LETTERA
SIAMO IN TANTI DA OGNI PARTE D’ITALIA E STIAMO FACENDO GRUPPO
Buongiorno Valdo, ho avuto il piacere di ascoltarla all’AVA di Roma e a Gandino-Bergamo. Ho letto i suoi libri e ho il piacere di leggere costantemente le sue tesine che mi confortano anche perché mostrano che siamo in tanti a seguire uno stile di vita eco-compatibile, salutare e soprattutto in armonia col mondo. Mi farebbe anche piacere saper il numero di persone iscritte alla sua mailing list, se può e vuole dirmelo.
HO UNA ESPERIENZA DECENNALE IN FATTO DI FERRITINA, E CI TENGO A SMENTIRE LE AFFERMAZIONI DEL DR SORRENTINO
Purtroppo mi ero anch’io imbattuta nell’articolo del dr Sorrentino, e soprattutto nel punto in cui sconsiglia il vegetarianismo a chi ha carenze di ferro. Sono davvero stanca di sentir parlare di carenza di ferro nei vegetariani! Io sono praticamente sempre stata anemica. Già da piccola mi davano integratori in primavera. E ho continuato a prenderne in altri periodi della vita. Ho provato purtroppo per un periodo, sul solito consiglio medico, anche a mangiare più carne, nonostante non la gradissi, non essendomi mai piaciuta. E, quel che è peggio, non è mai servita a nulla. Ebbene, sono diventata vegana e finalmente ho risolto i miei problemi di ferro! Altro che sconsigliare il vegetarianesimo a chi ha delle eventuali carenze. La cura vegana è la migliore!
UN ANNO DI VEGANISMO E UNA MASSICCIA INIEZIONE DI VITALITÀ
Nel momento in cui ho deciso di diventare vegetariana, ho fatto le appropriate analisi, perché non volevo si addebitassero carenze pre-esistenti al nuovo regime alimentare. A parte il solito colesterolo, avevo la ferritina, che dovrebbe essere la nostra scorta di ferro, a livello 4 ng/ml di sangue, con un valore di riferimento 7-280 per le femmine e 7-330 per i maschi. Dopo due mesi di dieta vegana ero a 6. Dopo un anno sono passata a 24! Tutto merito dell’eliminazione dei latticini, delle proteine animali, del caffè, del the. Tutto grazie alla massiccia introduzione di vitalità, con la vitamina C naturale della frutta, della verdura cruda, delle nocciole, delle mandorle, dei semi di zucca e via discorrendo.
RISULTATI POSITIVI SU TUTTI I FRONTI
Chiaramente ho risolto anche il colesterolo, oltre che diversi altri problemi come la pelle più liscia, il ciclo meno doloroso (con eliminazione antidolorifici, ad ogni nuovo ciclo), la sparizione di placche bianche in gola (che prima si formavano in continuazione), con alleggerimento di 12 kg di troppo. Per fortuna che c’è il dr Vaccaro. Grazie Valdo. Grazie per la sua opera di informazione. Se la mia esperienza può servire, sono a disposizione sua e del pubblico. Buona vita. Barbara da Roma
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RISPOSTA
LA FERRITINA È UN PROBLEMA NAZIONALE, E NON SOLO
Ciao Barbara, anche questa è una testimonianza di eccezionale importanza per il pubblico italiano e non solo. In particolare per le donne. Importante perché veritiera, spontanea, trasparente, mai sollecitata. Ricordo che il testo Alimentazione Naturale aveva in origine per titolo “Il ferro, l’enzima, l’anima”, ed era stato scritto con particolare riguardo alle continue richieste che le donne inviano a giornali e riviste su questo eterno problema del ferro.
OGNI FORMA DI COMUNICAZIONE È BUONA PUR DI SMONTARE I DOGMI SBAGLIATI
Disgregare un dogma sbagliato, smontare una disinformazione capillare che dura da decenni se non da secoli, non è cosa facile. Sto tentando di farlo, nei miei modesti limiti, coi libri, col blog e con la mail diretta che conta un migliaio di indirizzi. Il numero conta poco. Chi fa la differenza è il tam-tam successivo, che moltiplica a raggiera la diffusione delle tesine, un fenomeno che avviene solo a condizione che la gente ami ed apprezzi davvero quello che scrivi e quello che produci. Le multinazionali della carne, dell’OGM e del farmaco occupano ogni spazio televisivo e mediatico, noi vegano-crudisti facciamo per ora come i pellerossa. Comunichiamo coi segnali di fumo, col corno, col fischio e con la gente che riceve una tesina e la fa girare presso 10 o 100 altri amici.
IL DOGMA DELLA MANCANZA DI FERRO
Il primo dogma nel mirino è quello della mancanza di ferro vegetale non-eme. Mancanza che non esiste, perché siamo circondati dal ferro in modo persino preoccupante. Esiste semmai la non assimilazione del ferro, perché fumiamo, beviamo caffè, prendiamo aspirine, perché cuociamo le verdure, perché abbiamo dei problemi di disbiosi gastrointestinale (helicobacter, escherichia coli, pseudomonas e vari batteri putrefattivi in eccesso sui batteri saprofiti di origine vegetale), o perché latticini e proteine animali incollano le paginette dei nostri villi, riducendo e rimpicciolendo lo spazio assimilativo interno dai 500-600 mq di due campi da tennis ai pochi metri quadri di uno sgabuzzino di casa.
IL DOGMA DELLA BISTECCA AL SANGUE
Il secondo dogma, duro a morire, è quello del cosiddetto ferro-eme da sangue animale, propagandato come il più efficace mezzo contro le anemie, al punto di ritenere la bistecca cruda al sangue, meglio se di cavallo, il non plus ultra contro le carenze di ferritina. Enorme falsità. Lo avevano già capito i medici medievali che una cosa è la stimolazione di breve periodo e un’altra cosa è la risoluzione definitiva del problema.
VINO E OSTERIA PER I MARITI, SANGUE E MACELLO PER LE MOGLI ANEMICHE
Portavano le donne anemiche direttamente nei macelli, costringendole ad ingurgitare tazze su tazze di sangue caldo sgorgante dall’animale piangente, con effetti strepitosi. Il pallore del viso se ne andava all’istante e ritornavano pure le forze perdute. Peccato che il tutto durasse poche ore, e che serviva altro sangue in continuazione per mantenere tale stato di super-eccitazione.
L’AVVELENAMENTO ORGANICO DA SANGUE ESTRANEO
In realtà, il sangue dell’animale non apportava niente di buono, ma causava uno shock organico al pari di tutti i veleni introdotti nel corpo. Il sistema immunitario riconosceva in quel sangue un autentico attacco nemico e imponeva al sistema cardiocircolatorio una forte accelerata per mandar fuori al più presto tale sinistra sostanza rossa appartenente a un sistema organico non-self e quindi estraneo e problematico.
L’ALIMENTAZIONE DOPATA COMPORTA SEMPRE PESANTI NODI AL PETTINE
Il solito meccanismo dopante ed eccitante caratteristico di ogni forma di alimentazione irrispettosa del nostro disegno corporale fruttariano. Il solito sistema di alimentarsi proteico-grasso-cottista della gente, che diventa funzionale ed abitudinario, ma sempre con pesanti effetti collaterali, quali l’acidificazione del sangue, l’accumulazione di cristalli urici, i depositi di minerali inorganici, l’ingrossamento del fegato, le oscillazioni del sistema neurovegetativo, gli sbilanciamenti del sistema endocrino e della tiroide, l’osteoporosi, le infiammazioni chiamate “iti”, il sovrappeso, il diabete, le insufficienze epatiche, pancreatiche e renali, le cardiopatie e i tumori.
LI HOMINI DEVONO SAPERE, E LE DONNE PURE, DICEVA LEONARDO DA VINCI
Hai giustamente messo in evidenza i miglioramenti importanti della ferritina. Rilevanti però anche gli altri risultati conseguiti. Eliminare gli antidolorifici, le infiammazioni orali, le candide, il sovrappeso (12 kg), il colesterolo alto, la secchezza cutanea, non sono cose da poco.
Valdo Vaccaro
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