DIETA IDEALE AD ALTA ENERGIA

da 26 Lug 2013Dieta vegan-crudista

Documento tratto dal libro DEA – Dieta Energia Alta, di Marco Urbisci – (Sintesi e sottotitoli di Valdo Vaccaro)

TUTTI ALLA RICERCA DELLA DIETA PERFETTA E PRIVA DI CARENZE

Tutti alla ricerca ansiogena di quali cibi assumere e di quante vitamine incamerare, di quali minerali e di quanti Omega-3 assorbire, e soprattutto di quali supplementi aggiungere per non incorrere in carenze.

E questo porta all’idea di “dieta equilibrata”, che poi finisce per risultare non equilibrata ma più che mai sballata ed ammalante, e priva di ogni correlato con la natura, visto che nessun animale, che si trovi allo stato naturale, si sognerà mai di seguire!

I MIGLIORI INSEGNANTI SONO GLI ANIMALI LIBERI E NON I NUTRIZIONISTI DA STRAPAZZO CHE ABBONDANO IN OGNI ANGOLO

Come si può sapere allora ciò che dovremmo mangiare? Sembra quasi che solo gli esperti di laboratorio possano dircelo. La nutrizione sembra un argomento così complicato, con infinite teorie, così contrastanti. Niente di più falso.

Gli animali ce lo dimostrano e ci fanno scuola meglio di qualsiasi nutrizionista, e ci dimostrano pure che nutrirsi non è per niente complicato! Essi si cibano di ciò che la Natura ha predisposto per loro, allo stato crudo, non manipolato in alcun modo. Ci sarebbe da chiedersi come mai l’uomo non faccia più altrettanto!

FRUTTARIANI DA SEMPRE PER L’ANTROPOLOGIA SCIENTIFICA

D’altro canto gli antropologi cercano di darci una mano a risolvere la questione formulando ipotesi, basate sulle loro scoperte, riguardo al cibo di cui l’uomo si sarebbe nutrito per milioni di anni prima dell’invenzione del fuoco e della nascita dell’agricoltura, in modo da individuare il nostro regime dietetico originario, quello che Madre Natura avrebbe stabilito per la nostra specie.

Il grande igienista australiano Ross Horne, nel suo best-seller, “Improving on Pritikin”, cita le conclusioni dell’antropologo Dr. Alan Walker, il quale riferisce come, attraverso l’esame dei denti fossilizzati delle prime creature umane e pre-umane, l’uomo si è evoluto seguendo una dieta composta principalmente di frutta.

E siccome il corpo umano non è cambiato, né in senso anatomico né in quello fisiologico, in milioni di anni, si può dedurre che questa dieta sia ancora oggi la più adatta a noi.

DIFFERENZE ENORMI COI CARNIVORI

Gli animali carnivori, in realtà, differiscono da noi sia a livello anatomico sia fisiologico, biochimico e psicologico.

Essi infatti, per esempio, “salivano” (l’equivalente della nostra “acquolina in bocca”) alla vista della preda e non si accontentano di mangiarne solo alcuni tagli, per lo più cucinati, come fa l’uomo, ma divorano le carni crude direttamente dalla carcassa, con gusto, leccandone il sangue ancora caldo e gli altri fluidi con piacere, oltre a frantumare e ingerire le piccole ossa e le loro cartilagini.

IL CADAVERE NON CI FA VENIRE L’ACQUOLINA IN BOCCA

Al contrario, nemmeno al più fanatico mangiatore umano di carne viene l’acquolina in bocca all’idea di ammazzare un coniglio a mani nude e di affondare i denti nelle sue carni.

Lo stesso atto di ammazzare non fa parte della nostra natura, non si addice ai nostri concetti di gentilezza e compassione. Non esiste nessun modo umano di uccidere un’altra creatura, di qualsiasi specie si tratti.

OGNI DETTAGLIO CI DIVERSIFICA

Se vogliamo entrare nel merito delle differenze anatomiche tra noi e gli animali carnivori, tanto per citarne alcune, siamo diversi nel modo di camminare (siamo bipedi e non quadrupedi), non abbiamo la coda, la nostra lingua è liscia e non ruvida, non abbiamo artigli per lacerare la pelle e le carni della preda, bensì pollici opponibili che ci permettono, ad esempio, di raccogliere in pochi istanti frutti a sufficienza per un pasto.

Abbiamo solo un paio di ghiandole mammarie sul petto, a differenza delle molteplici paia sull’addome dei carnivori, dormiamo circa un terzo del ciclo di 24 ore, mentre i carnivori dormono e riposano per 18-20 ore al giorno.

La maggior parte dei carnivori può digerire microbi che sarebbero mortali per noi, come quelli che causano botulismo (malattia dovuta a intossicazione alimentare che conduce a paralisi muscolare progressiva).

SIAMO COSTRETTI AD ACQUISIRE GIORNALMENTE VITAMINA-C RIGOROSAMENTE NATURALE, ACQUOSA E FLAVONOICA

Noi sudiamo attraverso i pori di tutta la pelle mentre i carnivori solo dalla lingua. I carnivori possono fabbricare la loro vitamina-C mentre noi dobbiamo assumerla col cibo.

Il nostro movimento laterale della mascella ci permette di frantumare il cibo, caratteristica unica degli animali che si nutrono di cibi vegetali, mentre i carnivori non hanno la masticazione laterale. I molari dei carnivori sono appuntiti e affilati mentre i nostri sono principalmente piatti, per ridurre in poltiglia il cibo.

SANGUE, SALIVA E URINE ALCALINE

Tutti gli esemplari di animali che si nutrono di vegetali, compresi gli uomini sani, hanno saliva e urina alcaline, mentre esse sono acide nei carnivori. Gli animali carnivori prosperano con cibi acidificanti, mentre per noi acidificazione significa predisposizione a ogni sorta di patologie.

PURINE, ACIDI URICI ED ENZIMA URICASI

Nei carnivori, l’acido cloridrico atto a digerire e disgregare le proteine in aminoacidi è almeno 10 volte maggiore del nostro. Essi sono poi attrezzati per disgregare le purine (28 grammi per ogni kg di carne o di pesce) e quindi gli acidi derivanti, attraverso l’enzima uricasi che in loro abbonda.

Noi, non possedendolo, dobbiamo ricorrere a minerali alcalini che ne neutralizzino l’acidità, usando prevalentemente calcio osseo, ovvero osseina. Come conseguenza si formano calcificazioni e calcoli a cistifellea, reni e uretra, nonché cristalli di acido urico, che danno origine a gotta, artrite, reumatismi e borsiti.

CALCOLOSI RENALI E NODULI SOTTOCUTANEI

I depositi di cristalli di acido urico possono formarsi nei reni, causando calcolosi renale, oppure nel tessuto sottocutaneo, con la formazione di noduli.

L’acido urico viene normalmente filtrato dai reni ed eliminato con l’urina, ma se presente in quantità eccessiva nel sangue, i reni non riescono ad eliminarlo tutto e così si formano dei cristalli di irato, aghiformi ed insolubili, che si depositano nei fluidi delle articolazioni, provocandone l’infiammazione.

GLI ZUCCHERI DELLA FRUTTA SONO CIBO STRAORDINARIAMENTE PERFETTO

I nostri enzimi digestivi sono invece attrezzati per la digestione della frutta, grazie alla ptialina (o amilasi) contenuta nella saliva. Mentre glucosio e fruttosio (i sempre eccellenti zuccheri della frutta) forniscono carburante alle nostre cellule senza affaticare il pancreas, i mangiatori di carne possono contrarre il diabete se la loro dieta è predominata da frutta.

LA CARNE PUTREFATTA E STAZIONANTE ALL’INTERNO TRASFORMA GLI INTESTINI UMANI IN AUTENTICA FOGNA

Il nostro tratto intestinale misura all’incirca 12 volte la lunghezza del nostro torso, il che permette l’assorbimento lento di zuccheri ed altri nutrienti contenuti nell’acqua della frutta. Quello dei carnivori misura solo 3 volte circa la lunghezza del torso, per evitare che la carne vada in putrefazione.

Nonostante le secrezioni fortemente acide, nonché la ridotta lunghezza del tubo digerente, le feci dei carnivori evidenziano putrefazione delle proteine e irrancidimento dei grassi. Facile immaginare cosa succede nel nostro intestino extra-lungo, quando ci cibiamo di prodotti animali!

LA TRASGRESSIONE CARNEA NON HA PORTATO ALCUN ADATTAMENTO

Non sarà che, essendosi nutrito di carne per così tanto tempo, l’uomo non abbia sviluppato un certo adattamento alla carne, o anche un reale fabbisogno di carne? Il prof Armando D’Elia, punto di riferimento e pioniere del vegetarianismo italiano, nega decisamente questa ipotesi.

IL NOSTRO PH È SEMPRE ALCALINO E LE NOSTRE UNGHIE NON SONO DIVENTATE ARTIGLI

Oggi, infatti, dopo milioni di anni di innaturale alimentazione carnea, le nostre unghie non si sono trasformate in artigli, il nostro intestino non si è accorciato, i nostri canini non si sono allungati trasformandosi in zanne, il nostro succo gastrico non ha aumentato la sua originale e debole acidità tipica dei fruttariani, il fegato non ha esaltato la sua capacità antitossica, ne è scomparsa l’istintiva attrazione per la frutta, e neppure è scomparsa la altrettanto istintiva repulsione esercitata dalla carne sul bambino appena svezzato.

Ciò dimostra che l’alimentazione carnea è così estranea agli interessi nutrizionali e biologici dell’uomo che questi non riesce ad adattarvisi, e subisce semmai tutte le peggiori conseguenze, in termini di effetti collaterali.

L’OPZIONE ASSASSINA NON HA ALCUN MOTIVO DI ESISTERE IN UN PIANETA COSCIENZIOSO E INTELLIGENTE

L’uomo, se lo vuole, è il più intelligente di tutti gli animali, per cui potrebbe sfruttare questo dono per aiutare i suoi simili, umani e non, a vivere al meglio, nella maggiore armonia possibile.

Se è vero, come sostengono taluni, che in natura “pesce grande mangia pesce piccolo”, è anche vero che l’uomo ha sviluppato una consapevolezza maggiore di quella di tutti gli altri animali, per cui ha le possibilità per nutrirsi di tutti i cibi che vuole, senza dover ricorrere all’uccisione dell’animale.

SIAMO BRAVISSIMI A DELEGARE LE UCCISIONI AI SICARI DEL MACELLO

L’idea di ammazzare personalmente l’animale, così pure come la vista e l’odore del macello, non sono il massimo per noi umani. Dobbiamo infatti delegare qualcun altro a uccidere in nostra vece.

Dovessimo togliere la vita all’animale in prima persona, dovendo assistere al suo terrore prima della morte, smetteremmo di mangiare la carne all’istante.

PAURA DELLA MORTE E RIGIDITÀ CADAVERICA

Un altro fatto su cui riflettere è che successivamente all’uccisione dell’animale si manifesta il “rigor mortis”, cioè la rigidità cadaverica, e i muscoli dell’animale si irrigidiscono. Questa è la ragione per cui i macellai devono talvolta aspettare alcuni giorni, se non settimane, per la “frollatura”, cioè l’ammorbidimento progressivo delle carni, che è l’anticamera della putrefazione.

In questa fase si possono formare sostanze tossiche, a cui si aggiungono l’acido lattico, emesso durante l’irrigidimento, e altre tossine prodotte dall’animale per la paura della morte imminente, nonché le sostanze calmanti che gli sono state somministrate per renderlo meno nervoso prima dell’uccisione.

I VELENI DELLE VITTIME VANNO A GRAVARE SUL NOSTRO FEGATO

Farmaci, antibiotici, mangimi chimici, colesterolo causato dallo stile di vita sedentario a cui sono obbligati gli animali di allevamento, sono tutte sostanze che andranno a gravare sul nostro fegato.

Inoltre la carne, essendo priva di fibre, implica un lungo transito intestinale ed una insidiosa permanenza fecale nel colon, tutte cose ideali per lo sviluppo delle peggiori patologie.


COMMENTO

CONDIVIDIAMO MOLTO MA NON TUTTO

Quello di Marco Urbisci è un testo accettabile e condivisibile in linea generale. Qualche riserva esiste.

Nella parte finale del suo articolo, in una specie di arringa finale fruttariana, spara impietosamente a zero contro semi, grani, cereali, pani, pizze, farine, legumi, tuberi, radici.

Il suo insistere sulla inadeguatezza delle crocifere (perché troppo coriacee), dei tuberi (perché celati nel sottosuolo), dei cereali (adatti agli uccelli granivori) e dei legumi (inadatti al consumo se non cotti), rappresenta tutto sommato un limite, oltre che una contraddizione sul piano della concretezza.

CAROTE, RAPE, MAIS, FAGIOLINI MEGLIO AVERLI CHE ESSERNE SENZA

Gli apporti di acqua biologica ottimale in carote crude e rape sono straordinari. I succhi freschi di carota e sedano ottenuti con un’estrattore di succo sono apportatori di benessere per il tratto intestinale, e ognuno può accertarsene personalmente.

come affrontare le crisi eliminative

Semini e grani, usati con criterio, fanno parte irrinunciabile di tutte le diete umane. Chi ha difficoltà può optare per i cereali leggeri e privi di glutine. Mais, polentine, tortille, pop-corn sono delizie irrinunciabili. Stesso discorso per i legumi, dove ceci, fagiolini, piselli e lupini sono davvero straordinari.

NESSUNO RINUNCI A CAVOLI E PATATE

I cavoli crudi tagliati sottilissimi in insalata, o anche estratti, possiedono virtù incomparabili, forza curativa, capacità cicatrizzanti, tanto da diventare simbolo della salute di Roma antica.

Quanto a patate, yam e patate dolci, nelle varie forme tipo gnocchi e persino come pizza-potato o pizzatato, sarebbe una follia privarsene.

SUPERIORITÀ CONCRETA DEL VEGANISMO CRUDISTA TENDENZIALE SENZA RESTRIZIONI

Rispetto il fruttarismo integrale, lo ritengo praticabile in determinati punti del globo, e l’ho anche praticato a diverse riprese con ottimi risultati. Invocarlo però come sistema ideale e funzionante per tutti mi lascia alquanto scettico.

Tutto sommato, e non lo dico per partigianeria, la dieta vegana a crudismo tendenziale che propongo nel mio Vitto Valdiano, potrà anche apparire meno purista ed ortodossa rispetto a quanto Urbisci propone, ma offre opzioni alimentari e salutistiche ampie e provate, tali da mantenerci in salute in ogni punto del pianeta ed in ogni momento della stagione.

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

Commenti

13 Commenti

  1. Francesco

    Sono invece d’accordo con Marco Urbisci; niente cereali. Peraltro Urbisci vede favorevolmente la verdura cotta, patate comprese, specie nella stagione fredda. Io aggiungerei anche la frutta cotta, comprese le banane cotte. Sia la verdura cotta che la frutta cotta rappresentato un’ottima alternativa, tutto sommato innocente e tollerabilmente intossicante, ai cereali: a condizione, beninteso che rappresentino una quota contenuta del proprio menù, per via degli enzimi in esse mancanti per causa della cottura. Senza poi contare che frutta e verdura cotte rappresentano il compromesso inevitabile per tenere la detox sotto controllo, senza appunto ricorrere agli intossicanti cereali.
    Siamo sempre lì: Valdo non sa cosa sia la detox, tollera i cereali che è una meraviglia, buon per lui. Ma ci sono schiere di persone che i cereali proprio non li sopportano, o che comunque non hanno un buon rapporto con loro. Consigliare a queste persone di insistere coi cereali, significa semplicemente condannarle ad una detox perpetua. Lo dico per esperienza diretta: sono bandendo del tutto i cereali dalla mia dieta ho finalmente conosciuto la salute, e mi ci è voluto circa un anno. Precedentemente, seguivo la dieta Valdiana tendenzialmente crudista, con un pasto di cereali, ed ero in detox perenne in zona intestino. Eliminare i cereali (e i legumi secchi) non significa 100% crudo: ci si può sempre rifugiare nella verdura cotta, oltre che nella frutta cotta, specie nelle fredde serate invernali.

