(Conferenza di Peschiera del Garda, del 9 Ottobre 2013)
L’ISTINTO DEL GRASSO, DEL DOLCE E DEL SALATO
Il modo di alimentarsi dell’uomo moderno inquina l’organismo anziché ripulirlo. Mangiamo per intasarci più che per nutrirci. Una sorta di autolesionismo. Cos’è mai che ci porta a queste assurde scelte di vita? Cos’è che ci frega, per dirla in termini terra-terra? È l’istinto del grasso e del proteico, del dolce e del salato, del cotto e del concentrato, dello stimolante e del dopante. Pare che l’unico requisito importante del cibo sia il sapore intenso e appagante, carico di salse forti che coprano l’orrendo sapore di morte e di sangue che accompagna spesso determinati alimenti malamente scelti dal genere umano.
NON BASTA METTER DENTRO
Mangiare, in ogni caso, non significa automaticamente nutrirsi. I cibi devono essere digeriti e assimilati nei modi e nei tempi corretti. In altre parole non ci devono essere effetti collaterali come disturbi digestivi e intestinali, non ci devono essere ostruzioni, gonfiori, reflussi, rallentamenti, ritenzioni, acidificazioni e putrefazioni. Non si deve compromettere il sano appetito per i pasti successivi.
SOVRAPPESO ED OBESITÀ PERSINO TRA I BAMBINI
Come dice il dr Robert Pritikin, titolare delle due ormai celebri cliniche anti-grasso Longevity Centers di Miami-Florida e Santa Monica-California, 80 mila persone guarite in 25 anni, sovrappeso e obesità sono diventati epidemici in America ed in Occidente non soltanto tra gli adulti, ma persino tra bambini ed adolescenti, e questo è un fatto estremamente grave.
BILL CLINTON E LO ZAR NICOLA II
Le cardiopatie restano saldamente al comando come killer numero uno, seguite a ruota dai tumori degenerati in cancro. I by-pass alle coronarie sono all’ordine del giorno. Bill Clinton ex-consumatore di bistecche ne sa qualcosa. Non solo è diventato vegano, ma ha nominato medico personale suo e della famiglia il dr Colin Campbell, autore di The China Study. Un po’ come faceva l’ultimo Zar di Russia Nicola II, Nikolaj Aleksandrovic Romanov (1868-1918) che, con la zarina Aleksandra Fedorovna, scese più volte dalla sua reggia di Carskoe Selo (San Pietroburgo) a Zurigo, per farsi curare dal dr Max Bircher-Benner.
COME MAI TANTI ERRORI UMANI?
Perché tanti by-pass? Perché le arterie della gente sono occluse. Come mai questo inguaribile istinto del grasso-proteico, del sostanzioso e dello sfamante? Perché spesso non rispettiamo le esigenze del nostro corpo e lo affamiamo, anziché fornirgli regolarmente gli alimenti giusti e gli alimenti vivi, acquosi, compatibili col nostro disegno creativo?
AFFAMARE ED ASSETARE COMPORTA SINDROMI COMPENSATIVE
Il ragazzo che torna da scuola, dopo 6 ore di digiuno innaturale e forzato, va a finire che non ne vuole sapere di frutta e verdura cruda, e che si mette alla ricerca di qualcosa di più concentrato e sostanzioso, di qualche compensazione calorica che lo ripaghi per la sotto-nutrizione subita. Conviene dunque non affamare inutilmente il corpo e adottare la politica del mangiare un boccone non appena si sentono i morsi della fame vera.
TENERE SEMPRE UNA SCORTA ALIMENTARE DI EMERGENZA
Una bustina al seguito di uvetta secca, di datteri o fichi secchi, di pinoli o mandorle, non è ottima soltanto per il diabetico che teme lo sbalzo ipoglicemico, ma anche per la persona normale che non voglia esporsi a carenze caloriche. Un panino fatto a regola d’arte, con foglie verdi e pomodoro, crema di carciofi o di olive, melanzane, pomodoro secco e carciofini sott’olio, può anche essere prezioso nell’emergenza.
SCEGLIERE IL SOBRIO E SCEGLIERE IL MEGLIO
In ogni caso è fondamentale digerire bene quanto si mangia. Se vogliamo sentirci vivi, pieni di energia e di vigore, ossia al meglio della nostra forma psico-fisica, sarà opportuno fare affidamento su cibi gradevoli, ad alto contenuto d’acqua, di succo zuccherino, di micronutrienti, di aromi e flavonoidi, di glutatione e resveratrolo, oltre che ad alta vibrazione elettromagnetica.
DALLA MASTICAZIONE ALLO STOMACO
Il cibo subisce una prima digestione grazie ai succhi gastrici, all’acido cloridrico e ai movimenti delle pareti dello stomaco che lo rimescolano. Molti fattori possono influenzare la motilità dello stomaco, e il passaggio del cibo nell’intestino. Si va dai fattori nervosi a quelli intrinseci nel cibo introdotto, che può essere lentissimo da digerire, oppure può irritare la parete dello stomaco e aumentare i suoi movimenti.
FISIOLOGIA DELLA DIGESTIONE
Gli intestini rappresentano la terza tappa che il cibo assunto nei pasti incontra nel suo viaggio dentro di noi. Prima trova la bocca, dove dovrebbe essere ben masticato e insalivato, poi lo stomaco, ove avviene buona parte della digestione, e quindi questo lungo tubo dove si completa la digestione. Qui vengono assorbiti i nutrimenti e ciò che resta viene reso solido per poter essere eliminato. Ne risulta che tutti i giorni, per almeno tre volte, transitano negli intestini gli alimenti e le bevande che assumiamo nei pasti principali.
IL TRATTO INTESTINALE ED EVACUATIVO
All’uscita dello stomaco il cibo semidigerito viene mescolato con la bile (prodotta dal fegato) e con i succhi pancreatici (prodotti dal pancreas). Dopodiché passa nell’intestino chiamato digiuno, e poi nell’intestino ad anse, ripiegato su sè stesso, che occupa una parte notevole dell’addome. Qui si hanno i maggiori scambi tra il contenuto dell’intestino e il sangue. Qui avviene insomma la parte cruciale dell’assorbimento. Questo intestino (chiamato tenue perché relativamente sottile) sfocia in un altro tipo di intestino (chiamato crasso perché più grosso). In corrispondenza dell’innesto del tenue nel crasso vi è l’appendice. Una volta nel crasso, il cibo digerito si compatta e perde molta acqua, diviene insomma più solido. Si raccoglie nella parte terminale (l’ampolla rettale) da dove viene espulso mediante defecazione.
