LETTERA
Ciao Valdo, scusami se ti scrivo in continuazione ma ho dei dubbi da sottoporti. Ho cominciato un digiuno due settimane fa con due giorni di soli liquidi, seguito da dieta di frutta e verdura cruda. Ieri ho introdotto la crema di avena alle 11, e l’ho trovata buonissima con l’aggiunta di cannella. A pranzo ho mangiato verdure cotte. In serata, immediatamente dopo la mia seduta yoga, ho avuto la diarrea, che si è ripetuta al risveglio. Ieri sera ho mangiato un frutto. Stamane niente.
Non è la prima volta che faccio una bella depurazione e che rilevo questo tipo di inconvenienti, e so che si tratta probabilmente di crisi eliminativa. Solo che altre volte la diarrea mi è durata anche una settimana. Come mi comporto? Dovrei anche farmi riparare o estrarre un dente, come affrontare il problema dell’antibiotico? Paola
RISPOSTA
Diversi tipi di imbarazzo gastrico-intestinale
Dispepsia è un termine generico riferito a un complesso di disturbi digestivi, gastrici o intestinali dalle varie origini e sintomatologie, definiti come gastriti, gastroenteriti, bruciori, riflussi, eccetera. Dissenteria è una infiammazione specifica delle mucose dell’intestino crasso che si manifesta con dolori ventrali, seguiti da evacuazioni dolorose e violente. Diarrea significa invece emissione frequente di materiale fecale liquido o semiliquido, e può essere di carattere reattivo-eliminativo (positiva) nelle sue prime fasi, mentre assume connotati patologici se continua a persistere.
Cause della diarrea
La diarrea può essere causata da medicinali, da avvelenamenti (farmaci, funghi, ecc), da intossicazioni, da emozioni stressanti, da disordini digestivi, da eccessi di cibo, da troppa frutta immessa in un corpo disabituato, cioè privo di ricettività intestinale ad essa. Batteri e virus abbondano in conseguenza, ma non hanno alcuna responsabilità causale, come del resto in tutte le situazioni patologiche del pianeta. Di per sé la diarrea è una difesa organica. Uno dei modi che il corpo usa per eliminare sostanze corrotte dalla febbre intestinale e dalle fermentazioni.
La dieta viva e crudista significa pulizia interna e regolarità evacuativa
L’igienismo raccomanda e promuove una dieta viva, vitale e basilarmente crudista, che tende ovviamente a rendere regolare e frequente l’evacuazione, evitando diverticoliti, costipazione e stitichezza, madri di tutte le malattie. Sconsigliabile trovarsi oggigiorno in condizioni sane nei bus, nelle metropolitane, nei treni e nelle stazioni ferroviarie odierne. Meglio essere malaticci, stitici, purgante-dipendenti e viagra-dipendenti. Peggio ancora trovarvisi col mal di pancia, e magari privi di abbondanti monetine per varcare le porte blindate delle toelette a pagamento.
Molte categorie remano contro e propendono per una società stitica, carica di cadaverine, topi-morti e diverticoliti
Medici, macellai, farmacisti, industrie alimentari, farmacie, caffettari, viagrai, zuccherieri, dolcificatori, pastai, cuochi e fornari, spingono la gente fuori dalle toelette e fuori dalle alcove. Vogliono i popoli apparentemente puliti ed asettici, ma in realtà sporchi e coli-batterizzati internamente, stitici e apatici, tesi e devitalizzati, con donne frigide e maschi depotenziati. Ne ho parlato nella tesina Lo scorrimento delle acque, le insufficienze e le cure, di qualche giorno fa.
Strategie risolventi
In caso di diarrea, viene consigliato uno stop a qualsiasi cibo e un digiuno a sola acqua per un periodo dai 2 ai 6 giorni. Ottimo il succo di limone di mattina, magari diluito con acqua se brucia troppo sulla lingua e in gola. Questo va bene sia durante il digiuno (in questo caso più ehretiano che igienistico-naturale) che dopo. La ripresa del’alimentazione va bene col crudismo fruttariano o i succhi di carote e sedani, puntando preferibilmente a ottimi frutti astringenti tipo nespole, kaki normali (più che kaki-mela), melograni, mirtilli, cotogne, uva, mele, castagne. Le banane e gli avocadi vanno bene. Anche il frullato di mandorle e noci è ottimo, compatibilmente con uno stomaco ricettivo.
La dieta antidiarroica sarà di tipo astringente e feculaceo
Non va mai bene contrastare farmacologicamente i sintomi, e la diarrea è un sintomo. Però non è consigliabile lasciarla libera per una settimana, altrimenti ti indebolisce e ti fa diventare come uno straccio. La si dovrà dunque attenuare ed esorcizzare dietologicamente. La dieta antidiarroica deve essere astringente e feculacea, con inserimenti di semolino, di fecola di patate, di pane abbrustolito, di pop-corn, di gallette di cereali, di creme d’avena arricchite di semi pestellati. Le patate in purea, e i tuberi in genere vanno pure bene. Un buon risotto con le ortiche, e la crema di cereali alle ortiche rappresentano ottime armi per bloccare le corse in bagno.
Altre soluzioni per ripristinare rapidamente lo stato di normalità
Anche i lupini e, con qualche prudenza, le farine di ceci e di legumi possono essere utili. Le farine di castagne, di manioca, di mais e di grano saraceno, sono tutte ottime per fare delle polentine o dei dolci virtuosi, dei crostini tipo castagnaccio (non zuccherati ma addolciti con uvetta e datteri pestellati). L’orzo bollito in acqua (20 grammi di orzo e un litro d’acqua), e dolcificato con del miele crudo, offre un decotto astringente, ottimo anche per bimbi ed anziani quando si trovassero in condizioni diarroiche. Altre soluzioni valide e facili da preparare sono il decotto di salvia e limone, oppure l’infuso di bacche mature di ginepro, oppure il decotto di melograno (frutto e scorza, un pugno in un litro d’acqua), messo a riposo e colato, offre un liquido astringente, efficace nelle diarree di cambio stagione.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti