LETTERA
ACIDOSI, REFLUSSO, CLAMIDIA E PROSTATITE CRONICA
Buon giorno. Sono Niccolò e ho 36 anni. Ho cominciato a soffrire di acidosi e reflusso gastrico da quando avevo 19 anni. Il tutto è peggiorato dopo un viaggio in India di 6 mesi nel 2004. Facendo il bagno in una vasca ho preso la Clamidia delle vie urinarie, e conseguente prostatite cronica.
MEDITAZIONE, RESPIRAZIONE E STOICA ACCETTAZIONE DEI SINTOMI
Le assicuro che ho provato di tutto. Omeopatia, digiuni, maggior attenzione a quello che mangiavo. Un mese fa è scattato qualcosa. Il disagio si era esteso alla sfera sessuale. Per fortuna che ho una partner super-comprensibile che non mi ha mai fatto sentire in difetto. Come non bastassero le corse in bagno c’era pure il reflusso oppure i crampi allo stomaco. Tanto malessere e tanti stenti. Il tutto gestito grazie alla meditazione, alla respirazione e alla stoica accettazione dei sintomi.
CONTRASTO AL MUCO E ADOZIONE DEL VEGANCRUDISMO TENDENZIALE
Un mese fa ho iniziato a leggere La dieta senza muco di Arnold Ehret, facendo nel contempo i bagni derivativi. Poi ho scoperto lei ed è una ventina di giorni che ho tolto completamente le proteine animali, sacrificando pure pomodori e melanzane per evitare la solanina.
MENU RIVOLUZIONATO
Il mio attuale menu prevede al risveglio acqua tiepida e limone. Dopo 30 minuti centrifugato di carote, mele e sedano. Dopo altri 30 minuti avena con latte caldo di miso, bacche di goji e mele. A pranzo una bella insalata di foglie verdi e carote, seguita da verdura cotta, spinaci, cavoli o fagiolini. Poi delle verdure al vapore, oppure pasta integrale con verdura o pesto, oppure zuppa di verdure, fagioli e ceci. L’acqua la bevo sempre dopo 30 minuti dai pasti. A cena la stessa cosa variando i componenti.
I RISULTATI NON MANCANO E SO DI ESSERE SULLA STRADA GIUSTA
Sto decisamente meglio. L’acidità si è ridotta e non ho più quei crampi allo stomaco. Lo stimolo di urinare lo sto gestendo meglio, per cui non mi devo più alzare la notte per andare in bagno. Per la prima volta sento che ce la posso finalmente fare. Lei mi ha insegnato tante cose importanti e le sono grato per tutto questo. Sto imparando a dialogare col mio corpo e a recepire i messaggi sottili che esso mi manda. Un grande saluto e complimenti per tutto quello che sta riuscendo a creare.
Niccolò
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RISPOSTA
RISALIRE LA CHINA CON SUCCESSO È UNA COSA SPLENDIDA
Ciao Niccolò. Non ci sono quesiti particolari sulla tua mail, ma soltanto una testimonianza positiva di come stai gestendo i tuoi problemi. È sempre piacevole ed appagante seguire le mosse intelligenti di chi salta fuori dalla sofferenza e sta sperimentando i primi successi sulla via del riequilibrio.
NON SERVE PERÒ SACRIFICARE POMODORI E MELANZANE
Qualche piccolo appunto riguarda l’acqua che tu bevi mezz’ora dopo i pasti principali, e che andrebbe invece assunta mezz’ora prima o un paio d’ore dopo, e in quantità limitata a 2 bicchieri visto che con la nuova dieta, basata su maggiori quantità di crudo, lo stimolo della sete dovrebbe essere in calo. Non ho capito invece il sacrificio di pomodori e melanzane, vegetali straordinari che ti consiglio di non escludere, come del resto le patate e i peperoni. Non è affatto il caso di demonizzarli per la solanina, contenuta del resto in percentuali insignificanti.
UN DISCORSETTO SULLA CHLAMYDIA
Quanto alla Chlamydia Trachomatis, batterio gram-negativo, definito a volte fungo, a volte parassita endocellulare, a volte persino virus (da chi soffre di confusione mentale), non accetto la tua versione racchiusa nel verbo prendere. Nella visuale igienista della Health Science il contagio batterico-virale è privo di senso logico, è un naufragare nella mediocrità delle apparenze, è la stupidità manifesta della medicina monatta moderna, figliastra di Pasteur e dei perversi inventori di pestilenze Aids, suine, aviarie ed ebolarie.
SIAMO TUTTI PORTATORI DI TUTTO, PER CUI NON PRENDIAMO LE MALATTIE MA LE AUTO-SVILUPPIAMO
Tu dici che l’hai presa. Poco importa se da una vasca lercia o da qualcuno. Averla presa significa in ogni caso “giunta dall’esterno”. Io ti assicuro che non l’hai presa ma che la avevi già con te, come ce l’hanno del resto tutti. Siamo fatti di cento trilioni di cellule ma soprattutto di 1000 trilioni di batteri, Chlamydia inclusa. È successo semmai che nei tuoi 6 mesi di India ti eri piuttosto indebolito, avevi perso molto in termini di difese immunitarie e la Chlamydia aveva trovato il via libera per moltiplicarsi incontrastata oltre misura, innescando una crisi batterica intensa.
LA PESTE ARRIVA DALLA PAURA E NON DA ALTRO
Stessa cosa per i giovani spaventati e trepidanti che si accingono ad avere dei rapporti sessuali, armati di preservativi, di cremine antibiotiche e di spray sterilizzanti. Paura e sospetto indeboliscono. I messaggi della medicina moneta sfibrano e debilitano prima ancora di iniziare le danze. Come si fa ad affrontare un rapporto sessuale, di per sé impegnativo e costoso in termini di energie, con il feeling traumatizzante della peste che circola? Eiaculare in condizioni di ansia e diffidenza fa venire altro che la peste, indipendentemente dal numero di preservativi sovrapposti che hai inserito a tua difesa e protezione.
LA PESTE E IL PELLEGRINO
Una significativa storia dal Medioriente racconta come la Peste e il Pellegrino un bel giorno si incontrano in mezzo al deserto. La Peste dice all’altro “Vado a Baghdad a uccidere 5000 persone”.
Si reincontrano sullo stesso punto dopo sei mesi. Il pellegrino obietta “Dicevi 5000, ma ne hai fatti fuori 100 mila, cioè 20 volte tanto”. “Balle, risponde quella. Ne ho fatti fuori esattamente 5000. Tutti gli altri li ha uccisi la paura!”
LA MALAFEDE E L’IGNORANZA DEI CONTAGISTI
I medicastri e i contagisti che fanno a gara nel raccomandare preservativi e scafandri, nel rendere la gioventù sospettosa, intimorita ed allarmata, si dimenticano la miriade di casi di sieropositività e di ammalamenti sessuali tra persone che presumibilmente non praticano sesso, come bambini e adolescenti, come frati e monache, come persone caste e pudiche. E si dimenticano pure i tanti test di rapporti tra persone sane e persone ammalate, effettuati senza protezione alcuna, e ciononostante privi di effetti contagianti.
CERCHIAMO DI ESSERE COERENTI E RAZIONALI
Sono argomenti intimi e delicati. Non intendo lanciare messaggi di alcun tipo a chi mi legge. Ognuno sappia gestirsi nel modo migliore e secondo coscienza. Non spingo nessuno a farlo o a non farlo, a farlo in questo modo anziché in un altro. Una cosa però mi sento di dire. Se hai timore e schifo del prossimo tuo, rinchiuditi in te e datti all’astinenza e alla pudicizia, se non addirittura all’eremitismo, all’isolazionismo sociale e al monachesimo, altro che scafandri, Hatù e mascherine. E non dimenticare di indossare dei guanti protettivi prima di dar la mano a qualcuno o prima di accarezzare un cane o un gatto.
I CLAMIDISTI NON SONO PER NIENTE DIVERSI DAI FALSI PROFETI DELL’AIDS
Ovvio che se vai su internet alla voce Chlamydia, troverai 500 siti pedissequamente allineati ed inquadrati col partito del preservativo, della mascherina e dello scafandro, col partito del contagio pestilenziale, col partito delle vaccinazioni coatte. Nemmeno un articolo controcorrente. Non sarà che questa unanimità assoluta significhi che hanno ragione loro? Nemmeno per sogno. Quando trovi unanimità dogmatica e assoluta, è proprio quello il momento di non credere a una parola di quanto trovi. Gli azzeccagarbugli e gli untori di manzoniana memoria vedono il pianeta come un immenso lazzaretto su cui scatenarsi con grandi opere sterilizzanti, con iniezioni e spruzzi di antibiotici ed antivirali, oltre che con un proliferare infinito di plastiche impenetrabili tra una persona e l’altra.
LA GENUINA OBIEZIONE DI UNA DONNA COMUNE
Non mancano ovviamente testimonianze dirette che ridicolizzano il muro impenetrabile che il pestilenzialismo medievale si è creato tutto intorno. In uno dei forum sulla Chlamydia, c’è la voce di una donna che in due parole la dice lunga.
“Sono risultata positiva alla Chlamydia, mentre mio marito è risultato invece negativo, eppure stiamo insieme da oltre 4 anni, senza barriere di plastica ovviamente. Se il batterio si trasmette solo sessualmente come sempre mi è stato detto, come è possibile tutto questo?”
LE PERNACCHIE DEL DR POWELL
Il dr Thomas Powell, morto a 80 anni, negli anni 30, memore degli esperimenti del grande medico bavarese Max Pettenkofer (1818-1901), aveva ridicolizzato l’intero mondo della medicina americana. Aveva lanciato la sfida di produrre nel suo corpo anche una sola malattia, inoculando in lui sotto controllo di una giuria, i germi del colera, della peste bubbonica, e microbi di ogni genere, facendo a gara nel recuperare ogni schifezza non velenosa reperibile sul pianeta e mescolabile in un bicchiere. Si fece spargere questi microbi in tutti gli alimenti che mangiava. Il giorno dopo faceva le sue belle pernacchie ai colleghi che lo prevedevano spacciato.
LA DOTTRINA DEL CONTAGIO È IL RIFUGIO DELLE MENTI FRAGILI E DEBOLI DELLA MEDICINA
Risuonano poi nella mente le parole della superlativa dottoressa inglese Florence Nightingale (1820-1910), fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. “Mi è stato insegnato, sia da scienziati superbi che da donne ignoranti, a temere la febbre, la scarlattina e le varie malattie infettive. Ma la vera assistente sanitaria ignora le infezioni, non ne ha paura, ed eventualmente le previene. Stanze pulite, finestre aperte ed assistenza amorevole ai pazienti. Questo è da richiedere a una buona nurse.
Un trattamento saggio e umano è la migliore cura contro le pandemie e le malattie di ogni tipo.
La dottrina delle malattie specifiche e contagianti è il grande rifugio delle menti fragili e deboli della medicina. Non esistono malattie specifiche. Ci sono solo condizioni adatte a rendere la gente malata.
Una lezione memorabile alla spocchia e al dogmatismo di una medicina piva di buon senso e di consenso.
TESINE DA LEGGERE
- La farsa del contagio batterico-virale
- Scienza e fantascienza del virus
- Pitagora, Koch, le farse e le verruche
- Superstizione del contagio e cultura della salute
Valdo Vaccaro
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