EFFETTO ACQUA, EFFETTO BILE, EFFETTO SERVIZI, EFFETTO DISPONIBILITÀ AD ANDARCI
Trattasi di meccanismo complesso e articolato, di norma ben sincronizzato. Ma non è raro osservare qualche cattiva sincronia, o meglio qualche accelerazione del meccanismo (che genera diarrea) o qualche suo rallentamento (che genera stitichezza). Su di esso incidono diversi fattori come A) Motilità dello stomaco, B) Effetto bile, C) Quantità di acqua riassorbita (vi sono cibi che trattengono acqua e mantengono più liquide le feci), D) Disponibilità del soggetto a recarsi in bagno quando è il momento più opportuno, quando il servizio igienico esiste, quando è libero e funzionante.
MINISTRO DEI TRASPORTI DISINFORMATO E STITICO
Sui treni italiani ad esempio, i vagoni disegnati con due servizi in testa e in coda sono stati disinvoltamente eliminati, riducendo le toelette a due in tutto per decine di vagoni strapieni di passeggeri, mentre nelle stazioni si stanno eliminando le toelette gratuite a vantaggio di quelle a pagamento (1 Euro a ingresso, e se uno non ha la giusta moneta a disposizione corre pure il rischio di farsela addosso). I casi sono tre. O il Ministro dei Trasporti e i suoi dirigenti non hanno mai viaggiato in treni per comuni mortali, oppure lo fanno ma soffrono di stitichezza cronica, oppure si sono accordati con Cremonini e McDonald’s e coi loro ubiquitari snack-bar per spingere la gente non al grappolo d’uva e alla fetta di anguria, ma ai Big-Mac e alle piadine cariche di cotto, grana e mortadella. Di sicuro non hanno minimamente a cuore le esigenze sacrosante dei viaggiatori. Uno scandalo sopra l’altro. Una situazione intollerabile.
INUTILI ANSIE SCHEMATICHE SUL RITMO DI EVACUAZIONE
Molte persone sono preoccupate da piccole alterazioni delle defecazione, che possono essere comprese invece in un quadro di normalità. In altre parole, sul ritmo della defecazione di appuntano molte ansie e problemi psicologici. Andare di corpo a giorni alterni o avere una certa irregolarità potrebbe insomma essere considerato normale. Ma è altrettanto vero che si sprecano i casi di alterazioni del transito (soprattutto stitichezza) mal gestite e spesso anche trascurate. Quindi, è tanto sbagliato caricare di troppa ansia il ritmo con cui si va in bagno, quanto trascurare del tutto delle alterazioni significative.
OBIETTIVI SENSATI E NON UTOPISTICI
L’obiettivo per tutti è di puntare a una dieta giornaliera che tocchi un 70% circa di alimento crudo delle caratteristiche appena accennate, e di completare il restante 30% con i cibi di nostra preferenza o abitudine, non esattamente e non sempre virtuosi ma se possibile non troppo trasgressivi, e il gioco è fatto. Respirando bene, facendo del moto regolare, assorbendo sole quando è possibile, basta una dieta piacevole, leggera ed innocente per soddisfare le nostre reali esigenze.
FLAVONOIDI, GLUTATIONE E RESVERATROLO
Ne ho parlato in tesine come “Schema nutrizionale vegano tendenzialmente crudista“, o nella “Radicali liberi, stress ossidativo e via flavonoica al benessere“, o nella “Magie del glutatione e del resveratrolo“, mettendo sempre in rilievo le spremute di limone, di arancia e di agrumi al mattino, oltre che i frutti più intensi di stagione, tipo melograni, mirtilli, uva, fichi, susine, fichi d’India, kiwi, meloni, kaki, castagne, carrube, e le verdure a foglia, tipo radicchi e cavoli, o le verdure orticole a frutto non-dolce, tipo pomodori, cetrioli, zucchine, peperoni, carciofi, finocchi, melanzane, zucche, nonché tuberi e radici, batata rossa, topinambur, carote, patate, rape, ravanelli e bietole. Stevia, acero ed agave per dolcificare. Timo, basilico, salvia, rosmarino per aromatizzare.
GLI ENZIMI VENGONO DISTRUTTI A SOLI 54 °C
Ogni pianta, ogni verdura, frutto, fiore, bacca, radice e seme, assunto allo stato naturale, è composto da atomi e molecole. All’interno delle molecole si trovano gli elementi vitali chiamati enzimi o fattori di vita. L’enzima non è una cosa tangibile o una sostanza concreta e visibile. Parliamo di un catalizzatore, un soffio di energia super-chimica e di vita silente che costituisce il principio vitale negli atomi e nella molecola di ogni cellula vivente. Attrazione magnetica più che sostanza, presente però solo nelle molecole vive.
LA DEVASTAZIONE DEL COTTO
A 54 °C si decreta la morte enzimatica e il cibo diventa cibo morto e devitalizzato. Di conseguenza, il cibo sottoposto a cotture superiori ai 54 gradi ha perso vitalità e valore, per cui offre calorie costose in quanto il corpo, per digerire qualcosa di morto, deve pescare enzimi digestivi in zona fegato ed in zona pancreas. Andando poi oltre i 110-120 °C si sviluppano le acrilamidi, di gran lunga i veleni alimentari più micidiali per il fegato. Olio e grassi non si dovrebbero mai riscaldare, visto che dalla disintegrazione del glicerolo si sviluppa acriladeide o acroelina, irritante per la mucosa gastrica e micidiale per il fegato.
LA DEVASTAZIONE DEL CARNEO
Le sostanze sotto accusa sono A) Aldeide malonica, sostanza cancerogena che si sviluppa nella cottura della carne, e che causa frequenti cancri intestinali (totalmente assenti nelle comunità vegetariane), B) Dietil-Silbestrolo, causa di cancro all’apparato genitale femminile, C) Acido apocolico e 3-Metil-Colantrene, sostanze cancerogene derivanti dal contatto degli acidi biliari con i prodotti di decomposizione carnea, D) Beta-glicoronidasi e Alfa-diprossilasi, enzimi cancerogeni da carne e pesce, E) Coprosterolo, sterolo cancerogeno da carne e pesce, F) Cadaverina (dall’aminoacido lisina), G) Scatolo e indolo (dal triptofano), H) Etil e metili-mercaptani (da cisteina e metionina), I) Putrescina, agmatina, tiroxina, fenolo, metano, ammoniaca, biossido di carbonio, solfuro di idrogeno, acido acetico e alcol, L) Albumina, fibrina e gelatina, dal normale brodo di carne, causatore di moria nei cani, M) Nitrosammine e aflatossine, N) Ptomaine, da ptoma che significa cadavere, O) Benzopirene e metilcolantrene, potenti cancerogeni, P) Radionuclidi o radicali liberi, Q) Purine, sostanze azotate che generano acido urico (28 grammi per kg di carne bianca o rossa o di pesce). S) Sostanze chimiche proibite (elenco di 2700 veleni tipo pesticidi, ormoni e farmaci).
CHI MANGIA CARNE VIVE MALE E DURA POCO
Il cinese Wu Yunquing, come pubblicato nel 1980 dal Los Angeles Times e dal Weekly World News, aveva 142 anni e girava tranquillamente in bicicletta. “Cosa mangio? Cereali, mais, riso, patate, patate rosse dolci (yam), ananas, leichi, angurie e meloni, ma soprattutto frutta e verdura freschi e di stagione”. Come mai niente carne? Gli chiese un intervistatore medico occidentale. “Perché chi mangia carne vive male e dura poco!” Proviamo a chiedere alle ragazzine terribili come Essie Honniball, Annette Larkins, Karyn Calabrese e Mimi Kirk, se davvero ci interessa la salute e la forma psico-fisica stabile e prolungata. Vi daranno all’unisono la stessa risposta dell’inossidabile Wu.
ACQUA PIOVANA NATURALMENTE DISTILLATA
L’acqua che sgorga dal sottosuolo non è ideale e va bevuta con criterio, ossia in dosi limitate. Contiene infatti minerali inorganici che il corpo non può utilizzare né eliminare. Dove vanno mai a finire questi minerali? Tendono a unirsi al colesterolo e a formare una sottile placca sulle pareti delle arterie. Una placca che ben conoscono nei reparti di anatomia degli ospedali, dove le arterie dei soggetti deceduti di infarto e ictus risultano ostruite da un materiale durissimo e resistente al martello, composto da colesterolo e minerali inorganici! L’acqua distillata e l’acqua piovana debitamente raccolta e filtrata non producono questo effetto.
NESSUN DANNO AI MINERALI ORGANICI INCORPORATI MA SOLO A QUELLI INORGANICI DEPOSITATI
I minerali vengono presi dal terreno, le piante li distillano e noi li consumiamo nella loro ottima forma organicata. L’acqua distillata non toglie affatto minerali già assimilati del corpo, come ammoniscono i medici. L’acqua distillata non è certo in grado di attaccare i minerali incorporati nei tessuti, mentre è in grado di disincrostare i minerali inorganici detossificando l’organismo.
FATICHE DIGESTIVE E CONSEGUENZE SULLA FLORA BATTERICA
La funzione del corpo umano che richiede più consumo energetico di qualsiasi altra è la digestione. Assorbe più energia di una prova podistica, di una corsa ciclistica, di una lunga nuotata o di una partita di calcio. Non è un caso che gli antiacidi si consumino a tonnellate, perché la gente mangia a casaccio e in modo indiscriminato, compromettendo le funzioni liberatorie ed evacuative, e trattenendo al suo interno cibo guasto, decomposto e maleodorante, con sovra-sviluppi e prevalenze di batteri putrefattivi-anaerobi-disbiotici sui batteri saprofiti, aerobi e simbiotici.
IL DRAMMA DELLA INDIGESTIONE
Se poi la digestione stessa è lunga e difficile, le cose si complicano. I cibi fermentati e putrefatti generano acidi tossici nell’organismo, con formazione di gas, miasmi, flatulenze, pirosi, acidità di stomaco, imbarazzi gastrici, reflussi. Oltre all’evidente stato di sofferenza, il sangue prodotto in queste circostanze non è fluido e scorrevole come da normale copione, ma diventa melmoso e denso. Come dire “una disgrazia chiama l’altra”.
DISPONIAMO DI UN LUNGO E COMPLESSO INTESTINO, TOTALMENTE INADATTO ALLE PROTEINE ANIMALI
Provate solo ad immaginare 7 metri di intestino costretti ad affrontare questa emergenza! Quel cibo, anziché impiegare in tutto 4 ore per l’intero transito, potrebbe richiederne 8 per superare lo stomaco e 20-40 per superare l’intestino. Sette metri di armonia o 7 metri di guai?
L’OPINIONE QUALIFICATA DI RECKEWEG
“Le malattie sono espressione della lotta dell’organismo contro le velenose omotossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle. E sono anche espressione della lotta che che il corpo compie per compensare i danni provocati irreversibilmente da esse”, afferma Hans-Heinrich Reckeweg (1905-1995), medico tedesco fondatore della omotossicologia.
LA REALTÀ È SOTTO I NOSTRI OCCHI
La Medicina sostiene di aver fatto innegabili progressi, ma purtroppo vi sono sempre più ammalati cronici a cui il medico non riesce a fornire una cura risolutiva. In Italia, paese di medici e cerusichi, il 10% degli italiani soffre di malattie osteoarticolari (reumatismo, artrite, artrosi, gotta, osteoporosi). Gli altri soffrono di mal di testa, problemi cardiaci, allergie e intolleranze alimentari. Altri ancora soffrono per una lunga serie di malattie definite incurabili. Il 95% di essi digerisce male.
BANALI ED INUTILI CURATORI DI SINTOMI
I medici, purtroppo, non vengono istruiti per trovare le cause profonde delle malattie. I loro studi vertono solo sul come fare una diagnosi sul corpo fisico, e su quale farmaco utilizzare per rimuovere il sintomo e non certo il problema causativo. Per essi il fatto che esistano dei corpi sottili, i Meridiani dell’Agopuntura, il prana, la coscienza cellulare oppure un intestino sporco sede di putrefazioni e parassiti, pare non rappresenti qualcosa rientrante nelle loro competenze. Ovvio che la loro cura rimuoverà al massimo la sintomatologia tramite un tampone farmacologico, lasciando intatta ed inalterata la causa profonda della malattia.
