(VARIE REAZIONI AI MIEI ARTICOLI SUL CORONAVIRUS)
MESSAGGIO UNO: MANUEL DA COMO
Ciao Valdo, premetto che le posizioni igienistiche da te divulgate oramai permeano ogni cellula del mio corpo e sono parte delle mia scelte quotidiane anche importanti( ti ricordo che sono Manuel da Como). Essendo anche un lettore seriale delle tue tesine non mi è sfuggito un particolare sul quale porre una riflessione in più.
Nel tuo post “Al virus manca solo giacca e cravatta“, e in particolare sull’evento 3 della ricostruzione fatti accaduti a Wuhan, fai riferimento ad un virus letale trasportato segretamente dal Canada in Cina. Ora, se come condivido pienamente, i virus non sono nient’altro che “scarti”, come possiamo giustificare il punto 3 ad un bambino che ci ponesse tale domanda? (ad un bambino ti assicuro non sfuggirebbe tale particolare).
La butto lì: il cosidetto virus letale non era nient’altro che il rapporto segreto per scatenare tutto questo Pandemonio ridicolo? Ciao Amico, un grande abbraccio. Manuel da Como
MESSAGGIO DUE: MANUEL DA COMO
Ciao Valdo, mi riferisco al tuo articolo Acqua Acqua Fuoco Fuoco. Prendo spunto dal tuo invito e vorrei cercare di dare una spiegazione o meglio riflettere su alcuni punti sui quali il mio istinto non mi lascia in pace.
1) Questa storia del virus creato in laboratorio e trasportato segretamente…. Talmente segretamente che se ne parla al bar. Forse è proprio l’elemento creato ad hoc per far stare in piedi questa messinscena e che rispolvera e ridà vigore alla teoria del contagio.
2) Se fossero veramente così bravi a creare virus ingegnerizzati allora ne vedremo delle belle e poi qualche vaccino efficace magari lo avrebbero anche messo in campo.
3) I veri mezzi di cui mi pare dispongano veramente sembrerebbero soldi e informazione.
4) Come mai un tampone dovrebbe costare così tanto e non una manciata di denari così da poterlo effettuare a tappeto? L’ipotesi del guadagno mi sembra riduttiva, forse è il loro abracadabra per tirar fuori il coniglio da dove più gli aggrada.
Probabilmente siamo di fronte ad una prova di controllo globale attuato sul genere homo sapiens, sapiens con la mente e l’anima ormai cosi fragili, al quale è così facile far porre l’attenzione su di un pelo senza far loro notare l’elefante che lo ospita. Siamo in guerra…. La nuova guerra… La prima vittima, l’Italia ma ce ne saranno delle altre….
Buona Quarantena a tutti.
Manuel da Como
RISPOSTA DI VV
Complimenti per la sottigliezza. Hai del tutto ragione sul fatto che ai bambini nulla sfugge e che nessuno, dottore o docente o azzeccagarbugli, riesce a metterli nel sacco.
Onestamente non ho una mia risposta chiara, nel senso che ho preso quegli eventi che citi da un ottimo articolo di Gianni Lannes. Quanto però ai virus letali ideati, prodotti, manovrati e trasportati da una parte all’altra del globo con l’intenzione ovvia di creare il panico, servirebbe altro che una laurea in ingegnerizzazione batteriologica-virale e una specializzazione in giornalismo investigativo.
ESISTONO PURTROPPO TECNICI SPECIALIZZATI IN PORCHERIE CHIMICHE
Anni e anni di esperimenti nei vari laboratori segreti, hanno creato sicuramente gente in grado di confezionare mescole biochimiche capaci di agganciarsi ai meccanismi organici di trasporto-sostanze attraverso il corpo, ovvero di veleni-virus ingegnerizzati capaci di far ammalare la gente senza che essa se ne accorga. Oppure ci sta pure la tua ipotesi “buttata là” di virus come rapporto segreto per scatenare il putiferio a comando, la guerra della paura a comando.
ANCHE PER I VIRUS VALE IL CONCETTO DI NATURALE ED INNATURALE
Il mio concetto di virus “naturale” quale nostro detrito cellulare interno-endogeno, oppure come detrito cellulare esterno-esogeno da carni animali mangiate, rimane sempre valido e incontestabile, ed è quello di un materiale fisiologico corporale di scarto che, se espulso con prontezza e regolarità, nulla di fastidioso e di deleterio produce.
MESSAGGIO TRE: DA GABRIELE GARRAFFO
Ciao Valdo, penso sia davvero utile che tu realizzi un video dove riassumi le tue tesine sull’argomento, mettendo i punti fondamentali. In Italia per ora non ho visto nessuno parlare del tema come ne parli tu. In America ho visto solo il Dr Morse, una persona davvero squisita e di cuore.
Spero tu possa realizzare un video e magari fare delle conferenze con associazioni. Almeno io credo ce ne sia bisogno. Un saluto. Gabriele
RISPOSTA DI VV
Ciao Gabriele, vedrò di fare anche i video specifici e qualche conferenza in più. La pensi poi esattamente come mio figlio Francesco che mi sollecita da almeno un anno in questa direzione. Nel frattempo chi si vuole iscrivere al mio canale YouTube lo può fare qui, in modo da essere notificato appena comincio a pubblicarne qualcuno.
Hai del tutto ragione sul fatto che non esistano altri a parlare di questo tema come ne parlo io. Ti assicuro che non vado a cercarle e non mi va nemmeno di fare il bastian contrario. Cerco in continuazione di chiarire in tutta logica-semplicità-trasparenza, sia a me stesso che agli interlocutori attenti e aperti di mente, le cose più intricate e paradossali.
VALE PIÙ L’OPINIONE GENUINA DI UNO O L’OPINIONE FOTOCOPIATA DI UN MILIARDO?
Del resto c’è da chiedersi se vale di più un pensiero genuinamente elaborato da te stesso nel corso degli anni, o se vale di più l’opinione di un miliardo di persone che seguono come degli automi il sentiero battuto e gli ordini di scuderia dei loro burattinai.
HO UNA PROVA DEL NOVE SULL’INNOCENZA DEI MICROBI CHE NESSUNO È IN GRADO DI SMENTIRE
Non ti sarà sfuggito che ho più volte sfidato i cosiddetti scienziati e i laboratoristi a smentire la mia prova del nove sulla innocenza batterico-virale ovvero sulla totale inconsistenza della teoria medica di attribuzione responsabilità a batteri-virus-contagio. Nessuno mi ha mai risposto. Forse perché non appartengo alla Nomenklatura e nessuno mi prende in seria considerazione. O forse perché non trovano argomenti adatti per controbattere e per smentirmi. La riscrivo e lo ripropongo per l’ennesima volta qui di seguito.
Prendiamo una persona malata e malmessa e cagionevole, ma non morente e non ottuagenaria in crisi e quindi vulnerabile e inadatta al digiuno. Chiaramente carica di patologie varie e carica di materiale virale inespulso, di muco, di acidificazione, di infiammazioni provocate da ovvie moltiplicazioni batteriche (i batteri mangiano i virus e fin quando il corpo è sporco e inquinato si divertono a banchettare e a ripulirci, autoriducendo si poi quando tale cibo scarseggia e si esaurisce). Meglio ancora se è sieropositiva al coronavirus o anche all’hiv (ma non soggetta a trattamenti medici correlati).
Prendiamo questa persona e la mettiamo a digiuno idrico per 2 settimane, con zero cibo solido e zero farmaci e zero antibiotici o antivirali. Secondo le teorie mediche batterico-virali questa persona non avrebbe scampo. Verrebbe divorata dai mostri batterici in sviluppo incontrastato, e verrebbe sgominata del tutto dai mostri virali.
Succede invece che 100 volte su 100, e le cliniche igieniste americane lo sanno benissimo (vedi clinica Ralph Cinque, vedi clinica Frank Sabatino, vedi cliniche Longevity Centers di Robert Pritikin, vedi Arcadia Health Centre in Sydney), la persona non muore, cala di peso temporaneamente, e al contempo si ripulisce e si ricarica di energie e di vitalità.
Questa è la prova del nove, senza strumenti e senza laboratorio, che ha ragione la scienza igienista e ha torto marcio la medicina degli Untori e della Peste.
LE IDEE BUONE VENGONO SEMPRE DALL’INDIVIDUO SINGOLO
Non è un caso che fin da piccolo mia madre ascoltava con attenzione le mie obiezioni su quanto la gente pensava e faceva. “In effetti pare che sia molto sensato quanto tu mi stai dicendo. Ma, figlio mio, come puoi pretendere di sostenere cose che vanno contro tutto il resto del mondo?”. “Mamma, se una cosa è vera, non perde di valore perché solo uno la sostiene e la propone”. Questi i termini del dibattito. Non pretendo ovviamente di essere creduto sulla parola. Questo mai. Ogni affermazione va soppesata, valutata e messa a dura prova.
