LETTERA 1
TRE GIORNI DI DIGIUNO TERAPEUTICO E RIPRESA ALIMENTARE
Buongiorno, Ho 40 anni e, dopo tre giorni di digiuno terapeutico, ho ricominciato a nutrirmi con centrifugati e frutta per due giorni, per poi riprendere con insalata e ahimè un pochino di formaggio fresco di capra, una volta soltanto. La lingua in realtà a fine digiuno non era tornata chiara, ma era bianca, mentre il mio appetito era praticamente assente. L’insalata col formaggio di cui parlavo prima l’ho mangiata durante una grossa litigata con mio marito.
NIENTE CRISI ELIMINATIVE IMMEDIATE, A PARTE IL MAL DI TESTA, SEGUITE OGGI DA INFIAMMAZIONE TONSILLARE, MAL DI GOLA E D’ORECCHI
Il giorno dopo l’appetito torna ad essere scarsissimo. Oggi è domenica. Mercoledì era l’ultimo giorno di digiuno. A parte un mal di testa continuo per tutti e tre i giorni, non ho avuto grandi crisi eliminative. Questa notte però, fortissimo mal di gola e, al mattino, mi ritrovo del pus sulla tonsilla destra, dolore all’orecchio destro, un senso di calore da quel lato e dolore al collo sempre a destra. La febbre è bassa, 37.4, per ora. La lingua nel corso della mattinata è diventata marroncina.
CHE FARE ADESSO?
Vengo al dunque e mi scuso per la poca chiarezza del mio scritto. Cosa devo fare ora? Riprendere a mangiare un po’ alla volta e rifare un digiuno di tre giorni fra un mese o riprendere il digiuno subito? Se devo riprendere il digiuno, quale? Ad acqua o con centrifugati?
FIBROMIALGIA E 35 CHILI DA SMALTIRE
La mia situazione prima del digiuno includeva una alimentazione completamente sbagliata. Non carne, ma sì pesce e tutto quello che lei considera veleno, con tanto di McDonalds settimanale e pizze a volontà. Fibromialgia e sovrappeso di 35 kg.
IL DIGIUNO ERA STATO PRECEDUTO DA UN EFFICACE CAMBIO DIETA
Ho intrapreso una dieta sana, a parte formaggi freschi e pesce, a metà gennaio, eliminando farine, pasta e pane, perdendo così 7 chili. I sintomi della fibromilagia sono peggiorati tantissimo per circa 10-14 giorni, per poi tornare nella norma. Ed è a quel punto che ho iniziato il digiuno. So che riceve molte mail, ma avrei proprio bisogno della sua guida al più presto possibile. Grazie mille.
Laura
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RISPOSTA 1
SCELTA OPPORTUNA E CORAGGIOSA
Ciao Laura. Stai facendo scelte giuste e condite di coraggio, per cui qualche supporto e qualche incoraggiamento ti serve davvero, anche perché la situazione stagionale non è di particolare aiuto per chi intraprende iniziative riduzioniste. Ovvio poi che digiuno e perdita di peso sono spesso accompagnati da umore altalenante e da qualche stress di troppo, oltre che dai logici effetti eliminativi. Il mal di testa è inevitabile e indica uno smaltimento di caffeina per chi prendeva dei caffè, dei the e delle cole. In queste circostanze occorre un minimo di comprensione e di pazienza in ambito famigliare, evitando polemiche e tensioni capaci di sovvertire la buona convivenza comune e la buona armonia.
NON SEMPRE L’AMBIENTE FAMILIARE SI PRESTA A QUESTI PROGETTI
A volte i margini di sicurezza, di tolleranza e di sopportazione per vivere in serenità sono risicati. Ogni componente familiare è magari stracarico di tensioni e problemi suoi, con mariti stressati dal lavoro, con figli stressati dalla scuola ed altri assilli del quotidiano. Questo è il motivo per cui, chi ha la possibilità di farlo, sceglie di condurre questi digiuni lontano dall’ambiente familiare, magari in un agriturismo e con una persona disposta a dare una mano come assistente per ogni necessità. La propria casa non offre sempre le condizioni ideali per un digiuno che è a tutti i livelli una vera e propria terapia, se non addirittura una operazione chirurgica senza il bisturi.
RIPRESA ALIMENTARE SU BASI RINNOVATE
Che fare ora? Riprendere ovviamente ad alimentarsi con quella dieta nuova ma stabile che dovrà rappresentare la tua scelta nutrizionale alternativa ai disordini e agli stravizi del passato, ovvero una dieta tendenzialmente vegetariana-crudista o vegana-crudista commisurata alle tue possibilità e pertanto sostenibile e personalizzata, dove la rigorosità andrà modulata secondo voglie, desideri e necessità fisiologiche, rispettando i nostri principi basilari che vedono in primo piano non solo la perdita di peso ma principalmente l’imperativo categorico della non-violenza.
VA BENE ANCHE LA POLITICA DEL PASSO DOPO PASSO
Non occorre necessariamente fare delle scelte eroiche ma irrealistiche ed insostenibili, dove l’eccesso di rigore può portare a una crisi di rigetto e a una ricaduta. Va benissimo la politica della gradualità e del passo dopo passo. Importante in questi frangenti ascoltare corpo e sensori di fame e di sete, comprendendo il proprio grado di resistenza. Digiunare e perdere 35 kg è dopotutto un vero e proprio progetto di ristrutturazione corporale. Importantissime le scelte sobrie e le digestioni senza problemi, condizioni indispensabili per ottenere quel sangue fluido e non viscoso che ti mancava tanto, per il contrasto deciso alla pigrizia linfatica che ti procurava ostruzioni interne e fibromialgia a non finire. È il sangue fluido, accoppiato alla linfa dinamica, che ti riporteranno al peso forma.
IL TEMPO DI STOP AL DIGIUNO DOVREBBE ESSERE SCANDITO DAL CORPO
A mio avviso, dopo i primi 3 giorni, sarebbe stato meglio proseguire in attesa che l’organismo sotto digiuno mandasse i tipici segnali di stop, come il ritorno perentorio dell’appetito. Ma va considerato che, di fronte a un corpo intensamente impregnato di veleni, può andar bene anche un frazionamento dei digiuni.
PROSSIMO DIGIUNO TRA UN PAIO DI MESI
Ora procederai per gradi puntando al riequilibrio sul piano calorico, affiancando alla dieta di normalizzazione e di ripristino le scelte comportamentali di contorno, chiamate cicli circadiani, pacchetto salute e scelte vibrazionali e radianti della scala Simoneton. C’è margine per delle minestre di verdure, per qualche pizza, per patate novelle non irradiate, per verdure saltate in padella ed altro ancora. I chili in più continueranno a ridursi in ogni caso grazie alla prevalenza di frutta acquosa e di verdure ricche di verde clorofilla, oltre che al movimento giornaliero, alla respirazione, alla essudazione e ai bagni rinfrescanti pro-circolazione. Il prossimo digiuno, o la prossima accelerata depurativa a base d’acqua, lo potrai fare a primavera inoltrata non appena ti sentirai di farlo.
Valdo Vaccaro
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LETTERA 2
OLTRE 10 KG IN MENO ED ELIMINAZIONE DUE PASTICCHE PER LA PRESSIONE ALTA
Ciao Valdo. Grazie mille per la celerissima risposta! Perdere quei chili, col digiuno sono arrivata a -10,5, mi ha permesso di eliminare due pastiglie per la pressione! La perdita di peso è solo una conseguenza del percorso di Vita che ho finalmente deciso di intraprendere.
PLACCHE ATEROMATICHE NEL MIRINO
Spero solo di risolvere al più presto anche le placche ateromatiche nell’aorta. Possibile secondo lei? Il medico vuole ovviamente prescrivermi le statine.
DEVO PENSARE A ME STESSA E A TUTTO IL RESTO
Quello che mi preme ora è avere cura di me stessa. Il digiuno è stato fatto a casa dei miei genitori, ma sono tornata a casa al terzo giorno. La situazione in casa non è facile con un marito ed un figlio di 9 anni non sempre facili da gestire.
PUNTO A UN DRASTICO TAGLIO DEI FORMAGGI IN FAMIGLIA
L’altro figlio, sei anni, è un tesoro, ma ha dei strani tremori al movimento alle mani da quando è piccolo, debolezza muscolare, soprattutto al risveglio, quando ha la febbre o quando è stanco, seguito dal Besta di Milano, dove la neuropsichiatra non ha idea di cosa possa essere. Sono convinta si tratti anche lì di fibromialgia. Ha molti tratti in comune con me da piccola, a parte il tremore. Ai bambini, complice la mia di dieta, ho per ora tolto il glutine. Punto ad abbassare di molto i formaggi, pur essendo molto difficile perché il piccolo li adora, soprattutto stracchino e parmigiano.
L’ATMOSFERA IN FAMIGLIA HA SICURAMENTE UN RUOLO DETERMINANTE
Ho su di me il peso di ogni cosa. Ogni decisione sta sulle mie spalle. Mio marito è stato definito dalla psicologa passivo-aggressivo e questo lo avevo già intuito da me. Pertanto in casa nostra non c’è mai chiarezza di intenti e direi anche di sentimenti. Tutto è lento e nebuloso se lasciato in mano sua. Io, che ho sempre voglia di fare molto, mi trovo ad avere come dei ceppi ai piedi.
PER PARADOSSO LA FASTIDIOSA FIBROMIALGIA MI HA CONSENTITO DI CAPIRE PROFONDAMENTE ME STESSA
Scusi lo sfogo fuori tema, ma a volte è utile anche quello. Pare strano da dirsi, ma devo ringraziare la fibromialgia che mi ha aperto gli occhi. Senza di essa probabilmente sarei andata avanti nella vita senza mai posare lo sguardo su di me e su quello che sono. Le auguro una buona giornata!
Laura
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RISPOSTA 2
PARLIAMO PURE DI PLACCHE ATEROSICHE E DI ATEROMI
Ciao Laura. L’ateroma, meglio conosciuto come placca aterosclerotica o placca aterosica, è definibile come una degenerazione delle pareti arteriose dovuta al deposito di placche formate essenzialmente da grasso e tessuto cicatriziale.
DEFINIZIONE DI ATEROMA
Il termine ateroma proviene dal greco athere, che significa pappa o poltiglia ad indicare la sostanza grassa, biancastra e trasparente, senza dolore e senza colore che sta rinchiusa in una membrana similmente a una crescenza di tipo asintomatico-tumorale. L’ateroma è dunque una placca formata da grassi, proteine e tessuto fibroso che si forma sulla parete delle arterie e configura il quadro dell’aterosclerosi. Sulla superficie dell’ateroma può depositarsi fibrina, facilitando così la formazione di trombi, e anche sali di calcio, che lo rendono molto fragile sviluppando la possibilità di rottura, di aneurismi e tromboembolie.
DIFFERENZA TRA ARTERIOSCLEROSI E ATEROSCLEROSI
Col termine di arteriosclerosi si definisce invece la infermità più comune delle arterie. Essa consiste nell’indurimento e nell’ingrossamento delle loro pareti, in seguito all’accumularsi di sostanze estranee nel loro tessuto. In seguito a tale processo le arterie perdono in elasticità e resistenza, la circolazione del sangue viene ostacolata per ischemia o scarso flusso ed esse vanno verso la degenerazione.
Mentre l’arteriosclerosi indica alterazione alle pareti delle arterie, con ispessimento e calcificazione delle pareti stesse, l’aterosclerosi è un indurimento della tonaca interna endoteliale dell’arteria, con formazione di placche gialle o ateromi, o depositi di pappa lipidica. L’aterosclerosi è pertanto un processo patologico a carico delle pareti delle arterie, caratterizzato dalla deposizione di sostanze di natura lipidica, come ad esempio trigliceridi, colesterolo ed omocisteina.
GLI ATEROMI RAPPRESENTANO UN RISCHIO INSIDIOSO
Un’arteria infarcita di materiale lipidico e di tessuto fibrotico perde elasticità e resistenza, risulta più suscettibile alla rottura e riduce il proprio lume interno ostacolando il flusso sanguigno. Inoltre, in caso di rottura dell’ateroma, si instaurano dei processi riparativi e coagulativi che possono portare alla rapida occlusione del vaso, ossia a trombosi, o possono generare embolie più o meno gravi, qualora un frammento dell’ateroma si stacchi e venga spinto come una mina vagante verso la periferia, con il rischio, se i riparatori fibrinolitici non intervengono in tempo, di ostruire un vaso arterioso a valle.
CAUSA PRINCIPALE DI DECESSO NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI
Alla luce di questa descrizione ben si comprende come le placche aterosclerotiche, sebbene asintomatiche anche per decenni, diano spesso luogo a complicazioni, specie a partire dalla tarda età adulta. Complicazioni che si chiamano angina pectoris, infarto del miocardio, ictus e cancrena.
L’ateroma è la tipica espressione consequenziale di una malattia infiammatoria cronica chiamata aterosclerosi, causa principale delle malattie cardiovascolari che, nei paesi industrializzati soprattutto, rappresentano la prima causa di morte tra la popolazione.
STRUTTURA A TRE TONACHE DEI VASI ARTERIOSI
È noto come una dieta ricca di grassi animali saturi e di colesterolo, unitamente al sovrappeso, all’obesità, al fumo e alla sedentarietà rappresenti uno dei principali fattori di rischio per la malattia aterosclerotica. Per capire come si forma un ateroma è innanzitutto necessario rispolverare brevemente l’istologia delle pareti arteriose, che sono formate da tre strati o tonache: 1) La Tonaca Intima, con i sui 150-200 micrometri di diametro è lo strato più interno o profondo del vaso, quello a stretto contatto con il sangue, costituita principalmente da cellule endoteliali che delimitano il lume del vaso costituendo l’elemento di contatto tra sangue e parete arteriosa, 2) La Tonaca Media, di 150-350 micrometri è composta da cellule muscolari lisce, ma anche da elastina che conferisce elasticità al vaso e da collagene, 3) La Tonaca Avventizia rappresenta lo strato più esterno dell’arteria, di 300-500 micrometri di diametro, contiene tessuto fibroso ed è circondata da tessuto connettivale perivascolare e grasso epicardico.
LESIONI ATEROSCLEROTICHE SOPRATTUTTO DOVE PREVALE IL TESSUTO ELASTICO E MUSCOLARE
Le lesioni aterosclerotiche interessano principalmente le grandi e medie arterie, dove prevale il tessuto elastico (soprattutto nelle grandi arterie) e muscolare (soprattutto nelle arterie medie e piccole). Inoltre, tendono a svilupparsi in regioni predisposte, come i punti di ramificazione delle arterie caratterizzati da un flusso ematico turbolento, risparmiando i segmenti adiacenti. Il processo degenerativo inizia molto presto, sin dall’età adolescenziale o dalla prima età adulta. Non a caso si parla spesso del problema dell’obesità infantile ed adolescenziale.
FATTORI CAUSANTI ATEROSCLEROSI E FATTORI RIPARATIVI
Fattori responsabili sono 1) Alimentazione innaturale, raffinata o eccessiva, 2) Mancanza di esercizio fisico, 3) Deficiente attività cutanea, 4) Eccesso di lavoro intellettuale. I rimedi che ogni terapia naturale raccomanda sono 1) Purificazione del sangue, 2) Respirare aria pura a tutte le ore del giorno e della notte, 3) Buone digestioni a base di frutta, con preferenza per arance, uva, fragole e pomodoro, 4) Due bagni genitali di 20-30 minuti al giorno.
TROMBI ED EMBOLI
Trombo deriva da thrombos che significa grumo, massa solida costituita da globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, fibrina, sali di calcio. Il trombo è una formazione che può originarsi nei vasi, mentre l’embolo è una particella o una frazione del trombo che si stacca da esso. L’embolo è in altre parole un corpo estraneo intasante, una micidiale ostruzione di un’arteria o di una vena. In particolare è un coagulo di sangue, nei casi più frequenti, o un accumulo di grasso, o una bolla d’aria o una bolla di azoto.
IL GRUPPO VITAMINICO B TRA I RIMEDI NATURALI PIÙ EFFICACI
Esistono rimedi naturali per ripulire le arterie? La rivista Atherosclerosis ha evidenziato da tempo come un semplice supplemento di 2,5 mg di acido folico, 25 mg di vitamina B6, e di 0,5 mg di vitamina B12 per 1 anno possa portare a una significativa riduzione dello spessore delle arterie. Ovvio che non è quello il modo risolvente. Servono sì quelle vitamine ma rigorosamente nella versione naturale. Ricordiamo infatti che, prova clamorosa ed inequivocabile, con la vitamina C naturale dei limoni e della frutta gli equipaggi marini arrivano a destino intatti, mentre con la vitamina sintetica continuano a subire disastri e decimazioni. L’acido folico si trova nelle foglie verdi e nei germogli, mentre la vitamina B12 si trova in quantità imponderabili ma ottimali in tutti i vegetali contenenti il gruppo B, e quindi nella frutta da guscio, nei cereali integrali, nei semi e nei germogli.
LA DEGENERAZIONE DELLE ARTERIE NON È AFFATTO INEVITABILE
L’aterosclerosi non è assolutamente un processo naturale di degenerazione del cuore da considerarsi fatale ed inevitabile, come la medicina delle statine continua da decenni a blaterare. Le nostre scelte quotidiane, culturali, alimentari e comportamentali, sono la prima fonte di condizionamento alla base di questa patologia. Nel campo del pensiero e dell’azione è determinante la scelta verso le leggi della natura e verso il protocollo-salute della nostra scienza igienistica.
DIAMOCI DA FARE PER MIGLIORARE RADICALMENTE LA FORMULA DEL NOSTRO SANGUE
È determinante comprendere che il sangue guasto e viscoso rappresenta il nocciolo del problema, come insegnato da Claude Bernard e da Padre Taddeo da Wiesent. È determinante comprendere che il sangue sano e fluido si ottiene sempre e solo mediante pasti sobri, frugali, vibranti, innocenti e digeribili. Fattore digestivo-assimilativo-escretivo al centro di ogni cosa dunque. Nel campo della nutrizione possiamo decidere di utilizzare il cibo per compromettere la nostra salute o, al contrario, per massimizzare il nostro equilibrio e il nostro stato di forma psico-fisica.
ELENCO DELLE SOSTANZE NATURALI PIÙ EFFICACI NELLA PREVENZIONE E NELLA CURA DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
L’elenco delle sostanze naturali più efficaci nella prevenzione e nella cura delle malattie cardiovascolari parte dalla melagrana, un frutto straordinario che impedisce ed inverte l’ispessimento progressivo delle arterie coronarie causate dall’accumulo di materiali grassi. Oltre naturalmente agli altri innumerevoli benefici per la prostata e per la salute in generale.
CRUCIFERE, CRESCIONE, CAVOLI E CRAUTI
Tutte le crucifere vanno esaltate, tutti i cavoli, il crescione di acqua e di terra, i cavolfiori, i Bruxelles, le cime di rapa, le rape piccanti e i ravanelli. Il cavolo al naturale, ma soprattutto quello fermentato, è ricco di iodio, di boro, di vitamine B come la piridossina B6 e l’acido folico B9. Si includono dunque i crauti ed anche il Kimchi, una ricetta coreana che comprende cavoli fermentati, peperoncino e vari altri ingredienti e che ha dimostrato effetti ultra-riducenti nei riguardi delle placche.
ARGININA OVVERO MONOSSIDO DI AZOTO
Il termine arginina deriva dal greco arginòleis che sta per materia bianca brillante, materia candida. Si tratta, chimicamente parlando, di nitrossido oppure di ossido nitrico NO, oppure di monossido di azoto, sostanza ubiquitaria prodotta durante la conversione dell’arginina in citrullina, sostanza necessaria per l’erezione maschile ed anche per la risposta vaginale femminile, utilizzata non a caso nelle pillole d Viagra e simili. Ricordiamoci che l’azoto è il componente maggioritario all’80% dell’aria buona respirata in modo profondo e diaframmatico.
LA CITRULLINA, LE ANGURIE E IL VIAGRA AL NATURALE
Il vero frutto dell’amore è, non a caso, color rosso passione. È il cocomero, un grande amico delle performances amorose, almeno per gli uomini. Ed è un frutto estivo. Ottenibile 12 mesi all’anno nella fascia tropicale e persino nel sud dell’isola do Taiwan. La polpa rossa, infatti, ha il più alto contenuto naturale di L-citrullina, la sostanza in grado di curare la disfunzione erettile ripristinando il tasso di ossido nitrico, vasodilatatore responsabile dell’erezione, a livello delle cellule muscolari. Possiamo salvarci intanto coi meloni invernali e coi cetrioli di importazione, ricchi di citrullina. L’Arginina è un aminoacido essenziale per il nostro organismo. È in grado di prevenire l’ispessimento arterioso, in alcuni casi anche del 24%, come confermato da una ricerca effettuata dal Duke University Medical Center del North Carolina. Importantissimo assumere meloni e angurie a stomaco rigorosamente vuoto e lontano dai pasti.
ALIMENTI CONTENENTI CITRULLINA
Ricordiamo che la citrullina naturale, oltre a quanto già anticipato, abbassa la pressione sanguigna, previene la coagulazione, stimola la circolazione, aiuta ad eliminare l’acido lattico e l’ammoniaca. La citrullina, assieme all’acido citrico, all’acido aspartico e al magnesio, migliora i metaboliti dell’azoto. Essa rappresenta il top delle sostanze vaso-dilatatorie, antiossidanti ed anti-infiammatorie della natura. Con l’integrazione di zinco naturale (semi di zucca, semi di papavero, legumi, germogli, germe di grano, cerreali integrali) migliora la conversione di arginina in citrullina nel fegato e tiene bassi i livelli di ammoniaca nel sangue. La B6 piridossina attiva gli enzimi transaminasi nel ciclo dell’urea ed è utilissima per il fegato e il sistema biliare. La citrullina ci trova oltre che nei cocomeri e nei meloni, nella scorza e nella polpa d’anguria, mele, legumi, spinaci, bietole, rape piccanti, ravanelli, sedano, sedano-rapa, zenzero.
ALIMENTI NATURALI CONTENENTI ARGININA (GRAMMI PER 100 GRAMMI DI SOSTANZA EDIBILE)
Semi di zucca al naturale 5,353 g, Semi di zucca tostati con o senza sale 5,284, Spirulina essicata 4,147, Lupini 3,877, Aglio essicato in polvere 3, 365, Semi di sesamo 3,250, Soia 3,153, Mandorle pelate 2,483, Pinoli 2,413, Fave secche 2,411, Semi girasole 2,403, Germe di grano tostato 2,348, Noci e frutta da guscio in genere 2,278, Pistacchi 2,203, Piselli 2,188, Semi di chia 2,143, Anacardi 2,123, Cipolla in polvere 1,950, Semi di papavero 1,945, Semi di lino 1,925, Germe di grano cereale 1,867, Ceci 1,819, Fagiolo 1,755.
CURCUMA E CURCUMINA
Il polifenolo principale contenuto nella curcuma è conosciuto con il nome di curcumina, oltre ad essere un eccellente antio-infiammatorio naturale, è anche un ottimo cardioprotettivo.
SEMI DI SESAMO DAVVERO STRAORDINARI
I semi di sesamo sono probabilmente uno dei più sottovalutati super-alimenti presenti sulla terra. Sono ottimi contro l’artrite, ma sono anche un eccellente cardioprotettivo, ideale per prevenire la progressione dell’aterosclerosi.
AGLIO URSINO, CIPOLLE E PORRI
Abbiamo lasciato l’aglio per ultimo, al fine di parlarne in dettaglio. La sua polvere, opportunamente selezionata e dosata, concorre a ridurre del 50 per cento il rischio di infarto miocardico e ictus, senza effetti collaterali e controindicazioni. Ovvio che la forma migliore per assumerlo rimane quella narurale nei cibi e nelle minestre, nella pasta, nelle verdure saltate, nei fagiolini tagliuzzato a crudo. Strepitoso l’aglio selvatico ursino a foglia larga. Ottimi poi tutti gli allicini tipo cipolle, cipollotti, porro, scalogno ed erba cipollina.
LE MERAVIGLIE DELL’AGLIO NON FINISCONO DI STUPIRE
Anni addietro una prestigiosa rivista del settore cardiologico aveva pubblicato uno studio che dimostrava la capacità della polvere d’aglio di indurre la regressione delle placche aterosclerotiche. I dati più recenti integrano queste conoscenze ormai consolidate, che vedono nell’aglio anche un riequilibratore dei grassi del sangue, un antiaggregante e un antipertensivo naturale. L’aglio è in grado di sciogliere sicuramente le placche aterosclerotiche, come provato in laboratorio dall’Istituto di Fisiologia dell’Università di Berlino.
L’AGLIO ERA IN USO GIÀ AI TEMPI DELLE CAVERNE
L’aglio è uno dei farmaci noti sin dalla preistoria. Basti pensare che ne sono state rinvenute tracce in caverne abitate 10 mila fa e che la prima prescrizione risale a una tavoletta d’argilla del 3000 a.C., con incisioni cuneiformi, ritrovata nel Sud America. Gli antichi Egizi sono stati tra i maggiori utilizzatori di aglio, convinti della sua capacità di prevenire le malattie e aumentare la forza e la resistenza fisica. La pianta fu infatti ritrovata nella tomba del faraone Tutankamon. In auge sia in Grecia, dove Ippocrate lo raccomandava per infezioni, ferite, lebbra e tumori, che nell’Antica Roma dove Plinio lo prescrivevsa diffusamente. Nel Medioevo l’aglio era la medicina dei contadini e dei poveri, che lo consumavano in grandissime quantità come terapia e prevenzione di tutti i mali. Durante la Prima Guerra Mondiale i medici delle armate britanniche, francesi e russe, applicavano il succo di aglio sulle ferite infette e lo somministravano per prevenire e curare la dissenteria amebica, mentre nel Secondo conflitto mondiale l’aglio venne usato in mancanza di antibiotici quale loro sostituto.
STRIE GIALLE LIPIDICHE E PROCESSO DI ATEROGENESI
L’aterosclerosi è uno dei più importanti e temuti fenomeni che concorrono a danneggiare le arterie. Essa è caratterizzata da un decorso lento e progressivo, che ha luogo fin dai primi decenni di vita, con la formazione di depositi reversibili di sostanze grasse nel rivestimento interno dei vasi. Ci riferiamo alle cosiddette strie gialle o strie lipidiche, visibili come chiazze giallastre leggermente in rilievo sulla parete interna delle arterie. Ad esse segue col tempo un ulteriore deposito di colesterolo, di trigliceridi e di omocisteina. Si innesca così una reazione infiammatoria locale, che richiama cellule del sistema immunitario finalizzate ai processi di difesa dell’organismo, nel tentativo di inglobare i detriti. La conseguenza finale di tale sequenza di eventi, detta aterogenesi, è la formazione della placca aterosclerotica.
AZIONE SPECIFICA DELL’AGLIO IN FUNZIONE ATERO-REGRESSIVA
Fino a qualche anno fa si riteneva che l’aterosclerosi avesse tutti i requisiti di un processo degenerativo irreversibile, come lascerebbe credere l’indurimento fisiologico a cui vanno incontro le arterie con l’invecchiamento. Questa interpretazione è stata però confutata e sostituita dalla teoria infiammatoria, che è tuttora quella accreditata, secondo cui l’aterosclerosi è assimilabile a un processo flogistico che vede in prima linea lo stesso apparato difensivo. In tale contesto l’azione dell’aglio, dovuta alle tre sostanze in esso contenute (alliina, alliinasi e allicina) impedisce la formazione delle placche aterosclerotiche, sciogliendole o comunque favorendone la regressione.
EFFETTI DELL’AGLIO
1) Riduzione del 50% del rischio di infarto miocardico e ictus, 2) Blocco dei radicali liberi, 3) Blocco produzione di colesterolo, che avviene normalmente nel fegato, 4) Aumento delle HDL (lipoproteine ad alta densità che, a differenza delle LDL, trasportano il cosiddetto colesterolo buono), svolgendo un ruolo protettivo nei confronti delle arterie, alle quali consentono di mantenere una maggiore elasticità, 5) Riduzione del 7 per cento dei valori della pressione sanguigna, 8) Riduzione dell’aggregazione piastrinica, 9) Diminuzione viscosità del sangue, 10) Riduzione del 18 % del volume placche aterosclerotiche già esistenti.
Valdo Vaccaro
Ciao valdo vaccaro le volevo chiedere come posso curare un adenoma surrenale destro con sospetto iperaldosteronismo primario vorrei trovare a torino un naturopata o nutrizionista vegetariano che mi puo seguire x la via della guarigione spero che mi possa rispondere al piu presto grazie x la more che prova verso il prossimo .