CURE NATURALI DELLA CISTE PARAMENISCALE

da 30 Mag 2015Patologie muscoloscheletriche e connettivali

LETTERA

FINORA NON SONO MANCATI I BENEFICI

Caro Valdo. Mi chiamo Davide, ho 42 anni e da circa tre seguo una dieta quasi esclusivamente vegana, ma non solo crudista perché essendo molto sportivo sento il bisogno di integrare con cibi cotti, ricorrendo a tanti tipi di legumi, a pasta integrale e cereali come riso, amaranto e miglio. A volte seitan e tofu. Insomma mi piace variare molto. Comunque niente cibi di origine animale. Siccome sono molto goloso, mi concedo purtroppo dei dolci, e sappiamo benissimo che contengono zucchero raffinato, uova e altre sostanze ancora. Devo dire che dai tuoi suggerimenti ho trovato benefici sotto tutti i punti di vista e quindi Grazie per tutto quello che sta facendo.

INTERVENTO AL MENISCO E FORMAZIONE DI UNA CISTE PARAMENISCALE

Dopo questa breve premessa vengo al problema . Nel 2010 mi sono sottoposto a intervento al menisco mediale e siccome ultimamente sentivo dei dolori provenienti sempre dalla zona operata ho fatto degli altri controlli. È risultato da una eco che è presente una ciste parameniscale vicino al legamento collaterale mediale di grandezza 1,2cm x 4,9 con contenuto di liquido. Il medico fisiatra mi ha detto che con una iniezione cortisonica guidata da eco direttamente dentro alla ciste il problema sparisce perché la ciste si riassorbe. Io naturalmente ho detto che ci avrei pensato e me ne sono andato.

MIGLIORAMENTI ALIMENTARI E DIGIUNO POTREBBERO RISOLVERE IL MIO PROBLEMA

Siccome credo molto nell’igenismo naturale e la seguo ormai da quando c’e stato il mio cambiamento alimentare, volevo sapere se queste cose si posso risolvere anche con il digiuno o modificando ancora maggiormente l’alimentazione per un certo periodo.

SONO OVVIAMENTE CONTRARIO ALL’USO DI MEDICINALI

Questo è un problema che mi preme molto perchè lo sport fa parte integrante della mia vita quotidiana e quando ci sono dei piccoli problemi si ha voglia di farli sparire subito. Sono molto contrario ai medicinali e sono quasi convinto che è un problema che si può risolvere anche senza di essi. Spero che lei riesca a trovare un pochino di tempo per rispondermi e aiutarmi a risolvere questo dubbio che ho ed a indirizzarmi al meglio. In attesa di una sua risposta la saluto e la ringrazio anticipatamente.
Davide

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RISPOSTA

LA CISTI DI BAKER

Ciao Davide. Una cisti di Baker, altrimenti nota come cisti poplitea, è una tumefazione benigna della borsa semimembranosa dietro il ginocchio. Prende il nome dal chirurgo inglese che per primo la descrisse, il dottor William Morrant Baker (1838-1896). Per le cisti di Baker non è necessario di solito alcun trattamento se non sono sintomatici. Spesso riposo ed elevazione della gamba sono tutto ciò che è necessario. L’asportazione chirurgica è riservata per le cisti che provocano una grande quantità di disagio per il paziente.

USO DI GINOCCHIERE E DI FASCE ELASTICHE

Una ginocchiera è in grado di offrire supporto dando la sensazione di stabilità nell’assieme. Anche una semplice fascia elastica può dare sollievo. Molte attività possono mettere a dura prova il ginocchio, e causare dolore in caso di cisti di Baker. Evitare attività come squat, in ginocchio, sollevamento di carichi pesanti, arrampicate. Nonostante questo, alcuni esercizi possono aiutare ad alleviare il dolore, e un fisioterapista può spingere verso la tonificazione e l’allungamento del quadricipite o del legamento rotuleo.

ASPORTAZIONI E SUTURE NELLE LESIONI MENISCALI

Il trattamento delle lesioni meniscali consiste nella maggior parte dei casi nella asportazione della porzione rotta di menisco eseguita per via artroscopica (meniscectomia parziale selettiva). In alcuni particolari casi di lesione, soprattutto in quelle associate a lesione legamentosa, può trovare indicazione la sutura del menisco (meniscopessi) eseguita allo scopo di conservarne la funzione.

ESISTE ANCHE IL TRATTAMENTO CONSERVATIVO

I tempi di recupero e di ritorno allo sport delle lesioni meniscali isolate trattate in artroscopia mediante menisicectomia variano in funzione di vari parametri e sono di solito in 3/6 settimane per il ritorno allo sport, con tempi un po’ più lunghi per gli interventi sul menisco esterno. I rischi e le complicanze delle mensicectomie artroscopiche sono gli stessi degli altri interventi artroscopici (vedi artroscopia di ginocchio). Nelle meniscosi senza franche rotture il trattamento è invece conservativo in quanto un menisco integro, ancorchè degenerato, svolge ancora in parte il proprio prezioso ruolo senza rischio di danno ad altre strutture, per cui ogni sforzo indirizzato alla sua conservazione deve essere considerato pienamente giustificato.

IL PROBLEMA È ASSAI DIFFUSO TRA PODISTI E CALCIATORI

Le lesioni al menisco con formazione di versamenti e di cisti parameniscali risultano essere all’ordine del giorno tra i podisti e tra i calciatori, dove prevale l’interesse per il rapido recupero dell’atleta su altre considerazioni. Non voglio andare contro il trend generale dei fisiatri e degli ortopedici, portati all’intervento, ai cortisonici e agli inevitabili antibiotici. Ma spesso la fretta può essere cattiva consigliera.

FANGO TERMALE E CATAPLASMI DI CAVOLO POSSONO RIVELARSI PREZIOSI

Tutto sommato condivido il tuo atteggiamento prudente e attendista. Puoi sempre ricorrere alla applicazione notturna di un cataplasma di fango termale, o anche a un cataplasma notturno di 4 foglie di cavolo sovrapposte ed eventualmente intercalate di cipolla grattugiata. Una alimentazione ulteriormente migliorativa nei riguardi del sangue, rinunciando ai dolciumi e incrementando la frutta acquosa stagionale, potrebbe favorire il drenaggio e la disinfiammazione. Leggiti anche la tesina “Ciste ossea in zona Qatar“.

LA SOLUZIONE DEL DIGIUNO VA SICURAMENTE CONSIDERATA

Il ricorso al digiuno dovrebbe provocare lo svuotamento della ciste e la normalizzazione del ginocchio. Se le cose andranno nel verso giusto qualche segnale positivo e incoraggiante dovresti poterlo verificare in corso d’opera. L’eventuale progetto di rapido drenaggio mediante iniezione cortisonica può essere visto come ultima ratio, in assenza di risultati.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. rosaindacoliberoit

    @Andrea e Alessandro Quaglia: tutti i post di questa pagina sono stati eliminati per flooding.
    Se continuate cosi' rimuoverò tutti i vostri post da tutte le pagine: siete stati avvertiti. Grazie.

    Rispondi

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