LETTERA
Buonasera, mi chiamo Sara e mi rivolgo a lei per avere spero tanto un consiglio. Ho letto tutte le sue tesine riguardo l’artrite reumatoide e sono diventata vegana in parte crudista da ormai 5 mesi.
DODICI ANNI DI CURE CON LE SOLITE PASTIGLIE
Ho 32 anni e all’età di 13 anni sono comparsi i primi disturbi legati alla malattia, ma all’epoca non riuscirono a diagnosticarla subito. Dopo vari controlli clinici sono entrata in cura a 20 anni con farmaci per via orale fino ad arrivare a star male fisicamente con l’assunzione delle classiche pastiglie.
Mi hanno fatto passare al farmaco biologico. Ho sospeso quest’ultimo quasi 4 anni fa quando ero incinta. Al termine della gravidanza la malattia si è aggravata con dolori sempre più acuti. Non riuscivo a trovare un farmaco in grado di tenerli quantomeno a bada.
SOSPESO OGNI TERAPIA DA 4 MESI, SPAVENTATA DALLE CONTROINDICAZIONI
Pur trovata una cura accettabile con farmaco biologico, ho sospeso la mia terapia 4 mesi fa gettandomi sui rimedi naturali perché le controindicazioni del farmaco mi spaventavano sempre più, così come i controlli che frequentemente dovevo fare.
SONO CONVINTA DI ESSERE SULLA GIUSTA STRADA MA HO DOLORI INTENSI CHE RIESCO A GESTIRE
La situazione odierna però non è tra le più felici perché da circa due mesi ho dolori, non bruciori come una volta quando ero onnivora. Riesco a gestirli anche se ultimamente mi stanno proccupando.
Non abbandonerò questa nuova via perché sono convintissima, a differenza di ciò che mi disse il medico quando gliene parlai, che la giusta alimentazione può far miracoli nessuna malattia esclusa.
La mattina mi alzo con tre dita della mano sinistra non piegabili, con ginocchia e caviglie indolenzite, a volte anche con mandibola dolente. Ho paura che la mia malattia senza sostegno dei farmaci possa deformarmi, cosa già accaduta per un dito.
DESIDERO MANTENERMI LONTANA DAI FARMACI
Non vorrei prendere ancora farmaci. Ho letto troppo, di tutto, come lei può immaginare. Ogni suo libro, ogni libro di Ehret, Shelton, Hamer, Gerson. Sto applicando a cadenza settimanale un giorno di digiuno o ad acqua o con succhi verdi o di frutta, più enteroclisma a volte anche con caffè.
Mi fa paura la situazione attuale, anche se ho una gran forza. Ogni giorno penso che, se le cose dovessero peggiorare, non posso escludere il farmaco che, pur intossicandomi, tiene a bada i miei dolori almeno in via temporanea, e a farmi compiere le azioni più semplici.
MILLE DUBBI SULLA NUTRIZIONE
Ho mille dubbi. Non so se sbaglio a fare 4 pasti al giorno. Mangio per la maggiore parte solo frutta e verdura, a parte qualche amidaceo tipo pane di segale o patate. Per il resto cerco di cucinare al vapore o cerco di mangiare crudo. Dal digiuno a volte trovo sollievo ma non in questi giorni. Ho iniziato a pensare di provare un metodo ad esclusione, nutrendomi per almeno tre giorni di un solo alimento per vedere gli effetti sul mio corpo.
STO MALE E POSSO SOLO INFORMARMI
Nella mia dieta settimanale non mancano zucchine a vapore, spinaci, pomodori, patate, broccoli, peperoni, avocado e ogni tipo di frutta secca ed essiccata. Le sarei grata se mi desse un consiglio perché al momento purtroppo non riesco ad affrontare spese per via della crisi sul lavoro. Tutto ciò che posso fare è informarmi, leggere, studiare e applicare da me. Ho letto i consigli alimentari che dà ai malati di artrite, ma volevo comunque farle presente la mia situazione perché sto male e non so come gestire la cosa. Grazie infinite per il tempo che potrà dedicarmi anche solo leggendo questa mia e-mail.
Sara
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RISPOSTA
Ciao Sara. L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria progressiva che porta può portare alla deformazione delle articolazioni, con difficoltà di movimento e dolori, fino alla perdita della funzione articolare. Oltre alle articolazioni può colpire anche pelle, occhi, polmoni, cuore e vasi sanguigni. La medicina la definisce una malattia autoimmune, dove il sistema immunitario non riconosce i propri tessuti attaccandoli.
