LETTERA
UN’INTERA SETTIMANA SENZA COLICHE
Buongiorno dottore. Anzitutto buon week-end e buona Domenica delle Palme. Le scrivo per festeggiare con lei un’intera settimana senza coliche. Mi rendo conto che può sembrare poco, ma i grandi cammini iniziano con i piccoli passi, no? E allora, un passo alla volta ci stiamo provando.
Non mi dispiacerebbe ricevere qualche suo consiglio per variare quanto più possibile la mia alimentazione. Un saluto con affetto.
Adriana
*****
RISPOSTA
COL PASSO DOPO PASSO SI PUÒ ANDARE LONTANO
Ciao Adriana. Condivido senz’altro la tua soddisfazione per questi primi importanti e significativi risultati sul piano delle coliche. La politica del passo dopo passo non è affatto da condannare ma va al contrario incoraggiata.
CIBO SEMPLICE INNANZITUTTO
Per quanto concerne i consigli di buona alimentazione e di contemporanea estensione della varietà nei cibi, ti ricordo che i più qualificati nutrizionisti, quelli più esperti, competenti e trasparenti, hanno da lungo tempo emesso delle sentenze inequivocabili a proposito del cibo. La vera risposta a una buona nutrizione sta tutta nella semplicità del cibo e nella qualità del medesimo. Il corpo in realtà richiede molto meno cibo se lo selezioniamo meglio e se la qualità è elevata.
PRIORITÀ PER ALIMENTI VITALI E AD ALTA VIBRAZIONE
Dobbiamo dare pertanto priorità assoluta a una dieta vitale che soddisfi i requisiti vibrazionali e radianti della scala Simoneton, nonché a una dieta digeribile che fabbrichi buon sangue fluido e privo di viscosità, in grado di soddisfare i requisiti di Padre Taddeo, per cui “Nessuno al mondo muore di cardiopatie o di cancro, ma tutti muoiono di sangue guasto”.
INETTITUDINE MEDICA A MIGLIORARE LA FORMULA DEL SANGUE
Ed è così che si spiega l’inettitudine, l’incapacità e l’imperizia della curomania-medica-sul-sintomo a risolvere le malattie e a riequilibrare in modo coerente e definitivo la salute dei pazienti. I medici fanno di tutto e di più, anestetizzando, tagliando, raschiando, asportando e ricucendo, ma nulla fanno e nulla sanno e vogliono fare per migliorare il punto saliente della salute, ossia la formula del sangue, quando nessuno al mondo esce dal proprio tunnel patologico senza prima risolvere il fattore chiave, ovvero la formula fluida e sgrassata del proprio sangue.
POCHI PALETTI ETICI ED ESTETICI E MASSIMO AMPLIAMENTO DELLE SPECIE VEGETALI
Nella mia visuale vegan-crudista tendenziale, parlo sempre di cibo innocente, piacevole, sostenibile e personalizzabile secondo i propri gusti ed esigenze di persone uniche al mondo come tutti noi siamo.
Pertanto i soli paletti inamovibili riguardano il cibo contaminato dalle indicibili sofferenze nelle stalle e nei macelli. Per il resto basta applicare i principi della logica e del buon senso, oltre a quelli dettati dai nostri sensori di fame e di sete. Sono chiaramente per un ampliamento delle specie vegetali assunte. Troppo importanti i funghi, le alghe e le piante selvatiche per restare ai margini, per non essere prese in attenta considerazione.
VERDURE DEPURATIVE E FRUTTA ACQUOSA IN PRIMAVERA
Ogni stagione ha i suoi punti fermi. In questo momento dell’anno vanno privilegiate le verdure depurative, con carciofi e finocchi crudi in testa, con radicchi, tarassaco, asparagi, ortiche, crescione, ravanelli, rape piccanti, acetosa, silene, valeriana, malva, rucola, lattuga, lattuga belga, cavoli, germogli di luppolo e di pungitopo, germogli di alfa-alfa e dei vari legumi, cetrioli, pomodori, senza dimenticare la frutta agra del tardo inverno che fa man mano posto a quella acquosa di fragole e ciliegie, dell’uva ribes e dell’uva spina, dei lamponi e dei mirtilli, delle more di rovo e di gelso, dei meloni e delle albicocche, delle nespole giapponesi e delle pesche, degli ananas e dei manghi, degli avocado e delle papaie. Nessun freno a quanto il mercato ci offre, chilometro zero o chilometro 10 mila poco importa.
TANTA ELASTICITÀ MENTALE E VASTA AMPIEZZA NELLE SCELTE
Ovvio che non vanno dimenticati i cibi cotti con opportuni limiti ed intelligenza culinaria, e qui entrano tutti i vegetali amidacei non sbucciati e tutti i cereali preferibilmente a basso livello di glutine, con opportuno intenerimento nell’acqua in fase di pre-cottura. Nei secondi piatti di pranzo e cena, che seguono la prima portata di verdure crude, si parla di patate, patate dolci, rape, bietole rosse, fagioli, piselli, fagiolini, lupini, lenticchie, legumi vari, aglio, cipolle, porri, ceci, verze, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, radici amare, zucche, zucchine, melanzane, topinambur.
ESTRATTI E STUZZICHINI
Gli estratti classici di carote, sedano e ananas, con pizzico di peperoncino, di zenzero e di semi di zucca in funzione antiparassitaria intestinale, trovano stabile spazio. Stuzzichini tipo olive, peperoni, carciofini, capperi, pomodori secchi e simili sono non solo ammessi ma anche suggeriti. Frutta secca, frutta da guscio, semini di zucca e semini vari, germe di grano, svolgono un ruolo determinante in una dieta ideale.
NIENTE RINUNCE, ASTINENZE E PRIVAZIONI FINI A SE STESSE
Non ho mai pensato di ridurre o di escludere purea di patate, peperonate, minestre vegetali cotte per 15 minuti e non oltre, pasta e pizza vegetariane, farinate di ceci, al limite frittatine alle verdure, al limite qualche uovo da animali ruspanti, al limite qualche formaggio di malga purché privo di caglio animale, al limite estremo qualche pesciolino azzurro per la gente delle coste e delle isole, sempre con in testa il principio della soddisfazione e della sopravvivenza umana basata sul minimo impatto possibile con le risorse della natura, e sul minimo sacrificio e la minima sofferenza a carico delle altre creature.
Valdo Vaccaro
*****
LETTERA
NON RIESCO A CAPIRE COSA SUCCEDE DENTRO DI ME
Com’è possibile mi chiedo? Le riscrivo prima di quanto avrei voluto, Dottor Vaccaro, perchè con mio grosso dispiacere ho riavuto due coliche in due giorni. Alimentazione? Stress? Scioglimento calcoli? Gonfiore intestinale? Onestamente non saprei proprio. L’unica cosa che posso fare per aiutarla a capire è dirle ciò che ho mangiato in questi ultimi due giorni.
MENU DELLA DOMENICA
1) Colazione con latte di soia e fette biscottate. 2) Pranzo 40 gr pasta al pesto, patate al forno con piselli e carote bollite, cono gelato Valsoia. 3) Cena con pane cotto al forno, più patate broccoli, peperoni, piselli e fagiolini.
MENU DEL LUNEDÌ
1) Colazione con budino alla vaniglia di soia. 2) Pranzo con hamburger di qinoa più carciofi e patate. 3) Cena con pasta e fagioli. Tra il pranzo e la cena di lunedì mi sentivo già gonfia ma, essendo riuscita ad andare in bagno, pensavo che il più fosse andato a buon fine, e invece ho avuto una colica dopo cena di un paio d’ore.
MENU ODIERNO DEL MARTEDÌ
1) Colazione con biscotti alle mele fatti in casa a base di farina e olio. 2) Pranzo con formaggio Valsoia più crostini e pasta con pomodorini. Subito dopo pranzo ho avuto una colica che solo adesso in serata sta scemando, dopo ben 6 ore di sofferenza,leggera non marcata ma presente ed ovviamente non cenerò perché voglio evitare il copione di ieri.
NON MI PARE DI AVER COMMESSO DEGLI STRAFALCIONI ALIMENTARI
Onestamente non ho fatto chissà quali porzioni. Oddio ho fatti 3 pasti in cui mi sentivo soddisfatta ma non strapiena. Non capisco allora com’è possibile avere due coliche in due giorni dopo un’intera settimana di tranquillità che evidentemente non ho fatto neanche in tempo a festeggiare. Grazie.
Adriana
*****
RISPOSTA
MOLTI ERRORI DI CONCETTO E DI IMPOSTAZIONE NEL TUO MENU
Ciao Adriana. Ovvio che non sono in grado di ribadire e ripetere contatti con le stesse persone, visto che sono sommerso da 100 messaggi al giorno. Onestamente, quando ti ho risposto 3 giorni fa, non ti pensavo così sprovveduta in fatto di alimentazione vegan-crudista tendenziale o comunque di alimentazione virtuosa basata sui miei insegnamenti. Davo per scontato che tu avessi un minimo di preparazione igienistico-alimentare e che tu stessi leggendo alcuni miei libri o alcune mie tesine. Evidentemente non era così. Stai in effetti facendo di tutto e di più per darti la zappa sui piedi, e poi ti meravigli se arrivano le coliche.
COLAZIONI ALLUCINANTI PRIVE DI SPREMUTE E PRIVE DI FRUTTA
Come si fa, mi chiedo, sbagliare in modo così eclatante e sistematico la prima colazione? Predico da anni fino alla noia che ci sono dei cicli circadiani di 8 ore cadauno che ci aiutano a capire come funziona il corpo nelle 24 ore e ci aiutano pure ad impostare i nostri pasti in modo sensato e razionale. Fondamentale partire al risveglio con un abbondante succo di agrumi, arance o pompelmi, o con delle fette di melone, o con una terrina di fragole, proseguendo a metà mattina con altra frutta in ossequio al ciclo ripulitivo che va dalle 4 am alle 12, per cui la frutta, ripulendo e nutrendo nel contempo rimane il cibo ideale per la prima metà della giornata. Concessa pure la centrifuga o l’estratto di carota-sedano-ananas o carota-sedano-mela-zenzero a metà mattina o anche la banana e il pop-corn fatto in casa, per chi consuma di più.
SISTEMATA LA FRUTTA LONTANO DAI PASTI, PRANZO E CENA ENTRANO NEL CICLO ALIMENTARE CHE VA DALLE 12:00 ALLE 20:00
Quando uno ha collocato tutta la frutta lontano dai pasti principali e dunque in mattinata, priva di latte, di pani, di biscotti e simili, con una aggiunta alle 17:00, ha già risolto al meglio il 50% della tua giornata alimentare. Resta a quel punto da sistemare pranzo e cena, che diventano pasti crudo-verduriani nel primo piatto e pasti di completamento cotto-virtuoso nella seconda portata.
TUTTO SBAGLIATO ANCHE A PRANZO E CENA
E invece continui a sbagliare tutto a pranzo e cena, scordando le regole appena accennate, ignorando che il primo piatto di ingresso deve essere sempre una terrina di verdure crude, tipo lattuga e ravanelli, oppure radicchio e carote e tarassaco, oppure cavolo e cipolla, oppure carciofi crudi, oppure finocchi crudi, il tutto da masticarsi accuratamente e con calma? Al primo piatto segue un secondo che definisco a piacere, basato su patate e legumi, oppure su peperonata, oppure su pasta al pomodoro o al pesto, oppure su pizza vegetariana, oppure su zuppa di verdure cotta in pentolino normale non oltre 15 minuti, oppure su cereali, sempre accompagnati da condimenti tipo olio extravergine e limone o extravergine e aceto non pastorizzato di vino, o aceto di mele, o aceto balsamico.
ALTRE IMPRECISIONI
Come si fa poi ad abbinare il pane cotto al forno con le patate, mescola improponibile? Come si fa a non sapere che le fette biscottate e persino i pani sottoposti a temperature oltre i 120 gradi producono acrilamide, un veleno micidiale? Siamo piuttosto lontani dall’arte del mangiare vegan-crudista. Il segreto della salute a tavola sta in una dieta semplice, sostenibile, piacevole, sobria, innocente e digeribile. È così difficile arrivarci, mi chiedo?
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti