- Intervista di un immenso talento mondiale a suo padre Pietro Zaupa, Gran Maestro di Reiki, di Karate, di Yoga, di Gnosi, di contatto con gli Esseri di Luce e di Beatitudine Divina
- Se vogliamo ripulire le nostre ostruzioni e diventare persone autenticamente libere
FONDAMENTALE CAPIRE DA DOVE ARRIVA L’ENERGIA
Ragazzi, benvenuti nel Qui ed Ora. Quella di oggi non è una semplice Lezione di Spiritualità come ce ne sono tante in circolazione nella rete. Qui ci sono istruzioni di valore divino, di portata universale. Qui, se state attenti, se aprite cuore e cervello, troverete degli insegnamenti superiori che cambieranno la vostra vita come è successo per me. Parlerò infatti di un insegnante che ha fatto esperienza diretta e reale nella spiritualità. Sentirete quando parla di Shamballah. Comprenderete da dove arriva tanta energia, qualcosa di straordinariamente elevato e profondo nello stesso tempo. Un documento veramente unico nel suo genere. È fondamentale conoscere una persona così. Ho la fortuna sfacciata di essere suo figlio e di avere assorbito per intero la sua influenza, per cui la mia autostima ha dei limiti in quanto ho la sensazione che quanto ho appreso, mi sia arrivato con troppa facilità e senza troppi meriti.
VI OFFRO QUALCOSA DI VERAMENTE STRAORDINARIO: MIO PADRE IN DIRETTA
Conoscere da vicino una persona nella parte più mistica della sua esperienza è una opportunità rara, un privilegio per pochi. Cercherò di apprendere ancora meglio le sue tecniche e i suoi segreti quando lo seguirò in India, al più presto possibile. Spero un giorno di arrivare a sentire come sente lui l’energia. Ci sono dei momenti in cui si vede questo misticismo, questa forza che lo invade, come scende e come arriva alla sua Silver Cord. Non ho mai incontrato una persona così. Dovresti vederlo quando assorbe e incamera l’energia, quando entra in contatto col Divino. Lui insegna senza parlare, in modo del tutto naturale. Ho fatto 10 anni della sua Accademia e vi assicuro che ha parlato sempre pochissimo. Non ho mai osato porre delle domande, anche se ne avevo tante. Ogni sua comunicazione avveniva tramite l’Energia, l’energia che canalizza lui stesso. Un tramite incredibile e una Scuola straordinaria. Pensate che non lo ho mai sentito parlare di se stesso. Quello che vive lui noi possiamo esserne solo spettatori increduli. Possiamo vedere dal vivo quello che gli succede, nulla di fanatico e nulla di inventato. È una persona straordinaria da conoscere. Sono più di 50 anni che insegna Karate: un guerriero dal cuore tenero, un eremita in mezzo alla gente, un mistico moderno. Un grande Maestro: mio padre Pietro Zaupa. Vedrò di rendervi partecipi e di carpire un estratto delle sue teorie e della sua personalità, mediante alcune domande.
SHAMBALLAH, UN LUOGO RISERVATO AGLI ESSERI DI LUCE
Cos’è Shamballah, com’è e dove si trova?
Shamballah è il nome di un luogo che è posto appena al di là dell’Himalaya e sotto il Deserto del Gobi, nel Tibet, verso la Mongolia, ma comunque vicino alla catena montuosa più alta del pianeta. È un luogo di un’altra dimensione. Non è un luogo misurabile in dimensione, spazio tempo. È molto al di là. È un luogo prescelto da un Essere Speciale. È il luogo in cui si è inserito stabilmente il Re dell’Universo. C’è qui una concentrazione di Esseri che governano il mondo perché evolva.
IL SÉ È LA STRUTTURA PORTANTE DELLA PERSONALITÀ
Quale è la differenza tra una cognizione New Age astratta di questo posto, di questa teoria, di questa fiaba, o del fatto che tutto questo esista davvero?
Tutto sta nel mettersi in contatto con Shamballah. Però farlo così in modo semplice e diretto, cioè su due piedi, non è possibile. Bisogna uscire dal nostro Sé con la meditazione. Il Sé è la parte più preziosa di noi stessi. Diversi decenni fa Sigmund Freud e Carl Gustav Jung hanno determinato e distinto la nostra parte spirituale. Quella parte che secondo gli orientali, ma anche nella nostra tradizione antica, era considerata immortale. Ma questa parte nostra, da 6.000 anni, gli Indiani hanno dato un nome di pronome personale. Al Sè hanno dato il preciso nome di Ātman. La struttura della personalità è formata dall’io e dal sé. L’Io è la struttura portante della personalità. È il bagaglio nel quale vengono depositate tutte le nostre esperienze, pensieri, preferenze, fantasie, emozioni, passioni. Noi siamo pertanto fatti di emozioni, di corpo e di mente, ma dobbiamo usare quell’altra parte che si chiama atman. Tramite l’atman ci si può mettere in contatto con Shamballah. Si tratta di un mondo reale ma concepito non in modo cosciente e razionale. Occorre andare oltre la razionalità, usando questo spirito che noi siamo.
LE SENSAZIONI MISTICHE SONO ESPERIENZE REALI
Pertanto l’esperienza di Shamballah è una esperienza reale.
Per fare un esempio è come quando si è innamorati. L’esperienza è concreta ma non si può tradurla in semplici parole. Uno può possedere un milione di libri però dire esattamente quello che prova non lo può tradurre in parole. Tuttavia le sensazioni ci sono. Si tratta di sensazioni mistiche. Persone normali che non hanno questa capacità di usare il Sè o l’Atman non riescono a farlo. Per chi riesce a farlo è una esperienza reale, vera come io la sto vivendo adesso, vera come la vita materiale che tutti conduciamo.
I CONTATTI COL MONDO SUPERIORE AVVENGONO TRAMITE I MESSAGGERI DIVINI
Cosa vuol dire entrare in contatto con gli Esseri di Luce di Shamballah?
Sembra che siano favole, ma non lo sono. E anche qui, chi ha orecchie intenda. Le tradizioni danno delle informazioni e c’è chi riesce a capirle, altri no. Capirle e percepirle in modo reale. Per esempio nella tradizione occidentale Shamballah è San Michele che comanda, che è capo di questa fase. Per gli Induisti si parla di altri nomi, però si tratta della medesima funzione. Per esempio i Romani avevano Mercurio, i Greci avevano Hermes come Messaggero degli Dei. Messaggeri degli Dei?
Ma chi sono gli Dei e che ci stavano a fare a Shamballah?
Gli Dei sono Esseri di Luce. È difficile dire in sintesi cosa essi sono e quali funzioni svolgono. Sono esseri coscienti ma non possiedono un corpo fisico come noi, poiché esistono in un’altra dimensione. Sono esseri naturalmente pensanti che stanno intorno a noi con delle precise funzioni. Hanno in particolare il compito di operare per la nostra evoluzione, per la evoluzione di questo pianeta nell’assieme.
IO PIETRO ZAUPA HO IMPARATO LE TECNICHE PER USCIRE DALLA MATERIA
Da scettico, uno mi pone l’obiezione e mi dice di credere a un mondo superiore fatto di esseri di luce. Come è che tu ritieni reale questa esperienza? Cosa vuol dire quando affermi che essa è reale?
Se uno riesce a mettersi-in-contatto, sente che l’energia di Shamballah che gli arriva. Infatti Shamballah mi manda messaggi, mi dà delle indicazioni. Messaggi sul come l’umanità deve comportarsi per la propria evoluzione e il suo progresso, che poi sono i principi autentici di tutte le religioni e di tutte le tradizioni. Solo che l’umanità è troppo presa dalla materia, e tende a creare altra materia. E, visto che siamo nel Kali Yuga secondo la tradizione Hindu, è importante che ci arrivino questi messaggi e queste indicazioni sul come liberarci dagli impedimenti, sul come venir fuori dalla materia. Anche perché la materia in sé ha molto di negativo. Infatti, basta vedere come funziona l’umanità attuale. Sempre di più materia e sempre meno spirito ! Come può essere utile agli uomini questo incontro con Shamballah ? Non solo utile ma della massima importanza, poiché ci permette di capire che noi non siamo soltanto le emozioni e la mente, ma c’è qualcosa di più.
NOI SIAMO PURA COSCIENZA SE SOLO RIUSCIAMO A UTILIZZARE IL CONTATTO COL DIVINO
Intanto esiste questa mia prova personale, questa controprova che io sono in contatto con questo luogo che sta su altra dimensione. Vuol dire che non sono solo in un deserto sguarnito, ma che c’è qualcosa d’altro in me. Allora, se io sono dentro nella materia con il corpo, le emozioni e la mente, è chiaro che rimango piccolo e limitato, mentre in realtà noi siamo immensi, a patto di riuscire a metterci in contatto e usare questa parte speciale che siamo noi e che è il Sé o l’Atman secondo gli Hindu.
Se una persona sente questo forte richiamo della spiritualità, è normale cercarne sempre di più perché così non restiamo focalizzati su questa vita materiale. E qui si parla anche di reincarnazione, sebbene il concilio di Nicea smentisce tale circostanza. Gli stessi Buddhisti sostengono che lo scopo ideale sarebbe di non doversi reincarnare più nella materia, perché non è che sia tanto piacevole. Paradiso Terrestre sì, ma non sempre e non per tutti. Meglio arrivare nello stato che gli Hindu chiama di Sachitananda, uno stato di pura esistenza, conoscenza, dove sappiamo di esistere e di essere beati.
LA FIGURA DI SAN MICHELE
Cosa c’entra San Michele con Shamballah?
San Michele è una figura davvero speciale. Egli raffigura e rappresenta il capo di tutti gli Angeli secondo la nostra tradizione, che poi si ritrova in tutte le altre tradizioni con nomi diversi. È questo capo che combatte il male, combatte il materialismo, aiuta le anime nella transizione. Quando uno muore, lui tiene fra le mani una bilancia che serve a pesare l’anima al momento del passaggio. Se nella vita uno ha investito troppo nella materia, tornerà ancora presto a reincarnarsi. Se uno non capisce che la materia è una illusione, come dice Buddha, resta nel buio e nell’incertezza. Se invece si rende conto di come siamo fatti davvero, con tanto di corpo buddhico che corrisponde all’atman, prende coscienza di questa parte di noi e noi non abbiamo più la necessità di incuriosirci e di affannarci per distinguere la materia dallo spirito.
LA MIA È STATA UNA EVOLUZIONE GRADUALE, UN COINVOLGIMENTO PROGRESSIVO
Quando hai iniziato a capire l’esistenza di Shamballah, cosa è successo in te?
È stata una cosa speciale. Tanti anni fa sono stato invitato a partecipare a una conferenza dei responsabili in Italia di una organizzazione spirituale. C’era un personaggio che veniva da Roma, un certo Filipponi che ha scritto diversi libri come “Verso la Luce”, dove parlava di Fratellanza Bianca. Vi partecipai e mi sentii coinvolto, anche perché emanava un certo carisma, e in quel giorno mi venne alla mente Shamballah. Gli ho poi scritto e lui si è complimentato per il risveglio della mia coscienza, e aggiunse che “ti arriveranno dei messaggi”. E in effettivi sono arrivati. Erano i suoi. Lui scriveva per una rivista intitolata “Verso la Luce”. Io gli inviavo i miei scritti e lui li pubblicava.
L’ENERGIA PROVIENE DA EST, ESATTAMENTE DA SHAMBALLAH
Quando tu dicevi “qua da est” e gesticolavi indicando una evidente provenienza da Est, cosa stavi dicendo?
Indicavo l’Est nel senso che l’energia viene da quella direzione. Le parole come al solito non sono sufficienti a descrivere meglio. Noi siamo molto limitati, e poi si tratta di sensazioni, come si fa a trasmetterle a parole? Comunque io sento un qualcosa da qualsiasi parte io vada, persino se mi trovo all’interno di una carrozza della metropolitana a Milano o a Londra, dove uno tende a perdere l’orientamento, io sento sempre questa energia che proviene da Shamballah.
IL VENTO ENERGETICO SEGUE SEMPRE LA STRADA MAESTRA DELLA SPIRITUALITÀ
Mi hai detto che quando eri da altre parti del mondo sentivi tale energia.
Sì sempre sempre. Quando ero in India la sentivo pervenire da Nord.
Ma di che tipo di energia si trattava?
Come si fa a dire. L’energia è una cosa piacevole, una esperienza, che ne so io? Lo spirito in ebraico è Ruakh. Questi ebrei che sono poi dei Palestinesi sono andati in giro per l’Asia Minore e per la Turchia che era parte dell’Impero Romano d’Oriente. Non parlavano latino ma greco, e hanno tradotto Ruakh in Pneuma. Essi non si chiamavano ancora Cristiani anche se avevano un nesso cristico. Poi da lì sono venuti a Roma e hanno tradotto Pneuma in Spiritus che vuol dire Vento. Inspirare ed espirare sono verbi legati al vento. L’energia si manifesta come una ondata intensa di vento. Solo che con le invasioni barbariche dei Longobardi e degli Unni si sono cambiate molte parole. Vento diventava wind, termine inglese o di derivazione germanica, teutonica. La parola vento diventa così Spiritus. A quel punto leggo le istruzioni e trovo Spiritus, ma non capisco cosa vuol dire. Ma se leggessi Vento, e se leggessi che è un vento da Shamballah o un’aria, un alito che viene dall’energia cristica o dall’energia dei santi, è qualcosa che conferma il mio contatto con la Divinità. È qualcosa che somiglia al vento e che non si può riprodurre in lingua italiana. Si tratta comunque di una specie di energia, un qualcosa che arriva il cui percorso è sempre verso la spiritualità, tanto che a un certo momento ti mette in contatto con San Michele. Che poi è stata per me una esperienza inverosimile.
SAN MICHELE CREATORE DEI 7 CHAKRA
Tanti anni fa, un sabato pomeriggio, eravamo in moto nella zona di Sottomarina, nel retroterra di Venezia. Andando per la campagna noto a un certo punto sulla destra una enorme chiesa, e mi chiedo come sia possibile che ci sia un tempio così grande in mezzo alla campagna. Giro per la stradina e scopro che essa si trova a 300 metri circa dalla via principale. Entro nella chiesa e noto il primo simbolo di San Michele che è la Croce Rossa. Infatti il patron della croce rossa è notoriamente San Michele. La croce è qualcosa pertinente alla materia, ai 4 elementi, e il colore rosso è contro la negatività. Tant’è che i Crociati avevano, e non a caso, la croce rossa in evidenza sul petto. San Michele era il loro protettore. È da lì poi che verso Natale, nel giro di 2-3 settimane, mi venne il desiderio di rivedere tale chiesa. È San Michele che ha creato i 7 simboli dell’energia interna, i 7 chakra. Per poter entrare in contatto con lui bisogna essere iniziati. Egli mi ha dato la tecnica per iniziare e poi usare questa energia. Una strada iniziatica? Direi di sì: la strada iniziatica di San Michele. Che tipo di energia è questa? E quanta ce n’è? Come si può descrivere? È energia. Dipende dove la misuri. Per il 1° chakra ad esempio c’è la croce rossa, per il secondo la spada fiammeggiante, per il 3° la bilancia. I primi 3 chakra sono tutti di carattere materiale. Nel 3° chakra uno deve essere equilibrato per poter salire fino al suo Sé.
I DIAVOLI ESISTONO E GODONO NEL VEDERE LA GENTE ANNASPARE NELLA MATERIA
Ma cerchiamo di uscire dai misteri. Quando ti senti dell’energia addosso come fai a descriverla? Cosa senti?
Ebbene, senti un vento leggero, un soffio, qualcosa di tangibile che mi viene addosso. Qualcosa che sento e percepisco nella sua fisicità e che si manifesta ad esempio in entrambe le mie mani. Mi rendo conto che è un discorso che, se uno pensa a livello razionale mi manda a quel paese e dice “Ma che robe sono queste qua? Cosa sto a perdere tempo con questo venditore di fumo?”. Tutto quello che ci succede proviene dalla nostra evoluzione. Uno pensa in quel modo e diviene vittima del diavolo, che ti svia e ti porta non verso la tua evoluzione, ma ti fa rimanere ad annaspare nella materia.
INSEGNAMENTI IN RIVA AL FIUME GANGE
E l’India? Che ci puoi dire dell’India?
Anche qui, a parte che con la famiglia ho prima girato tutta l’Europa e tutta l’America, perché allora insegnavo in America, e in più abbiamo fatto dei viaggi da noi stessi organizzati nei vari stati americani. Ho fatto pure dei corsi di Medicina e di Reiki negli Stati Uniti. Sono diventato un apprezzato maestro di Reiki e allenatore della nazionale italiana di Karate con 15 anni di esperienza, per cui ho poi girato tutto il mondo. Sono stato invitato in Asia. Ho visitato l’Asia, ma mi ero detto che non sarei mai andato in India. Avevo visto in televisione scene non troppo gradevoli. Ma 12 anni fa, quando mi è arrivato un invito per insegnare in India ho deciso comunque di andarci. Arrivai a New Delhi alla 1 di notte, e mi sono ritrovato 8 ore di auto per fare un tragitto 200 chilometri. Qualche pomeriggio dopo gli studenti indiani mi dicono che saremmo andati sul Gange. OK, andiamo sul Gange dunque. “Maestro, vuol fare il bagno?”. Fortunatamente eravamo a Rishikesh, primo paese ai piedi dell’Himalaya, per cui l’acqua è pulita. Risaliti in macchina, uno degli indiani aggiunge che “Il Gange è per noi tutto, è nostra Madre”. Io lo guardo e mi dico “Guarda un po’ cosa dicono questi qua”.
GENTE DISTESA PER LE STRADE E MUCCHE LIBERE DI CIRCOLARE E SPORCARE, MA ALLA FINE TUTTO QUESTO HA UN FASCINO INCREDIBILE
Come arrivi a Rishikesh vedi gente sdraiata per terra, gente a gruppi, e poi ci sono queste mucche libere che girano e vanno libere dappertutto, che sporcano per terra dappertutto, insomma. Poi siamo arrivati in un luogo sacro dove una recente alluvione ha portato via una grande statua di Shiva. A quel punto mi è venuta per fortuna l’ispirazione di immergere le mie mani nell’acqua. E lì sono rimasto folgorato! Una energia incredibile. È stato il momento nel quale ho cambiato totalmente la mia opinione sull’India. È lì che ho scoperto la Divinità che c’è in India. Da allora ci sono sempre tornato volentieri ad insegnare, ma soprattutto ad immergermi nel Gange e a visitare gli altri numerosi luoghi santi. L’India è grandissima, nonché stracolma di luoghi spirituali.
IN INDIA GODO DI ALTA CONSIDERAZIONE ANCHE A LIVELLO GOVERNATIVO
Hai insegnato anche il Reiki in India?
Sì, e ora c’è pure in Rishikesh l’Università Statale dello Yoga, dove mi hanno invitato a insegnare come Maestro Italiano, e mi hanno immancabilmente invitato a nuotare nel Gange e a tenere in riva al Gange il mio Seminario di Reiki. (International Training Seminar of Karate and Reiki, at Rishikesh-Utirakhand). E lì ho cominciato a conoscere e a frequentare dei ministri dello stato che sono diventati miei allievi di Reiki. Da tener presente che i responsabili di tale centro sono dei bramini. Adesso, quando faccio dei riti di iniziazione in Italia, loro si mettono in contatto e partecipano ai nostri riti.
ORMAI SONO DI CASA A RISHIKESH
Intendi dire che si mettono in contatto con te?
Esattamente, entrano in contatto. Rientra nella tradizione Induista lavorare telepaticamente. Tra i maestri di Karate ce n’era uno che aveva un ampio segno rosso sulla fronte, con dei puntini bianchi, un segno sacro che loro si mettono. “Maestro” gli ho chiesto “cos’è questo tuo segno?” Ce l’ho in quanto io seguo una via spirituale col mio guru. Il guru mi dà da recitare mezz’ora al risveglio e mezz’ora la sera un mantra. Ogni tanto, telepaticamente, me lo cambia. Ma ci sono dei gradi? Sì, ci sono. E arrivano dal guru? No arrivano direttamente dai Vertici Superiori. È Dio che fa i passaggi di grado iniziatico. Sembrano parole messe lì a caso, ma bisogna provare. Per esempio io ho provato l’esperienza di essere a Rishikesh sul Gange dove fanno l’Aarti sul Gange. In tutto il Gange lo fanno nei diversi luoghi alla sera. Durante questa cerimonia si era generata una energia potente, ed io ho avuto una visione di Shiva, che era grande come una montagna. Un posto pieno di energia è il Tiruvannamalai, dove si trova Arunachala, una montagna che è uno Shiva lingam naturale e che sprigiona una energia inverosimile da parte di questa potente Divinità.
NON ESISTE FANATISMO DI ALCUN GENERE NELLA FILOSOFIA INDUISTA
C’è da dire che rispetto agli Hindu noi siamo abbastanza selettivi. Loro invece praticano e predicano qualsiasi divinità, qualsiasi manifestazione del divino, anche perché la loro non è che sia una religione, ma piuttosto una filosofia. Questi Maestri Indiani di Karate sono venuti in chiesa da noi e hanno partecipato al culto cristiano senza alcuna difficoltà, con il massimo rispetto per il Cristo che considerano una manifestazione del Divino. Dicono che Vishnu, una loro Divinità, rappresenta una energia gentile e buona, e che sta preferibilmente tra le persone buone, mentre se uno prega Shiva, dona energia a tutti quanti senza alcuna discriminazione, alle persone buone ma anche ai delinquenti. In India hanno questo tipo di approccio e di discernimento. Anzi, pregano un Dio a seconda delle necessità che si presentano.
UNA SCOSSA ELETTRICA E LA RESISTENZA PROVENIENTE DA UNA STATUINA CONSACRATA
Siamo in uno dei due templi dell’Accademia. Questo in particolare è il tempio dedicato all’Induismo. Un tempio potrebbe essere anche un cubo tutto bianco, vuoto. Come mai invece ci sono tutti questi cimeli?
La tecnica è questa: se io mi metto in contatto con il divino, con un Dio, e questo avviene tramite il Sé, subentra un contatto energetico, c’è qualcosa di simile alla scossa elettrica, con tanto di polo positivo e polo negativo. Ma perché venga la luce ci vuole la resistenza che è un simulacro, una statuina, una manifestazione, e questa fa da resistenza, e allora io sento a livello fisico questa aria, questo spiritus, questo pneuma che proviene dalla statuina, o da una immagine che può essere anche una semplice foto. L’importante è che sia stata prima consacrata. Se viene consacrata diventa un emettitore di energia divina, ma sono io che la metto in moto, perché sono in contatto con Vishnu. Pongo le mani sulla statuina di Vishnu e sento questa aria che mi viene addosso. Una vera e propria sensazione di energia divina.
L’ENERGIA TI FA SEMPRE STAR BENE
Questa energia a cosa ti serve?
Intanto mi fa stare bene. Rialza anche le nostre vibrazioni. Il problema degli uomini è che normalmente vibrano a livelli troppo bassi. Nella tecnica e nella teoria della forza, se uno vibra alto non incontra le vibrazioni basse, che sono fatte di negatività, che sono gli incidenti e le malattie. È basilare vibrare alto. Infatti tutte le religioni parlano di purificazione. Uno più è purificato e più vibra alto, non c’è nulla da fare, si tratta di una specie di schema. In più se usa le tecniche di meditazione, le tecniche spirituali, le vibrazioni salgono ancora. Più porto in alto le vibrazioni e più mi avvicino all’atman e più sento la necessità di parlare e più vengo agevolato nell’essere in contatto con questi esseri di luce. Ma tutte le religioni parlano di questo. Perché prima di fare la comunione è consigliato di fare la confessione? Perché con la confessione ti va via parte della negatività accumulata nel periodo precedente. È un principio che vale per tutte le religioni, e non solo per quella cristiana. Nell’Induismo chi segue una via spirituale non mangia carne per principio. A parte il rispetto per gli animali, ma c’è la regola che se uno mangia carne le vibrazioni si abbassano. Quanto alla evoluzione, evolvere significa essere liberi. Liberi dai problemi della materia, liberi a 360 gradi. La persona più evoluta è quella più libera.
GLI GNOSTICI CRISTIANI NON CREDONO A NIENTE: TUTTO VA SPERIMENTATO IN VIA PERSONALLE
Cos’è la via della Gnosi?
Il discorso parte dai primi anni in cui non era ancora Cristianesimo. C’era il contatto con l’energia divina del Cristo. Gnosis viene dal greco antico e significa Conoscenza tramite l’Esperienza. I primi gnostici non si chiamavano ancora cristiani ma erano in contatto con l’energia divina, con l’energia cristica. Dopo San Paolo, che ha divulgato queste tecniche iniziatiche al popolo, i primi cristiani sono stati messi fuori dalla loro stessa religione, sono stati estromessi, li hanno fatti scomparire per formare una nuova religione popolare. Nella Gnosi, gli gnostici non credono a niente ma tutto va sperimentato. Se si sperimenta si ha un risultato. Questo è il grande lavoro. Ma comunque nella Gnosis si parla di un Dio trascendentale o immanente. Devo cercarlo sapendo che è fuori da me stesso, e magari che ha la barba incolta e che una volta tanto si ricorda di me, oppure che si tratta di un Dio che esiste già dentro di me? E che sia in altre parole immanente? Mi aiuto con una storiella gnostica. L’Universo è la manifestazione fisica di Dio, di questo livello X, di questo Allah, o di Shiva, o di Brahma che si manifestano nell’Universo. Noi siamo nell’Universo? Sì, e noi siamo manifestazioni di Dio. Dio si manifesta tramite le sue creature, e noi rientriamo in tale categoria.
DOBBIAMO SCOPRIRE LA SCINTILLA DIVINA DELL’IMMORTALITÀ CHE SI TROVA DENTRO DI NOI
L’alternativa è tra il cercare un dio esterno a me, magari con la barba o che so io, e cercare invece quel pezzettino o quel frammento di Dio che è dentro di me. È questo il lavoro da farsi: ritrovare quella parte immortale, quello spirito che è Dio e che siamo noi nel contempo. Ma anche San Paolo era su questa linea, anche gli Egizi, anche gli Indiani. Dobbiamo ricercare la presenza di qualsiasi Scintilla Divina, visto che tutti possediamo il Sè e l’energia divina.
NON C’È NULLA DA CREDERE E TUTTO DA SPERIMENTARE
Cosa è la conoscenza attraverso l’esperienza?
Io posso leggere che una torta fatta in un certo modo è buona e che fa pure bene. Però, se la assaggio, è molto meglio. In due parole si tratta di provare. Infatti quando sono in contatto con la divinità è una cosa trascendentale, una cosa piacevole, dal piacevole in su.
Perché tu parli di esperienza come di misticismo e di pratica trascendentale vissuta?
Eh sì, bisogna viverla di persona. Nella Gnosis non c’è nulla da credere. Si sperimenta. O funziona o non funziona. Diciamo che non tutte le anime sono elevate ed evolute allo stesso modo. Ciascuno di noi può elevarsi se fa un lavoro di purificazione. Per fortuna io ho potuto farlo. Il Karate è una tecnica Zen di evoluzione spirituale. Karate-do. Dio è Do in giapponese, oppure Tao in cinese. Tao è Dio. Non dico che Karate sia dio. Il Karate è tante cose. Karate può essere jitsu, difesa personale, gara, ginnastica. C’è per nostra fortuna qualcuno che fa scattare questa tecnica e che porta queste tecniche Zen verso la spiritualità. Esiste infatti il principio che dice: Bisogna fare l’azione per l’azione. Non fare l’azione fine al risultato, per vincere, per fare soldi, per essere belli-forti-sani. Karma Yoga? Sì, facciamo l’azione per l’azione e, ad un certo momento, scatta dentro di noi quel qualcosa che ci fa scoprire che siamo nella realtà esistenziale, quel qualcosa che ci rivela la nostra parte eterna. Perché noi siamo esseri eterni che stanno facendo esperienza adesso, nella presente incarnazione.
