LETTERA
ALTRA CONFESSIONE DELL’ULTIMO ISTANTE
Caro Valdo, per tua informazione, nel caso te la fossi persa, ecco un’altra confessione “alla Pasteur”, che sta mettendo a nudo ulteriori magagne mediche. Un grande abbraccio. Simone (http://www.ccdu.org/comunicati/inventore-adhd-malattia-fittizia)
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COMMENTO
INTERESSANTE LEGGERE GLI INFIORATI E CERVELLOTICI REPORT MEDICI, SU UNA PATOLOGIA INESISTENTE
ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), è la sigla della sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e integrazione sociale dei bambini. Un disturbo eterogeneo e complesso, multifattoriale che nel 70-80% dei casi coesiste con uno o più altri disturbi come il disturbo oppositivo-provocatorio, i disturbi della condotta, i disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia e disgrazia), i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo da tic, il disturbo bipolare.
FARMACI PRESCRITTI E ASSUNTI ANCHE DA BAMBINI ITALIANI
Per la normalizzazione del comportamento di alcuni pazienti iperattivi e con deficit d’attenzione si sono rivelati efficaci, unitamente a terapie comportamentali, a cambiamenti dello stile di vita e ad interventi psicoterapeutici anche trattamenti con farmaci contenenti metilfenidato e atomoxetina. L’8 marzo 2007 l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato l’uso di tali presidi terapeutici anche in Italia. Nel nostro paese gli adolescenti e i bambini in cura, ad aprile 2010, erano circa 1600.
IPOTESI DI RITO E AUTENTICHE BALLE SU FATTORI CAUSANTI
Una specifica causa dell’ADHD non è ancora nota. Ci sono tuttavia una serie di fattori che possono contribuire a far nascere o fare esacerbare l’ADHD. Tra questi ci sono fattori genetici e le condizioni sociali e fisiche del soggetto. Secondo la maggior parte dei ricercatori e sulla base degli studi degli ultimi quarant’anni il disturbo si ritiene abbia una causa genetica. Studi su gemelli hanno evidenziato che l’ADHD ha un alto fattore ereditario (circa il 75% dei casi). Altri fattori sono legati alla morfologia cerebrale, o anche possono essere legati a fattori prenatali e perinatali o a fattori traumatici. L’ADHD si presenta tipicamente nei bambini. Si stima che, nel mondo, colpisca tra il 3% e il 5% dei bambini. Si stima che il 4,7% di statunitensi adulti conviva con l’ADHD.
STIMOLAZIONI ANFETAMINICHE
I farmaci stimolanti usati sono il metilfenidato (Ritalin, Metadate, Concerta), le dextromethamphetamine (Dexedrine e Desoxyn), le anfetamine (Adderall) e le lisdexamfetamine (Vyvanse). Questo tipo di farmaci incrementano il livello di dopamina e creano dipendenza. Atomoxetina (Strattera) e Guanfacina (Intuniv) sono i soli farmaci non stimolanti approvati per la cura dell’ADHD.
UN CLAMOROSO CASO DI DISEASE-MONGERING
L’ADHD sarebbe dunque una delle varie sindromi scoperte e introdotte nel prontuario negli ultimi 50 anni con modalità arbitrarie, vale a dire in base non a rigidi criteri neurologici, ma in base a criteri comportamentali, ossia morali. Secondo questa impostazione, che si rifà alle teorie di Thomas Szasz, l’ADHD sarebbe un disturbo non solo senza vere e proprie basi fisiologiche, ma anche senza una sintomatologia chiara e univoca. I critici più estremisti insinuano che questo sarebbe un caso di disease-mongering, ripreso negli anni ’80 dal passato per creare un nuovo mercato di farmaci.
NON DIMENTICHIAMOCI DI THOMAS SZASZ
Due parole su Thomas Szasz (1920-1912), possono essere a questo punto illuminanti. Filosofo e pschiatra statunitense di origine ungherese Thomas Szasz, eroe della libertà, pionere della critica dell’istituzione psichiatrica e massimo rappresentante del movimento anti-psichiatriatrico, queste le sue credenziali.
PENSATORE LIBERTARIO CON MOLTE OPERE MERITEVOLI DI ESSERE LETTE
Eminente pensatore libertario, della vasta bibliografia di Szasz sono stati pubblicati in Italia numerosi libri, tra i quali “Legge, libertà e psichiatria” (Giuffre’), “I manipolatori della pazzia” (Feltrinelli), “La schiavitù psichiatrica” (Il Saggiatore), “Disumanizzazione dell’uomo. Ideologia e psichiatria” (Feltrinelli), “Il mito della droga: la persecuzione rituale delle droghe, dei drogati e degli spacciatori” (Feltrinelli), “Il mito della psicoterapia: la cura della mente come religione, retorica e repressione” (Feltrinelli), “Sesso a tutti i costi: l’allarmante verità sulle odierne terapie sessuali” (Feltrinelli), “Schizofrenia: simbolo sacro della psichiatria” (Armando), “Farmacrazia: medicina e politica in America” (Spirali).
IL MITO DELLA MALATTIA MENTALE
Nel saggio “Il mito della malattia mentale” del 1961, Szasz espone la sua tesi di fondo, che contesta i fondamenti epistemologici del concetto di malattia mentale. Egli analizza la struttura ideologica della psichiatria e ne mette a nudo le contraddizioni. Szasz sostiene che l’espressione “malattia mentale” sarebbe una combinazione internamente incoerente di un concetto medico e uno psicologico, ma sarebbe popolare perché legittima l’uso della psichiatria per controllare e limitare la devianza dalle norme sociali.
CONCLUSIONE
La medicina, ancora una volta, non ne viene fuori affatto bene. Come inventi una malattia inesistente, trovi immediatamente degli apparati istituzionali pronti a sniffare il business e quindi a captare il progetto e a costruirci sopra fantasiose eziologie, derivazioni genetiche, implicazioni auto-immuni, con tanto di inserimento nei testi universitari e nei repertori medici.
Valdo Vaccaro
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