CHELAZIONI, METALLI TOSSICI E RADICALI LIBERI

da 1 Mar 2016Avvelenamento da metalli pesanti

LETTERA

QUALCHE DUBBIO SULLE SOSTANZE CHELANTI

Gent.mo dr Valdo, Le riscrivo nuovamente per sottoporle un dubbio relativo ai cosiddetti chelanti naturali tipo zeolite, clorella e simili. Sono super-convinta della necessità di dovermi depurare in forma periodica e costante dai metalli che quotidianamente assorbiamo per via respiratoria, epidermica, digestiva.

Già ho praticato con successo grazie alle sue linee guida una vera e propria disintossicazione del corpo virando a 360 gradi la dieta in direzione vegana crudista e perdendo in forma stabile 8-10 kg di depositi grassi che provenivano evidentemente da un fegato grasso, ingolfato e straziato da molti errori.

Ho eliminato alimenti a cui sono intollerante (formaggi e latticini, cibi cotti, farine e lieviti, pasta raffinata, zuccheri), aumentando nel contempo il consumo di agrumi di prima mattina, avena, avocado, grano saraceno, curcuma, zenzero, praticando periodicamente anche idrocolonterapie per ripulire il colon da residui intestinali tossici.

Ma vorrei andare oltre e focalizzarmi pure sui metalli pesanti. Documentandomi su varie fonti sembra che clorella e zeolite siano autentici spazzini naturali capaci di legarsi a tali metalli e facilitarne l’espulsione. Tuttavia recentemente in una pagina Facebook ho seguito una discussione dove una paziente di terapia chelante ha fatto alcune obiezioni.

LIMITI DEI CHELANTI E DELLA LORO CAPACITÀ ESPULSIVA

Sostanzialmente afferma che questi chelanti non servono per tutti i metalli e che in ogni caso essi smuovono solo le tossine senza espellerle, facendole poi ritornare in circolazione. I test delle urine lo proverebbero. Ha ragione questa utente? Come affrontare una terapia chelante e misurarne l’efficacia? Quali test vanno realizzati? La ringrazio infinitamente. Un cordiale saluto e auguri di buon lavoro da Barcellona. Sua lettrice. Camilla


RISPOSTA

I METALLI TOSSICI RAPPRESENTANO COSTANTE INSIDIA PER IL NOSTRO ORGANISMO

Ciao Camilla. I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria, acqua, cosmetici, farmaci, vestiti, vernici e oggetti di uso, nonché attraverso le scie chimiche, le particelle sottili e l’elevatissimo inquinamento ambientale. Sono pericolosi perché tendono a bio-accumularsi, cioè ad aumentare la propria concentrazione. Si accumulano lentamente e progressivamente nelle ossa, nel fegato, nei reni, nei tessuti connettivi, nel cervello e in altri organi, bloccando i nostri processi enzimatici, provocando così danni metabolici ed energetici. Il nostro organismo non riesce, con i normali processi depurativi a rimuoverli. Senza l’ausilio di sostanze chelanti, capaci di legarsi al metallo e di trasportarlo all’esterno dell’organismo, permangono per decenni e rappresentano un serio pericolo per la salute.

I metalli tossici sono dei killer subdoli poiché si sostituiscono nell’organismo ai minerali necessari per la vita, alterando funzioni e strutture biologiche. Ad esempio il piombo sostituisce il calcio nel cervello, il cadmio sostituisce lo zinco e l’alluminio sostituisce il magnesio.

MINERALI DI TRACCIA ESSENZIALI E MINERALI TOSSICI

Un sottogruppo particolarmente importante in biologia e in medicina è costituito dai cosiddetti metalli in traccia, elementi chimici presenti nei fluidi biologici degli organismi viventi in concentrazioni inferiori a 1 μg per grammo di peso. In base agli effetti fisiopatologici i metalli di traccia possono essere suddivisi in due gruppi: nel primo gruppo gli elementi essenziali per la vita in quanto implicati in importanti processi metabolici, mentre nel secondo gruppo sono contenuti elementi tossici per gli organismi viventi anche a basse concentrazioni. Nel caso degli esseri umani sono noti quindici elementi in traccia essenziali: arsenico, cobalto, cromo, rame, fluoro, ferro, iodio, manganese, molibdeno, nichel, selenio, silicio, stagno, vanadio e zinco, mentre il secondo gruppo contiene elementi quali cadmio, mercurio, alluminio, cromo e piombo.

DEFINIZIONE DI RADICALI LIBERI

I radicali liberi sono molecole costituite da atomi fortemente instabili in quanto mancano di un elettrone. Sono definite killer cellulari in quanto responsabili dell’insorgenza e dell’aggravamento di molte patologie. Per raggiungere la stabilità questi atomi vanno alla ricerca spasmodica dell’elettrone mancante: attaccano qualsiasi molecola con cui vengono in contatto al fine di rubarle proprio l’elettrone mancante. Quando un radicale libero strappa un elettrone ad un’altra molecola (ossidazione) finalmente raggiunge la stabilità, ma la molecola derubata (ossidata) diventa un radicale libero a sua volta perché ha ora un elettrone in meno. Questo nuovo radicale cercherà, quindi, anch’esso un’altra molecola a cui strappare l’elettrone e così via, in una reazione radicalica a catena. Reazione che si blocca grazie all’intervento di molecole anti-ossidanti che, con diversi metodi, riescono a neutralizzare i radicali liberi.

Ogni cellula produce quotidianamente da 1 a 3 miliardi di radicali liberi al giorno durante i normali processi metabolici. Essi vengono eliminati dagli anti-ossidanti prodotti dalle cellule stesse. Il problema sono i radicali liberi che si formano a causa dello stress ossidativo, ovvero quelli che derivano dall’esterno a causa di stili di vita non salutari. Ad esempio una sola sigaretta produce 10 miliardi di Radicali Liberi.

PEROSSIDAZIONE DEI FOSFOLIPIDI

I lipidi determinano le caratteristiche strutturali (permeabilità, fluidità, resistenza allo stress) e regolano le funzioni della membrana (passaggio di sostanze, comunicazione intercellulare). I radicali liberi danneggiano le membrane ossidando i fosfolipidi. In caso di stress ossidativo i radicali liberi attaccano gli acidi grassi poli-insaturi delle membrane ossidandoli mediante perossidazione. Questo determina un progressivo irrigidimento delle membrane con riduzione della funzionalità fino alla morte della cellula.

INCREMENTO PLACCA ARTERIOSA

I radicali liberi danneggiano i vasi sanguigni. Nella loro smania di recuperare gli elettroni mancanti attaccano le lipoproteine LDL (colesterolo cattivo), ossidandole. I macrofagi cercano di eliminare l’LDL modificato, ingoiandolo. Le cellule rigonfie e schiumose che ne derivano, si fissano sulla parete delle arterie, dando origine alla placca che restringe il lume dell’arteria e alla fine provoca gravi disturbi vascolari, fra cui l’infarto.

DANNI AL COLLAGENE E ALLA PELLE

I radicali liberi danneggiano il collagene. Agiscono sulle proteine della pelle, con formazione di legami crociati fra le fibre di collagene ed elastina. Ciò determina perdita di elasticità e tonicità oltre che un inesorabile avvizzimento cutaneo. Inoltre l’azione dei radicali liberi sui lipidi cutanei porta alla formazione di lipofuscina, pigmento responsabile delle macchie cutanee tipiche della vecchiaia.

ELIMINAZIONE DEI RADICALI LIBERI

Per eliminare i radicali liberi è necessario migliorare il proprio stile di vita. In particolare

1) Evitare il fumo come fosse la peste,

2) Eliminare gli alcolici,

3) Condurre una vita meno stressante,

4) Eliminare i metalli pesanti dall’organismo,

5) Mangiare frutta e verdura, in particolare quella che contiene vitamina A (carote albicocche, tarassaco, acetosa), vitamina C (pomodori, agrumi, peperoni, broccoli, kiwi, ortaggi a foglia verde), viitamina E (olio d’oliva, germe di grano, noci, noccioline, pinoli, mandorle),

6) Assumere Bioflavonoidi tipo Quercitina (cipolla rossa, the verde, mirtilli, mele), Rutina (grano saraceno, menta, agrumi, frutti di bosco), Antocianine (ribes, ciliegie, cavoli, uva, fragole, banane, asparagi, piselli, pere, patate), Carotenoidi (carote, arance, zucche, verdure, meloni, pomodori, peperoni), Licopene (pomodori, pompelmo rosa, melone), Luteina (cavoli, spinaci, broccoli, zucchine, piselli), Zeaxantina (grani intergrali, peperoni rossi, mango, succo d’arancia).

LICOPENE, LUTEINA E ZEAXANTINA

Da rilevare che il Licopene è il più potente carotenoide conosciuto e il pomodoro è l’alimento che ne contiene di più (1 pomodoro medio contiene 3,7 mg di licopene). Il Licopene ha un’azione anticancerogena 10 volte più potente del betacarotene. Protegge contro l’ossidazione delle LDL. Il pomodoro protegge dalla formazione delle placche. Uno studio ha dimostrato che mangiando pomodori 10 volte alla settimana si ha una riduzione del 45% del cancro alla prostata. Luteina e Zeaxantina proteggono le cellule della retina dalla degenerazione maculare.

EFFETTI PERVERSI DEI METALLI TOSSICI

Allumino: danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria, autismo.

Antimonio: danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco.

Arsenico: cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle.

Bario: ipertensione, paralisi.

Bismuto: dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea.

Cadmio: diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici, tumore.

Cromo: danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare.

Rame: irritazioni al naso, bocca ed occhi; cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni, nonché emicranie croniche.

Gallio: irritazione alla gola, difficoltà respiratorie, dolori alla cassa toracica.

Afnio: irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose.

Indio: danni al cuore, reni e fegato.

Iridio: irritazione agli occhi e al tratto digestivo.

Lantanio: cancro polmonare, danni al fegato.

Piombo: danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficoltà di apprendimento, distruzione del sistema nervoso.

Manganese : turbe alla coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro.

Mercurio: distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al Dna.

Nickel: embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle.

Palladio: altamente tossico e cancerogeno, irritante per le mucose.

Platino: alterazioni del Dna, cancro, danni a intestino e reni.

Rodio: macchie alla pelle, potenzialmente tossico e sospetto cancerogeno.

Rutenio: altamente tossico e cancerogeno, danni alle ossa.

Scandio: embolia polmonare, danni al fegato.

Stronzio: cancro ai polmoni, nei bambini difficoltà di sviluppo delle ossa.

Tantalio: irritazione agli occhi e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore.

Tallio: danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, danni al sistema nervoso e paralisi per chi sopravvive.

Stagno: irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficoltà ad urinare.

Tungsteno: danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi.

Vanadio: disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni a stomaco e intestino.

Ittrio: altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato.

NEMICI SILENZIOSI CHE AVANZANO CON PROCESSO LENTISSIMO

I metalli tossici sono dei nemici silenziosi, poiché a causa di negligenza e disinformazione, l’attenzione nei loro confronti è minima. Lo studio dei metalli tossici e dei loro meccanismi d’azione è spesso completamente ignorato dalla classe medica. La gran parte dei testi di nutrizione, si limita a qualche accenno, senza approfondirli come meriterebbero. Nella stragrande maggioranza dei casi l’avvelenamento o l’intossicazione da metalli pesanti avviene senza clamori, in assoluto silenzio e senza segnali eclatanti. È un processo lentissimo, che avviene giorno dopo giorno e che si manifesta sotto forma di disturbi, alterazioni, malattie piccole e grandi. Inevitabilmente l’attenzione si focalizza su questi sintomi, tralasciando completamente, e colpevolmente, di verificare se i metalli tossici sono in qualche modo in relazione con lo stato di salute.

ALZHEIMER DA ALLUMINIO, SCLEROSI E AUTISMO DA MERCURIO, SLA DA CADMIO E PIOMBO

Qualche anno fa la prestigiosa rivista scientifica americana Lancet ha pubblicato uno studio che dimostrava una correlazione tra il morbo di Alzheimer ed un accumulo di alluminio nell’organismo. Altri studi invece dimostrano un collegamento tra la sclerosi multipla, l’autismo e la presenza di mercurio. Altri ancora il nesso tra cadmio, piombo e sclerosi laterale amiotrofica, altri infine l’effetto nocivo dei metalli pesanti sul sistema immunitario.

TERAPIA CHELANTE PER LA RIMOZIONE DEI METALLI PESANTI

La procedura standard avviene mediante somministrazione di un agente chelante come l’acido dimercaptosuccinico (DMSA) oppure l’acido etilendiaminotetraacetico (EDTA) per chelare i metalli velenosi e portarli fuori dall’organismo.

SISTEMA EDTA

L’EDTA è una sostanza abbastanza innocua e naturale, simile all’aceto, che non viene comunque assimilata ma viene completamente eliminata dall’organismo, portando fuori con sé le sostanze tossiche chelate. La terapia chelante è largamente utilizzata negli Stati Uniti, Svizzera e Germania, soprattutto per chelare l’eccesso di Calcio che si accumula sui vasi sanguigni dove forma vere e proprie incrostazioni, al fine, quindi, di prevenire ictus, infarti e malattie arteriosclerotiche. La sua pratica richiede una efficiente funzionalità renale.

CONTROINDICAZIONI IN CASO DI INSUFFICIENZA EPATICA E RENALE

La terapia chelante è quindi controindicata nei casi di insufficienza renale e di insufficienza epatica, ed in generale in organismi già troppo indeboliti. Essa può provocare, insieme all’eliminazione dei metalli tossici, anche una perdita di minerali in traccia utili e benefici, ed è quindi necessario assumere, durante la terapia chelante, determinati integratori alimentari che di solito vengono introdotti nella stessa flebo di chelazione.

CHELAZIONI MEDIANTE RISORSE NATURALI

La terapia con sostanze chelanti sintetiche può presentare effetti collaterali ed è consigliabile solo nei casi di avvelenamenti acuti, in cui il rischio per la salute è così alto da non poter aspettare. In tutti gli altri casi, è preferibile un approccio più delicato, che consente di rimuovere gli eccessi dei metalli tossici nell’arco di alcune settimane o mesi, senza comportare rischi o pericoli per la salute.

VANTAGGI DEI CHELANTI NATURALI SU QUELLI SINTETICI

I chelanti naturali offrono numerosi vantaggi rispetto a quelli sintetici, risultano perfettamente tollerabili dall’organismo, non producono effetti collaterali e non danneggiano a loro volta gli organi con entrano in contatto. L’unico limite dei chelanti naturali è rappresentato dal tempo, la loro assunzione deve infatti essere continuativa e protratta per mesi.

Cosa fare per non subire gli effetti negativi dei metalli pesanti? Evitarli come abbiamo visto è quasi impossibile, ma non tutto è squallore e desolazione. La Natura, con la sua tendenza a ristabilire il suo meraviglioso equilibrio, fornisce la cura per qualsiasi genere di affezione l’uomo possa sviluppare. Anche gli antichi guaritori sostenevano che la natura fosse in grado di aiutare l’uomo a scoprire la cura di molte malattie in modi sottili e misteriosi.

CORIANDOLO

Il coriandolo contiene mercaptano, sostanza in grado di attraversare la barriera emato-encefalica. Particolarmente utile alla chelazione del sistema nervoso centrale. Occorre abbinarlo in genere ad altri chelanti espulsivi per dei migliori risultati, e per evitare che si verifichi una re-intossicazione. Mobilita mercurio, cadmio, piombo e alluminio nelle vene e nel sistema nervoso centrale.

SELENIO

Efficace nella chelazione del mercurio. Ottimo per la depurazione della tiroide. Si trova soprattutto nel riso integrale, con 23µg  su 100g di prodotto. Si trova anche nell’orzo, kamut, mais, pop-corn, anacardi, semini, funghi, verdure e germogli.

SILICIO

Il silicio è secondo solo all’ossigeno come minerale presente in natura. Ha gli stessi effetti del selenio. Si trova nel succo di ortica e nell’equiseto, ma anche nel miglio, segale, riso, patate, topinambur, asparagi e girasole.

CRUSCA DI RISO E INOSITOLO

Grazie al suo alto contenuto di inositolo B7, ha particolare efficacia nella chelazione del ferro. L’inositolo si trova anche nei pompelmi, arance, meloni, germe di grano, piselli, noci, funghi.

MSM OVVERO METHIL-SULFORIL-METANO

Risorse contenenti zolfo. Si trovano in frutta, verdure, rucola, ravanelli, rape piccanti, aglio, cipolla, crescione e cavoli.

OLII ESSENZIALI

Detossificano in profondità. Salvia, rosmarino, lavanda, timo, origano, maggiorana, melissa, eucalipto, limone, menta, pepe, pino, garofano, gelsomino, zenzero, citronella, cipresso, finocchio, cedro, cardamomo, geranio.

ACIDO ALFA-LIPOICO

Lega i minerali tossici e innalza i livelli di glutatione, il più potente e benefico antiossidante dell’organismo. Supera la barriera emato-encefalica. Rimuove i metalli tossici dal sistema nervoso centrale. Si trova in spinaci, broccoli, piselli, cavolini Bruxelles, crusca di riso.

L-GLUTAMMINA

Serve per la disintossicazione dall’ammoniaca, nonché da substrato per il glutatione. Disintossica dal piombo. Si trova nella frutta secca, nella frutta da guscio, semini, prezzemolo e spinaci.

