LETTERA
CARNE E CIOCCOLATO, COPPIA IDEALE PER SCARDINARE OGNI INTESTINO
Buongiorno Valdo, sono Manuel e ho 19 anni. Le faccio i complimenti per il suo impegno volto ad informare in modo semplice e corretto quanta più gente possibile. In seguito a svariate abbuffate di carne e cioccolato, circa due mesi fa mi alzai con un forte dolore, gonfiore ed irrigidimento nella zona denominata colon ascendente. Ho ripensato totalmente il mio modo di alimentarmi e di rapportarmi con il mio fisico da quel momento.
LO SPORT È DISCIPLINA STRAORDINARIA MA NON TI RENDE IMMUNE O INVINCIBILE
Non le nego che, avendo giocato per anni a calcio a livello professionistico, sentivo il mio corpo come un’armatura difficile da scalfire. Credo però che i segnali del nostro corpo corpo debbano essere ascoltati e così sono passato ad una dieta vegana, tendenzialmente crudista. Diminuito notevolmente il gonfiore e sparito il dolore addominale, rimane però un irrigidimento nella zona del colon ascendente e ciò mi porta a scriverle questa lettera.
L’ARMONIA FAMILIARE VALE SICURAMENTE PIÙ DI UN DIGIUNO
Abitando ancora a casa dei miei genitori, mi è alquanto impossibile praticare il digiuno poiché, seppur dialogando con loro e accettando in reciproca condivisione l’alimentazione che da onnivora è passata ormai a vegana- fruttariana, essi non sono d’accordo sul digiuno e io sinceramente non voglio spezzare l’ottimo ed armonioso equilibrio raggiunto.
MI BASTA QUALCHE IDEA SUPPLEMENTARE
Quale accorgimento mi consiglia di apportare alla mia dieta? Premetto che io seguo il suo sistema nutrizionale. Ci sono alimenti che possono sciogliere questo irrigidimento nella zona ascendente del colon? La ringrazio anticipatamente rinnovandole i saluti. Manuel
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RISPOSTA
UNA BELLA RISTUDIATA IL COLON LA MERITA SEMPRE
Ciao Manuel. La prima cosa che ti suggerisco, se me lo permetti, è di consultare la trentina di articoli che stanno sul blog alla voce colon, colite, intestino, rettocolite, ileite e simili, ed in particolare “La salute umana parte dal colon“.
DEFINIZIONE DI COLON
Il colon o viscere è un organo cavo, posto in sede addominale, lungo circa un metro e mezzo, che inizia a livello della valvola ileo-cecale, tratto terminale dell’intestino tenue, e termina con il retto ed il canale anale. È formato da diverse parti chiamate cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente e sigma.
PARETE DEL COLON E MUCOSA CON CELLULE EPITELIALI E CELLULE LUBRIFICANTI
La parete del colon è formata, dall’interno all’esterno, da più strati denominati mucosa, sottomucosa, muscolare e sierosa. La mucosa è formata essenzialmente da A) Cellule epiteliali, di forma cilindrica, che hanno la funzione di riassorbire acqua e sali, e che presentano sulla loro superficie una serie di invaginazioni, dette cripte, che hanno lo scopo di aumentare la superficie assorbente, e da B) Cellule caliciformi e muco-secernenti, che hanno la funzione di emettere una sostanza mucosa e viscida nel lume, così da lubrificare lo stesso e facilitare il transito delle feci.
SOTTOMUCOSA, MUSCOLARE E SIEROSA
La sotto-mucosa si trova immediatamente sotto la mucosa ed è molto ricca di strutture vascolari, linfatiche e di fibre nervose che regolano la peristalsi (movimenti intestinali propulsivi che favoriscono la progressione delle feci verso il retto). La muscolare è formata da due strati di muscolatura: uno più interno, ad andamento trasversale, ed uno più esterno, ad andamento longitudinale. Esse conferiscono al viscere un caratteristico aspetto sacculato. La sierosa, chiamata anche peritoneo, costituisce invece un rivestimento esterno globale di tutto il colon ed anche di tutti gli altri organi e visceri addominali.
FUNZIONI IDRO-ASSORBENTI, SALE-ASSORBENTI E LUBRIFICANTI
Una funzione molto importante del colon è quella di assorbire acqua ed elettroliti (sali) in notevole quantità. Il colon è dotato inoltre di una attività secretrice, rappresentata principalmente dalla produzione di muco ed immunoglobuline (anticorpi), che esplicherebbero rispettivamente un ruolo lubrificante ed una azione protettiva dal punto di vista immunitario su tutta la mucosa del grosso intestino.
