UNA ESPERIENZA PREZIOSA E MEMORABILE A DISPOSIZIONE DEL PUBBLICO FEMMINILE
L’esperienza della dottoressa danese Kristine Nolfi è molto istruttiva davvero, soprattutto per le donne giovani e meno giovani che vivono nel costante terrore della loro spada di Damocle chiamata nodulo al seno, tumore al seno, sarcoma alla mammella. Tanto e tale è il loro terrore che alcune provvedono addirittura a farsi operare preventivamente facendosi amputare il seno tout-court, imbecillità ed irresponsabilità assolute di esse medesime e dei chirurghi che accettano di operarle, come nel caso eclatante dell’attrice Angelina Jolie.
UNA CLINICA OLISTICA ED INNOVATIVA CHIAMATA HUMLEGAARDEN
Kristine si laurea in medicina nel 1907 e poi esercita in diversi ospedali a Copenaghen e dintorni nei reparti di chirurgia, medicina, dermatologia e psichiatria, facendosi una enorme esperienza. Poi sceglie di dedicarsi soprattutto ai bambini. Dal 1919 al 1945 esercita privatamente a Humlegaaarden, nel nord del paese. La clinica esiste tuttora ed ha pure ottime referenze come clinica olistica internazionale specializzata nei trattamenti innovativi anti-cancro. Referenze controllabili qui.
MANGI MALE, RESPIRI CORTO, DIGERISCI POCO, NON DETOSSIFICHI IL SANGUE, E L’ORGANISMO DIVENTA FABBRICA DI CANCRO
La Nolfi, pur distinguendosi per la sua bravura, si era ammalata di cancro al seno per le solite abitudini sbagliate e sballate che le donne, soprattutto nei paesi occidentali, Scandinavia e Australia in particolare, assumono di fronte a cibi cotti, carni e latticini. Abitudini che pure la Kristine aveva fatto sue durante i 12 anni di tirocinio ospedaliero, quando soffriva sempre di cattiva digestione, di catarro allo stomaco, di alito pesante e di lingua biancastra, come succede a tutto il personale degli ospedali. Nell’invero 40-41 si sentiva strana e rigida più del solito. Qualcosa non funzionava a dovere. Nella primavera successiva si ritrovò infatti con un piccolo nodulo alla mammella destra.
PRIMA E SECONDA AUTOGUARIGIONE GRAZIE AL CRUDISMO
Riuscì a guarire in soli 6 mesi con una rigorosa dieta crudista appresa anche dalle note esperienze del medico zurighese dr Max Bircher-Benner. Ma, dopo 2 anni, riprese con le vecchie abitudini del latticino e della verdura cotta e stracotta, e il suo male si manifestò nuovamente. Guarì del tutto col solito sistema ersenza l’uso di alcun farmaco.
FAMA INTERNAZIONALE DELLA DR NOLFI
Mediante la stessa dieta che la salvò due volte di seguito, la Kristine si diede alla cura specifica di molte donne colpite da questi problemi ottenendo risultati sorprendenti. Le guarigioni si susseguivano e la sua fama varcò i confini della Danimarca.
LE MAGGIORI MALATTIE SONO RISOLVIBILI COL CRUDISMO, LO SANNO ANCHE I SASSI MA NON CERTO I MEDICI, MAGHI DELL’ANATOMIA MA NON DELLA SALUTE
Una ennesima conferma che la dieta crudista è un regime alla portata di tutti e che può portare al rapido ripristino dello stato di grazia chiamato salute. Frutta e verdura cruda dunque come fattore reale di rigenerazione e di riequilibrio in caso di cancro, tumore, leucemia, Hodgkin e non-Hodgkin, diabete, prostata, sterilità, disturbi cardiovascolari, malattie nervose, gravidanza e maternità. Fattore di miracoloso recupero nella vita del bambino, dell’adolescente, dell’adulto, dell’anziano, del sano e del malato, senza esclusione alcuna.
IL RUOLO REALE DEL CIBO NATURALE STA NEL SUO RISPARMIO ENERGETICO
Come confermato da T.C. Fry, il cibo crudo è solo parte degli elementi essenziali della vita, che includono anche aria pura, pensiero positivo, rapporti di affetto, attività e riposo alternati, e così via. Non sono in effetti gli alimenti in sé a costituire ingredienti di reale guarigione. Essi giocano però un ruolo basilare nella guarigione, sia fornendo elementi essenziali come enzimi, vitamine naturali e minerali organici, sia realizzando un forte risparmio energetico sui costi digestivi-assimilativi-evacuativi, grazie all’auto-digestione attuata dai food-enzyme. Questo fatto permette che gran parte dell’energia vitale a disposizione dell’organismo sia rivolta alla eliminazione degli scarti tossiemici, che rappresentano una pesante fatica interna.
CRUDISMO RIGOROSO CON QUALCHE CONCESSIONE AL COTTO AMIDACEO
Il crudismo viene visto dalla Health Science odierna come dieta ideale per il ripristino della salute a 360 gradi. Vi si accede preferibilmente dopo un periodo di dieta naturale meno rigorosa, dove alcune verdure di tipo amidaceo vengono semicotte brevemente in poca acqua, e si parla soprattutto di patate, tuberi, zucche, zucchine, carciofi, legumi.
CRUDOTERAPIA SUPERIORE AL DIGIUNO E ALLINEAMENTO TRA KRISTINE NOLFI E JOHANNA BRANDT
La dr Nolfi considerava la crudoterapia addirittura superiore al digiuno. La pensava allo stesso modo la dr sudafricana Johanna Brandt che rilanciò a Cape Town la cura dell’uva. Questo discorso valeva ovviamente per tutte le malattie tra cui anche il cancro, purché esso non fosse finito nella fase irreversibile della cachessia metastasizzata. Mentre per la Brandt la cura dell’uva doveva durare solo qualche settimana, per poi tornare alla normalità, per la Nolfi il regime crudista era per sempre, soprattutto per le persone tendenti alla tumorosità, visto che il crudismo evita il risveglio della dinamica tumorale-cancerogena.
VEICOLAMENTO ESTERNO DELLE SCORIE CATABOLICHE
In alcuni casi il digiuno non è adatto. Nei soggetti di magrezza scheletrica, o quando le riserve non sono sufficienti, meglio usare il buon senso. Per ottenere sottrazione ed eliminazione tossiemica, scopo primario del digiuno, servono adeguate risorse interne di vitamine-sali-enzimi, tutte importanti a veicolare le sostanze cataboliche divenute tossiche per l’organismo. È questa la vera eliminazione e non il successivo smaltimento attraverso i vari organi evacuatori.
ELIMINAZIONE TOSSICA CELLULARE
Il digiuno igienista è la via di ristabilimento più rapido, è una vera accelerazione depurativa, ma solo a condizione che le riserve vitali non manchino. Dopo 10-20 giorni di digiuno idrico, queste risorse tendono ad esaurirsi, per cui digiunare diventa a quel punto inutile e dannoso, in quanto non avviene l’eliminazione tossica cellulare, obiettivo fondamentale del digiuno stesso.
Valdo Vaccaro
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