LETTERA
INIZIATIVA FRUSTAGLIA PER UN RADICALE CAMBIAMENTO DIETA NEGLI OSPEDALI
Ciao Valdo. Credo sia lodevole e davvero degna di segnalazione l’iniziativa promossa e portata avanti dal dottor Antonino Frustaglia, cardiologo e geriatra direttore dell’Istituto Redaelli di Vimodrone-Milano che si è proposto di introdurre nel suo ospedale una tipologia di intervento basata sul potere curativo del cibo. Un intervento mirato a favorire una marcata e consistente introduzione delle proteine vegetali rispetto a quelle animali, pur dando la libertà all’ammalato di scegliere. Cosa analoga per i dipendenti. Il tutto è accompagnato da una formazione sia degli ammalati che del personale finalizzata ad imparare cosa mangiare secondo il proprio stato di salute. L’orientamento è quello di spostare le scelte verso le proteine vegetali, cosa che attualmente, sia nelle strutture ospedaliere che nelle strutture istituzionali è considerata quasi blasfema.
SORPRESA POSITIVA SIA PER I PAZIENTI CHE PER IL PERSONALE
Teniamo conto, afferma il dr Frustaglia, di una popolazione sia di operatori che di pazienti abituati a dare una valenza dominante alle proteine animali per cui l’aspetto educazionale consiste nell’avvicinare sia i malati che il personale ad un tipo di alimentazione che privilegi le proteine vegetali. I risultati conseguiti finora da questa nuova esperienza sono stati estremamente soddisfacenti. Da una parte gli ammalati sono rimasti sorpresi di scoprire un potere del cibo a cui non avevano mai dato peso, dall’altra i dipendenti hanno scoperto la possibilità di fare prevenzione nell’ambito del lavoro.
SCARSA COLLABORAZIONE DALLE FAMIGLIE DEI MALATI
La sfida che stiamo percorrendo è aiutare il personale ad invecchiare bene senza ammalarsi di tutte quelle malattie cardiovascolari, degenerative o neoplastiche che sono chiaramente correlate all’utilizzo di cibi inappropriati. L’ispirazione è arrivata dalle teorie di Colin Campbell e del dottor Ellestyn, soprattutto quest’ultimo riguardo l’ulteriore restrizione di grassi compreso l’olio di oliva. Per i malati di cancro le difficoltà dipendono dall’atteggiamento poco collaborativo dei parenti del malato che sono ancora legati al fascino delle proteine cosiddette nobili.
IL CAMBIAMENTO DEVE AVVENIRE ALL’INTERNO DEI NUCLEI FAMILIARI
È molto importante seguire passo dopo passo l’ammalato e la famiglia in quanto il cambiamento non è solo dell’ammalato ma anche della famiglia, nel momento in cui l’ammalato ritorna nel nucleo familiare perché, a quel punto, il cambiamento di stile di vita coinvolge tutti i parenti. Il dr Frustaglia parla del suo ospedale come di una struttura che si pone un po’ all’avanguardia rispetto a ciò che c’è mediamente negli ospedali.
UNA INIZIATIVA MERITEVOLE DI AMPLI SVILUPPI
Vorrebbe che questa iniziativa si moltiplicasse in lungo e in largo. “Siamo noi indietro, noi sanitari, rispetto all’utilizzo del cibo come agente curativo. Siamo indietro noi medici in primis e così pure le strutture sanitarie”. Per chi fosse interessato all’intervista completa, ricca di ulteriori interessanti indicazioni. Con affetto Elena
RISPOSTA
CHIUNQUE REMI CONTRO IL SISTEMA DEI MATTATOI VA FORTEMENTE ELOGIATO
Ciao Elena. Trovo di notevole importanza di questa notizia e il dr Antonino Frustaglia va elogiato ed incoraggiato a non mollare, visto che non è difficile immaginare le difficoltà che si trova a dover affrontare tutti i giorni. Andare oggi controcorrente nel settore alimentazione significa infatti attirarsi gli strali e le frecce avvelenate di un potere sanitario più che mai legato alle proteine cosiddette nobili e ai fornitori di tali prelibatezze.
Valdo Vaccaro
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