DANNI DEI LATTICINI AL SISTEMA GASTROINTESTINALE

da 21 Nov 2013Alimenti

(Conferenza di Modena del 17 Novembre 2013)

NELLA REGIONE DELLA CARNE E DEL LATTE

Non è mestiere facile andare a Rio de Janeiro e parlar male del Carnevale o della Samba. Non è mestiere facile andare in Arabia o nel Dubai a parlar male del petrolio. Non è mestiere facile venire dalle parti di Modena e partir male del maiale, della carne e del latte.

Da queste parti si organizzano fiere, seminari e sagre sulla magnificenza di questi alimenti. Da queste parti regna ed impera incontrastata una certa Cremonini spa, potenza planetaria, con tutte le sue derivazioni e il suo vasto indotto. Da queste parti stra-domina il grana ed il prosciutto delle grandi Cooperative.

SFIDA E PROVOCAZIONE

Esprimere e diffondere filosofie di tipo vegetariano in questo specifico territorio potrebbe davvero apparire come sfida e provocazione. C’è pure della gente che, a parte imboccarsi avidamente di piadine imbottite di grasso, di sofferenza e di morte, in queste industrie ci crede e ci campa sopra.

STIAMO BEN VOLENTIERI SULL’ALTRA SPONDA

Perché non unirsi dunque alla maggioranza, ai kebab, ai McDonalds, ai salumi appesi, alle tristi gambe di maiale penzolanti nei bar e nei ristoranti come tanti trofei? Perché non rassegnarsi a questo strapotere del sangue e del latte e intessere pure noi lodi sperticate ad allevamenti e macelli? Abbiamo evidentemente i nostri buoni motivi per andare contro-corrente.

IL LATTE DI DONNA EQUIVALE IN FORMULA AL SUCCO D’UVA

Che il latte di donna abbia una percentuale proteico-calorica dell’1% inferiore a quella del succo d’uva, del succo d’arancia, del succo di mela,  e del 5% inferiore al latte di mandorla, la dice assai lunga su quale debba essere il percorso logico di un bambino umano in fase di svezzamento, di crescita e di evoluzione.

Il fatto che nessun animale in natura vada a tettare dalle mammelle altrui, fa poi capire meglio quanto fuori luogo sia l’abitudine degli adulti umani di ricorrere sistematicamente a una sostanza di per sé concepita come svezzante per infanti, e di per sé concepita per un quadrupede come il vitello e non per un bipede umano svezzato e cresciuto.

AD OGNI LATTANTE IL RISPETTIVO LATTE DELLA SPECIE

Il latte di mucca ha 2-3 volte più materiale lipidico, proteico e caseinico del latte umano, quello di cagna è 6 volte più concentrato, quello di gatta 7 volte quello di topo 10 volte.

Ogni tipo di latte è ottimo cibo per svezzare il piccolo della sua rispettiva specie, secondo il disegno preciso e motivato di Madre Natura, e va assunto sempre e solo nei limiti temporali dell’emergenza chiamata svezzamento (dove si toglie, per l’appunto, il vezzo del latte).

ELENCO DEGLI AMINOACIDI  ESSENZIALI E NON-ESSENZIALI

Gli 8 aminoacidi essenziali sono:

  1. Fenilalanina
  2. Isoleucina
  3. Leucina
  4. Lisina
  5. Metionina
  6. Treonina
  7. Triptofano
  8. Valina

Nella fase di crescita infantile, arginina e istidina sarebbero da includere tra gli essenziali non essendo auto-sintetizzati in quantità sufficiente. I restanti aminoacidi sono:

  • Acido glutammico
  • Alanina
  • Arginina
  • Asparagina
  • Cisteina
  • Glicina
  • Istidina
  • Norleucina
  • Ossiprolina
  • Prolina
  • Serina
  • Tirosina.

Cisteina e la Tirosina sono considerati semi-essenziali perché possono sostituire metionina e fenilalanina.

SCIENZA ALIMENTARE AMERICANA IPNOTIZZATA E SVIATA DAL CARISMA DELLE PROTEINE ANIMALI

Secondo le fonti ufficiali, le proteine dovrebbero ritenersi tanto più valide sul piano nutrizionale quanto più esse sono ricche di aminoacidi essenziali, i quali conferirebbero alla proteina il carisma del proprio valore biologico.

Pertanto, dovrebbero essere considerate di elevato valore biologico le proteine di origine animale, mentre le proteine vegetali consentirebbero solo per un breve periodo l’accrescimento, viste le quantità insufficienti di uno o più aminoacidi essenziali, e visto quindi il loro valore biologico, supposto inferiore a quello della carne e dei sottoprodotti animali.

I RICERCATORI ITALIANI RIBALDONE E BIANUCCI SMONTANO LE TESI BALORDE DEL NUTRIZIONISMO UFFICIALE STATUNITENSE

Esther Ribaldone e Giovanni Bianucci smentiscono con enfasi tali affermazioni giudicandole prive di senso e prive di ogni validità scientifica, viste le eccellenti condizioni di salute di chi segue una dieta strettamente vegetariana.

GLI AMINOACIDI ESSENZIALI HANNO UNICA SEDE GENETICA NEI VEGETALI

Diviene necessario, a questo punto, richiamarsi ad una fondamentale considerazione. Gli aminoacidi essenziali sono sintetizzati dai vegetali, loro unica sede genetica. È infatti dai vegetali che li prelevano gli erbivori in modo diretto, ed anche dai carnivori in modo indiretto, divorando le vittime erbivore. Gli altri aminoacidi non-essenziali possono essere sintetizzati anche nel nostro organismo oltre che nei vegetali.

Ma perchè si possa compiere tale sintesi, occorre che l’organismo disponga del gruppo aminico NH2 (fornito tramite l’enzima transaminasi) e del gruppo carbossilico COOH che diventa disponibile col metabolismo dei glicidi e dei grassi.

L’ORGANISMO UMANO È IN GRADO DI SINTETIZZARE ANCHE GLI AMINOACIDI ESSENZIALI

Quindi le proteine animali sono il risultato di una sintesi di tipo vegetale, per cui è assurdo considerare le proteine vegetali come “proteine di scarso valore biologico”. Ma c’è di più! Al Congresso internazionale sulle proteine tenutosi a Berna il prof A. Abelin negò addirittura che negli alimenti destinati all’uomo sia indispensabile la presenza di aminoacidi essenziali, affermando che pure essi possono essere sintetizzati dall’organismo umano.

Tanto è vero che, attraverso indagini cliniche, tali aminoacidi essenziali sono stati riscontrati in sufficienti quantità anche in individui i cui cibi ne erano totalmente privi.

DEMOLIZIONE DI TUTTI I CONCETTI FILO-PROTEICI

Il commento del noto prof E. Schneider è che questa scoperta ha demolito tutto ciò che sinora si credeva di sapere sul metabolismo delle proteine. Essa dimostra che non ha importanza il tipo di proteine assorbito, dato che la cellula vivente è capace di utilizzare ogni alimento che contenga proteine, edificando poi autonomamente quei composti di cui l’organismo ha specifico bisogno (Schneider, La santé par les aliments, Dammarie 1982).

PARITÀ QUALITATIVA E SUPERIORITÀ SUL PIANO DELLA DIGERIBILITÀ

Per il prof Curthbertson, dell’Istituto delle ricerche di Aberdeen, Sud Dakota, l’idea che le proteine animali siano superiori a quelle vegetali è senza alcun fondamento. “Bisogna farla finita una buona volta con il pregiudizio che proteine e carne siano sinonimi”, commenta René Suzineau.

IL CORPO UMANO GRAZIE ALLA FLORA BATTERICA TRASFORMA E RIPRODUCE LE COSE CHE GLI SERVONO

Occorre inoltre tenere presente la capacità che ha il nostro organismo di realizzare trasmutazioni biologiche, come accertato dal fisico francese Louis Kervran, membro dell’Accademia delle Scienze di New York. Secondo questa scoperta il nostro organismo, con l’intermediazione della flora intestinale, può sintetizzare anche gli aminoacidi essenziali partendo dagli aminoacidi presenti nelle proteine della frutta e degli ortaggi o da altri composti organici.

LATTE NON FA LATTE

Questo conferma quanto vado affermando da anni. Il corpo umano non è un assemblaggio di lego operante per sostituzione di parti. Il nostro corpo è una macchina basata sulla trasformazione delle sostanze. Sangue non fa sangue, grasso non fa grasso, latte non fa latte, proteina non fa proteina.

Ce lo insegna la mucca che bruca  da mattino a sera modesti ciuffi di erba e produce bidoni di latte, non sognandosi certo di cercare del latte nelle mammelle altrui.

BASILARE È CONSUMARE ALIMENTI ADATTI ALLA NOSTRA FISIOLOGIA E ALLA NOSTRA SENSIBILITÀ

Esiste indubbiamente una intelligenza innata del corpo umano, una intelligenza sicura che non ha nulla a che vedere con quella cosciente del cervello e che, essendo immensamente più sofisticata della nostra mente pensante, rende il corpo capace di produrre regolarmente tutte le proteine che gli sono necessarie, nel modo migliore, utilizzando i prodotti della digestione degli alimenti, purché essi siano confacenti alla nostra anatomia, alla nostra fisiologia, ai nostri istinti.

LA PERVERSIONE BIOCHIMICA CAUSATA DALLA COTTURA

Sempre a proposito degli aminoacidi essenziali, non bisogna dimenticare che certi trattamenti termici (leggi cottura) provocano un decadimento del valore biologico delle proteine causato proprio dalla distruzione totale o parziale di codeste sostanze. Tale distruzione è dovuta al fatto che, attraverso polimeri intermedi, le proteine vengono idrolizzate.

LA DISGRAZIATA TENDENZA DI MASSA VERSO I CIBI CARNEI

L’uomo, specie nei paesi industrializzati ad alto livello socio-economico, continua a dimostrare chiara tendenza al consumo di alimenti carnei e caseari, nella convinzione che siano costituiti da proteine nobili. Questo è un falso mito che trova la sua origine, oltre che nei pregiudizi, nella sistematica disinformazione mediatica, osserva il prof Antonio Carnevale, dell’Università di Napoli.

IL DISORIENTAMENTO GENERALE CAUSATO DALLE SVIANTI RICERCHE DI ROSE

Occorre rammentare che i dieci aminoacidi essenziali furono dichiarati tali in seguito a sperimentazioni effettuate da W.C.Rose, dell’Università dell’Illinois, sui topi bianchi partendo dal presupposto che i fabbisogni di questi rosicanti siano eguali a quelli dell’uomo. Il che è totalmente falso, dato che il loro biochimismo fisiologico è lontanissimo da quello umano.

I TOPI NON SONO UOMINI

I topi in particolare hanno bisogno, per crescere, di un latte fortemente proteico. Il loro latte contiene il 9,5% di proteine (British Standard) mentre l’organismo umano cresce normalmente con un latte umano contenente lo 0,9% di proteine e che permette di raddoppiare il peso del bambino in 180 giorni. Se, durante I’allattamento, ci si stacca da tali normali tassi proteici, si manifestano vistose turbe o per carenza o per overdose di proteine.

DESCRIZIONE DEL TESSUTO OSSEO

L’osso è un tessuto particolare del corpo umano. Dal punto di vista strutturale e funzionale si può considerare come l’impalcatura su cui si ancorano i vari organi e sistemi. Le cellule che lo costituiscono sono gli osteoblasti, gli osteociti e gli osteoclasti: i primi due tipi cellulari sono responsabili della formazione dell’osso, che si può immaginare come una impalcatura perennemente in costruzione.

CALCIO, FOSFORO, FLUORO E MAGNESIO, PARTE PROTEICA E CEMENTO DELLA STRUTTURA OSSEA

Da un lato osteoblasti ed osteociti producono matrice ossea per consolidare ed accrescere questa impalcatura, dall’altro gli osteoclasti smantellano la matrice rimodellandola costantemente. Dall’equilibrio funzionale di queste cellule dipende la struttura ossea.

Dal punto di vista chimico l’osso contiene circa il 99% del calcio corporeo, insieme a fosforo, fluoro e magnesio. Tutti questi minerali rappresentano un impasto all’interno di una matrice proteica paragonabile al cemento armato.

FERRO, PARTE MINERALE DELLA STRUTTURA

La parte minerale rappresenta il ferro del cemento armato, la parte proteica quella del cemento. Nel suo insieme tale struttura fornisce all’osso nello stesso tempo durezza ed elasticità. Ci sono condizioni parafisiologiche e patologiche in cui questo cemento armato si indebolisce, e sono l’osteopenia e l’osteoporosi.

OSTEOPENIA, OSSIA DENSITÀ MINERALE AL DI SOTTO DEI VALORI

L’osteopenia è una condizione ossea caratterizzata da una densità minerale al di sotto dei valori di normalità, per riduzione della componente proteica e minerale dell’osso e quindi alterazione della microstruttura dello scheletro. Si può definire la condizione di anticamera che prelude all’osteoporosi ed è in genere asintomatica.

L’osteoporosi è invece una condizione patologica con un andamento cronico e con una elevata predisposizione alle fratture in quanto l’osso si riduce significativamente in termini di consistenza, diventando poroso e fragile.

OSTEOPOROSI IN FORTE CRESCITA

L’osteoporosi è una malattia molto diffusa che in Italia colpisce circa cinque milioni di persone e la cui incidenza nei Paesi occidentali è in progressiva crescita. Diversi fattori di rischio predispongono alla osteoporosi: sesso femminile, struttura esile, senilità, predisposizione familiare, menopausa, bassi livelli di testosterone (negli uomini), sedentarietà, fumo di sigaretta, abuso di alcool, carenza alimentare di calcio e vitamina D.

UN BARATRO IDEOLOGICO TRA IGIENE E MEDICINA

Netto e insanabile contrasto esiste tra medicina e igienismo sulla questione latticini. I medici, ed in particolare i pediatri, continuano a raccomandare alti consumi di latte vaccino ricco di calcio.

Gli igienisti accusano invece latte e latticini di creare acidosi e decalcificazione organica, con utilizzo abusivo di preziosa osseina per contrastare l’acidosi prodotta dal latte stesso. Le statistiche mondiali danno piena ragione all’igienismo. Più un paese produce e consuma latte e più alta è l’osteoporosi!

FATTI E NON CHIACCHIERE DIMOSTRANO LA DANNOSITÀ DEL LATTE

Nella visuale igienistica, i latticini fanno enormi danni, segnalati in una moltitudine di mie tesine sul latte.

1) Apportano latte acidificante, carico di caseina, che causa prelevamento urgente di osseina dalle ossa per allestire dei tamponi antiacidi di emergenza.

2) Impediscono ai 5 milioni di villi intestinali di assorbire i vari nutrienti in arrivo.

3) Creano improprie calcificazioni nel corpo, con depositi di sali inorganici e calcoli alla cistifellea e al sistema renale.

VITAMINA-D, TRASPORTATRICE E DISTRIBUTRICE DI CALCIO

La vitamina D esiste nella forma concreta delle vitamine liposolubili (oleovitamine) D2 e D3, importantissime per il metabolismo del calcio negli umani.

CALCIFEROLO D2 PRESENTE NELLE PIANTE

L’oleovitamina D2 (C28H44O) o calciferolo, è presente negli oli dei semini vegetali (sesamo, lino, girasole, papavero) e dei cereali (specie nella segale e nell’avena), e si trova in minime ma utili quantità in tutte le foglie verdi e nei germogli, nelle punte o getti di piante primaverili, nei broccoli, nel crescione, nei lieviti, favorita dall’azione del sole sulle piante.

COLECALCIFEROLO D3 PRESENTE SULL’ERGOSTEROLO DELLA PELLE E NEL COLESTEROLO HDL

L’oleovitamina D3 (C27H44O) o colecalciferolo, è sostanza organica lipoide, derivante dal 7-deidrocolesterolo, e trasformata dall’azione del sole sull’ergosterolo della pelle. In pratica la sostanza cerosa prodotta dal corpo e chiamata colesterolo buono ad alta densità (HDL), serve anche a garantire il minimo vitale di vitamina D.

STARE AL SOLE E MASSIMIZZARE LA DISPONIBILITÀ DI D2 E D3

Entrambe la D2 e la D3, chiamate per comodità e semplicità vitamina D tout-court, vengono rese attive dalla irradiazione e dalla luce solare. Mezz’ora di sole al giorno, preferibilmente a corpo nudo, garantiscono tutta la vitamina D necessaria a stare bene. Anche la luce solare filtrata tra le nuvole offre un certo apporto, per cui l’esposizione della pelle all’aria è sempre un fatto positivo. Più la gente si copre e maggiori carenze si causano al corpo.

EVITARE I FATTORI INIBENTI E DISTRUTTIVI COME SALE-ACETO-ASPARTAME

Non basta solo cercare la vitamina D, optando per il solarium e lo stare di più all’aria aperta in movimento attivo, ma occorre evitare le sostanze distruttrici della vitamina D, che sono principalmente il sale, l’aceto, le cole, il caffè, il fumo, le diet-drink all’aspartame, gli zuccheri industriali e i dolciumi. Cappelli, occhiali scuri, tatuaggi, eccesso di vestiario, creme protettive, sono tutte cose che creano impedimenti assorbitivi all’epidermide e vanno decisamente messe al bando.

IL RISCHIO DI IPERVITAMINOSI-D

Il fabbisogno giornaliero viene calcolato in 400 U.I. La deficienza di vitamina D porta al rachitismo e all’osteomalacia, ossia a progressiva decalcificazione e rammollimento delle ossa. Eppure, più che la deficienza di vitamina D, il pericolo maggiore è rappresentato dalla ipervitaminosi D, riguardante coloro che si illudono di risolvere le proprie carenze con le vitamine sintetiche.

ALLA LARGA DAGLI INTEGRATORI

Essendo la D non idrosolubile, non scaricabile nelle urine come ad esempio la C (che nella versione sintetica fa ugualmente male), resta depositata all’interno dell’organismo, con effetti decisamente tossici ed avvelenanti (vomito, fatica, depositi gialli sotto le unghie e negli occhi). Le antiche cure a base di olio di fegato di merluzzo, a parte la schifosità, rientrano per l’appunto in quella categoria.

IL CORPO UTILIZZA CALCIO E NON VITAMINA-D

Tutto sommato, si parla di vitamina D, mentre trattasi sempre e solo di un problema di calcio organico. Il calcio è un minerale facilissimo da trovare. Il corpo ne richiede 0,8 grammi al giorno, nella forma organicata naturale ovviamente. Abbondanza di calcio organicato si denota nei semi di sesamo, di lino e girasole, nelle foglie verdi, nelle bucce degli agrumi, nelle noci e nelle mandorle.

LE CARENZE STAGIONALI E TOSSICO-CARENZIALI

Le crisi tossico-carenziali di vitamina D e quindi di calcio e quindi di alcalinità del sangue hanno per diretta conseguenza un indebolimento del sistema immunitario. Non a caso ciò accade preferibilmente durante la stagione invernale, quando manca non solo l’irraggiamento solare, ma l’anguria, le pesche, l’uva e i fichi, per cui si tende a fare più trasgressioni e ad assumere meno acqua biologica e meno flavonoidi.

MUOVERSI E RESPIRARE PER MIGLIORARE L’ASSIMILAZIONE DEL CALCIO

E basilare mantenere in buone condizioni di equilibrio la tiroide e tutto il sistema ghiandolare, mangiando vegano e crudo, e lasciando fuori i latticini. Per una buona assimilazione del calcio la panacea esiste senza ombra di dubbio. Tante belle camminate all’aria aperta, accompagnando i passi con respirazione profonda e ritmata, a pieni polmoni, senza timore di sbuffare e di farlo rumorosamente, come dei mantici in azione espulsiva.

PERCHÉ NO AL LATTE

Esiste una raffica di motivi, uno più serio dell’altro. 

1) Il latte è chimicamente carne liquida, sangue rosso pressato e trasformato in sangue bianco che passa per le mammelle lacerate della mucca. Latte e sangue provengono dallo stesso rubinetto che sono le cellule dell’animale. 

2) Il latte bovino è disegnato e giustificato per il piccolo della mucca e soltanto per quello. 

3) Il latte intero ha troppo grasso e troppo colesterolo, quello magro ha troppe proteine. Da notare che serve a far quadruplicare il peso di un vitellino nel giro di 30 giorni. 

4) Il latte è l’alimento più allergenico, contenendo esso più di 100 componenti accertati (sindrome intestino irritabile, asma, sinusite, tiroidite). 

5) Il latte è indigesto, mancandoci l’enzima lattasi per estrarne lo zucchero del latte (lattosio). I residui indigesti si trasformano in galattosio e causano cataratta, gonfiori, gas, dilatazioni, crampi, costipazione, arteriosclerosi.

6) La latto-globulina, la più allergenica delle proteine, non viene disgregata né dalla cottura né dagli enzimi. 

7) Il latte contiene l’ormone GF1 (growth factor) prolattina, che stimola tumori e cisti al seno e alle ovaie. 

8) Il latte intrappola i peggiori veleni vaganti, come diossine, Stronzio 90 e Iodio 121. 

9) Il latte è anemizzante, mancando totalmente di ferro. 

10) Il latte ha la caseina, potente colla che appiccica i nostri 5 milioni di villi intestinali, riducendo i 400-600 metri quadri assimilativi (2 campi da tennis) a uno stanzino da 20 mq. 

11) Il formaggio contiene 10 volte più grasso e più sale del latte, ed è 10 volte più acidificante, essendo perossidato e carico di radicali liberi.

UN LATTE DI QUALITÀ AUSTRALIANO (PARIS CREEK) RIVELA I DIFETTI DEL LATTE COMUNE

La pubblicità del latte Paris Creek che si vende diffusamente a Singapore e in Sud-Est Asiatico, mette a nudo i difetti del latte normale. Il Paris Creek proviene da mucche tranquille e sotto-produttive, non forzate a produrre più latte e più carne mediante ormoni sintetici.

Il Paris Creek non contiene residui di ormoni, non è omogeneizzato e dunque causante intolleranze, problemi di colesterolo e di cuore, non subisce processi di alta temperatura (riduzione vitamine A e D).

Il Paris Creek ha il 50% in più di vitamina E e di Omega-3, il 3,75% in più di betacarotene, il 200-300% più antiossidanti, il 30% in più di calcio e di acido linoleico. Chiaro che costa il triplo rispetto al mediocre latte che la gente compra quotidianamente.

MANEKA GANDHI

Ex-modella e 55 anni di età portati benissimo, Maneka è celebre in India, essendo vedova di Sanjay Gandhi, figlio di Indira e perito in un incidente aereo che si dice prefabbricato. Contestatrice nata, è stata più volte ministro della salute, nonché esponente dell’opposizione interna all’Establishment guidato dalla cognata Sonia Gandhi, pur essendo membro del Nehru-Gandhi Political Clan. Leader dell’Animal Rights, è stata per decenni bersagliata dai capi religiosi Ayurveda, per le sue posizioni da sempre anti-latte. Oggi, gli Ayurdeva moderni, sono tutti con lei.

CONTRARIETÀ PER MOTIVI SALUTISTICI

In una intervista dei mesi scorsi, Maneka ha giustificato la sua forte avversione al latte spiegando che si tratta di alimento ferro-carente e ferro-blindante, in quanto impedisce agli alimenti buoni di cedere il loro ferro al nostro organismo. È inoltre calcio-inefficiente, visto che dal latte si estrae solo il 32% del calcio, mentre il rimanente 68% va a produrre disastri al sistema urinario (calcoli, calcificazioni, prostata, dialisi) e disastri a quello endocrino (tiroiditi).

Tutto questo quando dal cavolo crudo ricaviamo il 65% del calcio e dal cavolfiore (cotto al vapore) il 69%. Quanto ai pesticidi HCH, il massimo limite concesso per legge è di 0,01 mg/kg, mentre la media indiana, ed anche quella mondiale, viaggia intorno ai 5,7 mg/kg, ovvero 500 volte più veleni di quelli massimi ammessi per legge.

CONTRARIETÀ PER MOTIVI ETICI

In India qualcuno ha la faccia tosta di dipingere l’industria del latte come “l’industria gentile”. “Gentile dove?” obietta Maneka. Ogni bicchiere di latte, ogni yogurt, ogni formaggino viene da una triste e disgraziata madre, forzata su basi annuali alla gravidanza, munta per 10 mesi, re-inseminata al 3° mese dei 10, costretta a disintegrare le sue cellule mediante chetosi per compensare il deficit, sottoposta ad antibiotici e cortisone per la dolorosa mastite cronica delle sue mammelle. 

Non bastando la supermungitura, le danno pure l’ossitocina, un farmaco latte-stimolante per aumentare la resa. Spesso, i contadini indiani entrano con un bastone nell’utero delle mucche per spingerle a darne ancora di più. Una madre infelice alla quale sequestrano il piccolo per massacrarlo sotto i suoi stessi increduli occhi. Un tempo i piccoli venivano chiamati “Bachda” (sacri vitellini), ma oggi li chiamano “Katra”(vitellini da carne).

UNA TRADIZIONE DI SALUTE

I critici hanno obiettato a Maneka che gli Indiani hanno dopotutto bevuto latte per secoli, eppure sono sani. “Cosa intendete per sani? Avere l’artrite, l’artrosi, le tiroiditi, le osteoporosi, i calcoli, le indigestioni, le rettocoliti, le endometriosi, le cistiti, le candide, i tumori. È forse questo essere sani?”

La salute normale è quasi sempre uno stato patologico latente. Al limite, se c’è ritenzione idrica, sintomo grave di un sistema linfatico pigro e inefficiente, i medici prescrivono dei diuretici a gente che chiede loro esattamente dei diuretici.

IL DRAMMATICO E CLAMOROSO SFOGO TELEVISIVO DEL DOTTOR SPOCK

Il dottor Spock è una celebrità da molti decenni in India. Tutti i giorni nelle maggiori reti televisive come guru della Child Nutrition. È tornato in TV singhiozzante e con le lacrime agli occhi. Ha chiesto a tutti i bambini indiani e alle loro mamme di perdonarlo.

“Mi rendo conto di aver rovinato milioni di bambini, consigliando latte, latte e latte. Mi vergogno e mi pento amaramente di questo. Mi avete creduto quando vi dicevo cose assurde. Vi chiedo di credermi oggi, quando vi dico la verità. Statene lontani! State lontani dal latte in tutte le sue forme!” Nulla a che vedere col professor Carlo Cannella della Sapienza, testardo paladino del latte e della bistecca fino alla tomba.

CAMPBELL E HYMAN

Il professor Colin Campbell, di origini contadine, filo-latte e filo-carne fino ai 30 anni, ha dovuto ricredersi profondamente man mano che le sue ricerche nutrizionistiche portavano coerentemente dalla parte opposta, fino a farlo diventare paladino mondiale del veganismo crudista scientifico, e artefice della straordinaria ricerca chiamata The China Study. 

Stessa storia per Mr Hyman, uno dei maggiori produttori di carne e di latte del Montana, diventato vegano e testimonial dei grandi cambiamenti in corso.

LA PERICOLOSITÀ DELLE PROTEINE

La prof Marion Nestle, preside e direttrice della Facoltà di Scienze Nutrizionali alla New York University, è stata molto chiara. “Se si parla oggi di proteine, lo si fa soltanto per evidenziarne la pericolosità”. “Getting enough proteins is simply a matter of getting enough calories” (Ottenere sufficienti proteine significa ottenere sufficienti calorie). Come dire che, nemmeno volendo farlo apposta si va mai in crisi proteica, ma si va sempre e solo in crisi calorica.

OGNI BAMBINO HA I SUOI MODI E I SUOI TEMPI PER SVILUPPARSI AL MEGLIO

Non farete mica la gara a vedere chi parte prima e parte dopo? Chi ha mai detto che allungarsi in anticipo sia il massimo? È facile crescere a dismisura in peso ed in altezza. Difficile ed impossibile invece decrescere. Mio figlio Francesco 24 anni, fino a 16 era costantemente il più piccolo di tutte le classi materne, elementari, medie e superiori. Posseggo foto inequivocabili. Oggi mi supera in altezza. La stessa cosa sta succedendo con William di 16 anni.

IL PRINCIPIO SANO È QUELLO DI CRESCERE SENZA FRETTA

Chi assume una dieta vegana ed igienistica, non gravata da droghe, da doping, da caseina-cadaverina, o da cibi e bevande-spazzatura, conosce una crescita corretta, cioè posticipata rispetto alla media. Posticipata non significa ritardata o minore, ma semplicemente normale-corretta-ideale. Sangue fluido e pulito non creano ritenzione idrica e non producono fenomeni tipo gigantismo.

È la media tabellare e scolastica, ancorché considerata normale e punto di confronto e di riferimento, ad essere sbagliata e forzata. Questo succede poiché la massa segue istruzioni disorientanti e sballate, formulate secondo i principi del grana, del prosciutto e della mortadella, dio-padre-spiritosanto, santa trinità della cultura alimentare italiana e mondiale.

NESSUNO DIMENTICHI MENDELSOHN, GIGANTE DELLA PEDIATRIA MONDIALE

Mi capita spesso di citare Robert Mendelsohn. Per chi non lo sapesse è tuttora considerato il più grande pediatra di tutti i tempi. Di sicuro il più letto a livello mondiale, in tutte le lingue. Qualcosa c’è anche in lingua italiana nelle librerie. Ve lo raccomando.

“Il tuo bimbo sta bene? Non portarlo dal pediatra (te lo ammalerebbe)! Sta male? Non portarlo dal pediatra (te lo aggraverebbe)! Lo hai già portato? Prendi allora nota di ogni suo consiglio, di ogni sua osservazione e di ogni suo suggerimento, e fa l’esatto contrario, e ogni cosa andrà a buon fine”. Curava i bambini e i nipotini dei presidenti d’America.

L’INSEGNAMENTO DI JOHN TILDEN

Il dr John Tilden è stato poi per mezzo secolo il medico più rispettato e seguito d’America. Concedeva alle mamme, per i loro bambini, il massimo di 4 pasti al giorno. Aveva sempre in testa il pericolo della ipernutrizione e con quello della carenza.

“No other food except milk and fruit juices should be given the child for the first two years of his life. At about eighteen months of age soft fruits may be added to the diet” (Nessun altro cibo, all’infuori del latte materno e dei succhi di frutta freschi, dovrebbe essere dato ai piccoli nei primi due anni di vita, mentre, a partire dal 18° mese, frutta tenera e matura può essere aggiunta nella dieta).

PRIMA TESTIMONIANZA: AVEVO LA SCLEROSI E CAMMINAVO A FATICA

Mi sia permesso citare qualcuna delle delle tante testimonianze in arrivo. Ciao Valdo! Comincio a dire che sei davvero grande! Io sono vegana da circa 5 anni, ultimamente tendente al crudismo. La mia è stata una scelta prettamente etica. Nel 2005 mi hanno diagnosticato la sclerosi multipla.

Stavo davvero male, avevo scosse dovunque e ripetute neuriti ottiche. Sono arrivata ad avere due decimi nell’occhio sinistro e camminavo a fatica, con dolori allucinanti. Col tempo le cose si stavano aggravando e mi venne pure diagnosticata una tiroidite autoimmune.

DOPO UN ANNO DI VEGANISMO SONO STRAORDINARIAMENTE IN FORMA

Dopo un anno circa di veganismo, non solo sono guarita, ma mi sento benissimo, faccio sport e nuotate giornaliere, vado in bici, corro. Insomma mi sento vent’anni, sto veramente bene. Se andassi ad una di quelle becere trasmissioni su canale cinque dicendo che ho visto la madonna prenderei un sacco di soldi, mi considererebbero miracolata.

HO EVITATO UNA SERIE IMPRESSIONANTE DI FARMACI

Ad oggi, ho smesso tutta la terapia che mi hanno prescritto i neurologi. Mi avevano dimesso con un immunomodulante (Glatiramer acetato) e una botta di antidepressivi e serotoninergigi, e volevano anche aggiungermi la diaminopiridina, tanto per completare l’opera. Per evitare ulcere, non mancavano gastro-protettori e inibitori della pompa acida. Robe da pazzi. Ero una farmacia ambulante. Piano piano ho smesso tutto, non prendo più nulla, nemmeno la B12, dopo aver sentito cosa ne pensi in merito. Barbara.

SECONDA TESTIMONIANZA: MADRE RIMESSA IN CARREGGIATA

Ciao Valdo, ti do del tu perché mi sembra di conoscerti da sempre nonostante io sia approdata sul tuo sito soltanto da pochi mesi. La farò breve, anche perché non bisogna fare troppi giri di parole quando si parla di cose serie come la salute.

DIAGNOSI DI ARTRITE REUMATOIDE E ANGOSCIANTE INVITO AGLI IMMUNOSOPPRESSORI

Ho 25 anni e una figlia di 3, e quest’estate ho passato le vacanze con dei fortissimi dolori articolari. Non riuscivo più ad alzarmi dal letto, a dormire la notte, a tenere mia figlia in braccio, a camminare, a inginocchiarmi. Se mi sforzavo di fare qualcosa i dolori erano spaventosi. Terrorizzata e angosciata sono corsa a fare analisi, ecografie, visite, e la diagnosi è stata artrite reumatoide sieronegativa, con consiglio di cominciare subito gli immunosoppressori.

IMPATTO DRAMMATICO COI TUOI SCRITTI

Io mi sono categoricamente rifiutata di diventare un catorcio umano a neanche trenta anni. Ho cominciato a fare ricerche per conto mio, finché non ho conosciuto te. Mi hai letteralmente messa al tappeto. E io che pensavo di avere un’alimentazione sana! Mi hai fatto cadere a una a una tutte le mie certezze sul bere latte, sul mangiare carne e pesce, sul vivere a base di compensazioni zuccherine e di altre cose ancora.

IN TRE MESI SOLTANTO SONO SCOMPARSI I DOLORI E TUTTI GLI INCUBI DI CONTORNO

Ho ordinato il tuo libro e azzerato la mente. Da brava scolaretta ho cominciato a studiare le norme dell’igienismo che tu racconti con molta chiarezza e naturalezza. Morale della favola? In tre mesi sono scomparsi i dolori, e l’incubo in cui ero piombata sembra ormai essere un ricordo.

SPERO CHE LA MIA TESTIMONIANZA SERVA AD ALTRA GENTE IN CRISI

So che le mie nuove convinzioni sono finalmente giuste, portatrici di salute per me e la mia famiglia e sgombere da sofferenze animali. Più di così! Ti ringrazio di cuore. Spero che la mia testimonianza possa servire a qualcuno. Un abbraccio forte. Federica.

ALIMENTI PROIBITI ED ACIDIFICANTI

Gli alimenti che acidificano il corpo sono il cibo peggiore, e li elenchiamo senza alcun timore.

  • Zucchero raffinato e derivati (È il peggiore di tutti, vuoto com’è di nutrienti e di micronutrienti ma solo di carboidrati raffinati che stressano il pancreas. Il suo PH è 2.10 è altamente acidificante).
  • Carni e pesce di tutti i tipi.
  • Latte di mucca e tutti i suoi derivati.
  • Sale raffinato
  • Farina raffinata 00 e tutti i derivati (pane, pasta, dolci, biscotti, grissini, cracker)
  • Bevande gassate e cole
  • Prodotti da forno (contenenti grassi saturi, margarine o grassi idrogenati, sale, zucchero, conservanti)
  • Caffeina e teina
  • Alcolici
  • Tabacco
  • Farmaci
  • Cibi stracotti e verdure stracotte (la cottura elimina l’ossigeno e quindi acidifica)
  • Conserve e scatolame (tutto ciò che contiene conservanti, coloranti, aromi, stabilizzanti)
  • Tutti i cibi confezionati e imbustati.

I SEGRETI MICIDIALI DEL CIBO-SPAZZATURA

Il nostro corpo è in perenne processo di auto-regolazione per non cadere in acidosi metabolica, in addensamento sanguigno, in pigrizia linfatica, in rallentamento metabolico sull’interminabile ed incredibile rete di capillari (150 mila km), in modo da garantire il corretto funzionamento dei nostri 100 trilioni di cellule.

Il nostro organismo dovrebbe trarre dagli alimenti i minerali per neutralizzare l’acidità del sangue, ma tutti gli alimenti raffinati sopra elencati, contribuiscono molto poco a questo scopo, e in cambio demineralizzano il corpo.

Questi cibi sono anti-fisiologici e anti-salutistici, ma vengono consumati almeno cinque volte al giorno, per 365 giorni l’anno, mentre il nostro corpo non è stato progettato per digerire tutta quella spazzatura!

PER NOSTRA FORTUNA CI SONO PURE GLI ALIMENTI ALCALINIZZANTI

Le verdure crude sono alcalinizzanti ed ossigenanti, quelle cotte no. La frutta, specie quella acida è alcalinizzante, come il limone che, con un pH di partenza di 2.2 produce una formidabile alcalinizzazione, imitato pure dagli altri agrumi. I semini in genere sono alcalinizzanti. Idem le mandorle. Idem il miglio e il saraceno. Pure l’esercizio fisico e la respirazione profonda ossigenano il corpo, mentre la sedentarietà lo intorpidisce.

PERSONA ACIDIFICATA UGUALE PERSONA CANCEROSA

Uno dei più celebri chirurghi mondiali, il dr George W. Crile, di Cleveland-Ohio (1908-1992) non la pensava di certo diversamente. Tutte le morti chiamate erroneamente naturali non sono altro che il punto terminale di una saturazione di acidi nel corpo.

È assolutamente impossibile per un cancro proliferare nel corpo di una persona che si libera della sua acidità nutrendosi di alimenti alcalinizzanti e aumentano il consumo di acqua pura. Il cancro non è ereditario e non è contagioso. Sono le cattive abitudini alimentari e comportamentali quelle che producono cancro.

TERZA TESTIMONIANZA CON AMBULANZE, SIRENE SPIEGATE E RICOVERI AL PRONTO SOCCORSO

Mi sia concesso anche di citare anche la testimonianza giuntami il 9 luglio scorso. “Qualche mese fa ho avuto mancamenti improvvisi, con tanto di ambulanza e brevi ricoveri al pronto soccorso”, mi scrive Marcello.

Ad ogni ingestione di cibo avevo un crollo energetico e blocco motorio, uno stato di pre-svenimento. Analisi sangue, radiografie, ecografie ed endoscopie hanno evidenziato pareti dello stomaco infiammate causa helicopter pylori. In altre parole gastrite cronica.

GASTRITE CRONICA E MONTAGNE DI TRATTAMENTI

Montagne di antibiotici da parte dei medici ortodossi e bidoni di medicine omeopatiche da parte di quelli alternativi. Ho indagato e cercato imbattendomi sul suo blog, trovando la risposta che cercavo. Niente farmaci e niente rimedi, stop a zuccheri raffinati, caffè, the, dolci, cole e bibite gassate.

IN UNA SOLA SETTIMANA DI ELIMINAZIONE FARMACI E DI DIETA VEGAN-CRUDISTA TENDENZIALE NON SO PIÙ COSA SIA LA GASTRITE

Dopo una settimana non mi ricordo di avere nemmeno mai avuto la gastrite. Le feci sono tornate normali, niente più stipsi e niente più debolezza, brividi freddo e disturbi correlati. Quello che lei insegna e propone è davvero l’unica via. Non esiste altro sistema al mondo per guarire dalle malattie gastrointestinali. Grazie per l’aiuto ricevuto. Spero di poter essere d’aiuto a chiunque stia male di stomaco e di intestino. Firmato, Marcello Tabarrini da Bergamo (marcello.tabarrini@creberg.it)

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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