LETTERA
SALVE, MI CHIAMO NICOLE E HO DA POCO SCOPERTO IL SUO BLOG.
Ho 29 anni e sono diabetica dall’età di 11, molto probabilmente grazie ai vaccini e al latte di mucca che mi è stato propinato fin da subito. Quello che le vorrei chiedere è come cercare di guarire o perlomeno migliorare, perché anche io come lei credo che la guarigione sia sempre possibile.
QUASI VEGANA, CON QUALCHE OVETTO DI TROPPO
Sono quasi vegana, sel senso che ogni tanto capita che mangi qualche uovo casalingo, e un po’ di miele del mio migliore amico, se mi capitano ipoglicemie notturne. Spero di avere presto sue notizie. Grazie ancora, soprattutto per le informazioni utili che si trovano giornalmente sul suo sito. Nicole
RISPOSTA
COS’È IL DIABETE
Diabete significa eccedenza di zucchero glucosio non bruciato nell’organismo ovvero iperglicemia, superando 1 grammo/per mille di glucosio e fino a 1,7 per mille. Subentra intensa sete, insaziabile fame con consumo abnorme di proteine e grassi, e forte aumento delle urine (poliuria). Altri segnali sono la debolezza, la stanchezza, l’annebbiamento della vista, l’alito che sa di acetone, la cute che pizzica, i disturbi nervosi, il deperimento, il dimagrimento, l’attenuazione della virilità, la difficoltà a guarire dalle lesioni e dalle ferite. Ripetuti attacchi di formicolii sono spesso il campanello d’allarme per i diabetici insospettati.
Diabete 1 e 2 si differenziano enormemente, pur avendo in comune la sintomatologia degli zuccheri nel sangue. Il primo trova le sue origini nel pancreas e soprattutto nel sangue. Il secondo trova le sue origini nel fegato. Abbastanza simili comunque le contromisure nutrizionali per entrambi i casi.
DIABETE-1 E RALLENTAMENTO NEL RILASCIO DI INSULINA
Nel diabete 1 si ha il noto sintomo dell’aumento del tasso di glucosio nel sangue, considerato dalla medicina come malattia, e non invece come logico ed inevitabile sintomo aggiustativo di vera patologia nascosta a monte, definibile carne e latte, sangue denso, stitichezza, drammi digestivi e drammi gastrointestinali, con acidificazioni e putrefazioni a getto continuo. Il pancreas secerne meno insulina non perché sta dando i numeri, ma perché è dotato di intelligenza sinergica.
IL SANGUE TARTARUGA CREA IMPEDIMENTO AL MOTO INSULINICO
Il pancreas, avvelenato da svezzamenti traumatici (passando assurdamente dal latte di mamma fortemente ipo-proteico agli omogeneizzati a base di carne, pesce, uova e caseina), appesantito da diete iperproteiche e corredate da zuccheri industriali evidenti e nascosti, inquinato da vaccinazioni sballanti, compromesso da stress scolastici e lavorativi, capisce di avere a che fare con un sangue troppo denso e troppo-tartaruga. Capisce che secernere insulina in quelle condizioni, non serve a niente in quanto l’ormone non arriva in tempo nei punti di crisi glicemica.
LE PRECARIE SOLUZIONI MEDICHE, SEMPRE E SOLO RIVOLTE AL SINTOMO
La medicina a questo punto che fa? Va a bloccare il sintomo della glicosuria senza nemmeno chiedersi del perché c’è dello zucchero nelle urine. Ecco che si procede alle iniezioni di insulina e di farmaci di contorno, operazioni che provocano notoriamente danni, infiammazioni, ulcerazioni e cancro alla vescica. Poco male. Anzi niente male. C’è una colossale rendita garantita da decenni a questa parte per le aziende farmaceutiche, e nessuno ha interesse a cambiare di una virgola lo status quo. Senza contare che le iniezioni di insulina creano le premesse per atrofizzare le beta-cellule delle Isole di Langerhans, compromettendo o distruggendo in pratica le capacità insuliniche del pancreas.
DIABETE-2 E CAPILLARI INTASATI DI GRASSO
Nel diabete 2, pancreas e insulina non c’entrano per niente. La vera causa scatenante sta nel nostro fegato vegano, e nella sua scarsissima capacità di metabolizzare i grassi animali, che finiscono così nel sangue creando immani disastri e depositandosi nei capillari a ridosso delle cellule e dei vasi linfatici. I capillari, intasati di grasso, impediscono il passaggio delle molecole di glucosio dal sangue alle cellule (le quali vanno in stato di starvation o fame). A quel punto, vista la mal parata, il pancreas riduce giustamente la sua attività producendo meno insulina, per cui aumenta il glucosio nel sangue, e riuscirà a passare più facilmente alle cellule.
ABBIAMO IN ITALIA IL DR TULLIO SIMONCINI, SPECIALISTA DI LIVELLO MONDIALE NEL SETTORE DIABETE
In ogni caso, afferma Tullio Simoncini (Il Tradimento della Medicina, di Alberto Mondini, Ed. ARPC, Associazione Ricerca e Prevenzione Cancro-Mestre), “dare ai pazienti sostanze che abbassino il tasso di zucchero nel sangue è un trattamento non da medici responsabili, ma da idioti e da castroni”. Se pensiamo che in pochi mesi (3 mesi, massimo 12), con niente altro se non una semplice dieta crudista e vegana, si guarisce completamente da ogni forma di diabete, è demenziale che, nel 2010, milioni di persone continuino nel mondo a soffrire le pene dell’inferno per colpa di una ganga sanitaria mondiale retrograda, obsoleta, letargica, antidemocratica, venale e collusa.
VUOI SALVARTI? SENTI COSA TI DICE IL DIABETOLOGO E FA L’ESATTO CONTRARIO!
Chiaro che occorre mettere qualche attenzione in più. Niente sostanze acidificanti, niente caffè e the, niente pesce e crostacei, niente grassi animali, niente grassi e oli cotti, niente burro, formaggi, margarine, mascarponi, ricotte, niente prodotti alimentari con grassi, tipo cracker, grissini, biscotti, merendine, cioccolato. Tutto il contrario, nota bene, di quanto sostiene e fa la medicina, e di quanto sostiene e fanno Pierre Dukan, Alberico Lemme, e i vari dietologi più alla moda dei nostri giorni di lucida follia, incasellati nella famigerata categoria delle diete low-carb stile Atkins, Zona, Gruppi Sanguigni, South Beach e Mediterranea.
UNA MEDICINA CHE VA AVANTI A SPROPOSITI
Sopprimere il glucosio nel sangue e conseguentemente nelle urine non è affatto una soluzione intelligente. Ancor meno logica l’idea di prescrivere regimi innaturali ed alto-proteici, sopprimendo il carburante vero carbonico (zuccheri cattivi e cotti, e fino lì va bene, ma anche zuccheri vivi e crudi e questo è criminale, creando così ulteriore acidificazione, ulteriore putrefazione, ulteriore intossicazione, ulteriore fiacca ed indebolimento).
ALLINEAMENTO MEDICO CON LE DIETE FARABUTTE
La medicina propone in altri termini gli stessi procedimenti attuati dalle diete low-carb o basso-carboniche stile Atkins (morto di cancro nel 2003 a 60) o stile Zona (con Barry Sears in totale crisi nella stessa America), e soprattutto le stesse demenziali soluzioni insite nelle diete metaboliche ad approccio anti-glicemico, stile Michel Montignac (morto lo scorso anno a 66 anni), stile David Beliveau (nefaste diete integrate orto-molecolari), stile David Servan-Schreiber (morto lo scorso anno a soli 50 anni. vedi mia tesina “David Servan-Schreiber, il guru degli Omega-3“), stile professor Carlo Cannella (docente alla Sapienza, e morto lo scorso anno a 55 anni più o meno, con la dieta Mediterranea a bistecche e formaggio fono all’ultimo giorno). Tutti hanno copiato da Atkins, colui che è stato definito in America, da una Associazione Medica, come uno che di diete si intendeva quanto un cane dell’Arkansas potesse intendersi di astronomia.
GLI ERRORI CLAMOROSI DELLA MEDICINA
- Fa sparire lo zucchero dall’urina come si trattasse di una disfunzione. L’idea è quanto mai balorda. Lo zucchero nell’urina lo fa andare il sistema immunitario, perché l’organismo non accetta giustamente quel tipo di zucchero, essendo esso sovraccarico di fermentazione intestinale e oberato da acidità e circondato da sangue lipotossico. In altre parole, lo zucchero nell’urina non è patologia ma provvidenziale saggezza immunitaria. È il sistema immunitario che ordina al pancreas di non secernere insulina.
- Prescrive un regime alimentare innaturale, soppiantando l’unico cibo giusto e possibile che è il carburante razional-zuccherino, sostituendolo con carni e altri prodotti concentrati, ovvero con gli stessi materiali che furono in origine la causa del diabete stesso. Tutto questo significa dare un’ulteriore bastonata ai diabetici, creando aggiuntiva intossicazione interna, apportando aggiuntiva devitalizzazione nel sistema, costringendo il paziente a una vita d’inferno.
- Somministra dell’insulina, e questo non significa affatto salvare una persona ma condannarla definitivamente a un’esistenza penosa, precaria e carica di insidie. È risaputo ad esempio che le iniezioni di insulina provocano troppo spesso il cancro alla vescica. Dare poi dell’insulina significa disabilitare e defunzionalizzare un pancreas che in realtà non funzionava per motivazioni precise, che andavano dallo stop immunitario alla densità del sangue che impediva all’insulina stessa di giungere in tempo nei punti di picco glicemico. Dare delle sostanze che abbassano il tasso di zucchero nel sangue è pertanto autentica imperizia.
- Confonde i concetti ed equipara gli zuccheri bilanciati e vitali della frutta e gli amidi delle verdure amidacee ai carboidrati cotti e concentrati, compiendo un gravissimo errore di valutazione.
ALIMENTI CONSIGLIATI
Gli alimenti che più aiutano il diabetico a rinormalizzarsi sono quelli crudi, e per crudi intendo l’avocado, le mele, le pere, le fragole, le arance le nespole, le ciliegie, l’uva, le mandorle, le noci, le nocciole, i pinoli, le arachidi, nonché tutte le verdure rigorosamente allo stato naturale. Qualcosa di cotto in modo conservativo si può anche concedere, sempre preceduto rigorosamente dal piatto di insalatina cruda con la rucola, i ravanelli, il crescione e i germogli vari. Asparagi, erbette, topinambur, carciofi, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, broccoli, patate, fagioli, spinaci, fagiolini, piselli, soia fresca, fave fresche, patate dolci, pannocchie fresche di mais, rientrano tutti in questa categoria di cibi leggermente cuocibili. Per dolcificare la dieta si ricorrerà alle mele al forno. Vanno bene pure i cereali integrali non stracotti. Il sale e tutti gli integratori vanno invece eliminati. Usare il succo di limone o quello di ananas al posto dell’aceto, mentre gli oli dovranno essere spremuti a crudo, con preferenza per l’extravergine di oliva.
LA FRUTTA È AMICA E NON NEMICA DEI DIABETICI
La frutta fa un gran bene ai diabetici per diversi motivi. Il primo è che essa è il carburante umano per eccellenza, e questo vale per tutti. Il secondo è per la ricchezza di vitamina C, con effetti diuretici e rinfrescanti. Il terzo è per l’abbondanza di acqua biologica bilanciata che aiuta la funzione renale, sempre problematica e debilitata nei diabetici. Chiaro che si darà prevalenza, nella fase iniziale della contro-cura, alla frutta più acquosa, mentre quella più dolce verrà introdotta con più gradualità e prudenza.
NECESSITA’ DI ELIMINARE PROGRESSIVAMENTE FARMACI E INSULINA
Occorre però troncare progressivamente l’assunzione di farmaci e di insulina, per evitare una veicolazione moltiplicata di tali sostanze nell’organismo, con la nuova situazione di sangue migliorato e reso più fluido dal nuovo apporto fruttariano. Fare molta attenzione all’aspirina e ai beta-bloccanti che si comportano sinergicamente a rinforzo dell’azione insulinica causando abbassamento repentino degli zuccheri fino all’ipoglicemia e al coma ipoglicemico.
LE FACILI OSCILLAZIONI ORMONALI E LA VITAMINA B1
Dal troppo zucchero nel sangue (diabete o iperglicemia) si passa così repentinamente alla penuria di zucchero nel sangue (ipoglicemia), con sudore, sincope, malore, coma diabetico (consigliabile tenersi in tasca una busta con dell’uvetta passa per queste emergenze). Un po’ come il passaggio dall’ipertiroidismo all’ipotiroidismo in zona tiroide, a conferma di quanto siano importanti l’equilibrio e la modulazione in questi meccanismi ormonali. Importante rifornirsi costantemente di vitamina B1 o tiamina, la vitamina contro il beriberi, indispensabile per il giusto metabolismo del glucosio. Si trova nel lievito di birra, ma anche nell’avocado, nei cavoli, nei cavolfiori, nei piselli, nel girasole, nel germe di grano, nei cereali e nei legumi. Viene depauperata dallo zucchero sintetico, dall’alcol, dal fumo e dal caffè.
GLI AMICI SPECIALI E LE PIANTE SALVA-DIABETICO
Alcune piante vanno davvero considerate “salva-diabetico”. Come le lady’s finger (o dita delle signora), che tagliate a pezzi in un bicchiere d’acqua, dopo alcune ore rendono l’acqua collosa e torbida, una panacea antidiabete. Come il crescione di terra e soprattutto d’acqua, pianta antidiabetica da consumare intera o in succo giornalmente e in quantità. Come la bardana (radice) e la fitolacca (radice), come le bietole e le rape piccanti, da consumarsi grattugiate ed in succo. in succo.
CILIEGIE, FRAGOLE, FRUTTI DI BOSCO, LIMONE E TOPINAMBUR
Come la fragola, specie quella selvatica, e come tutte le bacche di bosco tipo more, mirtilli e lamponi, da consumare in abbondanza. Come le ciliegie (mezzo chilo al giorno). Come le cipolle (succo tritato 3-5 cucchiai al giorno). Come il topinambur giallastro da orto o quello selvatico rossastro, da consumare un piatto al giorno, capace di diminuire in modo naturale il tenore zuccherino del sangue grazie alle sue inuline e alle sue insuline vegetali (col meccanismo chiamato levulosioterapia da inulina). Come il succo di limone addolcito con un cucchiaino di miele, considerabile come la migliore bevanda del diabetico.
IL FAVOLOSO LUPINO DELLE PIRAMIDI
Come infine il lupino, legume anti-diabetico per eccellenza, conservato in salamoia come le olive. Esaltato già dagli egizi e da Ippocrate, ha ricevuto di recente le attenzioni degli studiosi dell’Università di Milano, avendo la sua glico-proteina conglutina-gamma dimostrato di migliorare il metabolismo del glucosio. Con lo studio pubblicato sulla rivista “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”, gli scienziati italiani hanno approfondito gli effetti di questa proteina vegetale sulla concentrazione di glucosio plasmatico. Mimando l’azione dell’insulina, questa sostanza incrementa la concentrazione di proteine capaci di attivare il trasportatore di glucosio nel muscolo (GLUT-4) e di regolare il metabolismo energetico muscolare.
DOTI ANTI-COLESTEROLO, ANTI-GLICEMIA E ANTI-CELIACHIA
Claudio Codutti, nel suo eccellente articolo “Il lupino questo sconosciuto”, ha definito il lupino come ottima fonte alternativa alle proteine animali. Non sono d’accordo su questo punto, dato che le proteine animali sono semplicemente dannose e non vanno pertanto sostituite con niente, se non con la frutta. Ma le qualità del lupino sono straordinarie e ce ne accorgiamo di persona mangiandolo, data la sua grande digeribilità. Ha poi poteri ipocolesterolemizzanti (per chi ha il colesterolo >200 mg/dL) ed ipoglicemizzanti (per chi ha glicemia >110 mg/dL). Offre un ottimo rapporto Omega-6 e Omega-3, nei acidi grassi essenziali, e un basso contenuto di fitati, molecole che riducono la biodisponibilità di calcio e zinco. Ottimo pure per i celiaci, trattandosi di preziosa proteina gluten-free.
L’ARIA E IL SOLE SONO IL CIBO NUMBER ONE
Ma non è finita lì. Grandi amici del diabetico sono l’aria, che non contiene zucchero ma solo tanto azoto, e il sole che apporta enorme energia elettromagnetica. Se il diabetico si mantiene pulito e sa stare lontano dalle proteine animali, il suo corpo saprà assorbire al meglio l’azoto dell’aria e stimolare l’ipofisi a produrre più somatotropina, auto-generando materiale proteico di emergenza. Basterà che impari a respirare meglio (profondo, ritmato e diaframmatico) all’aria aperta e che tenga le finestre non tappate di notte. Se il diabetico sta al sole ogniqualvolta possibile, la sua retina cattura ogni raggio e lo convoglia alla ghiandola pineale che, attivata dai raggi solari, secerne in importante ormone chiamato melatonina, capace di ravvivare l’intero organismo.
Valdo Vaccaro
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