LETTERA
TUTTO PARTE DALL’ASPORTAZIONE DI UN CARCINOMA OVARICO
Buongiorno Valdo, ho sentito parlare di Lei da un amico. Vorrei anch’io poter avere dei consigli da Lei. La mia anamnesi risale all’ottobre del 2008. Carcinoma Ovarico, regolarmente operato. Cicli di chemioterapia (9) regolarmente completati. Fatta una laparoscopia, che è risultata negativa.
INARRESTABILE TENDENZA ALLA RICRESCITA
Dopo 7 mesi, gli esami dimostrano che il marcatore CA 125 è ancora in rialzo. Altri 9 cicli di chemioterapia, ma il marcatore non scende. Così mi fanno un’altra laparoscopia, registrando una metastasi addominale. Faccio 6 cicli di Taxolo. Gli esami in breve rientrano nella norma. Ma, poco prima di terminare l’ultimo ciclo, c’è un piccolissimo rialzo del marcatore CA 125.
SI CAMBIANO I FARMACI MA LA TENDENZA RIMANE QUELLA
Mi dicono di fermarmi un mese. E di nuovo il marcatore è in salita, a 118. Mi prescrivono il Topotecan. Terminato il primo ciclo il marcatore è a 254. Ma col secondo ciclo è salito ulteriormente a 336. Ora mi hanno cambiato di nuovo il farmaco, e ho iniziato il secondo ciclo lunedì.
CERCO NUOVA VIA NUTRIZIONALE E COMPORTAMENTALE
Vorrei una cortesia da Lei. Mi può consigliare i cibi che posso prendere e quelli che non devo assolutamente assumere. Mi può suggerire una linea comportamentale? La ringrazio tantissimo per il tempo che mi vorrà dedicare. Aspetto i suoi consigli. Distinti saluti e buona giornata.
Elda
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RISPOSTA
TU SEI DOPOTUTTO UNA SOPRAVVISSUTA E STATISTICAMENTE RAPPRESENTI UN CASO POSITIVO
Ciao Elda, la tua mail è alquanto illuminante, sia nella sua franchezza che nella sua drammaticità.
Nessuna concessione ad aggettivi o a parole di contorno. Ma una esposizione sobria e ritmata di quello che è stata la tua vita negli ultimi 4 anni. Presumo che la medicina abbia classificato il tuo caso tra gli interventi di maggior successo, tra i casi positivi e risolti. In effetti sei tuttora non nelle mani della Sovrana Medicatrice di tutti i mali, che è la Natura, ma in quelle del sistema sanitario.
L’IMPORTANZA DI CHIAMARE OGNI COSA COL PROPRIO NOME
La Natura, a un certo punto della tua vita, ha prodotto un fenomeno neo-formativo definito dalla medicina come carcinoma ovarico. Come dire, l’effetto straordinario delle parole. Uno sente il termine tumore e si allarma al 60%. Sente la parola cancro e si spaventa all’80%. Sente la parola carcinoma e si terrorizza al 95%, per cui ogni attrezzo ablativo, radioterapico, laser o da taglio, viene accettato. In effetti sono tutte paure ingiustificate, visto che la stragrande maggioranza dei tumori, sono semplici tumori protettivi e mai casi mortali in partenza, alle ovvie condizioni di non fare alcune cure e di adottare certi stili di vita e non altri.
IL DOGMA ASPORTATIVO È D’OBBLIGO PER IL CARCINOMA
La Natura non lo ha fatto per protervia e non lo ha fatto per caso o per capriccio. Lo ha fatto in ossequio a precise leggi di causa ed effetto, ovvero di causa e sintomo. Solo che la medicina, senza sapere un accidente della causa, e quindi con tanto di bendatura agli occhi, ha deciso di dare un nome ansiogeno al tessuto eccedente, e di asportare il tutto, secondo le sue migliori tradizioni.
BISTURI E CHEMIO, IL BINOMIO FALLIMENTARE DELLA MEDICINA
Lo ha fatto ben sapendo che il problema non si risolve, visto che un processo naturale, quale la formazione di un tumore, non si interrompe affatto con la sua asportazione chirurgica, essendoci la regola della ricrescita, ovvero della recidiva. Ma, anche alla recidiva c’è rimedio. La chemio è stata inventata per quello. Uno schema fallimentare e inamovibile? Un procedimento barbaro e perdente? Su questo non ci sono dubbi. Nel migliore dei casi la chemio finisce per distruggere quel minimo di vitalità che rimane alla gente sottoposta a intervento. Si sa ma non si dice. Questione di diplomazia.
IL TUO CORPO CONTINUA A PRODURRE TESSUTO ECCEDENTE
Queste cose non si menzionano, anche ad evitare polemiche ed imbarazzi. Tu invece, con sconcertante semplicità le hai enumerate per filo e per segno, citando pure l’andamento unidirezionale dei marcatori, a dispetto dei vari farmaci che i medici ti andavano prescrivendo. La medicina non ha ancora capito che il corpo tuo sta producendo cellule in eccesso per sovrabbondanza di proteine non-utilizzabili e non-metabolizzabili nella dieta quotidiana.
RISULTATI LOGICI DI CURE ASSURDE
In altre parole hai subito la cura sbagliata fin dal primo momento. Ma nessuno pare essersene accorto. E hanno pure continuato a importi la cura sbagliata in ogni passo successivo, sia che si trattasse di agire in situazione chemio, che di agire in situazione abbassa-marcatori. Hai subito, notabene, e fin dal primo momento, non solo le micidiali cure anticancro del repertorio medico ufficiale, ma anche la nutrizione sbagliata che vige ed impera in regime ospedaliero.
CIBI MORTI, CIBI STERILIZZATI E CIBI PASTEURIZZATI
Non mi hai detto quale era il tuo menu, e non è nemmeno necessario che tu me lo dica. Conosciamo tutti l’assenza sistematica di frutta e di verdura cruda. Conosciamo tutti l’onnipresenza di brodo di manzo o di gallina, e l’abbondanza di carni e di proteine animali in genere, con carenza pressoché totale di cibo vivo.
CHE FARE PER INVERTIRE IL TREND
Detto questo, e spero di non aver urtato la suscettibilità di nessuno, esprimendo le mie personali opinioni di igienista e naturalista, veniamo alle due cose che ti preme sapere. Cosa fare e come alimentarsi per impedire che i marcatori continuino a salire.
NIENTE FARMACI PER CHI DIGUNA
Mi limitassi a fare un discorso igienistico, dovrei chiederti di intraprendere un lungo digiuno ad acqua distillata, ma non prima di aver eliminato totalmente ogni farmaco, visto che in sede di digiuno non si possono prendere sostanze cibarie, e ancor meno sostanze dopanti e sostanze farmacologiche o integratrici.
SERVIRÀ L’ASSISTENZA DI UN DIGIUNISTA
Un digiuno che dovrebbe essere comunque assistito da un esperto digiunista. Carmelo Scaffidi alla ABIN di Bergamo ha l’esperienza adatta ad assisterti, e lo puoi contattare al 338-9222610. Terminato il digiuno (col ritorno prepotente della fame, con lo stop agli inevitabili fastidi eliminativi, con le urine meno scure, con la scomparsa della febbre e della patina bianca sulla lingua), ci sarà un paio di giorni a frutta, e poi l’adozione in pianta stabile di una dieta vegan-crudista, col crudismo intorno all’80%.
OGNI DIGIUNO FA CASO A SÈ
Ovvio che l’esito di un digiuno va sempre rapportato alla persona, a quello che essa ha subito, alle cure che sta facendo. Non un saltonel buio, ma qualche insidia può sempre esserci. È per questo che le cliniche igieniste rifiutano di curare certi casi al limite. Neppure io, pur non offrendo cure ma soltanto consigli di salute, posso prendermi delle responsabilità. Qui si tratta di cambiare radicalmente metodo in un momento abbastanza critico. Qui si tratta di passare dalla medicina all’igiene naturale in extremis, e dovrai farti carico personale di questa scelta, nel caso la volessi esperire.
LEGGERE ALCUNE TESINE PRIMA DI PASSARE ALL’AZIONE
Sarebbe anche opportuno un minimo di cultura igienistica, prima di buttarti in una esperienza solo per il generoso suggerimento di un amico. Ti consiglio pertanto di leggerti sul mio blog articoli come “Zona Tumore e zona cancro”, “Tumore barriera e strumento del sistema immunitario”, “Schema nutrizionale vegano tendenzialmente crudista”.
IMPORTANTE CAPIRE COSA SUCCEDE AL CORPO
L’alternativa al digiuno esiste, ed è la dieta fruttariana stretta (impropriamente chiamata semi-digiuno), con tanta frutta di stagione e tanti centrifugati, e un minimo tra patate, cavoli, cereali e cibi cotti ma non troppo. In tale circostanza, i farmaci vanno ridotti per gradi verso il minimo e verso lo stop totale. In ogni caso, occorre ricordarsi che, sia col digiuno che col semi-digiuno ci sono momenti iniziali di apparente peggioramento e di fastidi da eliminazione, causati dai veleni in uscita intensificata, mentre i risultati positivi e di straordinario beneficio, arrivano in genere nei tempi medi e lunghi.
SPIEGAZIONE DELLA AUTOLISI
La parola autolisi deriva dal greco e significa auto-perdita o auto-disgregazione. Viene utilizzata in fisiologia per designare il processo di digestione e disintegrazione dei tessuti mediante i fermenti (enzimi) generati dalle cellule stesse. È insomma un processo di digestione intracellulare, o se vogliamo di cannibalismo cellulare. I fisiologi conoscono l’esistenza di enzimi proteolitici (capaci di digerire i protidi), che si formano all’interno dei tessuti viventi. Un certo numero di enzimi autolitici sono poi noti col nome di ossidasi e perossidasi.
L’ESEMPIO DELL’ASCESSO
Il fenomeno del digiuno fornisce importanti esempi del controllo che il corpo (il sistema immunitario) esercita sui processi autolitici. Per esempio, i tessuti vengono perduti nell’ordine inverso a quello della loro utilità. Prima si disgregano i grassi, poi le escrescenze morbide, poi gli altri tessuti. Il modo col quale un ascesso si dirige verso la superficie del corpo e scarica all’esterno il suo contenuto settico è noto a tutti. Nessuno sa invece, dice Shelton, che questa espulsione avviene grazie al fatto che la carne interposta tra ascesso e superficie, viene digerita e tolta via, cioè auto-disgregata intelligentemente, dagli enzimi.
CIBI SI’ E CIBI NO
Abbondare in frutta di stagione e in centrifugati a base di carote, sedani, mele e ciuffetti di germogli e verdure piccanti (foglie di ravanelli, crescione, rucola, radici di zenzero, radici e punte di ortica).
Oltre ai suggerimenti sul cibo sì, ci sono anche i divieti per il cibo no. Niente carni di nessun tipo, niente proteine animali, niente caffè e the, niente dolcetti, niente saccarosio evidente o nascosto, niente sale evidente o nascosto, niente cole e bevande gassate, niente fumo, niente alcol, niente aspartame, niente vaccini, niente medicinali.
HAI UNA SCORZA DAVVERO DURA
Il comportamento include il saper respirare e traspirare, il muoversi, la posa mentale, il prendere il sole. Devo dire che nel caso tuo esiste una costante ribellione alle cure. Sei dotata di un corpo che è sicuramente inquinato (altrimenti non saresti caduta nella diagnosi del 2008), ma che è anche sorretto da straordinaria forza reattiva, per far fronte in modo così vivace e quasi testardo al diktat dei vari farmaci.
LE STRAORDINARIE GUARIGIONI DEL DR GERSON
Il dr Max Gerson, famoso oncologo tedesco operante negli USA, diventò celebre per i numerosi casi di malati terminali riportati in vita e in salute mediante cure nutrizionali rigorosamente fruttariane. Non era vegetariano e non era igienista, ma adottava metodi più vegani e più estremi degli stessi sheltoniani.
Valdo Vaccaro
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