LA FARINA BIANCA, GUAI A NON FINIRE
Quando si pensa alla farina di frumento viene spontaneo un ringraziamento, pensando che con essa si è sfamata l’umanità dagli albori del tempo. Dobbiamo però precisare che la farina usata nei tempi passati era integrale, e le massaie che hanno provato ad impastare la pasta del pane, sanno bene quanto sia difficile da usare se non mescolata con della normale farina bianca.
UNA QUESTIONE DI COLLA
E la farina bianca, raffinata, presenta purtroppo un grande inconveniente, tanto pericoloso quanto sconosciuto: è collosa! Questo fatto lo si riscontra facendo cuocere acqua e farina bianca a fuoco lento, ne sortisce una colla tanto buona che serve ancor oggi per rilegare il libri antichi. “Ed allora?, chiederà qualcuno, cosa centra tutto ciò con la buona salute?”. Centra, e molto, perché con il passare degli anni i cibi contenenti farina bianca, lasciano una patina sulle pareti dell’intestino, specialmente sulla parte finale, detto intestino crasso o colon. Questa patina, giorno dopo giorno, può diventare tanto spessa che nello spazio centrale (detto “lume”) riesce a passare a stento una matita. La collosità alimentare non è certamente un fattore gradito in zona assimilativa. Il glutine dei cereali, raffinati ed integrali, provoca disastranti effetti ai celiaci. Ancor peggio la caseina dei latticini, potente adesivo con cui si incollano le chiglie delle navi.
INCROSTAZIONI FECALI SIMILI A COPPERTONI DI VECCHI PNEUMATICI
Una delle maggiori cause dei problemi intestinali, specialmente del colon, va ricercata nella patina di cui sopra che, nel corso degli anni, diventa una vera e propria incrostazione, che, sono le parole del dr Jensen, assomiglia ai pneumatici delle automobili. È ovvio che tali incrostazioni non sono le uniche responsabili.
FATTORI AGGIUNTIVI
Ci sono di mezzo altri fattori come il poco movimento, l’inquinamento ambientale, l’uso di medicinali, un’alimentazione sbilanciata, assai ricca di zuccheri, di alimenti raffinati e additivi chimici, e nel contempo, povera di elementi importanti, come fibre, vitamine e sali minerali. A tutto questo si deve aggiungere lo stress, concausa di alterazione alle pareti intestinali, per contrazione eccessiva o insufficiente. Questa condizione, non solo causa un accumulo di scorie e l’aumento delle incrostazioni fecali descritte in precedenza, ma può influenzare la flora batterica, rallentando i processi biologici propri dell’intestino.
SALUTE INTESTINALE E MALATTIE
“La maggior parte dei problemi di salute, oggi diffusi nelle società industrializzate, è dovuta ad un cattivo stato di pulizia intestinale!”, afferma Jensen nel suo testo “Intestino libero”, Macro Edizioni. Cosa succede quando le pareti del colon non sono sane? Succede qualcosa di assai pericoloso per la buona salute. La mucosa si infiamma e perde la sua impermeabilità, ovvero permette a sostanze tossiche, a eventuali parassiti o a particelle di cibo non ben digerite, di attraversarla ed entrare nei liquidi organici e nel sangue, generando i sintomi più disparati, come emicranie croniche, allergie, acne, psoriasi ed altre malattie della pelle, disturbi alla prostata, diverticoli, gravi costipazioni, prolassi intestinali, artriti, reumatismi, disturbi cardiaci, asma, problemi respiratori, noduli al seno, perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività, attacchi di panico, infezioni, infiammazioni, poliartrite, problemi ai capelli, parassitosi intestinale che porta a digrignare i denti nella notte, e molti altri disturbi.
I MEDICI DI VECCHIO STAMPO
Purtroppo i lassativi, oggi largamente usati, danno solo un beneficio momentaneo perché, a lungo termine, tendono a danneggiare la mucosa intestinale. Per pulire l’intestino si dovrebbe riscoprire l’antica, saggia e salutare, abitudine di prendere una leggera purghetta una volta al mese e quando si va in vacanza. Dice un’antica massima “Bella pelle, belle budelle”, e la nostra esperienza insegna che tanti problemi di pelle, compresi quelli che appaiono dopo qualche giorno dopo aver iniziato le vacanza, sarebbero prontamente risolti con una purga o un clistere.
PURGANTI E CLISTERI SOLO NEI CASI DI EMERGENZA
Questo è ovviamente il parere del medico vecchio stampo, non condivisibile da chi ha preparazione igienistica, dove la purghetta e il clistere vengono sostituiti da un radicale cambio dieta, da un semidigiuno o da un digiuno ad acqua distillata o ad acqua leggera più succo di limone. Se il corpo cerca di scaricare dei rifiuti sulla pelle, significa che ve ne sono troppi in circolo e che i reni non ce la fanno a smaltirli. Se cerchiamo di eliminarli con una pomata corriamo il rischio di bloccare lo sfogo facendo in modo che il corpo vada ad accumulare i rifiuti in qualche organo. Ciò creerebbe i presupposti per problemi assai più gravi.
È TUTTA UNA QUESTIONE DI PULIZIA INTESTINALE
Oggi la Medicina ufficiale dichiara senza mezzi termini di non aver ancora scoperto la causa di molte malattie che affliggono l’umanità, tra esse il cancro, il tumore, le malattie autoimmuni, vari problemi della pelle (psoriasi), nonché le allergie ambientali ed alimentari sempre più diffuse. Come mai questa inefficienza medica? Perché in fatto di intossicazioni prende in considerazione solo i veleni che possono arrivare dall’esterno (funghi, batteri, sostanze chimiche, gas), e non valuta abbastanza quelli che si possono creare internamente. Questa negligenza attuale lascia alquanto stupiti perché la pulizia intestinale, fino a non molti anni fa, era considerata fondamentale.