SVASTICA SIMBOLO DELLA NOSTRA GALASSIA
La massima più antica è VOLERE, OSARE e TACERE. Volere è voler evolversi e occorre pagare un certo prezzo, come per tutte le cose del resto. Osare, significa la necessità di cambiare il nostro status spirituale, cambiare il modo di essere e di pensare. Tacere, perché se si parla in giro di queste cose non si viene capiti. Infatti le religioni sono molto soft. Tendono a fare un discorso generale e valido per tutti. Qualcuna di queste anime più evolute grazie alle vite virtuose precedenti, trova in queste religioni la via che sta percorrendo, trova la possibilità di evolversi ancora di più. Cercano aiuto nei simboli. Ad esempio la stessa svastica, che fu usata dai nazisti, è un simbolo che in Oriente rappresenta la manifestazione di dio e della nostra Galassia. La nostra Galassia è la svastica. Cielo sempre questo simbolo a rappresentarla. Infatti i nazisti lo hanno preso e adottato. Trattasi di un simbolo positivo e non negativo. La croce idem, può avere mille significati, può esprimere dove è morto Gesù e tante altre cose. È importante capire il simbolo, perché esso genera energia. Il Reiki è una tecnica di simboli che uno attiva per attrarre energia.
ESSERE RICCHI È IMPORTANTE MA SOLO COME MEZZO
Nel tai-chi si dice che abbiamo i piedi in terra e la testa in cielo. Noi abbiamo la capacità di essere dei Pontifex, dei Pontefici. Il papa fa da ponte tra l’energia proveniente da Dio, dallo spirito santo per convogliarla fino a noi altri, almeno così dovrebbe essere. Ma anche noi siamo dei ponti. Io prendo l’energia da Shamballah e la porto qua. Per che cosa? Per l’evoluzione della materia. È questo il grande compito, il grande progetto che ognuno di noi è chiamato a realizzare. Dobbiamo diventare dei pontefici, dei ponti tra l’energia divina e l’energia materiale.
Nella nostra vita abbiamo molte mete date dall’edonismo e il consumismo. Puntiamo a un’automobile più bella. Poi una più bella ancora. Uno dice che quando avrà un milione di euro si prenderà una Ferrari. Ma se mettesse assieme 2 milioni, ancora meglio. La materia non è mai contenta, non si accontenta mai! Sempre di più, sempre di più, soprattutto se noi seguiamo i nostri istinti animaleschi, di possedere tanto, di avere molti soldi. Però, alla fine, c’è il momento in cui raggiungiamo tale meta, e se ne va la nostra soddisfazione, e si cerca un nuovo obiettivo. Nella spiritualità queste cose non succedono. È quello che dice il Buddha e la sua religione indiana, per cui tutto è Maya, tutto è illusione. È chiaro che a questo mondo occorre essere il più ricco possibile, ma non come fine, come mezzo. Se io ho una certa quantità di denaro faccio certe cose. Se non ce l’ho non le faccio. Se ho i soldi per andare in India ci vado, se no ci rinuncio. Il denaro è anche la casa bella, è un mezzo che ho per star bene, ma non come fine, sempre come mezzo. Anche Gesù quello che aveva lo donava.
Nella spiritualità tuttavia occorre saper chiedere. Chiedete e vi sarà dato, dice San Giovanni Evangelista nel suo vangelo. Certa gente si lamenta e non chiede mai niente. Grave errore. Chiedi e datti una mossa! Se uno non chiede niente non gli arriva niente. Il segreto del vivere sta nell’avere un’idea e di muoversi. Se uno non si muove non succede niente. Se uno poi ha un’idea ma non è disposto a pagare un prezzo per realizzarla, non la raggiungerà mai. Io voglio arrivare là e pertanto sono disposto a lavorare. Tutto ricade su di me. Se uno si muove arriva al suo obiettivo.
ESISTERE, SAPERE DI ESISTERE E DI ESSERE BEATI
La tecnica funziona così, e chi ha orecchi intenda. Questo messaggio va dato a chi è pronto a riceverlo. Se uno non è pronto pensa “Ma quali stupidaggini e quali cazzate sono queste? Anche perché una persona la puoi portare avanti, avanti e avanti, ma se non si dà una mossa e se non ci mette del suo, finisce per abbandonare e ricadere nella mediocrità.
Vivere, e poi?
L’uomo è l’unico animale che sa di dover morire a un certo punto, e che dovrà lasciare questa dimensione come minimo. Il grande obiettivo dell’uomo sarebbe di continuare ad esistere, e di trovare la scelta adatta ad investire per il futuro, per il dopo-morte. Queste tecniche servono per rafforzare la consapevolezza e la coscienza che siamo immortali. Bisogna portare la nostra coscienza dalla materia allo spirito. Bisogna esistere, sapere di esistere e di essere beati. È lo stesso discorso di San Paolo, erit sicut deis, cioè di investire e di mantenere una coscienza, perché se poi ci incarniamo non siamo più noi e diventiamo un’altra persona, con altre esperienze, con altre situazioni da vivere. Se si raggiunge un livello molto alto di purificazione non avrà più bisogno di reincarnarsi, ma rimarrà pura esistenza, conoscenza e beatitudine.
OCCORRE ARRIVARE ALLA NOSTRA ESSENZA, COME FANNO GLI ALCHIMISTI
Questo del resto è il lavoro che fanno gli alchimisti. Cercano la pietra filosofale? La loro è una tecnica unica per tirar via la materia e arrivare alla Essenza che siamo noi. Gesù ha fatto la stessa cosa, da uomo mortale che è morto e che poi è resuscitato. Non era più lui, ma era un’altra persona. Infatti non lo hanno riconosciuto. Solo Maria Maddalena lo ha riconosciuto. Dopo lo hanno scoperto quando ha spezzato il pane e si sono resi conto che di fronte ad essi c’era il Cristo. Il messaggio finale? La materia va lasciata e solo allora ci si ritrova in una situazione di vita. Pietro Zaupa, intervistato dal figlio Andrea
COMMENTO DI VV
NON HO ANCORA CAPITO SE SIA PIÙ GRANDE IL PADRE O IL FIGLIO
Vorrei aggiungere due parole di grande ammirazione, sia per il Gran Maestro Pietro Zaupa, per la sua capacità di raccontare la sua eccezionale esperienza in modo semplice, sorridente, disinvolto. Uno che tratta Dio come fosse un suo familiare, o un amico con cui andare a giocare a briscola e tressette. I temi della religione, dell’energia divina, del perché siamo al mondo, sono da sempre i più ostici e i più difficili da raccontare. Il modo in cui lo fa Pietro Zaupa è strabiliante, qualcosa di veramente unico e coinvolgente. Per quanto riguarda Andrea Zaupa, siamo di fronte a un grande artista capace di raggiungere la massima celebrità nel campo dell’opera, siamo di fronte a un grande videografo, ed anche a in Maestro di spiritualità. Qualcuno che riesce ad essere immenso in tutte le cose che fa e che intraprende, senza mai perdere di vista la sua umiltà.
Elaborazione, sintesi e sottotitoli di Valdes Sepich Vaccaro
Grazie per tutte le informazioni! Un grande NAMASTE
“soprattutto se noi seguiamo i nostri istinti animaleschi, di possedere tanto, di avere molti soldi”
Mah, non credo che gli animali abbiano istinti di questo tipo…
Il Regno di Shambhala e la Razza Futura…
«che progredisce sotto il segno della disgregazione e deve finire con una catastrofe») (Eliade, 2018)
Iperborea; il sole nero; l’età dell’oro: “la terra sopra la Grecia”; “la terra del frumento”…
Sono esoterici. Magia nera; sono illuminati; sono morti viventi!
La terra del nord in cui si trovava il misterioso giardino delle Esperidi; Nuova città degli uomini alla fine dei tempi, da intendersi come fine dell’era dell’acquario, astrologicamente ed esotericamente parlando, la fine del ciclo: kali-yuga, quello nel quale ci troviamo attualmente, è considerato proprio l’“età delle tenebre”, un’epoca «che progredisce sotto il segno della disgregazione e deve finire con una catastrofe»… (Mircea Eliade, 2018)
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By Manlio Amelio in exquisite cadavre avec i morti tibetani… ah ah
«Il Portone». e «la pioggia d’oro»
Ovunque regna l’idea che i Titani non possano arrecare che dolore, ma lo stesso Hölderlin non è di questo avviso. Prometeo è messaggero degli dei e amico degli uomini. E, secondo Esiodo, l’età dei Titani è l’età dell’oro. Il passaggio dall’età del ferro all’età delle irradiazioni si verifica anzitutto nelle scienze della natura. La potenza delle loro formule si rivela nella tecnica e nei suoi dispositivi. Tale diffusione si accompagna a quella spiritualizzazione che gli astrologi attribuiscono all’Età dell’Acquario.
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By Manlio Amelio in exquisite cadavre avec i fratelli Grimm