LETTERA
LA CELLULITE DA FEGATO INTOSSICATO
Buonasera dr Vaccaro, le vorrei chiedere un consiglio. Dopo che mi è stato detto che la cellulite che ho sulle cosce e sui glutei è dovuta a un fegato intossicato, sono stata incuriosita da un libro che tratta di come effettuare un lavaggio epatico per eliminare calcoli attraverso l’utilizzo di succo di mela, olio extravergine d’oliva, succo di pompelmo o spremuta d’arancia e di limone, ed infine sali di Epsom o sale inglese (magnesio solfato epta-idrato). Stando a quanto dice l’autore, tutti dovrebbero effettuare questo trattamento di pulizia del fegato, in quanto tutti avrebbero dei calcoli epatici da eliminare. Inoltre, in concomitanza coi lavaggi del fegato, consiglia di effettuare anche lavaggi del colon e di assumere tisane depurative per fegato e reni.
COSA SI PUÒ FARE PER DEPURARE IL FEGATO?
Da quando seguo l’alimentazione vegana tendenzialmente crudista da lei consigliata, ho eliminato quasi del tutto l’acqua minerale in bottiglia e tutti i tipi di the e di tisane che ero solita bere, pensando di fare del bene al mio organismo, preferendo frutta fresca e non sentendo praticamente mai l’esigenza di bere. A questo punto però mi sorgono dei dubbi. Non so se sto facendo la cosa giusta. Le tisane a base di erbe sono benefiche o dannose? Vorrei conoscere la sua opinione in merito. Cosa si può fare per depurare il fegato?
QUALCHE CONSIGLIO BIBLIOGRAFICO
Considerando il fatto che la mia alimentazione è già al 95% orientata al crudo (per la maggior parte frutta, poi verdura cruda, poco pane integrale di segale, a volte tostato, e qualche gnocchetto ben cotto e sottile quando si va in pizzeria, sempre accompagnato da insalata mista, poi semi e frutta secca), significa che sono già sulla buona strada e che devo solo avere un po’ di pazienza. Me lo conferma? Infine, oltre a Shelton, mi può consigliare delle letture interessanti sull’igienismo e sull’alimentazione, o comunque delle letture che le siano semplicemente piaciute? La ringrazio del tempo che vorrà dedicarmi. Serena da Modena
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RISPOSTA
LE EPATITI SONO SEMPRE UNA QUESTIONE DI SPORCIZIA, INCLUSA LA SPORCIZIA CELLULARE CHIAMATA VIRUS
Ciao Serena, se prestiamo ascolto al terrorismo sanitario, quello che vede mostriciattoli virali dietro ogni angolo, i problemi di fegato sarebbero tutti correlati a trasmissioni, contagi e contaminazioni, mentre sappiamo che non è assolutamente così. Anche qui vale infatti il principio ferreo per cui “il terreno è tutto e il microbo è niente”.
TANTI VIRUS QUANTE LE LETTERE DELL’ALFABETO
Negli anni ’70 l’epatite più blanda, trasmessa per essi attraverso i cibi e l’acqua, veniva chiamata epatite A, per differenziarla da quella B, trasmessa a sua volta mediante il sangue, lasciando un altro tipo di impronta virale. Poi si arrivò nel 1989 all’epatite non-A e non-B (NAMB), definita in un momento successivo epatite C, sempre veicolata attraverso il sangue. Pareva di essere al top della conoscenza. Ma, a quel punto, alcuni ricercatori italiani individuarono un altro virus ancora, un virus definito impropriamente mutante (i virus, essendo morti, tutto possono fare in realtà fuorché mutare). Sempre intorno agli anni ’90, la “Harvard Medical School Health Letter” scrisse che “autorevoli esperti temono che A, B, C e D non rappresentino affatto l’intero alfabeto dei virus dell’epatite”, e il New York Times ipotizzò altri virus ancora per l’epatite di tipo E.
