LETTERA
Buongiorno Dottor Vaccaro, mi chiamo Margherita e ho 25 anni. Le scrivo perchè sto leggendo con passione le sue tesine e credo sia uno dei pochi professionisti italiani seri e preparati. La stimo per la sua battaglia contro le cause farmaceutiche. Sono laureata in Psicologia ed ho avuto la fortuna di avere dei docenti che ci hanno insegnato come funziona il business degli psicofarmaci nel nostro caso, scoprendo un mondo che non avrei mai voluto conoscere.
STITICHEZZA E DOLICOSIGMA
Ma veniamo al mio caso personale. Da sempre soffro di stitichezza e gonfiore addominale, bevo molto, faccio attività fisica e mangio frutta e verdura ad ogni pasto. Ultimamente sto eliminando la carne e limitando l’assunzione di carboidrati raffinati. Purtroppo il cibo integrale ha peggiorato la mia condizione e mi sono rivolta ad un medico nutrizionista, il quale mi ha sconsigliato l’assunzione di troppe fibre nella dieta, in quanto creerebbero una sorta di tappo.
Ho poi scoperto con grande dispiacere che il gonfiore aumenta quando mangio verdure cotte e legumi, cibi che amo molto. Pochi giorni fa, mia madre ha dovuto togliere diversi polipi all’intestino, tra i quali anche un tumore in fase iniziale. Ne ho approfittato per fare su me stessa una colonscopia preventiva. Anche perchè ho già subito una tiroidectomia totale in seguito a carcinoma tiroideo e non vorrei ripetere esperienze chirurgiche.
Dall’esame è emerso un dolicosigma. Dunque sarebbe questa la causa della mia stitichezza, visto che le intolleranze alimentari sono state escluse dall’apposito test. Il mio desiderio sarebbe quello di seguire il suo regime alimentare ma ho paura delle conseguenze sul mio intestino. Avrebbe dei consigli da darmi? La ringrazio per la sua cortese attenzione e le auguro una buona giornata. Cordiali saluti Margherita
RISPOSTA
DEFINIZIONE DI DOLICOSIGMA
Ciao Margherita. Dolicocolon e dolicosigma derivano dal greco antico Dolilchos=lunga distanza e colon o sigma. Si tratta di un’anomalia del colon caratterizzata da un abnorme allungamento. È una patologia di tipo congenito ma a volte può anche essere una conseguenza dell’assottigliamento e allungamento delle pareti intestinali, causate da diete disordinate, da bevande-spazzatura e da uso smodato di farmaci e integratori.
Il Dolicocolon colpisce prevalentemente il colon discendente e il sigma (dolicosigma) e predispone al volvolo poiché il colon tende a ripiegarsi su se stesso con maggior facilità. Ci possono essere affastellamenti e sovrapposizione delle relative anse intestinali, difficilmente scindibili tra di loro anche nelle diverse variazioni di decubito, ossia di posizioni assunte a letto.
COSA CAUSA IL DOLICOSIGMA
Dilatazione e allungamento sono la conseguenza di un difetto dell’innervazione della parete intestinale, che causa pure blocco e inibizione della peristalsi. Il dolicocolon in soggetti predisposti per via della forma del colon, può favorire formazioni di fecalomi tali da causare frequenti sub-occlusioni intestinali. Per fecaloma si intende massa dura e secca di feci disidratate, tipica della stitichezza cronica ed ostinata.
È possibile capire quanto a lungo le feci sono rimaste nel colon esaminandone l’aspetto e confrontandolo con una scala che va dalla consistenza liquida di diarrea o dissenteria e quindi una permanenza insufficiente, a quella caprina, con pallottoline particolarmente dure da permanenza eccessiva, passando per la classica forma a salsicciotto, che si fa più o meno nodosa mano a mano che ci si avvicina ad un quadro di stitichezza.
PROCESSO DI DEFECAZIONE
Il riflesso della defecazione è innescato dal passaggio del materiale fecale nel retto. Lo sfintere anale interno si rilascia, mentre quello esterno, che è volontario quindi controllabile, si contrae. Qualora la situazione sia ritenuta appropriata lo sfintere anale esterno viene rilasciato, così come il muscolo elevatore dell’ano e si ha la defecazione.
