LETTERA
SOFFERENZA ESTREMA E RIGETTO DEL METADONE
Stimatissimo Valdo, ho mia figlia 32 anni che sta sopportando con grande sofferenza un rigetto da parte dell’organismo della sua dose di metadone. Appena lo prende la assalgono bruciori e disturbi di panico di dolore. La vedo in uno stato di prostrazione e non so come aiutarla.
Forse sarà perché è debilitata e, dopo l’assunzione di antibiotici per l’estrazione di un dente del giudizio, ha preso la candida o almeno sembra della ricotta bianca che le compare in bocca. Mica può darmi qualche buon consiglio per uscire sia dalla candida che dal metadone? Sta molto giù e pesa meno di 50 kg. È pure una vegana di quelle severe. Mi dia un aiuto per favore grazie grazie. Un cordiale saluto e un ringraziamento. Mi risponda la prego. Nando
RISPOSTA
COS’È IL METADONE
Ciao Nando. Il metadone è un oppiaceo sintetico, un oppioide, una droga quindi come la morfina e l’eroina. Inventato per curare gli eroinomani è una sostanza oleosa che si prende per via orale e che crea danni superiori rispetto all’eroina stessa. Crea una fortissima dipendenza e con il tempo farne a meno diventa impossibile. Una droga subdola che dona inizialmente rilassatezza, torpore, rallentamento nel ritmo respiratorio, sollievo dal dolore.
APPARENTE RIDUZIONE DEL DANNO
Il metadone viene distribuito da alcuni enti statali ai tossicodipendenti, solitamente a mantenimento. Questo significa che la persona dipendente da eroina per smettere inizia ad assumere il metadone spostando la sua dipendenza verso una droga sintetica distribuita gratuitamente dagli enti di zona.
La riduzione del danno consiste nel non dover più avere la necessità di trovare i soldi a tutti i costi per assumere eroina, in quanto il metadone allevia i sintomi di astinenza da eroina. Un altro fattore che ne ha giustificato l’impiego è la riduzione del pericolo nel contrarre malattie contagiose attraverso lo scambio di siringhe e il rischio di morte per overdose, in quanto la somministrazione dovrebbe essere controllata.
IL METADONE NON È UNA CURA MA UNA TRAPPOLA
A questo punto la persona è schiava fisicamente e mentalmente sia dell’eroina che del metadone e difficilmente riesce a liberarsene con una terapia a scalare. In realtà seri danni fisici, un aumento di depressione nella personalità e un freno psichico nello sviluppo delle capacità di lavoro e di esperienza sono effetti comunemente riscontrati su individui che ne fanno uso.
In più i sintomi di astinenza da metadone sono molto più intensi dell’eroina e hanno una durata di 7-10 giorni contro le 72 ore dell’eroina. Nei rari casi in cui una persona riesca a liberarsi dal metadone si ritrova con le stesse problematiche che l’hanno portata all’eroina. Un circolo vizioso senza fine.
EFFETTI FISICI E MENTALI CAUSATI DALL’ASSUNZIONE DI METADONE
Oltre che sviluppare una forte dipendenza fisica e mentale, il metadone crea effetti molto più devastanti. Chi assume metadone ha la sensazione di condurre una vita apparentemente normale. In realtà questa sostanza produce cambiamenti radicali a livello emotivo, mentale e fisico.
Si parla di Disenergia, Apatia, Stanchezza, Sonnolenza, Incapacità di provare sensazioni ed emozioni intense, Difficoltà di concentrazione e apprendimento, Mancanza di entusiasmo. In pratica il metadone è responsabile di moltiplicare effetti simili a quelli della morfina, e sindrome da astinenza simile a quella della morfina. I danni più gravi sono nei riguardi di fegato, milza e reni, tutti organi delicati e fondamentali.
DISINTOSSICAZIONE GRADUALE DA METADONE IN TEMPI LUNGHI
La disintossicazione da metadone non può essere fatta da oggi a domani ma richiede uno stacco graduale ed anche doti morali di resistenza, grande voglia di vivere e di saltarne fuori. La crisi da astinenza può durare non solo settimane ma persino 8 mesi o un anno, e produce stanchezza, insonnia, irritabilità, mal di schiena, disturbi gastrointestinali come diarrea, vomito, reflusso e nausea, crampi muscolari. sbalzi temperatura tra caldo e freddo, febbre, sudorazione, dolori articolari, dolori a gomiti e ginocchia, desideri eccessivi, sbalzi umorali.
BREVI E SEMPLICI CONSIGLI DI AISHA KANNON PER USCIRE DAL TUNNEL DEL METADONE
Scrivo questo articolo per tutti quelli che, come me, non si fanno da anni ma che purtroppo a causa dell’inefficienza dei nostri Sert (o Servizi per le Tossicodipendenze) si sono ritrovati in terapia a mantenimento di Metadone. Questo articolo non vuole essere una verità assoluta. Ognuno ha il suo calo astinenzaiale e per ognuno è diverso. Voglio solo dare una spinta motivazionale a chi si sente di voler liberarsi totalmente da inutili e pesanti dipendenze farmacologiche.
LA MIA STORIA DI TOSSICODIPENDENTE E DEL DISTACCO SCALARE PROGRESSIVO
Ho iniziato a prendere il Metadone quando ero ancora tossicodipendente, con 60cc di farmaco tutte le sante mattine per almeno 7 anni. Poi, quando ho definitivamente smesso di farmi ho iniziato uno scalaggio controllato dai medici del Sert, riducendo 10cc al mese per i primi due o tre mesi, poi sempre 10cc ma ogni 15 giorni. Infine, una volta arrivati a 10cc si scala di 5 e si resta a tale mantenimento 5 per un periodo che è soggettivo e che per alcuni è incredibilmente lungo.
Esistono persone che restano a 5cc anche per tutta la vita senza mai fare il grande passo e toglierselo definitivamente. Se durante il periodo dello scalaggio si avvertono dolori, malesseri o strane turbe psicologiche ci si deve fermare e continuare a prendere lo stesso quantitativo un po’ più a lungo per permettere al corpo di adeguarsi e stabilizzarsi.
IL PANICO ARRIVA QUANDO STAI PER FARCELA
Una volta arrivati a 5cc scatta il panico. Anche per me è stato così. Il mio primo pensiero è stato il fatto che da dieci anni non ero libera, da dieci lunghi anni io mi ero iniettata, bevuta o fumata qualcosa anche solo per alzarmi dal letto. Ti guardi intorno e vedi tante tue conoscenze che si ritrovano a mantenimento da Metadone o da Subotex da anni e la paura ti attanaglia lo stomaco come una morsa. Pensi di non farcela e già ti immagini a mantenimento per anni e anni senza riuscire mai a venirne fuori davvero.
PRIMA REGOLA MAI DEMORDERE
Prima regola fondamentale se lo vuoi davvero la paura non deve assolutamente fermarti. Sei già riuscita a smettere di farti, ce la puoi fare anche questa volta. Come ogni ex-tossica che si rispetti avrai sicuramente in curriculum una bella dose di arresti, furti, scippi, rapine, spaccio e chi più ne ha più ne metta. Non ti attaccare al tuo passato ma ricordalo.
Ricorda che non vuoi tornare per strada ma che adesso vuoi essere libera. Ricorda l’adrenalina e usala anche stavolta per caricarti. Ripetiti in testa continuamente “Io ce la posso fare”. Lo devi volere con tutte le tue forze, pensa a tutti i motivi che ti hanno spinta a smettere e renditi conto che non avrai smesso completamente finché non sarai del tutto pulita.
PRENDERSI IL TEMPO NECESSARIO PER IMPOSTARE IL PROGETTO DI USCITA DAL TUNNEL
Decidi una settimana o meglio due, prenditi le ferie da lavoro e avvisa tutti che in quei giorni sarai irreperibile. Io ho preferito non dire a nessuno cosa dovevo fare, nemmeno a chi vive con me per non darmi stress nell’eventualità che non ce l’avessi fatta. Questo però è soggettivo. C’è chi preferisce avere del tifo e delle spinte intorno a sé. Consiglio in ogni caso di ridurre lo stress al minimo. Quello che stai per fare è già abbastanza pesante di suo, senza il bisogno di mettere nel mezzo genitori, coniugi, amici e cugini che rompono le scatole.
LE PERSONE INTOSSICATE NON SONO AFFATTO PRIVE DI VOLONTÀ E DI FORZA E DI FORZA INTERIORE, A PATTO DI TROVARE LE GIUSTE MOTIVAZIONI
Come tutti i pazienti in terapia a mantenimento dovresti avere l’affidamento del farmaco quindi non hai l’obbligo di andare tutte le mattine al Sert. Questo, spesso è sconsigliato dagli operatori dei Sert o da coloro che lavorano nell’ambiente perché si ritiene il tossico una persona completamente priva di volontà e di forza propria. Bene io credo che non sia così. Perlomeno non per tutti. Io sono la prova vivente che la volontà è il motore più forte del mondo e che negli ex tossici è più forte che mai.
SVEGLIATI AL MATTINO E NON TOCCARE IL METADONE
Ora il grande passo, svegliati la mattina e non prendere il Metadone. Tu sai che è lì dove l’hai rinchiuso e la prima mattina devi combattere contro il bisogno psicologico di prenderlo. Sì, perché sappi che il vero calo nel metadone cloridrato inizia il secondo giorno, perché, per quanto poco tu prenda, il primo giorno hai ancora in circolo il farmaco della mattina prima. Se senti dolori e malesseri sono solo psicologici. L’abitudine è ciò che rovina il tossico. L’abitudine è ciò che ti spinge a rifare ogni giorno ciò che hai fatto il giorno prima, altrimenti il tuo fisico comincia a manifestare malessere.
PROLUNGA L’ASTENSIONE PER TUTTA LA GIORNATA
Adesso comincia a contare, conta le ore. Come ai Narcotici Anonimi ti hanno insegnato a contare i giorni. Se per esempio ti sei svegliata alle dieci poniti come obbiettivo di arrivare almeno fino all’ora di pranzo, verso l’una. La tecnica è sempre la stessa, poniti piccoli limiti e piano piano superali. Una volta arrivata alla una mangia quello che ti va e non toccare quelle boccette malefiche, pensa di arrivare fino a sera. La sera fino a notte. La notte fino a mattina e così via.
LA PRIMA NOTTE SI SOFFRE
Non stare a letto. La prima notte si balla, cioè comincia a farsi sentire il calo serio. Cerca durante il giorno di stancarti il più possibile, fai le faccende di casa, gira intorno al tavolo di cucina, mettiti a fare flessioni e piegamenti, fai quello che ti pare ma fermati solo per pochi minuti, giusto per riprenderti. Se la sera arrivi a letto stanca le smanie si fanno sentire più tardi e forse riesci a dormire un’oretta o due.
NON STAI BENE IN NESSUNA POSIZIONE E PARTONO DUBBI E SMANIE
Come ho già detto la prima notte si comincia a stare male. Partono le smanie cioè quella maledetta sensazione, dovuta agli spasmi muscolari, che non ti permette di stare comodo in nessuna posizione e che ti porta a smanacciare e scalciare come un mulo imbestialito. Cominci ad avere i sudori freddi e dentro di te devi solo continuare a ripeterti “Ce la devo fare”.
Pensa alla vita di merda di una che non ce l’ha fatta, e ricordati del tuo amor proprio. Attaccati a ciò che ti piace della tua vita, a ciò che ami. Pensa a tutto quello che potrai fare una volta pulita. Se pratichi uno sport o se ami viaggiare ricorda che le gare con il metadone non le puoi fare e che in giro per il mondo con 30 boccette di farmaco stupefacente non è consigliabile andare. Pensa infine a come ti sentirai forte una volta finito il supplizio.
SECONDO E TERZO GIORNO DI GRANDE SOFFERENZA, MA SE LI SUPERI SEI A CAVALLO
I giorni peggiori sono il secondo e il terzo. Consiglio tisane depurative e docce bollenti a gogo. Fanne anche due o tre al giorno. La doccia calda è un toccasana, soprattutto la mattina e la sera prima di dormire. I momenti peggiori saranno sempre la mattina, soprattutto per il calo psicologico, e la notte perché starai nel letto a rigirarti come un deficiente pensando a quanto devi patire. Non prendere assolutamente farmaci per dormire, tipo il benzodiazepine! Passeresti da una dipendenza ad un altra.
Ricorda che se superi il secondo giorno sei a cavallo, se superi il terzo hai quasi finito. Stringi i denti e continua a ripeterti dentro di te che ce la puoi fare, caricati, e se proprio devi piangi pure, tanto nessuno ti vede, mentre hai degli sbalzi di umore pazzeschi.
QUARTO GIORNO STANCHEZZA E VOGLIA DI CEDERE
Quarto giorno, speri che il calo fisico sia improvvisamente sparito ma non è così, stai quasi come il terzo ma in più cominci ad essere stanca e a cedere. Il quarto è un incubo! Ti rendi conto di avere meno dolori ma la tua testa comincia a pensare “e mò basta!”. Ricorda che i dolori dell’astinenza da metadone sono niente rispetto ai dolori veri cioè l’astinenza da roba. Devi guardarti indietro ancora una volta e pensare che ci sei! Sei vicina al traguardo. Devi essere convinta a non voler tornare indietro per nulla al mondo. Guardare avanti.
La mattina, come ho già detto è il momento peggiore, il pomeriggio cominci a stare leggermente meglio. Continua a muoverti anche se so bene che sei stanca e non ce la fai più. Ricorda le docce calde stacci tutto il tempo che ti serve. Chiudi le porte e le finestre del bagno e cerca di fare un effetto sauna per quanto possibile. La notte non dormirai, di nuovo, ti sentirai stanca e stremata però forse, verso mattina il tuo fisico cederà il posto al sonno e riuscirai a dormire un paio d’ore. Ti sembrerà un miracolo.
QUINTO GIORNO DEMOLITA E REDUCE DA UN PESTAGGIO CHIMICO
Il quinto giorno i dolori sono diminuiti notevolmente, o anche spariti se sei fortunata e hai un buon metabolismo. Il problema del quinto giorno è che ti sentirai come reduce da un pestaggio. Acciacchi dappertutto, stanchezza infinita, sbatterai il proverbiale mignolo del piede contro tutte le porte e i mobili di casa perché il tuo corpo ti sembrerà pesante, scomodo e non risponderà a nessuno dei tuoi comandi.
Ti sentirai disorientata e con la vista appannata ma, sorpresa, ci sei riuscita! Ora è una strada in discesa. I dolori non ci sono più, continuerai solo ad avere qualche problema a dormire. Le ore di sonno non torneranno tutte insieme ma ricominceranno piano piano. Nel giro di altri quattro o cinque giorni ricomincerai farlo come un angioletto e in più con la soddisfazione di essere finalmente una persona libera.
ORA FINALMENTE LA STRADA È IN DISCESA
Questo mio scritto tratta soprattutto del calo dal punto di vista fisico che si presenta nella settimana successiva all’interruzione del mantenimento a Metadone. C’è da dire che una forma di calo psicologico continua a manifestarsi anche per alcuni mesi dopo aver interrotto il farmaco. Spero, però, che chiunque abbia avuto una volontà così forte da riuscire a togliersi il metadone a secco non ricada negli squallidi tranelli della mente del tossicodipendente e continui verso la sua brillante strada di miglioramento e serenità. Sperando di essere stata utile a qualcuno. Firmato Aisha Kannon.
POMPELMO E PASSION FRUIT TRA I FRUTTI ANTIMETADONE
Tornando alle cure naturali, il pompelmo, come frutto e come spremuta, inibisce, attenua ed interagisce con numerose classi di farmaci tra cui Antiaritmici, Antibiotici, Antistaminici, Ansiolitici, Calcioantagonisti, Corticosteroidi, Statine, Immunosoppressori, Antivirali, Chemioterapici, Anticoagulanti, Anti-impotenza, Neurologici e Metadone per l’appunto. Chiaro che tutti gli agrumi possono dare una mano. Anche il frutto della passiflora, cioè il passion fruit, può contrastare validamente il metadone.
