Prof. Enrico Cillari Professore Associato di Immunologia – Università di Palermo
LETTERA UNO
Caro Valdo, grazie per avermi risposto. Ora provo ad integrare quanto detto per potere mantenere aperta la discussione. Grazie per avermi dato il tu e io farò lo ora lo stesso, poiché anche io lo gradisco. Vorrei subito chiarire che io non sono virologo, ma un immunologo e ho lavorato in Italia e all’estero sulla risposta immunitaria nell’infiammazione, nelle malattie da virus New Castle, nella leishmaniosi (la ricerca più lunga e produttiva), nella rickettsiosi e negli ultimi anni, prima di andare in pensione (2014), nei pazienti affetti da angioedema ereditario.
Non ho mai avuto con i Baroni universitari un buon rapporto, ma questo non ha mai ostacolato il mio lavoro scientifico ed ho pubblicato più di novanta lavori su riviste scientifiche con “impact factor” (vedasi PubMed). Le riviste approvano i lavori che presentano dati corretti e sperimentazioni ben condotte, senza preclusioni.
L’applicazione dei principi della immunologia mi ha permesso di comprendere i meccanismi della varie malattie e, quindi, di approntare interventi terapeutici, che è lo scopo della medicina (cioè curare le malattie). Trovare fondi per la ricerca è doveroso senza dovere dipendere da Big Pharma. Un poco come è per te la pubblicità per mantenere il tuo lavoro, senza per questo genufletterti. Non faccio parte di nessuna nomenclatura, ma amo la mia professione così come i miei pazienti.
Non mi scandalizzo di nulla, ritengo che sia ingeneroso e falso dire che i virologi (e i medici in genere) siano venduti a Big Pharma o lavorino per esse, mentre solo chi è in linea con i tuoi principi “è sano e da il buon esempio” e i medici come me appartengano a una “delle meno sane tra le varie professioni” (affermazione da te fatta che già di per sé è un ostacolo al confronto). Non penso proprio che tu sia un mangia-medici o mangia-virologi, penso che ci sia una rigidità che ti porta a disapprovare duramente chi non è in linea con il tuo sentire.
Così tu ritieni che la medicina convenzionale non centri nulla con la salute, cosa priva di fondamento, perché i fatti, non le parole, dimostrano il contrario, dato che il progresso medico ha dato all’uomo orizzonti diversi rispetto al passato. Certo ciò non esclude procedure alle volte con effetti negativi, o anche comportamenti pure integralistici.
La medicina richiede dati sperimentali e prove, altrimenti chiunque può imporre un dato, o un prodotto ritenuto più o meno prodigioso senza documentare che sia realmente efficace. Io non ho pregiudizi nei confronti di nulla, basta che si abbia l’umiltà di sottoporsi a verifica.
Così, ad esempio, Io sono un sostenitore della agopuntura, perché ha dato prove concrete e sperimentali di efficacia. Ho studiato l’omeopatia che ho pure utilizzato alle volte con buoni risultati, altre volte con risultati sconfortanti. Ma il guaio della omeopatia è la difficoltà di sottoporsi a studi controllati che sono assolutamente possibili, basta volerlo fare. Per tale motivo ho rinunciato al possibile impiego terapeutico della omeopatia, anche se ha un approccio abbastanza olistico. Ma la prescrizione dei farmaci omeopatici ha dei costi medio-alti e, quindi è doveroso usarli solo se nascono da corrette e adeguate sperimentazioni “in vitro” e cliniche.
Stesso discorso vale per gli integratori. Oltre il 90 per cento di essi sono privi di adeguate ricerche cliniche e molti di essi si stanno rivelando capaci di indurre alterazioni del sistema immune, facendo da scatenamento di malattie autoimmuni. A parte il fatto che gli integratori hanno costi altissimi (molto più alti dei farmaci allopatici) e si stanno rivelando una manna per le case farmaceutiche e una fonte di impoverimento dei cittadini, già abbastanza tartassati dai costi della vita quotidiana. Almeno i farmaci allopatici vengono approvati dopo ampie sperimentazioni, che ci permettono di conoscere i loro effetti terapeutici e quelli collaterali. Poi certamente bisogna usarli con attenzione.
Sicuramente gli antipiretici (paracetamolo e simili) vengono usati in maniera impropria, dimenticando uno dei principi fondamentali della immunologia e cioè l’utilità della febbre. Questo dipende dal fatto che non abbiamo la pazienza di aspettare che il nostro organismo faccia la sua parte e ci difenda. Ormai vogliamo un farmaco per ogni sintomo. Ma i sintomi devono servire per capire la patologia in atto, fermo restando che le patologie sono spesso il frutto del fatto che gli uomini hanno alterato l’omeostasi.
Faccio solo un esempio. Senza i farmaci per il diabete si avrebbe una moria di pazienti a causa del coma diabetico, fermo restando che si è arrivati al diabete per tutta una serie di errori di organizzazione del processo vitale degli esseri umani. Stesso discorso per i farmaci anti-ipertensivi, per gli antibiotici ecc.
Poi dobbiamo anche considerare che la medicina non è una scienza esatta, almeno in tutti i suoi aspetti, per cui non c’è una sola soluzione per affrontare i problemi patologici, ma occorre rispetto e competenza che nascono dallo studio, altrimenti basta il “terapeuta internet”.
Andiamo nei punti specifici.
-A proposito degli studi sui virus selvaggi, trovati, identificati, sequenziati ti allego tre lavori (ormai ci sono centinaia di lavori) dai quali emerge che il virus del coronavirus è stato ottenuto e sequenziato da lavaggio bronco alveolare di pazienti con polmonite interstiziale con COVID19 (1- Roujian Lu et al, Lancet 2020; 395:565-74; 2-Jasper Fuk-Woo Chan et al Emerging Microbes &Infections 2020;9,221-236; 3-Wang D. et al JAMA 2020; 323: (11):1061-1069.
-Sappiamo bene che i virus non sono microrganismi convenzionali (tipo batteri, protozoi, ecc), ma sono costituiti da materiale genetico e possono replicarsi solamente all’interno delle cellule dei tessuti dell’organismo. Se si replicano vuol dire che si differenziano dai prodotti tossici e inerti che noi produciamo continuamente come dici tu.
Insisto, perché nelle gravi polmoniti interstiziali di questi pazienti individuiamo il COVID 19 e non il mixovirus o altri virus responsabili di forme polmonari. La spiegazione data da te non risponde al mio quesito, chiarisce quanto grave sia polmonite, ma questo lo sappiamo. Io chiedo come sia possibile che si trovi il COVID 19 e non altri agenti patogeni.
-Per quanto attiene il contagio, certamente è presto per comprendere quello che sta succedendo. Indico alcune pubblicazioni su importanti riviste non certo amiche di Big Pharma (Wu F, et al. Nature. 2020 Mar;579(7798):265-269; Zhou P et al. Nature. 2020 Mar;579(7798):270-273. Li Q et al N Engl J Med. 2020 Mar 26;382(13):1199-1207.) che hanno dimostrato la presenza del virus nell’ambiente e negli oggetti. Ma questo non significa che gli oggetti contagino (questo vale anche per le infezioni di alcuni batteri). Comunque c’è un dato epidemiologico abbastanza rilevante che, cioè, nei paesi in cui non si sono attuate precocemente le norme di distanziamento (USA, Gran Bretagna, Spagna, Svezia, ecc.) e si sono fatte circolare le persone senza limiti è andata in maniera tragica, con grande incremento di positivi (senza per questo escludere che ci siano anche i falsi positivi) e un diretto rapporto tra polmonite interstiziale e isolamento del COVID 19.
-A proposito del Dott. Montanari preciso che lui non nega l’esistenza del COVID-19, ma sostiene che esso sia responsabile solo di tre casi. Ho chiesto anche a lui chiarimenti.
-Non ci sono analisi inconfutabili che dimostrino un aumento di incidenza di autismo nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, anzi sembra vero il contrario. Come fai a dire che c’è un rapporto tra vaccini e malattie autoimmuni, allergie, sclerosi, distrofie, leucemie, diabete; quali sono gli studi seri (anche di tipo epidemiologico) che hanno dimostrato ciò? L’ASIA come le malattie autoimmuni sono in aumento nei paesi civilizzati rispetto al terzo mondo, ma non sappiamo ancora perché. Inoltre le vaccinazioni si praticano sia nel Nord sia nel Sud d’Italia, l’unico elemento che può favorire più malattie al Nord può essere, semmai, il maggior inquinamento ambientale. Si pensa che le malattie infettive proteggano da quelle autoimmuni (“Hygiene hypothesis”), quindi noi ci becchiamo le malattie autoimmuni e in Africa si prendono quelle infettive. Correlare il tutto ai vaccini non è al momento sostenibile. Certo la corruzione dell’ambiente in cui viviamo da origine ovviamente alle malattie, questo è certo.
-L’osservazione che nella preparazione dei vaccini ci siano sostanze potenzialmente tossiche (ad es. thiomersal) è risaputo e ci sono stati interventi in tal senso per migliorare le preparazioni.
Insisto che, comunque, molte malattie sono scomparse in relazione all’impiego di alcune vaccinazioni, pur tenendo conto delle osservazione del dott. Vanoli. Io mi studierò con calma tutte le pagine indicate dal Dr Vanoli, ma dovremo tutti confrontarci per trovare le soluzioni, non per pensare di imporre idee. La salute dei cittadini ce lo richiede e non servono integralismi di qualsiasi fatta. Occorrono studi seri e onesti, tenendo presente che ci muoviamo in un terreno difficile, complesso e ancora poco noto.
Che ci siano poi i ladri e i disonesti, come segnali tu, questo è noto. Citavi De Lorenzo, ma non è il solo. L’Italia è un paese con alto livello di corruzione. Gli organismi internazionali dovrebbero vegliare sulla correttezza delle procedure e, quindi, anche su Big Pharma e sugli organismi che producono articoli per la salute delle persone. Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti. Enrico
LETTERA DUE
Prof. Enrico Cillari Professore Associato di Immunologia Università di Palermo
Caro Valdo, continuo a scriverti perché ritengo che nessuno sia padrone della verità assoluta, ma dobbiamo lavorare tutti per migliorare il livello di vita degli esseri viventi. Ritengo, inoltre, che tu stia dando un contributo per migliorare la salute delle persone, seppur con una metodologia diversa della medicina occidentale convenzionale. Solo il confronto senza pregiudizi può dare un futuro migliore per tutti. Le varie metodologie devono integrarsi ove possibile per il bene dei malati.
Sul tuo sito fornisci indicazioni e modi di trattamento delle varie patologie. Sarebbe bene, ove possibile, per misurarsi con il mondo esterno, sistematizzare le patologie con una più accurata definizione delle varie forme presentando risultati positivi e negativi. Le patologie come le malattie (so che non ti piace parlare di malattia) sono procedimenti convenzionali che aiutano gli operatori sanitari a capirsi. Il confronto potrebbe anche fare capire certe affermazioni non condivisibili.
Solo per fare un esempio. Sull’immunologia e sull’autoimmunità vengono presentate affermazioni non condivisibili da parte di noi immunologi. Per carità questo non ci stupisce, ma ci si dovrebbe misurare attraverso un confronto sereno. Così affermazioni così nette sulla inesistenza di risposte contro il self andrebbe adeguatamente provata. Infatti la produzione di cloni auto-reattivi e di autoanticorpi è ampliamente e chiaramente dimostrata in vitro ed ex-vivo (nei pazienti malati e non con le stesse modalità nei controlli sani). Questo ovviamente non significa che la presenza di un autoanticorpo sia indice di alterazione patologica (questo è particolarmente vero nelle tiroiditi autoimmuni, nelle quali non è quasi mai necessario eseguire alcun trattamento). Va inquadrato nella storia clinica del singolo individuo. Certamente non si devono trattare le malattie autoimmuni subito con cortisone, immuno-soppressori, o alte dosi di vitamina D (protocollo Coimbra), ma è anche vero che queste terapie, se ben condotte, controllano malattie molto debilitanti, migliorando la prognosi delle suddette patologie e permettendo una buona qualità della vita. Ho pazienti che seguo da 20-30 anni, stanno bene e conducono una vita abbastanza serena.
Certo l’esperienza tua e di altri igienisti potrebbe offrire, oltre a importanti elementi di riflessione, interventi terapeutici correttivi dello stile di vita e alimentare. Le procedure mediche dovrebbero avere come obiettivo migliorare la vita delle persone e favorire il raggiungimento di momenti di felicità.
Così ad esempio le ricerche sulla leishmaniosi (da me svolte dal 1984 al 2010) mi hanno permesso di studiare le modificazioni della risposta immunitaria indotte dalle leishmanie (Leishmania tropica, Leishmania infantum, leishmania donovani). Ho così compreso che la leishmaniosi aveva una maggiore aggressività nei topi o nelle persone che avevano particolari geni. Inoltre ho contribuito ad individuare le citochine che avevano un ruolo protettivo e quelle che avevano un effetto negativo. Questo ha permesso di trovare trattamenti di supporto alla usuale terapia che ci hanno permesso di fare guarire meglio alcuni pazienti che avevano forme più aggressive. Per me e il gruppo con il quale lavoravo questo è stato un risultato meraviglioso. Sapere che la nostra ricerca e quella di altri gruppi brasiliani (rivoluzionaria a quel tempo) contribuiva a fare guarire le persone è stato una grande gioia. Lo studio del sistema immune ci aveva offerto la possibilità di dare un futuro ad alcuni malati. Il modo per misurarsi con la comunità scientifica è quello di raccogliere i dati, presentarli con rigore e adeguate valutazioni statistiche. Le riviste e i ricercatori onesti non hanno nulla contro le novità, altrimenti non si capirebbe il progresso medico che è passato attraverso osservazioni rivoluzionarie, anche se andavano contro Big Pharma. È mai possibile che siano in tutto il mondo corrotti e legati al potere farmaceutico e che tutti i ricercatori siano in combutta per sviluppare malattie virus –indotte?
Per quanto riguarda il coronavirus esiste molta confusione e ancora si sa poco sulla attività e contagiosità. Certamente è stato isolato e sequenziato da lavaggio bronco alveolare di pazienti con polmonite interstiziale con COVID19 (1- Roujian Lu et al, Lancet 2020; 395:565-74; 2-Jasper Fuk-Woo Chan et al Emerging Microbes &Infections 2020;9,221-236; 3-Wang D. et al JAMA 2020; 323: (11):1061-1069). Il virus non è ovviamente un microrganismo convenzionale (tipo batteri, protozoi, ecc); è costituito da materiale genetico e si replica all’interno delle cellule dei tessuti. Se si moltiplica vuol dire che si differenzia dai prodotti tossici e inerti che noi produciamo continuamente. Il virus COVID-19 sembra, quindi, avere una sua capacità infettante ed è stato evidenziato nelle secrezioni bronchiali dei pazienti con gravi polmoniti interstiziali, nelle quali non sono stati evidenziati né mixovirus né altri virus responsabili di forme polmonari (vedi pure il recente lavoro di JAMA Int Med di WU C. et al pubblicato on-line il 23 marzo).
Questo è il punto fondamentale che va approfondito e studiato per capire se si muore per o con coronavirus. I test possono essere ulteriormente migliorati, comunque la presenza di possibili falsi positivi non può togliere valenza al dato globale che, cioè, c’è un rapporto diretto tra polmonite interstiziale e isolamento del COVID 19 e non di altri virus. Certo si può ipotizzare che il virus faccia precipitare uno stato precedente di “forte acidosi metabolica corporea per processi patologici pregressi e malcurati, per alimentazione inadatta al proprio metabolismo, con troppi carboidrati ed aria inquinata respirata per decenni (esempio pianura Padana in Italia)”. Se il COVID-19 è lì per caso, mentre altri virus sono assenti, andrebbe almeno spiegato il senso di questa presenza. È inerte? Non sembra proprio.
Per quanto attiene la perplessità di qualcuno che non sa spiegarsi come mai in una famiglia si ammali il marito e non la moglie (quesito presentato anche nel tuo blog per denigrare il possibile COVID-19), la risposta è stata ampiamente data nei secoli sia dalle osservazioni empiriche sia dalla ricerca immunologica. La risposta immune non è uguale in tutti. La resistenza alle infezioni ha basi genetiche e ambientali. Marito e moglie sono quasi sempre completamente diversi ed esprimono geni di resistenza e suscettibilità diversi. Inoltre ognuno di noi ha i suoi polimorfismi genetici che danno diverse risposte immunitarie. Anche io con i miei colleghi abbiamo dimostrato le differenti risposte immuni nei vari individui e l’importante ruolo dei polimorfismi delle citochine e dei recettori TLR nella rickettsiosi (Mansueto S, D’Ancona FP, Colletti P, Graceffa R, La Seta F, Pecoraro V, Gambino G, Grillo G, Vitale G, Richiusa P, D’Agostino P, Cillari E. J Infect Dis. 1997 ;175(1):142-5 ; Balistreri CR, Candore G, Lio D, Colonna-Romano G, Di Lorenzo G, Mansueto P, Rini G, Mansueto S, Cillari E, Franceschi C, Caruso C Int J Immunopathol Pharmacol. 2005; 18(4):655-60) . Sono, comunque, tantissimi i lavori che dimostrano le differenti risposte immunitarie negli individui nelle varie malattie (Chemokine genetic polymorphism in human health and disease. Qidwai T. Immunol Lett. 2016 Aug;176:128-38.; Impact of genetic variations in C-C chemokine receptors and ligands on infectious diseases. Qidwai T, Khan MY.Hum Immunol. 2016 Oct;77(10):961-971; The Role of Interferon-λ Locus Polymorphisms in Hepatitis C and Other Infectious Diseases. Griffiths SJ, Dunnigan CM, Russell CD, Haas JG.J Innate Immun. 2015;7(3):231-42.)
Inoltre come possiamo ignorare che da circa due mesi vediamo morire ogni giorno circa 600-800 italiani, la maggior parte nel nord Italia? Queste morti impongono a tutti attenzione e doverosa ricerca delle soluzioni migliori per fermare questa moria. Certamente credo che si stia dando una risposta forse non appropriata a questa presunta epidemia. Perché per paura di essere infettati e, quindi, di morire si sta organizzando una società che non vive, chiudendola a chiave. Non siamo immortali e dovremmo trovare un equilibrio tra difesa della e qualità della vita.
Forse ho esagerato, ho abusato del tuo tempo, ma sono convinto che il dialogo tra professionisti sia utile per il progresso della medicina e della salute. Poi, come è sempre stato nella storia della umanità, la verità trionfa sempre. Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti. Enrico
RISPOSTA
NON MI MANCA LO SPIRITO DI COLLABORAZIONE
Ciao Enrico, Ti ringrazio per le due voluminose e chiarissime esposizioni che mi hai inviato. Nessuno deve pensare di avere tutta la verità in tasca e dobbiamo lavorare assieme per il benessere della gente. Questo tuo pensiero non fa una grinza. Per quanto polemiche possano sembrare le mie posizioni, non c’è in me alcuno spirito distruttivo.
ABBIAMO OPINIONI DIVERSE SULLE CURE MEDICHE
Mi fai una velata critica di rigidità e contesti la mia affermazione per cui la medicina convenzionale odierna ha poco e nulla a che fare con la salute, mentre i fatti, secondo te, proverebbero il contrario. Scusami ma su questo rimango nelle mie posizioni. Prendi nota che personalmente sono contrario anche alla agopuntura ed anche all’omeopatia.
Non sei ancora entrato nel pensiero igienista. Io sono contro tutti i tipi di cure mediche e non mediche sul sintomo, sono un teorico della NON CURA e della remissione naturale connessa al fatto che il corpo umano è health oriented, è autoguarente e non va mai contro se stesso, se non andiamo a fargli imporre interferenze.
Io non curo e non guarisco nessuno. Mi limito a dare istruzioni utili ad auto-guarire. Nessuno al mondo è in grado di sostituirsi ai poteri di Madre Natura che agiscono anche all’interno del corpo umano. Quanto ai farmaci e ai medici, massimo rispetto nelle fasi di reale emergenza (ma non della emergenza fittizia e creata con tanto di pianificazione).
Per quanto concerne l’OMS non è un ente virtuoso ma un ente tendenzialmente malavitoso. Lo sanno benissimo molti medici. Lo ha dimostrato in parecchie occasioni. È un ente privato fortemente finanziato da Bill Gates e pertanto strumento di interessi particolari. Che sia l’OMS a dettare le sue regole agli stati è una cosa che non sta né in cielo né in terra.
ABBIAMO CONCETTI OPPOSTI SUL COSA È LA MALATTIA E COSA È LA SALUTE
Nel mio sito non parlo di trattamenti. Ci sono davvero grosse differenze tra medicina e igienismo. Partiamo da posizioni opposte. Non ci sono per noi tante malattie ma basilarmente una soltanto che si chiama tossiemia o intossicazione e acidificazione del corpo, perversione del pH dove le tossine hanno superato i limiti personali di tolleranza ai veleni. Non appena uno supera tale limite suona la campanella d’allarme e scatta la crisi eliminativa, cioè la malattia che è sempre tossica e mai batterico-virale (la presenza batterico-virale nelle singole malattia non significa causa ma solo conseguenza della malattia stessa e dell’infiammazione stessa).
La crisi eliminativa va a colpire diversi obiettivi corporali che corrispondono ai lati deboli o al tallone di Achille di ciascuna persona. Pertanto malattia considerata come A) Segnale d’allarme e B) Scarico tossine. Vale a dire malattia amica e non nemica. Malattia da rispettare come strada di recupero e di riabilitazione, benettia e non malattia.
RAGIONO DA CULTORE DELLA SALUTE
Non mi sono mai sognato di fare cure o trattamenti, ovvero di praticare medicina. Sono da sempre un cultore di salute naturale che cerca di dare semplici e chiare istruzioni al pubblico, suggerendo di stare alla larga dalle cure e dai medici se non nei casi di necessità assoluta e di pronto soccorso, come dovrebbe essere.
STO CON LA MEDICINA AUTOCRITICA CHE RICONOSCE LE SUE GROSSE MAGAGNE
Tiri via la tossiemia, tiri via gli errori che hai commesso e che stai commettendo, o gli inquinamenti che stai subendo, e ti ritrovi ben presto in buona salute, visto che sei dotato di un corpo autoguarente che sa esattamente cosa fare, che sa pensare a se stesso. Farmaci, vaccini e medici non hanno nulla a che fare con la salute della gente. L’ho detto e lo mantengo, e cerco anche di dimostrarlo.
Stai bene? Non andare dal medico perché ti ammalerebbe. Stai male? Non andarci ti aggraverebbe. Ci sei già andato? Prendi nota dei suoi consigli e fa l’esatto contrario se ci tieni alla salute. Firmato prof Robert S. Mendelsohn, uno dei più amati-celebrati-riveriti medici di tutti i tempi.
Se tutto il materiale medico, libri, concetti, sostanze, metodi fosse gettato in fondo al mare, sarebbe la salvezza per l’umanità e la rovina per i pesci. Firmato prof Oliver Wendell-Holmes, docente di fisiologia ad Harvard.
Il terreno (il milieu interieur) è tutto e il virus niente, firmato Claude Bernard.
Primo non nuocere e non spaventare, lascia fare alla Natura Sovrana Medicatrice di Tutti i Mali. Firmato Ippocrate. IO STO CON QUESTA GENTE, prendine nota.
LA MEDICINA DI QUALCHE DECENNIO FA SI POTEVA ANCHE TOLLERARE
Per me le diagnosi affidabili erano quelle dei medici dei tempi andati, dove si ascoltava pazientemente le vicende personali del paziente, si controllava polso, lingua, occhi, esame feci e urine, misura pressione. Entrare oggi in un ambulatorio per dei test poco predittivi e carichi di tensione significa finire in un vortice di controlli, cure, diagnosi che sono incompatibili con uno stato sereno di animo e con la salute.
MISURARMI CON TE NON MI COSTA AFFATTO E LO TROVO STIMOLANTE
Mantengo il massimo rispetto per i medici uno per uno. Ne conosco di bravissimi. Ne ho persino in famiglia. Tu stesso Enrico dimostri di essere all’altezza della situazione e anche di più, non fosse altro che per lo stile, il piglio, l’umiltà, l’apertura mentale, i buoni propositi, la gentilezza.
