Uno dei punti chiave fondamentali per applicare correttamente il mio Vitto Valdiano è senza alcun dubbio quello dei Cicli Circadiani. Molti dicono di conoscerli, ma pochi li rispettano con la dovuta costanza e regolarità. Evidentemente i cicli vengono presi sotto gamba, vengono sottovalutati o considerati come opzioni, mentre invece hanno fondamentale importanza in quanto servono a orientare al meglio la nostra giornata alimentare. Ogni ciclo ha le sue caratteristiche particolari per cui l’adeguamento a tali caratteristiche mediante cibi adatti è sicuramente vantaggioso. Chiaro che questo articolo sui cicli va correlato ai miei scritti sul cibo e sulla alimentazione in linea generale.
CHE COSA SONO I CICLI CIRCADIANI
I cicli circadiani, anche noti come ritmi circadiani, nella accezione comune rappresentano cambiamenti di tipo fisico, mentale e comportamentale che avvengono nel nostro corpo nel giro di circa 24 ore, e sono scanditi dal nostro orologio biologico interno. Sono determinati principalmente dall’alternarsi del giorno e della notte, e quindi dalla presenza di luce solare o del buio. Quasi tutti i tessuti e organi del nostro corpo sono dotati di un orologio biologico, e tutti questi sono coordinati dall’orologio centrale situato nell’ipotalamo, e costituito da un gruppo di circa 20000 neuroni che formano il cosiddetto nucleo soprachiasmatico.
IN CHE MODO CI INFLUENZANO?
I cicli circadiani influenzano diverse funzioni del corpo, di cui le più importanti sono:
- Il ritmo sonno-veglia
- Il rilascio di ormoni
- Sentori di fame-sazietà e digestione
- Temperatura corporea
Il ritmo sonno-veglia è sicuramente l’aspetto più evidente dei cicli circadiani. In questo caso la luce captata dagli occhi segnala all’ipotalamo se sia ora di dormire o meno. Quando la luce comincia a scarseggiare l’ipotalamo fa scattare la produzione di melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola pineale che ci rende assonnati.
COME RISPETTARE I CICLI CIRCADIANI
Nella definizione igienista della Health Science americana, i cicli circadiani hanno in realtà un significato leggermente diverso, in quanto un giorno viene diviso in 3 cicli di 8 ore ciascuno.
PRIMO CICLO – PULIZIA INTERNA DEL CORPO (4-12)
Partiamo dunque con il ciclo mattiniero che va dalle 4 am alle 12 e che è prevalentemente ripulente e depurativo, oltre che post-digiunativo, in quanto arriva al termine del ciclo notturno che va dalle 20 alle 4 del giorno precedente e che è definito ciclo circadiano assimilativo-assorbitivo, ma che in realtà è considerabile anche come ciclo mini-digiunativo nelle sue ultime 2 ore della notte.
TUTTI FRUTTARIANI DI MATTINA, OVVERO PER METÀ GIORNATA
Il Vitto Valdiano prevede una colazione a base di frutta acquosa. Il rispetto del primo ciclo vi rende quindi fruttariani per metà giornata e questo è un obiettivo strategico di eccezionale importanza, dal momento che la frutta è da sempre l’alimento di elezione del genere umano. La frutta richiede di essere assunta a stomaco vuoto (con l’eccezione di mele, ananas e papaia, frutti dotati di enzimi fermentanti), e consumarla la mattina risulta quindi ottimale.
LA DEPURAZIONE HA UNA IMPORTANZA SMISURATA
Il ciclo mattiniero lo possiamo definire anche ciclo del cibo liquido, ciclo dell’acqua biologica, ovvero ciclo delle spremute di agrumi vari (meglio non mescolati), o delle spremute di melegrano, o degli estratti freschi di carote-sedano-mele-ananas, o di rape rosse-mela verde, limone e zenzero, tipici della stagione tardo-autunnale e invernale. Altri frutti disponibili in questo periodo sono uva, kiwi, clementine, kaki. In primavera-estate invece si potrà spaziare su ciliegie, albicocche, pesche, bacche varie, angurie e meloni (questi ultimi da non mischiare con nient’altro).
OGNI ZONA GEOGRAFICA E CLIMATICA PRESENTA LE SUE PECULIARITÀ
Da rilevare che il discorso appena fatto si intende riferito alla zona climatica temperata fredda, dove abbondano sui mercati anche meloni invernali, ananas, papaia e varie primizie da importazione. Se ci spostiamo nelle zone tropicali il discorso ovviamente cambia e si estende a una formidabile gamma di frutta acquosa tropicale. Ci sono poi paesi come Taiwan dove le angurie si trovano tutto l’anno, e così pure la guava, le papaie e i manghi, o la Korea dove ci sono diversi tipi di meloncini invernali tipici del posto, o la Malaysia, l’Indonesia, la Thailandia, le Filippine dove abbondano frutti tropicali e nel contempo frutti da clima temperato tipo uva e mele, facilitati da zone di altopiano e di montagna. Ed esistono paesi come Hong Kong che importa enormi quantità di frutta provenienti dall’emisfero nord o dall’emisfero sud in alternanza. Chiaro che l’America Latina e un po’ tutta l’Africa ci regalano pure grandi opportunità sul piano alimentare.
QUALITÀ UNICHE DELL’ACQUA BIOLOGICA E DELLA CLOROFILLA VERDE
Ricordo a tutti che l’acqua biologica da frutta matura è dotata di qualità straordinarie in quanto idrolizza e disseta, per cui si può dire che un bicchiere di succo fresco valga quanto un litro d’acqua. Chi si alimenta in questo modo non soffre mai di sete o di ritenzione idrica come invece succede ai forti bevitori di acque minerali, specie quelle dure ad alto contenuto di minerali e alto residuo fisso. Troppa gente al mondo si dimentica che siamo fatti in prevalenza di acqua, e che occorre mandar fuori regolarmente le sacche di acqua stagnante che ha rubato spazio alla acqua vera e propria.
USARE IL BUON SENSO E LA PERSONALIZZAZIONE
Anche per i cicli circadiani va applicato il principio della personalizzazione e del buonsenso, in dipendenza del proprio stato di salute e di appetito, in dipendenza del consumo energetico fisico e mentale, in dipendenza dell’ora effettiva del risveglio. Se uno sente la necessità di prendersi del pop-corn fatto in casa con delle banane, o anche uno strappo tipo un panino con verdure e pomodoro a metà mattina è giusto farlo. Ma vanno di sicuro messi da parte, tè, caffè, cappuccini, brioche, biscotti, integratori mineral-vitaminici-ormonali e cose di questo genere che tra l’altro non si combinano bene con la frutta e che compromettono l’efficacia depurativa del ciclo circadiano stesso. Per quanto riguarda gli sportivi, questi devono trovare il proprio equilibrio calorico e la migliore formula adatta ai propri allenamenti e alle proprie gare.
SECONDO CICLO – BILANCIAMENTO CALORICO (12-20)
Il secondo ciclo diurno va dalle 12 alle 20 e qui si concentrano il pranzo delle 13-13:30, la merenda di frutta acquosa delle 17, e la cena delle 19-19:30. Durante questo ciclo si punterà su ortaggi come pomodori, cetrioli, zucchine, peperoni, melanzane, cavoli e broccoli, pure ricchi di acqua biologica e dunque da includersi a pieno diritto nell’alimentazione. Le verdure crude sono poi ricche di verde clorofilla, la quale non riveste meno importanza del succo zuccherino della frutta. Quindi pranzo prevalentemente crudo al 60-80% e restante 40-20% di cotto, merenda fruttariana con grappolo d’uva o vasetto di mirtilli o un paio di kiwi, cena 60-80% a base di verdure amidacee cotte e restante 40-20 verdure crude.
MAI SCORDARE CHE IL BUON MANGIARE DEVE ANCHE DIVERTIRE
Questo secondo ciclo pomeridiano-serale è anche definibile ciclo appropriativo del cibo verduriano solido crudo e cotto, integrato caloricamente-energeticamente dalla porzione cotta che comprende essenzialmente risotti, minestre di verdure, patate, melanzane, gnocchi di patate e di zucca, cavolfiori, peperonata, polenta, legumi leggeri di stagione (specie lupini, fagiolini, piselli), funghi freschi e secchi, tartufi bianchi e neri. Poi si può concludere con una manciata di pinoli, noci, pistacchi e frutta secca a fine pasto. Mai scordarsi di inserire alimenti come avocado, semini, germogli, alghe, oli di oliva pregiati, ovvero cibi ricchi di Omega3 e Omega6, di glutathione e di triptofano definiti non a caso molecole del benessere.
TOLLERANZA ED ELASTICITÀ MENTALE INNANZITUTTO
Qualche strappo in direzione vegetariana, e pertanto qualche formaggio di malga, di capra, qualche mozzarella di bufala, qualche tomino di Saluzzo, qualche camembert, qualche uovo di gallina o di oca o anatra ruspanti vanno concessi a chi non ne vuole o non ne può fare a meno. Un minimo di tolleranza non fa mai male. Qualche concessione ittica alle popolazioni rivierasche e isolane può essere concessa. Una delle caratteristiche basilare del mio vitto valdiano è infatti l’essere tendenzialmente e non fanaticamente vegan-crudista, oltre che personalizzato e flessibile.
VIETATI I DOLCIUMI MA NON I DOLCI NATURALI
Quanto poi agli alimenti e alle bevande dolcificate, ai dolciumi contenenti zucchero di canna o di bietola lavorati, ai gelati e alle cioccolate con latte e zucchero, sono tutte cose da eliminare e vanno sostituite con alimenti e dolcificanti naturali come i datteri, la frutta secca, l’uva sultanina, la stevia, la manna, le patate dolci, le castagne, il castagnaccio con tanti pinoli e uvetta, lo strudel di mele senza zucchero, gli gnocchi di patate rosolati nel pan grattato e addolciti all’interno con susine secche o con marmellata di susine senza zucchero, nonché i vari dolci naturali a base di castagne o di tapioca, i vari dolci thailandesi a base di riso e di latte di cocco o di frutta tropicale cotta nella tipica foglia di banano.
DENTE DOLCE, DENTE SALATO, DENTE GRASSO E DENTE VAMPIRO
Si usa dire che l’uomo non è dominato dall’istinto, ma piuttosto dalle pessime abitudini acquisite nel tempo. Si dice infatti che l’uomo abbia alcuni punti deboli come il dente dolce (e lo abbiamo appena visto), il dente salato, per cui ama il sale (mentre esistono le olive, le spezie, le sostanze piccanti, le erbe aromatiche, le alghe, ecc), ha il dente grasso, per cui ama formaggi, fritture e lardi (mentre esistono avocado, noci e simili), ha il dente abituato al sangue e al ferro (mentre esiste una gamma di cibi alla clorofilla e al magnesio capaci di dargli molto di più). Per chi volesse approfondire questo argomento consiglio di andare a leggere questo articolo. Basta dunque un minimo di buon senso, di cultura e di scelte oculate per ottimizzare del tutto la sua dieta elettiva.
LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI
Molte domande postemi di frequente riguardano le combinazioni alimentari, le precedenze degli alimenti nel singolo pasto ed infine le varie forme di digiuno. Ricordo che le verdure crude si abbinano con tutto fuorché con la frutta, e vanno assunte come primo piatto. Così facendo ti impediscono di esagerare poi col cibo cotto, e con i loro enzimi aiutano pure a digerire il cibo cotto successivo che invece ne è meno ricco. Se uno poi alle verdure crude aggiunge semini, semi di zucca, semi di sesamo e di lino, il piatto di verdure diventa un piatto unico, per cui può non servire più farlo seguire da una portata di cotto. Qualcuno ama tagliuzzare delle mele o dell’ananas, e a volte delle uvette secche, e mescolare il tutto con le foglie verdi e spesso amare del radicchio e del tarassaco. Questo ha una sua logica e non è vietato. Tuttavia personalmente preferisco l’abbinamento con olive verdi o nere, con qualche cipollina o con qualche cipolla cruda. Chiaro che non vanno mai scordati i ravanelli, le rape piccanti, i crauti, le rape sotto vinaccia di stagione, ovvero la magnifica brovada friulana, purché priva di bruttezze come il musetto.
SEMIDIGIUNO, DIGIUNO SECCO, DIGIUNO IDRICO, DIGIUNO INTERMITTENTE
Per il semidigiuno o le diete riduttive di tanto in tanto non ci sono problemi. Possono dare un aiuto specialmente dopo le feste dove la gente si riempie di manicaretti che la intasano. Quanto ai digiuni si hanno a disposizione il digiuno stile Arnold Ehret che ammette dei succhi di agrumi, il digiuno sheltoniano che ammette acqua distillata o acqua leggera a bassissimo contenuto di minerali, e il digiuno secco di Sergej Filonov che esclude ogni cosa eccetto l’aria. Alla fine, credo che anche qui debba prevalere il buon senso e la logica. Ogni forma di digiuno non è altro che una accelerata depurativa. Se è vero che un lungo digiuno idrico sheltoniano assistito di 30 giorni, o un digiuno secco filonoviano assistito max di 10-15 giorni possono dare risultati spettacolari, credo molto di più al digiuno secco intermittente a casa propria, eventualmente ripetuto una o due volte al mese.
TERZO CICLO – IL CICLO NOTTURNO (20-4)
Per quanto bravi si possa essere, i 2 cicli diurni appena citati possono contenere sicuramente degli errori poiché includono giudizi e pregiudizi umani di vario genere. Il ciclo notturno invece (dalle ore 20 alle 4 del mattino seguente) non conosce smagliature e imperfezioni perché il corpo lavora molto più di notte che di giorno e lo fa in modo perfetto. Siamo infatti nelle mani dell’unico medico affidabile al mondo, che è il nostro medico interiore, il nostro angelo custode personale, quello che ci conosce ormai a memoria e che rispetta -a differenza dei medici normali in circolazione- le Leggi Universali di Madre Natura. Ed è questo straordinario medico, unico al mondo, che sa ritoccare e rimediare nei limiti del possibile le imperfezioni e le incongruenze riguardanti il nostro organismo.
IL TRITTICO RETINA-PINEALE-IPOFISI
Durante questo ciclo notturno entrano in funzione i massimi sistemi, in particolare il sistema emuntorio (specie fegato-intestino-reni-pelle), il sistema endoteliale (nervi-sistema nervoso-midollo), il sistema endocrino. In aggiunta a tutto questo abbiamo a disposizione un gruppo funzionale operante in sincronia ed interconnesso mediante tubicini di ingresso ed uscita, e formato dal trittico retina-pineale-ipofisi, il quale è in grado di garantirci un apporto proteico aereo alternativo e in parte sostitutivo o meglio integrativo di quello nastro-intestinale che è generalmente surriscaldato ed iper-sfruttato. Se un singolo elemento del trittico non funziona, mette in crisi pure gli altri due.
IMPORTANZA DEL SOLE GUARDATO NEGLI OCCHI E IMPORTANZA DEL SANGUE SCORREVOLE
La retina cattura i raggi solari e l’energia elettromagnetica proveniente dallo spazio. La pineale si avvale della melatonina, carburante indispensabile per un buon sonno notturno soprattutto nelle ore precedenti la mezzanotte e fino alla 1 circa. Melatonina che viene rimboccata dalla sua cugina serotonina, creata e poi pompata verso l’alto nelle ore serali dai neuro-trasmettitori operanti nell’intestino tenue (ileo-digiuno-duodeno) e in coppia con il microbioma intestinale. Questa operazione complessa e delicata richiede sangue fluido, alcalino ed enzimizzato oltre che velocità operativa istantanea. Se il metabolismo arranca impigrito i miracoli e i rimbocchi non avvengono e il corpo ne soffre enormemente.
L’ipofisi o pituitaria infine si avvale dell’azoto che costituisce circa l’80% dell’aria atmosferica. Alla fine di questo discorso, sole più serotonina più azoto danno luogo alla somatotropina naturale aerea, una specie di iniezione ormonale e proteica a costo digestivo zero, nota anche come ormone della crescita.
È chiaro quindi che i cicli circadiani influenzano in maniera significativa il nostro benessere. Se rispettati come linea guida, in concomitanza con il Vitto Valdiano e gli altri comportamenti e abitudini virtuose (esercizio fisico, yoga, respirazione, esposizione solare, bagni in acqua di mare, docce fredde), assicurano il raggiungimento e il mantenimento di un livello di benessere ottimale.
Valdes Sepich Vaccaro
ciao carissimo Valdo, ti ringrazio immensamente per questa tesina… l’aspettavo da tempo…
mi sono accorta che ci sono delle incongruenze in due punti, che potrebbero in confusione…
ti ringrazio ancora infinitamente tanto per il lavoro che fai ogni giorno per tutti noi…
vera