VITAMINA C

Preziosa per rinforzare il sistema immunitario che rimane il maggiore espulsore di tossine dall’organismo. Chela i metalli dall’intestino e protegge dai radicali liberi. Agrumi, pomodori, ciliege, rosa canina, bacche di goji, frutta e verdure crude.

ACIDO MALICO

Facilita l’escrezione fecale ed urinaria di Alluminio. Si trova nelle mele, rabarbaro, fragole, pere, papaia.

AGLIO ED ALLICINA

Tutti gli alimenti ad alto contenuto di zolfo sono importanti contro mercurio, cadmio e piombo. Aglio, aglio ursino, erba cipollina, cipolle, porri, ravanelli, rafano, cren, rucola, crescione, cavoli.

BENTONITE E ZEOLITE

La bentonite è un argilla con spiccate proprietà assorbenti, che sottrae all’organismo diverse sostanze tossiche. Idem per la zeolite.

CLOROFILLA E CLORELLA

Tutte le sostanze contenenti clorofilla hanno poteri chelanti ed espulsivi. Quindi oltre alla chlorella anche tutte i vegetali a foglia verde sono ottimi.

CURCUMA

Purifica il fegato e il sangue, promuove la buona digestione e stimola la produzione di aril-idrocarburo-idrossilasi, glutatione-S-transferrasi e UDP-glucuronil-transferrai, coltelli chimici che abbattono le sostanze nocive del fegato e del sistema biliare.

ACIDO FOLICO O VITAMINA B9

Ottimo tra le sostanze chelanti naturali. Si treova in tutte le foglie verdi.

ESTRATTI FRESCHI

Ottimi chelanti grazie all’abbondanza di acqua biologica dotata di poteri disincrostanti ed espulsivi per via renale e attraverso il sistema traspirativo cutaneo. Un paio di estratti al giorno, basati ad esempio sul classico carote, sedano, ananas, con aggiunta di pizzico di curcuma, o di zenzero o di peperoncino o di aloe, risulta di grande aiuto.

Ti potrebbe interessare: Guida completa agli estrattori.

BACCHE DI SAMBUCO

Il sambuco è straordinario e si trova dappertutto. Altamente depurativo per reni, sangue e stomaco, nonché stimolatore del sistema immunitario.

IL DISCORSO DELLA RE-INTOSSICAZIONE

In teoria questo può accadere quando alla fase disgregatrice dei veleni non si accompagna una fase espulsiva. Il che accade nei digiuni male impostati, dove si dà troppa importanza alle date prestabilite più che seguire i dettami e i segnali del corpo, o quando si ha fretta di riprendere a mangiare mentre servirebbe una ripresa graduale o magari qualche giorno a semidigiuno, ad acqua e succo d’arancia.

CONCLUSIONE

Mai dimenticarsi comunque che siamo dotati di un corpo autoguarente e quindi operante con criteri di intelligenza, di modulazione e di logica, per cui ogni fase depurativa viene da esso gradita e fatta seguire da una graduale espulsione. Fare una verifica mediante test del sangue successivi a digiuni, semidigiuni e periodi depurativi è fuorviante e crea falsi allarmi e falsi asterischi. Fare una verifica in tali circostanze significa ovviamente ritrovarsi con nei prodotti tossici in circolazione e in fisiologica e normalissima fuoriuscita.

Non bisogna mai a mio avviso affrontare la vita con ansia e inquietudine, col desiderio di verificare in dettaglio se, come, quanto e quando il corpo reagisce. Questi atteggiamenti nulla hanno a che fare con lo spirito e col metodo igienista che verte tutto sulla fiducia nelle capacità riequilibranti dell’organismo, sul seminare bene e non preoccuparsene più.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

37 Commenti

  1. Devis

    Una dieta vegana variata permette l'assunzione sinergica degli elementi detossinanti specifici di ogni gruppo alimentare. Al di là di questioni di etica e di eco-sostenibilità ambientale, in questo mondo sempre più inquinato, conviene davvero eliminare o almeno ridurre ai minimi termini il cibo animale. Infatti è nel tessuto adiposo animale che si concentrano massicciamente i residui tossici contenuti nel foraggio, nei mangimi e nei farmaci usati nei grandi allevamenti moderni.

    Rispondi
  2. badghir

    Enterosgel, costa 20 euro (silicio)!
    Vedi questo anche:
    https://www.youtube.com/watch?v=d1C2AwtB7QY

    Pace mentale (meditazione, qigong, yoga) è decisiva.
    –––––-
    Quindi 20 sigarette/die equivalgono ad avere 100 cellule in più che “spurgano”:
    Abbastanza irrilevante, mi pare.

    ––––––––-

    Una chiave universale di riferimento per il 99% delle patologie è
    mantenere nel corpo un tampone alcalino per contrastare l’acidificazione dei tessuti, qualsiasi ne sia la causa a monte.

    Rispondi
  3. Devis

    Penso anch'io che tutto verte sull'equilibrio acido-base. Gli acidi, qualsiasi sia la loro origine, vengono neutralizzati dai sali minerali i quali si legano chimicamente ad essi formando sali inerti. Questo processo è indispensabile ed inevitabile in quanto se così non fosse l'organismo verrebbe letteralmente corroso dagli acidi. Ne deriva che l'alimentazione deve essere ricca di sali minerali organici altrimenti l'organismo è costretto a prelevare dalle proprie scorte interne provocando in tal modo un progressivo indebolimento funzionale. A mio parere diventa veramente arduo mantenere l'equilibrio alcalino con le diete moderne, che sono generalmente basate sull'assunzione preponderante di cibi acidificanti.

    Rispondi
  4. badghir

    Si, col meta-principio dell'equilibrio acido-base si riescono a spiegare molti fatti riguardanti la longevità e la salute che sembrerebbero contraddittori. Il veganesimo terapeutico funziona per quello !
    In pratica non si può prescindere dalla frutta.
    C'è poi un fenomeno ( assolutamente reale e ripetibile) di cui mi sono accorto: l'euforia fruttariana. E'uno stato di entusiasmo gratuitamente gioioso e duraturo. Non saprei dire invece se tale stato è fruibile anche con trattamenti alcalinizzanti indipendenti dalla frutta.

    Rispondi
  5. arvo

    Credo che alcalinizzare fuori da frutta e verdura sia impresa ardua.Ci si sta provando in vari modi ma finora con risultati nulli.Anzi,secondo alcuni creando pericoli veri e propri per la salute.Uno di questi sarebbe la tanto strombazzata acqua alcalina i cui effetti sembrerebbero essere una iper produzione di acido cloridrico con tutte le conseguenze nefaste del caso.
    Le scorciatoie sono quasi sempre illusorie.

    Rispondi
  6. Devis

    Probabilmente dipende dal fatto che idealmente la frutta è il cibo più congeniale per l'uomo. Richiede non a caso costo digestivo quasi nullo, ovviamente se matura e assunta da sola. Verdure, germogli, estratti di frutta e verdure, tisane, e volendo piccole quantità di semini e alghe marine, sono a mio avviso le cose migliori. Legumi e cereali sono già più impegnativi, ma anche qui dipende dalle condizioni specifiche individuali e dalle condizioni ambientali. Chiaramente se pensiamo ai tropici, diventa spontaneo immaginarsi popolazioni allegre e gioiose. Evidentemente si crea un'alchimia tra dieta con frutta in abbondanza e irraggiamento solare a profusione per tutto l'anno. Mi pare che pure Ehret raccomandasse di affidarsi alla cucina naturale, ovvero quella offerta dal sole. I popoli nordici a quanto pare sembra che siano più soggetti a soffrire di depressione e ad indulgere in cattive abitudini come l'alcol. Evidentemente lo stare al freddo e al buio per lunghi periodi non è l'ideale per l'uomo.

    Rispondi
  7. Devis

    Condivido con Arvo il dissenso sull'uso dell'acqua alcalina.

    Rispondi
  8. arvo

    Ed io condivido in pieno lo schema di Devis per l'alimentazione umana. Diciamo che la frutta usa un trucchetto geniale per introdursi al nostro interno,perché rilascia alcali nell'intestino dopo essere partita acida ed aver passato la barriera costituita dallo stomaco e le sue emissioni particolari.
    Il problema della frutta,almeno per me,è casomai il fatto che gli alberi corrispondenti sono sempre ben sorvegliati,mentre un tempo c'era più libertà.Ma questa è evidentemente un'altra storia.
    Infine circa l'alcalinizzazione per vie non alimentari,si è cercato di servirsi di pasticconi gastro resistenti che giungessero integri fino all'intestino,finendo però,evidentemente, per fornire per tale via solo minerali inorganici,tipo carbonati di calcio e magnesio e dunque non risolvendo affatto il problema.Tuttavia anche molti medici "alternativi (dei veri furbastri)pretendono di aver risolto tutto in questo modo.Poi sta sempre a noi non farci abbindolare.

    Rispondi
  9. Devis

    Un altro esempio fra i tanti è quello di Jay Kordich. A 25 anni questo atleta si ammalò di cancro e i medici gli prospettarono poco tempo di vita. Cambiò alimentazione seguendo la terapia Gerson basata su enormi quantità di succhi vegetali guarendo perfettamente. Per riconoscenza dedicò il resto della sua vita a promuovere la dieta vegana ed in particolare focalizzandosi sull'uso degli spremitori e gli estrattori di succhi. Ora che è ultranovantenne lo vediamo in forma smagliante nei tanti video che lo riprendono intento a trafficare con entusiasmo con il suo estrattore. E pensare che gli venne prospettato di non varcare nemmeno la soglia dei 30 anni!!

    Rispondi
  10. arvo

    Nicola Benetti, 54 anni ultramaratoneta vegano. Impossibile! Chi ci dice che dentro la sua sacca a tracolla non sia ultrafornito di comode bistecche ultradigeribili? E che i suoi tempi, in prossimità delle foreste, non siano stati determinati dal fatto di essere stato inseguito da qualche leopardo? Prima di prendere tutto per buono ci vogliono indagini ultra-approfondite e non si può dire nulla fino a sentenza definitiva. In Cassazione, allora! Dove lo attende impaziente il dott. Calabrese. Poi sapremo la verità definitiva.

    Rispondi
  11. badghir

    Felice di trovare sintonia con le vostre affermazioni.
    L'acqua alcalina convince poco, infatti: lo stesso Valdo però, respingendo quella, pare non cogliere l'importanza teorica e pratica del criterio alcalino che, in generale, si definisce applicando alla dieta un 80% di alimenti basificanti. Su quali siano questi alimenti mi è stato impossibile trovare tabelle totalmente concordi, per cui io mi attengo indicativamente ai valori ricavati da T.A.Baroody con l'elettro-agopuntura (credo). Baroody tra l'altro non si occupa affatto di veganesimo.
    Quanto alle alternative, o meglio direi 'complementi' alla frutta per un'alcalinizzazione efficace – a parte le tisane calde, alghe, mandorle, aglio e qualcos'altro – mi trovo bene da qualche anno con il Mambè. Senza nominare qui l'ingrediente principale (di cui facilmente troverete notizia sopratutto in lingua spagnola, magari associandolo ai 'Witoto') già di per sè dotato di alto valore nutraceutico, ritengo importante l'apporto dei carbonati di magnesio, sodio e potassio che aggiungo per simulare l'azione della 'lipta', che in Perù (e Bolivia e Colombia, dove prende nomi diversi) viene comunemente aggiunta alla pianta base per migliorar la biodisponibilità dei suoi principi attivi. Aggiungendo poi stevia e cannella che ne rendono più amabile il sapore, ottengo un surrogato della ricetta originale perfettamente appagante. Del resto le tradizioni indigene conoscono decine di combinazioni di piante diverse per produrre ceneri alimentari; l'uso di 'calce' in alcuni cibi è vecchio quanto l'uomo e si ritrova in tutti i continenti. Credo che questo sia un'altro promettente fattore da approfondire e da recuperare per proteggere la salute dell'umanità moderna.
    Il peyote stesso, al di là della sua fama di visionaria medicina dell'anima, rappresenta per i nativi una risorsa primaria per la longevità e il benessere dell'organismo;
    non mi stupirei affatto se qualcuno un giorno ne accertasse le proprietà altamente alcalinizzanti.
    In Messico si mangiano frequentemente le piatte foglie del Nopal, un altro cactus che infatti basifica l'organismo;
    sarebbe probabilmente coltivabile anche in Italia, con la cura di proteggerlo dal freddo e senza innaffiarlo durante il l'inverno, tranne in quelle zone dove già cresce spontaneo il Fico d'India.

    Rispondi
  12. badghir

    A meno di non soffrire di serie patologie, una componente di cibi moderatamente acidi è da considerare utile, oltre che piacevole . Sopratutto nei climi freddi è l' acidità che permette alle cellule di produrre calore, quello stesso che però può degenerare in infiammazione.

    Un'altra risorsa che trovo straordinaria è il Nukazuke: una lettiera di crusca che mantiene batteri ( Lattobacilli e Saccaromiceti, che sono specie amiche e complementari ) e funghi (Aspergillus Orziae – il koji adoperato per fare miso e tamari) entro cui seppellire i vegetali per poche ore, ma anche mesi, onde ottenere verdure probiotiche. Bisogna dare aria almeno una volta al giorno affinchè non si creino contaminazioni di altri microrganismi.
    Il nukazuke è l'altare cavo alla coerenza universale, e volendo un'estensione dello zazen.
    La stessa massa di crusca fermentata è un eccellente e universale rimedio, se applicata come cataplasma esterno.

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  13. Devis

    Badghir, trovo molto interessanti le tue considerazioni sulla necessità di indagare e sperimentare combinazioni anche inusuali di prodotti vegetali semisconosciuti delle varie zone del pianeta. Nei nostri climi settentrionali pur non disponendo della varietà di frutta fresca presente nelle zone equatoriali, abbiamo per lo meno la fortuna di disporre di un tesoro gratuito che viene stranamente ignorato da molti, che è quelle delle erbe selvatiche. A differenza delle verdure coltivate hanno una concentrazione decisamente più elevata di sostanze nutrienti. Pochi grammi di certe erbe contengono più vitamine e minerali di chili di ortaggi coltivati mediante tecniche di agricoltura tradizionale. Pensiamo ad esempio alle comunissime ortiche, al tarassaco, all'infestante gramigna e tante altre. Generalmente le erbe più amare sono anche le più basiche, addolcendole per esempio con mele o carote risultano assumibili anche in succo.

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  14. Devis

    Aggiungo che condivido anche la tua perplessità sul non voler capire l'importanza del chimismo corporeo. Quante volte leggiamo le lettere di neo-vegani alle prese con le famose crisi di disintossicazione. Queste crisi, è bene ricordarlo, non sono altro che il risultato della liberazione nel flusso sanguigno di scorie corrosive a lungo "dormienti" depositate in diversi punti dell'organismo. I dolori percepiti derivano dall'effetto corrosivo degli acidi in azione sui tessuti. Quello che non si vuol capire è che un conto è sciogliere le scorie, un altro è farle defluire dal corpo. Se non vengono rimosse, le scorie si legheranno nuovamente a sali minerali, formeranno nuovamente sali privi di carica energetica e verranno nuovamente depositati. Questo processo chiaramente non può continuare all'infinito, perché la capacità di immagazzinare ha un limite fisiologico intrinseco per ogni persona oltre il quale non si può andare. Pensiamo ai grandi obesi, questi sono individui che apparentemente hanno un surplus esagerato di massa grassa. In realtà si tratta invece di persone che trattengono moltissima acqua all'interno del corpo onde mantenere in soluzione l'esorbitante quantità di acidi che introducono con l'alimentazione. Per cui per mitigare le crisi della detox, si dovrebbe prestare attenzione principalmente ad introdurre quantitativi molto elevati di sostanze minerali alcaline, bere tisane per lo scioglimento delle scorie, tanta acqua a basso residuo fisso per diluire le scorie e magari sfruttare a dovere il potere emuntorio del "terzo rene" che abbiamo, ovvero lo strato epidermico mediante bagni alcalini i quali risucchiano fuori dal corpo per effetto osmotico gli acidi liberati dalle scorie in dissoluzione.

    Rispondi
  15. badghir

    La calcinazione, che si usa in occidente per i preparati spagirici, è un altra traccia di ormai rare conoscenze applicate alla salute umana.

    Rispondi
  16. badghir

    Ripeto: Enterosgel rappresenta un felice risultato della tecnologia moderna ( russa ) per rimuovere scorie di ogni tipo.
    Negli USA è vietato si dice ( tra l'altro) qui: https://www.youtube.com/watch?v=d1C2AwtB7QY

    Fortuna da noi si riesce trovare facilmente; nei paesi dell'est ( Ungheria mi pare) costa meno: 12 euro.

    Rispondi
  17. badghir

    … e poi si sprecano le ricerche che tentano di farsi una ragione della longevità degli Hunza, ma nessuno finora mi pare abbia documentato la frequenza del loro 'babooli-babooli', che è la riunione quotidiana dove i maschi si raccolgono in cerchio a parlare e fumare hash…

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  18. Andrea

    Ho solo una domanda e cioè se qualcuno abbia mai misurato il ph ematico di chi segue la dieta alcalina provando a confrontarlo con chi ha dieta onnivora magari prima, durante e dopo il pasto.
    Se la risposta è si leggerei volentieri qualcosa in merito!
    Ciao

    Rispondi
  19. badghir

    Andrea, il ph che si misura è della saliva o delle urine.
    Quello ematico può variare pochissimo – Valdo lo ricorda spesso – in ogni soggetto vivente che si regge in piedi…

    Rispondi
  20. Devis

    Andrea, io non sono medico per cui ti fornisco un quadro sintetico su quello che comunemente produce l'instaurarsi dell'acidosi e sulla scia di questa l'infiammazione da cui nascono tutte le malattie. Le informazioni sono elaborate dal dott. Jentschura e dal dott. Lohkamper, due esperti di chimica non igienisti. "Vediamo da dove provengono gli acidi: acido urico dal consumo di carne e dalla disgregazione cellulare; acido lattico dallo sforzo fisico; acido tannico dal consumo di tè nero e caffè; nicotina dal fumo; acido solforico dalla carne di maiale; acido acetilsalicilico dagli analgesici; acido acetico dal consumo di dolci e grassi; acido ossalico da rabarbaro, spinaci e cacao; acido nitrico da carne salmistrata e da formaggi con aggiunta di calcio e sodio; acido carbonico dalle bibite gassate. Stress, rumore, irritazione, paura e delusioni determinano la formazione di acido cloridrico, e un eccesso di acido cloridrico nello stomaco causa spesso gastriti o addirittura ulcere gastriche. L’organismo, per neutralizzare gli acidi che possono danneggiarlo, deve prelevare le sostanze minerali presenti nei denti, nelle ossa, nelle unghie, nella pelle e così via.
    La malattia del corpo è l’accumulo di scorie e sostanze tossiche accompagnata dal consumo di sostanze minerali, col risultato di una carenza, appunto, di sostanze minerali. L’organismo, riempito di scorie e depauperato dalle sue sostanze minerali, è chimicamente acido ed esposto all’invasione di parassiti.
    L’invecchiamento del corpo altro non è che un continuo consumo di minerali allo scopo di neutralizzare i veleni e gli acidi."

    Rispondi
  21. Andrea

    Quindi alcalinizzo le urine, non l'organismo. Non ha tanto senso parlare di dieta acidificante e alimenti alcalinizzanti quando ciò non succede.
    Comunque vi saluto, grazie per le risposte!
    Ciao

    Rispondi
  22. Devis

    Non aveva senso nemmeno per i medici che avevano già avvisato Jay Kordich di prepararsi alla sua prossima dipartita al camposanto. Sono passati 70 anni ed invece è ancora qua a divertirsi con i suoi succhi vegetali, dimostrando almeno vent'anni di meno dei suoi ormai prossimi 100 anni!! Sarà naturalmente solo un caso.

    Rispondi
  23. Antonio Armando

    Andrè, alcalinizzati solo quello che per te ha senso alcalinizzare.
    Io so solo che si me magno la frutta e la verdura sto 'na favola.
    Cosa che non mi è capitata per 39 anni con la dieta onnivora.
    Tu dici che non ha senso parlare di dieta acidificante?
    Perfetto. Che problema c'è?
    A che serve star qui a dibattere con un teorizzatore come te che non si è ancora preso la briga di provare a cambiare alimentazione (almeno per quanto ne sappiamo) e continua a controbattere tutto quanto dichiarato dagli igienisti?
    Alla fine della fiera, quello che conta sono i fatti. Le chiacchiere non si impegnano al banco dei pegni.
    Per favore, sperimenta un periodo di vegancrudismo valdotendenziale e tienici informati sugli sviluppi.
    Credo sia l'unico sistema valido per dimostrare, per quanto ti riguarda, che a non mangiar merda (passami l'eufemismo) si commetta un grosso errore.
    Il tutto con buona pace di 'sti innumerevoli "cani e porci" modaioli che, sempre più spesso, fanno outing dichiarando i loro miglioramenti di salute grazie al cambio di alimentazione adottato.
    Scusa se non sono all'altezza dell'elevato tasso di scientificità dimostrato in questo post, ma ormai sai benissimo quanto mi piaccia semplificare le situazioni.
    Senza nulla a pretendere. Come sempre.
    Un caro saluto.

    Rispondi
  24. Andrea

    Non c'è bisogno di risentirsi. Ho posto una domanda e ora mi defilo.
    Ciao

    Rispondi
  25. Devis

    Consentimi Antonio di lanciare una provocazione ai tanti scettici del vegan crudismo "valdotendenziale": fate un esperimento, provate per solo un giorno a bere succhi appena estratti di frutta e verdura; dopo qualche giorno provate invece a farvi una giornata a base di succhi appena estratti scegliendo per esempio uno qualsiasi dei seguenti cibi: pesto di cavallo, emmental, mortadella, biscotti ben zuccherati del mulino magico amico della salute di grandi e piccini. I risultati parleranno chiaro, fidatevi!!

    Rispondi
  26. Andrea

    Che roba é il pesto di cavallo?!
    Forse non era chiaro. Io sono scettico sull'igienismo ma non volevo per nulla discutere di ciò. Dato che si parlava di ph ho solo fatto la domanda e la considerazione che avete letto. Nulla di più e, anzi, mi spiace sia stata presa come un "atto di guerra" quando non lo era proprio.
    Buona serata a tutti!

    Rispondi
  27. Antonio Armando

    Andrea, ma quale atto di guerra.
    È che con un'impostazione riduzionista non si arriva da nessuna parte.
    Non c'è un nesso di causalità tra il malanno x e la presunta causa y.
    È un insieme di fattori concatenati e concatenanti. Lo si capisce a fondo solo quando ci si è dentro in prima persona.
    Non finirò mai di ringraziarvi per quanto sto imparando dai vostri interventi.
    Insegnamenti (o anche solo spunti propositivi) che ho l'immensa fortuna di verificare personalmente all'interno dell'attuale mio stile di vita.
    Esperienza/responsabilità/onere che ognuno di noi ha la possibilità ed il preciso dovere di sperimentare.
    Per poi poter operare il sereno confronto con altri precedenti modi di fare.
    E una grande opportunità, a mio avviso.
    Un vero peccato non coglierla.

