LETTERA
MI ERO PRENOTATO PER LA CONFERENZA DI IMOLA
Ciao Valdo, spero tanto che ti sia ripreso completamente. Pensa che avevo prenotato per la conferenza di Imola, poi la notizia che ti eri fatto male al polso. Mi è davvero dispiaciuto.
CI STAI RIDANDO L’OSSIGENO QUOTIDIANO
La prossima volta che vieni nella mia area, a Ferrara e dintorni, ci vengo per stringerti la mano. Comunque ora sei ritornato a darci l’ossigeno quotidiano. Grazie Valdo, grazie che esistono persone come te. Un abbraccio grandissimo. Giuliano Manzali
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RISPOSTA
FERITE MORALI PRIMA ANCORA CHE FISICHE
Ciao Giuliano. Grazie per il messaggio. Non sai quanto mi sia dispiaciuto del mio forfait, prima per Porto Recanati e poi per Imola, nonché per tutti gli altri impegni di tardo autunno 2014. Una specie di ferita morale che si è aggiunta alle varie fratture subite. Approfitto per dare un saluto ai vari organizzatori e a chi contava sulle mie conferenze forzatamente cancellate.
NON SI È TRATTATO DI UNA BANALE QUESTIONE DI POLSO
Siccome non sei il primo a parlare di polso fratturato sarà meglio chiarire i dettagli di quanto successo, delle fasi successive e della reale situazione odierna. Il polso, o meglio l’osso scafoide della mano destra, non era in realtà fratturato ma solo dolorante sotto l’ingessatura praticata al Pronto Soccorso di Viareggio. Si fosse poi trattato solo di quello, non avrei di certo cancellato gli importanti impegni presi col pubblico che mi segue.
UNA SPEDITA CAMMINATA VERSO IL TEATRO
La sera del 29 settembre ero giunto a Pietrasanta con notevole ritardo dovuto ai soliti treni. Con l’attenta compagnia di Paola e Federico, organizzatori della conferenza, ho lasciato il loro agriturismo verso le 8 di sera e ci siamo avviati a piedi verso il Teatro Comunale distante circa un chilometro. Imbocchiamo la stradina di selciato, asciutta e priva totalmente di apparenti insidie a passo veloce, per guadagnare qualche minuto. Io alla destra, Paola e Federico a mio fianco sul lato sinistro. Qualcuno li deve aver salutati se ben ricordo e si sono girati verso sinistra. Altrettanto ho fatto io, ma sempre mantenendo il passo spedito.
DESCRIZIONE SOMMARIA DEI FATTI
Indossavo un paio di scarpe nuove ed oblunghe per mantenere i piedi riposati. Per fatalità e per mia personale disattenzione, la punta della scarpa destra ha cozzato contro una piastra sollevata della stradina. Sono così finito rovinosamente al suolo sul davanti e sul fianco destro, senza alcuna protezione. In pratica sono volato in avanti atterrando con la fronte, e la testa ha rimbalzato letteralmente di una spanna. Mi sono detto subito tra me e me che era finita. Pensavo di aver spaccato il cranio. Non era evidentemente così, visto che la fronte è una parte assai resistente. Mi hanno sollevato e la mia testa grondava sangue. Ma il problema vero non stava da quelle parti. Sentivo un male forte al costato, per diverse costole lesionate, nonché un insopportabile dolore all’anca destra. Pure la mano destra, finita sotto il corpo e quasi schiacciata, mi dava molto fastidio.
CONCLUSIONE POSITIVA DELLA CONFERENZA
Ho chiesto di essere condotto ugualmente al posto di combattimento, visto che il Teatro era ormai strapieno e altra gente stava tuttora arrivando. Ho chiesto al pubblico di ascoltarmi a basso volume visto che respiravo male e con dolore. Ma alla fine, con le ferite a caldo, sono riuscito a portare a termine l’impegno verso la mezzanotte.
DAL PRONTO SOCCORSO DI VIAREGGIO ALL’OSPEDALE DI TOLMEZZO
Quando però ho cercato di sollevarmi dalla sedia mi sono accorto che non ce la facevo. Solo l’autoambulanza e la barella, e tanti giovani presenti, sono riusciti a farmi uscire dal Teatro. Raggi X e visite di emergenza all’Ospedale di Viareggio. Apparentemente nulla di rotto, ma i dolori erano tali da alimentare notevoli sospetti. Infatti, tre giorni dopo, una autolettiga da La Spezia mi ha condotto direttamente all’Ospedale di Tolmezzo in Carnia-Friuli, dove il professor Bassini mi ha prontamente operato all’anca destra. Aveva constatato una microfrattura al collo del femore destro e un dislocamento della precedente protesi da lui stesso applicata nel 2007, per cui si è trattato di un intervento di non poco conto. Ho evitato ogni cura eparina ed ogni antidolorifico, rassegnandomi a sorbire tutti i sintomi del caso.
STO RIPRENDENDOMI CON NOTEVOLI DIFFICOLTÀ
Questa l’intera storia. La situazione odierna è che mi sto riprendendo lentamente a casa, con l’aiuto dell’intera famiglia e con l’ausilio di girelli e stampelle. Le cose stanno rimettendosi al meglio, ma faccio ancora fatica a salire e scendere autonomamente dal letto, e ancora di più a sedermi davanti al computer e a far fronte alle 500 mail accumulate in questi giorni. Sto tentando di ripristinare la normalità alternando camminate sul terrazzo e intorno alla casa, interrotte da qualche faticosa risposta su internet. Non sono certo di poter rispettare gli impegni previsti per fine novembre, ma cercherò di farlo. Se tutto andrà al meglio, dovrò pure inserire un viaggio Asia a dicembre.
MAGGIORE ATTENZIONE ALLE INSIDIE
Morale della favola? Ognuno stia attento alle insidie che spesso si celano dietro le più banali situazioni. Non siamo affatto invulnerabili. Mai mi era successa una cosa del genere. Cadute in bicicletta e cadute dagli alberi sì, cadute sui campi di calcio tante, anche troppe, ma sempre prive di gravi conseguenze. Un caro saluto a te e ai tanti che mi hanno manifestato lettere di supporto e di simpatia, o semplici pensieri positivi.
Valdo Vaccaro
Io con la mia famiglia eravamo molto preoccupati.
Ti abbiamo pensato tanto e spero che un po' di questa energia positiva ti sia arrivata anche se non è niente in confronto con quello che hai fatto, fai e farai.
BENTORNATO!!!
Ti vogliamo bene!
Riposati e riprenditi… noi aspettiamo, o magari ci diamo una mossa e ci arrangiamo da soli 😉
Le auguro una pronta guarigione.