L’intero processo è favorito dalle contrazioni addominali volontarie e dall’espirazione forzata a glottide chiusa (manovra di Valsalva, dall’anatomista bolognese Antonio Valsalva 1666-1723, allievo prediletto di Malpighi). Tutto ciò ha lo scopo di aumentare la pressione intra-addominale e favorire la defecazione. In realtà, sarebbe molto meglio attendere che essa inizi spontaneamente e solo a quel punto esercitare una lieve pressione per facilitare lo svuotamento, evitando sforzi emorroidali.
L’evacuazione è favorita dall’assunzione di posizioni particolari, come quella acquattata, tipica dei servizi igienici alla turca, in cui l’addome viene naturalmente compresso contro le cosce. La defecazione è inoltre influenzata dallo stato psicologico e dalle abitudini dietetiche del soggetto, che possono favorire un rallentamento stitico o un aumento diarroico della motilità intestinale.
TESTIMONIANZA DI GUARIGIONE
Nella mia tesina “Dolicocolon e peristalsi intestinale” del 18/2/14, Sonia e suo figlio erano davvero malconci e messi male entrambi per questo tipo di anomalia definita dolicomegacolon con situazione infiammatoria ed erosiva cronica. Consultando il blog ed ispirandosi alle mie tesine hanno apportato cambiamenti radicali nella dieta e si sono sentiti letteralmente rinati, risolvendo la loro specifica patologia e migliorando la loro qualità della vita in linea complessiva.
ALIMENTI LASSATIVI CONTRO LA STITICHEZZA
La dieta lassativa si prefigge l’accelerazione e la regolarizzazione del transito intestinale. Esistono dei veri e propri lassativi naturali, cibi che per le loro caratteristiche e l’alto contenuto in fibre sono in grado di stimolare la peristalsi intestinale, di rendere più morbide e consistenti le feci, in modo da facilitarne l’eliminazione, e di rimettere in sesto la flora batterica intestinale. Per questo motivo è basilare agire a livello di dieta prima che la stipsi diventi cronica, e prima che cominci a devastare l’organismo.
Gli alimenti che spesso si consigliano per evitare il blocco intestinale sono quelli ricchi in fibre come la frutta, la verdura, sia cotta che cruda, i legumi, i semi e i probiotici.
1. VERDURE LASSATIVE
Possono essere poi molto utili i minestroni di verdure cotti per un quarto d’ora, nonché le verdure cotte, i purè di patate, le peperonate e le vellutate di zucca. È risaputo che la cottura leggera rende la fibra ancora più digeribile. Tra le verdure cotte, molto utili sono le erbette, le verze, le carote, le zucchine, i carciofi, i pomodori, i finocchi, gli asparagi. Questo non contraddice affatto il crudismo che, per essere credibile, deve essere praticabile, sobrio, piacevole e quindi tendenziale, come delineato nel Vitto Valdiano.
2. FRUTTA LASSATIVA
Tra la frutta lassativa troviamo banane mature, kiwi, mango, kaki, fichi, mele con la buccia, pesche, albicocche, ciliegie, more di gelso, pere, prugne secche, fichi, ribes, uva, angurie e meloni. Si può ricorrere anche alle mele e alle pere cotte.
3. LEGUMI
È nota fin dall’antichità la funzione lassativa dei legumi freschi e secchi. Andrebbero mangiati tutti i giorni o quasi. Oltre ad essere ricchi di varie sostanze antiossidanti e protettive, sono una delle fonti principali di fibre. I classici fagioli borlotti contengono ben 17,3 grammi di fibre ogni 100 grammi. Assolutamente eccezionali i lupini, consumabili a crudo sotto acqua salata.
4. SEMI
I semini di lino, di girasole, di zucca, di papavero, di canapa, e di chia rappresentano una ennesima risorsa e si possono consumare tritati nell’insalata. La cosa migliore è tritarli grossolanamente, in modo da beneficiare di entrambi gli effetti A) Apporto di Omega-3 e Omega-6, e B) Effetto anti-stipsi. Spalmati ad esempio sul pane, o come condimento, risultano gustosi e molto efficaci.
5. PREBIOTICI E PROBIOTICI
Considerare anche gli alimenti prebiotici contenenti inulina, tipo patate dolci, topinambur, aloe, o anche bifidobatteri e lactobacilli, come stimolo per la motilità intestinale. Lo yogurt, meglio ovviamente quello alla soia, è alimento straordinario per la salute dell’intestino. Può davvero alleviare il problema della stipsi come spuntino mattiniero, o anche pomeridiano e serale. Ottimi pure i crauti e la brovada.