VIRUS SPAVENTOSI, TEST INSICURI E TRASFUSIONI DA BRIVIDO
Un funzionario della Croce Rossa Americana fece allora una preoccupante dichiarazione: “Non possiamo continuare ad aggiungere un test dopo l’altro, per ogni nuovo agente infettivo che scopriamo. Tanto più che lo stesso test dell’epatite B non è per niente sicuro al 100%, per cui ci sono molti che lo contraggono tuttora tramite trasfusione, mentre per il test dell’epatite C non sappiamo se darà sufficienti garanzie”. Il “Journal of the American Medical Association” aggiunse che può passare un anno prima che gli anticorpi della malattia siano evidenziati dal test.
I COSIDDETTI VIRUS SONO UNA COMPONENTE NORMALISSIMA E RAGIONEVOLISSIMA DELL’ORGANISMO UMANO
L’igienismo non usa ovviamente le lettere dell’alfabeto per spiegare le malattie del fegato. I virus sono come sappiamo dei detriti cellulari morti e distrutti, e possono essere decine o centinaia, tanti quante sono le diverse categorie di cellule cadaverizzate da cui derivano. Danni o malattie non ne causano se non a livello di intasamento per scarsa attività metabolica. Siamo fatti di 75 trilioni di cellule in rinnovamento e moria continua, per cui è del tutto normale che ci siano dei virus in circolazione. Una persona che non abbia già l’organismo stitico e debilitato, e che non sia soggetta a bevande alcoliche e nervine, non svilupperà mai nessuna patologia di tipo epatico. Ma le multinazionali del farmaco, con in testa la solita GlaxoSmithKline, si sono gettate a capofitto nel business miliardario dei vaccini, usando a pieno ritmo il solito convincente strumento chiamato paura. Se invece di chiamarli virus (cioè veleni) li avessero denominati col loro vero nome di detriti cellulari, la gente avrebbe capito meglio e non si sarebbe mai spaventata. Ma lo spavento sanitario fa parte del gioco e del sistema.
L’ACCUMULAZIONE VIRALE È CONSEGUENZA DELLE SOLITE INTOSSICAZIONI DA CIBI SBALLATI A CUI È SOGGETTA L’UMANITÀ
Nella persona sana i detriti cellulari vengono in parte riciclati e poi espulsi del tutto in piena regola, per far posto alle nuove ondate di cellule morte che continuano a giungere a ritmo continuo, in quel gioco ininterrotto che è la vita. Se arriva una qualsiasi malattia tossicologica a interrompere il ritmo metabolico, chiaro che prende forma un intasamento virale, dove la polvere cellulare o virus endogeno non è causa di patologia, ma solo conseguenza della patologia stessa.
IL FEGATO HA PRECISI NEMICI
Il fegato è un organo resistentissimo, e non si ammalerebbe mai con facilità, come invece spesso succede. Il problema non sono i virus ma i continui disordini digestivi che danno luogo alla formazione di prodotti tossici che intasano, congestionano e degenerano i tessuti di questo nobile organo, obbligandolo a ritenerli e poi ad espellerli con la bile. Alcol, farmaci, grassi, the, caffè, dolci, condimenti, cadaverine, cibi cotti, integratori sintetici, irritano ed ostacolano le funzioni del fegato. La stitichezza è il nemico numero uno del fegato, assieme all’alcol, al fumo e al caffè.
UN METODO INFALLIBILE DI DETOSSIFICAZIONE EPATICA
Vogliamo evitare problemi epatici? Coltiviamo l’arte di selezionare con criterio i nostri cibi, e quindi l’arte del digerire al meglio quello che consumiamo, senza causare surriscaldamento all’intestino (con fermentazioni e putrefazioni). Il miglior modo di decongestionare un fegato gonfio? Un digiuno di 3 giorni con acqua pura e fresca, bevuta a piccoli sorsi, seguito nei giorni successivi da frutta fresca e insalate crude, e con qualche integrazione di verdure selvatiche tipo malva, crescione, tarassaco e ortiche, oltre che a ravanelli, carciofi, broccoli e finocchi.
