LETTERA
Buonasera. Leggendo da mesi su internet circa la sordità neurosensoriale improvvisa, mi sono imbattuta nel suo nome e su quanti elogiano il suo lavoro.
Sono disperata, non so se credere o meno a quanto si dice in giro. Io vorrei guarire, ma i medici dicono che è improbabile. Lei conosce la cura? La ringrazio e spero risponderà.
A.M.
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RISPOSTA
NIENTE CURE SUL SINTOMO
La prima cosa che posso consigliare è una lettura accurata di Alimentazione Naturale e delle tesine specifiche che ho pubblicato sul blog. Niente cure sul sintomo, per quanto grave e fastidioso possa essere, ma concentrazione totale sui fattori causanti che esistono, eccome esistono. Se non vengono identificati dai medici di turno, non significa affatto che la malattia abbia origini misteriose, idiopatiche, lantaniche, criptogenetiche, genetiche, microbiche o autoimmuni. D’altra parte, lo ribadisco anche in questa circostanza, non sono un clinico, non sono un guaritore ma mi limito a dare possibilmente i giusti insegnamenti per un recupero e un riequilibrio funzionale.
IPOACUSIA O RIDUZIONE DELL’UDITO
Rivedendo i concetti espressi dalla medicina, per ipoacusia si intende una riduzione, più o meno grave, dell’udito. Tale riduzione può essere di lieve, media o grave entità. L’ipoacusia può essere monolaterale, bilaterale simmetrica o bilaterale asimmetrica. Quando la perdita della capacità uditiva è completa e bilaterale si parla di cifosi. Se invece la perdita totale è di tipo monolaterale viene definita anacusia.
CONDIZIONE DIFFUSA ED INVALIDANTE
L’udito è una funzione fondamentale e non accessoria. Una sua riduzione può compromettere seriamente la qualità della vita di un soggetto. L’ipoacusia è peraltro una condizione molto diffusa. Si stima infatti che il 40% della popolazione sopra i 75 anni soffra di ipoacusia. L’organo dell’udito consta anatomicamente di tre apparati: l’apparato di trasmissione, l’apparato di trasduzione e l’apparato di trasferimento e di percezione dei suoni.
PERDITE UDITIVE CONDUTTIVE O TRASMISSIVE
Qualunque problema dell’orecchio esterno o medio che prevenga la corretta conduzione del suono viene identificato come perdita di tipo conduttivo. Le perdite di tipo conduttivo sono in genere di natura lieve o moderata, nell’ordine dei 25 – 65 decibel. In alcuni casi, le perdite uditive conduttive possono essere temporanee. In questo caso il danno è localizzato nell’orecchio esterno o in quello medio, ossia in quella parte dell’orecchio deputata alla trasmissione meccanica del suono.
CAUSE COMUNI DI SORDITÀ CONDUTTIVE
Le cause possono essere molteplici.
- Malformazioni congenite dell’orecchio, tipo mancanza o malformazione del padiglione auricolare (aplasia o ipoplasia) cui spesso si associa un’assenza o un’occlusione del condotto uditivo esterno (atresia) o un mancato sviluppo della cassa timpanica e degli ossicini (aplasia).
- Infezioni dell’orecchio esterno.
- Perforazione timpanica di origine traumatica, conseguente ad un’infezione dell’orecchio medio, o di origine iatrogena (a seguito di interveti chirurgici o manovre di pulizia sull’orecchio).
- Otite, processo infiammatorio dell’orecchio medio.
- Ototubarite o disfunzione della tuba di Eustacchio.
- Timpanosclerosi, spesso causato da ripetuti episodi di otite acuta dell’infanzia, che determinano esiti cicatriziali, retrazioni, aderenze. Caratteristica è la presenza di placche calcaree della mucosa o della cassa o della membrana timpanica che compromettono la funzione della struttura vibratoria.
- Otosclerosi, malattia che genera una crescita anomala di tessuto osseo e spugnoso tale da impedire la trasmissione del suono.
- Discontinuità della catena ossiculare, frattura o lussazione degli ossicini.
- Colesteatoma, o meglio l’otite media cronica colesteatomatosa è una malattia caratterizzata da un accumulo di pelle all’interno dell’orecchio medio. La forma più frequente è quella di una ciste che cresce molto lentamente distruggendo progressivamente le strutture dell’orecchio medio. Può avere varie origini congenite o secondarie.
PERDITE UDITIVE NEUROSENSORIALI O SORDITÀ NERVOSE
Il danno è localizzato on questo caso nell’orecchio interno, che diventa incapace di trasformare le vibrazioni sonore in impulsi nervosi. Questo tipo di ipoacusie vengono suddivise ulteriormente in cocleari e retrococleari. Le perdite neurosensoriali vengono solitamente definite permanenti dai medici e sono il risultato di un danno alle cellule cigliate o di una loro mancanza all’interno della coclea. Conosciute anche come sordità nervose, le perdite di tipo neurosensoriale possono essere di natura lieve, moderata, grave o profonda. Le perdite uditive neurosensoriali lievi o gravi possono spesso essere trattate tramite apparecchi acustici o impianti per l’orecchio medio. Gli impianti cocleari rappresentano spesso una soluzione per le perdite uditive gravi o profonde.
SORDITÀ PARZIALI NELLE ALTE FREQUENZE
Alcuni individui presentano ipoacusie caratterizzate da perdite uditive neurosensoriali solo nelle alte frequenze, denominate anche sordità parziali. In questi casi, sono danneggiate solo le cellule cigliate alla base della coclea. Nella parte interna della coclea, quella apicale, le cellule cigliate che sono responsabili dell’elaborazione dei toni bassi sono ancora intatte. La stimolazione combinata elettrica e acustica, o EAS è stata sviluppata specificamente per questi casi.
PERDITE UDITIVE MISTE
Le perdite uditive di tipo misto sono causate dalla combinazione di una perdita di tipo conduttivo con una di tipo neurosensoriale. Derivano da problemi presenti nell’orecchio interno ed esterno o nell’orecchio medio. I comuni trattamenti medici possono comprendere farmaci, interventi chirurgici, apparecchi acustici o un impianto acustico per l’orecchio medio.
PERDITE UDITIVE NEURALI
Un problema causato dal danneggiamento o dall’assenza del nervo acustico viene classificato come perdita di tipo neurale. Le perdite uditive di tipo neurale sono generalmente di tipo profondo e permanente. Né gli apparecchi acustici né gli impianti cocleari risultano d’aiuto in questo caso poiché il nervo acustico non è in grado di trasmettere sufficienti informazioni uditive al cervello. In molti casi, un possibile trattamento è rappresentato dall’impianto al tronco encefalico (ABI).
CAUSE DI SORDITÀ NEUROSENSORIALE
Anche qui le cause possono essere svariate:
- Presbiacusia, ossia perdita uditiva da invecchiamento generalizzato del sistema uditivo, ed in particolare delle cellule cigliate della coclea. Coclea che perde in un primo momento le frequenze acute, giungendo solo in un secondo momento ad interessare quelle medie e basse.
- Ipoacusia da trauma acustico, dove le cellule cigliate possono venire danneggiate dalla prolungata e ripetuta esposizione a livelli sonori di elevata intensità.
- Ipoacusia da farmaci ototossici, dannosi per le cellule cigliate.
- Ipoacusia da virus istruttivi che vanno a danneggiare le cellule cigliate ed il nervo acustico (parotite epidemica, rosolia, meningite).
- Sindrome di Ménière: malattia in cui oltre alla perdita uditiva si hanno vertigini, sensazione di orecchio chiuso ed acufeni.
- Ipoacusia improvvisa dovuta a cause sconosciute (“È molto importante intervenire subito!”, commentano i medici, rivelando una volta di più la loro tendenza a procedere con la benda agli occhi).
- Neurinoma dell’acustico, una neoplasia benigna del nervo acustico che con la sua cresctia determina una progressiva sofferenza del nervo.
DUE COSE SEGRETISSIME E ULTRAMAGICHE
Cosa faceva Manuel Lezaeta di tanto speciale, per ridare l’udito ai sordi? Due cose essenzialmente. Due cose così semplici da far sobbalzare e sorprendere chiunque. Un millantatore? Un mago?
Niente di tutto questo. Il maestro cileno applicava null’altro che le teorie di Vincent Priessnitz (1801-1851), di Sebastian Kneipp (1821-1897), di Louis Kuhne (1844-1901), pionieri della naturopatia tedesca, portata poi in Cile dall’umile e simpatico frate cappuccino Padre Taddeo di Wiesent (1858-1926), che salvò Lezaeta dalla sifilide e dal suicidio. Kuhne racchiuse in un significativo slogan la filosofia dei suoi grandi successi terapeutici “Nur Reinungung heilt” (Solo la pulizia interna guarisce tutto).
ANCHE L’IMMENSA FLORENCE NIGHTINGALE CONOSCEVA I DUE SEGRETI
Erano quelli anni d’oro della filosofia salutistica, e la mitica dottoressa londinese Florence Nightingale (1823-1910) irrideva i medici coniugando frasi indimenticabili. “La dottrina delle malattie specifiche, nemiche e contagiose, è il rifugio delle menti deboli e fragili della medicina!”, “Mi è stato insegnato da medici superbi e donne ignoranti a temere la febbre, la scarlattina e le varie malattie chiamate infettive”, “Il fatto è che non esistono contagi ed infezioni, ma solo condizioni adatte a rendere la gente malata”, “Non sono forse fattori come l’aria pura e la pulizia interiore da un lato, l’aria viziata e la sporcizia intestinale dall’altro, a determinare lo star bene o lo star male delle persone?”.
DUE COSE SOLO APPARENTEMENTE GERMANICHE
Due cose magiche che in realtà non erano state inventate in Germania, senza nulla togliere all’ingegno salutistico del grande Kuhne che, prima di diventare autore del best-seller “The New Science of Healing”, tradotto in oltre 30 lingue, aveva pure perso padre e madre per clamorosi ed evidenti errori dei medici di allora.
DUE CHIAVI SALUTISTICHE PROVENIENTI DA LONTANO
Due cose magiche che risalivano alla Roma Imperiale dei grandi acquedotti dissetanti e ripulenti, alla Roma Imperiale del Cavolo crudo e del carciofo, alla Roma Imperiale ricca di salute, medicofoba e priva di medici per oltre 600 anni, alla Roma Imperiale di un Marco Aurelio imperatore che insegnava ai romani a “Vivere secondo natura”, alla Roma Imperiale di un Asclepiade sostenitore di bagni, docce, terme e vespasiani. Di un Asclepiade che, nel 100 a.C, si azzardava a dire che “La medicina deve essere sicura e non sperimentale, soave e non invasiva, sollecita e non addormentante, idroterapica e non farmacologica”.
RIVELIAMO DUNQUE QUESTI DUE STRABILIANTI SEGRETI
Quali dunque questi due segreti strabilianti capaci di farci entrare tutti nel mondo della salute?
A) Dieta basata esclusivamente su frutta fresca e insalate verdi e crude (oltre che radici, semini, grani, noci e germogli), finalizzata a 1) Mantenere pulito ed efficiente lo stomaco, l’intestino e il colon, 2) Mantenere il sangue fluido (grazie al fegato-cistifellea e alla bile che con la propria eparina dissolvono i grassi interni), 3) Mantenere il sistema immunitario concentrato e reattivo nella sua opera basilare di spazzino interno mediante i nodi linfatici e i tessuti linfoido-immunitari delle tonsille e dell’appendice.
B) Frequenti abluzioni quotidiane di acqua fredda sulla pelle riscaldata dal vapore, dall’esercizio fisico, dal sole, e persino dalla sfregagione con le ortiche. Abluzioni e stimolazioni esterne finalizzate al risveglio dell’attività nervosa e acceleratrice del ricambio organico, che è il principio ideale di rigenerazione integrale del corpo. L’applicazione di un cataplasma notturno di fango sul ventre ha valore complementare alle abluzioni, in quanto raffredda e decongestiona l’intestino surriscaldato e mantiene il sangue circolante nelle parti esterne che sono gli arti e il sistema cutaneo.
IL LEZAETIANO LAVAGGIO DEL SANGUE
Manuel Lezaeta, volendo un po’ attribuirsi la formula segreta, chiamò queste sfregature col termine (a mio avviso infelice, inappropriato e fuorviante) di “Lavaggio del Sangue”, facendo pensare a qualcosa di complesso, di complicato e di quasi operatorio. Sarebbe un po’ come io mi mettessi a definire e battezzare la respirazione diaframmatica, ritmata e profonda dello yoga, col termine di “lavaggio dell’aria”, acquisendone un po’ la paternità e il brevetto ideologico. In realtà, quello che lui chiama lavaggio del sangue è una cosa pratica e semplicissima. Parliamo dopotutto del correre e del riscaldarsi di tutti gli sport impegnativi, seguito però da una breve e subitanea doccia fredda.
TESINE DA LEGGERE
- Ipoacusia, acufeni e ipotesi di iper-omocisteinemia
- Pulsazioni all’orecchio destro e acufene pulsante
- Deviazione setto, otite e antibiotici a non finire
- Otite catarrale, ipoacusia e acufene
- Reumatismi, acufene e streptococchi
Valdo Vaccaro
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