CI VORREBBE DIOGENE
Sulla questione virale la stragrande maggioranza della gente, e in primis medici e virologi e cosiddetti scienziati ed esperti in esperienze sbagliate, parla senza sapere di cosa parla.
Per qualcuno, e mi riferisco ai nostri politici in particolare, come Matteo Renzi, l’Italia sta dimostrando di poter contare su grandi scienziati, e ha pure auspicato che il paese presti ascolto ad essi soltanto, e non agli improvvisati “virologi della domenica”.
Quali siano gli scienziati che ha in testa Renzi non è difficile immaginarlo. Chiunque abbia un camice bianco per lui è uno scienziato. Chiunque abbia delle siringhe e dei vaccini in tasca per lui è uno scienziato. Chiunque faccia il promotore scientifico di farmaci e vaccini, va guardato come scienziato e non come piazzista di veleni prodotti dalle industrie farmaceutiche.
Se solo ci fosse in circolazione Diogene, andrebbe in giro con tanto di lampada accesa in pieno giorno, alla ricerca ossessiva di un autentico scienziato, compito davvero improbo.
I SOLDI PREVALGONO SU TUTTO
Il prototipo classico di scienziato potrebbe essere il dr Roberto Burioni, o anche la Beatrice Lorenzin ex ministro della Sanità, se solo avesse uno straccio di laurea.
Non è poi che gli altri governanti o che le opposizioni di sinistra, di centro e di centro-destra differiscano molto. Quando si parla di farmaci e vaccini e integratori, sono tutti uniti e coalizzati e cloroformizzati, tutti smaccatamente a favore. Anche perché i soldi e le sponsorizzazioni arrivano sempre da là.
LIBERO RICERCATORE ALLA UNIVERSITÀ DEL BUONSENSO
Personalmente non sono né medico né biologo, ma è da una vita che faccio libera ricerca all’università del Buonsenso e della Trasparenza, pertanto non sono condizionato da business sottostanti e da altre motivazioni inconfessabili.
Se uno mi porta delle spiegazioni logiche e credibili penso di avere ampia apertura mentale per ascoltarlo. Purtroppo l’attuale combriccola para-scientifica al potere non mi ha mai convinto in nessuna delle sue teorie e delle sue pratiche in corso.
NIENTE SCIENZA E TANTA SUPERSTIZIONE
In ogni caso non mancano in circolazione fior di scienziati onesti e trasparenti ai quali viene in genere preclusa ogni possibilità di farsi sentire. Subiscono ogni sorta di silenziamento e di insabbiamento.
Se sono medici vengono radiati, se sono ricercatori come me vengono scoraggiati e perseguitati. Nessuno mai che vada a intervistare il prof Pietro Perrino che sta a Bari e che ha tantissime cose da dire. Nessuno che vada a intervistare Stefano Montanari ed Antonietta Gatti che stanno a Modena. Nessuno che vada a intervistare Peter Duesberg.
Ed è così che rubriche televisive, testate giornalistiche e tutti i telegiornali mancano del tutto al loro compito istituzionale, e attuano anzi una deleteria opera manipolatoria e mistificante distorcendo i fatti, negando la corretta informazione alla massa.
Fino a prova contraria noi parliamo con cognizione di causa e diamo una spiegazione chiara e comprensibile del problema. Per la cosiddetta scienza medica si continua invece a parlare di batteri, e soprattutto di virus, come di mostri misteriosi venuti da chissà dove, chissà come e chissà perché. Zero scienza e tanta superstizione vudù.
CERCHIAMO ALMENO DI CAPIRCI SU COSA È REALMENTE UN VIRUS
Virus uguale Dio. Virologi uguale scienziati divini che offrono risposte sicure ed infallibili. Sarà poi vero? Rivediamo allora con infinita pazienza, e con l’aiuto di Herbert Shelton, cosa è un virus, tanto per capirci meglio e per ragionarci sopra.
Il termine virus viene da tempo immemore citato nelle lingue antiche, dal latino, al greco, al sanscrito, dove ha sempre significato VELENO. La penicillina è un virus, la streptomicina è un virus, il DDT è un virus, chinino e arsenico sono virus.
Il tentativo di isolare un virus, di descriverlo fisicamente, di fotografarlo con un’istantanea (e non con una coerente curva di comportamento reale) e ritoccarlo con dei colori, e di attribuirgli mille intenzioni e mille azioni che non può assolutamente avere è semplicemente schizofrenico.
A PARTE LA FORMA TUTTI I VELENI SONO SOSTANZIALMENTE UGUALI
Al pari dei fiocchi di neve che possono assumere milioni di diverse conformazioni, senza peraltro differire uno dall’altro nella sostanza, i virus sono sostanzialmente tutti uguali (poco importa se a forma di uncino, di chiodo, di rondella, di vite o di coroncina), e tutti invariabili e inanimati, per cui non serve questo enorme spiegamento di forze e di risorse per numerarli, catalogarli e poi mitragliarli.
Ripresi da soli e pertanto separati dal loro contesto organico-corporale di supporto, cioè dal loro terreno di sviluppo, sono niente altro che materiale morto e isolato, privo di identità personale e di moto.
Il danno che producono è sempre e solo un danno di ostruzione e di rallentamento metabolico, oltre che un danno di acidificazione visto che tutti i veleni e tutte le tossine sono acidificanti, e pertanto nemici dell’attività enzimatica e della vitalità corporale.
Tutti i virus sono identici nei danni che producono. Tolgono vitalità e funzionalità in linea generale e poi, in ogni singolo individuo si hanno sintomi diversi a seconda dei punti deboli di ciascuno.
NON VIVO E NON MORTO, PRIVO DI INTESTINO E PRIVO DI PENSIERO: NON PUÒ CHE ESSERE UN BANALE VELENO
La professione medica pensa al virus come a qualcosa di non vivo e non morto, ma sulla linea di confine. Il virus sarebbe per carattere una proteina capace di vivere e di moltiplicarsi non in proprio ma solo all’interno di un sistema organico vivente, e in particolare all’interno di una cellula ospitante, e non al di fuori di essa.
Il virus dunque, quando introdotto nelle cellule di ospiti suscettibili comincia a proliferare creando milioni di altri virus, cioè di altre particelle di nucleo-proteina cristallizzata.
I medici in realtà finiscono col parlare del virus non più come un veleno chimico ma come di un sotto-germe o sotto-microscopico batterio vivente. Si passa dunque alla equiparazione del virus col batterio.
Il fatto reale ed evidente è che l’ipotesi virale è stata inventata per salvare la barcollante e fallimentare teoria pasteuriana, togliendo ogni importanza al terreno corporale di sviluppo che rimane invece l’unico criterio scientifico, razionale e sensato a disposizione.
LA GENTE OSPITA NORMALMENTE CHILI DI SEPSI PUTREFATTIVA, E QUESTO È IL REALE FATTORE DI CONTAGIO SIMULTANEO
Una delle maggiori lotte ideologiche relative a virus e contagi si è svolta in USA negli anni ’50 a proposito della poliomielite, con scenari pressoché identici a quelli di oggi, anche se su scala più limitata. Va riletto il mio articolo “Il caso Sandler e i conigli polioresistenti” per capire la differenza sostanziale tra malattia tossica effettiva e malattia microbo-virale presunta.
Il termine sepsis in greco significa esattamente putrefazione, ovvero degradazione di una sostanza in pus. La teoria igienistica sulla causa della polio è che la polio è lo sviluppo di un avvelenamento settico in un individuo enervato e tossiemico il cui sistema nervoso è stato precedentemente sottomesso a pesanti insulti e manchevolezze, ovvero in un individuo indebolito da malnutrizione, da danni procuratigli alla nascita e nel post-nascita, da avvelenamenti vari successivi e da qualsiasi altro fattore di danno nervino susseguente a vaccini e farmaci.
LA DIFFERENZA STA TUTTA NEL TEMPO DI TRANSITO INTESTINALE
Da rilevare che i sintomi di polio sono identici a quelli di una sepsi virulenta identica a quelle che si sviluppano dai cibi alto-proteici. Carni e uova sono particolarmente insidiose dal momento che causano digestioni disturbate e prolungate. Ogni qualvolta il tempo di transito intestinale tra bocca e sfintere anale supera le canoniche 30 ore di qualsiasi buon pasto vegeto-crudista tendenziale si va in situazione critica.
In realtà, i pasti onnivori e carnivori richiedono sempre 60 e oltre ore di transito, causando putrefazioni a non finire e quindi:
- insufficienza epatica (grassi insaturi da smaltire)
- insufficienza renale (faticosa filtrazione sangue)
- insufficienza respiratoria (respiro corto)
- insufficienza cardiaca (tachicardia)
- insufficienza intestinale (stitichezza ed emorroidi)
- insufficienza circolatoria (sangue grasso)
- acidificazione del sistema (con rallentamento e inibizione della fondamentale attività enzimatica).
I cibi carnei tendono a languire e a putrefare e marcire all’interno del tratto intestinale (oblungo e decisamente vegeto-compatibile dell’organismo umano). È dimostrato dalle statistiche mondiali che la polio non colpisce i bambini vegetariani.
IL COLPEVOLE SI CHIAMA PUTREFAZIONE INTESTINALE
Pertanto abbiamo dimostrato che la PUTREFAZIONE INTESTINALE, diffusa e ubiquitaria in quasi tutte le case dove c’è un frigorifero con prodotti animali, è la reale causa di ogni cosiddetta malattia, e di ogni cosiddetto contagio epidemico.
In realtà non esistono malattie ma solo benettie preziose di avvertimento e ammonimento, ovvero conseguenze logiche di errori commessi a monte. In realtà non esistono epidemie contagianti, ma soltanto pessime abitudini adottate in contemporanea da tante persone.
Tutto quadra perfettamente. Non esistono misteri, non esistono mostri batterici, non esistono mostri virali e non esistono salti di logica. Esiste solo profonda e imperdonabile ignoranza camuffata da precaria e volatile presunzione scientifica.
Più uno possiede lauree e referenze nel settore e più è soggetto a questa maledizione e a questa incapacità. Un po’ come quegli ingegneri pieni di boria ma che poi risultano incapaci di piantare un chiodo col martello.
UNA SOSTANZA ABOMINEVOLE CHIAMATA ZUCCHERO
Ovvio che l’uso di farmaci, di caffè, di cappuccino, di biscotti, zucchero, aspartame, dolciumi, cole, bibite, gelati, hamburger, oltre che combinazioni alimentari assurde e masticazioni veloci e inesistenti diventano tutti fattori aggravanti.
Ogni bicchiere di bibite varie e di succhi confezionati e pastorizzati contiene dosi spaventose di una sostanza abominevole chiamata zucchero saccarosio, oltre che coloranti, acido fosforico e altri inquinanti che rubano calcio organico alle ossa.
MAL-NUTRIZIONE E MAL-TRATTAMENTI MEDICI ALLA BASE DI OGNI ALTERAZIONE
L’igienismo insiste nel sottolineare come la malnutrizione, e l’uso congiunto di farmaci e vaccini, abbia un importante ruolo nella demolizione del sistema nervoso e del sistema immunitario, e quindi nella insorgenza delle malattie cosiddette infettive.
Chiunque mantenga gli intestini carichi di putrescenza è portatore di malattia, è soggetto a rischio.
Salute significa resistenza. Mancanza di salute significa suscettibilità. Le cosiddette influenze epidemiche, e le polmoniti di massa, fungono solo da intensificatrici di condizioni pre-esistenti di salute alterata.
La credenza atavica che le malattie siano contagiose viene presa come appiglio e alibi per applicare misure protettive dagli isterici membri della Chiesa Sanitaria Mondiale.
STATI INDIVIDUALI DI ENERVAZIONE E TOSSIEMIA MOLTIPLICANO I RISCHI
L’epidemia rappresenta un ammalamento di massa. I raffreddori e le crisi perdurano e comportano pure complicazioni dove e quando la gente è più intossicata e snervata.
Le complicazioni sono poi legate ai trattamenti medici. Ormai più della metà della gente ospedalizzata si trova nelle corsie per colpa di trattamenti medici subiti in precedenza. Più uno è tossiemico ed enervato (indebolito) e più alto è il rischio di aggravamenti e di mortalità.
NIENTE VIRUS E CONTAGI MA SOLO VELENI ED ESPOSIZIONE AI VELENI
Virus, virus e virus. Tutti caricati come macchinette a molla, pronti a ripetere lo stesso verbo. Milioni di pecorelle che belano beeh-beeh-beeh da mattina a sera. Smettiamola di usare il linguaggio da lazzaretto impostoci dagli Untori del Terzo Millennio. Impariamo a usare solo e sempre parole che conosciamo e comprendiamo appieno e con chiarezza.
NESSUN APPESTATI MA TANTI AVVELENATI
Lasciamo le parole virus e contagio alle menti mediocri, deboli e fragili della medicina, e alle menti alterate di esorcisti e cannibali vudù. Sostituiamole con termini sensati e autenticamente scientifici, vale a dire con veleno ed esposizione al veleno.
Non esistono al mondo appestati ma soltanto una massa avvelenata in simultanea dalle stesse perverse e scellerate manchevolezze sul piano alimentare, culturale e comportamentale.
