CELIACHIA, DIABETE 1 E VARICELLA

da 30 Giu 2010Celiachia, Diabete

LETTERA

MI VUOI SPIEGARE QUALCOSA SULLA CELIACHIA E SUL DIABETE-1?

Ciao Valdo, mentre aspetto risposta alla mia mail del 30 marzo sulla celiachia, ho letto le tue tesine per cui molte cose stanno diventando chiare. Mi rimangono alcuni punti da approfondire. Se il primo punto è la celiachia, il secondo riguarda il diabete giovanile 1 che i bambini hanno dalla nascita. Come può essere causato dall’alimentazione?

Enrico da Firenze

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RISPOSTA

L’ENTEROPATIA DA GLUTINE, DETTA ANCHE CELIACHIA

La celiachia, o sprue celiaca, o enteropatia da glutine, è una intolleranza del sistema gastrointestinale al glutine, spesso associato ad intolleranza al lattosio. È una patologia del digiuno (parte dell’intestino tenue attigua al duodeno), causata da ipersensibilità al glutine, una proteina presente in cereali come il frumento, l’orzo, la segala e l’avena, ma non nel mais, non nel riso, non nel grano saraceno (che in realtà non è un vero e proprio cereale). L’esposizione al glutine determina danni alla mucosa intestinale e atrofia dei villi del digiuno. I sintomi sono diarrea, influenza, flatulenza, pallore, a volte herpes, astenia (debolezza) e perdita di peso.

ANOMALIA SCONOSCIUTA PRESSO ASIATICI E AFRICANI, PER MILLENNI LONTANI DAL LATTE

Il fatto che sia pressocchè assente presso africani e asiatici, che non hanno mai assunto latte bovino nelle loro storia millenaria, e che invece colpisca un euroamericano su 180-250, deve giustamente far riflettere. Non si tratta di malattia casuale o di imperfezione del creatore, ma di sindrome acquisita mediante assurde diete lattee che sballano il funzionamento generale dell’organismo, provocando malattie autoimmuni, allergie e intolleranze, facendo la fortuna di allergologhi, immunologhi, endocrinologhi e azzeccagarbugliologhi.

I RIMEDI ALLA CELIACHIA ESISTONO

Chiaro che il benessere immediato richiede uno stop a quel tipo di cereale ed ai suoi derivati.
Chiaro pure che, per chi è ancora giovane e reattivo, la condizione celiatica si può migliorare e risolvere stando lontanissimo dai latticini e dai farmaci, e abbracciando il crudismo senza esitazioni. L’inserimento graduale e progressivo di quei cereali vietati, potrebbe riabituare il fisico anche al glutine, come si usa fare poi con gli altri tipi di allergie.

IL DIABETE-1 GIOVANILE È PATOLOGIA CAUSATA DA CLAMOROSI ERRORI UMANI

Per il diabete giovanile 1, se è dalla nascita (cosa spesso non realistica), le responsabilità ricadono tutte sulla madre e sulla sua alimentazione. Se invece sopravviene a un anno circa dalla nascita, tutte le colpe vanno attribuite alla lattazione impropria e allo svezzamento altrettanto sballante. C’è il coinvolgimento diretto e pesante di una cultura alimentare-pediatrica che fa acqua da tutte le parti. Nel diabete-1, la produzione di insulina da parte del pancreas è inadeguata per colpa di precisi dissesti nutrizionali. Dissesti che non vengono mai corretti ma vengono piuttosto aggravati da altri errori commessi in successione, che vanno dagli omogeneizzati alle vaccinazioni, peggiorando ulteriormente le condizione patologiche iniziali.

BASTA ALLATTARE AL SENO E POI SVEZZARE I BAMBINI IN MODO VEGAN-CRUDISTA FRUTTARIANO

In Danimarca dopo anni e anni di ricerche, si è scoperto che c’è una drammatica caduta del diabete infantile 1 con la semplice ripresa dell’allattamento al seno. Questo fatto è sufficiente a spiegare ogni problema. Ma la verità non fa comodo alla civiltà bovara, porcara e vaccinara della nostra epoca.

LATTRE VACCINO FONTE DI TUTTE LE NEFANDEZZE UMANE

Il latte bovino e i latticini sono la fonte di tutte le peggiori nefandezza che colpiscono l’umanità. Asme, mali di gola, costipazioni, lipomi al seno, sbalzi tiroidei, problemi renali, problemi vascolari, stitichezze, emicranie, cardiopatie e sclerosi multiple. Tutto grazie alle stalle, alle latterie e ai macelli. Sarebbe anche strano che così non fosse. Come si fa a dare carburante vitellistico a un bimbo umano che brama un carburante umano, un latte di mamma, o un latte di frutta che è, manco farlo apposta, identico al latte di mamma in zuccheri, acquosità e contenuto lipo-proteico?

NON ESISTE ALCUNA PARENTELA TRA ZUCCHERO INDUSTRIALE E FRUTTA

Troppa gente diabetica e non diabetica sacrifica le strabilianti qualità nutritive della frutta nel timore del diavolo zucchero, confondendo il diavolo col signore, dato che lo zucchero dei succhi freschi è mille miglia lontano e diverso dallo zucchero saccarosio in vendita nei negozi di alimentari. Questa gente fa l’errore marchiano e imperdonabile di paragonare lo zucchero della natura, disciolto nella sua acqua biologica equilibratrice, al velenoso zucchero bianco o rosso delle bustine per il caffè.

VIVIAMO IN UNA SOCIETÀ CUOCHIZZATA ED EPARINIZZATA

Il rimedio esiste, pronto ed efficace. Ma l’ignoranza bestiale dell’umanità la paralizza e la deforma mentalmente. E così la salvezza, che sta a portata di mano, non viene nemmeno considerata. Il rimedio sta nel crudo. Ma occorre crederci in modo forte e determinato. Fino a quando la gente si comporta da branco di pecore, e crede alle false cattedre e alle false istituzioni che la governano, pensa al crudo come a qualcosa di imperfetto e di rischioso, come a un cibo che non è stato benedetto dalla fiamma divina del fuoco. Se non ci rendiamo conto di vivere in una società proteinizzata e cuochizzata, medicalizzata, farmacizzata ed eparinizzata, col cacchio che ne saltiamo fuori. Serve cambiare la testa a pediatri, a madri e padri, prima ancora che ai figli.

SMANTELLARE STALLE E MATTATOI, SEMINARE CAROTE, PATATE E BIETOLE PERSINO SUI TETTI

Occorre fare un enorme lavoro rieducativo, occorre smantellare stalle e mattatoi. Occorre seminare carote e patate anche sui tetti. Troppo irreale e utopistico? Bene, allora nessuno si lamenti più, e il cancro diventi San Cancro, da idolatrare e mettere come simbolo della nuova civiltà umana. E, per coerenza, si comincino a ridenominare le vie e le piazze. Non più via Matteotti, e piazza Savoia, non più lungomare Adriatico e corso Garibaldi, ma via del lipoma, piazza dell’oncologia, lungomare dell’adenoma, corso della cachessia.

IPERINSULINEMIA E IPOGLICEMIA, OVVERO ECCESSO DI CARNELATTISMO

La gente non ha ancora capito che gli zuccheri della natura sono ben tollerati da ogni organismo, normale e diabetico. Sono ad esempio meglio tollerati degli amidi cotti che i medici approvano! La gente poi si dimentica che il lato più insidioso del diabete è l’iperinsulinemia nel sangue, che porta poi immancabilmente alla caduta ipoglicemica. Tutte cose legate ad eccesso di carnelattismo. Tutti i guai partono dalla proteina cosiddetta nobile e dal sangue bianco chiamato latte.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

4 Commenti

  1. Luca

    Un piccolo appunto, la mia ragazza all’età di 24 anni ha scoperto di essere celiaca ma non ha mai bevuto latte e ha sempre ingerito pochissimi formaggi, come se lo spiega?
    Comunque le faccio i miei complimenti per il suo blog e gli sforzi che compie nel “muoversi” in questo impervio mondo!!

    Luca

    Rispondi
  2. Valdo Vaccaro

    La celiachia rimane patologia multifattoriale.
    Non è pensabile che decenni di carnelattismo non producano qualche conseguenza anche sul piano della ereditarietà.

    Rispondi
  3. Luca

    Grazie per la sua cordialissima risposta!!!
    Posso porle un altra domanda?
    Premetto di aver iniziato a cercare di modificare il mio regime alimentare (grazie al suo blog), quindi di essere daccordo con la sua visione delle cose. Io abito in Sardegna, luogo notoriamente ricco di centenari i quali nel corso della loro vita, non si sono mai risparmiati tanta carne, pane, formaggi e mi perdoni, tutti i meravigliosi piatti tipici sardi. Ecco, non pensa che l’alimentazione abbia influito e non poco sulla longevità dei sardi? Ovvio che non dev’essere tutto ridotto a questo, contano anche fattori ambientali, psicologici etc.
    La ringrazio ancora una volta per la sua attenzione e le auguro un buon week end.
    Saluti,

    Luca

    Rispondi
  4. Valdo Vaccaro

    So benissimo della longevità dei sardi comparata ad altre regioni d’Italia. Ma si tratta sempre di un dato relativo.
    Meglio ancora dei sardi hanno sempre fatto gli Hunzas, i Vilacamba, ed altre popolazioni che si sono alimentate a frutta fresca e secca, più radici e semi.
    Nulla vieta pensare che gli stessi centenari sardi, se avessero selezionato ancora meglio i loro cibi, lasciando fuori il cibo cadaverico ed obitoriale, lasciando fuori i miasmi intestinali da topo morto che squalificano qualsiasi piatto meraviglioso o non meraviglioso, sardo o non sardo, avrebbero potuto raggiungere vette di longevità ancora più significative.

    Rispondi

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