LETTERA
PROBLEMI NON ANCORA CHIARITI ALL’ADDOME
Buona sera. Mi chiamo Salvatore, ho 41 anni e vivo a Trapani. Non saprei nemmeno da dove cominciare. Da circa 7 anni ho problemi all’addome basso, lato appendice. La mia situazione va a peggiorare.
VISITE RIPETUTE DAI VARI LUMINARI ED ESAMI A NON FINIRE
Cerco di sintetizzare. Ho sensazioni di forte bruciore, di pesantezza e di gonfiori. Tutto si aggrava stando all’impiedi. Mi hanno visitato molti dottori, chirurghi, medicina interna, gastroenterologi. Mi sono sottoposto ad ogni sorta di esami RMN, TAC, Eco, Radiografie ed altro ancora. Tutti d’accordo nel dire che non c’è nulla di anormale.
NESSUNO MI CREDE PIÙ
Mi creda, la mia vita è arrivata alla fine perché oltre il problema in sé, devo fare i conti con il fatto che nessuno mi crede più, forse neanche i familiari. Per favore mi dica come posso venirla a trovare perché non so piu come affrontare la situazione. Non c’è piu pace nella mia vita. Mi aiuti a ricominciare una vita normale. Grazie.
Salvatore
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RISPOSTA
CREDO FERMAMENTE ALLA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO
Ciao Salvatore. Se avessi davvero una risposta pronta, sicura e garantita, significherebbe che sarei di un’altra pasta rispetto a tutti gli specialisti che ti hanno visitato finora, oppure vorrebbe dire che la mia sfera di cristallo funziona meglio. Scherzi a parte, non credo all’opera del diavolo né alle maledizioni voodoo, ma piuttosto alle leggi della natura che includono il principio universale di causa ed effetto. Pertanto posso fare le mie ipotesi, i miei tentativi di spiegare il possibile perché e percome della situazione critica che ti riguarda. Per incontrarmi puoi farlo a metà settembre in Roma oppure a Gubbio. Se vai sul mio blog alla rubrica Conferenze e Colloqui Valdo 2015, puoi trovare le informazioni che ti servono.
SCANSARE OGNI INQUIETUDINE E RITROVARE L’EQUILIBRIO DIGESTIVO
Assurdo comunque affrontare la situazione con ansia e panico. Cerca pertanto di trovare un minimo di armonia con te stesso. Pensare in positivo è fondamentale. Trova modo di alimentarti in modo leggero, semplice, sobrio e soddisfacente. Col caldo di questi giorni, pane integrale e semplice pomodoro al naturale è un abbinamento digeribile e strepitoso, idem il pane integrale col le melanzane fritte col pan grattato. Fagiolini all’aglio crudo e patate in tutte le varianti sono pure ottime soluzioni culinarie. Cavoli, finocchi, carote, zucchini, peperonate ti daranno un buon aiuto.
MIGLIORARE LA PREPARAZIONE E LO SPIRITO IGIENISTA
Il ricorso alla dieta vegan-crudista tendenziale e al pacchetto salute della Health Science ti daranno sostegno in questi frangenti. Migliora dunque la tua conoscenza e la tua preparazione igienistica. Trova al tuo interno le forze necessarie per vincere le attuali debolezze. Stabilisci un dialogo con te stesso e coi tuoi sensori, ritrova l’armonia e rimettiti autonomamente in carreggiata. Anche se forse non sembra, i mezzi ce li hai tutti.
IPOTESI DI APPENDICITE
L’appendicite è una malattia infiammatoria a carico di un piccolo diverticolo, chiamato appendice vermiforme, che si diparte dal tratto iniziale dell’intestino crasso. Questo esile prolungamento intestinale, lungo circa dieci centimetri per un diametro medio di 6 mm, non sembra apparentemente avere alcuna funzione nell’uomo, detto in termini medici. Ciononostante, quando viene colpita da un processo infiammatorio, essa può mettere a repentaglio la salute dell’intero organismo, come ben sapranno tutti coloro che hanno dovuto farsela asportare con carattere d’urgenza. L’appendicite ha una netta prevalenza nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima età adulta. Forse è per tutti questi motivi che la medicina propende spesso e volentieri per l’operazione, incoraggiata dal fatto che la struttura ospedaliera riceve adeguata copertura assicurativa ogni qualvolta un paziente varca la sala operatoria.
INVERSIONE DI TENDENZA SULLE APPENDICITI
Fino a qualche anno fa, negli ospedali le operazioni riguardanti appendicite e tonsillite erano all’ordine del giorno. Si è assistito a un autentico boom negli anni ’80-’90, quando si arrivava anche a 300 mila e oltre interventi l’anno. Da qualche anno però, paradossalmente, si sta assistendo a un’inversione di tendenza, complice il fatto che tali patologie possono essere guarite mediante trattamento farmacologico complesso e dunque ben remunerato. Negli anni scorsi, quando un paziente accusava dolori lancinanti, si passava subito all’operazione. Negli ultimi anni si sono eseguite in media 60mila operazioni l’anno, con una riduzione fino a cinque volte in trent’anni. Un ruolo fondamentale in ciò lo giocano sia una diagnostica più raffinata, sia antibiotici più incisivi.
DRASTICO CALO INTERVENTI ANCHE PER TONSILLE ED ADENOIDI
Drastico calo anche per quanto riguarda gli interventi per tonsille e adenoidi. Le operazioni chirurgiche in questo caso si sono grosso modo dimezzate in 10-12 anni, e ridotte a un terzo dagli anni ’50. Statistiche nazionali precise non esistono, ma come campione è stato utilizzato l’Ospedale Bambin Gesù di Roma e la casistica americana. Fondamentale anche in questo caso il ruolo degli antibiotici, mentre interventi chirurgici si effettuano soprattutto per mitigare il disturbo del sonno derivante da queste patologie.
DEFINIZIONE DI APPENDICITE ACUTA
L’appendicite acuta è una malattia piuttosto comune, che interessa annualmente circa lo 0,2% della popolazione ed un individuo su sette nell’arco della vita. Di raro riscontro al di sotto dei due anni e nell’età geriatrica, interessa soprattutto i giovani fra i dieci ed i trent’anni. Maggiormente diffusa nei Paesi occidentali e industrializzati, probabilmente a causa del pessimo binomio tra sedentarietà e dieta squilibrata, l’appendicite colpisce soprattutto i giovani soggetti di sesso maschile.
SINTOMI DI APPENDICITE ACUTA
I sintomi iniziali, tipici dell’appendicite acuta, sono rappresentati da un senso di malessere generale, accompagnato a febbre lieve e a dolori addominali localizzati intorno all’ombelico. Nelle 12-24 ore successive, il dolore, che rappresenta il sintomo cardine dell’appendicite, si sposta verso il basso, insidiandosi nella fossa iliaca destra, tra l’ombelico e l’osso dell’anca, in corrispondenza della sede anatomica propria dell’appendice. Talvolta il dolore è così intenso da spingere il soggetto ad adottare posizioni antalgiche, tipo cosce flesse sul bacino e posizione sdraiata. Non di rado, la sintomatologia comprende disturbi gastrointestinali, vomito e scariche diarroiche.
CAUSE DI APPENDICITE
L’infiammazione è generalmente causata da un’ostruzione interna all’appendice, conseguente al ristagno di materiale indigerito, o all’ipertrofia dei follicoli linfatici appendicolari, che possono aumentare di numero e dimensioni in risposta ad un’infezione locale o sistemica tipo mononucleosi, morbillo, tifo, morbo di Crohn, gastroenterite. Nell’età adulta l’occlusione dell’appendice è spesso correlata al ristagno di un ammasso solidificato di materiale fecale e sali inorganici (coprolita) o, più raramente, dalla presenza di un corpo estraneo, da calcoli biliari, neoplasie o parassiti intestinali come la Taenia, l’Ascari e l’Enterobius Vermicularis.
FORTE ED IMPROVVISO DOLORE ADDOMINALE
Il sintomo principale è il dolore addominale, di solito improvviso. Spesso induce una persona a svegliarsi di notte. Si avverte prima di ogni altro sintomo, inizia vicino all’ombelico e continua più in basso e verso destra. È un dolore nuovo e diverso da ogni altro dolore avvertito prima, peggiora nel giro di poche ore e aumenta d’intensità muovendosi, facendo profondi respiri, tossendo o starnutendo.
Altri sintomi dell’appendicite possono essere inappetenza, nausea, vomito, stitichezza o diarrea, incapacità di espellere gas, qualche linea di febbre, gonfiore addominale, sensazione che la defecazione allevierà il disagio.
ACCUMULO DEL MUCO E AUMENTO DELLA PRESSIONE
Qualunque sia l’origine dell’ostruzione, l’accumulo di muco, che continua ad essere prodotto e riversato in sede intra-appendicolare senza trovare sfogo, aumenta la pressione interna all’appendice. La conseguente stimolazione meccanica dei recettori dolorifici è responsabile dell’insorgenza dei sintomi associati all’appendicite, quali nausea, riduzione o perdita di appetito e dolori viscerali di media entità e scarsamente localizzati.
STASI LINFO-VENOSA E APPENDICITE SUPPURATIVA
L’aumento pressorio ostacola la perfusione dell’appendice, fino a determinare stasi linfo-venosa, compromissione arteriolare e conseguente ischemia tissutale. Il ridotto apporto di sangue e la stasi linfatica favoriscono la virulentazione dei batteri che normalmente popolano l’appendice senza causare danno alcuno. Se l’ostruzione si risolve il processo regredisce. Al contrario se l’infiammazione persiste, l’ulcerazione batterica della mucosa, associata alla ridotta vascolarizzazione, determina la formazione di materiale purulento, per cui si ha una appendicite suppurativa.
ESACERBAZIONE DEL FENOMENO E PERITONITE
Qualora il processo continui la severa compromissione del drenaggio linfovasale si associa alla comparsa di veri e propri focolai gangrenosi (appendicite acuta gangrenosa). Lo stadio successivo è la perforazione del viscere, con possibile estensione del processo infiammatorio al peritoneo parietale, una sorta di foglietto ripiegato in due che avvolge le pareti della cavità addominale. Da qui l’infiammazione è potenzialmente in grado di estendersi a tutte le strutture adiacenti, per cui si ha una appendicite acuta perforata, anche se spesso l’organismo riesce a circoscrivere il focolaio infettivo. È proprio durante questi ultimi stadi che i pazienti mostrano la tradizionale esacerbazione e migrazione del dolore, che si sposta dalle zone prossime all’ombelico a quelle situate più in basso, verso l’osso dell’anca. La peritonite generalizzata è la complicanza più grave dell’appendicite e, se non trattata in tempo, può addirittura risultare letale.
IDEE ASSAI DIVERSE DA PARTE DELLA NOSTRA HEALTH SCIENCE SULL’INTERA QUESTIONE
Contrariamente al pensiero ed alle ipotesi della medicina, che vede nell’appendice qualcosa di inutile e di quasi sconveniente, tale organo è di grande importanza per la normale funzionalità dell’intestino, visto che procura la secrezione di sostanza anti-tossica per neutralizzare le putrefazioni intestinali.
L’appendicite è il processo di irritazione ed infiammazione dell’appendice stessa, la cui causa è data dalle fermentazioni putride che si producono nell’intestino cieco.
STITICHEZZA ALLA BASE DI TUTTO
Alimentazione disordinata ed antinaturale, vita sedentaria con mancanza di esercizio fisico, indebolimento della pelle nelle sue importanti funzioni depurative, concorrono a provocare questa malattia. La stitichezza è la causa più prossima e logica del suo sviluppo.
I CRONICI DISORDINI DIGESTIVI NON VENGONO MINIMAMENTE TOCCATI
La medicina chirurgia estirpa l’appendice, ma non si rende conto che in questo modo provoca all’organismo una grave mutilazione senza rimuovere la vera causa del male, che è il cronico disordine digestivo. Questo procedimento è tanto assurdo quanto il rimuovere il naso per curare un raffreddore. Tonsille, al pari di appendice, di cistifellea e di milza sono tutte ghiandolette amiche dei chirurghi commerciali. Facili da asportare e generose nel far guadagnare.
NULLA DI INUTILE E BANALE ESISTE NEL NOSTRO CORPO SE NON LE TOSSINE
Per giustificare i loro metodi, i medici sostengono che l’appendice è un organo che non aiuta il corpo, ma che ci espone a malattie inaspettate. Questi alibi sono in realtà scemenze e corbellerie. Nel nostro corpo non c’è neppure un semplice pelo senza un compito ben preciso. Al pari delle tonsille, l’appendice costituisce una difesa organica contro le reazioni tossiche che si sviluppano nel cieco per causa di cattive digestioni. Tale difesa è data dalle secrezioni dell’appendice che hanno la proprietà fondamentale di neutralizzare le tossine della putrefazione intestinale.
IL NOSTRO OBIETTIVO PRINCIPE RIMANE SEMPRE LA DETOSSIFICAZIONE
Parliamo infatti di strutture linfoidi dotate di funzioni basilari quali l’arresto e la detossificazione delle tossine. Non sono affatto organi problematici ma al contrario organi benefici da tutelare. Quello che serve fare è la detossificazione dell’intestino I cataplasmi notturni di fango termale sul ventre, per 5-6 ore sono utili. Se manca il fango si può adoperare un cataplasma di ricotta fredda, o anche delle foglie di cavolo alternate a cipolla grattugiata. Il riposo a letto nei periodi critici è indispensabile. Anche le frizioni fredde, mediante un asciugamano grande piegato in 4 e bagnato in acqua fredda serve ad attutire i sintomi dolorifici.
IL VERO TRATTAMENTO DEL PAZIENTE
L’infermo berrà acqua a piccoli sorsi. Limonate senza zucchero, succo d’arancia, di uva e di mele, o di carote e ananas, alternando con frutta fresca di stagione, rappresentano l’unico tipo di alimento consentito durante le crisi. Vietatissimo il latte. Sparita l’infiammazione e cessata la febbre, il malato potrà cibarsi di frutta agra d’inverno e acquosa d’estate, per tutte le ore del mattino. Pranzo e cena con minestre e zuppe di verdure con fiocchi di avena o con orzo, condite con olio extravergine a crudo. Passato il pericolo, osservare un regime alimentare vegetariano.
EVITARE LA SUPPURAZIONE E LA PERITONITE
Se l’appendice è trascurata può presentarsi un processo di suppurazione con la rottura dell’organo. Subentrano in questo caso specifico gravi complicazioni che non lasciano il tempo per un trattamento naturale. Solo in questo caso dove si sta manifestando il processo distruttivo della peritonite l’intervento chirurgico può asportare i tessuti danneggiati e suturare la rottura che porterebbe a morte sicura. In ogni caso, l’estirpazione dell’appendice abbrevia la vita del soggetto perché la mancanza di questo organo altera fondamentalmente la funzione digestiva. L’intestino non perde soltanto una importante difesa organica immunitaria, ma perde anche come libertà di movimento nella zona operata, per le complicazioni derivanti dalla cicatrizzazione della ferita.
