LETTERA
CISTITI TRATTATE CON ANTIBIOTICI
Buonasera dottor Vaccaro. Sono incappata nel suo blog su consiglio di una amica. Sono una ragazza di 26 anni. Ho sofferto circa tre anni fa di cistiti ricorrenti curate puntualmente con antibiotici, tipo Monuril e Neofuradantin. Dopo esami ginecologici e urinocolture nelle quali si visualizzava come responsabile sempre l’Escherichia Coli, decisero che queste cistiti erano dovute alle mie ovaie policistiche. Così decisero di somministrarmi la pillola anticoncezionale Loette, sostituita poi  dall’anello anticoncezionale Nuvaring.
MALI DI TESTA E ANALISI SBALLATE
L’ho presa per circa due anni sviluppando disturbi quali mal di testa e analisi sballate, non so se riconducibili a tale somministrazione. Avevo sempre i linfociti alti e dopo vari controlli tutti negativi e dato che il numero dei miei globuli bianchi era nella norma mi é stato detto essere semplicemente un disturbo inoffensivo e non preoccupante chiamato Inversione della Formula. Il mio colesterolo si alzava e si abbassava di settimana in settimana e per un breve periodo facevano lo stesso trigliceridi, vitamina B12 e acido folico. Poi torno tutto nella norma tranne la formula inversa e il colesterolo leggermente alto a 220, anziché sul massimo previsto di 200. Decido cosi di sospendere la contraccezione ormonale nello scorso agosto.
DISTURBIALLA VISTA E Â SINDROME DI ADIE
Nel settembre mi accorgo di avere lievi disturbi alla vista. Dall’occhio sinistro vedo leggermente sfocato soprattutto quando leggo e in condizioni di forte luce. Mi osservo l’occhio interessato e trovo la pupilla dilatata. Corro al pronto soccorso, anche perché tra le tante ho sviluppato anche una lieve ipocondria, dove mi fanno una tac che risulta negativa. Eseguo poi una visita oculistica dove si nota una aniscoria ma per il resto é tutto a posto tranne una lieve miopia e un leggero astigmatismo che avevo già da prima. Mi prescrivono una risonanza magnetica e una visita neurologica dalle quali non emerge nulla di anomalo. A breve avrò anche una visita da un neuro-oftalmico. Il sospetto é una sindrome di Adie. Siccome é una malattia innocua ma rara, mi hanno spiegato che é routine effettuare tutti gli esami di rito e andare quindi per esclusione.
SECCHEZZA VAGINALE E RAPPORTI DOLOROSI
Dato che non ho altri grossi sintomi, dato che dagli esami non é uscito niente e dato che la sindrome porta dilatazione della pupilla e mancanza dei riflessi rotulei, sintomi di assenza riflessi che io manifesto da sempre, il sospetto é quello. Per chiudere il quadro, da quando ho iniziato ad assumere la pillola anticoncezionale, soffro di una fastidiosa secchezza vaginale che mi porta a provare dolore duranti i rapporti col mio ragazzo, a tratti sopportabile a tratti meno.
RECENTE ATTACCO DI CISTITE EMORRAGICA
Durante l’assunzione dell’anticoncezionale ormonale non ho più avuto eventi di cistite, mentre la settimana scorsa, dopo circa 4 mesi dalla sospensione, circa 24 ore dopo un rapporto ho avuto un attacco intenso di cistite a tratti persino emorragica che sto tenendo a bada prendendo Cistiflux plus, estratto di mirtillo rosso e d-mannosio, in quanto sono molto restia ad assumere antibiotici. Dimenticavo di dire che soffro anche di stitichezza. Detto tutto questo, lei pensa che possa esserci qualche correlazione tra tutti questi disturbi? Come mi consiglia di muovermi? La ringrazio in anticipo. Cordiali saluti.
Eloisa
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RISPOSTA
CORRELAZIONE TRA LE VARIE PATOLOGIE
Ciao Eloisa. La correlazione tra tutti i disturbi citati esiste. Sta tutta nella scarsa preparazione igienista, per cui ti suggerisco di approfondire gli argomenti e di non limitarti a un impatto occasionale e superficiale. La Health Science non insegue i sintomi. Non li blocca, non li inibisce e non li bastona, ma va sempre e solo alle cause vere. Pratica insomma la cura della non-cura sul sintomo. Una strategia totalmente opposta a quella medica. La correlazione sta pure nelle tue scelte alimentari. Sta nelle digestioni lunghe e difficili che ti producono un sangue addensato e circolante con difficoltà , fonte di colesterolo alto e possibilmente di omocisteina alta, causante pigrizia linfatica, putrefazioni intestinali, stitichezza e scadente protezione immunitaria.
SINDROME DI ADIE-HOLMES
La Sindrome di Adie-Holmes o pupilla tonica o pupillotonia è un disturbo caratterizzato da un’anomalia del riflesso pupillare. Per una degenerazione dei neuroni del ganglio ciliare, le variazioni dell’apertura della pupilla avvengono molto lentamente e talvolta sono del tutto assenti. La pupillotonia si manifesta in particolare nel quadro clinico della sindrome di Adie, ma può anche essere un disturbo momentaneo e dovuto a fattori esterni, per esempio condizioni di scarsa luminosità che si protraggano a lungo. La pupilla affetta, tonicamente dilatata, si restringe e diventa più piccola di quella normale. La maggior parte dei pazienti con pupilla di Adie è di sesso femminile, con età che varia tra i 20 e i 40 anni; l’insorgenza è in genere improvvisa. Come unici sintomi, si rilevano visione leggermente annebbiata e difficile adattamento al buio. Tale condizione patologica è permanente, ma non progressiva. Non esiste terapia ma non essendo progressiva non crea molti problemi.
SECCHEZZA VAGINALE O VULVARE
La secchezza vaginale è un problema frequente nel periodo pre e post-menopausa, anche se una lubrificazione vaginale insufficiente può presentarsi a qualsiasi età . Può essere sintomo di atrofia vaginale o vaginite atrofica, ovvero dell’ispessimento e dell’infiammazione della mucosa vaginale per un calo di estrogeni. Insieme alla secchezza si può soffrire di prurito e bruciore intorno all’apertura e nella parte inferiore della vagina.
LUBRIFICAZIONE, ELASTICITÀ E ACIDITÀ GARANTITI DAGLI ESTROGENI
La secchezza vaginale può rendere difficoltosi i rapporti. La maggior parte del lubrificante è un fluido trasparente che fuoriesce dalle pareti dei vasi sanguigni che circondano la vagina. In stato di eccitazione c’è un maggior afflusso di sangue verso gli organi genitali e quindi la secrezione vaginale aumenta. Gli estrogeni, ormoni femminili, contribuiscono a mantenere in salute il tessuto vaginale, garantendo lubrificazione, elasticità dei tessuti, acidità , fondamentali fattori di difesa naturale contro le infezioni vaginali e delle vie urinarie.
FUMO, FARMACI ED ANTI-ESTROGENI TRA LE CAUSE DI SECCHEZZA
Quando i livelli di estrogeni calano, diminuiscono anche le difese naturali e le pareti vaginali si assottigliano, diventando meno elastiche e più fragili. I livelli di estrogeni possono diminuire per Menopausa, Gravidanza, Allattamento, Interventi asportativi ovaie, Effetti collaterali di terapie antitumorali ormonali e di terapie chemio-radio, Disturbi immunitari, Sindrome di Sjogren, Fumo di sigaretta, Uso di farmaci. I farmaci antiallergici e antinfluenzali, come pure alcuni antidepressivi, possono far diminuire l’idratazione di diverse parti dell’organismo, compresa la vagina. Anche gli anti-estrogeni, ad esempio quelli usati per curare il tumore al seno possono provocare la secchezza vaginale.
CISTITE E INFIAMMAZIONE VIE URINARIE
Parliamo di infiammazione della vescica urinaria. Microrganismi come l’Escherichia coli, Proteus, Enterococcus, giungono alla vescica risalendo l’uretra, condotto da cui fuoriesce l’urina, che nelle donne è lungo 3-5 cm, contro i 13-16 cm degli uomini. Definire per questo la cistite come batterica significa affrontare i problemi in modo superficiale, demonizzando i batteri e non andando alle cause vere che stanno principalmente nella stitichezza.
SMETTIAMOLA DI DEMONIZZARE I MICRORGANISMI E ANDIAMO ALLE VERE CAUSE
Il discorso vale anche per l’Helicobacter pilori nelle gastriti. La proliferazione batterica avviene quando ci sono residui putrefattivi e quando si creano ostruzioni di detriti cellulari-virali non prontamente espulsi dal sistema, come dovrebbe avvenire di norma. Ed è in quella direzione che bisogna operare, più che verso i tamponi vaginali e le devastanti cure antibiotiche. Le vere cause stanno nelle diete sballate di tipo carneo, nella ostruzione dei dotti linfatici, nello sviluppo di vermi o parassiti intestinali, nell’alterazione della permeabilità intestinale.
ALIMENTI E COMPORTAMENTI DA EVITARE
Primi consigli fondamentali stanno nell’astenersi da carni, da zuccheri raffinati, da bevande gassate e zuccherate, da cole e caffè, da succhi di frutta confezionati, da formaggi ed insaccati, da cibi e bevande spazzatura, dal sale, da ogni tipo di farmaci, da detergenti intimi che alterano il pH e abbassano le difese. Evitare pure jeans e pantaloni aderenti.
CURE NATURALI CONTRO LA CISTITE
Da preferire un’alimentazione ricca di fibre e cereali integrali, frutta e verdura fresca di stagione, preferibilmente diuretica come finocchi, verdure a foglia verde, cetrioli, indivia belga, ananas, mandarini, fragole, melone, anguria. Un alimento particolarmente utile in questo caso è il mirtillo, il cui succo mostra attività diuretiche e depurative delle vie urinarie e impedisce l’adesione dei batteri alle pareti della vescica.
CIBI AMICI DELLA VESCICA
Tutti i frutti rossi, ricchi di antociani, risultano preziosi. Ribes, uva spina, frutti di bosco, rosa canina frutti, ciliegie in prima fila. Serve una dieta vitale con tante bevande verdi centrifugate ricche di clorofilla, verdure condite con olio extravergine e limone o con aceto di mele, brodi vegetali, verdure saltate in padella, melanzane in tutte le forme e versioni, peperonate, sfarinate di ceci, creme di zucca, gnocchi di patate. Abbondare in semi di zucca, noci, pinoli e mandorle. Inserire nella dieta aglio, cipolla, porri, rape, cavoli, orzo, crescione, ortica, malva, zenzero, aloe, equiseto, tarassaco, acetosa, radicchio, valeriana o dolcetta, bietole rosse, 2-5 limoni al giorno, 7 arance in succo al giorno.
DECOTTI
Decotto di piantaggine, 30 grammi di foglie in un litro d’acqua bollente per 20 minuti, o anche decotto di equiseto con notevoli proprietà diuretiche (20 grammi, 1 litro d’acqua, 15 minuti), o anche decotto di malva (idem), da prendersi a cucchiai frequentemente.
Valdo Vaccaro
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