MESSAGGIO QUATTRO: DA GABRIELE CASADEI (commento su FB alla tesina “Le condizioni del malato sono tutto e il Coronavirus è niente“)
D’accordissimo sul fatto che il “terreno” sia molto più importante del singolo agente patogeno e che un organismo in salute, secondo i crismi dell’igienismo naturale, sia molto più refrattario alle malattie. Detto questo, attenzione agli estremismi… sia da una parte che dall’altra.
La malaria che ho beccato in Africa qualche anno fa non era dovuta a conflitti interiori irrisolti, mancanza di gioia o un’alimentazione sbagliata…ma ad una simpatica zanzara anopheles che mi ha iniettato tanti bei plasmodium malariae.
Se avessi applicato il principio “il terreno è tutto e il plasmodio è nulla”, a quest’ora starei comodamente sotto terra. (Già che ci sono andato abbastanza vicino lo stesso..)
RISPOSTA DI VV
GIUSTO FARSI CURARE NELL’EMERGENZA
Comprendo benissimo la tua obiezione. Non so quali terapie tu abbia fatto per pararti dalle condizioni in cui ti trovavi. Ovvio comunque che, nei casi di reale emergenza, qualsiasi trattamento medico per mantenere una persona in vita viene da me, come da qualsiasi persona sensata e responsabile, medica o non medica, pienamente approvato.
TUTTO STA NELL’INTERPRETARE I FATTI IN MODO CORRETTO
Ma nel contempo il mio invito per tutti è di non inciampare nel banale e nel condizionante delle proprie esperienze, sincere e drammatiche sì, ma spesso anche male interpretate. Occorre uscire dalle proprie gabbie mentali e dai dogmi acquisiti e interiorizzati inavvertitamente.
Chi poi si piega alla allucinazione generale del Coronavirus, pretende pure di appartenere alla categoria delle persone sensate e riflessive che fanno uso libero della propria intelligenza. Magari lo è anche, ma in questa specifica circostanza non sta dando affatto il meglio di sé e rasenta piuttosto la schizofrenia, finendo tra le menti deboli e fragili della medicina, categoria dileggiata e ridicolizzata giustamente dalla Florence Nightingale.
I PRINCIPI NON SI DISCUTONO
Nel caso specifico, condivido che il plasmodium non vada sottovalutato. Tuttavia le Leggi Universali non concedono eccezioni e sconti. I casi individuali sono importanti ma non devono imbrogliare e confondere, e non si sottraggono comunque alle regole e ai principi. “Il terreno è tutto e il microbo è niente” è una di questi principi universali.
OCCORRE CONSIDERARE TUTTI I FATTORI DI AMMALAMENTO
Chi viene punto da determinate zanzare può sviluppare la malaria e diverse altre patologie, ma questo non succede sempre e non succede a tutti. Ci vogliono altri fattori perché scatti la malattia. C’è molta gente che viene punta più volte e che tuttavia non sviluppa un bel niente.
È pertanto una questione di vulnerabilità temporanea di quelli che si ammalano. Il terreno, il loro corpo, le loro condizioni nel momento della puntura erano evidentemente ai limiti di tolleranza per la tossiemia interna accumulata a causa di una vasta gamma di possibili motivi come tensioni, stress, diete sbagliate, farmaci assunti, vaccinazioni antitetaniche obbligatorie assunte, per cui il corpo non era nelle condizioni ideali per far fronte ad ulteriori insulti venefici.
LE MIE VASTE E VARIEGATE ESPERIENZE PERSONALI NON SONO COSA DA NIENTE
40 anni di Asia e di Africa, a volte anche in comitiva, mi hanno dimostrato come diversi colleghi di lavoro, tutti pastiglie ed amuchine, tutti cibo proteico stracotto e niente crudità, stavano a letto 2 giorni sì e un giorno no e con aria rigorosamente condizionata, mentre io, grazie a scelte diametralmente opposte, inclusive di zanzare notturne, e magari grazie pure al trio durian-mango-papaia, non ho mai perso un giorno per qualsiasi disturbo o disfunzione. Qualcuno dirà magari che sono stato fortunato.
Valdo Vaccaro
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