6. ACQUA E ATTIVITÀ FISICA
Per migliorare la funzionalità del colon è importante consumare, in media, 25-30 g di fibre al giorno, accompagnate da una buona idratazione. Nelle persone senza problemi renali sono sufficienti un litro e mezzo di acqua al giorno, riducibili alla metà nei soggetti crudisti e nei fruttariani che ricorrono alle spremute e ai centrifugati o meglio agli estratti, oltre che alle verdure crude.
Da non trascurare infine l’attività fisica di tipo aerobico, come una semplice camminata che favorisce il transito e riduce la sensazione di gonfiore addominale.
DIETA ASTRINGENTE CONTRO LA DIARREA
Quando si ha un attacco di diarrea, viene consigliato di non fare niente per circa 6 o 12 ore, in modo da lasciare che il corpo si liberi delle tossine e, in seguito, prendere un antidiarroico se necessario. Se il problema persiste, probabilmente non si tratta di un attacco dovuto all’alimentazione o alla stanchezza e bisogna rivolgersi al medico per gli esami necessari.
Consumare cibi ricchi di fibre che assorbono i liquidi in eccesso nell’intestino. Ricostituire la flora intestinale soprattutto se si assumono imprudentemente degli antibiotici. Reinserire nella dieta cibi solidi solo quando i sintomi cominciano a diminuire sostanzialmente, scegliendo alimenti facili da digerire e prendendone in piccole quantità.
1. VERDURE E FRUTTI ANTI-DIARROICI
Le mele al naturale, ed anche quelle cotte contengono pectina. Bisogna però ricordare che in alcune persone le mele hanno effetto lassativo, mentre per altre hanno effetto astringente, quindi antidiarroico.
Le more di gelso e le more di rovo, sia fresche che congelate oppure in succo senza zucchero, sono straordinarie. I mirtilli combattono efficacemente i batteri putrefattivi.
La farina di carrube contiene pectina e tannini, sostanze con azione antivirale.
Gli oli essenziali del succo di carote agiscono sulle membrane e sulla mucosa dello stomaco, aiutando a recuperare una corretta digestione e a fermare così gli attacchi di diarrea.
Patate non irradiate, riso, ravanelli, rabarbaro, kaki, zucca, succo di pomodoro, succo di cavolo, succo d’arancia.
Albicocca, castagna, patata dolce, cotogna, fico d’India, melagrana, nespola, noce, pera, ribes, chiudono la lista.
2. ERBE CONSIGLIATE IN CASO DI DIARREA
Camomilla, the a base di semi di cumino o di geranio. Cannella, noce moscata, chiodi di garofano.
Aglio, soprattutto aglio ursino selvatico a foglia larga, porro e cipolla, erba cipollina, scalogno. L’aglio lenisce, purifica e riduce l’infiammazione, inoltre è ricco di potassio, essenziale per una corretta peristalsi, ossia per una contrazione ritmica dei muscoli del sistema digerente.
Noce moscata, peperoncino rosso, chiodi di garofano polverizzati.
Zenzero sciolto nell’acqua bollente, come calmante di crampi e di dolori addominali.
The rosso al lampone, indicato soprattutto per i bambini. The alla menta piperita, magari con due cucchiai di succo di cipolla fresca.
3. RIMEDI NATURALI E CIBI ASTRINGENTI
Nel trattamento naturale anti-diarrea risultano preziosi il sidro di mele e il miele, da sciogliere un cucchiaino di ognuno in un bicchiere d’acqua prima dei pasti, il succo di limone allungato nella misura di un bicchiere d’acqua da 3 a 5 volte al giorno, un mezzo bicchiere di vino rosso o bianco, per il contenuto in polifenoli.
Pepe nero e alghe sono un ottimo rimedio per la diarrea causata da acqua contaminata.
L’aceto di mele è un antisettico naturale che aiuta a purificare l’apparato digerente. Contiene, inoltre, la pectina, fibra idrosolubile e gelatinosa, preparabile anche in casa.
ALIMENTI DA EVITARE
Da evitare prodotti animali, prodotti caseari e cibi ricchi di zuccheri, di grassi e di sali inorganici. Da evitare caffè, the, succhi confezionati, bevande alcoliche e gassate). Si può anche ricorrere a un breve di digiuno per non affaticare l’apparato digerente.
Valdo Vaccaro
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