Come dici anche la mia esperienza personale dovrebbe entrare in un discorso di collaborazione tra le forze in campo dove nessuno parta con delle intenzioni impositive e arroganti. Ovviamente ci sto. Quello che sto facendo è mirato interamente a far star bene il mondo, inclusi i medici e i loro figli, inclusi i miei critici e i loro figli.
STO DECISAMENTE CON PETER DUESBERG E PERSINO CON LUC MONTAGNIER ULTIMA MANIERA
Quanto al Coronavirus non voglio nemmeno nominarlo. Posso accettare i tuoi ragionamenti e le tue spiegazioni tecniche sul fatto che agli esami di laboratorio si differenzi da altri prodotti tossici e inerti e che sia diverso dai conosciuti mixo-virus, ma permettimi di mantenere grossi dubbi e perplessità su tutto quanto avviene all’interno dei laboratori.
Non è un discorso di pregiudizio ma di semplice esperienza. Ho studiato con particolare attenzione tutti gli scritti del prof Peter Duesberg e tutte le sue vicissitudini, per cadere nelle esche e nelle reti della virologia ufficiale.
PARLARE DI VIRUS VIVO È SECONDO ME UN INSULTO ALL’INTELLIGENZA UMANA
In ogni caso continuo a pensare che il virus è morto sia in partenza che in arrivo, e che quindi nessuno al mondo lo può rendere vivo. Non si moltiplica ma si accumula per sommatoria delle ondate di detriti morti che continuano a provenire dal sistema cellulare umano produttore a atto continuo di materiale virale inerte e cadaverizzato, o se vuoi Rna rivestito di proteina.
Tutti i verbi di movimento e di azione, di pensiero e di intenzioni attribuiti a un virus sono per me in forte collisione con la logica e la scienza e compatibili piuttosto con la superstizione voodoo. Non si può confondere la vitalità dell’ospitante e del terreno umano vivo e variabile, con il muoversi, il nascondersi, il tendere tranelli, l’andare di qua e andare di là di un veleno inerte e inattivo, privo di metabolismo, di testa, di gambe, e di tutto.
RESTA DA CAPIRE E DA SMASCHERARE CHI STA DIETRO A QUESTA SCENEGGIATA PAZZESCA
Capire se si muore col Coronavirus o per il Coronavirus è fondamentale, ma credo che valga il con e non il per. Resto dell’opinione che c’entri al 100% l’acidificazione, la tossicità, le malattie pregresse, il vivere sul filo del rasoio, la paura, la sfiducia in se stessi, le vaccinazioni anti-meningococco, e magari anche l’inquinamento elettromagnetico, oltre che l’aria e l’acqua avvelenate di certe aree della Lombardia.
Non posso né voglio entrare in merito ad argomenti di immunologia che al momento non mi competono. Se le argomentazioni vengono dimostrate dai fatti e dal buonsenso non ho difficoltà ad accettarle. Quanto alla gonfiatura planetaria che sta bloccando tutto, la trovo una macchinazione preventivata e ingegnerizzata.
La verità spero che venga a galla presto, anche se il Regime Sanitiario Mondiale è da sempre specializzato ahimè nella manipolazione e alla distorsione dei fatti e delle statistiche, nel far vedere le cose come gli comoda e gli conviene.
RISPETTO I SOFFERENTI E I MORTI DI OGGI E DEGLI ANNI PASSATI, NONCHÉ L’EROICA DEDIZIONE DEI MEDICI IN QUESTA EMERGENZA
Ovvio che ho il massimo rispetto per tutti i vivi che soffrono e penano, e per tutti i morti che se ne sono andati, nonché per medici e infermieri e tutte le forze che volenti o nolenti si adoperano per gestire al meglio la situazione, e per assistere chi ha bisogno di essere assistito.
Non mi diverto certo poi a dire che la categoria dei medici non è la più sana e non sta dando un buon esempio in questo. Si tratta di statistiche precise e affidabili pubblicate in USA. Non è colpa mia se troppi medici si ingozzano di carne, fumano, bevono caffè, prendono farmaci e ne pagano le conseguenze.
Non faccio di ogni erba un fascio. Ci sono medici in ottima forma? Certo che sì. Prendi nota che li vorrei tutti sani e tutti bravi, magari tutti igienisti, ma purtroppo non è così. Un caro saluto.
Valdo Vaccaro
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