Le malattie è meglio che non vengano mai, questo è troppo chiaro e scontato. Ma, se il sistema immunitario ha deciso di farle arrivare, occorre accettarle ed accoglierle come male minore, come strumento di riequilibrio e di ripresa. Non c’è tempo e voglia per accettare la malattia? La rifiutiamo e la schiviamo con farmaci o altri mezzi?
Vuol dire che rimandiamo la resa dei conti al futuro, dove i nodi verranno al pettine con tanto di interessi. Meglio dunque assecondare sempre il sistema immunitario, perché egli se ne intende 1000 volte più del maggior medico mondiale e del maggior specialista in circolazione. La cura della non cura rimane la via maestra per guarire.
IL DIGIUNO DISINTOSSICANTE
Mentre il vegan-crudismo è uno stile alimentare stabilmente depurativo e chelante (veleno-disgregante), il digiuno rappresenta una accelerazione depurativa, una specie di sala operatoria senza uso di bisturi.
Digiuno igienista significa riposo fisiologico assoluto, con risparmio calorico-energetico, anche se ci sono stati esempi di digiuni effettuati sistematicamente prima di gare sportive importanti e persino casi di gente che in fase di digiuno ha addirittura completato una maratona.
Digiuno significa zero cibo, e zero farmaci (questo vale, nota bene, anche per le diete fruttariane e crudiste, visto che i farmaci sono decisamente incompatibili con ogni alimentazione naturale). Ammesso il respiro ritmato e profondo (finestra aperta per ricambio aria diurno e notturno), ammesso il movimento muscolare a letto, ammessa e obbligatoria l’acqua leggera da bere a sorsi ed in continuazione (almeno 2-3 litri al giorno).
SEMBRERÀ PARADOSSALE, MA NON SONO UN PATITO DEL DIGIUNO
A scanso di equivoci, pur parlando sistematicamente di digiuno, non sono un gran patito del medesimo. Non ho mai fatto grandi digiuni, né li ho suggeriti o imposti in famiglia. Lo stesso Shelton, autore di titoli tipo Il digiuno ti può salvare la vita, ha detto chiaramente che il digiuno di per sé non guarisce un bel niente. La guarigione è un fatto esclusivo del corpo, della mente e dell’anima, che si sostanzia in un sistema immunitario messo nelle giuste condizioni operative atte a far guarire il corpo.
Chi cerca il digiuno come fatto guaritivo, fa lo stesso tipo di errore ideologico di chi cerca la guarigione nella sostanza strana, nel farmaco speciale, nella cacca della cavalletta rossa, nell’intestino del babbuino congolese, o nelle cellule staminali. Tutti alla ricerca della bacchetta magica che non esiste. Voglio chiarire questo una volta per tutte. Sono contrario al digiuno settimanale, e anche a quello mensile.
Sono piuttosto per un’alimentazione corretta e naturale che non accumuli scorie e non porti mai a dover ricorrere a strumenti di emergenza, incluso il digiuno stesso. Non condivido i digiuni di un giorno che servono solo a penalizzare il fisico e ad affamare le cellule, senza produrre alcun risultato depurativo concreto. Quando c’è da mangiare si mangia. Quando c’è da digiunare lo si fa per almeno 3 giorni, stando a riposo assoluto e bevendo abbondante acqua preferibilmente distillata.
GRADI DI DIGIUNO
Il digiuno igienista rimane in ogni modo una tecnica sicura e ampiamente provata per dare una accelerazione a un processo depurativo a favore del corpo e della mente. È anche un modo autonomo, diretto, sperimentale e autodidatta per conoscere meglio il proprio organismo. Pure un digiuno ad acqua distillata di tre giorni almeno, una volta l’anno, può servire, salvo che uno non rasenti la stabile perfezione come cerco di fare io.
Chi ha troppi timori del digiuno e dei suoi effetti eliminativi, può ricorrere a soluzioni intermedie di circa una settimana, chiamate genericamente semi-digiuno, tipo
- Crudismo quasi totale
- Crudismo totale
- Fruttarismo misto
- Fruttarismo specifico (vedi cura dell’uva con relativa tesina La cura dell’uva per depurare e ringiovanire)
- Frutta in mattinata con mantenimento di una cena verduriana e tendenzialmente cruda, integrata da mandorle, nocciole, pinoli, uvetta secca.
