LETTERA
AIUTO PER UNA MIA CARISSIMA AMICA VEGANA IMPEGNATA NEL SOCIALE
Ciao caro Valdo, ti scrivo per un aiuto verso una mia carissima amica. Si tratta di un bodhisattva. È molto impegnata nel sociale e aiutare le persone, l’ambiente, la difesa dell’acqua. Ti scrivo dall’Ovest Vicentino, dove abbiamo inquinamento da Pfas (sostanze perfluoralchiliche) nelle falde acquifere.
SOVRAPPESO, ARTROSI, OSTEOPOROSI E FEMORE COMPROMESSO
Essendo così impegnata purtroppo secondo me trascura la sua salute. Ha 56 anni, è un po’ in sovrappeso. È vegana. Mangia bene. Si nutre di cereali integrali, verdure e frutta ma, da quel che mi dice, le piacciono molto i dolci. Ha artrosi e osteoporosi per cui il femore si è rovinato e il suo dottore sta valutando di fare una protesi all’anca. Si parla di farla eventualmente verso autunno.
CONSIGLI PER EVITARE LA PROTESI ALL’ANCA
Vorrei tanto aiutarla per evitare questa operazione. Hai qualche consiglio da darmi? Te ne sarei eternamente grata perché davvero ci tengo tantissimo a lei, visto che si merita ogni bene. Grazie. Giulia Gonella, da Montecchio Maggiore-Vicenza
RISPOSTA
ZUCCHERO E DOLCIUMI SONO AUTENTICA ROVINA
Ciao Giulia. A volte non basta essere vegani per mantenersi in forma. Serve anche preparazione e coerenza igienistica. Se una indugia con zuccheri e dolciumi, finisce per procurarsi grossi danni. Dal momento che siamo in piena estate, sarà il caso per lei di esporsi al sole, di camminare, nuotare, alimentarsi con frutta e verdura principalmente evitando zuccheri proibiti, fare un digiuno, fare la cura dell’uva a settembre, pensare di più a se stessa insomma. Arrivare all’autunno con qualche chilo in meno le farà sicuramente bene.
LE CARTILAGINI DELL’ANCA FUNGONO DA AMMORTIZZATORI
Non so quali siano le condizioni del suo femore e della sua anca. Meglio evitare l’intervento in linea di massima, a condizione però che la funzionalità motoria venga mantenuta su livelli accettabili, a condizione che le sue cartilagini non siano tali da camminare osso contro l’osso. Muoversi con le cartilagini consumate è un po’ come procedere con l’auto priva di ammortizzatori, con rumori, sbalzi e sofferenze ad ogni minima irregolarità del fondo stradale. Dovesse poi essere costretta alla protesi d’anca, occorre fare molta attenzione alla qualità del materiale utilizzato.
USURA DELLA CARTILAGINE SIGNIFICA COXARTROSI
La causa principale di malattia dell’anca è l’usura della cartilagine, ovvero la coxartrosi. L’artrosi dell’anca comporta notevoli insidie, in termini di dolori e di invalidità. Siamo di fronte infatti a un deterioramento progressivo della cartilagine, la quale non è in grado di riformarsi, e finisce per ostacolare meccanicamente il movimento articolare.
ASSOTTIGLIAMENTO DEL TESSUTO CARTILAGINEO, FORMAZIONE DI OSTEOFITI E ALTERATA CONSISTENZA OSSEA
Con l’usura o semplicemente con il passare del tempo, il tessuto cartilagineo tende ad assottigliarsi sempre di più. Il corpo risponde con delle modificazioni dell’osso. Subentrano fenomeni come la formazione di osteofiti o becchi ossei nel perimetro esterno dell’articolazione per aumentare la superficie a contatto tra le ossa, e fenomeni come l’alterazione della consistenza ossea, con zone quasi vuote e altre più ricche di calcio.
L’ATTRITO FRA LE OSSA PROVOCA DOLORI E INVALIDITÀ
Nel primo stadio della patologia, la cartilagine è ancora presente, ma è meno spessa. Nelle ultime fasi sparisce completamente e le ossa grattano tra loro durante i movimenti. In questa situazione l’attrito tra le ossa provoca l’infiammazione articolare che è molto dolorosa e limita i movimenti perché il dolore si avverte ad ogni passo. Questa patologia interessa prevalentemente gli anziani, in particolare le donne sopra i 50 anni e i maschi sopra i 65-70. Raramente interessa le persone con meno di 40 anni.
CAUSE DI COXARTROSI
Non esiste una vera e propria causa della coxartrosi, ma ci sono tanti fattori che favoriscono l’insorgenza di questa patologia. Le caratteristiche dell’articolazione, la grande mobilità dell’anca la rende più esposta all’usura, inoltre il carico corporeo aumenta la compressione tra le ossa. L’obesità provoca una maggior pressione sulle articolazioni. Le attività fisiche intense o i lavori manuali pesanti possono sovraccaricare l’articolazione e causare una usura precoce. Un calo degli estrogeni può favorire l’insorgenza della patologia, per questo motivo le donne in menopausa sviluppano più facilmente la coxartrosi. Un forte trauma, o anche dei traumi ripetuti sulla stessa anca, come succede spesso ai calciatori, possono innescare un processo di disgregazione progressiva della cartilagine.
SINTOMI DI COXARTROSI
Il primo sintomo è il dolore intenso all’anca, con eventuale estensione all’area anteriore-interna della coscia fino al ginocchio. Le fitte si avvertono all’inizio dei movimenti, poi man mano che l’articolazione si scalda i sintomi regrediscono e scompaiono quando ci si ferma. Se si cammina a lungo, è possibile che dopo 20-30 minuti circa il dolore si riacutizzi, la stessa cosa succede rimanendo in piedi per molto tempo oppure se si fanno degli sforzi. Negli ultimi stadi della coxartrosi il fastidio si sente anche da fermi e soprattutto di notte. Il paziente ha difficoltà a camminare e, in posizione seduta corretta, si siede in una posizione antalgica appoggiando solo sull’anca sana. Il soggetto artrosico sente dolore scendendo le scale, infilando le scarpe, accavallando le gambe, alzandosi dalla tazza del water. Il dolore è molto intenso al mattino appena il paziente si alza dal letto, ma in mezz’ora circa dovrebbe scomparire. Il sofferente di coxartrosi tende a mantenere posizioni storte per non avvertire i sintomi, e cammina con la schiena inclinata leggermente da un lato. Questo provoca un sovraccarico dell’anca e del bacino del lato opposto.
Valdo Vaccaro
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