AVANZAMENTO LENTO UGUALE STIPSI, AVANZAMENTO VELOCE UGUALE DIARREA
Il riassorbimento dell’acqua è di fondamentale importanza. Ogni giorno vengono versati nel tubo digerente, sotto forma di succhi digestivi, ben 7 litri di liquidi, oltre ai liquidi ingeriti con gli alimenti. Se il materiale fecale avanza troppo velocemente lungo il colon, si ha un riassorbimento insufficiente di acqua, e pertanto condizione di diarrea o dissenteria (e di disidratazione). Se invece l’avanzamento è troppo lento, l’acqua viene assorbita in modo eccessivo, causando feci secche e dure, e quindi stitichezza.
FLUSSO ACQUEO ALIMENTARE VERSO IL COLON ASCENDENTE
È stato calcolato che il volume di liquido, che dal tratto terminale dell’intestino tenue o ileo si riversa nel colon ascendente è di 800-1800 ml al giorno, di cui solo 40-400 ml vengono emessi con le feci, e ci riferiamo ai liquidi assunti con l’alimentazione.
AVANZAMENTO FECALE GRAZIE A CONTRAZIONI SEGMENTARIE E CONTRAZIONI PERISTALTICHE
La funzione principale del colon rimane però quella di far avanzare il suo contenuto fecale, e si realizza, in particolare, attraverso due tipi di contrazioni, quelle segmentarie, che si manifestano come movimenti anulari, costanti, capaci di provocare la frammentazione del contenuto colico, e quelle propulsive (peristaltiche), che compaiono ad intermittenza, spesso come un riflesso, per lo più dopo ingestione di cibo, finalizzate all’avanzamento del materiale precedentemente frammentato.
I RIFLESSI DELLA DEFECAZIONE
L’arrivo delle feci nel retto, distendendo le pareti del viscere, determina l’inizio del riflesso alla defecazione, che comporta il passaggio delle feci nel canale anale e la loro eliminazione con l’evacuazione, tramite il controllo volontario dell’atto evacuativo.
LE MALATTIE DEL COLON
Con il termine colite si indica, piuttosto genericamente, un processo di tipo infiammatorio che può interessare l’intero colon o solamente un suo segmento. Il tipo di colite più diffuso è la sindrome dell’intestino irritabile o IBS (acronimo dei termini inglesi Irritable Bowel Syndrome), caratterizzata da sintomi banali, ma spesso molto fastidiosi (dolori addominali, stipsi o, al contrario diarrea). Oltre all’alternanza tra stipsi o stitichezza da transito rallentato, e diarrea o dissenteria da transito velocizzato, il colon è soggetto a patologie infiammatorie tipo la rettocolite, la rettocolite ulcerosa, il morbo di Crohn e la sindrome del colon irritabile.
LA COLITE SPASTICA O SINDROME DA COLON IRRITABILE
Viene anche denominata colite spastica, colopatia funzionale o semplicemente colite. È un disturbo che colpisce circa il 15% della popolazione adulta (le donne in misura doppia rispetto agli uomini). Non è in sé una patologia grave, ma può compromettere la qualità della vita di coloro che ne soffrono.
INSUFFICIENTE ACQUA BIOLOGICA E POCHE FIBRE VEGETALI COME FATTORI CAUSANTI
Tra le cause di insorgenza o di aggravamento della colite spastica possiamo inserire un regime alimentare scorretto (scarsa idratazione e scarsa assunzione di fibre), le mestruazioni (l’intestino presenta una certa sensibilità legata alle modificazioni ormonali indotte dal ciclo mestruale), le alterazioni della flora batterica e le infestazioni da parassiti.
SINTOMI
All’inizio si osserva una modificazione delle feci. Si hanno poi irregolarità della frequenza dell’alvo (stipsi o diarrea o alternanza fra le due), espulsione delle feci difficoltosa, incompleta e talvolta associata a muco, flatulenza, gonfiore addominale, alitosi soggettiva, difficoltà nella deglutizione, nausea, scarsa voglia di cibo, dolori anali e perineali.
DIAGNOSI SPESSO INCERTE PER SINTOMATOLOGIE SIMILI
Non è semplice diagnosticare con certezza la sindrome del colon irritabile essendo i suoi sintomi comuni ad altre patologie come per l’intolleranza al lattosio, l’ulcera gastrica, la calcolosi biliare. Esiste anche la possibilità di confondere la sindrome del colon irritabile con la malattia celiaca, per cui è opportuno effettuare gli esami per l’individuazione di un’eventuale positività agli anticorpi anti-gliadina e anti-transglutaminasi. Altri esami che possono venire richiesti sono l’emocromo completo, la coprocoltura, la VES e la ricerca di parassiti fecali.
PIÙ FIBRE, PIÙ FLAVONOIDI, ED ANCHE QUALCHE VERDURA DIURETICA
Nelle forme caratterizzate da stitichezza potrà essere utile aumentare l’introito giornaliero di cibi ricchi di fibre, in modo progressivo e non esagerato, onde evitare flatulenza e diarrea. Ovvio che non esistano sostanze specifiche per funzionalizzare in modo zonale il colon ascendente. Si tratterà solo di regolarizzare con pazienza certosina le proprie funzioni digestive, in linea generale e globale. L’uso di erbe diuretiche tipo il tarassaco, il pungitopo e la malva danno sicuramente una mano a regolare e ottimizzare i tempi di transito e di liberazione fecale.
I LASSATIVI AUSTRALIANI E BULGARI CON PRUGNE E MELASSA
Gli australiani, quando si intasano, ricorrono a mezzo chilo di prugne e fichi bolliti in parti uguali, più mezzo litro d’acqua e un bicchiere di melassa, bolliti lentamente per 5 minuti e poi messi in vasetti sterilizzati a bagno-Maria, che poi prendono regolarmente con 2 cucchiai prima di coricarsi. Pure in Bulgaria si fa qualcosa di simile, assumendo 5 prugne, 2 cucchiai di melassa e una tazza di yogurt.
MANGO, MELONI, ANGURIE, BIETOLE, CAROTE E SEDANI
Credo molto ai rimedi naturali per i reni, indicati pure per il fegato e viceversa. L’incapacità dei reni di eliminare le sostanze tossiche arreca danni enormi al fegato, per cui la correlazione tra questi organi è strettissima. In India si cura la nefrite con ubriacature di succo di mango. Meloni e angurie hanno un posto di primo piano come depuratori renali in ogni paese conosciuto. In Inghilterra il disintossicante più in uso è una tazza di succo di barbabietola al giorno, oppure 90 g di succo di bietole, più 90 g di succo di carote e 60 g di succo di sedano
TRANSITO-LUMACA LUNGO L’INTERO INTESTINO CRASSO
Il colon, come detto sopra, ha la funzione di transito del materiale fecale, di riassorbimento di acqua e di elettroliti, oltre che di eliminazione delle feci. Le ghiandolette della sua mucosa non producono enzimi digestivi ma soltanto muco che lubrifica la parete. Il tempo di transito dei materiali intestinali in quel tratto del solo colon di 1,5 metri è fisiologicamente lungo, compreso tra 12 e 36 ore.
CARNE E PESCE ATTENTATI ALLA FUNZIONALITÀ RENALE-EPATICA-EVACUATIVA
È per quello che carne, pesce e proteine animali rappresentano una tortura intestinale, un vero e proprio attentato contro la salute e l’equilibrio del corpo umano, includendo fegato, milza, pancreas, reni, vescica e prostata. Con tali porcherie, i ratei di ritenzione idrica e fecale lievitano, mentre i tempi di transito si allungano anche oltre i limiti citati trasformando i corpi dei bipedi carneo-trasgressivi non solo in tombe mobili, ma anche in latrine viaggianti, autentici Eden per i batteri putrefattivi.
GLI ANIMALI CARNIVORI HANNO LE DOTAZIONI ADATTE PER DIVORARE ED ASSIMILARE RAPIDAMENTE LE LORO VITTIME
Il colon degli animali carnivori non ha ovviamente questi problemi e permette agli stessi espulsioni rapide e sicure. È infatti corto, tozzo e liscio, non oblungo, stretto e spugnoso, come quello dei primati-fruttariani, esseri funzionanti ad aria, sole e carboidrati.
Valdo Vaccaro
molto interessante
Il Dr Vaccaro dice spesso cose molto interessanti le dice in maniera molto semplice chiara e logica al punto che è facile per chi legge pensare che quasi certamente cio che dice in generale sia anche giusto .
Tuttavia per quanto riguarda l’alimentazione la sua posizione mi sembra troppo rigida troppo indirizzata Non credo che i vegani si alimentino in maniera certissimamente corretta , idem i vegetariani.
Bene una alimentazione semplice basata su composti elementari biologici e vari senza eccedere troppo ad esempio col le verdure e la frutta , eliminando alcuni alimenti come la carne sopratutto quella rossa , latte e derivati prodotti conservati.
Non credo che un pesce fresco bollito e condito con olio d’oliva e limone possa far male e neanche un piatto di pasta o di ravioli ogni tanto.
Perfino un caffè o una segaretta qualche volta possono far piacere…. il corpo va tutelato certamente , ma anche l’umore , la mente qualche spazio lo meritano …o no ?
Il digiuno poi non guarisce da tutto ed è una pratica che non credo sia un bene attuarla troppo spesso ed tantomeno per lunghi periodi.
Naturalmente ogni persona ogni corpo meriterebbe un discorso specifico e a parte, le cose piu buone ed anche piu sane non sono sempre adatte a tutti.