LETTERA
VITA LETTERALMENTE CAMBIATA PER ME E PER MOLTI AMICI
Caro Valdo, Grazie, grazie, grazie! Grazie ai tuoi libri ed al tuo blog ho conosciuto l’igienismo. Da allora, quasi 2 anni, la mia vita e quella di molti miei amici e parenti è cambiata. Ho detto addio all’Eutirox, all’acne, alla colite, ai dolori mestruali, ai capelli secchi, alla pelle asfittica e a tanti altri “malfunzionamenti” del mio ormai rinato sistema immunitario. E poi mi piace proprio mangiare così! Il cibo vegano tendenzialmente crudista. E’ delizioso, colorato e profumato, insomma una vera gioia per il palato, in barba alle smorfie di costernazione di quanti ci pensano tristi.
PARLIAMO DEL BING EATING DISORDER?
Potresti, quando hai tempo, scrivere una tesina sul binge eating disorder? Ho cercato sul blog, ma ho trovato solo tesine su appetito abbondante, che credo sia qualcosa di diverso dal BED.
Ti sono grata in anticipo se potrai rispondere.
Tiziana
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RISPOSTA
NON E’ CHE LO DICI PER FARMI UN PIACERE?
Ciao Tiziana, Sfilza di ringraziamenti ricambiati uno per uno. In una riga hai messo dentro una manciata e oltre di importanti guarigioni. Cosa può mai chiedere di più alla vita uno che per definizione non è medico e non è nemmeno guaritore, ma soltanto semplice filosofo salutista?
DISORDINI ALIMENTARI DIURNI E NOTTURNI
La terminologia BED (binge eating disorder) e NES (night eating syndrome) la dobbiamo ad Albert Stunkard che dagli esordi del 1955, dopo 40 anni di ricerche, è arrivato alle conclusioni del 1999, dove afferma che nel mangiatore notturno NES esiste un’inversione ormonale giorno-notte coinvolgente melatonina (influenza il sonno) e leptina (influenza appetito), per cui il NES non è altro che un soggetto BED con ritmo giorno-notte invertito. In NES è il termine tecnico che sta per “tuffo notturno nella nutella”.
LEPTINA, IL FONDAMENTALE ORMONE DELLA ANTI-OBESITA’
Facciamo un passo indietro e parliamo di leptina, ormone basilare e poco conosciuto. E’ forse il più importante di tutti i nostri ormoni. Se ne conosce l’esistenza dal 1994 grazie a Jeffrey Friedman della Rockefeller University di New York. Secreta dai nostri adipociti (cellule grasse) ha l’importantissimo compito di segnalare all’ipotalamo se c’è abbondanza o carenza di cibo. Tutto l’organismo si regola in conseguenza a questo segnale basale. Il termine leptina deriva dal greco leptos, che significa snello. Non a caso viene anche definita come l’ormone dell’anti-obesità.
REGOLATORE TRA INTROITO E SPESA ENERGETICA
La leptina è il perfetto controllore dell’equilibrio tra introito energetico-calorico e spesa energetica, tra attività alimentare e attività funzionale degli organi. Ormone fondamentale nella regolazione dell’appetito. Viene prodotto dal tessuto adiposo, ma anche dalla placenta, dalla mucosa gastrica, dal tessuto muscolare-scheletrico e dall’ipofisi. La regolazione della leptina è dovuta alla quantità di adiposità e a fattori endocrinologici, come il livello di insulina (se è bassa l’insulina come nel digiuno, diminuisce pure la leptina). Altri ormoni regolano pure la leptina e sono il GH, ormone della crescita (somatotropina) e la trioodotironina della tiroide. I glucocorticoii, le infezioni acute e le citochine infiammatorie (interleuchine) aumentano al contrario la secrezione dell’ormone stesso.
IN STATO DI DIGIUNO SCENDE LA LEPTINA E SCENdE IL SENSO DI FAME
In stato di digiuno, lo sfruttamento dei lipidi come risorsa energetica è più alto, e c’è una risposta fisiologica generata dalla riduzione di insulina plasmatica e dalla secrezione di glucagone e di epinefrina, ormoni che fanno aumentare il tasso di gluconeogenesi e di glicogenolisi, per normalizzare i livelli di glucosio sanguigno. Tutti questi fenomeni, che caratterizzano lo stato di digiuno, fanno scendere la leptina e con lei il senso di fame.
DISORDINE ALIMENTARE DEL TERZO MILLENNIO
Tornando alle abbuffate BED, esse rappresentano il disordine alimentare del terzo millennio, riguardando un 2-5% della popolazione globale e il 30% della popolazione obesa. Trattasi di una patologia che spinge il soggetto ad abbuffate regolari e compulsive, senza condotta compensatoria o aggiustatoria (cosa che avviene ad esempio nella bulimia nervosa, dove all’abbuffata pazzesca segue magari il vomito, i lassativi, l’esercizio fisico intensificato). Qui il soggetto sperimenta più volte nel corso della giornata l’impulso a mangiare qualcosa perdendo il controllo della qualità e della quantità del cibo ingerito. Molteplici piccole abbuffate nel corso della giornata, e non singoli episodi una-tantum come nella bulimia. E sempre mangiando con rapida assunzione, riempimento e superamento dei limiti di sazietà. L’assunzione di cibi appetibili, dolci (la Nutella), salati (il grana, il prosciutto, l’alice), favorisce la produzione di serotonina, per cui il cibo diventa un anti-depressivo naturale.
GLUCAGONE ED INSULINA, MA ANCHE MOTIVAZIONI EMOZIONALI
Spesso ci si accontenta degli aspetti materiali del cibo, dell’azione metabolica del glucagone e dell’insulina, dimenticando gli aspetti psichici, che hanno notevole importanza. Gli alimenti diventano valvole di sfogo per gestire e compensare stati di ansia, di rabbia, di noia, di frustrazione. Chiaro che la conseguenza è l’obesità. Nel BD o binge drinking, le bevute compulsive di alcol sono superiori alla propria tolleranza, ed avvengono col preciso intento di provare l’ebbrezza e arrivare alla ubriacatura completa, salvo i pentimenti ed i sensi di colpa.
IL BAROMETRO GUSTATIVO DEL CORPO E’ LA SETE
Quali rimedi naturali attuare? La condizione che rende fisiologicamente l’uomo insoddisfatto e vulnerabile è la sete. Chi si alimenta di cibi vivi e naturali, inclusivi della loro preziosa dotazione di acqua biologica, di micronutrienti e di onde vibrazionali, si accorge di non avere mai sete. Non avendo sete, ancor meno soffri la fame. Questa è la base fondamentale per vincere la sindrome delle abbuffiate e delle sbronze.
CHI MANGIA MALE E’ COSTRETTO PURE A BERE MALE
Chi si fa un bel piatto di insalata cruda, non sente il bisogno del bicchiere di vino o di birra. Frutta e verdure sono cibi innocenti, gustosi e gradevoli, non chiedono di essere mandati giù. Chi invece assume della carne, o degli hamburger, o delle patatine fritte, oliate e salate, prova il forte desiderio delle bollicine, del caffè, dell’alcol, del digestivo. Deve mascherare e travisare l’odore di cadaverina, deve spingere e forare l loro avanzamento verso il basso. Come dire che chi mangia male è fatalmente costretto a bere male.
Valdo Vaccaro
Interessantissimo…Mi son sempre chiesta che cosa fosse quel periodo che ho avuto a 25 anni e adesso credo di poterlo classificare come B.E.D.
Non conoscevo bene la differenza tra binge e bulimia prima di averlo letto,ora sì mi è chiaro!
Certo comunque che dipende sempre da uno stato d'animo,per me quello non fu un periodo felicissimo…così come per tutte le ragazze che ne soffrono(molto spesso le cause sono la famiglia,per quanto da fuori non possa sembrare.Anche nel mio caso era insoddisfazione e insofferenza per i famigliari).E sicuramente mangiare vivo e fresco aiuta il nostro cervello ad avere pensieri positivi e a combattere certi stati d'animo che posson portare a malattie anche serie…