Tener presente comunque che, mettendo a disposizione del corpo tanta vitamina C naturale da mirtilli, lamponi, more, ribes, uva spina, uva, bacche di goji, pesche, meloni, rosa canina frutti, ciliegie, fragole e tutto quello che di vitale e di vibrante porta la primavera, si accorciano i tempi di recupero. Stessi discorso vale per il nostro pacchetto-salute che va adottato in modo integrale ed entusiastico. Dopotutto l’intossicazione da metadone è sempre una tossiemia interna con l’aggravante degli effetti droganti. Leggiti il testo “Assassini in pillole” del dr Pietro Bisanti (pbisant@hotmail.com).
LA CANDIDA NON RAPPRESENTA UN GROSSO PROBLEMA
Per quanto concerne il discorso candida lo trovo a questo punto alquanto banale se rapportato alla gravità estrema del metadone. La candida è uno sfogo fisiologico fungino di salvataggio. Stare lontano dagli zuccheri raffinati e dai dolciumi. Digita come motore di ricerca sul mio blog la parola candida e troverai i titoli di diverse tesine su questo argomento.
Per quanto concerne le crisi di rigetto, di panico e di bruciori, che tormentano la ragazza non mi stupiscono affatto. Tali crisi sono particolarmente intense in una persona come tua figlia che pretende di fare pure nel contempo la vegana estrema o la vegan-crudista. Sappiamo troppo bene che il vegan-crudismo malissimo si abbina coi farmaci di qualsiasi tipo. Figurarsi poi il metadone. Il vegan-crudismo purifica e fluidifica il sangue, mandando in circolo principi attivi dei farmaci, in particolare quelli malefici degli psico-farmaci.
Valdo Vaccaro
Caro Valdo, interessante il tuo articolo. Potresti spiegare meglio le conseguenze di assunzione di psicofarmaci in una dieta vegan crudista?
Buonasera, volevo esporre un mio problema, in realtà si tratta del mio fidanzato… In breve, lui è tossicodipendente da eroina da più di quindici anni, salvo una pausa di due, fatta in una comunità di recupero.
Ora, è da un po’ di tempo che prova a togliere l’eroina sostituendola con il metadone, che però si procura da spacciatori di strada, prova, prova ma dopo poco torna a farsi l’eroina… Quanto può essere valida questa “tattica” (secondo me è follia, ma non vuole assolutamente rivolgersi al Sert) da lui usata?
Ci sono probabilità che possa uscire dal tunnel, procacciandosi metadone da spacciatori?
Grazie per l’attenzione.
Secondo me non è efficace come metodo. Continuera a frequentare spacciatori o comunque persone del giro e non cambiera molto,se uno ne vuole uscire bisogna che cambi modo di pensare,frequentazioni,abitudini… sono consapevole in primis che è difficile,vengo da ormai 4 anni di comunità,4 pulita e ora in terapia a metadone da un anno ma che sto già scalando.
Una passione piu forte della droga ti puo aiutare,io la trovai nello sport,nella natura…
Non mi piace leggere che uscire dalle dipendenze è impossibile,certo puo essere difficile ma io voglio vincere e mi attacchero alla vita con i denti per farcela. Forza… il futuro è ancora da costruire… piano piano e accettando anche i momenti di debolezza e di ricaduta (non scusandoli però) si può uscirne..
Gli anni pulita sono stati i piu belli ed entusiasmanti della.mia.vita. emozioni vere,sincere,pulite.
è giusto una settimana che non prendo più quel maledetto sciroppo. non sto benissimo, ma cmq sono a lavoro. volevo solo sapere se qualcuno ha qualche rimedio per i brividi di freddo e gli spasmi che sono calati ma non del tutto andati via. nei primi giorni ho usato dividol e catapresan.