L’OPINIONE DI GESÙ
Gesù stesso, nel “Vangelo Esseno della Pace”, raccomandava ai suoi Apostoli: “Non pensate che sia sufficiente che l’Angelo dell’acqua vi abbracci soltanto esternamente. Vi dico, in verità, che l’impurità interna è di gran lunga più grande dell’impurità esterna. E colui che purifica se stesso esternamente, ma internamente rimane impuro, è simile alle tombe che fuori sono ben dipinte, ma dentro sono piene di sozzura”.
FISIOLOGIA DELL’INTESTINO
Il tratto intestinale assimilativo (400-600 metri quadrati di superficie), rappresenta uno tra i più importanti organi del corpo. Svolge infatti basilari funzioni digestive, promuove l’assorbimento e collabora con reni, pelle e polmoni, nei processi di eliminazione. Gli ultimi tratti dell’intestino, il colon (o intestino crasso) e il retto, sono certamente la parte determinante perché in tale sede, grazie agli enzimi ed alla flora batterica, termina la digestione e vengono nel contempo assorbite molte sostanze importanti come l’acqua e gli aminoacidi, mentre avviene pure l’espulsione dei veleni di medicinali eventualmente assunti.
I PUNTI CRITICI
Le condizioni che fanno del nostro intestino il punto iniziale di tante disfunzioni e malattie sono 1) Le incrostazioni fecali, 2) La disbiosi intestinale (sovvertimento batterico a favore dei batteri anaerobi e putrefattivi), 3) S.I.I. (Sindrome dell’Intestino Irritabile, o morbo di Crohn), 4) Leaky Gut Syndrome (Sindrome di sgocciolamento dalla mucosa intestinale). È ovvio che tali condizioni sono correlate l’una con l’altra, anche se la diagnosi ne rileva solo una, essendo essa preponderante sulle restanti.
ALTERAZIONI DELLA FLORA BATTERICA
Nel colon vi è una notevole flora batterica, pesante da 1 a 2 kg circa. Può essere soggetta a modificazioni che la rendono molto pericolosa per la salute. Quando la flora è equilibrata vi è una condizione di salute che prende il nome di eubiosi. Quando, invece, appaiono dei batteri non desiderati, l’equilibrio si altera e viene a crearsi la disbiosi intestinale, una condizione, purtroppo, assai diffusa.
RETTOCOLITE, DIVERTICOLITE, POLIPI E TUMORI
Un’alimentazione non consapevole (troppi zuccheri e proteine, errato accostamento dei cibi, poca e cattiva masticazione), pasti ingeriti in fretta, uso di lassativi, antiacidi, antibiotici, creano un prodotto della digestione (bolo) carico di proteine mal digerite e di altre sostanze anomale, che predispongono allo sviluppo di varie sostanze tossiche e batteri della putrefazione, entrambi molto dannosi. Tutto questo, purtroppo, trova riscontro nel forte aumento statistico delle patologie gravi del colon, tra cui troviamo diverticoli, polipi, rettocolite ulcerosa, tumori.
INTESTINO IRRITABILE E MORBO DI CROHN, O IBS (IRRITABLE BOWEL SYNDROME)
Questa patologia altera l’intestino e forza il cibo digerito, rendendo il transito troppo lento o troppo veloce. Talvolta la SII è causata dall’ansia o dallo stress, in molti casi, però, i test atti a determinare la permeabilità intestinale rivelano la presenza di una crescita eccessiva di funghi, parassiti e batteri patogeni. I microbi più comunemente riscontrati sono il Blastocystis hominis e le varie specie di Candida.
TRAVASI E PERDITE INTESTINALI
In certi casi le condizioni sono ulteriormente peggiorate dalla presenza di “leaky gut syndrome”, ovvero dalla perdita di impermeabilità della mucosa intestinale. Se si concede alla S.I.I. di procedere nel tempo, essa può degenerare in disordini più seri, come l’infezione da candida, la sensibilità chimiche multipla, la sindrome di affaticamento cronico, molte malattie autoimmuni e perfino il cancro. Va notato comunque che le cure mediche riescono raramente ad eliminare la SII. Per trattarla correttamente sono più adatti i rimedi naturali e devono essere diretti anche alla rimozione della causa, al miglioramento delle funzioni gastrointestinali ed alla guarigione della mucosa intestinale.
SINDROME DELL’INTESTINO CHE SGOCCIOLA
Tradotta letteralmente significa “sindrome da intestino che sgocciola”, viene comunemente tradotta come “perdita di impermeabilità della mucosa intestinale”. Negli USA tale perdita è conosciuta, studiata e fortemente sospettata di essere all’origine di varie patologie quali celiachia, infezione da Candida, malattia di Crohn, eczema atopico, problemi digestivi, fatica cronica, allergie alimentari, intolleranze alimentari, asma, mal di testa ed artrite. Prova ne sia che facendo una ricerca in www.google.it, con “leaking gut syndrome”, vengono dati circa 10.000 riferimenti. In Italia, invece, non pare molto conosciuta, e su internet c’è solo una decina di riferimenti al riguardo.
UNA QUESTIONE DI AUTO-AVVELENAMENTO
Questa patologia è dovuta agli spazi tra le cellule, che sono diventati talmente ampi da permettere l’entrata di materiale tossico nella circolazione sanguigna. Questa condizione anomala permette al grasso ed ai materiali di rifiuto, che non dovrebbero mai essere assorbiti (batteri, funghi, parassiti con le loro tossine, detriti cellulari inespulsi o virus endogeni, proteine non digerite), di “sgocciolare fuori” ed entrare nel sangue.
IMPERMEABILITÀ DELLA MUCOSA INTESTINALE
Se si considera la vasta superficie della mucosa intestinale e la sua grande capacità di assorbimento, si potrà comprendere quanto sia importante che essa rimanga perfettamente impermeabile, per evitare che le sostanze tossiche possano filtrare nei liquidi esterni (sangue e linfa) ed essere distribuite nel corpo creando molteplici disfunzioni e malattie.
STAZIONI LINFATICHE E PLACCHE DI PEYER
Da questa distribuzione di veleni deriva una serie di disturbi di carattere generale che, a prima vista, sembrano non avere nessuna relazione con l’intestino: mal di testa, nervosismo, ansia, depressione, alito cattivo, riniti, otiti, acne, dermatiti, eczemi, stanchezza cronica, invecchiamento della pelle, dolori articolari, artriti ed artrosi croniche. Viene anche ad instaurarsi una forte caduta delle difese organiche perché nell’intestino esistono dalle 100 alle 200 stazioni linfatiche (placche di Peyer) che rappresentano una buona parte del nostro potenziale immunitario. Questo, ovviamente, apre la porta a varie allergie o intolleranze alimentari. Non dimentichiamoci mai che caduta del sistema immunitario significa cancro.
FORD NON FABBRICAVA SOLO AUTOMOBILI
Henry Ford non era bravo solo a costruire automobili. La sua Weyside Inn era un istituto da lui fondato nel 1928 per insegnare ai ragazzi a usare le mani e il cervello. I ragazzi dovevano inoltre sottoporsi alle sue drastiche teorie sull’alimentazione. Zucchero, caramelle, dolci, torte, budini e altri tipi di dessert erano proibiti, per non dire poi the e caffè, zucchero e sale. Su una bacheca posta all’ingresso della scuola stava scritto “Se riuscite a far sì che il vostro cibo oltrepassi stomaco e intestino in 3 ore anziché 8, avrete guadagnato ben 5 ore di preziosa energia”.
VIVIAMO IN SIMBIOSI E IN PROFICUA ASSOCIAZIONE COI BATTERI
La maggior parte dei microrganismi esistenti sono nostri alleati. È stato stimato infatti che per ogni 30000 batteri innocui, utili o addirittura necessari alla vita umana, ne esiste uno solo che è nocivo, ovvero che è ritenuto tale. Ma persino questo Helicobacter pylori, accusato di essere causa di gastrite, è solo onnipresente nelle infiammazioni gastriche, senza esserne la vera causa scatenante. Leggere a tal proposito la mia tesina “Unica soluzione alle malattie gastrointestinali” del 7/9/13, testimonianza diretta ed assolutiva a favore del battero in questione. Se consideriamo inoltre le varie specie conosciute di batteri (in tutto 1400) solo 150 di queste possono provocare, o meglio possono fare atto di compresenza nelle malattie dell’uomo, di animali e piante.
I BIFIDOBATTERI
I bifidobatteri sono stati scoperti nel 1899 dal dr Tissier dell’istituto Pasteur di Parigi nelle feci di lattanti sani alimentati al seno materno. Inizialmente classificati fra i lattobacilli col termine di bifidi (in quanto la loro forma ricorda la biforcazione dei rami) sono ora più correttamente classificati come un genere indipendente, il bifidobacterium. I bifidobatteri (anaerobi) colonizzano il tratto intestinale in forma nettamente predominante già dai primi giorni di vita del poppante allattato al seno. I poppanti alimentati al biberon con prodotti sostitutivi ospitano per conto loro anche molti batteri disbiotici quali Escherichia Coli, streptococchi, Klebsiella, e vari altri che saranno poi tipici nell’adulto.
BATTERI PROBIOTICI APPORTATORI DI BENESSERE NELLE EMERGENZE GASTRICHE
A questa differenza iniziale, fra gli allattati al seno materno e gli alimentati con sostitutivi del biberon, viene collegata una minor resistenza immunitaria ed una alta infettività, da 2.5 a 3 volte superiori rispetto al caso dei poppanti dal seno. Pure negli adulti i bifidobatteri sono apportatori di benessere e di salute, come recenti studi da parte di scienziati giapponesi e canadesi hanno messo in risalto. Dopo lo svezzamento infatti si verifica una leggera caduta del numero dei bifidobatteri nel tratto gastrointestinale compensata per conto da un aumento dei lattobacilli, ma il loro numero si mantiene molto elevato sì da farne uno dei microrganismi dominanti anche nell’adulto sano. Questa elevata quantità di batteri probiotici diminuisce in maniera vistosa per azione di stress, antibiotici, malattie, invecchiamento ed altre cause.
CALO BIFIDI E AUMENTO LATTOBACILLI IN ETÀ AVANZATA
Durante la vecchiaia si ha una caduta vistosa dei bifidobatteri compensata parzialmente da una crescita dei lattobacilli, mentre si verifica un aumento molto marcato dei batteri formanti gas intestinali quali il Clostridium Perfringens che andrebbe tenuto sotto controllo mediante supplementazione di batteri probiotici. I bifidi competono con i batteri gasogeni e riescono a fermentare gli zuccheri senza produzione di gas, producendo allo stesso tempo acido acetico e acido lattico utilissimi contro la flora putrefattiva e per neutralizzare le tossine azotate prodotte da quest’ultima.
I FOS O FRUTTI OLIGO-SACCARIDI
La crescita dei bifidi può essere agevolata dall’assunzione di alcuni zuccheri denominati frutto-oligosaccaridi (FOS), che costituiscono alimento specifico dei bifidi in quanto gli altri batteri non riescono ad utilizzarli. I FOS sono zuccheri naturali in forma amidacea, contenuti negli allicini (porro, aglio, cipolla), nei cereali (avena, segale, orzo), nel succo di canna da zucchero, e persino nelle cicorie. Nell’intestino umano sono stati riscontrati i seguenti bifidobatteri, costituenti flora probiotica autoctona e permanente, formanti colonie di una certa importanza: Bifido Longum, Bifido Breve, Bifido Bifidum, Bifido Infantis.
RUOLO DEI BIFIDOBATTERI
I vari ruoli svolti da questo gruppo di Bifidobatteri possono essere così riassunti: 1) Conferiscono protezione biologica contro le infezioni da batteri patogeni, 2) Contrastano la formazione di gas intestinali dovuta ai Batteri Gasogeni, causa di gonfiori e meteorismo, 3) Producono vitamine del gruppo B ed altre, 4) Stimolano il sistema immunitario con i prodotti del loro metabolismo, 5) Eliminano le sostanze azotate quali ammoniaca, nitriti, nitrati e tossine che dovessero formarsi per processi putrefattivi delle proteine causati dalla presenza di Batteri Proteolitici nell’intestino.
I BIFIDUS LI TROVIAMO NELLO YOGURT ALLA SOIA E I FOS LI COLTIVIAMO NELL’ORTO DI CASA
Ovvio che su questo argomento dei bifidobatteri, dei probiotici da latticini e dei FOS esiste un grosso business che non appoggiamo né condividiamo. Stiamo saldamente sulla sponda della alimentazione naturale, per cui basterà adottare lo yogurt alla soia per il bifidus e fare buon uso dei prodotti naturali da orto appena segnalati per i FOS.
SENECA, GALENO, MARCO AURELIO ED ORAZIO
“Nessuno ci ha dato una vita corta. Siamo noi che la rendiamo tale”. “La strada sicura per una buona nutrizione è il digiuno”. “Libero dai residui del corpo e dai falsi appetiti, sarai pronto ad abbracciare frutta fresca, noci, semi e radici, sarai pronto a liberarti dal cibo-spazzatura”, parola di Seneca. “È il cibo che fa l’uomo dissoluto o responsabile, mediocre o illuminato”, è una delle perle filosofiche di Claudio Galeno, medico personale dell’imperatore Marco Aurelio Antonino, autore a sua volta delle “Riflessioni” e delle “Meditazioni”, oltre che del più che mai attuale motto “Vivere secondo natura”. “Se non soffri di stomaco, di ventre e di gotta, non esiste al mondo regalo di re capace di renderti più felice”, firmato Orazio.
IL DIGIUNISTA IPPOCRATE
Ricordiamo che Ippocrate, 400 anni prima di Gesù, prescriveva il digiuno come cura di ogni malanno. Ricordiamo pure che il digiuno è una dieta che funziona sempre e dovunque da 5000 anni, presso tutte le civiltà. Erodoto, storico greco, descrive gli Egizi come gente estremamente sana. La loro regola era il digiuno di 3 giorni una volta al mese. Ippocrate, la febbre mi tormenta, che devo fare? Digiuno! Ippocrate, la testa mi sbatte. Digiuno! Ippocrate, non riesco a piegarmi dal mal di schiena. Digiuno! Ippocrate sono stanco e depresso. Digiuno! Ippocrate, non mi tira. Digiuno!
ALCUNI ESEMPI DI MEDICI DIGIUNISTI
Frederick Hoffman (1660-1742), medico tedesco, guarisce epilessia, ulcera, scorbuto e cataratta. “Meglio che il malato eviti ogni cibo”, è il suo slogan (citato da Allan Cott in “Fasting, the ultimate diet”, suo best-seller americano del 1975). Peter Veniaminon, dell’Università di Mosca, scrive nel 1769 un testo di successo “Report of fasting as prevention of illness”, dove il suo motto dichiarato è “Stop eating when sick!” (non mangiare quando sei malato). Yuri Nikolayev, del Centro Digiuni dell’Istituto Psichiatrico di Mosca, con 10000 digiuni realizzati in 30 anni, guarisce chiunque dalla schizofrenia. A 85 anni fa la bandiera con la testa a terra e mangia due sole volte al giorno. “L’auto-guarigione è un processo naturale del corpo, come lo è la respirazione”. Edward Dewey, medico americano del ‘900, famoso per guarire disordini di stomaco e di intestino, oltre che varie sindromi infiammatorie, arriva alla conclusione che “Only nature can practice medicine in a correct way” (solo la natura può praticare l’arte medica al meglio). “È il riposo, non il cibo, che ripara il sistema nervoso”. “Il cibo, in malattia, ruba preziose sostanze riparatrici al corpo e diventa un peso”.
SAN ANTONIO-TEXAS, META DI PELLEGRINAGGIO IGIENISTICO
Oggi il vetusto Istituto Igienistico di San Antonio è meta di turismo e di pellegrinaggi. Sull’ingresso della scuola sta tuttora in bella evidenza un cartello significativo “Health is built, not bought” (la salute si costruisce e non si compra). Herbert Shelton, vi insegnò igienismo a studenti del mondo intero, e vi condusse pure 40000 digiuni in 50 anni di intensa ed onorata attività.
DIGERIRE CIBO SBAGLIATO È LA FATICA PIÙ IMPROBA
“Mangiare quando sei malato significa nutrire la tua malattia”. “Ognuno ha un medico dentro se stesso, un medico che viene attivato durante il digiuno”. “Digiunare non è soffrire la fame e nemmeno deperire: la cannibalizzazione cellulare avviene da subito, ma il deperimento eventuale parte solo dopo che le riserve di acque stantie, di grasso e di sovra-crescite tumorali o simil-tumorali sono esaurite”. “Digerire cibo sbagliato è la fatica più improba che il corpo deve sopportare, per cui il riposo intestinale diventa una vacanza per il sistema, una liberazione dall’incubo alimentare, una chance per rinnovarci”. Queste ed altre le frasi che si ritrovano tra i documenti di questa straordinaria università popolare.
ENERVAZIONE E TOSSIEMIA COME CAUSE UNIVERSALI DI MALATTIA
Tossiemia significa tossine immesse nel corpo, ovvero veleni esterni da cibi e farmaci, oltre che da fattori inquinanti vari. Tossiemia è anche ritenzione di prodotti organici di scarto per deficiente eliminazione, causata da enervazione, indebolimento, calo resistenza immunitaria del corpo stesso. Veleni esterni e veleni interni che mettono a dura prova i nostri organi purificanti. Senza energia nervina non c’è un singolo organo o ghiandola del corpo in grado di espletare le sue funzioni.
VIVERE SECONDO NATURA COME ANTIDOTO ALLA VITA STRESSANTE
Il lavoro, le preoccupazioni della vita moderna, il rumore, il consumismo, l’ansietà, la voglia della prestazione ad ogni costo, lo stress delle tasse, la paura della malattia, sequestrano al corpo grosse quantità di energia nervosa, per cui ognuno di noi vive in stato di pesante indebitamento neurologico. Più intensa e prolungata è tale situazione, e più basso sarà il nostro grado di resistenza, la nostra vulnerabilità alle malattie. Siamo tutti come dei cavalli stanchi, esausti, caffè-dipendenti e zucchero-dipendenti, sottoposti alle frustate di un carrettiere esagitato che si chiama “vita stressante”. L’esatto opposto del “Vivere secondo natura”, invocato dall’Imperatore Romano Marco Aurelio Antonino.
DIFENDERE IL FEGATO A DENTI STRETTI
Particolare attenzione va riservata al nostro fegato, alacre depuratore del sistema. Ogni minuto che passa, il fegato filtra due litri di sangue con la collaborazione della cistifellea e della milza. Le sostanze idrosolubili vengono inviate ai reni per una espulsione urinaria, quelle liposolubili vengono immesse tramite la bile nell’intestino per una eliminazione fecale. La capacità detossificante del fegato viene messa a dura prova dai nostri assurdi stili di vita, per cui esso non riesce a neutralizzare le tossine.
LA RICETTA GIUSTA È UNA SOLTANTO E SI CHIAMA VEGANCRUDISMO TENDENZIALE
Stop dunque a tutte le proteine animali, a tutti i grassi, agli alcolici e ai nervini (the, caffè e cole), agli zuccheri e all’aspartame. Solo con una dieta vegancrudista, ricca di acqua biologica zuccherina (dalla frutta, dai meloni e dai cetrioli), e di sostanze amare a base di clorofilla (radicchi, tarassaco, cavolo, carciofi, cardi, asparagi, sedani, malva e ortiche), si può facilitare il prezioso lavoro del fegato, evitandogli infiammazioni e rigonfiamenti. Troppo rigore? Non è assolutamente vero. Parliamo di vegancrudismo tendenziale e prevalente, non di vegancrudismo assoluto. C’è spazio per miglioramenti e peggioramenti, per sterzate, accelerazioni e frenate, per sfizi e per trasgressioni, sempre stando lontano dalla violenza e dai macelli.
FRUTTARIANI DA LUNGA DATA, ALTRO CHE PALEO-DIETE
Alan Walker, eminente antropologo della John Hopkins University ha pubblicato nel 1979 un articolo che fu come un fulmine a ciel sereno. Le sue scoperte indicano che i nostri progenitori non erano affatto carnivori e nemmeno erbivori, ma seguivano una dieta prevalentemente fruttariana. Per arrivare a queste conclusioni si è basato non solo sul solito carbonio radioattivo, ma anche sulle striature e sui segni lasciati sui denti.
ECCESSO PROTEICO E CONSEGUENZE TUMORALI
Negli ultimi 15 anni, diceva Shelton, non ho mai incontrato una singola persona che accusasse una deficienza proteica, ma ne ho conosciute centinaia sofferenti di eccesso proteico, con acidificazione del sistema e ipossia cellulare, le condizioni tipiche di insorgenza-cancro secondo le ricerche del Nobel dr Otto Einrich Warburg. Consumo eccessivo di proteine significa precise conseguenze tipo tumore al seno, al fegato, alla vescica, più tendenza alla leucemia.
AUMENTO DEL CONSUMO DI CARNE E MOLTIPLICAZIONE DEL CANCRO ALLO STOMACO
Negli ultimi 60 anni il consumo di carne è aumentato del 400%. Nessuna meraviglia se il micidiale cancro allo stomaco rappresenta un terzo di tutti i cancri. La frutta è l’alimento con maggiore contenuto di acqua. Nessun altro cibo possiede la forza vitalizzante della frutta. La frutta è depurativa e non ostruente. L’elemento essenziale per la vita è senza alcun dubbio l’energia disponibile. La frutta, per essere digerita e per regalarci la sua vitalità, richiede costo energetico-assimilativo zero. Ad eccezione di banane e della frutta da guscio, viene digerita in 20-30 minuti. Più transito accelerato che digestione. Ed è nell’intestino che la frutta si decompone, lasciando le sue preziose ceneri e le sue intatte sostanze nutritive ed alcalinizzanti in zona duodeno.
CIBI ACQUOSI E LUBRIFICATI
Per essere chiari, abbiamo al nostro interno un apparato definibile come latrina e come canale di scolo. È obbligatorio imparare a mantenerlo pulito e funzionale, con tanto di catenella e di flusso abbondante di acqua. Cercare di risolvere i nostri problemi corporali e i nostri sintomi di malattia senza aver prima instaurato un buon sistema eliminativo è futile. Finché ci alimentiamo con cibi non integrali, non crudi e privi di fibre apportatrici di acqua, non facciamo altro che abbonarci ai guai. Finché non diamo ai nostri cibi la necessaria lubrificazione e la indispensabile umidità, causeremo solo danni al nostro apparato enterico. Finché corriamo dietro alle integrazioni B12, scordando che esse sono nel mirino degli oncologi come causatrici di tumori e cancri, come risulta da pionieristiche ricerche di un genio della medicina come il dr Giuseppe Nacci, non risolveremo di certo i nostri problemi.
MANTENERE PULITI I 5 CANALI DI ELIMINAZIONE
Troppa gente vive male, fa scelte fuori posto in termini alimentari, non fa esercizio fisico, non assorbe sole e non respira a fondo, per cui è logico che non digerisca al meglio. Nessun medico al mondo dovrebbe mai intraprendere un’azione terapeutica senza considerare una cura preventiva dei 5 canali eliminativi che sono la pelle, il linfatico, i reni, i polmoni e l’intestino. Occorre raggiungere la gente e dare spiegazioni chiare e comprensibili a tutti i livelli di preparazione. Vale più un grammo di buona educazione e di buon senso che una tonnellata di trattamenti.
Valdo Vaccaro
Ciao Valdo!
Johanna Quaas è onnivora, dice chiaramente che mangia di tutto in questa intervista: http://www.erfahrung-ist-zukunft.de/SharedDocs/Erfahrungsberichte/20120703-alter-im-aufschwung-interview-quaas.html. Secondo me ha una grande forza di volontà ed è sicuramente ammirevole…
Ma non è vegana ne' vegetariana, quindi per me (che lo sono) non da prendere in considerazione come persona di riferimento.
Un caro saluto
Claudia
ciao VALDO , VATE della verità alimentare , anche in questo tuo brano mi ravvedo da quanti errori posso commettere e p commettono i carnivori umani moderni.
le tue sono semplici ma EFFICACI INSEGNAMENTI della corretta alimentazione.
molto ben fatto , continua cosi, un abbraccio GIANCARLO QUADRI
Bravissimo Valdo
Ciao caro Valdo!Ippocrate sosteneva che interrompere un digiuno prima della guarigione rende vano lo stesso digiuno ed è addirittura molto pericoloso. Cosa ne pensi? Ho digiunato per tre giorni, per la prima volta, sono al terzo giorno di ripresa ed ho molti dolori tra stomaco e intestino e 100 battiti al minuto da 5 giorni.. mi sto preoccupando un pochino 🙂 dovrei?
La realtà é questa, punto. McDonald piú Pfizer uguale morte, maggioranza di frutta e verdura uguale vita.