L’artrite reumatoide si differenzia dalla osteoartrite in quanto la prima danneggia principalmente la membrana sinoviale con conseguente gonfiore, dolore, erosione delle ossa e deformazione delle articolazioni, mentre la seconda è caratterizzata principalmente da un deterioramento della cartilagine.
Nell’artrite reumatoide i liquidi sinoviali prelevati per campione dimostrano una presenza di appena il 30% di ossigeno rispetto alla norma. Quando il livello si abbassa al 25% le articolazioni non sono in grado di sorreggere o sollevare alcun peso.
SINTOMI DI ARTRITE REUMATOIDE
I segni e i sintomi principali di artrite reumatoide includono:
- Gonfiore alle articolazioni, spesso calde e morbide.
- Rigidità delle articolazioni, in particolare al mattino e dopo periodi di inattività.
- Affaticamento, febbre e perdita di peso.
I primi sintomi di artrite reumatoide si possono riscontrare nelle articolazioni più piccole, in particolare quelle delle dita di mani e piedi.
Man mano che la patologia procede, i sintomi si possono estendere a polsi, caviglie, ginocchia, gomiti, anche e spalle, in maniera spesso simmetrica.
Nel 40% delle persone colpite da artrite reumatoide si verificano anche problemi alla pelle, agli occhi, polmoni, cuore, reni, ghiandole salivarie, nervi, midollo spinale e vasi sanguigni.
I sintomi di artrite reumatoide possono variare in intensità, con periodi di remissione nei quali il gonfiore e il dolore scompaiono, alternati ad episodi acuti.
CAUSE
Secondo la medicina ufficiale, l’artrite reumatoide si presenta quando il sistema immunitario attacca il sinovio, la membrana che riveste le articolazioni. Ciò causa un’infiammazione che ispessisce la membrana sinoviale e può distruggere la cartilagine e il tessuto osseo dell’articolazione. I tendini e i legamenti si indeboliscono e si allungano, permettendo gradualmente alle articolazioni di perdere la loro forma e allineamento.
La medicina non conosce comunque le cause di artrite reumatoide, e fa come al solito ipotesi genetiche, associate ad un maggior rischio di infezioni virali e batteriche.
Da segnalare che lo stress emozionale gioca un ruolo particolarmente importante in questo tipo di degenerazione articolare. Notare infatti che la malattia è più frequente nelle donne, con un rapporto 3:1. Lo stress induce lo sviluppo artritico mediante il meccanismo dell’adrenalina, la quale dà luogo a rapidi incrementi di acidi grassi liberi nel sangue.
Inoltre l’artrite reumatoide è sempre accompagnata da alti livelli di viscosità nel plasma sanguigno. Viscosità che rallenta la circolazione e riduce l’ossigenazione dei tessuti e dei liquidi sinoviali.
FATTORI DI RISCHIO
Questi fattori aumentano la probabilità di essere colpiti da artrite reumatoide:
- Sesso – Le donne sono generalmente più colpite degli uomini.
- Età – L’artrite reumatoide si presenta soprattutto nelle persone tra i 40 e i 60 anni.
- Fumo – Il fumo di sigaretta aumenta il rischio di artrite reumatoide. Nei fumatori la patologia è inoltre solitamente più grave.
- Obesità – Sovrappeso e obesità sono associati a maggior rischio di artrite reumatoide.
COMPLICAZIONI
L’artrite reumatoide aumenta il rischio di sviluppare altre patologie, tra le quali:
- Osteoporosi – I farmaci utilizzati per trattare l’artrite reumatoide, oltre che la patologia stessa, aumentano il rischio di osteoporosi.
- Noduli reumatici – Sono noduli che si possono formare in tutto il corpo, ma più spesso vicino ai gomiti.
- Sindrome di Sjogren – Le persone affette da artrite reumatoide hanno più probabilità di essere colpite anche dalla sindrome di Sjogren, caratterizzata da secchezza orale e oculare.
- Infezioni – I farmaci usati contro l’AR indeboliscono il sistema immunitario elevando il rischio di infezioni.
- Sindrome del tunnel carpale – Se l’artrite reumatoide colpisce il polso, il nervo mediano può venire compresso, portando alla sindrome del tunnel carpale.
- Cardiopatie – L’artrite reumatoide aumenta il rischio di arteriosclerosi.
- Problemi polmonari – I polmoni nelle persone colpite da AR possono subire infiammazioni e lesioni, con conseguente ridotta capacità polmonare.
- Linfoma – L’AR è associata a un maggior rischio di linfoma.
DIAGNOSI
I sintomi di artrite reumatoide sono associati a diverse patologie. Per questo motivo le diagnosi sono difficili da fare, in particolare nei primi stadi della malattia. Non esiste infatti un test che possa confermare con certezza la diagnosi. Oltre a valutare visivamente lo stato di gonfiore e infiammazioni delle articolazioni, la medicina si avvale di:
- Test del sangue – Le persone affette da artrite reumatoide riscontrano spesso un elevato livello di sedimentazione degli eritrociti o di proteina C reattiva, che possono indicare un processo infiammatorio in atto. Un altro test del sangue utilizzato è quello per il peptide citrullinato anticiclico.
- Imaging biomedico – I raggi-X vengono utilizzati per monitorare la progressione della malattia. MRI e ultrasuoni sono altri tipi di imaging che vengono usati per valutare la gravità della patologia.
TRATTAMENTI CONVENZIONALI
I trattamenti convenzionali comprendono l’utilizzo di farmaci, il ricorso a operazioni chirurgiche e fisioterapia. La medicina non ha comunque una cura risolutiva per l’artrite reumatoide.
FARMACI
Esistono vari farmaci utilizzati per trattare l’artrite reumatoide, prescritti in base alla gravità dei sintomi e alla progresso della malattia. Essi includono:
- FANS – I FANS (farmaci antinfiammatori non-steroidei) vengono utilizzati per ridurre il dolore e l’infiammazione. Uno dei più comuni è l’ibuprofene. Gli effetti collaterali comprendono acufene, irritazione allo stomaco, cardiopatie, danni epatici e danni renali.
- Steroidi – Farmaci steroidei come il prednisone riducono l’infiammazione e i sintomi dolorosi rallentando il danneggiamento dell’articolazione. Vengono in genere prescritti solo in casi di episodi acuti, per essere poi gradualmente estromessi. Hanno come effetti collaterali assottigliamento delle ossa, aumento di peso e diabete.
- DMARD – (Farmaci antireumatici modificanti la malattia) Questi farmaci servono a rallentare la progressione della malattia e includono il metotrexato (MTX), il leflunomide, l’idroclorochina e la sulfasalazina. Hanno numerosi effetti collaterali, tra cui danni epatici, soppressione del midollo osseo e gravi infezioni polmonari.
- Agenti biologici – Si tratta di una nuova classe di DMARD ed includono farmaci come il certulizumab, il rituximab, l’infliximab e il tofacitinib. Anche questi farmaci aumentano il rischio di infezioni. Vengono spesso associati al trattamento con i DMARD come il metotrexato per aumentarne l’efficacia.
L’uso di anti-infiammatori dà sicuramente qualche sollievo temporaneo, ma tutti i farmaci alla fine amplificano ed aggravano la patologia che intendono curare, essendo essi fonte ulteriore di tossine, di danni al fegato e ai reni, nonché di deterioramento giunture sotto forma di osteoartrite, come risultato finale sia degli abusi corporali commessi negli anni che delle cure improprie praticate di recente come improprio e deleterio tentativo di riparazione.
CHIRURGIA
Nel caso i farmaci non fossero sufficienti a rallentare l’erosione articolare, vengono proposti interventi di chirurgia per ripristinare la funzionalità delle articolazioni.
Le varie operazioni includono:
- Sinovectomia – Operazione nella quale viene rimossa la membrana sinoviale infiammata.
- Riparazione dei tendini – Nell’artrite reumatoide i tendini delle articolazioni si indeboliscono e si allungano. L’operazione punta a riportare lo stato dei tendini a condizioni normali.
- Fusione articolare – In questa operazione chiamata anche artrodesi l’articolazione viene bloccata, unendo le ossa che la formano in un blocco unico tramite l’utilizzo di viti e placche. Serve a permettere la deambulazione ma con perdita di mobilità, oltre a prevedere un periodo di recupero di alcuni mesi.
- Protesi – Le parti danneggiate dell’articolazione vengono rimosse e vengono sostituite con protesi in metallo e materiale plastico.
VISIONE IGIENISTA
L’artrite reumatoide è qualcosa che evolve e si accumula negli anni, per cui non può essere sradicata da un giorno all’altro. Ma si può tuttavia vincere e guarire non appena smettiamo radicalmente di causarla, di indulgere nelle sue cause.
Come la maggior parte di tutte le malattie metaboliche, l’artrite deriva primariamente da diete aberranti o anche approssimative, ma viene esacerbata da stress, fumo, emozioni e traumi negativi, mancanza di esercizio, di rilassamento, di riposo, di esposizione solare.
CARENZE VITAMINICHE
Molti test evidenziano notevole carenza di vitamina C, di vitamina A, di vitamina D (soprattutto dal sole), di vitamina E e del gruppo vitaminico B, inclusi i folati B9, vitamina B13 o acido orotico (per contrastare gli urati), e vitamina B15 o acido pangamico (per disintossicare il fegato).
- La vitamina A si trova in carote, tarassaco, peperoncino, acetosa, patata dolce, spinacio, crescione, mango, radicchio, albicocche, broccoli, cipolla, papaia.
- La vitamina E sta nel germe di grano, cereali, noci, legumi, foglie verdi.
- La B13 sta nelle bietole, carote, cereali integrali, cavolini Bruxelles, cime di rapa.
- La B15 sta nel riso integrale e nei semi germogliati di alfa-alfa e di tutti i cereali.
- La vitamina C sta nelle ciliegie amarene, guava, rosa canina, peperoni, crescione, kaki, papaia, agrumi e kumquat.
VISCOSITÀ DEL SANGUE
Non è un caso che l’osteoartrite e l’artrite reumatoide siano entrambe associate a viscosità del sangue, con difficoltà cardiaca a pompare tale melma, e quindi a logica ipertensione. L’alta viscosità del sangue conduce regolarmente a micidiale rallentamento circolatorio e quindi a una ridotta ossigenazione dei tessuti. È significativo che molti attacchi cardiaci avvengano in piena notte, dopo una cena pesante che abbia elevato i trigliceridi della vittima.
IPERURICEMIA
L’artrite può essere caratterizzata anche da alta presenza di acido urico dovuta all’assenza totale di enzima uricasi adatto a smaltirlo, quando carni e pesce contengono 28 grammi di purine per kg, che si trasformano in acido urico. Tutti gli alimenti contenenti acido nucleico (carni, pesce, ed in minor misura farine e paste alimentari) vanno estromessi visto che tale acido si trasforma pure in acido urico.
Quando i livelli di urati nel corpo superano il limite di tolleranza che è poi molto basso e vulnerabile, il sistema immunitario è costretto a trasformare gli urati stessi in cristalli che poi i linfociti non riescono a digerire e sterminare venendo invece massacrati da essi. Qui puoi trovare i rimedi all’iperuricemia.
Nel frattempo le cellule interessate, messe in condizioni di stress degenerativo, secernono succhi difensivi, di tipo corrosivo, che finiscono per attaccare le giunture causando l’artrite. Non certo il sistema immunitario dunque, ma sempre l’imbecillità degli uomini che mangiano male, sovraproteico-sovracotto-sovra/acidificicante e dei loro dottori che pretendono di curarli con la chimica e con diete micidiali super-acidificanti, a base di cadaveri e brodaglie fortemente annacquate e fortemente integrate.
17 PASSI PER LA GUARIGIONE
In sintesi una cura formidabile e risolvente di ogni tipo di degenerazione artritica non può prescindere da:
- Adozione di dieta basso-grassa e basso-proteica, di tipo pitagorico, tendenzialmente vegeto-crudista, sostenibile e personalizzata, ad alto contenuto di acqua biologica viva da frutta fresca, evitando cibi acido-formanti tipo carne, latticini, cereali glutinosi e legumi di vecchio raccolto (promossi riso integrale, miglio, saraceno, quinoa, mais, pop-corn, nonché fagiolini, fagioli, soia, piselli, ceci, lenticchie, lupini e fave fresche).
- Preferire cibi leggeri e digeribili con pasti frequenti. Ottima la soluzione del five-per-day a base vegetale, senza mai scordare però il rispetto dell’equilibrio calorico, stando lontano dagli schemi fissi e dogmatici.
- Eliminare zuccheri raffinati, dolciumi e sali inorganici.
- Eliminare caffè, the, succhi devitalizzati, cole, bibite gassate, alimenti e bevande spazzatura.
- Il digiuno igienista è il migliore amico dell’artritico. Una specie di accelerazione depurativa. L’energia richiesta per digerire il cibo viene alternativamente impiegata e convogliata per velocizzare l’espulsione delle tossine. La lunghezza del digiuno dipende dal livello di tossine accumulate nel sistema. Di solito è necessaria una serie di brevi digiuni a distanza di un mese circa, per disincrostare e decristallizzare il contenuto tossico dalle varie aree di stoccaggio.
- Contrastare l’acido urico mediante ortiche, acetosa, tarassaco, melagrana, mela. pera, rosa canina, ciliegie, fragole, pomodoro, prugne, sedano, cipolle, radicchio rosso e variegato, limone, sidro non zuccherato di mele.
- Contrastare l’artrite con le risorse naturali rappresentate da aglio, rafano, ravanelli, rucola, porro, radicchio, asparagi, fragole, carciofo, finocchio crudo, zenzero, curcuma, anguria, zucchine, zucca, avocado, topinambur, uva.
- Succo di cavolo due tazze al giorno e succo di carota 3 tazze al giorno nel periodo di cura intensiva anti-artrite.
- Inserimento di magnesio organico nella dieta, mediante germe di grano, mandorle, noci, pinoli, pistacchi, miglio, noce di cocco, datteri, avocado e semini vari.
- Esistono risorse naturali come i semi di enagra comune, di ribes nero o borragine che possono ridurre la rigidità articolare del mattino, grazie al loro contenuto di uno specifico acido grasso.
- Massaggi sulle parti dolenti con olio d’oliva.
- Praticare attività fisica leggera ma costante aiuta a mantenere i muscoli tonici con un effetto benefico sulle articolazioni, oltre che a migliorare la resistenza all’affaticamento. Alcune attività consigliate sono la camminata, il nuoto e la ginnastica acquatica. Evitare di sottoporre a stress articolazioni troppo infiammate e debilitate. La pratica del Tai chi è caratterizzata da movimenti fluidi, esercizi di allungamento e respirazione. Alcuni studi l’hanno associata ad un minore dolore nei pazienti affetti da artrite reumatoide.
- Eliminazione dello stress emozionale mediante tecniche di meditazione e di relax.
- Eliminazione fumo, alcol, integratori e farmaci.
- Esposizione frequente al sole, con prudenza e progressività iniziale, ma senza creme e senza occhiali scuri.
- Applicando impacchi freddi e caldi si può ottenere ottimi benefici in caso di artrite reumatoide. Gli impacchi caldi sono utili a ridurre il dolore e rilassare muscoli tesi e indolenziti. Il freddo invece riduce la percezione del dolore con un effetto anestetico e riduce gli spasmi muscolari. Praticare anche 3 semicupi al giorno sul bidet 15 minuti in acqua calda 40-43 °C seguiti da 30 secondi in acqua fredda a 10-15°C.
- Saper prendere la vita con pazienza e con filosofia, trovando all’interno di noi medesimi le risorse interiori per sorridere dei nostri guai e per superarli in scioltezza e con la giusta dose di fiducia, di scienza ed anche di buonumore. È importante riuscire a rilassarsi e ad evitare al massimo le fonti di stress. Meditazione, rilassamento muscolare, esercizi di respirazione sono tutte attività indicate per contrastare lo stress, col risultato di ridurre i dolori associati alla malattia.
È dimostrato che l’adozione di una dieta corretta inverte e rovescia, ribalta e capovolge lo sviluppo dell’artrite. Non strapazzarsi, vita all’aria aperta, moto. Crudismo, ma anche brodi vegetali. Soppressione di caffè, the, cacao, salumi, zucchero, sale, farmaci di ogni tipo, integratori di ogni tipo. Ricorso abbondante a frutti e germogli. Indossare indumenti di lana e non tessuti sintetici. Ricorrere a borse di acqua calda.
FRAGOLE, LIMONI, CAVOLI, POMODORI, MELE E PERE
Fragole 100 grammi al giorno con 50 grammi di succo di limone associato. Succo di mela e di carota a volontà. Polpa di 5 pere al giorno. Due o tre pomodori maturi al giorno. Rafano giornaliero. Rosmarino e timo spezzettati in olio di oliva per frizioni sui punti doloranti. Due bicchieri di succo di cavolo al giorno. Tre bicchieri di succo fresco di carota al giorno per 20 giorni. Aglio, cipolla e porro nelle minestre. Radicchio giornaliero specie rosso e variegato.
ALTRE RISORSE NATURALI A DISPOSIZIONE
Altre risorse naturali amiche? Acetosa, ananas, asparago, banana, carciofo, cavolfiore, cavolo di Bruxelles, cetriolo, cicoria, ciliegia, dolcetta o valeriana, lattuga, ortica, patata, pompelmo, ravanello, ribes, tarassaco, uva. Abbondanza di vitamina C si trova in frutti tipo kaki, guava, rosa canina, papaia, mango, kumquat, melagrana.
TESTIMONIANZE DI GUARIGIONE
Nel mio blog sono riportate diverse testimonianze di guarigione da artrite reumatoide, tra cui:
- Dall’artrite reumatoide alla danza
- Artrite reumatoide guarita e prurito eliminativo in zona piedi-ginocchia da risolvere
- Artrite reumatoide in netto miglioramento grazie al vegan-crudismo
LE ESPERIENZE DELLE CLINICHE PRITIKIN
Le cliniche Pritikin sono all’avanguardia mondiale in queste malattie. Clamoroso il caso di un giovane sciatore professionista bloccato da coxartrosi, con femore deteriorato ed apparentemente fuori-uso. Non gli era stata data alcuna alternativa se non quella dell’anca artificiale. Arrivato in clinica a Santa Monica-California appariva magro, muscoloso e in piena forma, ma in realtà l suo test sul sangue rivelava grassi ai massimi livelli, provocati dalla sua balorda dieta quotidiana stile Atkins, basata su bistecche e niente carboidrati complessi, e completata da dplcini, dolcetti e integratori. Le prime 3 settimane in clinica poteva percorrere al massimo 30 metri, prima di afflosciarsi dai dolori all’anca. Dopo 5 settimane era già capace di percorrere 800 metri. Dopo 6 settimane raggiunse 5 km. Due giorni dopo decise di verificare a fondo le sue condizioni e percorse 35 km senza un minimo sintomo dolorifico all’anca. Al termine della prova volle fare i raggi-X. Il femore era totalmente rigenerato!
ALTRO CASO STORICO DI GUARIGIONE ECLATANTE IN AUSTRALIA
Altro caso, in una clinica australiana legata a Pritikin. Jean Halewyn, 52 anni, da Avalon Beach-Sydney, era una donna molto triste nel marzo 1979. Artrite su tutto il corpo, non riusciva a piegare le ginocchia e nemmeno le caviglie. Da due anni non poteva indossare alcun tipo di scarpe o di sandali. Dopo 4 mesi di cura Pritikin cominciò a calcare le scarpette, a camminare e poi a correre. Finì per dedicarsi pure alla danza.
CONSIDERAZIONI FINALI
Per concludere, le cure naturali anti-artrite esistono e non vengono nemmeno pubblicate o rese note. Domina il sistema della bocca tappata, l’insabbiamento sistematico e l’omertà informativa sulle cose giuste, buone ed economiche, sia che si tratti di testate giornalistiche prestigiose, che di reti televisive o anche di internet. I vari siti si guardano bene dal citare queste cose. Decine di siti dedicati alla salute, pieni zeppi di cure farmacologiche senza senso e senza speranza. L’inguaribilità dell’artrite e la sua origine auto-immune vengono date per scontate da tutti, in una ubriacatura dogmatica che ha dello scandaloso.
Valdo Vaccaro
Più è stato lungo il periodo di intossicazione e più sarà difficile il periodo di disintossicazione ma questa via è davvero l'unica che può portarti beneficio.Ci sono passata e hai tutta la mia comprensione.Se ricadi nei farmaci che sono tra le cause del problema torni in una spirale senza uscita.Con la forza che stai già dimostrando e la giusta serenità i dolori saranno solo un brutto ricordo! Un caro augurio.
io ho risolto i miei problemi fisici dovuti a infiammazioni (certo, non ho l’artrite reumatoide) limitando i pasti in una finestra temporale di 5-8 ore. mangio cioè solo dalle 15 alle 22, nel senso che prima delle 15 non tocco cibo, bevo solo acqua all’occorrenza e non mangio più dopo le 22, ma smetto anche alle 20 o alle 21. praticamente ora mangio solo in quelle 5-6-7 ore. ma mangio in modo da sfamarmi! sono vegano e cerco di essere “valdiano”. comunque, anche se all’inizio è stata dura (cali di pressione, glicemia, svarioni vari…) in una settimana o poco più il mio corpo si è abituato al nuovo regime e ha iniziato quasi da subito a sfiammarsi, e disturbi che mi trascinavo, nonostante l’alimentazione vegano-crudista, da anni e anni, hanno iniziato a sparire magicamente!
https://www.paolocavacece.it/artrosi-al-ginocchio-sparito-in-1-ora/