LETTERA
NON MACCHINE BIOLOGICHE ED ISTINTIVE MA CREATURE INTELLIGENTI E SENSIBILI NON DISSIMILI DALL’UOMO
Ciao Valdo! Secondo te, fino a che punto si può affermare che gli animali abbiano una coscienza simile alla nostra? Leggendo un po’ qua e un po’ là, ho fatto le mie constatazioni. Se fino a poco tempo fa la linea scientifica ufficiale sentenziava che gli animali sono delle macchine biologiche, mosse da puri istinti e quindi senza nessuna libertà di decisione, ora questa linea di tendenza cozza contro i dati oggettivi e le osservazioni dei biologi, degli etologi e dei neuropsicologi più avanzati.
DICHIARAZIONE DI CAMBRIDGE SULLA COSCIENZA DEGLI ANIMALI
A questa nuova tendenza che considera gli animali come esseri dotati di una loro mente, sensibilità ed intelligenza, si sono pure affiancati fisici, cibernetici, psicanalisti e filosofi che sono giunti a simili considerazioni. E la riprova di tutto ciò è che eminenti scienziati internazionali (ricercatori cognitivi, neurofarmacologi, neurofisiologi, neuroanatomisti e neuroscienziati) hanno sottoscritto il 7 giugno 2012, un atto ufficiale, la “Dichiarazione di Cambridge sulla Coscienza”, il cui testo in inglese è qui riportato: http://fcmconference.org/img/CambridgeDeclarationOnConsciousness.pdf. In questa dichiarazione si conferma che gli animali sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri umani. Il documento è stato firmato in presenza di Stephen Hawking, matematico, fisico e cosmologo fra i più importanti del mondo.
I SUBSTRATI CHE GENERANO LA COSCIENZA
In particolare viene dichiarato che: “L’assenza di una neocorteccia non sembra precludere ad un organismo l’esperienza di stati affettivi. Prove convergenti indicano che animali non-umani possiedono i substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati consci assieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali. Conseguentemente, il peso delle prove indica che gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza. Gli animali non-umani, inclusi tutti i mammiferi e gli uccelli, e molte altre creature, compresi i polpi, anch’essi possiedono tali substrati neurologici”.
RICONOSCERE AGLI ANIMALI UNA VITA INTERIORE SOGGETTIVA COSTRINGEREBBE L’UOMO A INORRIDIRE PER IL MODO IN CUI LI TRATTA
Ora, benché la coscienza degli animali non sia argomento nuovo, è la prima volta che viene riconosciuta in modo così ufficiale una verità che dovrebbe indurre a serie riflessioni. Se gli animali hanno delle intenzioni, dei comportamenti dettati dalla coscienza, e non solo dall’istinto, dobbiamo rivalutare il nostro modo di porci nei loro confronti . Già nel 1986 Konrad Lorenz, etologo di fama mondiale, dichiarò “Sono pienamente convinto che gli animali abbiano una coscienza. L’uomo non è il solo ad avere una vita interiore soggettiva, ma è troppo presuntuoso per ammetterlo. Inoltre, il fatto che gli animali abbiano una coscienza solleva dei problemi. Forse l’uomo ha paura, perché riconoscendo una vita interiore agli animali sarebbe costretto a inorridire per il modo in cui li tratta”.
LA DICHIARAZIONE DI CAMBRIDGE È PASSATA INOSSERVATA
Purtroppo la notizia di questa Dichiarazione, che dovrebbe rappresentare una rivoluzione scientifica e morale nei confronti degli animali, non ha fatto scalpore ed è passata del tutto inosservata! Questo anche se esistono test scientifici che hanno rivelato prove di coscienza commoventi, con animali che si soffermano e ascoltano brani musicali, elefanti che si aiutano per risolvere problemi, scimpanzé che insegnano ai giovani a fare arnesi, polpi in grado di pianificare, uccelli che sognano come noi, gazze che dimostrano eclatanti analogie con gli umani. Grandi scimmie, delfini e elefanti inoltre si riconoscono nello specchio, mentre i pappagalli africani grigi hanno livelli di coscienza simili a quelli umani.
L’OPINIONE DI MARGHERITA HACK
Sempre a proposito della coscienza degli animali, segnalo questo scritto toccante e profondo della grande Margherita Hack: http://www.apasrsm.org/index.php?option=com_content&view=article&catid=61:per-riflettere&id=742:la-coscienza-degli-animali-di-margherita-hack Con affetto
Elena
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RISPOSTA
TROPPO IMBARAZZANTE METTERE GLI ANIMALI SUL NOSTRO STESSO LIVELLO
Ciao Elena. Hai fatto benissimo a citare la Dichiarazione di Cambridge e a segnalare questa importante evoluzione delle ricerche sull’intelligenza, sulla sensibilità, sulla vita interiore e se vuoi sull’anima degli animali. Tutto questo aiuta a fare diverse riflessioni. Ha ragione da vendere Konrad Lorenz nel dire che agli umani risulta scomodo ammettere una parità sul piano della coscienza interiore.
MEGLIO RIMUOVERE E TACITARE I PROPRI CRIMINI
Sarebbe come riconoscere che ad ogni coltellata sul collo, ad ogni colpo di doppietta, ad ogni sollevamento di reti, ad ogni uncino sparato dalle baleniere, ad ogni elefante demolito per le sue zanne d’avorio, prende forma non soltanto un brutale atto di inciviltà legalizzata del più forte verso il più debole, ma anche un vero e proprio crimine verso una persona autentica, dotata di pari diritti e di pari dignità. Sarebbe come ammettere che ognuna delle 19 milioni all’ora o delle 5400 creature al secondo che sottoponiamo ad inenarrabili atrocità, equivalgono ad altrettanti omicidi premeditati contro esseri paritetici e a fini di puro e semplice cannibalismo.
LE DOTAZIONI DELLE CREATURE CHE CI ATTORNIANO SONO SORPRENDENTI
Ho troppa esperienza diretta ed indiretta delle qualità spirituali, etiche, affettive che sanno esprimere tutti gli esseri del creato, per sorprendermi di quanto vanno finalmente affermando gli scienziati in modo concorde. Gli animali sono dotati di aura e di carica vitale, di antenne ricettive, di strumenti percettivi strabilianti, di atti di affetto, di gentilezza, di difesa, di riconoscimento.
DOVREMMO ANDARE A SCUOLA DAGLI ELEFANTI
Mi viene in testa una scena di 3 anni fa che non posso dimenticare. Era di sabato sera in una cittadina thailandese piena di turisti. Un padre teneva la sua bambina in braccio mentre lei si mangiava il pop-corn da un sacchetto di cartone. Passava nei pressi un elefante col suo padrone e si fermò. Con la proboscide andò a pescare del popcorn senza sfiorare la bimba e senza far cadere un singolo pezzettino di tale delizia. Lo fece a più riprese, mentre la piccola, ed anche la gente intorno, si divertiva da matti. Non certo una questione di semplice abilità nell’uso della sua proboscide, ma soprattutto la delicatezza nel non spaventare la bambina.
DOVREMMO ANDARE A SCUOLA DALLE MUCCHE E DAI LORO PICCOLI
Mi vengono pure in testa le lamentele reiterate ed i pianti disperati dell’intera stalla di 50 mucche ogni qualvolta arrivava il camioncino del macellaio a ritirare un vitellino, a sottrarlo con la forza bruta e con la fune all’affetto di sua madre. Avevo la possibilità di seguire quanto accadeva per diversi giorni, essendo il mio orto paterno prospiciente a quell’allevamento. Le lamentele che uscivano da quel luogo di sofferenza animale erano inequivocabili.
MEGLIO NON FARE CONFRONTI
Posso dire che chiunque ipotizza o immagina un mondo animale a corto di valori interiori e di sensibilità, poco o nulla sa sugli animali. Se volessimo fare dei confronti tra uomini e animali ne verremmo fuori disintegrati e con le ossa rotte. Nessun animale della Terra, tanto per intenderci, arriverebbe alla ferocia, alla idiozia ed alla spietatezza di pianificare e mettere in atto uccisioni singole e di massa contro altra gente inerme, per motivi assurdi alla voce di Allah è grande o di altre simili sconcezze.
TROPPO SPESSO PICCOLI E SENZ’ANIMA
Non esiste dubbio sul fatto che Allah sia grande. Il problema reale è che siamo noi ad essere, troppo spesso, vergognosamente piccoli e senz’anima. Nessun animale al mondo poi impianterebbe milioni di prigioni grandi e piccole, di macelli grandi e piccoli in ogni angolo del pianeta allo scopo di torturare e uccidere 170 miliardi di altre creature ogni anno. Eppure queste cose stanno succedendo sotto i nostri occhi.
Valdo Vaccaro
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