DIETA SENZA CARNE E CRITICHE AL THE CHINA STUDY

da 19 Giu 2013Dieta vegan-crudista

LETTERA

UN PIEDE DI QUA E UN PIEDE DI LÀ

Buongiorno. Sono Tiziano Guarato, insegnante di violino e sportivo. È da anni che cerco l’alimentazione giusta senza carne perché ho seri dubbi sulla bontà salutistica di essa. Sono però molto combattuto se avvicinarmi al vegan o restare con un piede di qua e uno di là. Non è semplice abbandonare le vecchie idee.

ARTICOLO ANTI-CAMPBELL DI UNA NEO-CARNIVORA

Ho letto un articolo che mi sembra scritto con consapevolezza e volevo chiederle cosa ne pensa. Mi rendo conto che non avrà molto tempo, ma sarei curioso. Io sto cercando di prendere un po’ di massa magra, aumentare di “peso buono”, restando però sano.
(http://cucugliato.files.wordpress.com/2011/09/the-china-study_-fatti-o-fandonie.pdf)

SEMBRA QUASI CHE SALUTE E MUSCOLI SIANO DUE COSE INCOMPATIBILI

Dalle cose che si leggono in giro sembra che una cosa escluda l’altra. Inoltre non si trovano diete che aiutino in questo. C’è sempre la paura di sbagliare e di fare le combinazioni improprie, magari perdendo nutritivi importanti. La ringrazio tanto e complimenti per il suo lavoro.
Tiziano

*****

RISPOSTA

VIETATO DEVIARE DALLA STRADA MAESTRA

Ciao Tiziano. Quando una persona ha un minimo di illuminazione, non si fa facilmente distrarre o sedurre da argomenti cervellotici e banali. Non ha nemmeno bisogno di andarsi a cercare scritti a destra e a sinistra per confermare le proprie tendenze o per curiosare su quelle della sponda opposta. Ovvio che su internet ci sia un mix di lingue diverse e di concetti variopinti, un mix di scienza e di bugie eclatanti, un mix di pensieri trasparenti e di clamorose truffe. Se uno non è armato di strumenti morali e di bussola orientativa, continua a deragliare e a finire nei fossi e nei tranelli.

LA VERITÀ NON STA AFFATTO NEL MEZZO

Su internet c’è tutto e il contrario di tutto. Qualcuno continua fallacemente a pensare che la verità stia a metà strada dei punti estremi, e così continua a considerare le posizioni estreme e a trovare il punto medio aritmetico. Purtroppo la verità sta nel suo punto e da nessuna altra parte. Un conto è usare coscienza e spirito critico, un altro è restare preda della propria pigrizia mentale. Non pretendo che la gente si imbeva e si ubriachi dei miei scritti trascurando quelli degli altri. Se però uno mi vuole capire nei principi e nei dettagli, perché ha anche bisogno di trovare il bandolo della matassa, non c’è altro modo che andare sul blog e sviscerarlo.

UN ARTICOLO DI SCARSISSIMO SIGNIFICATO

Ho letto l’articolo della Denise Menger e trovo quanto meno sorprendente che tu abbia seguito i ragionamenti di questa ragazza trovandoli addirittura scritti con consapevolezza. La sua tesi è che le teorie di Campbell sul rapporto tra proteine animali e cancro sarebbero non prove evidenti e sicure, ma solo sue fisime, suoi desideri mentali e sue congetture. In pratica Campbell avrebbe concentrato tutte le sue attenzioni sul colesterolo e sul rapporto caseina-cancro, trascurando altre importanti variabili tipo inquinamento industriale, infezioni da epatite-B e cose simili.

THE CHINA STUDY NON È PER NIENTE UN BLUFF, COME QUALCUNO VORREBBE

Non voglio fare qui l’avvocato difensore di Campbell, persona che del resto stimo. Potrebbe anche essere che nell’enumerare tanti dati statistici, ci sia da ridire su alcuni di essi. Ma, nell’assieme, una sbarbatella che si dichiara autonoma e indipendente (cosa non provata ed anche assai poco credibile) non va a mettere in discussione una ricerca di portata storica e mondiale di un ricercatore straordinario del MIT, con una vita controcorrente alle spalle, contrapponendo dei dati sistematicamente ritoccati per svalutare e depauperare un testo che sta comunque facendo epoca.

QUESTIONE DI CONTATTI DIRETTI E DI VISITE DIRETTE, PIÙ CHE DI STATISTICHE

Campbell, in ogni caso, non è diventato vegano per delle tabelle statistiche, ma per aver visto coi propri occhi, dovunque andava, che più i bambini erano figli di gente abbiente che li alimentava a carne e proteine animali e più essi erano carichi di patologie. Questo succedeva a Manila, a Taiwan, in Cina e dovunque gli capitasse di andare.

