LETTERA
FRUTTA E VERDURA PESANTEMENTE CONTAMINATE
Caro Valdo, ti scrivo per avere una tua opinione sul servizio andato in onda ieri 15 ottobre 2013, durante la trasmissione Le Iene di cui ti posto in link.
UN PROBLEMA CHE RIGUARDA TUTTI DA VICINO
Penso che il problema richiami l’attenzione di tutta la popolazione italiana, considerato che i prodotti provenienti dalla Campania arrivano sulle tavole di tutti noi. Dalla lettura delle tesine, conosciamo la tua posizione riguardo alla frutta trattata. Spesso parli di consumo di cassette di frutta anziché di poche quantità di frutta biologica.
IMMAGINI DAVVERO SCONVOLGENTI
La nostra preoccupazione sul consumo di frutta e verdura contaminata aumenta quando, sono le autorità sanitarie, come il medico intervistato durante il servizio, a porre l’accento sulla pericolosità di tali prodotti. Il filmato raggiunge livelli di enfasi, quando si associano le immagini dei terreni contaminati con quelle del signore operato per tumore al colon e con quelle delle pecore nate con malformazioni, anche se, a parer mio, bisognerebbe accertare il rapporto di causalità tra le due cose.
CI CHIEDIAMO TUTTI QUALI SIANO GLI EFFETTIVI LIVELLI DI PERICOLO
Al pari dei ministri della salute, non sottovaluterei gli stili di vita ma, a questo punto, tutti noi ci domandiamo se esiste davvero questo pericolo nel consumare frutta e verdura contaminata? Attendiamo con un certo interesse una tua opinione al riguardo. Ciao.
Giuseppe
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RISPOSTA
QUANTO ESPOSTO NEL FILMATO HA ASPETTI SATANICI
Ciao Giuseppe. Quanto avviene in diverse aree inquinate della Campania è ovviamente gravissimo. È incredibile che certe cose avvengano e che dei terreni agricoli, e relative falde acquifere subiscano questo tipo di insulti da materiali altamente tossici e non biodegradabili. Trasformare delle campagne fertili e soleggiate in fogne chimiche micidiali è letteralmente satanico, e può paragonarsi agli affondamenti di carrette del mare nei nostri mari con i loro carichi di veleni intrattabili. Non sarò certo io a sminuire il problema.
SI ADOPERANO PURTROPPO DIVERSI PESI E DIVERSE MISURE
Penso comunque che non tutta la Campania sia in quelle condizioni. La veemenza e l’aggressività di quel servizio televisivo, l’estrema rudezza delle immagini e delle interviste, troverebbero comunque maggiore giustificazione e maggiore credito se si seguisse lo stesso metro di giudizio e la stessa intensità critica nel presentare allevamenti, macelli e tonnare.
MAI DEMONIZZARE IL PRODOTTO NATURALE
Uno che vede quel video è portato certamente a non fidarsi più di niente e a tagliare drasticamente il consumo di frutta e verdura, compensando magari con il pollo, il manzo, il pollo ed il maiale, oppure con gli uccelletti e le lepri impallinate impietosamente dai cacciatori. O è portato ai prodotti sintetici e teoricamente puri della chimica ortomolecolare, tipo supplementi e integratori. O è portato a cibi stracotti, pastorizzati e confezionati, non sapendo che il peggior frutto della terra è 100 volte meno inquinato del miglior prodotto del macello o dell’industria-spazzatura.
IN OGNI CAMPAGNA ANTI-FRUTTA C’È ANCHE MOLTA IPOCRISIA
Non vorrei insomma che sotto l’ossessione scandalistica di tale programma si nascondesse la solita ipocrisia speculatrice delle ricorrenti campagne anti-frutta e anti-verdura. Sappiamo bene quanta fatica costi produrre carote, patate, pesche, arance, olive, carciofi, pomodori e tutto il resto. Sappiamo quanto miseri siano i compensi per chi produce. Sappiamo quanto alti siano gli scarti per la deperibilità del prodotto fresco, e quanto salati siano i prezzi finali di acquisto.
RADDOPPIARE I PASTI VIRTUOSI
Non esiste del resto alternativa a seguire una alimentazione vegancrudista tendenziale, per cui ognuno di noi è tenuto a massimizzare il consumo di frutta e verdura e non certo a centellinarlo. Come ha affermato nelle scorse settimane il dr Michael Greger, autorevole e seguitissimo nutrizionista americano, servono non più 5 pasti naturali al giorno, stile five-per-day di Cambridge2000, ma 9 pasti di frutta e verdura al giorno, nelle giuste quantità ovviamente.
CASSETTE DI FRUTTA E DI PATATE NON IRRADIATE, E FRIGORIFERI LIBERI DA SALME ANIMALI IN DECOMPOSIZIONE
In questo senso non mi smuovo di un millimetro dalle mie opinioni sul bio e sul non-bio. Continuo a pensare che i prodotti della natura prendano maggiore energia e vitalità più dal sole che dalla terra, e che abbiano in sé i meccanismi per delimitare ed attutire i danni. Continuo pertanto a pensare che le famiglie devono avere a disposizione cassette di frutta e verdura e non guantiere ornamentali con quattro miserabili frutti bio che nessuno si azzarderà a masticare per primi per il loro alto costo.
Scegliere con criterio ed intelligenza il bio economico e le opportunità offerte dal mercato, dagli spacci, dal contadino di fiducia, dal proprio orto per chi ce l’ha.
INCESSANTE LOTTA AGLI INQUINATORI DEL PIANETA
Ovvio che, di pari passo con la rivoluzione verde del sano e del naturale, una dura lotta a ogni forma di inquinamento monsantiano e bayeriano, a ogni spruzzata di anticrittogamici e di Round-Up, a ogni introduzione di OGM, va coerentemente portata avanti. Nessun dubbio sul fatto che ci sia una colpevole e deplorevole latitanza da parte delle istituzioni, confinante spesso con una vera e propria collusione, visto che Monsanto e compari sono intrecciate azionariamente con le industrie farmaceutiche, coi produttori di cibi e bevande spazzatura, oltre che coi fast-food.
PIÙ TEST E MENO CHIACCHIERE
Quanto al livello di materiale inquinante contenuto nei prodotti tossici dei campi contaminati, non basta certamente fare ipotesi su ipotesi e creare il panico tra i consumatori. Cominciamo a testare in modo serio e sistematico i prodotti di ogni area a rischio e a verificare in quale misura sono effettivamente tossici rispetto alla media. Chiudiamo le zone agricole inquinate e rispettiamo le zone sane che pure esistono, evitando di fare di ogni erba un fascio, danneggiando le aziende che lavorano responsabilmente su terreni agricoli decenti.
VIVERE SOBRIO, VIVERE ALCALINO E VIVERE NATURALE
Impariamo anche a vivere in modo più sobrio e a produrre meno rifiuti possibili. Combattiamo il consumismo inutile in tutti i modi possibili e diamo una bella sterzata alle nostre scelte di vita. Affermo con certezza che esistono nelle campagne italiane migliaia e migliaia di alberi trascurati con frutta biologica e non trattata lasciata a marcire sul terreno senza che nessuno la raccolga. Esiste pertanto un problema di disprezzo e di svalutazione del prodotto naturale, prima ancora che un problema di
acquisto mirato.
Valdo Vaccaro
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