STITICHEZZA O STIPSI O COSTIPAZIONE
Questo è un tema della massima importanza, visto che si tratta della malattia più grave che affligge l’umanità e visto che viene presa in poca considerazione, pur essendo alle origini di ogni malattia del catalogo medico, inclusa l’appendicite. Stitichezza significa ritardo o incompletezza o insufficienza nelle evacuazioni intestinali. Ritardo dovuto essenzialmente a vita sedentaria e a mancanza di esercizio fisico, di camminate regolari associate a respirazione ritmata e sbuffante nella fase di espirazione.
SCELTE ALIMENTARI ABERRANTI
Ritardo dovuto anche alle scelte alimentari aberranti, con presenza di proteine animali, di pane bianco, di dolciumi evidenti e nascosti, di the, caffè, cioccolato, cole, bevande gassate, cibi e bevande spazzatura. Se l’uomo imparasse ad alimentarsi con frutta e con insalate soprattutto crude o con vegetali saltati in padella o cotti al vapore, con germogli, semi, radici, con la concessione di miele, pane integrale, ricotta e uova sode da galline ruspanti, non saprebbe nemmeno cosa significa la parola stipsi. Chiaro poi che farmaci, vaccini, antidolorifici e antibiotici completano l’opera, dato che indeboliscono e paralizzano la funzione intestinale. Stesso discorso per clistere, lassativi e purganti che, lungi dal curare la stitichezza, provocano irritazione e infiammazione cronica dell’intestino.
FONTI OSTRUTTIVE E CAUSA DI MALESSERI INTESTINALI
Tra i fattori ostruttivi ed infiammanti vanno incluse le diverticoli e le tasche intestinali ripiene, i depositi di feci inespulse, le vecchie incrostazioni fecali indurite simili a copertoni o gomme di camion. Ci può essere crescita anormale del tessuto linfatico, con sindrome dell’intestino irritabile o morbo di Crohn.
FARE MOLTA ATTENZIONE AI PARASSITI
E ci sono molto spesso i parassiti o i vermi, difficili da classificare, da diagnosticare e da stanare. Dannosissimi in quanto, diversamente dai batteri che si alimentano del nostro materiale virale, dandoci un prezioso aiuto, essi si alimentano delle nostre stesse sostanze alimentari, togliendoci così calorie ed energie nette. L’unico modo per contrastarli è di assumere miele, semi di zucca, peperoncino piccante, zenzero, aglio, ravanelli.
ADERENZE ADDOMINALI
Le aderenze addominali sono zone di materiale escrescente che si formano tra i tessuti e gli organi addominali. Normalmente i tessuti e gli organi interni hanno una superficie scivolosa, che permette loro di muoversi facilmente seguendo i movimenti del corpo. Le aderenze fanno invece incollare i tessuti e gli organi tra loro. Di solito le aderenze non provocano sintomi né problemi, però in alcuni casi possono causare dolore addominale o pelvico cronico. Le aderenze inoltre sono una delle cause principali delle ostruzioni intestinali.
GLI INTERVENTI CHIRURGICI COME CAUSA FREQUENTE DI ADERENZE
La causa più frequente delle aderenze addominali sono gli interventi chirurgici. Quasi tutti i pazienti che si sottopongono a un intervento in zona addominale soffriranno di aderenze, tuttavia il rischio è maggiore in seguito ad interventi sulla parte bassa dell’addome e sulla zona pelvica. Con l’andare del tempo le aderenze possono ingrandirsi e indurirsi, causando problemi anche ad anni di distanza dall’operazione.
CAUSE CHIRURGICHE
1) Incisioni dei tessuti, soprattutto quelli degli organi interni, 2) Manipolazione degli organi interni, 3) Asciugamento dei tessuti e degli organi interni, 4) Contatto dei tessuti interni con corpi estranei, come garze, guanti chirurgici e punti di sutura, 5) Sangue o coaguli non perfettamente puliti durante l’intervento.
CAUSE NON CHIRURGICHE
Tra le cause meno frequenti delle aderenze addominali ci sono: 1) Appendicite, e in particolare rottura della appendice, 2) Radioterapia, 3) Infezioni addominali.
SINTOMI DI ADERENZE
Nella maggior parte dei casi le aderenze addominali sono asintomatiche, ma il sintomo più frequente è 1) Dolore addominale o pelvico cronico, che spesso assomiglia a quello provocato da altri disturbi come l’appendicite, l’endometriosi e la diverticoli, 2) Crampi addominali, 3) Vomito, 4) Sensazione di gonfiore o di aria ferma nel ventre, 5) Pancia che brontola, 6) Costipazione.
ADERENZE E OSTRUZIONI INTESTINALI
Le aderenze intestinali possono spostare l’intestino od esercitare pressione su di esso, causando un’ostruzione intestinale. L’ostruzione intestinale impedisce completamente o parzialmente il movimento degli alimenti o delle feci nell’intestino. Trattasi chiaramente di una situazione pericolosa che va risolta.
Valdo Vaccaro
Ho sofferto per anni di rinite allergica ed ormai prendevo dosi da cavallo di antistaminici xche con il passare delle stagioni facevano sempre meno effetto. Questo è il primo anno in cui non prendo farmaci e sto benissimo. Il segreto? Niente più alimenti di origine animale dallo scorso autunno. Sono in tanti a non credermi ed a schernirmi ma io sono stra felice e devo tutto a Valdo!
Idem con patate anche per me.
Il tutto grazie a Valdo, frutta e verdura!
Giulia……tutto a Valdo e niente a te stessa? La scelta finale l'ha fatta lui o tu?
Un mio amico e collega di lavoro soffre da anni di problemi legati ad allergie ed intolleranze. Niente di invalidante ma qualcosa di molto, molto fastidioso. Di fronte alla prospettiva di cambiare alimentazione e provare la strada disintossicante mi ha più volte risposto :"No grazie…lasciami godere la vita e se serve lasciami prendere la pasticchetta!". Se il merito è tutto di Valdo allora secondo me qui la colpa è soprattutto di Valdo, perché evidentemente per alcuni non riesce a spiegare bene le cose! Logico, no?
Si la scelta finale l'ho fatta io ma mai nessuno durante questi anni mi ha detto che cambiando l'alimentazione avrei risolto tantissimi disturbi, mai! Nè un medico nè un amico. C'è tanta ignoranza in giro e se non avessi scoperto – per caso o fortuna – questo blog non so come avrei fatto ad intraprendere la strada giusta 😉
In questa fase dell'anno, dove impazzano feste e festicciole, sagre paesane e bagordi a ruota libera, appuntamenti mangerecci corredati o meno da musica o messe, dove si festeggia l'estate, la vita e la natura…..ebbene in questa fase si fanno più pesanti (almeno per alcuni) le conseguenze di una scelta alimentare che va in direzione della salute ma va contro alle abitudini comuni e la possibilità di socializzazione.
Questa scelta a me pesa. E badate che io una pizza con amici me la posso mangiare; è accaduto ieri sera, rompendo un'astensione dai cereali durata molti giorni. Risate, battute, scherzi e chiacchiere varie. Persino due- dita- due- di birra, giusto per non offendere gli altri o dover dare troppe spigazioni. Anzi, me la sono bevuta perché volevo io e basta. Ma c'è chi non può più nemmeno questo e c'è chi a cena, tutte le sante sere mangia banane e lattuga, sempre o quasi sempre. Magari è da ammirare, ma per me è troppo. Si ! può capitare addirittura una settimana completamente "a crudo" e solo crudo. Ma non sempre. E resta , almeno per me , cosa pesante. E' stata una scelta della quale solo io ho la totale responsabilità…..in un senso o nell'altro. Questa via l'ho voluta, cercata e alla fine tra brancolamenti vari ed errori, l'ho attuata. Se non me l'avesse indicata Valdo l'avrei trovata da qualche altra parte. Quando uno vuole fermamante una cosa , è difficile che non la trovi (a patto che sia qualcosa di corrispondente alla sfera del ragionevole e dell'umano!). Ho avuto il coraggio, come te Giulia, di mettere in discussione le convinzioni precedenti e di pagare il piccolo scotto dell'asocialità. Quest'ultima, anche se minimizzata da alcuni, a mio avviso esiste sempre. Ci vuole forza e coraggio ad essere vegani, quale che sia la declinazione ulteriore da dare a questo termine. Ci vuole autonomia, indipendenza e ripeto :coraggio. Questo non te lo da Valdo. Si, ti da imput positivi, ti convince, ti stimola, (la sua è un' opera meritevole) ma alla fine la scelta finale la fai tu. E sei tu che tieni duro per cercare di non farti riportare, piano piano, nella mischia dell'onnivorismo conformista. Tu resti una persona con dei meriti, perché a quest'ora potresti tornare comodamente nel gregge e prendere poi la pasticchetta. E stai certa che non moriresti per questo. Il mio amico conosce Valdo…..come non potrebbe, visto che vede me tutti i giorni?……ma NON vuole, non gli interessa, ci ride su e non farà mai la scelta che tu hai voluto fare e che nessun altro potrebbe fare per te.
Chiudo con un brevissimo elenco dei problemi del mio amico affinché non si creda che passandosela liscia non sia stimolato a cambiare. Bronchite da fumatore e dipendenza da caffeina ( 8/10 al giorno), pressione alta, allergia ai pollini, asma, calcolosi, anemia da alimentazione e piccole crisi ipoglicemiche essendo un divoratore smodato di dolci. E stiamo sicuri che questo, almeno per ora, non lo farà morire. Qui, la responsabilità è solo sua, non certo di Valdo che non si sa spiegare.
Spero che nessuno si sia risentito per l'esempio delle banane e della lattuga. Era solo per spiegare meglio.
A questo proposito voglio dire che uno dei valori che apprezzo di più nelle persone è la capacità di essere autonomi. Io non mi aspetto che i vari pinco pallino qualsiasi mi spieghino quali sono le cose giuste da fare nella vita. Mai delegare troppo. Può capitare che "nessuno mi ha mai detto che….". Questo accade perché si ha l'abitudine conformista di delegare tutto agli altri. Perché mentre l'ego è super sviluppato, di pari passo l'autostima è molto bassa e la tendenza ad uniformarsi al gregge è iscritto dentro alla nostra cultura. Ego ed autostima. Sembrano quasi la stessa cosa ma sono all'opposto. La seconda comporta anche equilibrio ed elasticità e la nostra dieta la favorisce. Comunque bisogna evitare di confondere le due cose. Per es uno come Francesco può certamente essere preso…per quello che si comprende "da fuori" (come dice Antonio, siamo personaggi virtuali), come un individuo con autonomia e equilibrio. Niente polemiche inutili ed elasticità (= forza autentica) nella propria impostazione. Uscì dal blog tempo fa dopo qualche polemicuccia ed è rientrato direi con eleganza, mettendo tutto da parte e rendendosi evidentemente disponibile…..e direi utile a tutti noi. Dunque poco ego, niente arroganza, ma appunto (dal mio punto di vista) autostima. Proprio quella che la nostra educazione "mediatica" cerca costantemente di distruggere. Purtroppo il mio caso è, almeno in parte, l'opposto. Resta in me una vena di immaturità, qualche polemicuccia inutile, una piccola dose di infantilismo e un ego in parte limato ma non abbastanza. La mia strada è ancora lunga. Ma non dispero di certo.
Non è solo questione di delegare, non è che io non sappia ragionare con la mia testa o che faccia parte di un gregge, è questione di informazioni corrette e bisogna scavare molto prima di trovarle! Io non tornerei indietro alla mia pastiglietta sia perché non funzionava così bene come la vendevano, sia perché ho aperto gli occhi e non posso più chiuderli! Oltre ad una questione di salute è diventata anche una questione etica e preferisco un po' di sana asocialità all'uniformarmi agli amici andando contro i miei principi 🙂 le difficoltà le ho con mia figlia perché l'ho cresciuta onnivora ed ora che ha 13 anni non posso farle piovere dal cielo la mia "illuminazione", dovrà trovare la sua. Non è un soggetto allergico ma di certo desidero di meglio per lei, non ciò che le ho dato in passato.
Hai ragione Roberto. Non possiamo prendercela con gli altri se la nostra ignoranza ci ha resi ciechi per decenni. Però condivido la posizione di Giulia.
Questi si guardano bene dal solo metterti la pulce nell'orecchio. Non ti visitano nemmeno! Un farmaco per ogni sintomo.
Per forza che poi stravediamo per Valdo. Lui ha il grande pregio di parlare chiaro. Di quantificare: 100 trilioni di cellule, 3,5 kg di batteri a cranio, 4 tonnellate di fegato (provenienti da 500 tonnellate di carne morta) per estrarre un grammo di b12, etc.
Ti fa aprire gli occhi. Ti mette nelle condizioni di cominciare a usare il tuo cervello. Fermo da sempre!
Con un pizzico di umiltà puoi provarci e anche riuscirci (l'arroganza nasce dall'ignoranza, dice Zichichi).
Siamo gregge. Ci inculcano fin da piccoli che è sempre il buon pastore che mette in salvo la pecorella smarrita. Poi scopri che il poco di buono, 9 volte su 10, è proprio quest'ultimo! Dovremmo fare branco. Allora si che potremmo apprezzare le effettive capacità del leader di turno.
Valdo, il suo blog, tu, Francesco siete molto importanti per aprire le menti. Le nostre esperienze sono un database importante.
Gli interventi di Natarella e Franco Libero Manco innalzano lo spirito.
Quando vado al bar (di rado) prendo un bel bicchiere d'acqua con una fettina di limone. D'inverno una bella spremuta d'arancia. Anche per i fruttariani extra non ci sono problemi: non ci sono pizzerie che possono negarti una bella terrina di insalata!
Tornare indietro? Non dimentichiamoci come stavamo fino a poco tempo fa!
Come dice Natarella, i guai provengono da ignoranza e mancanza di compassione. Anche verso noi stessi.
Andiamo avanti signori. L'importante è esserci. Con o senza cereali!
Per i nostri figli e anche per quelli degli altri. Loro non hanno colpe. Non possiamo e non dobbiamo condannarli a una vita di patimenti!
La responsabilità è nostra.
Animo!
Secondo me Arvo ha semplicemente frainteso quanto detto da Giulia. Non si può non essere riconoscenti nei confronti di Valdo. e non perché Valdo sia il salvatore mandato da non so chi. Io gli sono riconoscente perché se è vero che bisogna decidere con la propria testa e portare avanti le proprie idee con determinazione, l'idea devi prima crearla! E in questo campo purtroppo non risulta facile. Se ogni giorno vieni letteralmente travolto da chi ti dice che eliminare soltanto la carne posso portare a non so quali incredibili danni fisici, figuriamoci una dieta crudista o fruttariana o anche solo vegana tendenzialmente crudista come quella indicata da Valdo.
In tal senso risulta fondamentale avere una fonte che ti spiattelli in faccia la verità, e soltanto dopo esserne venuto a conoscenza puoi sostenere la stessa. Per quanto essa sia incongruente e paradossale rispetto a quanto si pensava fino a poco prima. Insomma, io sono riconoscente a Valdo per aver "impiantato" il seme di una visione differente nella mia testa. Poi non ci piove che sono io a decidere e che se avessi voluto avrei potuto mandare letteralmente a quel paese tutto quanto detto da Valdo o da chiunque altro. Invece l'ho difeso e continuo a difenderlo a spada tratta, perché ne sono convinto. perché so di essere nel giusto. E questo non cambierebbe neanche se domani Valdo iniziasse a dire di mangiare carne (di fatti non lo seguo quando consiglia il pesciolino o l'uovo ruspante come lo chiama lui).
Mah, direi che con l'intervento di Arvo casca l'asino. Arvo ha sentito l'esigenza di uscire in compagnia di amici che non si fanno nessun problema riguardo l'alimentazione. Una pizza, una birra, e vaff… agli estremismi! Dal mio punto di vista il suo comportamento è indice di alta maturità. Lui a differenza degli amici
conosce gli effetti nocivi di certi cibi, lo sa non perchè l'ha detto Tizio, lo sa perchè a tastato con
mano, ha provato sulla propria pelle gli effetti collaterali indotti dalle prelibatezze con le quali ama
trastullarsi la maggioranza della gente.
Lui semplicemente conosce le due facce della medaglia, gli altri ne conoscono solo una.
Ma da persona matura sa valutare quando è anche giusto lasciar perdere e godersi una serata in
allegria.
A me per esempio è capitata di recente una situazione analoga sul posto di lavoro, una ragazza ha compiuto gli anni e ha preparato una torta. Non ne avevo nessuna voglia, ma ne ho preso una fetta. Non mi pento per niente di averlo fatto pur con la consapevolezza di aver mangiato della "spazzatura". Per me era più importante l'armonia del gruppo piuttosto che la cieca adesione a dogmi salutistici, che alla fine siamo sempre noi a volerci imporre. La ragazza ha preparato sicuramente con amore il dolce ed era ansiosa che fosse riuscito bene. Chi ero io da permettermi di giudicare, da lanciare accuse sulla scarsa "preparazione igienistica" dei miei colleghi? Che avrei dovuto fare altrimenti, portarmi da casa una macedonia e con fare solenne andarmene in un angolino a mangiarmi il cibo degli Dei facendo smorfie di disgusto per quello che mettevano in bocca i miei colleghi? Sarebbe stato un comportamento che avrebbe giovato alla "causa vegana"? Non proprio, direi!
Ognuno la vede alla propria maniera, io sono vegano da diversi anni, ma in rare occasioni "apro delle parentesi" e valuto di volta in volta secondo il mio stato di salute se è più opportuno rimanere integerrimo oppure se posso un attimo allargarmi e fuoriuscire dall'ambito vegano, rinunciando
comunque sempre e ad ogni costo alle cibarie dei macelli.
No Fara Fra non ho travisato come ti è sembrato. La frase da cui sono partito è letteralmente questa : "devo tutto a Valdo". E' un semplice episodio del :"io non conto nulla". Eppure Valdo ripete spesso di non essere un guaritore è che sono importanti fiducia ed autostima.
Inoltre da quella frase ho semplicemente preso spunto per dire due cose sulla malattia del vippismo che dilaga nella nostra cultura e che è quella dell'adorazione dell'eroe. Mai detto di non essere riconoscente a Valdo. Anzi lo dico chiaramente parlando di opera meritoria. L'adorazione è una trappola che mina la propria autostima (dico in generale e non parlo, allora, del caso di Giulia. Dal quale ho solo preso spunto). Poi il rischio è quello che ha già corso qualcuno e cioè di rimanerci male. Infatti tempo fa, per fare un esempio, si sviluppò una gran polemica…alla quale non partecipai per conflitto di disinteresse….sulle parole di Valdo sull'omosessualità. Una assidua frequentatrice del blog che lo difendeva sempre a spada tratta ci restò così male che fece un pò di polemica e abbandonò la frequentazione del sito. Non ne ho mai più letto la firma. E altri l'hanno seguita. Come la pensate voi a riguardo? Siete "per", siete contro, siete indifferenti come me? Dopo un' opinione sincera di Valdo (quale essa sia…..non ha importanza!), ve la sentireste di considerarlo un eroe, un santo o giù di li anche se sostenesse idee opposte alla vostra? Stessa cosa accadrebbe se si venisse a conoscenza delle reali idee di Valdo sull'aborto, sull'immigrazione o per es su una qualsiasi simpatia partitica e cose di questo genere. Ci si dividerebbe come è normale. Non siamo un monolite, ognuno ha la propria testa, le proprie convinzioni e preferenze. Ebbene, sono certo che molti di noi si renderebbero conto che nessuno è perfetto. Che anche lui è un uomo, con tutti i suoi limiti, con le sue debolezze e persino con tutte le sue contraddizioni. Io per es resto totalmente perplesso nel registrare la sua stima nei confronti di Helena Petrovna Blavatsky che considero una imbrogliona truffatrice. Sono certo però che se lui conoscesse e validasse ciò che so io su tale personaggio, sarebbe della mia stessa opinione. Non posso, perché la mia ragione me lo impedisce, estendere abusivamente la stima per la straordinaria competenza che ha Valdo sui temi che sappiamo, ad ogni altro campo. Sia che si tratti di scie chimiche che di signoraggio bancario; di politica o di questioni di costume, spirituali, socialie così via. Dunque in conclusione mi astengo dall'adorare chiunque, anche se a lui sono certamente grato. E non dirò mai di dovere tutto ad una persona, che si chiami Renzi o Berlusconi, che si chiami Veronesi o Madre Teresa di Calcutta. E' una idealizzazione pericolosa. Come metodo. Anche con Valdo. Prima viene Giulia e poi Valdo.
Scusate, una piccola ultima cosa a Giulia e poi sparisco. Non mi arrogo la facoltà di dirti che fai parte di un gregge. Se è sembrato questo allora c'è un equivoco. Io semplicemente ho cercato di rivendicare la tua intelligenza/coraggio a fare le tue scelte. In condizioni simili, un mio carissimo amico ha fatto il contrario. Eppure a suo modo non è male. E' anche una persona generosa ed è un personaggio; a volte un trascinatore. Non lo disprezzo affatto. Ma in certi frangenti si dimostra superficiale e conformista. Dunque non ha il coraggio di cambiare. Tu lo hai avuto….forse perché era inscritto dentro di te Spero di essermi spiegato e di riuscire a driblare ogni polemica. Ciao.
Io di natura non sono polemica quindi ho parlato di gregge solo x rendere l'idea 😉
Ti assicuro comunque che fino all'anno scorso non avevo idea di tantissime cose, non credo che Valdo vada messo su un piedistallo ma va controcorrente in modo così chiaro e diretto che il merito di aver insinuato in me il dubbio non posso toglierglielo! Non sarò mai d'accordo con lui o con altri al 100% ma apprezzo appunto la sua schiettezza
Visto che siamo tra amici, vorrei dire la mia, seguo Valdo ormai da 3 anni e pur non condividendo alcuni aspetti del suo pensiero, (molti sopratutto sulle sue opinioni politiche e sociali), lo porto ad esempio a tutti quelli che mi chiedono informazioni sull'alimentazione.
Dobbiamo dire grazie a Valdo per l'impegno messo in questi anni nella divulgazione della salute attraverso l'alimentazione, e non credo a oggi ci sia opera in lingua italiana pubblicata su internet in modo gratuito, superiore a quella realizzata da Valdo in questo settore.
Amici mi hanno chiesto per settembre di tenere una "conferenza" sull'alimentazione nella zona dove abito, sto preparando la scaletta degli argomenti e sicuramente Valdo sarà tra gli autori il più citato, anche perchè per chi vuole iniziare un percorso di sana alimentazione è sicuramente l'autore più fruibile.
Sono anche io convinto che non è sufficiente la lettura di argomenti igienisti o il Valdo di turno per cambiare il nostro modo di vivere, ma ci vuole un impegno personale che nessuno ci può dare a parte la nostra volontà.
Buona vita a tutti.
D'accordo con Arvo sulle trasgressioni. Io non seguo schemi fissi: Quando mi va seguo periodi di sola frutta e verdura, in estate ad esempio, Ma non mi faccio mancare qualche piatto di pasta integrale o delle ottime pizzette di sola farina di mais cotte su piastra imbottite di melanzane, pomodoro, salvia e olio evo. Oppure del pane di kamut o integrale fatto in casa farcito di pomodori e basilico. E sd ci scappa una birra nel week-end non muore nessuno.
La regola è sempre la stessa: mai cibo proveniente da sofferenza. Ovvio che in una fase di guarigione l alimentazione sarebbe rigorosamente tendente alle regole igenistische. Chiaro che ho la fortuna, ora come prima, di avere uno stomaco che "digerisce anche i sassi", parafrasando un modo di dire universale. E una trasgressione quando il mio corpo me la consente la si fa, anche per il bene della mente.
Salet esatto….volontà. E impegno personale che va riconosciuto. Diciamo che noi siamo una sorta di comunità virtuale e siamo, ciascuno a proprio modo, persone che hanno "dato retta" a Valdo. Con sacrifici personali!! Ma altri che sono passati da queste parti hanno poi preferito seguire My Personal Trainer o altri divulgatori allineati o ancora solo sé stessi. Come l'amico a cui avevo fatto cenno. Dunque ci sono quelli che dicono :"nessuno mi aveva detto niente" ma poi la verità se la vanno a cercare e la trovano. Altri non lo fanno e possono essere pigri, allineati, svogliati o semplicemente ottusi. Diciamo scelta consapevole corroborata da risultati….da un lato. Scelta inerziale, conformista o al limite negazionista…dall'altro. Ma sempre, sia chiaro, nel segno della libertà umana. Siamo noi i responsabili di noi stessi. Non c'è Valdo che tenga se tu una tal cosa non la vuoi fare. Non bisogna pensare che se Valdo arriva a tutti, poi tutti si mettono a seguirlo. Tanti dicono un bel "No, grazie!" La scorsa estate, se può piacere di più, un amico che non vedevo da 20 anni mi ha detto :"Ma sei scemo?" E si è mangiato il panino con la porchetta.
La capacità di andare controcorrente è una qualità umana che poi si può sfruttare (se il caso lo richiede) in mille altri ambiti della nostra vita. Non solo in quello alimentare.