Ognuna di queste soluzioni intermedie comporta i soliti fastidi della detossificazione e del rapido miglioramento dietologico, ma diluiti nel tempo. Il digiuno produce d’altro canto una rapida disintegrazione ed una autolisi di molte aggregazioni interne, di grassi e veleni, di incrostazioni minerali, di calcoli, di escrescenze cistiche e tumorali, ed una espulsione intensa favorita proprio dall’acqua leggera che ha notevoli proprietà solventi. Tutte cose che il semidigiuno non riesce a svolgere, mancando l’affamazione delle cellule e quindi il processo auto-cannibalistico.
È da tener presente che ogni terapeuta ha le sue idee specifiche e che ogni digiunante ha la sua personale situazione gastrointestinale da risolvere. Alla fine, se da un lato i principi e i meccanismi rimangono gli stessi, i dettagli variano all’infinito, per cui ogni caso individuale diventa un caso a sé stante.
Detto questo, un digiuno di qualche giorno, impostato correttamente, stando a riposo e assumendo acqua leggera o acqua e limone, non è mai un salto nel buio. Il vero salto nel buio è quello semmai del mangiare, quello dell’immettere disinvoltamente del cibo e delle bevande nel proprio sistema gastrointestinale, senza soppesare abbastanza le sue qualità nutritive e la sua digeribilità.
LE COSE CHE NON PROVOCA IL DIGIUNO
Il dr Herbert Shelton non era di certo un dilettante in fatto di digiuni. Ne organizzò, ne diresse e ne completò con successo oltre 40 mila. Le caratteristiche del digiuno, in risposta a domande e dubbi del pubblico, sono presto esposte.
- Il digiuno non fa rattrappire le pareti dello stomaco.
- Il digiuno non fa incollare le pareti gastrointestinali fra di loro.
- Il digiuno non paralizza l’intestino.
- Il digiuno non impoverisce il sangue e non produce anemia.
- Il digiuno non produce acidosi corporale.
- Il digiuno non apporta danni cardiaci e non indebolisce il cuore portandolo alla trombosi, al collasso o all’ictus.
- Il digiuno non causa edemi da malnutrizione.
- Il digiuno non causa tubercolosi.
- Il digiuno non riduce la resistenza alla malattia.
- Il digiuno non danneggia la dentatura.
- Il digiuno non danneggia il sistema nervoso.
- Il digiuno non danneggia alcun organo vitale del corpo.
- Il digiuno non danneggia il sistema ghiandolare.
- Il digiuno non causa psichismo o anomalie mentali.
I BENEFICI DEL DIGIUNO IGIENISTA
- Offre agli organi un completo riposo fisiologico.
- Blocca l’immissione di cibo laddove il cibo può decomporsi ed avvelenare il corpo.
- Svuota il tratto digestivo e dispone al meglio dei batteri putrefattivi, razionalizzando la flora batterica.
- Offre agli organi eliminativi (intestino, reni, pelle e polmoni) l’opportunità di rimettersi finalmente in funzione e di fare il loro lavoro eliminativo.
- Ripristina la normale chimica fisiologica e le normali secrezioni del corpo.
- Promuove la disgregazione e l’assorbimento dei depositi, degli essudati, dei tessuti malandati o anomali e delle crescite anormali dette tumori.
- Rinnova le cellule e i tessuti, ringiovanendo così l’intero organismo.
- Aumenta e rinnova i poteri di digestione e di assimilazione.
CRISI ELIMINATIVE
Le crisi eliminative non sono quel mostro che qualcuno vuol far credere. Un veleno che fuoriesce dal corpo deve essere accolto non solo serenamente ma anche con piacere. Il corpo che digiuna diventa un cantiere con dei lavori in corso, con operai dell’azienda immunitaria che grattano, perforano, scrostano, demoliscono e spingono fuori i conseguenti detriti cellulari ed organici.
Ogni fenomeno fastidioso, ogni dolorino, ogni debolezza, ogni senso di vertigine, ogni eritema e ogni rigonfiamento epidermico, ogni scarico di muco, ogni liberazione di pus, ogni eventuale tensione nervosa ed ogni temporaneo picco depressivo, vanno inquadrati nella famosa crisi eliminativa.