    Rispondi
    • andrea

      ì 120 scienziati sparsi in varie parti del mondo che lavorano per il fondo mondiale x la prevenzione del cancro dicono : cereali integrali e legumi ad ogni pasto !!! Nelle prove in laboratorio sulle cellule del cancro , hanno scoperto che un impasto di questi 2 alimenti blocca la proliferazione delle cellule !!! Ho 60 anni , ho sempre mangiato cereali int. + legumi , mai avuto problemi ….Sono d’accordo al 100% con Valdo .

      Rispondi
  2. Alberto Pastorino

    Anch'io sono d'accordo con Marco Urbisci, i cereali sono necessari solo in caso di carestie

    Rispondi
  3. Andrea Scaglione

    Io sono d'accordo con Valdo :
    In un'alimentazione corretta e equilibrata i cereali INTEGRALI e i legumi non sono da disprezzare e sono ottime fonti vegetali di proteine.
    Non ha senso essere così radicali e integralisti da pretendere di mangiare solo frutta e verdura cruda…

    Rispondi
  4. Nina

    Sarò un’anomalia ma dagli otto anni di età rifiutavo la carne . Anche da molto molto prima, stando a ciò che dice mia mamma. Sono stata vegetariana contro tutto e tutti non è stato certo piacevole; poi con l’adolescenza ho potuto essere un po’ più ciò che mi sentivo essere e cioè “vegana” pertanto senza latticini uova ecc…che mi disgustano tanto. Non mi piacciono le etichette la mia non è stata una scelta a quell’ età e nemmeno tanto bella visto non ne conoscevo i benefici sulla salute. Da bimba ero “la strana” trent’anni fa nemmeno un ragazzino era come me ero l’unica ma proprio non potevo fare a meno in quanto mi pareva contro natura e non ho mai ritenuto ” normale ” ingerire cadaveri di animali ( mi scuso il termine ) ma invertirei l’esempio per far capire bene. Ad ogni modo i migliori benefici li ho ottenuti a fatica più avanti eliminando ‘per scelta’ ‘il cibo cotto’ ma soprattutto i cereali seppure integrali e legumi . Nel periodo ‘vegano’ semmai avesse qualche correlazione, posso testimoniare e affermare di essere guarita da una malattia ritenuta inguaribile , di natura virale che a detta dei medici doveva portare a morte senza eccezioni ( miracoli escludi ). Sono d’accordo con tutti questi commenti Non sognavo nemmeno lontanamente di poter vedere un giorno tante belle persone come voi unite sull’alimentazione senza carne , senza violenza e senza tutti gli obbrobri ad essa correlati
    Vi ringrazio di cuore per le vostre esperienze, i blog, per i libri e tutti gli sforzi .

    Rispondi
    • Francesco Paris

      Curioso il fatto che hai ottenuto i migliori benefici eliminando cereali e legumi. Ma sei guarita dalla malattia incurabile nel periodo “vegano”, quindi quando includevi gli stessi. Come sempre ognuno è diverso e può solo sperimentare su se stesso gli effetti di una dieta piuttosto che di un’altra!

      Rispondi
      • Lorenzo Paludo

        …c’è modo e modo di usare legumi e cereali. I legumi come i fagioli ad esempio, serve per forza di cosa una pentola a pressione. Almeno 15 minuti circa dal fischio, sulla fiamma o piastra ad induzione e poi cottura continuata col calore esistente nella pentola mantenuta chiusa, per 45-60 minuti ancora. Con verdure miste, aglio, scalogno, 2 chiodi di garofano, pezzetto di algha bruna (kelp), funghi, carote e anche patate (preferibile quelle dolci che si mangia pure la buccia), aggiunta di una tazza di riso ad esempio, per assorbire il brodo ed avere la pietanza densa a mo’ di stufato. Ci si può sbizzarrire nelle varie combinazioni, (mai mettere il sale). Una bontà saziante e squisita! D’inverno, primavera ed autunno è una delizia! Lo si scopre provandolo… :):):)

        Rispondi
    • Lorenzo Paludo

      Non sapevi ancora come, allora. Ma percepivi di essere nel giusto. Hai quindi persistito. Ed ecco perchè ora sei qui, ancora viva, tra di noi. Anche la tua testimonianza è per noi e chiunque la legge, di molto valore. Grazie perchè, anche tu esisti. 🙂

      Rispondi
    • andrea

      il proff. Fontana , uno scienziato che lavora in usa facendo esperimenti sui vari tipi di alimentazione , diete etc. (invitato anche da Piero Angela ) dice : non c’è scienza che tenga di fronte a certe convinzioni …..che cereali e legumi creino problemi è una grande FANDONIA !!!

      Rispondi
      • the_zoo

        Allora dovremmo fidarci del sommo Piero Angela, solo perché è un nome conosciuto…oppure del nutrizionista visto in TV, o di Valdo solo perché lui i legumi e i cereali li sopporta magnificamente?
        Cereali e legumi danno luogo a disturbi anche più gravi di carne e pesce.
        Personalmente li assumo ancora, ma non può esserci alimentazione migliore di quella a base di frutta e verdura, stop.
        Chi si sognerebbe di mangiare dei cereali crudi, o anche se cotti (la pasta del supermercato) di ingurgitarli senza alcun condimento?
        Ricordiamoci che tutto ciò che non riusciamo a assumere in grandi quantità e senza condimenti/spezie, ma così come si trova in natura non è cibo per noi.

        Rispondi
        • andrea

          non di Piero Angela , ma di uno scienziato di serie A +++ come il prof .Fontana sicuramente Si ….In quanto , i suoi studi sono seri , documentabili e provati !!! C’ì sono persone che con la frutta hanno avuto parecchi problemi , mentre con i cereali e legumi nessuno ….Che diano disturbi più gravi di carne e pesce è una FANDONIA , visto che sono tutti e due cancerogeni !!! IL pesce non sarebbe male , il problema deriva dal fatto che è l’alimento più inquinato , non solo dall’assortimento di metalli pesanti ma dalle ben più pericolose particelle di plastica ALTAMENTE CANCEROGENE !!! Si potrà dire che anche i cereali e i legumi sono inquinati ….ma sicuramente non di plastica !!! NB : Purtroppo i nostri mari (tutto il med.) sono i + inquinati al mondo da micro particelle e altro… !!! Tutto sommato la dieta veg. senza estremi (mangiare un po’ di proteine animali ogni tanto… , qualche uovo di gallina ruspante fa solo bene …) Sono gli estremi che non vanno bene e , con il tempo creano problemi ….. se ci sono persone che con i cereali e i legumi non vanno d’accordo… possono provare con piccole dosi , un po’ alla volta e , lasciare il tempo all’organismo di abituarsi ….Visto che i 120 scienziati che lavorano x il fondo mondiale x per la prevenzione del cancro dicono : Cereali int. e legumi ad ogni pasto …in laboratorio , sulle cellule del cancro , un impasto di cereali più legumi + olio evo hanno bloccato la loro proliferazione …..NB : questa è scienza provata …..Al di fuori di questo restano solo le parole …..

          Rispondi
          • the_zoo

            Allora vale tutto: se ad ogni pasto (mattina, pranzo, cena) dovessi mangiarmi un piatto di ceci più pasta più olio, non so che mi succederebbe.
            L’olio l’uomo dove lo va a prendere? Trova una pianta di olive e ne spreme una trentina (il quantitativo necessario per ottenerne un cucchiaio) su di un piatto di legumi fumante?

            L’olio lo uso anche io e i legumi li mangio, così come i cereali, ma veramente mi sfugge cosa apportano di così diverso e “magico” dal resto della nostra dieta base (frutta dolce e verdura) per bloccare un tumore.
            Secondo quelle ricerche si può evitare un cancro su tre (evviva!!! abbiamo risolto tutto!), basta mangiare non più di mezzo kg di carne a settimana, di bersi 2 bottiglie di vino a settimana, limitare (ahaha) il cibo da fast food; il latte poi (sempre secondo questi studi) sembra ridurre il tumore al colon, ma i formaggi sembrano aumentarne il rischio (è forse una barzelletta??).

            Queste ricerche sono sempre le solite: “mangia un po’ di tutto, non troppa carne eh, ok McDonald il fine settimana, bevi pure il latte al mattino, cereali e legumi tutto il giorno tutti i giorni, ma integrali eh, e poi se ti capita un po’ di frutta e verdura metticela e di colori diversi!”

            Fosse per me le ricerche non le farei sulla gente malata, ma su chi sta bene e segue una dieta crudista con cereali/legumi e chi va solo di frutta e verdura e chi di solo frutta dolce e verdura; e su numeri importanti, non su 50/80 pazienti come spesso fanno che non valgono nulla in termini statistici e per trarre conclusioni attendibili.
            Le conclusioni di queste ricerche sono sempre le stesse da anni, e la cosa triste è che la gente comune non segue nemmeno queste semplici regole, che non sono comunque garanzia di una buona salute.
            Ciao

  5. Lorenzo Paludo

    Chiariamo i cereali per favore. I semi sono nella condizione per essere conservati e non mangiati. Neppure gli uccelli li mangiano così in quello stato. Li introducono nel gozzo, li fanno germinare per qualche giorno e poi solo allora li mangiano. E non prima. Gli uccelli hanno quindi un “germinatore” naturale incorporato. Noi invece possiamo utilizzare il medesimo risultato artificialmente. Madre Natura non è stupida. È invece malcompresa dagli ignoranti e da coloro che hanno false o inadeguate informazioni e coloro che meno si prestano a comprenderla. La razza umana è l’unico primato privo di pelliccia. Infatti la sua origine è avvenuta all’equatore e non al Polo Nord. Poichè all’equatore vi abbonda la frutta e quel che serve è raccoglierla quando matura, la principale abilità dell’Uomo è stata quella del raccoglitore. E nel suo DNA la frutta è stata inevitabilmente il suo primo cibo originale registrato. L’Uomo nel corso del tempo è aumentato di numero. Tutti non potevamo stare all’equatore. Pertanto altri sono emigrati verso i poli, fino ad avere gli esquimesi come razza. In queste fasi migratorie cambiavano gli ambienti e l’Uomo osservò come le forme di vita presenti in tali ambienti diversi dall’equatore, per scorpire cosa avrebbe dovuto mangiare e quali protezioni contro il freddo avrebbe dovuto adottare, giusto per sopravvivere, in tali NUOVE condizioni. Per cui ad esempio il discorso del Melista, può essere valido se uno va a vivere all’equatore. In altri ambienti meno caldi, servono maggiori calorie. Cibi a lento rilascio di nutrimenti e salutari come i legumi, altri come patate dolci e cereali, si sono dimostrati nella lunga esperienza di essere validi. L’idea del singolo cibo “X” valido per tutti è un’idea cretina, degna dei cretini, indipendentemente dal ruolo di “medico”, “nutrizionista” o “scienziato” . Ciò che insegna l’esperienza è che le cose sono relative. Pertanto l’Uomo intelligente, (Uomo, con U maiuscola per intendere il genere umano, quindi include pure la donna), osserva il suo ambiente e sceglie a seconda delle circostanze, cosa meglio può essere utile alla sua sopravvivenza. L’esperienza da poi ragione. Gli esquimesi inseguendo gli orsi polari come modello, hanno un basso quoziente d’intelligenza, (non si conosce di matematici, inventori, scienziati provenienti da quelle parti) e una vita media di 50 anni circa. Ci sono popolazioni centenarie in diverse parti di questo globo e stando a coloro che hanno fatto studi e li hanno poi pubblicati, si riscontra in modo inequivocabile che i cibi vegetali, usati a modo, sia crudi che cotti, sono molto salutari. Quindi l’Igienismo crudista tendenziale, anche per mia esperienza personale è il migliore salutare ed è basato sul raziocinio, dovuto all’osservazione, sperimentazione e raccolta dei migliori risultati ottenibili, a seconda delle circostanze. Dote tipica della razza umana. Viva la saggezza 🙂

    Rispondi

Lascia un commento

Scopri di più da VALDO VACCARO

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere