LETTERA
UN AIUTO PER MIA MAMMA CHE NON VUOLE OPERARSI AL SENO
Salve, Mi chiamo Elisa. Recentemente a mia mamma hanno diagnosticato un carcinoma al seno in situ di 6 cm. Nella sfortuna la fortuna di poterlo asportare al più presto senza chemio o radio terapie.
SI È MESSA IN TESTA STRANE IDEE
Purtroppo lei ha molta paura dell’operazione e si è messa in testa che con solo attraverso la dieta (cita lei come fonte delle sue convinzioni) riuscirà a guarirsi, e che non ha pertanto bisogno di alcun intervento.
IN DUE SETTIMANE RISOLVEREBBE TUTTO SENZA PROBLEMI
Un cancro del genere di solito viene asportato nel giro di 15 giorni, e lei vuole aspettare mesi per seguire diete nella speranza di guarire mediante il cibo. Mi aiuti per favore a convincerla che la dieta va bene, ma che l’intervento è necessario alla sua salute. Grazie.
Elisa
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RISPOSTA
PARLIAMO INTANTO DI TUMORE E NON DI CANCRO
Ciao Elisa. Parliamo intanto con termini appropriati e definiamo il tutto come tumore al seno e non come cancro. Questo tuo messaggio poi non è tanto tuo, ma piuttosto dei chirurghi che ti hanno trasmesso in lungo e in largo la loro ideologia interventista, trasformandoti così in paladina della asportazione tumorale. Il tumore al seno è innanzitutto un tumore, ossia una neoformazione, una sovracrescita cellulare che si sviluppa a partire dalle cellule della mammella. La maggior parte dei noduli al seno non sono cancerosi, bensì benigni. È importante comprendere alcune parole chiave utilizzate per descrivere il cancro al seno.
CARCINOMA E ADENOCARCINOMA
Carcinoma indica un tumore che comincia a svilupparsi nello strato di rivestimento (cellule epiteliali) di determinati organi come il seno. Quasi tutti i tumori al seno sono carcinomi (o carcinomi duttali o carcinomi lobulari). L’adenocarcinoma è un tumore che si sviluppa nel tessuto ghiandolare (tessuto che produce e secerne una sostanza). I dotti e i lobuli della mammella sono di tessuto ghiandolare (producono il latte materno), così i tumori che si manifestano in queste aree sono spesso chiamati adenocarcinoma.
CARCINOMA IN SITU
Col termine di carcinoma in situ si indica un tumore nella fase iniziale, quando è ancora confinato allo strato di sovra-cellule iniziali. Il termine in situ sta ad indicare che le cellule tumorali restano confinate ai condotti (carcinoma duttale in situ) o ai lobuli (carcinoma lobulare in situ). Un tumore è invasivo quando, diversamente dal carcinoma in situ, si sviluppa oltre lo strato di cellule dove è nato. La maggior parte dei tumori al seno sono carcinomi invasivi, ammonisce la chirurgia, applicando il solito principio “spaventa la paziente e ottieni il suo consenso a procedere”.
MEDICINA DEMONIZZATRICE
La medicina demonizza tutto quello che trova sul suo cammino, pur di farla franca e di procedere coi suoi metodi. Demonizza ovviamente chi non ha voce per difendersi. Demonizza i batteri, che sono nostri preziosi associati simbiotici. Demonizza i virus endogeni che sono detriti cellulari delle nostre cellule fisiologicamente morte per normale ricambio cellulare. Demonizza la febbre, che è invece uno straordinario strumento di guarigione. Demonizza il tumore, ignorando che il nostro corpo forma e disgrega tumori in continuazione a nostra insaputa, in proporzione alla gravità dei nostri attentati autolesionisti nei riguardi del nostro stesso organismo. Demonizza il sistema immunitario, colpevole di eccessiva reattività protettiva. Si guarda bene dal demonizzare i disastranti effetti iatrogeni, ossia le malattie medico-causate che rappresentano il 95% di tutte le malattie croniche. Cose da chiodi.
PIÙ CHE CONVINCERE TUA MADRE A OPERARSI VORREI INCORAGGIARLA A TENERE DURO E A NON CEDERE A CHI LA VUOLE IN SALA OPERATORIA
Le idee di tua madre, detto tra noi, non sono affatto strane o balorde. Che le abbia prese dai miei scritti o da quelli di altri autori poco importa. Trattasi in ogni caso di una scelta sua autonoma e rispettabile. La libertà assoluta di decidere sulle proprie sorti è soltanto sua. Sarebbe in ogni caso sbagliato ed immorale esercitare pressioni nei suoi riguardi, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di persona informata e non impreparata. Fare o non fare un determinato percorso implica un importante processo mentale chiamato scelta. La cosa più sbagliata è fare qualcosa controvoglia, qualcosa a cui non si crede, creando al proprio interno delle insanabili contraddizioni. Ti invito a leggere la mia tesina Carcinoma duttale in situ e mammotome del 21 marzo 2013 attinente l’argomento.
Valdo Vaccaro
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IL MESSAGGIO DI UN CHIRURGO SU UN FORUM FEMMINILE
“Non abbiate paura del tumore. Fate in modo che i colleghi lo cerchino nei vostri seni, e, se alla fine lo dovessero scovare, siate convinte del fatto che una volta eradicato è sconfitto. È una questione di cultura che va assolutamente modificata. Cancro non significa morte, cancro non significa cronicizzazione, cancro significa consapevolezza e prevenzione. Abbiate cura della vostra toilette intestinale, non abusate cibi fermentati nè carni rosse, contribuite al mantenimento di un ambiente corporeo alcalino, consumate crucifere a iosa, supplementate la vostra dieta con vitamina D3.
Un caro abbraccio a tutte voi, coraggiose figlie di questo oscuro millennio”.
POSIZIONI DIAMETRALMENTE OPPOSTE ED INCOMPATIBILI
Le posizioni mediche, poco importa se in buona o cattiva fede, concepiscono il tumore come un nemico da asportare. Come si faccia ad asportare qualcosa dal corpo senza capire cos’è, da dove viene, perché viene, ci deve essere ancora spiegato. Questa medicina zoppa e fallimentare continua imperturbabile nella sua opera disinformatrice e devastante.
MILLANTATORI E NON GUARITORI
È ampiamente dimostrato che la medicina non salva nessuno e non guarisce nessuno. Le donne che si ritrovano mutilate ma vive vengono indotte a pensare di essere state salvate da chissà quali disgraziate sorti. La realtà è che sono state sottoposte a una crudele, cinica ed inutile operazione per una semplice sovracrescita tumorale e non cancerogena, risolvibile facilmente con metodi naturali.
ATROCE DISINFORMAZIONE E DEVASTAZIONE MEDICA
La disinformazione medica consiste nello sconvolgere le donne e nel convincerle di essere state colpite da un nemico ineffabile e satanico, nel perdere ogni fiducia nel proprio corpo. La devastazione medica consiste non solo nelle gravissime ferite e figurazioni al proprio corpo internamente ed esternamente, ma nelle cure epariniche, antibiotiche ed immuno-soppressive che accompagnano ogni operazione chirurgica.
OPERAZIONI INUTILI ED INOPPORTUNE
Se una persona ha un vero cancro in metastasi, per cui è soggetta a un processo spesso irreversibile e degenerativo di cachessia, nessun intervento medico o non medico le può risparmiare l’exit finale. Se invece non era cancro, significa che ci si è accaniti terapeuticamente contro un corpo sano, indebolendolo e decapitandone le difese immunitarie, togliendogli in ogni caso anni di vita e non certo guarendolo.
DECUPLICARE GLI INTERVENTI O SI CHIUDONO I GROSSI OSPEDALI
Chi ne ha guadagnato è l’ospedale e il servizio sanitario, autorizzati ad emettere salatissime fatture in convenzione con le Assicurazione sanitarie. L’Italia ha appreso a memoria i disinvolti giochi di coperture sanitarie inventatI negli Stati Uniti, estendendo gli interventi chirurgici ai casi più innocenti e banali, realizzando un business miliardario senza precedenti, oltremodo comodo alle multinazionali che banchettano e proliferano sulla sofferenza altrui.
ASPORTARE NON IL TUMORE MA LA TUMOROSITÀ DEL CORPO
Le donne, non eroiche ma colpevolmente vittime ignare di questi indegni giochi sulle loro spalle, o meglio sui loro simboli femminili chiamati seni, non hanno ancora capito che il proprio corpo va rispettato, essendo non un organismo funzionante a corrente alternata ma un organismo autoguarente che non va mai contro se stesso. Non hanno capito che l’asportazione di un tumore o di una neoplasia non è affatto risolvente. Non hanno affatto capito la differenza tra sintomo e fattore causante. Non hanno affatto capito che occorre asportare la tumorosità del corpo e non l’incapsulazione salva-vita chiamata tumore.
Valdo Vaccaro
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