DALLA SCIENZA MI ATTENDO CHIAREZZA E SOSTENIBILITÀ
Se qualche scienziato monatto si sente di smentirmi si faccia avanti con prove e non con barzellette da asilo infantile. Uno scienziato mi deve spiegare cos’è un virus, che motivazioni esistenziali incorpora e quali funzioni svolge. Da dove arriva veramente. Non mi riproponga la storiella che viene da Wuhan e magari da Lodi, a cui solo milioni di allocchi allucinati sono pronti a credere.
IL CORONA-VELENO È UBIQUITARIO E NON CINESE
Non mi venga a dire che il Corona-Veleno è di origine cinese, perché a Wuhan mangiano polli-pesci-grannchi-serpenti, visto che nella cucina dell’elegantissimo Wardorf di New York si arrostiscono disinvoltamente delicatezze come testicoli di bufalo, occhi di bue, serpenti a sonagli, tarantole, scorpioni, vermi e scarafaggi, innaffiati da Dom Pérignon.
LA PULIZIA CHE CONTA DAVVERO È QUELLA INTERNA
Non mi venga a dire che ci si deve lavare le mani 30 volte al giorno, cambiare la mascherina 5 volte al giorno, stare a 2 metri da ogni altra persona, guardare con sospetto ogni essere vivente, portare in tasca bombolette spray sterilizzanti, smettere di viaggiare, di lavorare, di andare allo stadio, e tutto il resto.
Sull’igiene esterna tutti siamo d’accordo, anche se viviamo immersi nella polvere e nelle particelle. Ma la vera sporcizia, quella che conta, è il lerciume prodotto internamente, non smaltito e non purificato da alimentazione vitale-leggera-semplice-innocente, da movimento aerobico, respirazione lunga ed esposizione solare.
La scienza è scienza solo quando è al servizio della gente e non quando va contro di essa. Questo tipo di pseudo-scienziati dell’horror godono di grande stima e di grossi stipendi negli ambienti della chemio-farmaceutica. Tuttavia, ai miei occhi sono dei mangiapane a tradimento.
FEBBRE, TOSSE E INFLUENZA COSTITUISCONO FORMIDABILI PROCESSI DI GUARIGIONE
Nessuno ci venga a dire che parliamo a vuoto e a vanvera. Se siete vittima di malessere influenzale respiratorio, polmonare o da febbre e tosse, non c’è bisogno di alcun trattamento antitetico.
La febbre, l’infiammazione, la tosse costituiscono il processo centrale di guarigione. Vanno ringraziate e non combattute. Vanno lasciate in pace dimodoché possano completare il loro prezioso lavoro.
NIENTE CIBO, RIPOSARE AL CALDUCCIO E RESTARE SERENI
La prima cosa da farsi in caso di polmonite, di qualsiasi tipo di polmonite virale da virus vecchio o nuovo o misterioso, è stop immediato ed assoluto al cibo, e assunzione eventuale a piccoli sorsi di acqua naturale pura, leggera e non mineralizzata.
Zero farmaci e zero trattamenti. Mettersi a letto e riposare al calduccio sotto le coperte, ma in stanza bene arieggiata. Non con una smorfia di terrore e di paura, ma con compostezza spirituale e atteggiamento sereno e gioioso. Non col terrore e il sospetto di ogni tocco, di ogni carezza, di ogni goccia, di ogni respiro e di ogni persona. Il 90% di tutti i disturbi fisici ha radici psicologiche. Serve pertanto per prima cosa rilassarsi.
TI SPIEGHIAMO LE COSE SENZA MISTERI E SENZA MOSTRI, E TI DIAMO LE CHIAVI VINCENTI PER VENIRNE FUORI
Noi praticanti di Health Science non ci limitiamo a spiegare e a dimostrare le cose con chiarezza punto per punto e coi puntini sulle i, ma insegniamo anche a venirne fuori in modo rapido ed eccellente, senza complicazioni e senza recidive.
Ovvio che non guariamo. Gli unici al mondo capaci di farlo siete voi medesimi, a patto di credere in voi stessi e nelle straordinarie risorse interiori che avete per troppo tempo ignorato e trascurato.
È forse per questo nostro ruolo rasserenante che non siamo sempre simpatici alla Medicina Convenzionale e ai fabbricanti di farmaci-vaccini-integratori-carni-zuccheri e caffè.
Siete liberi di non crederci. Ma noi siamo disposti a mettere la mano sul fuoco.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti