LETTERA
UNA GIOVENTÙ ALL’INSEGNA DELL’ABUSO
Caro Valdo, mi permetto di darti del tu, visto che lo fai con tutti. Sono un tuo coetaneo, cioè l’età in cui spesso la natura ci presenta il conto da saldare se il vissuto precedente non è stato conforme alle sue leggi. La mia esistenza è stata esagerata in tutti i sensi, con abuso di cibi a tutti gli orari, abuso di carne, pesce e formaggio, abuso di eccitazione e abuso di sesso, il tutto innaffiato di alcolici e superalcolici. Un dispendio continuo di energia nervosa, notti insonni e nervi a fior di pelle. L’unico merito che mi attribuisco in fatto di salutismo è quello di essere riuscito a smettere di fumare all’età di 22 anni, quando già fumavo due pacchetti di sigarette giornalieri.
UNA PARENTESI ILLUSORIA CON LA MACROBIOTICA
Eppure, trenta anni fa, venni in contatto con la macrobiotica che mi accese grandi speranze salutistiche. Iniziai a rispettare quei parametri, condussi felicemente dei periodi di digiuno e mi alimentai con i cibi consigliati, ricavandone notevole miglioramento. Ma, dopo un paio d’anni, mi accorsi che qualcosa non mi tornava del tutto, in termini di riscontri fisiologici.
APERTURA DI UN RISTORANTE E VEEMENTE RITORNO ALLE TRASGRESSIONI
Ritornai allora alla vecchia musica, ma con rinnovata veemenza. Aprii un ristorante tradizionale che divenne il crocevia di mille trasgressioni vecchie e nuove, mie e dei tanti avventori. Così, al momento della pensione (cinque anni fa) mi ritrovai con le patologie ormai tipiche di quell’età: emorroidi, pressione arteriosa alta, diabete, cataratta, ecc. A quel punto, vista la mia ritrosia ad assumere farmaci (ne ho assunti ma solo raramente) mi sono fatto coraggio e ho cercato di salvare il salvabile. Ho eliminato subito carne e pesce, poi ho depennato formaggi, latte, uova.
UN ANNO DI ALIMENTAZIONE VEGANA TENDENTE CRUDISTA ED È LA MIA SALVEZZA
Ora è da quasi un anno che mi alimento in modo vegano tendenzialmente crudista, e non ti sto ad elencare i benefici ottenuti in tutti i sensi e le direzioni. Sono ancora un po’ impacciato nell’organizzarmi orari e cibi, ma l’impegno di documentarmi è continuo. Non mi sembra vero. Mi sto salvando per il rotto della cuffia! L’essermi imbattuto sul tuo blog lo considero la ciliegina sulla torta. Dai tuoi scritti traspare, oltre ad una competenza molto ampia, un profumo di sincerità ed una inaspettata voglia di aiutare veramente il prossimo, per lo meno a capire.
VORREI AIUTARE UN MIO AMICO IN LISTA DI ATTESA PER TRAPIANTO
Ma non è per me che ti scrivo. Ho un amico che è vent’anni più giovane di me. Versa in condizioni gravi e, se fosse possibile, farei di tutto per strapparlo dalle cure della medicina ufficiale. È in lista di attesa per il trapianto di fegato e pancreas. Ed è pure fra le grinfie della sanità. Oltre alla insulina giornaliera assume Sandoz, Losartan Teva, Lobivon, Omeprazen, Mesalazina Dorom, Acido ursodesossicolico. Pensando a lui mi duole il cuore. Come fare per aiutarlo? Sto appena imparando ad aiutare me stesso e posso solo sperare di potermi rendere utile verso gli altri. Un sincero abbraccio.Michele De Simone
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RISPOSTA
HAI ESPOSTO IN MODO BRILLANTE UN CURRICULUM ESTREMAMENTE EDUCATIVO
Ciao Michele, intanto ti ringrazio per la chiarezza espositiva del tuo interessante curriculum personale, dove sei passato da un’esperienza giovanile dissennata, con esagerazioni di ogni genere, inclusa quella peggiore del fumo e dei super-alcolici. La parentesi macrobiotica con speranze ed illusioni iniziali, e caduta due anni dopo, è assai illuminante. È la dimostrazione di come non bastino la voglia di salute e la rigorosità applicativa, se il metodo che segui non è quello giusto, e non ha le chiavi della salute.
I GRAVI ERRORI DI GEORGE OHSAWA
La teoria yin-yang, nella versione dietologica di George Ohsawa, tali chiavi non le possiede e non le ha mai avute, in quanto idealizza la cottura dei cibi chiamandola yanghizzazione, anziché col suo vero nome, che è distruzione del valore nutritivo. Le ricerche di Edward Howell sugli enzimi alimentari, quelle di Paul Kouchakoff sulla leucocitosi da cibi cotti, e quelle di André Simoneton sulle alte vibrazioni dei cibi vitali, non vennero mai acquisite dal medico giapponese, non lo sfiorarono nemmeno, per cui partì fin dall’inizio col piede sbagliato.
I RISTORATORI CADONO NELLE STESSE MAGAGNE DEI LORO CLIENTI
Dalla caduta per delusione macrobiotica all’apertura di un ristorante tradizionale, crocevia di mille abusi tuoi e dei tuoi avventori, ritrovandoti con le patologie tipiche che hai elencato, è una seconda perla esistenziale che hai saputo raccontare con estrema chiarezza. Ho diversi amici ristoratori nelle tue stesse ex-condizioni, ma incapaci di sottrarsi alla gabbia professionale del loro business, per cui non hanno la forza di fare una spassionata analisi della propria situazione, e non hanno il coraggio di fare quello che tu hai saputo fare.
COS’È LA TUA VITA SE NON UNA AUTENTICA E VERACE LEZIONE DI IGIENISMO?
C’è gente che mi invita a produrre delle lezioni comportamentali ad uso scolastico. Ebbene, trovo che la tua esposizione rappresenti una autentica lezione di igienismo pratico e verace, e te ne sono grato. Un anno di alimentazione vegana tendenzialmente crudista da parte di un esperto di alimentazione come te, esperto di strafalcioni giovanili come te, esperto di intense cotture macrobiotiche e mediterranee come te, rappresenta un’esperienza strabiliante.
BENEFICI NON SOLO FISICI MA CULTURALI E SOCIALI
I benefici che stai raccogliendo hanno sorpreso te stesso, avendoti migliorato notevolmente il fisico, ma ti hanno pure dato la sensibilità e la voglia di aiutare il prossimo, di collaborare con una figlia brava che sta facendo corsi di alimentazione virtuosa, e di tentare il salvataggio di un amico che si trova in situazione disperata davvero.
UNA SITUAZIONE DAVVERO AI LIMITI
Quarant’anni o giù di lì, diabetico e in lista di attesa per trapianto congiunto di fegato e pancreas. Roba da brividi! Che fare in una situazione del genere? Intanto scartiamo del tutto l’idea del trapianto. Salvo che uno non desideri diventare oggetto di sperimentazione medico-chirurgica. Senza offesa per i medici, piuttosto che sottomettermi a quella trafila, troverei cento altre strade per sopravvivere con minori drammi. Una delle peggiori disgrazie concepibili, per noi igienisti, è quella della dipendenza da farmaci immuno-soppressori, tanto per intenderci.
UN SENSO DI RISPETTO VERSO CHI È CONTRO E VERSO CHI È A FAVORE. È GIUSTO CONFRONTARSI MA NON SCANNARSI.
La mia libera opinione igienistica è ovviamente priva di responsabilità legale. Chi mai al mondo può prendersi tale responsabilità se non i meccanismi assicurativi della medicina che, nota bene, proteggono i medici stessi, ma non certo i pazienti. Spero con questo di non sollevare un vespaio. Esiste ovviamente una corrente favorevole ai trapianti. C’è gente in attesa di operazione, gente appena trapiantata, medici che stanno lavorando in quel settore e che magari ci credono anche. Un saluto e un senso di rispetto verso tutti. Un augurio in particolare ai trapiantati di tener duro e di cercare di farcela nonostante tutto. Anche perché l’esistenza va sempre intesa in modo intelligente, ossia al di là delle presenti miserie.
UN TENTATIVO SUL FILO DEL RASOIO
La soluzione per il tuo amico è, a mio avviso, quella di fare un atto di fiducia e di speranza nella sua giovane età. Cominciamo urgentemente a fargli cambiare dieta in progressione, tirandogli via man mano i farmaci che sta prendendo, seguendolo giorno dopo giorno, incoraggiandolo, spingendolo a bere più centrifugati e a consumare verdure crude, verdure di selva e tuberi vari. Ogni piccolo progresso avrà significato. L’importante è rimettere in condizioni funzionali, ancorché limitate, il suo fegato, mediante un lavoro detossificante, nella misura in cui il suo sistema immunitario riuscirà a rinforzarsi. Chiaro che si tratta di un tentativo sul filo del rasoio.
Valdo Vaccaro (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)
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