    Rispondi
  28. Devis

    Andrea, era solo una battuta! Comunque al di là delle varie teorie, l'unica cosa che conta è ricavare un beneficio tangibile da ciò che uno sperimenta. Del resto non è proprio la scienza che costruisce le sue tesi mediante l'osservazione di un fenomeno naturale? Perché non verificare la bontà di una teoria sulla base dei risultati che questa porta in chi ne applica i princìpi? A che serve perdersi in dettagli di poco conto quali il pH di urine, di sangue o saliva? E' tutto molto semplice a mio avviso.

    Rispondi
  29. arvo

    Andrea,anche io contrariamente a quanto potrebbe sembrare,sono perplesso rispetto alla cosiddetta dieta alcalina e ritengo che si debba perseguire una dieta giusta evitando quelle inadeguate. Alla fine penso che sia innaturale e non necessario,almeno per la persona comune,misurare questo o quello.Come Antonio,che ha centrato perfettamente il problema,penso che davanti a tutto deve stare l'esperienza…e il resto mancia.In altre parole inseguire il ph dei cibi può essere persino fuorviante,come lo è a volte l'inseguimento della singola sostanza.Chiaro che lo studioso dovrà studiare meccanismi e dettagli,ci mancherebbe.Ma al non esperto del settore servono solo riscontri pratici e poco altro. Detto ciò,anche a me suona male la ricerca della "dieta alcalina" anche perché l'uomo deve puntare all'equilibrio e qui si tratta solo di capire come ci si arriva nel miglior modo possibile.

    Rispondi
  30. badghir

    Non si tratta di applicare etichette per definire una dieta diversa da delegittimare; è il principio di fondo – quello dell'enfasi su gli alimenti alcalinizzanti – che fornisce un criterio in più, a mio avviso prezioso per chi vuole servirsene, utile ad orientare le scelte nutrizionali e gastronomiche verso dei comportamenti più consapevoli e razionali, finalizzati a promuovere efficacemente la salute e soddisfare il bisogno intellettuale (e scientifico, per chi ci tiene…) di comprendere meglio i fattori decisivi del benessere, della guarigione e della longevità.

    Rispondi
  31. arvo

    Quello dell'alcalinità è uno dei vari criteri possibili, ma non l'unico; e ciascuno di essi ,a mio avviso, non dovrebbe essere preso in maniera esclusiva. E' per questo che ho parlato della possibilità di "essere fuorviante"; il che non vuol dire che lo sia tout court. Per es un criterio è quello della quota proteica per l'alimentazione umana; oltre la quale ci si sbilancia verso l'acidosi metabolica. Questo è almeno quello che si evince da alcuni studi che sono in genere sottovalutati e che qualche volta vengono citati dallo stesso Valdo. Tuttavia anche qui la questione andrebbe credo valutata col buon senso,(considerando anche per es la fonte delle proteine stesse) senza dogmatismi e senza introdurre nei propri comportamenti elementi di particolare stress. A questo proposito lo stesso stress porta in genere, a seconda della sua entità, verso l'acidosi di cui parliamo. L'esempio è di uno che mangiando correttamente, accompagnasse i suoi pasti con liti coi propri familiari,magari davanti alla tv. L'esito che si otterrebbe sarebbe negativo anche dal punto di vista che qui ci interessa. Dunque quello che volevo dire è che, sempre secondo me, la propria alimentazione andrebbe valutata complessivamente e "olisticamente",tenendo in considerazione vari criteri possibili ma senza l'esclusiva di qualcuno di essi. Come farebbe l'uomo di una volta che, senza sapere nulla di ph e carbonati, si regolasse cercando di capire cosa è più consono alla sua salute.

    Rispondi
  32. Antonio Armando

    una sorta di semplificazione controllata dalle esigenze di ciascuno.
    ci vuole un po' di pratica, ma alla fine ci si arriva.

    Rispondi
  33. badghir

    non vedo come possa essere fuorviante quando ogni altro costrutto può essere ricondotto coerentemente a quello.
    Anzi, imprime una traiettoria certa anche alle innovazioni più ardite.
    In altre parole, rassegnamoci a riconoscere che tutti i sistemi ( di benessere, cura, longevità) che funzionano davvero, hanno l'alcalinizzazione come condizione di fondo.

    Rispondi
  34. Devis

    Ma infatti fondamentalmente non ha senso parlare di "dieta alcalina", presupporrebbe che qualcuno si sia messo lì a fissare standard e tabelle creando un'altra variante fra le tante diete in circolazione. In realtà il discorso è un altro. Quasi tutti gli esperti non allineati con la dietologia onnivora, sono concordi nel ritenere che l'uomo deve nutrirsi principalmente di cibi che una volta metabolizzati rilasciano ceneri basiche. Come mai? Semplicemente perché il nostro corpo funziona così! Molti convergono nell'ipotizzare un corretto bilanciamento con un 80% di cibi alcalini e 20% acidificanti. Non è il caso di perdersi nel più o meno punto percentuale, non è questo che conta. Quello che è significativo è comprendere invece che la quasi totalità dei cibi alcalinizzanti sono di natura vegetale. Ma come giustamente ha sottolinato Arvo, esistano anche altri aspetti da valutare, non esiste solamente l'equilibrio acido-base. Sta ad ognuno di noi creare la propria dieta particolare sulla base anche delle nostre necessità specifiche.

    Rispondi
  35. arvo

    Diventa fuorviante quando lo scopo dell'alimentazione non è più nutrire ma esclusivamente alcalinizzare. Chiaro che se l'alimentazione per l'essere umano fosse perfettamente bilanciata,non ci sarebbe bisogno di alcuna strategia correttiva. Tutto qui.Evidentemente mi ero spiegato male.Comunque non intendo inseguire unanimità e ragione a tutti i costi. Ognuno può sempre regolarsi come ritiene più opportuno.

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