Trattasi di una crisi costruttiva, gestita con sapienza dal sistema immunitario, che con l’aiuto dissolvente dell’acqua leggera e demineralizzata, smaltisce le acque stanche e le cellule grasse, disgrega i depositi interni di minerali inorganici, di acidi, di urokinasi, di ammoniaca, di caffeine, theine, nicotine e cadaverine, nonché demolisce per autolisi le crescite patologiche ed irregolari tipo calcoli, tumori, cisti, lipomi e compagnia bella.
Lo stop al digiuno dei 3 giorni si fa con un quarto giorno crudista a frutta e verdure, navigando a vista e a preferenze gustative più che per schemi. La cosa interessante è che nel digiuno le disgregazioni e le espulsioni procedono per gradi e non a caso. Prima vengono eliminate le cose più negative e poi man mano quelle disturbanti, prima di arrivare al punto critico dove dire basta.
I TRENTA GIORNI DI NANDINI
Diversi amici abituati a farlo spesso non si preoccuperanno di queste cose, come la Nandini ad esempio, che con diversi digiuni di 3 o 7 giorni non era mai riuscita a smuovere o a disgregare un bel niente. Tre anni fa si rimboccò le maniche e, da sola, senza assistenza digiunistica di alcuno, cosa che non consiglio ma che riporto soltanto, intraprese e portò a fine con successo un digiuno di 30 giorni, dove espulse di tutto e di più.
Paul Nison, vicino all’Hippocrates Health Institute, mette ad esempio in guardia sulla caduta di glutatione e di altri fattori antiossidanti nei digiuni troppo prolungati.
DIGIUNO COME SOLUZIONE IGIENISTICA AL TUMORE
In caso di tumore, un ospite indesiderato che ci siamo creati e che portiamo addosso, che tende a crescere e a prendere possesso della nostra salute e della nostra sorte, gli igienisti non tagliano e non rimuovono, non ricorrono al farmaco, alla chemio e alla radiologia. Gli igienisti insegnano a capire il percorso del tumore, a disinnescare, a disgregare, a chelare, a ribilanciare, a far regredire la formazione tumorale.
Pochi giorni di riposo totale, respirando aria e bevendo acqua distillata (o almeno ad acqua leggera e priva di troppi minerali inorganici), prendendo eventuale sole, e una palla da biliardo diventa una nocciola, o addirittura scompare del tutto. Cos’è successo?
I 70 trilioni di cellule del corpo umano non amano evidentemente il digiuno, avendo dei bisogni essenziali da soddisfare, coi loro micro-forni mitocondriali che reclamano cibo. Sono pertanto costrette a bussare alla porta del sistema immunitario. “Vogliamo cibo!” Il sistema immunitario offre loro in modo intelligente e selettivo ogni cosa disponibile. Le prime cose sono le acque stanche in eccesso, i grassi, i depositi interni, le cellule extracorporee createsi all’interno.
Trattasi dunque di autolisi, di auto-scioglimento dei tumori, di cannibalismo cellulare, di succhiamento cellulare del materiale organico riciclabile, operazione gestita e diretta con grande maestria dal sistema immunitario.
I veleni invece vanno espulsi, ed è l’acqua che provvede a questo col suo potere solvente e movimentante, provocando le crisi eliminative che spesso la gente non capisce e non sopporta, ma che sono un passo indispensabile per arrivare alla omeostasi, al perfetto equilibrio corporale chiamato comunemente salute.
In pratica il digiuno igienista è una vera e propria chelazione integrale che porta a un riequilibrio quantitativo e qualitativo del peso e delle acque interne, ed anche a una ripulita generale da tutte quelle sostanze non-self, estranee ed incompatibili, che il corpo stesso aveva confinato nelle diverse fosse biologiche del corpo in anni di incuria e di attentati continui da parte del deficiente pilota umano.
Non ci si attenda dalla medicina un segnale di approvazione su queste tecniche efficaci, risolutive e sicure. La medicina al massimo fa orecchio da mercante. Per essa non esiste un “potere autoguarente del corpo”, non esiste una “natura sovrana medicatrice dei mali”, non esistono leggi naturali per cui “il corpo non va mai contro se stesso”.
Il messaggio è indirizzato in modo aperto e sereno ai 2.250.000 italiani diagnosticati di tumore, ai 1000 che ogni anno si aggiungono, al 57% di essi considerati lungo-sopravviventi (oltre i 5 anni). La loro sopravvivenza non è un regalo della medicina e delle cure buone o meno buone che hanno ricevuto. La loro sopravvivenza è frutto della loro buona scorza e della loro residua forza immunitaria fuori del comune. Le percentuali non sono del tutto convincenti, e ne parlai ancora nella mia tesina Zona Tumore e Zona Cancro.
UN DIGIUNO IN CACHESSIA TI ACCORCIA LA VIA CRUCIS
Shelton sconsiglia il digiuno in caso di cancro terminale e metastasico, perché in tali circostanze il digiuno ti fa morire prima e senza dolori, per cui al cliente e alla famiglia il tutto può stare bene, ma alla clinica igienistica viene addebitato un caso di morte, cosa che dà molto fastidio alle statistiche e al palmares. Con un cancro in cachessia non si torna indietro.
Vero è che Max Gerson, oncologo tedesco non-igienista, riusciva a recuperare dei malati terminali con intense cure fruttariane, dimostrandosi paradossalmente più bravo degli stessi igienisti. Ma, in quanto a casi di tumore, Shelton ne ha risolti definitivamente a decine di migliaia.
I casi di recupero da remissione spontanea interna sono tutti basati su 3 punti fondamentali:
- Residua capacità funzionale del fegato e degli altri ogni vitali (pancreas-milza-reni-intestino),
- Livello di reattività immunitaria disponibile,
- Spirito combattivo del paziente.
Mettendo assieme questi tre punti e aggiungendoci una adeguata svolta sul piano alimentare, bloccando l’auto-intossicazione cellulare e ripristinando una favorevole formula chimica del sangue, lo stato di cachessia può essere circoscritto, bloccato e ridotto.
Per la cronaca, a tutt’oggi, le cliniche igieniste americane non accettano casi di cancro in cachessia e metastasi. In Italia poi non esistono ancora delle vere e proprie cliniche di assistenza al digiuno, all’infuori di qualche piccola struttura privata.
COME INIZIARE IL DIGIUNO
Non si parte con un digiuno da oggi a domani su due piedi, soprattutto se si è altamente intossicati. È necessario un minimo di preparazione igienistica, prima di buttarsi a capofitto nella materia. Occorre adottare un cambio dieta progressivo a base di dieta vegancrudista rigorosa per una o due settimane e poi passare al digiuno vero e proprio, onde evitare una crisi eliminativa intensa e sormontante.
La preparazione al digiuno può essere fatta usando più frutta del solito di mattina e di pomeriggio, mentre a pranzo e cena, si comincerà a incrementare le verdure crude. Meglio, però, iniziare il digiuno la sera. Zero cibo, zero farmaci, zero integratori, zero tisane, zero caffè e the, zero fumo, zero altre cose.
Durante il primo giorno esiste il tormento della fame. Chiaro che quando uno digiuna non deve preoccuparsi delle evacuazioni quanto delle minzioni che non mancano.
ESTENSIONE TEMPORALE DEL DIGIUNO
Per una persona non carica di troppi veleni, e di pre-esistenti patologie curate con farmaci, il digiuno autogestito può estendersi senza troppi problemi a una settimana ed anche oltre, se vuole magari mandar fuori innocentemente qualche chilo di ciccia in più. Difficile dire con certezza quanto a lungo si può estendere un digiuno senza assistenza, dato che ogni caso è diverso. A volte, per evitare crisi eliminative troppo forti ed intense (soprattutto nelle persone molto intossicate), si suddivide il digiuno in due o tre sedute a distanza di uno o due mesi.
L’assistenza al digiuno si limita in ogni caso a parole di spiegazione e di incoraggiamento durante il momento delicato delle crisi espulsive, e a niente altro che quello. Trattasi dunque di supporto psicologico più che pratico.
