie olistiche e delle intolleranze (che all’epoca non esistevano per i medici). Risultai intollerante a un sacco di alimenti (quasi tutti i cereali, latte, uova, molti tipi di frutta e verdura, lo zucchero, il lievito). Seguii le diete di esclusione senza grossi risultati. Iniziai a fare periodicamente dei trattamenti di riequilibrio energetico per le intolleranze e devo dire che negli anni sono stati le uniche cose a darmi un po’ di sollievo dai sintomi. Nel mentre provai qualunque terapia olistica e dieta che mi venne sotto mano. Inoltre, visto che i medici dicevano che mi inventavo tutto, feci anche psicoterapia regolarmente per ben quattro anni.
SCELTA VEGETARIANA A 20 ANNI E DISTACCO DALLA FAMIGLIA, CON VEGANISMO TENDENZIALE DAI 22 AI 28 ANNI
Non mi aiutò per il mio malessere fisico. La situazione di salute lentamente migliorava ma non si risolveva (dissenteria quasi tutti i pomeriggi ma per “sole” due ore invece che quattro) e così a 20 anni diventai vegetariana e fortunatamente andai via di casa. A 26 anni iniziai a essere tendenzialmente vegana (sia per motivi etici che salutistici) e a 28 lo divenni del tutto.
PILLOLA ANTICONCEZIONALE E CRAMPI MESTRUALI DAI 22 AI 24 ANNI
A 22 anni avevo sospeso la pillola nella speranza di risolvere tutti i miei problemi. Non cambiò nulla (neppure mi andò via la cellulite che mi aveva procurato), ma iniziarono a venirmi dei fortissimi crampi mestruali che mai avevo avuto prima. Poi la ripresi ancora per un anno quando avevo 24 anni perché volevo liberarmi dei crampi ma non servì a nulla, se non a scoprire che nel bugiardino avevano inserito un nuovo effetto collaterale: calcoli alla colecisti!!
DIFFICOLTÀ PERSISTENTI A RITROVARE UN MINIMO DI RIEQUILIBRIO STABILE
Fino ai 26 anni la situazione è rimasta stabile: ho continuato a seguire mille terapie olistiche, percorsi di crescita personale, mangiando progressivamente meno e in modo sempre più sano e vedendo dei lenti ma progressivi miglioramenti che mi portarono a avere mal di pancia “solo” più 2-3 volte a settimana, a volte anche solo per una mezz’ora o un’ora. Purtroppo ero ancora lontana da una condizione di vita normale, nella quale non dovessi fare i salti mortali per essere presente sul lavoro e nella quale non dovessi negarmi attività che con i miei problemi sarebbero state disagevoli. Dopodiché, intorno ai 26 anni la situazione cambiò: il mal di pancia iniziò a venirmi a volte anche dopo cena, a metà pomeriggio, nel tardo pomeriggio, qualche volta pure di mattina!! Non era più prevedibile (e quindi gestibile) e non era più innescato esclusivamente dal cibo.
DIAGNOSI DI SINDROME POST-COLECISTECTOMIA IRRISOLTA
Per un certo periodo presi anche degli ansiolitici visto che i medici da cui occasionalmente ancora mi recavo dicevano che per loro si trattava solo di ansia. Gli ansiolitici mi fecero stare meglio per un mese. Poi ritornò tutto come prima e li smisi. Perduravano anche i fortissimi crampi mestruali, una lingua bianca da tempo immemorabile e perdite biancastre. Un medico mi disse che il mio era un comunissimo caso di sindrome post colecistectomia che normalmente si manifesta solo nelle prime settimane dopo l’operazione, talvolta perdura per il primo anno e raramente per tutta la vita. Incurabile inoltre!! Ma in realtà non erano spiegabili le mie manifestazioni sintomatiche.
ALTRA DIAGNOSI DI DISBIOSI INTESTINALE
Infine, lo scorso anno mi recai da un medico molto rinomato per curare senza farmaci ma solo con rimedi naturali, omeopatici e con l’alimentazione. Grazie a lui ricominciai a migliorare: mi trovò una grave disbiosi intestinale a livello del tenue, confermata dagli esami delle urine, e mi fece integrare la b12. Inoltre per i primi tre mesi, oltre a tutti i rimedi naturali e omeopatici fece seguire una stretta dieta FODMAP (in chiave vegana) senza glutine né dolcificanti né additivi e senza certi tipi di frutta e verdura, che normalmente si prescrive nei casi di colon irritabile. Nei primi mesi effettivamente stetti meglio, ma poi peggiorai nuovamente, come accadeva tutte le volte.
DUE ECOGRAFIE PER DOLORI ALL’APPENDICE
La dieta successiva fu molto più restrittiva: mi tolse anche tutta la frutta (responsabile di nutrire i batteri cattivi causa della disbiosi). In concomitanza della nuova dieta mi vennero molti brufoli, che sono andati via solo a aprile di quest’anno. Di nuovo sono stata abbastanza bene un paio di mesi e poi di nuovo peggiorata. Per un certo periodo mi svegliavo anche in piena notte in preda a attacchi di dissenteria inspiegabile. A ottobre abbiamo reintrodotto tutta la frutta e la verdura. A gennaio la situazione a lavoro era diventata insostenibile e iniziai ad avere sempre dolori nel punto dove c’è l’appendice senza che però l’appendice risultasse essere infiammata (ho fatto due ecografie).
GONFIORI, APPESANTIMENTI E SCELTA EHRETIANA, CON SUCCESSIVA FORMAZIONE DI PUSTOLE E CISTI AI GLUTEI
Allora visto che ogni qual volta mangiavo cereali (con o senza glutine) mi sentivo molto gonfia, appesantita, nonostante i piccoli quantitativi, decisi (complice la lettura di Arnold Ehret) di eliminare i cereali a pranzo, limitandomi a un paio di gallette per accompagnare la verdura. Stetti immediatamente meglio, anche se non bene. Mi vennero però delle strane “pustole” sulla parte inferiore dei glutei, quasi delle piccole cisti, grandi come biglie e dolorosissime anche solo a camminare. Andò avanti per un paio di mesi e poi iniziarono a scomparire ma ne porto ancora le cicatrici ora.
INCONTRO COI TUOI LIBRI IN FASE DI LOCKDOWN E PER LA PRIMA VOLTA HO SPERIMENTATO LO STARBENE
Durante il lockdown iniziai a leggere i tuoi libri, mi licenziai, iniziai a mangiare come da te predicato e per la prima volta iniziai a stare davvero bene. Sono stata bene per 33 giorni di fila, un record per me!!! In passato mi capitava di stare bene per un po’ di giorni solamente in vacanza.
TRAUMA FAMILIARE E PERDITA DEL PADRE, CON NUOVI EPISODI DI DISSENTERIA
Poi ho avuto una brutta ricaduta alla scoperta del cancro di mio padre e di come lui abbia deciso di curarsi. Per giorni ho avuto di nuovo disturbi nonostante continuassi a alimentarmi come prima. E da allora a oggi le cose sono cambiate poco, posso annoverare in media 1-2 episodi di dissenteria postprandiale a settimana. Nonostante i miei miglioramenti in salute e nella mia alimentazione, ogni volta che ripeto i test per la disbiosi sono sempre peggio: da un punteggio di 37 a maggio dello scorso anno siamo arrivati a 98 a maggio di quest’anno!!
CANDIDA INTESTINALE E RISONANZA
Non doveva essere la disbiosi a procurarmi tutti i miei guai?? Infatti ora il medico mi sta curando per la candida intestinale (l’avrò davvero?) con un “integratore naturale”. Inoltre nell’ultimo anno mi ha sottoposta a sedute di biorisonanza due volte al mese (attualmente una sola al mese).
DUE SETTIMANE DI VACANZA COMPRENDENDO L’IMPORTANZA DEL BUON CIBO E DEL MOVIMENTO FISICO
Di recente sono stata due settimane in vacanza, durante le quali ogni giorno fino alla merenda pomeridiana ho seguito scrupolosamente la mia alimentazione igienista ma alla sera ho sempre mangiato fuori, facendo “bagordi” (ovviamente vegani e mai alcol perché sono astemia) e sono stata benissimo. Qui ho capito l’importanza di due fattori protettivi: la buona alimentazione seguita per la maggior parte della giornata e il movimento fisico (camminiamo sempre moltissimo in ferie, mentre normalmente faccio poco movimento.
RIENTRO DALLE VACANZE E RICADUTA NELLA DISSENTERIA
Nonostante ciò, dal mio ritorno a casa sono già stata male un po’ di volte, sebbene stia seguendo l’abitudine di fare un’ora di camminata veloce al giorno e abbia ripreso un’alimentazione corretta. Il problema temo che spesso sia il mio appetito: un altro elemento che in vacanza mi ha sempre salvato a parer mio è il soddisfacimento immediato del senso di fame. Infatti, da molti anni, se quando mi viene lo stimolo della fame (in mattinata o a ora di pranzo) se non mangio nel giro di breve succede quanto segue: se tardo di qualche ora, non appena finito di mangiare mi viene fortissima dissenteria e se invece seguito a non mangiare per più tempo a un certo punto mi verrà comunque la dissenteria e durerà fino a sera tardi. Questo è un grandissimo handicap perché purtroppo troppe volte per cause di forza maggiore mi sono trovata nella condizione di non poter mangiare nell’immediato.
DUBBI E INCERTEZZE SU POSSIBILE DIGIUNO
In passato avevo letto diversi libri sugli effetti terapeutici del digiuno ma non ho mai potuto metterli in pratica sia per quanto esposto sopra sia perché ho letto che con la sindrome di Gilbert il digiuno può causare addirittura danni cerebrali. Se poi si aggiunge il fatto che non ho neppure la colecisti, sembrerebbe essere un disastro annunciato. Nel mio caso può davvero essere sconsigliato un digiuno? In passato ho provato a fare un digiuno solo a succhi o solo a frutta, ma se non mangio qualcosa di più “corposo” finisce che mi viene la dissenteria come se non avessi mangiato nulla già nel pomeriggio del primo giorno.
ATTUALE DIETA VEGAN-CRUDISTA E UN SOLO FARMACO ANTI-CANDIDA
Finisco esponendoti la mia attuale giornata tipo alimentare: sveglia dopo almeno 7-8 ore di sonno e spremuta di arancia/succo con estrattore; camminata di un’ora e poi frutta; banana in tarda mattinata o quando inizio a sentire fame davvero; a pranzo un piatto abbondante di verdura cruda, con qualche galletta di mais, eventuali legumi, frutta non fermentante, avocado, frutta a guscio, semi, olive…; merenda: frutta a guscio/frutta essiccata/dolci fatti in casa dolcificati solo con la frutta; cena: all’incirca come pranzo ma più abbondante. Nel weekend sgarro un po’, ma sempre tutto vegano e niente alcol. Inoltre cerco di evitare il glutine. Non fumo. Attualmente sto solo assumendo il CANDIATOX per la candida.
ATTENDO I TUOI CONSIGLI PERCHÉ DA ANNI NON NE VENGO A CAPO
Attendo con ansia i tuoi consigli su come migliorare la mia dissenteria e sull’opportunità di un digiuno nel mio caso specifico. Inoltre ti sarei grata se potessi fare una sorta di lettura degli eventi della mia storia clinica, perché sono anni che non ne vengo a capo.
RAFFICA DI DOMANDE
Domanda 1: Perché la dissenteria quasi sempre dopo pranzo e non dopo cena? Domanda 2: E perché non mi è quasi mai venuta a quei pranzi lunghissimi in occasione di matrimoni e simili? Domanda 3: Il movimento fisico ha un reale impatto sul mio intestino? Domanda 4: È “normale” che io patisca così tanto stress e emozioni negative sull’intestino? Domanda 5: O è solo perché il mio non è ancora un intestino sano? Domanda 6: La biorisonanza ha davvero qualche efficacia o sto sprecando denaro? Domanda 7: Perché questi valori anormali di disbiosi? Domanda 8: È plausibile che abbia la candida intestinale? Domanda 9: È stata la rimozione della colecisti a creare tutti i miei guai? Domanda 10: E se sì, perché nel primo mese e mezzo che l’ho tolta sono stata bene? Domanda 11: E la sindrome post colecistectomia dove stava allora?? Domanda 12: La mia lingua tornerà mai di un colore normale o avendo perso la mia colecisti non recupererò più la perfetta salute? Domanda 13: La combo assenza di colecisti e sindrome di Gilbert cosa provoca nel corpo? Ti ringrazio e mi scuso per le tante domande. Rosa
RISPOSTA
ARMONIZZARSI COL PROPRIO CORPO E DIALOGARE CON ESSO
A 29 anni occorre assolutamente impadronirsi del proprio corpo-anima-spirito e prenderne in mano le redini, dirigendolo e non facendosi trainare da esso. Questo vale per tutti ovviamente, ma soprattutto per una giovane donna quale sei, perentoriamente vogliosa di stare bene dopo anni e anni di banali e terribili sofferenze. Occorre in altre parole dialogare in continuazione col proprio io interno e smetterla di delegare ad altre persone e a sostanze esterne questo delicato compito. Gli schemi e gli interventi curativi standard vanno del tutto abbandonati. Ognuno di noi è un caso unico ed irripetibile, diverso da tutti gli altri. Nel tuo caso il tema ricorrente è la dissenteria, ma non si tratta di una identità quanto di una conseguenza-sintomo di fattori causanti che vanno scovati e risolti.
IL MIO SCHEMA FUNZIONA DA MIGLIAIA DI ANNI E IN OGNI CONTINENTE
Io non ho una sfera di cristallo che mi permetta di dire con certezza ‘Fa questo e fa quello, Non fare questo e non fare quello e alla fine guarirai perfettamente’. Magari la possedessi. So tuttavia che il mio schema è tra i più vicini alle esigenze del corpo umano, sia in salute che a maggior ragione in sofferenza, a patto di essere applicato e praticato con coerenza e personalizzazione, cioè con adattamento alla propria condizione particolare. In altre parole ho la certezza che il mio metodo produce risultati eccezionali.
PROCEDERE CON LA DIETA RITOCCANDOLA DOVE SERVE, E TOGLIERE IL FARMACO ANTI-CANDIDA
Del resto ne hai avuto già la prova, anche se poi il trauma della perdita di tuo padre, assommato ai noti inconvenienti di questi ultimi mesi di lockdown, ha vanificato e sospeso temporaneamente tali preziose acquisizioni. Il mio consiglio è di togliere il farmaco anti-candida e di procedere con la dieta che hai ultimamente adottato, inserendo quei ritocchi e quei correttivi che via via riterrai necessari per fare degli ulteriori passi avanti. Veniamo dunque alle tue domande.
DISSENTERIA POST-PRANZO
Risposta 1: La dissenteria dopo pranzo avviene probabilmente per eccesso di depurazione. Il mio consiglio è di provare in mattinata, dopo la solita spremuta o il succo al risveglio, una colazione più consistente e fibrosa, includente ad esempio una terrina di popcorn fatto in casa, o un panino integrale con del radicchio o lattuga, dell’avocado, del pomodoro crudo e paté di olive.
MANGIARE IN MODO CONSISTENTE E SENZA FRETTA
Risposta 2: La dissenteria non avviene nei pranzi abbondanti e lunghi dei matrimoni, perché lì mangi di più e dedichi più tempo alla assunzione dei cibi. Questo ti dovrebbe insegnare che il tubo intestinale va alimentato con cura e in tempi lunghi, mai di fretta. Spesso dico che viaggiare con gli intestini scarsamente alimentati è come andare in bici con le gomme sgonfie: si fa mota più fatica e si danneggiano gli pneumatici. A parte una eventuale cura digiunistica di emergenza o di tipo breve-intermittente, il tubo gastrico è stato concepito dal creatore-natura come qualcosa che va riempito e svuotato ritmicamente. Ricordiamoci che il cibo accompagna e favorisce pure l’espulsione regolare delle nostre scorie cellulari.
MOVIMENTO AEROBICO E TRASPIRAZIONE
Risposta 3: Il movimento fisico ha un importante impatto sulla attività intestinale, soprattutto se attuato regolarmente almeno un’ora al giorno circa, se associato a una respirazione di tipo diaframmatico-addominale e col preferibile ritmo 1-4-2, se associato a traspirazione e abluzioni di acqua fresca finale alla parte ventrale. Il movimento fisico si può attuare mediante camminata veloce o meglio ancora stile trekking con supporto di racchette, mediante corsa impegnativa in bici, mediante nuoto preferibilmente in acqua marina, mediante ginnastica corpo libero, ginnastica ventrale e pesi.
INTESTINO ORGANO BERSAGLIO
Risposta 4: Evidentemente l’intestino nel caso tuo è diventato organo bersaglio, un po’ com’era il tallone per un certo Achille. La somatizzazione, ovvero lo scarico di stress ed emozioni avviene soprattutto nella parte più sensibile del corpo, quella parte che nel tuo caso non ha mai potuto godere di funzionalità normale e di rafforzamenti strutturali. Quella che ha anche subìto delle gravi menomazioni da sala operatoria.
STRATEGIA FLESSIBILE DI BREVE E LUNGO PERIODO
Risposta 5: Ovvio che non stai godendo ancora di un intestino funzionale e che vivi al contrario con un intestino infiammato, o facilmente irritabile, per il quale occorre trovare sia una strategia di lungo periodo basata sul mantenimento dei principi-base alimentari e comportamentali del mio pacchetto-salute e, nel contempo, una strategia nutrizionale elastica e variabile di breve periodo che tenga conto via via degli alti e bassi dei tuoi momenti digestivi, ricorrendo a sperimentazioni e analisi dei vari cibi per capire quali sono i più adatti a superare il momento critico.
LE CURE MEDICHE HANNO SENSO SOLO NELLA VERA EMERGENZA
Risposta 6: Stai sprecando tempo e danaro sia con la risonanza sia con le visite mediche di qualunque tipo esse siano. Per ricreare pace intestinale, riequilibrio intestinale su basi il più possibile stabili, devi ritrovare te stessa su basi globali e non con metodi curativi validi solo sulla carta e mirati al sintomo, metodi che creano pure ulteriori ansie e tensioni.
LASCIAR PERDERE LE TABELLE COI NUMERETTI
Risposta 7: Non darei troppa importanza ai valori numerici sulla disbiosi o su qualunque altro indice specifico, in quanto parziali, inaffidabili, incompleti e validi al massimo nell’istante in cui vengono rilevati, mentre il corpo varia in continuazione per cui se uno vuole curiosare nei dettagli deve usare indici variabili e curve di andamento che richiederebbero al limite test quotidiani a ritmi non umanamente sostenibili.
LA CANDIDA CE L’HANNO TUTTI
Risposta 8: Tutte le donne, e in minor misura i maschi, hanno la candida. Se però ci sono delle anomalie funzionali subentra uno sviluppo abnorme di tale microrganismo, per cui si ha una candidosi, una crescita incontrollata del fungo Candida Albicans. Ma anche tale situazione rappresenta un sintomo. La regola è che non va combattuto il sintomo ma ciò che lo causa. La candida è causata da debolezza immunitaria, stanchezza, insonnia, stress, indigestione, colite, dissenteria, diabete, obesità, problemi renali, terapie mediche specie antibiotiche, contraccettivi. Cibi raccomandati salvia, timo, curcuma, camomilla, chiodi garofano, olive in tutte le forme, olio evo, aglio, cipolla, ravanelli, rafano, rape, pompelmo, semi di pompelmo, frutti di bosco, avocado, gallette, patate, alghe. Piano con fichi, cachi, pesche, datteri. Divieto per carne, formaggi, arachidi, funghi, pani lievitati, zuccheri concentrati.
LA COLECISTI O CISTIFELLEA NON È UN ORGANO OPZIONALE
Risposta 9: La rimozione della colecisti è una cosa gravissima che in medicina si pratica spesso con eccessiva superficialità e disinvoltura, quasi si trattasse di un organo opzionale. Togliere la colecisti significa mettere a soqquadro l’intera funzione epatico-biliare. Vero che il corpo tende sempre ad auto-guarire e a porre in essere qualche rimedio anche nei casi dei maggiori maltrattamenti, ma c’è un limite a tutto. Il post-colecistemia è una vita stentata, dove ogni digestione diventa problematica non appena c’è presenza di grassi nei cibi assunti. In pratica uno è costretto a vivere in stato di allerta e di stress, pure essi causa di digestioni difficili e di dissenteria.
NON BASTA STAR BENE SUBITO DOPO L’OPERAZIONE
Risposta 10: Nel primo mese che sei stata bene, dopo l’operazione, lo sei stata perché stavi evidentemente molto attenta a non assumere cibi a rischio. Ma quando poi hai cominciato ad allentare la corda, tentando di rientrare nella normalità, ecco che il corpo ti ha subito mandato i suoi segnali, come per dire che quella strada non è più percorribile.
DOPO IL TRAUMA DELL’INTERVENTO STAVI ATTENTA AI CIBI E, INOLTRE, GLI ANTIBIOTICI TENEVANO A BADA L’IMMUNOCOMPETENZA
Risposta 11: La cristi post-colecistectomia di cui ti ha giustamente parlato uno dei tanti tuoi medici non è esplosa in quel periodo perché non solo stavi attentissima sui cibi prescelti, ma anche perché la assunzione di antibiotici correlati all’operazione ti stava inibendo e azzerando le difese immunitarie e la reattività immunitaria. Non si trattava insomma di un equilibrio raggiunto ma piuttosto di una illusoria tregua.
IL RECUPERO SALUTE RIENTRA NELLE TUE POSSIBILITÀ
Risposta 12: Il colore della lingua e il recupero della salute sono sicuramente raggiungibili nonostante tutto, ma con alcune limitazioni. La colecistectomia ti ha apportato un certo gradiente di menomazione col quale devi fare i conti, stando più attenta della gente comune nel trovare la formula giusta nel gioco del mangiare-assimilare-espellere. Hai dalla tua come tutti la legge universale per la quale siamo stati costruiti bene, vale a dire attrezzati a tutto punto, inclusa una health orientation che è esclusiva degli esseri viventi e animati. Tra le nostre dotazioni speciali anche la disponibilità di formidabili risorse interiori, a patto di crederci con pazienza e coerenza, a patto di non darsi per vinti, a patto di non cercare in continuazione delle scorciatoie di tipo medico o terapeutico.
SINDROME DI GILBERT
Risposta 13: Sindrome di Gilbert significa patologia del fegato, o ipotetico disordine ereditario-genetico, per cui ci sono difficoltà nello smaltimento della bilirubina, con accumulo abnorme della stessa. Problema benigno, modificabile e risolvibile secondo i principi innovativi della epigenetica, per cui i geni difettosi sono riparabili tramite alimentazione-pensiero-comportamento. La bilirubina è un pigmento di colore giallo-rossastro contenuto nella bile, ed è il prodotto escrementizio del catabolismo dell’emoglobina. Bilirubina deriva dal latino bilis=bile, e ruber=rosso. Per contrastare questa anomalia basta seguire uno stile di vita sano e attivo, seguendo un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di frutta, verdura, fibre, vitamina naturali e minerali organicati, rispettando i valori vibrazioni della scala Simoneton ed evitando le diete aggressive per dimagrire.
CONTINUA A CREDERE IN TE STESSA E A MUOVERTI CON PERIZIA
In conclusione, il tuo corpo va capito e assecondato secondo le sue conformazioni e condizioni attuali. Ricordati che non esiste al mondo una altra Rosa che ha fatto il tuo percorso nel bene e nel male, che ha subìto le stesse privazioni e sofferenze. Devi pertanto chiarire con certosina pazienza chi oggi tu sei. Devi riscoprire te stessa e il tuo pianeta, le cose che il tuo corpo accetta e predilige e quelle che rifiuta, col metodo prova-riprova. Tutto sommato stai già applicando la dieta più valida e dignitosa in linea generale, ma devi trovare pure il giusto adattamento in ogni dettaglio. Si tratta di un lavoro artigianale e artistico, oltre che di grande perizia, che nessuno meglio di te può condurre e gestire. Ti consiglio comunque di tirar via anche l’ultimo farmaco contro la candida.
IL CORPO TI HA GIÀ DATO I SUOI SEGNALI
Il tuo corpo non deve più essere per te un enigma. Dei segnali chiari te ne ha già dati. Sei stata bene per la prima volta dopo 12 anni grazie alla lettura dei miei libri -grazie per averlo ricordato- ma hai poi smarrito il filo di nuovo a causa dell’ultimo trauma della perdita di tuo padre, non disgiunto dalle restrizioni che il mondo intero sta patendo in questi ultimi mesi per la sceneggiata Covid. Il tuo intestino rimane comunque la parte più sensibile e vulnerabile di te stessa e ne devi prendere atto senza fartene una tortura mentale.
CIBI ASTRINGENTI, CIBI ALCALINIZZANTI E CIBI VIBRANTI
Occorre sicuramente che tu mangi con appetito e convinzione i tuoi cibi, masticando per bene ogni boccone. Ecco l’importanza del muoversi e del trasudare che sono indispensabili fattori di fame. La dissenteria in genere si contrasta con cibi astringenti, con melegrane, castagne, farina di castagne, cotogne, mirtilli, frutti di bosco, more, fichi d’India, nespole germaniche, zucca, zucchina, pere, cavolo, carote, orzo, riso, pop-corn, miglio, patate, topinambur. Completano il quadro gli alimenti anti-dispepsia come melanzane, ananas, papaia. Basilare riportare il corpo in modalità chimica alcalina. L’acidificazione infatti compromette la funzionalità degli oltre 500 enzimi a nostra disposizione e, una inibizione enzimatica, impedisce la libera circolazione alla velocità della luce dei nostri neurotrasmettitori, per cui si allungano i ritmi metabolici.
ALIMENTARSI DI MELATONINA, DI ARIA AZOTATA E DI FORZA SOLARE
Di grande rilevanza infine il rispetto del gruppo funzionale formato da retina-ipofisi-pineale che opera in totale concomitanza e reciprocità grazie a tubetti di collegamento a doppia mandata. Il prezioso lavoro di questo gruppo si attua nella fase circadiana notturna che va dalle 20 alle 4 del mattino, a patto che nella giornata appena terminata si siano rispettate le regole di alimentazione compatibile, di respirazione diaframmatica-addominale ritmata preferibilmente col sistema 1-4-2, e di esposizione solare.
L’ORMONE SOMATOTROPINA È PROTEINA NATURALE A COSTO DIGESTIVO ZERO
Ognuna delle 3 ghiandole citate si avvale di un suo carburante. Per la retina il carburante è la forza elettromagnetica solare, per la ipofisi è l’azoto che sta nell’aria all’80 percento, e per la pineale è la melatonina che si accumula dormendo bene nelle ore prima di mezzanotte e intorno alla mezzanotte, oltre che grazie ai rimboscamenti di serotonina regalati dal microbiota intestinale. Facendo la addizione di forza solare + azoto + melatonina si ottiene come somma finale un prodotto prezioso chiamato somatotropina, ovvero cibo proteico aereo a costo digestivo zero, che va a integrare i cibi assunti per via gastrointestinale. Viene anche chiamato GH1, ovvero growth hormone, ed è il cibo di cui si nutrono breathariani-respiriani-fachiri, per lunghi tratti della loro vita. Non mi resta che augurarti di rimetterti al più presto in carreggiata.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti