LETTERA
L’INFORMAZIONE TOLLERANTE SERVE A DECAPITARE IL SENSO CRITICO
Ciao Valdo. Come si afferma nella medicina cinese, tutti hanno ragione, chi ad alto e chi a basso livello, dipende dalla angolazione di veduta. Se poi si applica questa regola nel campo degli alimenti e delle bevande che li accompagnano, il danno informativo che fai è più alto del beneficio, poiché l’incertezza e la confusione ideologica portano la gente a perseverare nelle abitudini sbagliate, e non certo a cambiare strada.
PER OGNI CRITICA AL CAFFÈ SI REPLICA CON ALTRETTANTI ARTICOLI ELOGIATIVI
Non c’è giorno che passa senza che qualche articolo a supporto del caffè, contrabbandato per ricerca scientifica emergente, faccia la sua apparizione in rete. La reazione psicologica tipica del caffeinomane è quella di prendere la palla al balzo e di dire con aria di fine e consumata saggezza che la verità sta magari nel mezzo e che definire il caffè come prodotto tossico è magari una delle tante esagerazioni.
LA GENTE PRENDE QUESTI ARTICOLI COME ALIBI PER NON CAMBIARE
Niente di strano che tra la gente prevalgano battute tipo “Mettetevi d’accordo cari scienziati, ma intanto seguo il mio istinto e mi gusto il mio caffè. Per prudenza non più 6 tazzine al giorno ma almeno 3 sì. Anche mio nonno ne ha sorbiti 4 al giorno e ora ha 98 anni! Io stesso ne ho assunti 2 al giorno da quando avevo 15 anni ed ora, giunto a 65, all’infuori di qualche problemino di ipertensione e di prostata, mi sento in piena forma”.
IL CAFFÈ È UN VERO TOCCASANA MATTINIERO
“Dal punto di vista tecnico, la macchina del caffè espresso con potenza superiore ai 18 bar rimane l’invenzione del secolo. Una tazzina al risveglio è un vero toccasana, visto che mi dà la giusta carica per affrontare la giornata. Potrei capire la drastica eliminazione del caffè per le persone in dialisi, ma alla gente normale come me, suvvia, non vorremo forse scherzare? Bandendo il caffè si finirebbe poi per eliminare una fetta importante della nostra cultura. Verrebbero persino messe a soqquadro le nostre relazioni inter-sociali”.
LA LETTERATURA DIFENSIVA NON DEMORDE
Come accade per il caffè, la letteratura difensiva a favore delle sostanze e degli strumenti che producono danni sicuri ed evidenti, rimane sempre presente e reattiva, finalizzata a creare confusione e a mantenere lo status quo. Questo succede con una lunga lista di prodotti come il the, lo zucchero, le merendine, le chewing-gum, le cole, le patatine.
PER I PRODUTTORI NON ESISTONO ACRILAMIDI E NON ESISTONO FASCI ELETTRONICI CHE SBALLANO L’EQUILIBRIO EMATICO
Per non dire dei cellulari carichi di disturbanti onde elettromagnetiche. Per non dire della cultura del cotto e delle pentole a pressione, ignorando le gravissime insidie dell’acrilamide a temperature di oltre 120°C. Per non dire infine dei forni a micro-onde che comportano gravi alterazioni per il sangue e danni sicuri per la salute, come da studi del dr Haas-Urich Hertel che fece allarmanti scoperte sull’uso del micro-onde e sul dispositivo Magnetron che fa oscillare un fascio elettronico di onde a frequenze altissime. Meno male che abbiamo te Valdo che non finisci di ammonirci e di illuminarci! Un abbraccio. Fidel Natarella
*****
DOCUMENTO ALLEGATO SUI PRESUNTI BENEFICI E SULLE INSIDIE ACCERTATE DEL CAFFÈ
IL CAFFÈ CONTRO IL CANCRO
Una tazza di caffè alla mattina può fare ben di più che dare la sveglia. Secondo alcuni ricercatori tedeschi, la bevanda conterrebbe un composto attivo, chiamato metilpiridinio, in grado di prevenire il tumore. Il potente composto antiossidante si è rivelato capace di incrementare l’attività di enzimi di fase-2 che si ritiene proteggano contro alcuni tipi di cancro. Lo studio è stato pubblicato sul numero del 5 novembre della rivista Journal of Agricultural and Food Chemistry. Da molto tempo gli scienziati sospettavano che il caffè offrisse qualche tipo di protezione contro il cancro.
IL METILPERIDINIO DA TORREFAZIONE SI TROVA SOLTANTO NELLA TAZZINA AL BAR-RISTORANTE
Il caffè espresso poi contiene una quantità di composto anticancro circa due o tre volte maggiore rispetto a un caffè normale. Il metilpiridinio si trova quasi esclusivamente nel caffè e nei prodotti derivati. Non è presente però nei grani della pianta. Si forma durante il processo di torrefazione a partire dal suo precursore chimico, la trigonellina. Il composto antitumorale si troverebbe anche nel caffè decaffeinato e persino nel caffè istantaneo. Basta che tutto passi attraverso la potente macchina-espresso da 18 bar, tipica della catena Chef-Express nelle stazioni ferroviarie e nei servizi a bordo treno.
CI VUOLE INTRAPRENDENZA E CARISMA AI MASSIMI LIVELLI
Che non ci sia anche qui lo zampino pubblicitario dell’intraprendente e carismatico cavalier Vincenzo Cremonini? Per uno che esalta disinvoltamente la carne e la cadaverina come fonte di benefiche proteine animali, non è difficile esaltare pure le doti salutistiche del caffè, trasformando addirittura la torrefazione da metodo creatore di materia tossica ed acidificante (quale è nella realtà dei fatti) in straordinario processo anti-tumorale.
E CI VUOLE ANCHE BUON ALLENAMENTO A VINCERE
Non più caffè fortemente acidificante, ma addirittura composto anti-ossidante. Come dire trasformazione del fuoco in acqua e del diavolo in dio. Miracoli del genere accadono soltanto a chi è capace di stravolgere la realtà dei fatti a suo favore e a suo vantaggio. Miracoli del genere accadono soltanto a chi, non contento di essersi fatto largo tra i più attivi dissanguatori di maiali e di bovini, ha completato la sua filiera alimentare comprandosi i bar più affollati delle stazioni e promuovendo indisturbato il consumo dei suoi panini imbottiti di coppa, di salame, di lardo, di prosciutto, di mortadella e di parmacotto, vincendo tutte le immaginabili burocrazie statali e regionali.
CANCRO, DIABETE E PARKINSON RISOLTI GRAZIE AL CAFFÈ, SECONDO I RICERCATORI SOVVENZIONATI E COLLUSI
Una nuova ricerca suggerisce che le donne e gli uomini che bevono 4-6 tazze di caffè al giorno hanno meno probabilità di sviluppare cancro al seno o cancro alla prostata, rispetto ai non bevitori. Questo test è stato condotto su circa 117.000 volontari che consumavano abitualmente caffè normale o decaffeinato. A prescindere dal tipo di caffè assunto, queste persone presentavano un rischio inferiore di essere colpiti da questi tumori. Mentre il consumo di questa bevanda è stato spesso limitato per evitare un aumento delle pressione sanguigna, successivi studi hanno messo in luce le sue proprietà benefiche. Bere caffè regolarmente ridurrebbe il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, cancro al colon e morbo di Parkinson.
CANCRO ENDOMETRIALE E CANCRO ALLA PROSTATA
Importanti risultati sono stati ottenuti monitorando circa 67.000 donne per più di 20 anni. Quelle che bevevano quattro o più tazze di caffè al giorno avevano un rischio di cancro endometriale ridotto del 25% rispetto alle donne che bevevano meno di una tazza al giorno. Lo stesso studio è stato condotto su circa 50.000 uomini, monitorati per 20 anni. Chi beveva 6 o più tazze di caffè al giorno presentava una riduzione del rischio di cancro alla prostata del 18% e del rischio di svilupparne una forma potenzialmente mortale del 60%.
GLI SCIENZIATI SERI ED AUTONOMI LA PENSANO ASSAI DIVERSAMENTE
Stephen Cherniske è uno scienziato che ha trascorso 10 anni della sua vita studiando approfonditamente gli effetti della caffeina sull’organismo umano. Da questa sua analisi è nato “Caffeine blues” (Depressione da caffeina), un documento importantissimo.
LA CAFFEINA È SEMPRE E SOLTANTO STIMOLAZIONE CHIMICA
Cherniske scrive che la caffeina non fornisce energia o nutrizione ma solo stimolazione chimica. L’energia che si percepisce viene dallo sforzo del corpo di adattarsi all’aumentato livello nel sangue di ormoni dello stress. L’uso del caffè per migliorare l’umore è una benedizione breve e provvisoria, qualcosa che diventa inevitabilmente maledizione di lunga durata. Mentre l’iniziale stimolo dell’adrenalina può procurare un provvisorio sollievo anti-fatica, l’effetto finale della caffeina è una depressione, leggera o profonda. I pubblicitari e le istituzioni a difesa del caffè hanno nascosto all’opinione pubblica questi aspetti insidiosi e micidiali della caffeina.
LE BATTERIE SI RICARICANO COL RIPOSO E NON COL CAFFÈ
Le persone che bevono caffè non ricevono energia da esso ma al contrario vi è un dispendio di forze vitali messe in moto dall’organismo per adattarsi allo scombussolamento fisico generato dal caffè stesso. L’unico modo per avere sana e autentica energia è il riposarsi. Ma forse nella nostra società il riposo è considerato una perdita di tempo e non rappresenta un guadagno da parte di nessuno. Chi non ha mai sentito dire che la caffeina è dannosa solo se consumata in modo eccessivo? Cherniske risponde che un veleno rimane sempre un veleno, anche se assunto in quantità minime.
CAFFÈ DOPANTE E TOSSICO
Su “Caffeine Blues” si legge che il caffè è una droga leggera contenente un vasto assortimento di sostanze tossiche. In aggiunta alla caffeina, il caffè contiene sostanze volatili pericolose, includendo più di 200 acidi. Il corpo le deve espellere con grande dispendio di energia, che è poi quella strana stimolazione percepita erroneamente come forza vitale.
PIANTA AMARA E CARDIO-DISTRUTTIVA
La caffeina è un veleno biologico usato per le piante come pesticida. La caffeina dà al fogliame e ai semi un sapore amaro. Un sapore che scoraggia il loro consumo agli insetti e agli animali. Se i predatori persistono nel mangiare le piante irrorate di caffeina, la caffeina può causare la distruzione del loro sistema nervoso centrale e perfino avere aspetti letali. Molti insetti infestanti imparano presto a lasciar stare le piante del caffè.
NON SOLO CAFFEINA MA ANCHE IDROCARBURI AROMATICI POLICICLICI PAH
Ricordiamoci che il caffè contiene un gran numero di sostanze chimiche, non solo caffeina, tra cui un gruppo di composti estremamente tossici noti come Idrocarburi Aromatici Policiclici (PAH). Possiamo ricordarli come gli agenti cancerogeni isolati nella carne cotta al barbecue.
QUALI IN SINTESI I DANNI DELLA CAFFEINA AL CORPO UMANO?
- Problemi di digestione con conseguenti rischi di malattie gastrointestinali.
- Disturbi del sonno.
- Carenze nutrizionali (perdita di vitamina-B attraverso le urine, perdita di calcio, potassio, magnesio ed altri minerali).
- Stipsi, visto che molte persone richiedono caffeina perché le aiuta a mantenere una normale regolarità intestinale, ma è come essere dipendenti dai lassativi. In ciascun caso, si usa una droga per indurre movimento intestinale, e alla fine molti bevitori di caffè diventano dipendenti da questa azione lassativa. Senza lo stimolo della caffeina, essi provano ciò che è conosciuto come costipazione di rimbalzo.
- Mal di testa. Chi soffre di emicrania non sa che essa è causata dalla caffeina, cosicché ricorre ad un antidolorifico (analgesico). Gli studi mostrano che, nel 95% dei casi, i medicinali analgesici contengono caffeina. Caffeina che alla fine scatena ulteriore emicrania. In definitiva, lo sfortunato che soffre diventa dipendente dall’antidolorifico per avere un briciolo di sollievo, ma il mal di testa aumenta in frequenza e in intensità. Questo schema patologico può andare avanti per diversi anni, creando un ciclo di dolore e depressione che distrugge la qualità della vita.
MAGGIOR COLTURA MONDIALE CON INTENSO USO DI PESTICIDI
Il caffè è la maggior coltura del mondo. Si parla di 70 milioni di acri dedicati solo al caffè e l’uso di pesticidi in questo ambito è massiccio. Nelle piantagioni di caffè si usano enormi quantità di sostanze tossiche. L’acqua di lavorazione è carica di pesticidi che distruggono le piante e la vita animale attorno ad esse. Questa acqua, carica di pesticidi, funghicidi e residui azotati, va direttamente nei corsi d’acqua locali, nei fiumi e nei laghi, senza essere filtrata o depurata. Essa danneggia la vita acquatica così come la salute delle persone che vivono nei paraggi. E la polpa del caffè? Viene posta in immense, putride discariche, sprigionando la sua elevata carica azotata nel sottosuolo e nelle falde acquifere.
DANNI AMBIENTALI E DANNI SOCIALI
Oltre al risvolto ambientale ricordiamo anche quello umano. Nelle piantagioni di caffè è diffuso lo sfruttamento dei lavoratori ai massimi livelli. Tutti questi aspetti negativi solo per mantenere in vita il caffè, una bevanda nervina che fa guadagnare enormi profitti alle multinazionali. Non vale forse la pena eliminarlo del tutto dalle nostre abitudini?
RISPOSTA
Ciao Fidel, era un po’ che non ti sentivo. Proprio nella settimana appena conclusa ho parlato di te con gli organizzatori delle conferenze di Livorno e di Toscanella di Bozza-Bologna. Tutti desiderosi di incontrarti ovviamente. Ti ringrazio per questo importante contributo sul caffè. Per avere un quadro completo sui micidiali danni di questa sostanza, cito anche alcune delle tesine che trattano il medesimo argomento.
TESINE DA LEGGERE
- Dieci motivi per evitare il caffè
- Fibromi, fumo, caffè e voglia di digiuno
- Come liberarsi di caffeina e nicotina
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti