CHE COS’È LA BILIRUBINA
La bilirubina è una sostanza biochimica giallastra presente nel sangue e derivante prevalentemente dal catabolismo (disgregazione) dell’emoglobina (80%, 250-400mg al giorno), cioè di quella proteina che lega l’ossigeno nei globuli rossi (eritrociti), e da un 20% derivante da altre proteine ematiche. Ogni 4 mesi i globuli rossi senescenti vengono rinnovati e l’emoglobina viene degradata, dando origine alla bilirubina che, prima di essere eliminata, viene trasformata da alcune reazioni che hanno luogo nel fegato per poi passare da cistifellea e intestino.
Gli ultimi studi hanno scoperto che la bilirubina ha importanti funzioni antiossidanti. Se presente in eccesso però, a causa di problemi al fegato o di un catabolismo degli eritrociti insolitamente accelerato, la bilirubina nel sangue aumenta causando ittero, condizione caratterizzata da colorito giallastro della pelle e del bianco (sclera) degli occhi, oltre che una condizione chiamata encefalopatia bilirubinica o kernittero (più comune nei neonati), nella quale la bilirubina oltrepassa la barriera emato-encefalica e va a depositarsi nei tessuti cerebrali. Ciò avviene in quanto spesso accade che appena nati, il fegato dei bambini non sia ancora in grado di gestire la bilirubina. Questa è comunque una condizione che si risolve da sola nel giro di qualche settimana.
BILIRUBINA DIRETTA E INDIRETTA
Della bilirubina totale presente nel sangue si possono distinguere due frazioni:
- Bilirubina indiretta o non coniugata – È la frazione di bilirubina ancora non processata. È insolubile e per poter essere trasportata nel sangue viene legata all’albumina, una proteina sierica prodotta dal fegato. La bilirubina non coniugata rappresenta la percentuale di bilirubina più consistente.
- Bilirubina diretta o coniugata – Rappresenta la bilirubina processata dal fegato, dove viene separata dalla albumina e coniugata all’acido glucuronico, rendendola solubile e consentendone l’escrezione nella bile.
VALORI DI RIFERIMENTO
I valori di riferimento ritenuti normali parlano di concentrazione di bilirubina diretta o coniugata da 0,1 a 0,3 mg/dL di sangue, di bilirubina indiretta o non coniugata da 0,2 a 0,7 mg/dL, e di bilirubina totale da 0,3 a 1,2 mg/dL, oltre il quale si ha un una condizione di iperbilirubinemia. Il rapporto tra bilirubina totale e bilirubina diretta è quindi di 1:3 – 1:4. Trattasi di un valore importante perché indice di corretta funzionalità epatica.
METABOLISMO DELLA BILIRUBINA
- Gli eritrociti senescenti vengono disgregati dai macrofaci del sistema reticoloendoteliale, con il gruppo eme dell’emoglobina che viene scomposto grazie all’azione dell’eme-ossigenasi in biliverdina, ferro e globina.
- La biliverdina viene poi trasformata in bilirubina non cuniugata dall’enzima bilirverdina-reduttasi e viene trasportata al fegato legata all’albumina in quanto ancora insolubile.
- Nel fegato la bilirubina viene separata dall’albumina, e coniugata all’acido glucuronico grazie all’azione dell’enzima uridina difosfoglucuronil transferasi (UDPGT), ottenendo così la bilirubina diretta o coniugata, in forma solubile. (Il deficit ereditario di UDPGT è causa della sindrome di Crigler-Najjar, mentre il deficit parziale è causa della sindrome di Gilbert).
- La bilirubina coniugata viene dunque riversata nella cistifellea per poi passare nel duodeno e nell’intestino, dove subisce altri processi enzimatici nei quali viene separata nuovamente dall’acido glucuronico. La maggior parte di questa bilirubina viene trasformata da altri enzimi intestinali in urobilinogeno.
- L’80% dell’urobilinogeno viene ulteriormente trasformato in stercobilinogeno, che viene eliminato con le feci di cui ne caratterizza il colore marrone. Il 20% restante viene invece rimesso in circolo. Una piccola parte dell’urobilinogeno ematico viene filtrato dai reni, ossidato in urobilina ed espulso con le urine. Il colore giallo paglierino dell’urina è determinato proprio dell’urobilina.
QUALI SONO I SINTOMI DI BILIRUBINA ALTA
I sintomi di bilirubina alta sono diversi e dipendono dalle cause della condizione. È possibile avere una bilirubina discretamente alta ma non riscontrare alcun sintomo. Uno dei segni più frequenti di bilirubina alta è comunque l’ittero.
Altri segni e sintomi di iperbilirubinemia sono:
- Gonfiore addominale
- Brividi
- Febbre
- Dolore al petto
- Debolezza e affaticamento
- Nausea
- Vomito
- Urine particolarmente scure
CAUSE DI BILIRUBINA ALTA
La bilirubina alta può essere un segno di diverse condizioni. Andiamo a vedere le più frequenti, dividendole in cause di bilirubina indiretta alta e di bilirubina diretta alta.
CAUSE DI BILIRUBINA INDIRETTA ALTA
ANEMIA EMOLITICA
I sintomi di anemia emolitica includono:
- Forte affaticamento
- Difficoltà a respirare
- Mal di testa
- Dolore addominale
- Dolore al petto
- Ittero
- Piedi o mani fredde
Un aumento della bilirubina residua comporta anemie che aumentano l’emolisi, ossia la distruzione dei globuli rossi (vedi anemia falciforme e anemia perniciosa, con distruzione del fattore intrinseco che regola l’assorbimento di B12 nell’intestino-ileo determinandone eventuali carenze). Per avere dei globuli rossi maturi, che non muoiano prima dei 120 giorni, serve ovviamente la giusta quantità di B12 e dei suoi precursori (vedi varie vitamine del gruppo B, specie B1-B2-B6-B9).
La ferritina è un parametro indicativo delle riserve di ferro organico disponibile nell’organismo. Valori bassi indicano anemia. Valori alti di bilurubina, e contemporaneamente bassi di ferritina, indicano possibilità di anemia emolitica. Le piastrine basse sono pure indice di anemia emolitica e di cirrosi epatica, specie in presenza di transaminasi alte, di albumina bassa e di pro-trombina in aumento (indicante i tempi di coagulazione del sangue).
SINDROME DI GILBERT
La sindrome di Gilbert è una condizione nella quale il fegato non è in grado di processare la bilirubina in modo ottimale. Per questo motivo il livello di bilirubina nel sangue si alza.
La sindrome di Gilbert è spesso asintomatica, ma può a volte includere sintomi come:
- Ittero
- Nausea
- Vomito
- Diarrea
- Leggero dolore addominale
DISFUNZIONE EPATICA
In tutti a casi di problemi al fegato è possibile avere un eccesso di bilirubina nel sangue. Condizioni come cirrosi epatica, tumore al fegato e patologie cosiddette autoimmuni come epatite autoimmune e colangite biliare primaria possono impedire al fegato di processare la bilirubina.
I sintomi comuni di disfunzioni al fegato includono:
- Ittero
- Dolore o gonfiore addominale
- Gonfiore delle gambe (Edema)
- Nausea
- Vomito
- Urine scure
- Prurito della pelle
ALTRE CAUSE
Un eccesso di bilirubina indiretta può essere attribuito a malattie definite ereditarie, come la sindrome di Crigler-Najjar, che altera la capacità del fegato di convertire la bilirubina indiretta in quella diretta, oppure a casi di ittero fisiologico neonatale, oppure di bimbi con Rh incompatibile con quello materno, oppure a condizioni iatrogene, per effetto collaterale dei soliti farmaci steroidei, antinfiammatori e antibiotici (specie la rifampicina, usata come antitubercolare).
CAUSE DI BILIRUBINA DIRETTA ALTA
CALCOLI ALLA CISTIFELLEA
I calcoli alla cistifellea o colecisti si formano quando sostanze come il colesterolo o la bilirubina si accumulano e si induriscono all’interno di essa. La condizione si chiama anche colelitiasi e i sintomi includono:
- Dolore localizzato tra petto e addome sul lato destro
- Dolore localizzato tra le spalle o nella spalla destra
- Sensazione di malessere
- Conati di vomito
I calcoli alla colecisti si possono formare anche a causa di complicazioni derivanti da infezioni dei dotti biliari o a causa di disordini del sangue. La bilirubina si accumula nella colecisti quando essa non è in grado di espellerla adeguatamente.
INFIAMMAZIONE DEI DOTTI BILIARI
I dotti biliari collegano fegato, cistifellea e duodeno, e servono a trasportare la bile, che contiene bilirubina, dal fegato all’intestino.
Nel caso di blocchi o infiammazioni delle vie biliari, la bile non può più fluire liberamente nell’intestino, creando così un accumulo di bile con un conseguente aumento del livello di bilirubina.
I sintomi di infiammazione delle vie biliari includono:
- Feci chiare
- Urine scure
- Ittero
- Prurito
- Nausea
- Vomito
- Perdita di peso
- Febbre
ALTRE CAUSE
Un eccesso di bilirubina diretta può dipendere anche da malattie ereditarie tipo la sindrome di Dubin-Johnson e la sindrome di Rotor, o da malattie epatiche come cirrosi, epatiti virali o epatiti tossiche, oppure a effetti collaterali di antibiotici (tetracicline), da colestasi intraepatica o sindrome di Summerskill-Walshe, da tumore al pancreas che ostacola il coledoco (compromettendo i dotti comuni di collegamento tra cistifellea e pancreas).
TEST BILIRUBINA E ALTRI ESAMI DI FUNZIONALITÀ EPATICA
Il test della bilirubina è indicato in campo medico per determinare la presenza di una eventuale malattia epatica (epatite, cirrosi, calcoli biliari), e viene in genere fatto in associazione ad altri esami di funzionalità epatica (fosfatasi alcalina e transaminasi AST e ALT) quando il paziente manifesta segni di danno epatico (ittero, nausea, urine scure, dolori addominali, fatica e malessere generalizzato, alcolismo).
Tenere sempre comunque presente che le tabelle mediche e i range minimo-massimo non sono affatto valori divini ed incontrovertibili, bensì valori di tipo fotografico-istantaneo, valori continuamente variabili e mutevoli, valori scarsamente predittivi negli sbalzi minimi segnalati, soprattutto se non ci sono altri valori alterati e soprattutto ancora se uno si sente bene.
RIMEDI NATURALI ALLA BILIRUBINA ALTA
Soluzioni per regolarizzare i livelli di bilirubina? Mantenere l’attività sportiva, specie quella aerobica, entro i limiti della non-stanchezza, curando in modo maniacale la respirazione. Zero alcol, caffè, cole e bibite. Zero fritti. Niente carni. Latticini e uova sconsigliati, tollerati solo casualmente ed episodicamente. Zero zuccheri raffinati e dolciumi. Zero cibi in scatola. Sale, pepe e salse al minimo. Peperoncino e zenzero OK. Cioccolato amaro sconsigliato e ammesso solo casualmente. Niente intingoli e stracotti. Niente patatine fritte stile fast-food. Carne e grassi animali ingrossano, appesantiscono ed abbattono la funzionalità di tutti gli organi interni, in primis fegato, pancreas, milza e reni. Sono quindi le prime sostanze da evitare per facilitare le funzioni epatiche.
La carenza del gruppo-B abbrevia la vita dei globuli rossi e provoca aumento della bilirubina non coniugata. Operando le varie vitamine del gruppo-B in stretta sinergia, occorre evitare pericolose e sballanti integrazioni, e optare semmai per una alimentazione intelligente, ricca di verdure crude, di semini, di frutta da guscio e da cereali privi di glutine e mai stracotti.
Frutta ricca di enzimi digestivi come papaya e ananas è particolarmente utile. Attenzione però a non cadere nell’errore di affidarsi solamente ad una dieta vegetariana, vale a dire a non cadere nell’errore che basti essere vegetariani. Intendo dire che ci vuole una marcia in più. È importante non mangiare cibi elaborati e sostanze che possano affaticare il fegato come l’alcool, il caffè, il fumo attivo e passivo. Abbondare in frutta, in verdura cruda e a volte cotta con criterio, abbondare in semini, in pinoli e anacardi. Tener presente infine che i ravanelli rossi, bianchi, neri, e anche tutte le rspe piccantine sono per esempio ortaggi utilissimi nei casi di iperbilirubinemia, in quanto abbassano i livelli di bilirubina nel sangue.
[Leggi: Le straordinarie proprietà dei ravanelli]
Crudità nella dieta almeno al 70% secondo le linee guida del Vitto Valdiano. Qualche pizza alle verdure crude (inserite sulla base nella parte finale della cottura) e con poco o niente formaggio, ed anche qualche spaghetto alle verdure, o al pomodoro crudo, o all’aglio-olio-peperoncino, o al pesto, sono perfettamente sopportati dal corpo. Sottinteso che esistono diversi livelli di virtuosità alimentare. Non è pertanto vietato puntare alla perfezione del crudismo 100%. Soprattutto nei casi di patologie gravi da risolvere, la rigorosità garantisce e rafforza i risultati, accorciando i tempi di recupero.
Evitare cotture prolungate ed intense sui carboidrati, evitando ogni picco superiore ai 115-120 gradi Celsius. Evitare superamenti del tetto proteico (24 grammi al giorno). Evitare cibi a bassa vibrazione (inferiori cioè ai 6500 Angstrom sulla scala Bovis-Simoneton). Evitare diete inferiori a 5000 ORAC/giorno (Oxygen Radical Absorbance Capacity), e pertanto prediligere alti contenuti di bioflavonoidi e di acqua biologica (vedi mia tesina “Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere“). Abbondare particolarmente nei flavonoidi scuri e violetti, e dunque in uva nera, prugne nere, more e mirtilli, senza trascurare fragole, ciliegie e tutte le incapsulazioni di sole che la generosa natura ci offre.
Evitare mescole eccessive ed esagerazioni quantitative. Stop totale al cibo in caso di gonfiori intestinali.
Applicare in modo coerente e sistematico il protocollo salutista della Health Science. Movimento, aria, esposizione al sole e alla luce ogni qualvolta possibile, pensiero positivo e rilassato, mai ansioso e traumatico, questo è il segreto per stare al meglio.
Valdo Vaccaro
Articolo fantástico Grazie valdo! L ‘ única cosa Che non capisco e’ quando dici di fare attenzione ad affidarvi solo ad una dieta vegetariana????? Quindi. Aiuto….
Grazie Marco per la segnalazione. Hai ragione di lamentarti. Ho riletto quella frase e non è per niente chiara. Ho provveduto a fare le opportune modifiche e chiarimenti. Ti invito a rileggerlo e aggiungo un caro saluto.