STAR MONDIALE DELLA SALUTE, DOPO ANNI DI GAVETTA E DI STRESS

Ora Campbell è ai vertici e tutti lo vogliono, persino Bill Clinton che lo ha nominato suo consulente personale in fatto di salute, di alimentazione e di terapie mediche. Ma quanti rospi amari ha dovuto ingoiare in passato, quando era ancora docente filocarnivoro e filocaseario, e decise di diventare vegano, e per giunta tra i più assidui, ferventi ed appassionati d’America?

ESSERE SCIENZIATI NON E’ UNA GARANZIA

Riporto qui la parte finale della Menger. Campbell cita il suo curriculum vitae come motivo per cui le sue opinioni debbano prevalere su quelle dei suoi critici. La sua formazione ed esperienza è senza dubbio impressionante, ma il “Fidati di me, io sono uno scienziato” è un argomento profondamente debole.

LAUREA E CREDENZIALI SIGNIFICANO POCO

Per pensare con il proprio cervello, non è richiesto un dottorato, né una lunga lista di credenziali, a impedire che la gente sia vittima di pregiudizi. Su questo sono d’accordo con la Denise. Lo dico in continuazione che non è il camice a fare il medico, e nemmeno la sua laurea o le sue referenze. Se uno dice sciocchezze, queste rimangono tali indipendentemente da chi le scrive o le pronuncia.

NON È SCIENZA DIMOSTRARE QUELLO CHE TI COMODA DIMOSTRARE

In definitiva, continua la Menger, credo che Campbell sia stato influenzato dalla sua aspettative sul rapporto tra proteine animali e malattie. Aspettative che lo hanno portato a cercare correlazioni specifiche nelle statistiche di “The China Study” per confermare le sue previsioni. Non è una sorpresa che “The China Study” sia stato così entusiasticamente accolto all’interno della comunità di vegetariani e vegani.

THE CHINA STUDY DICE QUELLO CHE I VEGETARIANI AMANO SENTIRE

“The China Study dice quello che ogni vegano vuole sentirsi dire. Dice che c’è una ragione scientifica per evitare tutti i cibi animali. Dice che anche piccole quantità di proteine animali sono nocive. Dice che un ideale etico può essere completamente coniugato con la salute. Queste sono cose interessanti da ascoltare per chiunque cerchi di giustificare la sua dieta vegetariana. Per me The China Study non ha ricevuto tutta l’analisi critica che merita, soprattutto da alcuni dei grandi sostenitori della dieta vegetariana. Speriamo che quest’articolo faccia luce sui problemi del libro e convinca altri ad esaminare i dati per quello che realmente possono dire”.

LO SCRITTO DELLA MENGER FINIRÀ NELLE BACHECHE DELLA MCDONALD’S

Mi spiace per l’autrice di questo lungo articolo, ma c’è ben poco di interessante nel suo scritto. Lei stessa cade tra l’altro nei medesimi difetti che vorrebbe addossare a Campbell. Il suo articolo appare dopo che lei ha deciso, per suoi motivi incogniti, di fare pubblicità a favore dei fast food e dei macelli d’America. Quasi due miliardi di persone stanno bazzicando intorno a McDonald’s, Burger King, KFC Kentucky Fried e Pizza Hut. Qualcuno deve pur fare da sostegno a questi mostri del cibo violento e grondante sangue. Questa gente si spellerà le mani d’applausi nei riguardi della Menger. Tutti amano leggere cose a supporto delle proprie scelte, giuste o sbagliate.

L’AUTRICE STA DI SICURO SUL LIBRO PAGA DI QUALCUNO

Valeva la pena, mi chiedo, di fare pelo e contropelo alle già noiose statistiche accumulate da Campbell nel suo best-seller? Quante ore buttate via a ritoccare tali cifre con contro-cifre altrettanto noiose ed altrettanto congetturali? Non credo affatto che questa ragazza abbia fatto tale meticoloso lavoro di revisione statistiche di sua iniziativa. Vorrei sapere semplicemente chi l’ha stipendiata.

STA A VEDERE CHE IL MIO LIBRO ANNOIA DI MENO

Non sta a me dirlo, ma il mio Alimentazione Naturale, risulta probabilmente più funzionale e decisivo del The China Study per chi cerca un cambiamento di rotta. Puoi essere d’accordo e puoi non esserlo, ma almeno non cadi nella noia e negli sbadigli. Ho ricevuto diversi commenti in tal senso.

ESSERE RICERCATORI DEL MIT (MASSACHUSETTS INSTITUTE OF TECHNOLOGY) APRE TUTTE LE PORTE

Chi ha letto entrambi i libri può giudicare. Tutto sommato, The China Study evidenzia ed enumera una decina di verità fondamentali e condivisibili, per poi infiorarle con una marea di cifre statistiche sulle quali è sempre facile incespicarsi. Il successo del libro sta soprattutto nelle referenze dell’autore e nella sua incredibile trasformazione da esponente universitario della dieta carnea a quella vegan-crudista.

L’AMERICA E’ IL PAESE DELLA NDC, LA GIGANTE MONDIALE DEL LATTE

La tesi della Denise Merger è quella tipica del contrattacco carnivoristico americano, che tende ad assolvere carne e formaggi da ogni responsabilità sul cancro, sul diabete, sulle tiroiditi e sulle dialisi, rimanendo omertosa e muta sul tetto proteico e sulle 1000 altre ragioni inequivocabili che dimostrano le ragioni vegane. In pratica si vorrebbe affermare che la carne non c’entra per niente e che la carne è innocente. Ancor di più poi latticini e formaggi, difesi a spada tratta dalla NDC (National Dairy Council), ente famoso per spendere in pubblicità il doppio della stessa Coca-Cola!

C’È PURE CHITTENDEN ED ANCHE LA WHO

Fatica sprecata, per questa Denise. Non è questione di Campbell e non Campbell. Dovrebbe smentire anche il celebre prof Russell Henry Chittenden che già nel 1905, insegnando fisiologia a Yale, aveva dimostrato su se medesimo e su diversi volontari che lo stato di massima forma si  raggiunge con appena 40 grammi di proteine al giorno. La stessa WHO (World Health Organization) conosce da decenni l’intera verità. E’ dal 1974 che raccomanda  agli adulti una dieta con il 5% di calorie dalle proteine, equivalenti a 38 grammi di proteine/giorno per un uomo che consumi 3000 calorie al giorno, e 29 grammi di proteine/giorno per una donna che consumi 2300 calorie al giorno.

ADA E AHA, ASSOCIAZIONI MEDICHE RISPETTATE

Dovrà anche smentire la ADA (American Dietetic Association) e la AHA (American Heart Association), oltre che le approfondite ricerche del dr John A, McDougall, titolare di una delle più accreditate newsletter sull’argomento. C’è Paul Kouchakoff con le leucocitosi digestive. C’è Otto Einrich Warburg con l’acidosi e l’ipossia. Pur essendo gente di Germania godono di grande credito in USA. C’è insomma una sfilza incredibile di scienziati da smentire.

SETTE ANNI  I VEGETARIANI E QUINDICI ANNI I VEGANI

Spiacente per lei, ma i vegetariani vivono 7 anni di più, e i vegani 15 anni di più in media, rispetto ai mangiatori di carne, secondo un aggiornato studio condotto dalla prestigiosa Loma Linda University. Queste cifre e queste statistiche vengono confermate e sponsorizzate pure dal China Health Project, il maggiore esperimento settoriale mai realizzato nella storia umana.

PIÙ VERDURA MANGI E MENO CANCRO TI VIENE

Il test ha dimostrato come i cinesi che mangiano minori quantitativi di proteine animali hanno di gran lunga il più basso rischio di cancro, cardiopatie ed altre malattie degenerative del fegato, dei reni e dell’intestino. Quello studio poi che la Denise, bontà sua, vorrebbe discreditare attribuendo il cancro ad altri fattori scarsamente considerati da Colin Campbell.

MASTICARE SALME EQUIVALE TRAUMATIZZARSI EMOTIVAMENTE

Un po’ come fanno spesso gli adepti della Nuova Scuola Germanica di Hamer, che amano spostare l’accento delle responsabili sul generico fattore dei traumi emotivi. Personalmente smonterei la loro teoria con le stesse loro parole. Mangiar carne di un cadavere appena ammazzato, o anche una mummia conservata, non produce forse di per sé un trauma inconfessato nel profondo del masticatore di salme?

MARION NESTLE NON E’ L’ULTIMA ARRIVATA

La neo-carnivora Denise dovrà smentire la prof Marion Nestle, chair of Department of Nutrition, Food and Hotel Management della New York University, quella del “We never talk about protein anymore, because it’s absolutely not an issue, even among children”. “Getting enough protein is simply a matter of getting enough calories” (Non si parla più di proteine. Non è assolutamente un argomento pertinente la nutrizione ma  l’anti-nutrizione. Ottenere abbastanza proteine significa solo prendere delle calorie in più). Il 22% di contenuto calorico-proteico dei vegetali crudi è già altamente eccessivo visto che che il nostro fabbisogno reale varia tra il 2,5 e il 10%.

MICHAEL BLUEJAY, PREMIATISSIMO SCRITTORE SALUTISTICO

Dovrà pure smentire le ricerche accurate di Micheal Bluejay, premiato come Award Winning Writer nel 2000 e nel 2011, per la pubblicazione del “Protein content of various foods“, col 5,9% per il latte di mamma, 6,7% la frutta, 11% noci e semini, 13% cereali, 22% vegetali crudi tutti, 28% legumi.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

3 Commenti

  1. Caino

    In breve Denis Minger (o meglio, chi c'è dietro) ha usato i dati grezzi del China Study senza aggiustamenti, che è sbagliato.

    Sarebbe come dire (sparo) che il sesamo fa diventare obesi dopo aver visto che chi ne consuma tanto ha più probabilità di essere obeso senza considerare che in genere viene consumato insieme ad hamburger e dolciumi (esempio inventato da me).

    Rispondi
  2. Caino

    o è un esempio che ho letto da qualche parte? non ricordo

    Rispondi

Lascia un commento

Scopri di più da VALDO VACCARO

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere