LETTERA
Salve Valdo, non passa giorno che non legga le sue tesine. Sono una 54enne che circa 2 mesi fa ha scoperto il suo libro, e che ora segue uno stile di vita improntato a quei consigli, trovandolo altamente gratificante sia da un punto di vista morale che fisico.
Un paio di dubbi. Ho conosciuto personalmente Carmelo Scaffidi. Dopo una visita e una bella chiacchierata, mi ha consigliato degli integratori di alghe e funghi per i miei acciacchi.
Sinceramente sono rimasta perplessa, leggendo che lei è contrario persino al polline (che io ritengo poi un dono naturale insostituibile). Cosa mi dice a tal proposito?
Secondo dubbio. Leggendola, e leggendo pure i libri di Costacurta, e sentendo pure Scaffidi, non ho inteso ancora bene quale dieta seguire per migliorare la mia broncopatia ostruttiva. Premetto che da due anni seguo la macrobiotica di Pianesi, con scarsi risultati.
La saluto cordialmente. Naty
RISPOSTA
Ciao Naty, devi mettere in conto che nessuna persona al mondo è fatta in fotocopia, e che pertanto qualche differenza esiste sempre, anche tra amici ed anche tra fratelli.
Carmelo Scaffidi ha una storia precisa e particolare, e si nutre culturalmente dal filone della terapeutica tedesca (rilanciato in Italia attraverso l’opera di Lezaeta e di Costacurta), e dal filone dell’igienismo naturale sheltoniano.
Il fatto che abbia operato per anni a fianco di Luigi Costacurta ti fa capire quanto forte possa essere l’anima terapeutica lezaetiana, fatta anche di pozioni e aromi, di cataplasmi e di erbe, che esiste e persiste irresistibilmente in lui.
Il passaggio da quella idea e da quella metodologia, all’igienismo naturale americano, più rigoroso e sistematico, quello della totale astensione dalle cure, non avviene sempre in modo liscio e scontato.
Tieni presente che in ogni terapeuta si nasconde un po’ la figura del medico che interviene con qualcosa a modificare in meglio l’andamento della patologia.
La grossa differenza tra il medico e l’igienista stile Scaffidi è che quest’ultimo intende i suoi rimedi (mai farmacologici e mai eccessivamente invasivi o dopanti) come qualcosa di rigorosamente provvisorio ed interlocutorio, sapendo benissimo che l’obiettivo è coadiuvare e non guarire, visto che non esistono guarigioni ma solo auto-guarigioni.
Il suo è lo zuccherino, più strategico e psicologico che realmente incisivo, che viene dato in fase di emergenza, anche per mettere a suo agio le persone abituate sempre a ricevere una determinata prescrizione, e a non tornare a casa a mani vuote.
Alcune terapie, tipo i cataplasmi di fango e gli sfregamenti della pelle con panni umidi in favore di un bilanciamento termico, hanno sicuramente un valore aggiuntivo e coadiuvante, e rientrano nei comportamenti virtuosi che non hanno mai contenuto magico, ma danno semplicemente al sistema immunitario la possibilità di rinforzarsi tramite lo stop alle dispersioni energetiche digestive. Per quanto mi riguarda, pongo ogni mio intento nell’insegnamento igienistico e nella formazione di una cultura alternativa a quella corrente.
Penso di avere una notevole esperienza auto-terapeutica, mentre non ho mai esercitato, e questo mi pare ovvio e scontato, attività clinica. I lati che ci uniscono e che combaciano sono quelli relativi all’obettivo finale, che è quello di dare cultura igienistica al sofferente e di metterlo al più presto nelle condizioni di riprendersi, senza l’ausilio di farmaci, di operazioni, di materiale drogante e dopante, quello di liberarlo ed emanciparlo dalla schiavitù della farmaco-medicalizzazione.
Il discorso delle alghe, intese ad apportare più iodio o magnesio, serve fino a un certo punto. Il discorso sul polline, sul miele, sul propoli e la panna reale, serve fino a un certo punto.
L’igienismo dà priorità assoluta alla nutrizione naturale e non a fenomeni di apporti strani e speciali. E ha ragione, per due motivi precisi. Primo, perché esiste in biochimica una legge del minimo del barone von Liebig, che nessuno ha mai potuto contestare, per cui l’assorbimento dei singoli micronutrienti avviene in modo commisurato alla percentuale minima di combinabilità con le altre sostanze presenti, per cui portare 10 chili di vitamina C o di iodio, significa soltanto avvelenarsi, visto che il corpo ne utilizza 5 mg e tutto il resto diventa veleno da espellere.
Secondo, perché quando una sostanza produce effetti esilaranti e stimolanti, essa crea pure le premesse per una fase depressiva, per cui va contro lo stato di equilibrio e di quella non-dipendenza dalle sostanze, che caratterizza da sempre il buon insegnamento della scienza igienistica.
Quanto alla macrobiotica di Pianesi, non conosco Pianesi e nessuno si offenda. Mi basta la certezza che la macrobiotica non ha niente a che fare purtroppo col miglioramento della salute in linea generale.
Esiste certamente qualche macrobiotico che si difende bene, perché mescola alcuni suoi principi igienistici derivanti dalla logica o da quel po’ di tradizione virtuosa che non manca mai, con alcuni aspetti positivi della macrobiotica stessa (lotta allo zucchero e alle bevande alcoliche), senza cadere negli strafalcioni della cottura e negli elogi del sale e dello yang a scapito dello yin. Non mi sorprende dunque il fatto che due anni di oshawanismo non ti abbiano portato nulla di buono.
Nessuno al mondo del resto è in grado di guarire, e questo è da ribadire con forza ed in continuazione. Non esiste ciarlatano medico o non-medico, non esiste individuo o scuola, capaci di rinormalizzare il corpo umano. Nemmeno l’igienismo naturale ti può guarire.
L’unica scuola giusta al mondo è quella capace di darti una valida educazione salutistica, e di responsabilizzarti, prendendo in mano le tue sorti e le tue scelte di vita, in modo tale che il tuo sistema immunitario non venga più calpestato, ostacolato, ignorato e paralizzato da digestioni lunghe ed impossibili, da vaccinazioni disastrose e da cure farmacologiche orripilanti. La scuola igienistica ha l’ambizione e la pretesa di fare esattamente questo, e di farlo meglio di ogni altra scuola al mondo.
Cosa sono i bronchi
Veniamo ora alla tua broncopatia. I bronchi sono quei due condotti che derivano dalla biforcazione della trachea e formano delle diramazioni che si incuneano all’interno dei polmoni per terminare collegati con sottilissimi tubicini e vescichette polmonari, dove avviene in continuazione il miracolo della vita, ovvero lo scambio gassoso tra l’aria esausta, mista ad altri residui organici gassosi ed espulsa mediante l’espirazione, e l’aria fresca che prendiamo dall’esterno mediante l’inspirazione.
Il ruolo dei bronchi è infatti quello di rendere possibile al meglio tale scambio. Un apparato dunque di fondamentale importanza al pari dei polmoni, in quanto coinvolto nella funzione respiratoria, quella che, con un banale blocco di soli 3 o 4 minuti, ci manderebbe all’altro mondo.
Le malattie dei bronchi sono causate dall’aria scadente e viziata, dall’aria inquinata, dal fumo attivo e passivo di sigaretta, dalla respirazione patologica (corta, ansimante, incompleta, aritmica), e dalle putrefazioni intestinali.
Qualcuno può obiettare cosa mai possa centrare l’intestino coi bronchi e coi polmoni. C’entra eccome, se solo riusciamo a capire il ruolo basilare della nostra epidermide come secondo rene e secondo polmone dell’organismo.
Il ruolo respiratorio e traspirativo dell’epidermide
La nostra pelle serve per respirare, per dare una mano ai polmoni e ai bronchi. Ma per fare questo deve essere tenuta in forma perfetta, cioè libera di traspirare (nudismo, movimento, sole) e irrorata di sangue (digestioni semplici e leggere prive di quelle leucocitosi e di quei surriscaldamenti putro-fermentativi che derivano dall’alimentazione carnea).
Quando si creano problemi digestivi, ci sono processi irritativi e processi infiammatori. L’infiammazione dell’intestino è di portata globale e implica congestione sanguigna, ovvero richiamo di sangue da ogni parte del corpo per far fronte all’emergenza in atto.
L’uomo in questi frangenti diventa come un pomo difettivo, dal guscio esterno freddo e dall’interno surriscaldato, dagli organi gonfi ed ipertrofici e dagli arti freddi e paralizzati. Freddo e anemico nell’epidermide o nella scorza esterna, sanguigno e febbricitante nelle mucose o nella scorza interna.
Il meccanismo della catarro-formazione
La pelle sottile, fredda e smorta non è in grado di fare il suo lavoro traspirativo, per cui tutto l’onere della respirazione ricade sul sistema broncopolmonare.
L’inattività della pelle rende più difficile l’espulsione delle sostanze dannose e tossiche, le quali, a questo punto, non hanno altra scelta che cercare la via esterna attraverso le mucose che si irritano, si infiammano e si acidificano, producendo catarro. Le impurità quali la polvere, i gas tossici, il fumo, le sostanze chimiche odorose, compromettono ulteriormente la funzionalità dei bronchi.
Le malattie bronchiali prendono poi diversi nomi come bronchite acuta, catarro bronchiale, bronchite cronica, bronchite asmatica, bronco blenorrea, broncopatia ostruttiva, tosse canina, tosse convulsiva, e via avanti.
Rimedi naturali
I rimedi a tutto questo esistono e sono molto efficaci. Prima cosa normalizzare la digestione. Un breve digiuno, e una dieta vegana-crudista rigorosa, sono il non-plus-ultra. Frutta e verdura da adottare come compagne inseparabili, con margini riservati a cereali integrali, pane e patate, ovvero ad amidi naturali.
Minimizzare qualsiasi alimento o bevanda che vada a togliere spazio alla frutta, che faccia concorrenza alla frutta, che impedisca il processo di massimizzazione nell’apporto di prezioso succo zuccherino a favore del sistema.
Secondo punto, curare in modo maniacale la rieducazione respiratoria, praticando esercizi all’aria aperta tre volte al giorno, basati essenzialmente sul metodo yoga del ritmo 1-4-2 più qualche apnea a vuoto intercalata a piacere, facendo attenzione in fase inspiratoria di espandere prima la parte bassa, come a voler mandare in fuori la pancia, e poi sollevando il diaframma e riempendo a tutta i polmoni stessi fino a far rialzare le scapole.
Il trattenimento quadruplo implicherà uno sforzo di resistenza, e l’espirazione doppia rispetto all’input, avverrà lentamente rispettando i tempi, che all’inizio avverranno con orologio sott’occhio. Il ritmo 1-4-2 diverrà 2-8-4 e poi avanti ancora, in rapporto alla capacità polmonare, ed anche alla bravura respiratoria di ciascuno.
Sole, mare, pinete marine e spiagge sono il massimo. Belle camminate ossigenanti lungo i sentieri di montagna medio-bassa vanno pure bene. Ginnastica aerobica, nuoto e nudismo fanno benissimo.
Bagni caldi e freddi alternati, sfregamento della pelle e docce al basso ventre, sono tutte azioni coadiuvanti e utili a stimolare la circolazione e a ridistribuire in modo omogeneo la temperatura del corpo e l’irrorazione sanguigna, sempreché le digestioni diventino sistematicamente leggere e virtuose, perchè quello è il punto chiave. È chiaramente consigliato di sfruttare al massimo il fattore stagionale.
Nessun cataplasma e nessun bagno potrà mai sostituire la virtuosità della dieta. Nessun fattore coadiuvante potrà mai superare il giusto atteggiamento culturale, emozionale, estetico e spirituale. Vietati i farmaci e vietati gli integratori. Vietati i tatuaggi e vietate le creme.
Valdo Vaccaro
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