Quando il digiunante ha a disposizione una decina di bottiglie di acqua distillata (o comunque leggera in termini di minerali, quindi a basso residuo fisso) vicino al comodino, quando sta rilassato sotto le coperte, quando mantiene un bel ritmo respiratorio, quando la stanza è arieggiata, priva di odori e di rumori, di radio e televisione, tutto procede liscio.
L’INTERRUZIONE CORRETTA DEL DIGIUNO
Il digiuno si interrompe allorquando arrivano i segnali giusti, ovvero quando la patina bianca della lingua scompare, quando le urine ridiventano chiare, quando l’alito e il sapore in bocca ridiventano gradevoli, e quando ritorna in modo prepotente l’appetito.
Il digiuno non si interrompe certamente buttandosi su un piatto di spaghetti, ma con qualche giorno di alimentazione fruttariana (meglio solo frutta acquosa) o a base di estratti di carote, bietole, mele, ecc., per completare il lavoro ripulitivo, per poi riprendere alla fine la dieta normale umana, che è quella vegana tendenzialmente crudista, priva di effetti collaterali ed intossicanti (salvo che uno non voglia rimettersi nuovamente nei guai).
EFFETTO DEL DIGIUNO SU VIRUS E BATTERI
Il digiuno però non si limita a quanto sopra, ma fa molto di più. Smonta e smentisce categoricamente tutte le bugie pasteuriane e neo-pasteuriane, tutte le teorie mediche sui batteri e sui virus, sulle intolleranze e le allergie.
Annienta e ridicolizza tutte le ideologie monatte ed untrici, tutti i martellamenti ministeriali sui virus e sui ceppi virali provenienti dai vari punti cardinali del globo, evidenziando come un corpo diagnosticato carico di batteri e di virus, senza alcun antibiotico ed alcun antivirale, senza alcuna vaccinazione, si libera velocemente da batteri e virus accumulati e riacquista al 100% la sua salute.
Infatti, se avessero ragione i virologhi e gli immunologhi, una persona carica di batteri e di virus, lasciata senza cure biochimiche all’azione di tali voraci predatori, verrebbe divorata velocemente dai medesimi, sviluppatisi nel frattempo esponenzialmente, e morirebbe sotto mille sofferenze.
Succede invece esattamente l’opposto. Come mai? I virologhi si defilano e scappano via imbarazzati. Non sanno cosa rispondere.
Il motivo è ben presto spiegato. I batteri non trovano più porcherie da mangiare all’interno di un corpo ripulito dal digiuno e si riducono al quantitativo normale, logico e simbiotico previsto dalla natura. I virus, ovvero i detriti derivanti dalla fisiologica moria cellulare (normale ricambio metabolico giornaliero che vede miliardi di cellule morire e trovare le proprie sostitute), vengono parzialmente riciclati (vedi recupero del ferro in zona intestinale), e poi espulsi. Anche le allergie vengono a loro volta attenuate ed esorcizzate in modo naturale.
Nessuna meraviglia dunque che l’Ordine Medico combatta l’igienismo e combatta il digiunismo a spada tratta, dicendone di cotte e di crude, spaventando a morte i malati e inducendoli a evitare tale pratica. Il digiuno mette in evidenza più di ogni altra cosa al mondo gli svarioni, gli spropositi, le ipocrisie, le corruzioni e le piccolezze mentali della medicina.
Il digiuno denuda e smutanda spietatamente il monarca sanitario, e ci presenta il Re Nudo sotto i riflettori, mettendo in berlina tutto quanto c’è sotto. Come non bastasse sbeffeggia la vorace e venale sanità mondiale facendo guarire perfettamente la gente col semplice costo di poche bottiglie di acqua.
TESINE DA LEGGERE
Ho dovuto scrivere decine di articoli su questo argomento, tipo Scienza e fantascienza del virus, oppure AIDS non malattia ma programma di governo, Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti, La farsa del contagio batterico-virale, e tanti altri, per scalfire le intoccabili cattedre dei baroni e per demolire le presunzioni e le arroganze dei ministri e dei sottosegretari, dei governi e dei presidenti, dei piazzisti e dei portaborse, dei giornali e delle televisioni.
Ma coi ragionamenti teorici è facile inceppare nelle trappole dei sofismi e nelle reti degli Azzeccagarbugli. Qui parliamo di un esperimento pratico e facilmente ripetibile, verificabile e controllabile da una qualsiasi giuria pubblica. In realtà bastano 3-5 giorni di digiuno per smantellare ogni montatura sanitaria, ogni costruzione fasulla e truffaldina basata sul binomio batterio-virus.
LE ESPERIENZE DI ARNOLD EHRET
Molto interessanti le esperienze del grande Arnold Ehret in fatto di malattie mentali, citate nel suo celebre testo Muculess Diet Healing System (Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco). Come regola generale, oltre a chiedere i soliti dati anagrafici, Ehret faceva ai pazienti alcune domande basilari.
- Quanto tempo sei stato malato?
- Che nome ha dato la medicina ufficiale alla tua malattia?
- Quale trattamento ti è stato prescritto?
- Quali è quante medicine specifiche di tale trattamento hai effettivamente preso?
- Quali altri farmaci avevi assunto, prima delle ultime cure mediche?
Ma la parte più importante dell’intervista riguardava la dieta in corso, il desiderio del paziente per certi cibi, le sue abitudini di vita, lo stato di costipazione e da quanto tempo era costipato, nonché le diete precedenti alla dieta in corso.
Tutti i cibi, persino quelli apparentemente più innocenti producono del muco acido, perché la fase digestiva del corpo viene sempre messa sotto stress dai cibi stessi. Nel caso di carne e latte si raggiungono poi i limiti più alti dell’acidità. Carne, pesce e uova si decompongono formando pus e acido urico. Putrefazione significa pus, che finisce principalmente nelle tasche dell’intestino, nei meandri dei diverticoli.
La presenza di muco caratterizza dunque l’apparato gastroenterico ed escretivo, nonché gli organi correlati, tipo il fegato e i reni, che hanno caratteristiche di spugnosità, per cui vengono facilmente costipati di muco indurito.
Gli stessi organi sessuali soffrono di questi intasamenti e producono i classici fenomeni della blenorragia e della sifilide, malattie facilissime da guarire col digiuno, non appena le sostanze usate dalla medicina (tipo arsenico e mercurio), vengono espulse dal corpo. Persino i disturbi oculari ed auditivi si guariscono attraverso la decongestione da muco. Miopia, presbiopia, cecità e sordità hanno tutte a che fare con gravi congestioni locali croniche ed irrisolte.
Quanto alle malattie mentali, tutti i pazienti disturbati da queste problematiche hanno il cervello congestionato. “Ho curato una persona tra le più fuori di testa dell’ospedale psichiatrico, risolvendo ogni suo problema con un digiuno di 4 settimane”, scrive Ehret.
Non esiste niente di più facile e sicuro al mondo che la cura della pazzia, e dei disturbi correlati, attraverso il digiuno. Pertanto, indipendentemente dal tipo di malattia, le prime cose da analizzare con grande attenzione sono lo stomaco e l’intestino, e quindi la dieta in corso. I malati di mente soffrono soprattutto di pressione gassosa sui delicati meccanismi cerebrali.
TESTIMONIANZA DI GUARIGIONE DA “CANCRO AL SENO”
Durante la mia conferenza AVA del 22 settembre 2011, la Nikol, giovane mamma rumena, lasciata la sua piccola a dei vicini di casa venne giù da Viterbo a testimoniare direttamente in questa stessa sala la sua straordinaria guarigione da un tumore al seno che i medici la spingevano ad asportare. Fu una cosa addirittura commovente. Non l’ho certamente guarita. Se lo dicessi finirei davvero nei guai. È auto-guarita seguendo dei semplici consigli comportamentali.
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Grazie a 2 digiuni sono riuscito a curarmi emorroidi e calcoli biliari. Ogni anno faccio 2 digiuni di 3 giorni seguendo lo schema di Valdo. Seguo anche il Vitto Valdiano quasi integralmente. Ringrazio Valdo per l’informazione che da gratis. Mi riprometto di comprare i suoi libri
Buona sera,
Vorrei avere un consulto per essere seguita con digiuno e dieta per eliminare due lipomi ed una ciste colloidale alla tiroide.
Grazie in anticipo per un riscontro alla presente.
Un cordiale saluto
Antonella