LETTERA
Buonasera Valdo Vaccaro, la prego di darci un rimedio naturale per alleviare i problemi che ha mia moglie da quando prende i medicinali per il Diabete 2 e cioè Metformina, in dosi di 850 milligrammi e 500 milligrammi da circa due anni.
Praticamente questa medicina le causa sempre diarrea dopo averla presa. Il medico curante, dopo un consulto, ha saputo soltanto prescriverle un altro dosaggio più basso (500mg). Se siamo fuori casa questa cosa è molto fastidiosa, dato che se prende tale piccola deve correre al bagno subito. Aspettiamo con speranza la sua risposta o consiglio. Grazie e saluti. Alberto
RISPOSTA
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La Metformina è un farmaco di prima linea, una specie di divinità farmaceutica intoccabile e indiscutibile in ambito medico. Viene infatti definito il farmaco numero uno per il Diabete non insulina-dipendente, in quanto abbassa i livelli elevati di zucchero nel sangue. Il problema che si ha con la medicina è che abbassare e alzare i livelli di qualcosa nel sangue per via rapida e farmacologica può non essere la via migliore, ed anzi spesso non lo è affatto.
INSULINA E METFORMINA RESTANO DEI CAMPI MINATI
Parlare contro l’insulina era una bestemmia oltre che reato di lesa maestà farmaceutica fino a qualche anno fa. Oggi è troppo evidente e troppo provato che l’insulina è tutt’altro che benefica come si voleva far credere, visto che fa aumentare il colesterolo, causa sovrappeso e obesità, aumenta l’ipertensione e combina altri guai.
Ma la Metformina non va toccata e nemmeno sfiorata. Se lo fai essendo medico ti radiano, e se non sei medico ti arrivano denunce, minacce e altro ancora. Eppure la metformina è carica di effetti collaterali, sia da sola che in combinazione con l’insulina. Abbassa sì il livello di zuccheri nel sangue, ma a che prezzo!
Compromette la funzionalità dei reni, causa bassi livelli di glucosio nel sangue con pericolo di ipoglicemia, oltre che un pericoloso incremento di acido lattico, chiamato acidosi lattica. Causa disfunzioni epatiche e polmonari, disfunzioni immunitarie come ingrossamento milza, cefalea, dolori muscolari, arrossamenti cutanei, stanchezza, debolezza cardiaca, vertigini, sonnolenza, crampi, nausea, diarrea. L’effetto più comune sono i disturbi gastrointestinali.
ALLA RICERCA DI SOSTANZE IPOGLICEMIZZANTI
Già il tentativo di migliorare la propria salute ricorrendo ai farmaci in genere è una pratica che la nostra scienza igienistica non approva affatto. Se poi ci sono di mezzo conseguenze nefaste come quella indicata nella mail, un motivo in più per dire stop a quel veleno, visto che tutti i farmaci sono dei veleni. Prioritario pertanto bloccare l’assunzione e cercare delle vie naturali, ponendosi la domanda sul perché del Diabete 2.
La risposta la troviamo il più delle volte nel sangue grasso che non scorre. La Metformina è un ipoglicemizzante sintetico e concentrato. Ma sappiamo che in natura esistono verdure e frutta ad effetto ipoglicemizzante. Piante che contengono inulina, una cugina dell’insulina, e sali di cromo organico che regola la percentuale di zuccheri nel sangue e contrasta pure l’ipoglicemia.
I MIRACOLI DEL CROMO ORGANICO
Il nostro corpo contiene in tutto 6 mg di cromo, mentre il sangue ne contiene 20 parti per miliardo. Si deposita nei reni, milza, pancreas, testicoli, polmoni e cervello. A questo minerale viene oggi attribuito un importante ruolo nel metabolismo dei carboidrati, specie se associato alla niacina B3 (fibra di frumento, germe di grano, semini di sesamo e girasole, pinoli, peperoncino piccante, mandorle, miglio, semi di zucca) e alla vitamina C naturale, e pertanto amarene, guava, melegrane, uva, ravanelli, crescione, agrumi, mango, fragole, succo d’arancia, lamponi, peperoni).
Il cromo disponibile nel corpo tende a calare con l’avanzare degli anni. Il cromo, assieme al ferro, trasporta le proteine nel sangue. Riduce pure il desiderio di zucchero e dolciumi. Dove trovare il cromo al naturale? Datteri, pomodori, germogli, asparagi, germe di grano, cipolla, pop-corn, mais, prugne, bietole, melassa, lievito di birra, patata, spezie, timo, curcuma, zenzero, funghi, pepe nero.
PROPRIETÀ STRAORDINARIE DELL’INULINA
Quanto all’inulina è un oligosaccaride vegetale dalle proprietà straordinarie e uniche in quanto agisce sul nostro secondo cervello che è l’intestino, potenziando la capacità digestiva, assimilativa ed immunitaria, dando vigore e vitalità al microbiota.
È una delle poche fibre alimentari in grado di ripristinare il microbiota, riportando la flora batterica alla normalità dopo le devastazioni provocate da antibiotici, farmaci, vaccini, zuccheri lavorati, cibi spazzatura, combinazioni errate, chemioterapia, stress, ecc.
Tra i benefici dell’insulina la rimozione di scorie e incrostazioni, da vero spazzino intestinale, il contrasto decisivo alle infiammazioni intestinali, la protezione contro il cancro al colon, il calo dei trigliceridi, un significativo aumento di bifidobatteri e di lattobacilli, i batteri fondamentali del corpo umano, spesso sovrastati dai batteri disbiotici e anaerobi.
Un calo dei bifido e dei lattobacilli comporta notoriamente un indebolimento del sistema immunitario, un calo di serotonina, e una serie di disfunzioni che includono depressione, malumore, indigestione, stitichezza, colon irritabile, meteorismo, allergie. Essi potenziano inoltre la bio-disponibilità e l’assorbimento di minerali basilari come calcio e magnesio. Da rilevare che le acque minerali pesanti non apportano calcio e magnesio assimilabili.
BIFIDOBATTERI E LATTOBACILLI PER LA SALUTE DEL MICROBIOTA
Pochi conoscono l’importanza del magnesio che entra in oltre 300 funzioni dell’organismo. Non è un caso che esista una carenza di magnesio nella stragrande maggioranza della gente, regolarmente ignorata e sottostimata da medici e nutrizionisti, oppure contrastata senza risultati mediante integratori. E anche qui l’inulina gioca un ruolo primario in quanto rimedio efficace alla carenza di magnesio.
Pure lo yogurt contiene lattobacilli che però non arrivano all’intestino perché inibiti e uccisi dai succhi gastrici, mentre invece l’inulina ci arriva senza problemi e riesce a nutrire i lattobacilli che abbiamo nel nostro microbiota. L’inulina si trova abbondante in asparagi, cicoria, carciofi, cardi, sedano, bietole, mirtillo, leichi, frutti di bosco, lupini, radice di bardana, alghe, tartufi, Momordica charandia (melone amaro asiatico).
Tutti questi alimenti vanno considerati amici dei diabetici e dei tanti pre-diabetici in circolazione. Ricordarsi pure che topinambur selvatico, topinambur da orto, cavoli, radicchi, cicorie, tarassaco, lattuga, olive, patate, fagioli freschi, fagiolini, portulaca, ortica, spinaci entrano di diritto nella medesima categoria. Sarebbe grave non citare un fatto basilare per contrastare efficacemente il diabete in tutte le sue forme. Una tazza di riso integrale al giorno riduce del 60% il rischio diabete!
IL PANCREAS DEI DIABETICI FUNZIONA REGOLARMENTE
Occorre tener presente che il diabete è un deterioramento del metabolismo degli zuccheri (e tutti i carboidrati entrano nel corpo come zuccheri). Di conseguenza lo zucchero non assimilato si accumula nel sangue e viene per fortuna escreto nelle urine. Si è scoperto più volte che non si tratta di disfunzione pancreatica.
Nelle autopsie post-mortem sui diabetici si rileva quasi sempre un pancreas in perfette condizioni. Il problema sta nel sangue grasso. Ma la medicina continua a curare i suoi amati sintomi. La costipazione viene curata con un lassativo, l’indigestione con del bicarbonato, il mal di testa con l’aspirina e la glicosuria (lo zucchero nelle urine) con l’insulina.
Ovvio che i risultati boccino e condannino l’intero approccio sanitario. Lo stato tossiemico del corpo causato inevitabilmente da errori alimentarie comportamentali continua ad essere totalmente ignorato. Il diabete è un sintomo e dunque, come tutti i sintomi, non va curato. Sono i fattori causativi che devono essere curati. L’insulina poi a nulla serve se non come illusorio palliativo.
I VERI RIMEDI CONTRO IL DIABETE SI CONOSCONO DA LUNGO TEMPO
Shelton nel suo Getting Well cita il dr Bedow Bayly, uno specialista inglese di un secolo fa. Bayly definiva l’uso dell’insulina nel diabete come “una pessima ed aberrante applicazione della conoscenza umana”. Ma i medici, nonostante tutto continuano a usare l’insulina come delle stampelle, ignorando totalmente le cause del diabete. Nulla fanno per rimuovere le cause del metabolismo alterato.
Tornando al dr Bayly, egli rilevò dati alla mano come tutte le diete carnivore sperimentate prima del 1910 si erano rivelate fallimentari, moltiplicando i casi di diabete anziché bloccarli, mentre i metodi di restrizione calorica e di riduzione degli amidi lavorati e cotti raggiungevano in pieno l’obiettivo.
La sua conclusione era che la dieta sobria, intelligente e vitale rimane la cornerstone, ovvero la pietra miliare di ogni soddisfacente trattamento. A quel tempo le cure a base di metamorfica non si conoscevano. Possiamo però immaginare che il dr Bayly le avrebbe tartassate non meno delle cure insuliniche.
SGRASSARE IL SANGUE SIGNIFICA VINCERE IL DIABETE
Sono gli alti livelli di grasso nel sangue che inibiscono l’interazione del glucosio con l’ormone insulinico, e non l’inefficienza del pancreas. Man mano poi che la gente invecchia, degenera la capacità di metabolizzare i grassi accumulati scende e il corpo va in stato di prediate e di diabete.
L’eccesso di proteine animali e di carni, associata all’alto consumo di carboidrati raffinati e cotti, di latticini, di pasta e di dolciumi, ed anche di alcol, fumo e caffè e cole, aggrava la condizione diabetica. Il diabete è sconosciuto presso le popolazioni che adottano una dieta bassa nei grassi, nelle proteine animali e negli zuccheri raffinati, una dieta pitagorica, in altre parole una dieta valdiana o vegan-crudista tendenziale, sostenibile, vitale e personalizzata.
Valdo Vaccaro
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