CAMBIO ALIMENTARE E MARITO GUARITO DAL CANCRO

da 25 Mag 2015Testimonianze, Tumori dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici

(Intervista ad Anna Trapani pubblicata da Alfredo Cosco)

Anna Trapani è una donna siciliana, trapiantata a Ravenna. Un giorno lessi alcune sue parole, dove parlava di come suo marito fosse guarito da un tumore con metastasi, cambiando alimentazione. Volli contattarla, per farle una intervista, in modo che la sua storia potesse essere condivisa. Il tema del rapporto tra alimentazioni è tumori è un tema vastissimo. Molti conoscono la terapia ideata da Max Gerson che consiste in una alimentazione fondamentalmente vegana più centrifugati di frutta e verdura, più integratori e clisteri di caffé, e vari altri accorgimenti. Esistono persone al mondo guarite da un tumore solo seguendo questo metodo. Ma l’effetto dipende anche dalle persone. Certo è che un cambio alimentare produce sempre grandissimi benefici. Tra il metodo Gerson e altri protocolli alimentari ideati per affrontare i tumori ci sono spesso delle concordanze. Tra le più importanti l’abbandono di carne, latticini, e farine raffinate, nonché il puntare molto su frutta e verdura. Il percorso che Anna seguì col marito si colloca sulla scia di queste tipologie di protocolli alimentari. È stato un percorso molto radicale. In pratica il marito si è cibato, e si ciba, tranne un intervallo ogni 15 giorni, solo di centrifugati di frutta e verdura, con inserimento di alcuni cucchiai di aloe. Le metastasi del marito di Anna sono completamente scomparse. Ma non è accaduto solo questo. Il suo equilibrio psico-fisico, la sua vitalità hanno conosciuto una impennata. È evidente che non è detto che seguire questa o altre diete produca un percorso benefico per tutti. Ognuno deve seguire la sua via. Ma, come dice Anna, vale sempre la pena sperimentare, mettersi in gioco, provare nuove strade. Una cosa è certa. Comunque la si pensi, l’alimentazione agisce profondamente, in bene o in male, sul decorso tumorale e su ogni altro genere di patologia.

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TESTO DELL’INTERVISTA

CARCINOMA POLMONARE E TRE CICLI DI CHEMIO

Anna, dal tuo cognome si direbbe che sei siciliana. Sì, sono di origini siciliane, ma da 40 anni vivo a Ravenna. Di cosa ti sei occupata nella tua vita? Ho lavorato 25 anni in ospedale, ma a un certo punto mi sono stancata. Ho deciso di lavorare per conto mio. A me piace molto la cucina, e mi sono dedicata a questo. Ho aperto un negozio di prodotti siciliani. Dolci, pizza, e così via. Poi mio marito incominciò ad avere questi problemi nel 2012. Perdeva sangue e aveva altri disturbi. L’esito della TAC fu carcinoma polmonare. Oltretutto gli riscontrarono anche dei linfonodi al mediastino. Ci dissero che, prima di fare l’operazione, doveva fare dei cicli di chemio. Ne ha fatti tre. Dopodiché, nell’aprile 2013 è stato sottoposto all’operazione.

28 CICLI DI RADIOTERAPIA E RISCONTRO DI RECIDIVA

Dopo l’operazione gli hanno fatto fare 28 cicli di radioterapia. Puoi immaginarti come era ridotto. Un uomo grande e grosso di 107 kg, che dopo la radio sembrava uno straccetto. Dopo la radioterapia, continuiamo ad andare avanti finché, nel 2014, gli viene riscontrata una recidiva con metastasi nel mediastino. Il medico ci disse che si sarebbero dovuti fare degli esami per vedere quale chemio potesse essere adatta con la situazione di mio marito, anche in relazione al fatto che lui era un ex fumatore. Dopo una serie di esami, mi dissero “Guardi, le faremo una chemio non mirata, palliativa. Non è che palliativa non serva a niente, ma che non è mirata e che qualcosa fa”. Si doveva procedere a fare gli esami del sangue, per poi fissare la chemio. Nel frattempo va in onda il video delle Iene dove si parla della storia di Antonio. Mia sorella mi mandò quel video.

LA STORIA DI ANTONIO CON SPARIZIONE METASTASI IN TRE MESI

Antonio era un signore con metastasi al cervello, che riuscì non solo a bloccare l’avanzata della malattia, ma a fare regredire il tumore grazie ad una alimentazione vegano-crudista. Lui era stato seguita da Michela De Petris, un medico chirurgo specializzato in nutrizione oncologica, che lavora sia in privato, sia come specialista all’IRCCS San Raffaele di Milano. Questo medico ha fatto dapprima seguire ad Antonio una alimentazione vegetale-crudista, per poi far rientrare lentamente nella dieta, assieme a quelli crudi, anche vegetali cotti. In soli tre mesi, gli sono sparite le metastasi.

RIGOROSO CAMBIO DI DIETA

Ne fui profondamente colpita. Cominciai subito a togliere carne e pesce dall’alimentazione di mio marito. E poi sono andata avanti, togliendo progressivamente altre cose. Nel frattempo mio marito fece due chemio. Un giorno, parlando con l’oncologo, gli dissi “Sa che a mio marito ho fatto togliere tutte le cose sbagliate e la carne in primis?”. Lui si è fatto una risata, come se parlassi di cazzate. Intanto, mano a mano che mio marito faceva questi due cicli di chemio, arrivai a togliergli tutto il possibile, anche il pane e la pasta. Le sole cose che continuava a mangiare erano la frutta e la verdure. Dopo quelle due chemio, andammo in Germania a trovare mio figlio.

RIVOLUZIONE ALIMENTARE COME METODO DI CURA

Mio figlio è un appassionato del computer, e una notte ci mettiamo ininterrottamente su internet e troviamo un medico, che sta a Milano, che avevamo capito faceva al caso nostro. Un medico che era sintonia con l’idea di una rivoluzione alimentare come metodo di cura. Ma parliamo con mio marito, per chiedergli che ne pensava. Se voleva intraprendere fino in fondo questa nuova avventura. Lui disse: “Ho due strade da scegliere, quella di morire, o quella di provare. Io a questo punto provo”. Tornati in Italia, mio marito doveva fare la TAC, ma i medici dicono che per un problema ai reni non potevano procedere. Mi chiesero anche: “Ma beve tanto suo marito?”. “Certo che beve”, risposi. Aveva iniziato a bere i succhi.

DIETA A BASE DI SUCCHI, DI FRUTTA E DI VERDURA

Il dottore a cui ci eravamo rivolti ci consigliò di procedere con una dieta a base esclusivamente di succhi, di centrifugati, di frutta e verdura. Comunque quando dissi a questo dottore quello che aveva detto il medico circa il problema ai reni e alla domanda se mio marito bevesse tanto, lui mi disse che non voleva mettersi in competizione con i medici dell’ospedale e di fare quello che mi pare. Ma io avevo capito che quella era la giusta soluzione, e gli risposi “Mi dispiace, ho iniziato questo metodo, continuerò ad andare avanti per la mia strada”.

NON ESATTAMENTE IL METODO GERSON

Il metodo Gerson ti dice di fare anche altre cose, come i clisteri di caffè. Mio marito non le voleva sentire queste cose. Io sono andata avanti solo con i succhi. Ai succhi ci aggiungo intere cucchiaiate di aloe, preparato da me medesima, visto che avevo comperato la pianta. E davo a mio marito anche un cucchiaio di amaro svedese la mattina e uno a mezzogiorno. Però, tante cose che diceva il dottor Gerson non le ho seguite. In pratica io gli ho dato solo i succhi, più l’aloe. Sentivo di essere sulla strada giusta. E sentivo che dovevo stare dietro a mio marito, che dovevo dedicarmi a lui. Misi in vendita il negozio per stargli dietro. Lui da solo non si sarebbe messo a fare tutto quello che doveva essere fatto per preparare questi succhi. Mi ci sono dovuta mettere io, ad occuparmi completamente di prepararli.

SUCCHI ALTERNATI A QUALCOSA DI SOLIDO OGNI 15 GIORNI

Sì. Tranne ogni quindici giorni qualcosa di solido, come ci consigliò il dottore. Solo ogni 15 giorni mangia qualcosa di solido, tipo un piatto di pasta o una pizza. Il dottore comunque non lo visitava mai perché era sempre impegnato. Questo ha reso le cose un po’ più difficili, anche dal punto di vista emotivo e psicologico. In quei momenti hai bisogno di qualcuno che ti stimoli, che ti supporti passo dopo passo. Sarebbe stato utile dare la carica a mio marito. Avevo provato a trovare anche qualche altro supporto medico, come la stessa De Petris, ma, per vari motivi, non ci sono riuscita. Alla fine mi sono ritrovata a lottare da sola. Ma ci sono riuscita. Sono soddisfatta e sono contenta così.

I COMMENTI FARNETICANTI DELL’ONCOLOGO

Dopo dieci giorni, facendo l’esame del sangue, risultò che la creatinina era tornata bassa. Il dottore voleva che lui facesse l’ultima chemio. Ha cercato in tutti i modi di convincerlo a farla. Ma mio marito rispondeva “Sono stanco, non ho più voglia di farla”. Non parlò mai dei succhi. Comunque, adesso che i valori del sangue erano tornati normali, poteva fare la TAC. Dalla TAC è risultato che non aveva più metastasi. Solo dopo una settimana sono riuscita a parlare con l’oncologo, e lui, di fronte a quei risultati, l’unica cosa che fu in grado di dire fu “Evidentemente la chemio qualcosa ha fatto”. Io non gli ho proprio risposto. Sentivo che non avrebbe avuto senso dire nulla. Adesso, in agosto, avremo la risonanza e speriamo che anche questa sia positiva.

REAZIONE DEL MARITO AL CAMBIO ALIMENTARE

Mio marito ha reagito nel migliore dei modi. È profondamente cambiato. Prima pesava 105. Adesso ha 20 kg in meno. È più sereno, oltre che ringiovanito. Per me è una soddisfazione enorme vederlo star bene. Anche io sono ringiovanita, a furia di stare dietro a lui. E mi sento ancora più stimolata a fare questi succhi di verdure. Non mollerò più.

TRASMETTI UN GRANDE ENTUSIASMO NEL RACCONTARE QUESTE VICENDE

Guarda, solo passandoci uno può capire. Mio marito era sempre triste, era sempre depresso, era sempre a letto. Non parlavamo mai della malattia, ci capivamo con gli occhi. Io andavo a lavorare, ma quando tornavo lo trovavo sempre buttato a letto. Non aveva più voglia di fare nulla. Si stava lasciando andare. Adesso lui non è più così. È tutta un’altra persona. È pieno di energia. Ha voglia di vivere, va in bicicletta. Pensa che in questo momento, con questo caldo, è fuori a lavorare nell’orto. E qualche tempo fa, il dottore a cui ci eravamo rivolti, organizzò una conferenza dove si parlava di questa dieta con i succhi e dove le persone portavano la loro testimonianza.

MOMENTI DI GIOIA E DI TESTIMONIANZE IN COMUNE

È stato un bel momento. Si parlava di questa alimentazione che è vegana, ma dove togli tutto, dove c’è solo frutta e verdura. Si parlava di malattie e di guarigioni. Si è detto come questa alimentazione faccia bene a tutti. In questa conferenza ognuno ha parlato, ognuno ha lasciato la sua testimonianza. C’era anche tanta gente disperata e, credimi, capivo ciò che provavano. Mi facevano continue domande, come “Ma quante volte gli davi i succhi?”. È stata comunque una bellissima esperienza. E sono nati tanti contatti. Tanta gente mi scrive. Purtroppo casi di cancro ce ne sono tantissimi. La gente cerca di aggrapparsi ad ogni cosa. Ma ti posso dire che con questa dieta si ottiene un ottimo risultato.

UNA SCELTA DIFFICILE QUELLA DI VENDERE IL NEGOZIO

Lo rifarei mille volte. Quanto valgono i soldi, non vale la vita. Non potevo seguire bene mio marito. Stavo fuori dalla mattina alle tre di notte. E c’era tutto il lavoro da fare coi succhi. Prendere la frutta, lavarla, tagliarla. Quindi ho fatto una scelta. Comunque, quando stai bene dentro, senti che puoi dare agli altri. E l’amore che dai agli altri, ti riempie.

GRANDE SPINTA VERSO LA CONOSCENZA

Sì, è proprio così. È qualcosa di bellissimo. Questa vicenda mi ha portato in tutto un altro mondo. Un mondo di conoscenze, scambi, letture. Guardo molto, osservo, leggo, immenso, in quanto c’è tutto da scoprire, c’è tanto da scoprire. Ci sono sempre delle cose nuove. La natura ci ha dato tanto, tanto e tanto. Forse mio marito doveva passare attraverso questa malattia perché scoprissimo certe cose. A volte il destino ti pone davanti a queste cose per potere davvero capire la realtà della vita. Niente è a caso. Tutto quello che ci succede, accade per un motivo. Io sono di questo parere.

PER MOLTA GENTE QUESTA VICENDA APPARE INIMMAGINABILE

La gente è terrorizzata. La gente è chiusa in se stessa. Ha paura di discostarsi da quello che dicono i medici. Riguardo questa dieta in particolare, moltissimi hanno paura di morire di fame. Ma non è certamente così. Anche se si dimagrisce, non si muore di fame. Si vive bene, anzi. Guarda, io avevo problemi di stitichezza, non sapevo più che medicine prendere, perché non mi facevano più effetto. E poi dovevo prendere delle tisane. Da quando bevo i succhi, non ho problemi. Mi sento molto meglio anche dentro, a livello interiore. Anche io, andando dietro mio marito, sono rinata. Bisogna darsi l’opportunità di provare, almeno quella. La gente si butta sulle medicine perché le vede più efficaci al momento. A mio marito sono morti due zii nel corso di quest’anno, un fratello e una sorella, proprio di tumore. Hanno seguito le terapie ufficiali. Purtroppo la gente disperata ha paura di lasciare la chemio, poi magari non muore di tumore, ma di crepacuore o di altro.

COSA È IMPORTANTE FARE PER SCONFIGGERE LA PAURA

Bisogna aprire le menti e capire. Ma c’è troppo condizionamento. Troppa paura. Bisogna provare, provare e provare. È fondamentale che la gente ci creda. Perché solo credendo davvero, avendo fede, arriverai a raggiungere il tuo scopo. Ci vuole coraggio a fare certe scelte. Devi avere coraggio e devi essere deciso. Se è no è no. Se inizi quei percorso, devi andare avanti. Non mollare mai. Con tutte le cose che possono emergere, in positivo o in negativo, devi andare sempre avanti.

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Fonte

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

1 commento

  1. Cristina Verpa

    Si ma come è andata a finire? La signora parla di risonanza da fare…inoltre quando ci sono questi casi, colui che li riferisce dovrebbe postare anche prove e nomi, col permesso degli interessati, diversamente restano fatti non provati e per niente significativi nè di aiuto a chi non sta bene.

    Rispondi

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