TUTTE LE EPATITI SI RISOLVONO AL MEGLIO SENZA FARMACI
Ogni epatite A-B-C-D-E-Zeta si risolve in 2 settimane con breve digiuno iniziale e resto dei giorni a succhi di verdure e di frutta, oppure in 3 settimane di dieta crudista vegana. Serve però depurare il colon, altrimenti siamo sempre daccapo. Quanto ai calcoli alla cistifellea, bastano 2 digiuni di 3 giorni cadauno a un mese di distanza uno dall’altro, seguiti da una cura dell’uva, o da una cura a succo di mela, o da una cura delle ciliegie, per eliminarli.
LE TISANE SONO ACCETTABILI SOLO IN SENSO LIMITATO E TERAPEUTICO
Ribadisco che le tisane e le bevande che l’uomo si inventa fuori dall’acqua in sede di integrazione idrica, sono tendenzialmente dannose. Si fa eccezione per le bevande intese a superare un momento di intensa patologia. E in questo senso una tisana a base di ortiche (3 tazzine al giorno), può andar bene per qualche giorno. Non come abitudine quotidiana, ma nell’ambito di un piano terapeutico. Le tisane tolgono spazio all’acqua biologica e strutturata della frutta, all’acqua delle verdure crude, e quindi rappresentano un danno all’alimentazione. L’acqua leggera di fonte, lontano dai pasti, non fa male, ma deve essere presa in risposta a uno stimolo sensoriale naturale che si chiama sete.
OLIO DI OLIVA E AGRUMI A COLAZIONE SONO OTTIMI DISGREGATORI DI CALCOLI
Per la cellulite, occorre sicuramente detossificare il fegato. Il lavaggio epatico di cui hai letto è tutto sommato valido, nella misura che include anche la depurazione del sangue, dell’intestino e del colon. Quanto ai sali, ci andrei piano. Non esistono scorciatoie. Qualche altra tisana a base di carciofi, di tarassaco, di rabarbaro o di genziana, può essere invece ammessa, sempre per un tempo limitato. L’olio extravergine a digiuno, seguito da succhi di arancia, limone, pompelmo, vanno benissimo per contrastare i calcoli.
IL SISTEMA VEGANO-CRUDISTA È IRREPRENSIBILE E TU SEI SENZ’ALTRO SULLA STRADA GIUSTA
Il sistema vegano tendenzialmente crudista non è secondo ad alcun altro sistema e a nessun’altra tecnica depurativa al mondo, ed in più non presenta effetti collaterali negativi di alcun genere, all’infuori delle crisi espulsive, che sono un passo necessario ed inevitabile in ogni processo depurativo che si rispetti. Confermo dunque che sei sulla strada giusta e non stai sbagliando niente. Serve solo coerenza, pazienza e determinazione. Se hai l’impressione che i miglioramenti siano troppo lenti, puoi benissimo dare delle accelerazioni mettendoci maggiore crudismo (centrifugati di radici, frutta acquosa) o mediante l’inserimento di un ulteriore digiuno ad acqua.
LEGGITI LA GUYLAINE LANCTOT, PETER DUESBERG E IL DOTTOR NACCI
Quanto alle buone letture, ti consiglio La mafia della sanità, di Guylaine Lanctot (Edizioni Amrita), AIDS il virus inventato di Peter Duesberg (Edizioni Baldini & Castoldi) e Diventa Medico di te stesso, di Giuseppe Nacci (Editoriale Programma). Diversi libri interessanti, come Solo Crudo, di Stefano Momentè e di Sara Cargnello, si trovano nella collana Macro Edizioni. Molti dei testi che consulto sono in lingua inglese, e non sono reperibili in Italia.
Valdo Vaccaro
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