BRUCE LIPTON, IMMAGINE VIVENTE DI UNO SCIENZIATO DIRETTO E IMMEDIATO CHE DA DEL TU ALLE COSE E PERSINO A DIO
Biologo cellulare, docente alla Wisconsin University e poi alla Stanford University. Ricerche pionieristiche. Autorità mondiale su legami tra scienza e comportamento. Prendo alcuni spunti dal suo best-seller “La Biologia delle Credenze”, per riproporle al mio pubblico.
Più uno scienziato è trasparente, veritiero e di alto livello e maggiore è la sua chiarezza, per cui si fa capire da tutti in modo diretto e non contorto, e non cervellotico. Non si para dietro parolone e concetti astrusi che richiamano e richiedono altri ragionamenti ancora. È diretto ed immediato nelle sue riflessioni.
È anche per questo che Lipton piace da matti al pubblico ed ha grosso successo, creando scompiglio e costernazione tra i suoi colleghi della biologia ufficiale, presi in contropiede e messi il più delle volte denudati in un angolo della stanza scientifica, privi dei loro logori vestimenti e delle loro maschere, difesi solo da una misera foglia di fico.
Dire che Bruce Lipton è uno scienziato vero e tutto di un pezzo, è il minimo che si può fare. Da del tu alle cose di cui parla, e da del tu ai suoi interlocutori amici e nemici, persino ai grandi mostri della scienza, persino ai papi e persino a Dio.
Niente può fermare un uomo pensante folgorato dalla verità e dalla voglia di raccontarla al mondo intero. “Quello in cui crediamo definisce quello che siamo. Non siamo assolutamente schiavi del nostro Dna”, questo lo slogan che contraddistingue Bruce Lipton. Grazie a lui siamo di fronte a una grossa rivoluzione della scienza e della mente umana, qualcosa che libera l’uomo dalle sue arrugginite catene.
L’IMPORTANZA DI PENSARE FUORI DAL MUCCHIO
Devo ringraziare mio padre per avermi insegnato a pensare “fuori dal mucchio”, anche perché non siamo delle pecore, con tutto il rispetto per quei magnifici animali. Ma per favorire le mie scoperte ci voleva proprio il mio trasferimento in un’isola smeraldina del Mar dei Caraibi.
Stavo tutto rilassato tra sabbia e conchiglie quando mi balenò improvvisamente una illuminazione. Cioè l’idea che la vita delle cellule è controllata dal suo ambiente fisico ed energetico, e non dai suoi geni. In altre parole, il carattere della nostra vita non è determinato dai geni ma dalle risposte agli stimoli ambientali che azionano la vita.
UNA IMPROVVISA FOLGORAZIONE SUL DETERMINISMO GENETICO, DOGMA NUMERO UNO DELLA BIOLOGIA
Fu per me una folgorazione, una scossa elettrica scioccante che mi cambiò la vita trasformandomi in un biologo spirituale. Avevo inculcato per anni nei miei studenti il grande dogma della biologia, ovvero la convinzione che la nostra vita è controllata dai geni.
In realtà non si trattò neanche di una vera sorpresa. Avevo sempre nutrito a livello intuitivo dei dubbi sul determinismo genetico. E in effetti i principi del determinismo genetico più cari alla biologia convenzionale sono viziati fin dalle fondamenta.
La mia nuova comprensione della natura della vita non solo avvalorava questa ricerca sui geni non determinanti, ma contraddiceva anche un’altra credenza della scienza ufficiale (che avevo pure trasmesso ai miei allievi), ovvero l’idea balorda che la Medicina Allopatica fosse l’unica da prendere in seria considerazione tra le varie scuole di Medicina.
TENDENZA MENTALE DELL’UOMO AD ATTACCARSI ALLE FALSE CREDENZE
Queste esperienze mi hanno insegnato che gli esseri umani hanno una incredibile capacità di attaccarsi alle false credenze e convinzioni con tenacia e passione eccessive. Nessuno ne è immune, persino gli scienziati più iper-razionali.
Viviamo tempi eccitanti perché la scienza sta abbattendo i vecchi miti e riscrivendo una antica convinzione della civiltà umana, quella di essere noi fragili macchine biochimiche controllate dai nostri geni, per affermare invece che siamo potenti creatori della nostra vita e del mondo in cui viviamo.
Da qui il mio messaggio rivolto a chiunque mi legge. Siate sempre voi stessi e imboccate la via libera ed autonoma del benessere e della felicità.
PROGRESSI AL MICROSCOPIO ELETTRONICO
Ricordo che all’università passai ben presto dal microscopio normale a quello elettronico. A 30 ingrandimenti le cellule sono appena distinguibili, ma a 100, 1000, 10 mila e poi 100 mila le cose cambiano. Il prof mi faceva da guida. “Questo è un mitocondrio, quello è l’apparato di Golgi, laggiù c’è un poro nucleare, questa è una molecola di collagene, quello è un ribosoma”.
Sapevo dunque che sotto la cito-architettura delle cellule, c’erano le chiavi capaci di svelare la vita. Dieci anni dopo il mio primo incontro col microscopio elettronico, avevo ottenuto alla Università del Wisconsin riconoscimenti a livello mondiale per le mie ricerche sulla clonazione delle cellule staminali.
LA DOPPIA ELICA DEL DNA
Non credevo in Dio. Al massimo pensavo a lui come a un tizio raffinato e perverso che ci governa con un notevole senso dell’umorismo. La vita è un prodotto del caso, di una carta fortunata o di un lancio di dadi genetici.
Pure Charles Darwin non negava l’esistenza di Dio. Riteneva però che il responsabile di quanto avviene sia il caso e non l’intervento divino. Nel 1953 James Watson e Francis Crick descrissero struttura e funzione della doppia elica del Dna, il materiale di cui sono composti i geni.
Finalmente la scienza aveva scoperto i fattori ereditari di cui Darwin aveva parlato, aveva scoperto il segreto della vita. Giornalisti e biologi saltarono sul carro trionfante dei geni. Il meccanismo con cui il Dna controlla la vita biologica diventa il dogma centrale della biologia cellulare.
Da rilevare che all’inizio, il Dna era ritenuto responsabile solo dei nostri caratteri fisici, ma poi si andò ben oltre, pensando che i geni controllano anche i nostri enzimi e i nostri comportamenti, per cui uno che nasce con un gene della felicità difettoso deve aspettarsi una vita infelice.
VIVERE NEL PRESENTE APRE GLI OCCHI E APRE LA MENTE
La mia vacanza a Montserrat, isola sperduta e sconosciuta dei Caraibi, mi permise di riflettere a lungo. Ero libero di osservare il mondo senza il paraocchi delle convinzioni dogmatiche del mondo civilizzato. Cominciai a sperimentare cosa significa VIVERE NEL PRESENTE, cosa significa la sensazione di tornare bambino spensierato e di sentirsi di nuovo addosso la GIOIA DI VIVERE.
Mi convinsi che la moderna biologia dà scarsa attenzione all’aspetto fondamentale della cooperazione, perché le sue radici darwiniane sottolineano soprattutto la natura competitiva della vita.
CRITICHE APERTE A DARWIN E ALL’EVOLUZIONISMO
Con grande delusione dei miei colleghi di facoltà, quando tornai nel Wisconsin iniziai a mettere radicalmente in dubbio le sacre convinzioni della biologia classica. Iniziai a criticare apertamente Darwin e la validità delle sue teorie evoluzionistiche.
Agli occhi dei miei colleghi ero come un pirata che irrompe in Vaticano annunciando che il Papa è un impostore! Probabilmente pensarono che fossi stato colpito in testa da una noce di cocco.
SCIENZA CONVENZIONALE ACCECATA PER ANNI DAL DOGMA GENETICO
Ormai ero diventato uno strenuo difensore della Nuova Biologia e mettevo in discussione non solo la visuale darwiniana dell’evoluzione ma anche il dogma centrale della biologia per cui i geni controllano la vita.
Tale premessa pseudo-scientifica presenta infatti un DIFETTO FONDAMENTALE, ed è che i geni non possono accendersi e spegnersi da soli, non entrano in funzione da sé. Deve esserci qualcosa che innesca l’attività genetica.
Benché questo fatto sia stato confermato dalla ricerca più avanzata, la scienza convenzionale ACCECATA DAL DOGMA GENETICO ha continuato ad ignorare i fatti. La mia sfida al Dogma Centrale mi ha trasformato in Scienziato Eretico, meritevole non di SCOMUNICA ma del ROGO.
LA EPIGENETICA È OGGI UNO DEI CAMPI PIÙ ATTIVI DELLA RICERCA
Alla fine del mio intervento sacrilego in conferenza alla Stanford University, accusai i membri della facoltà (molti dei quali erano genetisti di fama mondiale) di non essere migliori dei fondamentalisti religiosi. Sentivo che il mio messaggio era caduto nel vuoto e decisi di lasciare l’Università.
Da quel momento le ricerche hanno confermato che avevo ragione, confermando i miei dubbi sul dogma centrale e sul primato del Dna sul controllo della vita. Infatti l’Epigenetica, lo studio dei meccanismi molecolari per mezzo dei quali l’ambiente controlla l’attività dei geni, è oggi uno dei campi più attivi della ricerca scientifica.
NON SIAMO AFFATTO VITTIME PREDESTINATE DEI NOSTRI GENI
Voi siete degli individui singoli ma, come biologo cellulare, posso assicurarvi che in realtà siete ognuno di voi una comunità di 100 trilioni di abitanti, cioè di cellule vive in continuo movimento. Quasi tutte le cellule corporali sono simili ad amebe, organismi individuali che hanno sviluppato una strategia di collaborazione finalizzata alla reciproca sopravvivenza.
In altri termini, gli esseri umani sono la conseguenza della coscienza amebica collettiva. NOI NON SIAMO LE VITTIME PREDESTINATE DEI NOSTRI GENI, MA GLI ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO, IN GRADO DI CREARE UNA VITA PIENA DI ARMONIA, DI FELICITÀ E DI AMORE.
LO SPIRITO VA REINSERITO NELLA NOSTRA EQUAZIONE VITALE
Sto dicendo cose di grande rilevanza. Sto dicendo che gli esseri umani sono divini e non mortali, e non sono il primo a dirlo. Sta pure scritto nel Libro della Genesi che siamo fatti a somiglianza di Dio. Ho fatto un giro completo passando da una visuale scientifica e riduttiva della vita a una visuale spirituale. Siamo fatti a immagine di Dio e dobbiamo INSERIRE DI NUOVO LO SPIRITO NELLA NOSTRA EQUAZIONE se vogliamo che i conti tornino, se vogliamo migliorare la nostra salute fisica e mentale.
SONO LE NOSTRE IDEE E LE NOSTRE CONVINZIONI A CONTROLLARE CORPO E MENTE
Non essendo noi delle macchine biochimiche impotenti, la risposta al disagio fisico o mentale non sta nel buttare giù una pillola. La farmacologia e la chirurgia sono strumenti potenti e validi a patto di non abusarne.
L’idea che un farmaco possa mettere tutto a posto è profondamente sbagliata. Ogni qualvolta un farmaco viene introdotto nel corpo per correggere la funzione A, scombussola inevitabilmente la funzione B, la funzione C e la funzione D.
Non sono ormoni e neurotrasmettitori diretti dai geni a controllare corpo e mente, ma sono le nostre idee e le nostre convinzioni a farlo.
IN SEI CAPITOLI SONO IN GRADO DI CAMBIARE LA VOSTRA VITA
Ecco allora che parliamo di una Nuova Biologia. Cade la necessità di azzuffarci sulla vecchia e superata diatriba Natura versus Education, poiché una mente consapevole e pensante vince su entrambe.
Rivediamo in sintesi la mia esposizione.
Il capitolo 1 è dedicato alla intelligenza individuale e collettiva delle cellule.
Il capitolo 2 prova che i geni non controllano la biologia, e che l’Epigenetica (nuova branca della biologia) svela i misteri del modo in cui l’ambiente (la natura) influenza il comportamento delle cellule senza cambiare il codice genetico. È questo un campo che sta svelando nuove complessità sulla natura della malattia, compreso cancro e schizofrenia.
Il capitolo 3 è dedicato alla membrana cellulare, vero cervello dell’attività cellulare.
Il capitolo 4 elenca le stupefacenti scoperte della fisica quantistica. La medicina ufficiale non ha ancora assorbito e integrato la fisica quantistica nella ricerca e nell’insegnamento con risultati disastrosi. Questo è di una incredibile gravità.
Il capitolo 5 attesta che i pensieri positivi hanno profondi effetti sul comportamento e sui geni ma soltanto se sono in armonia con la programmazione subconscia.
Il capitolo 6 dimostra come la paura blocchi la crescita delle persone. Siete pronti a utilizzare la vostra mente conscia per creare una vita traboccante di salute e di gioia senza diventare farmaco-dipendenti?
SE MENTE E SPIRITO POSSONO FAR GUARIRE IL CORPO, PERCHÉ MAI ANDARE DAL MEDICO?
Parlare di medicina senza affrontare l’Effetto Placebo svuota ogni nostro ragionamento. L’effetto placebo viene trattato in fretta e furia nelle aule di medicina, onde far sì che gli studenti si concentrino piuttosto sui veri strumenti e sui cavalli di battaglia della loro tecnica (non scienza ma solo tecnica) che sono la farmacopea e la chirurgia. Ma questo è un errore madornale.
L’effetto placebo dovrebbe essere uno dei temi principali. La formazione medica dovrebbe insegnare a RICONOSCERE IL POTERE ENORME DELLE NOSTRE RISORSE INTERIORI ma, per dogmatismo inveterato e per motivi banalmente economici, questo non si fa nel modo più assoluto.
Se il potere della mente può davvero guarire il corpo, perché mai andare dal medico? perché mai farsi inoculare pericolosi vaccini? perché mai prendere dei farmaci? È chiaro che l’efficacia del placebo è una temibile minaccia per la sanità e per le case farmaceutiche. Tutto questo è paradossale perché gli storici della scienza sottolineano che la storia della medicina è in gran parte storia dell’effetto placebo.
EFFETTO PLACEBO PROTAGONISTA IN OGNI GUARIGIONE
Nel mondo moderno, quando un medico in camice bianco prescrive con risolutezza una cura, i pazienti credono che la cosa funzioni, ed è davvero così, sia che si tratti di un vero farmaco o invece di una innocente pastiglia di mollica di pane o di un semplice zuccherino ricoperto di cera.
Fatto sta che non erano solo le strampalate cure ottocentesche a favorire certe guarigioni mediante l’effetto placebo, ma anche le sofisticate tecnologie della medicina attuale, compresa la chirurgia.
Nonostante si eseguano 650.000 interventi annuali per l’artrite al ginocchio in America, a un costo di 5000 US$ cadauno, per il dr Bruce Moseley i risultati parlano chiaro. “La mia abilità di chirurgo è indispensabile, ma non ha svolto alcun ruolo particolare e decisivo in questi pazienti. L’intero beneficio da intervento chirurgico per l’osteoartrite al ginocchio è dovuto principalmente all’effetto placebo.”
L’effetto placebo funziona anche nella cura di svariate altre malattie tra cui asma, Parkinson e depressione.
EFFETTO PLACEBO ED EFFETTO NOCEBO
Quando la mente, grazie alla suggestione positiva porta a migliorarti in salute si parla di Effetto Placebo, Nel caso opposto di influenze negative e lesive per la salute si parla di Effetto Nocebo. Con parole, battute, espressioni e comportamenti, un medico può trasmettere messaggi che tolgono speranza al paziente.
Dire “Lei ha 3 mesi o 6 mesi di vita al massimo” è letteralmente tremendo. Uno rimane impietrito e ipnotizzato, e finisce per crederci ed andarsene nei tempi previsti, a meno che uno non sappia ribellarsi con forza e con scienza (come fece Luigi Alvise Cornaro capace di sopravvivere a chi lo aveva dato per spacciato, ai suoi medici, ai loro figli, nipoti e pronipoti, come dal suo testo Intorno alla Vita Sobra).
UN CLAMOROSO CASO DI MORTE INDOTTA
Un medico di Nashville, Clifton Meador studiò l’effetto placebo per 30 anni. Nel 1970 aveva avuto un paziente, Sam Londe, un commerciante di calzature in pensione affetto da tumore all’esofago a quel tempo fatale al 100%. Fu curato per quel tipo di tumore. Nessuno si sorprese quando morì a poche settimane dalla tremenda diagnosi.
La sorpresa vera arrivò con l’autopsia che rivelò un numero limitatissimo di cellule cancerogene insufficienti a ucciderlo. C’erano due macchie al fegato e un’altra al polmone, ma nessuna traccia di quel cancro distruttivo all’esofago che tutti ritenevano responsabile della sua morte.
Meador disse “È morto con il cancro, ma non a causa del cancro! Di cosa era allora morto il Londe? Io ero convinto che avesse il cancro, lui era convinto di avere il cancro, tutti intorno a lui erano convinti che avesse il cancro. Sono dunque stato io a togliergli la speranza e a farlo fuori”, concluse amaramente il dr Meador.
I NOSTRI PENSIERI E LE NOSTRE PAURE TENDONO A MATERIALIZZARSI
Questi casi di Nocebo suggeriscono che medici, genitori, figli, insegnanti non devono commettere tali imperdonabili equivoci e leggerezze. Essere spaventati a morte da qualcuno può sortire effetti micidiali. Le convinzioni positive e negative hanno un pesante impatto non solo sulla salute ma su ogni aspetto della vita.
Pensate a Max Pettenkofer che si bevve spavaldamente bicchieri di vibrione colerico, pensate ai fachiri che camminano sui carboni ardenti senza scottarsi o si fanno sotterrare per settimane senza morire. Se uno dubita e tentenna si ritrova sconfitto. Come dire che i tuoi pensieri, le tue parole, le tue azioni e i tuoi valori diventano alla fine il tuo destino.
LA PAURA MANDA IN TILT L’INTERO ORGANISMO, OLTRE CHE I DUE MAGGIORI SISTEMI DI PROTEZIONE
La verità è che la paura rende ottusi. Gli insegnanti lo sanno. Lo stress dell’esame paralizza a volte gli studenti. Il costante stato di allerta ha gravi conseguenze sulla salute. I fattori di stress quotidiano arrivano in continuazione a minare l’HPA.
Il corpo è dotato di 2 sistemi essenziali di protezione:
- Il Sistema Immunitario che ci difende dalle minacce sotto-pelle
- HPA (Asse Ipotalamico-Ipofisario-Surrenalico) che mobilita le difese dai pericoli esterni, il noto FF, Fight or Flight, scappa o combatti.
STARE IN ALLERTA CONTINUATA DEMOLISCE LE NOSTRE DIFESE
Il nostro stile di vita, basato su un costante stato di allerta comporta gravissime conseguenze sulla salute. Gli stress quotidiani attivano senza tregua l’asse HPA preparando il corpo all’azione o alla fuga, producendo paure, ansie, preoccupazioni croniche.
Quasi tutte le principali malattie acquisite dall’esterno sono legate al panico e all’insicurezza prolungata. Siamo molto delicati e vulnerabili. La stessa condizione di esseri IMPERMANENTI (destinati fatalmente a crepare nel corpo fisico), genera in noi la paura costante di tale inevitabile incombenza, soprattutto se manca in noi un minimo di armonia spirituale. Aggiungere altre paure ancora non fa che moltiplicare i rischi e il logorio personale, a scapito della salute.
(Il mio amico Bepo dal Parco di Tavagnacco, famoso per le sue battute ironiche e per la sua proverbiale propensione al risparmio, era riuscito a neutralizzare tali paure mettendola sul comico. Ogni notte, nei suoi ultimi 10 anni, prima di coricarsi, faceva la sua mezz’ora di ginnastica quotidiana. Si accomodava con cura e precisione all’interno della bara acquistata a prezzo scontato presso il suo amico delle Onoranze Funebri di Feletto, scoprendo che nella bara dopotutto si sta piuttosto comodi, a patto di controllare con cura maniacale ogni mossa.)
VIETATO STRESSARE ED AFFATICARE I MECCANISMI DI PROTEZIONE
Nelle persone cronicamente depresse l’ippocampo pre-frontale e la corteccia cerebrale che è il centro delle funzioni intellettive superiori, risultano fortemente rimpiccioliti. La depressione si instaura quando il meccanismo cerebrale dello stress, l’HPA, entra in sovra-affaticamento.
Una intera comunità in tensione, come l’America ai tempi della Guerra Fredda, impaurita da possibili attacchi nucleari sovietici, trovava tali minacce pesanti come un macigno, per cui serenità e armonia sociale andavano in pezzi. Uno alla volta anche i più forti soccombono, poiché lo stress cronico è debilitante per tutti.
Stesso discorso per le Torri Gemelle e per la minaccia terroristica residua che sta smorzando la vitalità e l’entusiasmo di molta gente. In un certo senso i terroristi hanno già raggiunto il loro scopo. Hanno già vinto, perché sono riusciti a spingerci verso un atteggiamento cronicamente difensivo ed allarmato.
È solo controllando le nostre paure che possiamo riprendere il controllo della nostra vita. Come diceva il presidente Roosevelt nel periodo della Grande Depressione del 1929, “Non c’è nulla al mondo di cui aver paura se non della paura stessa”.
MATEMATICA EUCLIDEA E MATEMATICA FRAZIONALE
Fino al 1975 l’unica geometria disponibile all’umanità era quella euclidea, esposta nell’antico testo greco “Gli elementi di Euclide” risalente al 3000 a.C. La geometria spaziale è semplice da capire perché tratta strutture regolari come rette, cubi, triangoli, rettangoli, coni, sfere che possono essere rappresentate sulla carta millimetrata.
Tuttavia, la geometria euclidea non è applicabile alla Natura, non è applicabile a un albero, a un corpo umano, a una nuvola o a una montagna. La realtà è fatta di strutture organiche e inorganiche dotate di schemi irregolari ed apparentemente caotici.
È stato il matematico americano (di origini polacche-lituane) Benoit Mandelbrot (1924-2010) a divulgare nel 1975 la matematica e la geometria frazionale (o dei frattali). Al pari della fisica quantistica, la geometria frazionale ci costringe a misurarci con schemi irregolari a più di tre dimensioni, con forme bizzarre, con dati approssimativi e indeterminati. Misure più tendenziali e presunte, numeri con la virgola più che comode cifre esatte.
DARWIN HA TORTO PURE SULLA VIOLENZA
Ma nonostante l’angoscia e l’apparente caos del nostro mondo, esiste un ordine nella natura e non c’è nulla di veramente nuovo sotto il sole. L’arbitrarietà, l’assenza di pianificazione, la casualità e gli eventi accidentali sono un concetto ormai superato. I modelli naturali tendono ad essere ripetitivi e ordinati.
E se avesse ragione Darwin quando dice che la violenza e la competizione sono alla base della nostra vita? Non è forse la violenza il modo di agire naturale? Cosa dire dei documentari con animali che uccidono e divorano altri animali?
La logica sembra confermare che pure l’uomo è un animale e dunque un violento. Se poi pensiamo che siamo figli di Caino più che di Abele. Ma, se andiamo oltre le facili apparenze, Darwin ha torto marcio. Non tutti gli animali sono violenti. E l’uomo ha in dotazione mezzi per progredire e per acquisire una dimensione spirituale.
NON CONFONDIAMO LA PATOLOGIA CON LA NORMALITÀ
In realtà, la violenza umana è sempre associata a fattori patologici e perversi creati dalla stessa comunità umana, come la pretesa assurda di possedere un’altra persona grazie a un rapporto matrimoniale-legale, o la pretesa di acquisire beni materiali al di là di quanto serve per il normale sostentamento, o l’acquisizione e il traffico di sostanze dopanti che servono a sfuggire agli incubi da noi stessi provocati e alimentati.
Ma la forma di violenza umana più diffusa e pericolosa è il controllo ideologico. In tutta la storia umana i movimenti religiosi e i governi hanno istigato i loro membri e i loro supporter alla aggressione e alla violenza contro i dissidenti, i non credenti, gli anarchici, e contro i fuori dal coro.
UNA ESORTAZIONE VERSO L’AUTOSTIMA E L’ARMONIA UNIVERSALE
In realtà, conclude Bruce Lipton, siamo esseri spirituali, bisognosi di approvazione e di amore, come e più dell’aria e del cibo. Dobbiamo imparare ad aggregarci in comunità di persone con lo stesso orientamento di pensiero e di intenti al fine di non disperdere le nostre forze, il nostro impatto e il nostro insegnamento.
Dobbiamo aggregarci con gente che lavora per una civiltà più sana e più evoluta. Dobbiamo usare l’intelligenza delle nostre cellule per spingere noi stessi e l’intera umanità sul prossimo gradino della scala evolutiva, dove l’autostima, l’amore per se stessi e l’amore universale valgono e contano assai di più del semplice e banale sopravvivere.
DA BRUCE LIPTON A PIETRO PERRINO IL DISCORSO NON CAMBIA
A questo punto chi vuole approfondire ha a sua disposizione il testo “Biologia delle Credenze”, oltre gli altri scritti di Bruce Lipton tradotti in lingua italiana. Del resto non siamo affatto degli sprovveduti qui nella nostra Italia.
Ho il privilegio, l’onore e la fortuna di ascoltare e frequentare il professor Pietro Perrino, classe 1941, dirigente del CNR-Centro Nazionale Ricerche, una dei maggiori ricercatori mondiali del settore, docente di medicina genetica all’Università di Bari e, oltre a tutto questo, persona dotata di carisma, personalità e coraggio, come può testimoniare una vasta e qualificata platea che da anni lo segue. Perrino condivide l’impostazione di Lipton ed è anzi protagonista concreto dei profondi cambiamenti in corso a livello mondiale.
CHIARIAMO LE COSE E DIAMOCI TUTTI UNA BELLA CALMATA SIA IN ITALIA CHE IN CINA
La sua lettera aperta contro i vaccini obbligatori, inviata alla ministra Lorenzin e in copia alle autorità politiche e sanitarie della Puglia, potrebbe benissimo essere mandata di nuovo oggi al nuovo ministro della salute Roberto Speranza, ed anche allo Spallanzani che, sull’onda della sbornia virale in corso, e galvanizzata dall’aver isolato il virus della epidemia cinese Coronavirus, sta aprendo delle succursali in diverse città italiane.
LETTERA DI PERRINO: QUANTE BUGIE SUI VACCINI
Mi riferisco alla vergognosa legge 119/2017 di Beatrice Lorenzin sulla obbligatorietà di 10 vaccini (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hemophilus B, morbillo, rosolia, parotite, varicella). Ho già avuto modo di esprimere il mio dissenso su questa legge che oltre ad essere incostituzionale è priva di ogni fondamento scientifico.
Spiego perché -continua Perrino. Sui libri di medicina e sulle riviste scientifiche è scritto che: le vaccinazioni di massa, avviate negli anni ’50 e ’60, hanno salvato l’umanità dalle epidemie e delle malattie infettive. È una bugia autentica. Non c’è nulla di vero in quest’affermazione. La verità è decisamente un’altra.
Le epidemie delle malattie infettive sono diminuite gradualmente dall’inizio del Novecento fino ad annullarsi completamente prima che arrivassero le vaccinazioni di massa, così come mostrano i dati ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica).
Non si tratta di credere o non credere, si tratta di consultare, correttamente, le tabelle o i grafici di un’istituzione pubblica, appunto come l’ISTAT. Dati disponibili a tutti, anche al Presidente della Puglia e al Sindaco di Bari.
Ciò è vero per l’Italia, per gli USA, per la Gran Bretagna e per l’intero pianeta. Vulnerabilità e mortalità si sono ridotte parallelamente al miglioramento di condizioni di vita, condizioni igieniche, nutrizione e accesso ad un’acqua più potabile.
Non c’è nulla di misterioso in tutto questo. Non si tratta di miracoli, ma del fatto che le cause delle malattie non sono i germi, ma le condizioni di salute della gente.
Alla fine dell’Ottocento, inizio Novecento, alle case farmaceutiche di allora e alla Big Pharma di oggi, piacque molto la teoria dei germi di Louis Pasteur, secondo la quale la malattia è causata dai germi.
Alle case farmaceutiche piace l’idea perché in questo modo si riesce a vendere molecole (farmaci) per uccidere i germi e così il business continua all’infinito. Alle case farmaceutiche non conviene che la gente scopra la verità e cioè che la vera causa della malattia sta nel cattivo stile di vita e nelle cattive abitudini alimentari, le quali debilitano il corpo umano e lo rendono suscettibile ai germi. Un capitolo questo che vi risparmio, ma che invito ad approfondire.
Tutto ciò dovrebbe essere sufficiente a cancellare la legge 119/2017, ma, per chi ne ha voglia, ci sono altri elementi che possono aiutare a comprendere che i vaccini sono inutili e dannosi.
Lo aveva già affermato, alla fine dell’Ottocento, Alfred Russel Wallace (inglese), co-scopritore della teoria sull’evoluzione di Darwin, che dopo aver analizzato i dati di 45 anni di vaccinazioni antivaiolo (smallpox), pubblicò un documento di circa 50 pagine, dal titolo: “VACCINATION Proved to be Useless & Dangerous” (Le vaccinazioni si sono dimostrate inutili e dannose).
Mi fermo qui, ma, su Vs richiesta, potrei continuare a fornire cento altre prove (pubblicazioni) che mostrano non solo l’inutilità, ma anche la dannosità dei vaccini a breve e lungo termine, in particolare nei riguardi delle future generazioni.
Mi preme sottolineare un aspetto sociale attuale che ritengo rilevante. Questa legge vergognosa ha messo le mamme dei bambini vaccinati contro le mamme dei bambini non vaccinati. Non è affatto vero che i bambini non vaccinati rappresentano un pericolo per i bambini vaccinati, ma è vero semmai il contrario, come si potrebbe dimostrare con pubblicazioni alla mano. In conclusione, ci sono le prove scientifiche e metanalisi (tecniche clinico-statistiche combinate) che consentono di definire la legge 119/2017 un crimine contro l’umanità. Prima di questa lettera potevate dire di non sapere, ora non più. Per favore, verificate tutto quello che volete, anche attraverso un comitato di studiosi indipendenti, ma fermate questo crimine. Bari, 5 aprile 2018, Pietro Perrino
UN TENTATIVO DI FAR CAPIRE CHE NON TUTTE LE MENTI CADONO NELLA TRAPPOLA DEI DOGMI SANITARI
Questo documento straordinario mette assieme due grandi uomini di scienza, motivati da nessun altro interesse se non quello di far riflettere e ragionare le persone a fin di bene. Le loro argomentazioni non sono poi fatti strani ed inediti. Sono posizioni emerse in questi ultimissimi anni.
Cose che vengono però masticate ed assimilate prevalentemente da una ristretta categoria di persone, da una nicchia privilegiata e fortunata di ascolto. Per il resto la massa rimane disinformata e sguarnita, asservita e inquadrata. È per questo che ho cercato qui di rendere i loro concetti più semplici, compatti ed accessibili.
Chiudono le edicole e le librerie. La gente legge sempre di meno, i quotidiani devono inventarle tutte o sono persino costretti a regalare migliaia di copie per mantenersi attivi. Tanto ci sono i telegiornali. Peccato che siano più che mai asserviti, collusi, manovrati e manipolati. Figurarsi poi i libri di un Bruce Lipton e la Biologia delle Credenze, dove sia il termine biologia che quello Credenza portano la maggioranza a scansare l’argomento.
Figurarsi gli articoli di genetica di Pietro Perrino, confuso spesso con un altro pugliese come il dr Franco Berrino, ricercatore peraltro valoroso simpatico e coraggioso, per quanto meno distante dalla medicina ufficiale rispetto a Perrino.
POCA VOGLIA DI INFORMARSI CORRETTAMENTE E FACILONERIA POPOLARE NELLO SCEGLIERE DIETE-TRANELLO
Figurarsi gli articoli di Valdo Vaccaro protagonista di una HSU-HealthSciencUniversity velleitaria, vegeto-crudista, animalista e spiritualista, e che non dispone nemmeno di uno scantinato fisso per la sua Scuola Superiore di Igienismo, o di uno squinternato canale televisivo per diffondere meglio le sue lezioni, come fa Adriano Panzironi, capace di promettere 120 anni di vita a chi segue la sua dieta low-carb a suon di bistecche, a suon di proteine animali, di uova e latticini, completati da integratori superlativi concepiti dalla Life120 srl, sulla scia di Robert Atkins (1930-2003), di Marcel Montignac (1944-2010), di Arthur Agatson (South Beach Diet), di Peter D’Adamo (Gruppi Sanguigni), di Alberico Lemme, di David Servan-Schreiber (1961-2011), di Barry Sears (Zona) e di Pierre Dukan, nonché delle varie diete tisanoreiche e paleolitiche in circolazione.
Fatto sta che non risulta in alcun modo che i maestri e i sostenitori delle diete paleo, delle diete alto-proteiche e a bassi-carboidrati brillino per ottima salute o per dei record di longevità. Basta leggere le storie vere di Atkins, di Montignac e di Servan-Schreiber per farsi un’idea realistica.
UN CORPO SANO E VITALE TENDE A DEPURARSI E AD ESPELLERE I VELENI AUTOPRODOTTI E QUELLI ACQUISITI
Vivere bene non significa stare senza malattie acute (preziose crisi eliminative-depurative per chi sgarra ma poi rinsavisce e rimedia) e puntare a cibi animali iper-proteici ed iper-acidificanti associati a integratori, cibi che nel breve periodo di un anno producono forti riduzioni di peso e illusorie sensazioni di benessere e potenza grazie proprio ai veleni in accumulo che il cuore sotto pressione cerca di espellere sotto regime di tachicardia sistemica.
Questo è un gioco a perdere in quanto l’accumulo di tossine e di acidificazione porta ben presto a insostenibilità della dieta, a forte bisogno di liquidi, e a forti sconvolgimenti del pH (vitamine sintetiche e integratori minerali producono questo e altro).
Vivere bene non significa poi soffocare la propria reattività immunitaria e il proprio asse difensivo HPA (Ipotalamico-Ipofisario-Adrenalinico) aggravando la propria condizione tossica, accusando mostri batterici e mostri virali, e facendo ricorso a illusorie e pericolose prevenzioni vaccinatorie.
LA VITA SOBRIA, SERENA E LONGEVA STA CONSISTENTEMENTE DALLE NOSTRE PARTI
Alla fine, chi segue diete low-carb alto-proteiche non solo si riprende tutti i chili perduti entro 1-2 anni circa, ma si ritrova spesso col fegato grasso e i reni in grave disordine, oltre che col sangue viscoso. In altre parole si ritrova con tutti i nodi che vengono al pettine.
Quanto alla longevità, esistono alcuni personaggi noti e di sicura anagrafe ultracentenaria, e mi riferisco a Thomas Parr (1483-1635) (ho personalmente visitato la sua pietra tombale all’interno della Abbazia di Westminster in Londra), 152 anni, e a Henry Jenkins (1501-1670) pure inglese, 169 anni, a Luigi Alvise Cornaro.
Pare che il cinese Li Ching Yun (1677-1933) batta tutti coi suoi 256 anni. Pure Shirali Muslinov (1805-1973) dell’Azeberbagian, coi suoi 168, e l’ex-schiavo americano Sylvester Magee (1841-1971) a quota 130. L’India vanta pure qualcuno con oltre 300 anni, ma le anagrafe di quel paese non offrono sicure garanzie. Diverse etnie come gli Hunza tradizionalisti del Pakistan e i Vilcabamba delle Ande peruviane, e alcun virtuose etnie del Giappone meridionale vantano nutrite schiere di ultracentenari.
INSEGNIAMO SALUTE NATURALE-MENTALE-SPIRITUALE MA NON ULTRA-PERMANENZA
Il problema è che costoro sono tutte persone vicine al vegano e al vegetariano. Sia ben chiaro, i cimiteri del mondo hanno le spoglie sia di gente carnivora che di gente vegetariana. Nessuno di noi possiede la formula per sconfiggere l’impermanenza.
Ci accontentiamo di far digerire al meglio i nostri accoliti e di favorire una vita di ben maggiore qualità-serenità-armonia. Non auguro in ogni caso vita grama e vita corta a nessuno. Appare evidente però che la Life120 deve ancora dimostrare del tutto le sue facili promesse.
Tutti gli autori di diete e stili di vita portano con sé i loro computer carichi di testimonianze di guarigione, i loro video perfetti e inappuntabili. Ce li avevano gli Atkins, i Montignac, i Servan-Schreiber. Ce li hanno i Dukan, i D’Adamo, i Sears, i Simoncini, i Di Bella, i Panzironi, i Lemme, i Rege Gianas, per non dire i Pritikin dei Longevity Centers, i meno buoni e i buoni indifferentemente, tutti più o meno da rispettare con alcune riserve più o meno rilevanti si intende.
Qui ed ora non accuso nessuno di sbagliarsi o di essere in malafede, ma qualcosa in questa girandola di teorie e di proposte non quadra. O tutti guariscono o nessuno lo fa veramente, e per veramente intendo in modo stabile e duraturo, sia nel breve che nel lungo periodo, essendo questo che davvero conta e che fa la differenza.
O tutti hanno ragione o tutti hanno torto. La realtà, più che mai evidente è che è sempre il corpo umano a guarire o a rifiutarsi di farlo. I più vicini alla verità sono quelli che meglio rispettano il pianeta-uomo nel fisico, nella mente e sui piani superiori.
Una cosa è certa, ed è che nessuno può fare il furbo e tentare di svignarsela dalla proprie responsabilità, nessuno può prescindere dal fatto che siamo principalmente esseri spirituali, dotati di corpo eterico-astrale-mentale-causale che si nutrono delle emozioni e dei sentimenti, oltre che dai colori-sapori-umori trasmessi dal cibo.
Mangiare troppo e mangiar male, mangiare carburante inadatto al nostro disegno strutturale biochimico ed emozionare affatica il corpo e l’anima, peggiora la qualità della vita e accorcia la vita rispetto al potenziale raggiungibile da ognuno.
Non cerco raffronti con nessuno, ma sfido chiunque a ricevere le strabilianti, genuine e veritiere testimonianze scritte che mi continuano a pervenire sia nelle fasi iniziali che dopo anni e anni di vegeto-crudismo tendenziale sostenibile e personalizzato.
Valdo Vaccaro
Commenti
0 commenti