LETTERA
RISULTATI RIVOLUZIONARI E SORPENDENTI A FAVORE DI FRUTTA E CEREALI
Ciao Valdo, forse sto aspirando a diventare un tuo collaboratore, forse sarò spinto troppo dalla ricerca, e allora eccomi ancora una volta qui , a scriverti. Si tratta di un nuovo indice per il diabete , non più l’ormai obsoleto indice glicemico, o il “preciso” carico glicemico, non stiamo più qui a misurare gli zuccheri, ma a misurare la risposta insulinica, stiamo parlando dell’indice insulinico o carico insulinico. Non ci sono molte fonti in rete, ho provato a cercare fonti anche in lingua, ma dato il mio inglese alla fine ho preferito linkarti un sito tutto italiano, che ne parla in maniera molto chiara. http://www.nutrientdataconf.org/PastConf/NDBC35/4-2_Sampson.pdf
LA CARNE CAUSA INSULINEMIA E DIABETE PIÙ DI QUALSIASI ALTRO CIBO AL MONDO
Da questo link, si evince chiaramente che questo indice ha come scopo ben preciso. Quello di valutare se non solo i carboidrati, ma se anche proteine e i grassi causino una risposta insulinica. I risultati sono sorprendenti (anche, se c’era da aspettarselo). Le proteine causano una risposta insulinica non prevista e spropositata. Per di più, questo indice mette a confronto i cibi in maniera molto più equa. Non più a parità di carboidrati o a parità di peso, ma a parità di calorie. E, dato che notoriamente frutta e verdura hanno bisogno di maggiori quantitativi per raggiungere le calorie di cereali e carne, ne deriva che frutta e verdura possono essere mangiati in quantitativi superiori, ottenendo un carico insulinico comunque inferiore. Salvatore
*****
DOCUMENTO
L’INDICE INSULINICO DEGLI ALIMENTI
Questo articolo nasce per approfondire una tematica sconosciuta ai più, e cioè l’esistenza di un indice insulinico degli alimenti che ne descrive la capacità di far produrre insulina al nostro pancreas senza relazione con la glicemia e al di fuori, dunque, della normale risposta insulinica agli alimenti contenenti carboidrati.
ESISTE UN INSULINE SCORE, O UN PUNTEGGIO INSULINICO DA CARNE, CHE SOVRASTA DI MOLTO L’INDICE GLICEMICO
Bisogna sapere che, malgrado il loro indice glicemico (IG) “troppo basso per essere definito”, alcuni alimenti (in particolare: carne, pesce, uova e latticini) hanno la capacità di indurre il pancreas a secernere molta insulina, cioè hanno un indice insulinico (IS, da “insulin score” o punteggio insulinico) elevato e non correlato all’IG.
RUOLO CENTRALE ATTRIBUITO ERRONEAMENTE PER ANNI ALL’INDICE GLICEMICO
Questo fatto, rilevato sperimentalmente solo di recente, sta ridimensionando in modo drammatico il ruolo centrale che si attribuiva all’indice glicemico nell’insorgenza del Diabete. La ricerca in questione è quella pubblicata da Holt SH, Miller JC e Petocz P. su Am J Clin Nutr. 1997 Nov 66(5), 1264-76 e dal titolo “An insulin index of foods: the insulin index of foods: the insulin demand generated by 1000-kJ portionsof common foods“.
MISURAZIONE RISPOSTA INSULINICA A PARITÀ DI ENERGIA E NON DI CARBOIDRATI
Nell’articolo, gli scienziati spiegano che hanno scelto di misurare la risposta insulinica in termini di porzioni di alimenti determinate a parità di contenuto energetico (1000 kJ, pari a circa 240 kcal) anziché a parità di carboidrati, proprio perché cercavano di isolare una risposta insulinica differenziata da quella normalmente relativa al glucosio. Già all’epoca era stato, infatti, ben studiato il concetto di indice glicemico ed era stata ben correlata la risposta glicemica ai diversi tipi di alimenti, ma quasi nessuno studio la aveva messa in relazione con l’effettiva quantità di insulina circolante nei soggetti.
STUDIO SU 38 ALIMENTI
Lo studio ha considerato 38 alimenti, suddivisi in 6 categorie:
- Frutta: uva, banane, mele ed arance,
- Prodotti da forno: croissants, torta al cioccolato glassata, ciambelle con cannella e zucchero, biscotti al cioccolato, crackers,
- Snacks: Mars, yogurt alla fragola, gelato alla vaniglia, caramelle gommose, arachidi tostate e salate, patatine fritte, pop-corn,
- Alimenti ricchi di proteine: formaggio americano (cheddar), uova in camicia, lenticchie bollite in salsa di pomodoro, fagioli al forno in salsa di pomodoro, bistecca di manzo alla griglia, pesce bianco al vapore,
- Alimenti ricchi di carboidrati: pane bianco, pane integrale, pane di segale, riso bianco, riso integrale, pasta bianca, pasta integrale, patate bollite, patatine fritte al forno,
- Cereali da colazione: Kellog’s Cornflakes, Special K, All-Bran, muesli naturale, zuppa di avena, ed altri sconosciuti in Italia.
METODO USATO
Ciascuno dei soggetti selezionati per lo studio ha dapprima consumato una porzione di pane bianco, per confermare la sua normale tolleranza al glucosio. Il pane bianco è stato anche scelto come riferimento per lo studio, assegnandogli un punteggio insulinico IS = 100%, e contro di esso sono stati analizzati gli effetti di tutti gli altri alimenti. L’uso di un alimento di riferimento mette al riparo dagli effetti di confusione che fattori individuali nella risposta al glucosio possono causare nei risultati finali dell’esperimento.
LIVELLI DI GLUCOSIO E DI INSULINA DOPO 10 ORE DI RIPOSO NOTTURNO
Ogni soggetto ha avuto la misura del livello di glucosio e di quello di insulina dopo 10 ore di digiuno notturno, ed ha poi consumato l’alimento di test insieme a 220 ml di acqua. I soggetti sono quindi stati lasciati seduti comodamente e sono stati loro misurati i livelli di glucosio ed insulina nel sangue ad intervalli di 15 minuti per le successive 2 ore.
CALCOLO NON DI INDICE GLICEMICO (IG) MA DI PUNTEGGIO GLICEMICO (GS) ED INSULINICO (IS)
Dunque per ogni soggetto è stato calcolato il punteggio insulinico (IS) di ciascun alimento come percentuale, moltiplicando per 100 il rapporto tra il carico insulinico (area sotto la curva della risposta insulinica – integrale o AUC) generato dall’alimento in esame, e il carico insulinico generato dal pane bianco. È stato anche calcolato similmente il punteggio glicemico (GS) dell’alimento (da notare che questa definizione non è compatibile con quella di IG: è stata usata per poter avere grandezze omogenee da confrontare).
I PRODOTTI DA FORNO E LE PROTEINE ANIMALI SCATENATORI DI PESANTE RISPOSTA INSULINICA
Nei risultati della ricerca, in media il carico insulinico era proporzionale al carico glicemico, ma con delle significative differenze tra alimenti. in particolare, i prodotti da forno e gli alimenti ricchi di proteine scatenavano risposte insuliniche sproporzionatamente alte rispetto alla glicemia.
RISULTATI NUMERICI MEDI, CON CITAZIONE DI MINIMI E MASSIMI
Ecco i risultati in termini del rapporto tra carico insulinico e carico glicemico, per classe di alimenti e con esempi di alimenti specifici:
1) Frutta in media: 124±10. Minimo (108±22) banane, massimo (166±23) arance. 2) Prodotti da forno in media: 261±56. Minimo (113±21) ciambelle, massimo (483±244) croissants. 3) Snacks in media: 191±20. Minimo (109±32) pop-corn, massimo (218±65) Mars. 4) Proteine animali in media: 585±61. Minimo (135±92) uova, massimo (1583±939) manzo. 5) Carboidrati in media: 106±8. Minimo (58±5) riso integrale, massimo (156±48) pasta bianca. 6) Cereali da colazione in media: 92±5. Minimo (74±11) zuppa di avena, massimo (118±18) muesli.
BISTECCA DI MANZO, CRACKER E CROISSANT, CIOÈ PROTEINE E GRASSI, SUL BANCO DEGLI IMPUTATI
Come si vede gli alimenti ricchi di proteine animali hanno risposta insulinica molto più alta di quella glicemica. Cioè sono in grado di far produrre al pancreas molta insulina pur non contenendo quasi carboidrati e, di conseguenza, avendo un apporto quasi nullo di glucosio! Sia i cracker che i croissant sono prodotti da forno molto ricchi di grassi, e come si vede anche questo fattore influisce sulla loro risposta insulinica, che è 3-5 volte maggiore di quella glicemica (a sua volta non trascurabile in questo caso).
FRUTTA E CEREALI INTEGRALI RIVELANO BASSA REAZIONE INSULINICA
Gli alimenti a base di cereali integrali, in generale, hanno risposta insulinica bassa e indice glicemico basso, e sono dunque da preferire nelle diete per il diabete. Anche la frutta, con una media del rapporto insulina/glucosio di 124±10, si conferma come alimento da scegliere anche nelle diete per il diabete: alcuni frutti hanno alto indice glicemico ma pochi carboidrati, e presentano in generale una risposta insulinica del tutto adeguata al carico glicemico.
*****
RISPOSTA
QUESTE COSE LE SAPEVAMO, MA CI MANCAVANO I NUMERETTI
Ciao Salvatore. Intanto complimenti a te per questo articolo di strabiliante importanza. Come collaboratore scientifico esterno considerati apprezzato ed arruolato. Non è che abbia scoperto l’America. Anche tu giustamente osservi che c’era da aspettarselo. Ma, a volte, finché l’umanità non si trova sotto il naso i numeretti, il 2+2 che fa quattro, tende a non crederti. Non solo ha una valenza fuori del comune, ma fa restare in mutande tutta la diabetologia mondiale. Un vero rospo tra la lingua e il collo!
STIAMO ATTENTI AGLI INSABBIAMENTI
Strano che non abbiano ancora bloccato e insabbiato questi dati. Forse gliene è sfuggita l’importanza. Qualcuno, all’FBI e a Scotland Yard verrà strigliato e messo al minimo di stipendio. Per quanto mi riguarda, ho sempre messo in evidenza come una delle peggiori diete al mondo fosse la dieta alto-proteica IG Montignac, che ha avvelenato milioni di persone in tutta Europa in concorrenza con la Atkins, e oggi con la Zona (eicosanoidi carneo-ittici), la Gruppi Sanguigni, la Mediterranea (carne-lattea), la Servan-Schreiber (Omega-3 ittici) e la Dukan.
TUTTI PRIMA O POI MORIAMO, MA QUESTI DIETISTI SPROVVEDUTI SONO FINITI DAVVERO MALE
Sia Robert Atkins che Michel Montignac hanno pagato pesantemente di persona le loro incongruenze nutrizionistiche, seguiti in pochi mesi da Carlo Cannella e da David Servan-Schreiber. Tutti vittime dei propri stessi abbagli, dei propri imbrogli e delle proprie speculazioni.
BATOSTA STORICA PER DIABETOLOGI E INSULINISTI DI TUTTE LE RISME
Questo articolo merita di essere stampato ed incollato sulla porta di ingresso alla cucina, di tutti i diabetici del mondo. Una autentica purga per gli ambulatori pediatrici. Tutto il latte in polvere, tutti gli omogeneizzati, tutte le confezioni ipoglicemie per l’infanzia diabetica, tutte le cure insuliniche, ne escono con le ossa rotte. Questa è una batosta storica per la diabetologia mondiale, per la proteinomanioa e per la curomania.
RINNOVO PATENTE PER PILOTI ARROGANTI ED OBSOLETI
Molta gente dovrà andare a lavarsi i panni nell’Arno, nel Po e nel Danubio. Medici e pediatri dovranno fare il rinnovo della patente. Dovranno andare a rivedersi con umiltà e coda tra le gambe, oltre che lacrime di coccodrillo agli occhi, il tetto proteico 24 grammi/giorno, i 6500 Angstrom delle onde vibrazionali e i 5000 ORAC/giorno (Oxygen Radical Absorbance Capacity), ossia quota minima giornaliera di antiossidanti naturali da assumere (vedi mia tesina “Radicali liberi, stress ossidativo e chiave flavonoica al benessere“).
Valdo Vaccaro
Grazie mille Salvatore!
Articolo fondato e assolutamente corretto! Chi è passato per le grinfie dei diabetologi e per il TDM1 sa che mangiando grassi animali la situazione peggiora! E l'insulina da somministrare quindi sale!! E il bello è che "loro" sanno e fanno finta di non sapere perchè consigliano a tutto spiano i grassi animali! Carboidrati no, frutta… per carità solo mele acerbe, verdura… una foglia a pranzo… latte, carne, pesce e uova! UNA VERGOGNA! Un appello: fate circolare anche in ambienti medici "alti" così, giusto per vedere le reazioni! Caro Valdo io la stampo veramente questa tesina e la recapito ai miei ex aguzz… medici "baroni"! Poi vi faccio sapere…
Grandissima ricerca! Il bello è che pure datato Novembre 1997, giusto l'altro giorno 😀
WOW…questa è bella…..ecco perché le presunte "cure" convenzionali non guariscono un bel nulla….ed ecco perché certe diete "così-così" danno, nonostante tutto, dei miglioramenti, a patto che diminuiscano le proteine animali.Mi viene quasi voglia di raccontarlo in giro….ma no, meglio di no….già sono considerato un tipo strano…
non capisco un c….., non dovrebbe essere conveniente per un diabetico avere una risposta insulinica maggiore? anzichè farsi di insulina sintetica mangiare carne e grassi per aumentare la risposta insulinica? scusate l'ignoranza e, se per sbaglio, ho ripetuto il commento
Ciao Alessandro, il problema è che un diabetico non riesce a produrre insulina. Questo solitamente succede perché, a causa di un'alimentazione non corretta per il corpo umano, si fa fare un lavoro al pancreas doppio, o triplo, o quadruplo, o forse più. Così in 10 anni, per esempio, è costretto a produrre insulina come se avesse vissuto 40-50 anni con un'alimentazione corretta. A questo punto il pancreas si "spegne" e si prende un periodo sabbatico. Quindi come prevenzione, evitando gli alimenti più insulino stimolanti è possibile ridurre il lavoro del pancreas al minimo.
Quando invece una persona è già diabetica il problema, se ho capito bene, si sposta: se mangi carne e grassi il pancreas dovrebbe produrre insulina per difenderti da qualcosa che tutt'ora non si sa cos'è (almeno nell'articolo non lo spiega), potrebbe essere l'acidificazione o qualcos'altro, sicuramente non l'eccesso di zuccheri. Solo che non ne produce perché la persona è diabetica, subendo ancora più danni pur non accorgendosene.
Forse, l'eccesso di zuccheri nel sangue produce danni immediati, mentre l'eccesso di proteine e grassi produce danni più gravi spalmati nel tempo. Queste però sono mie ipotesi perché nell'articolo purtroppo non viene spiegato come mai gli alimenti proteici sono insulina stimolanti. Sarebbe molto interessante saperlo.
Ciao!
Carne e grassi sballano la secrezione corretta di insulina….AI SANI!!!
E siccome l'insulina serve poi per gli zuccheri divenuti semplici (da carboidrati e zuccheri complessi),la sua produzione ed utilizzazione diviene problematica.
Quanto ai malati, non li si può certo curare con ciò che ha favorito l'insorgere del problema!
Ciao Arvo, io come ho espresso più volte in questo blog, credo che la Natura non sbagli e di conseguenza quindi che il corpo non sbagli.
Questo "sballano" mi lascia quindi un po' dubbioso.
Purtroppo l'articolo non fornisce una motivazione sul perché proteine e grassi stimolano la produzione di insulina. Posso avanzare due ipotesi:
1) le proteine e i grassi inibiscono il raggiungimento degli zuccheri da parte dell'insulina (credo che questo sia provato) quindi il pancreas ne produce di più per avere maggiori probabilità di poter abbassare l'eccesso glicemico (potrebbe essere questo il significato del tuo "sballano"). Però questo presuppone che vi sia un eccesso glicemico in corso, cosa che non credo sia possibile mangiando solo un pasto carneo e grasso (se accompagnamo la carne o i legumi con pane o pasta il discorso cambia, ma non mi sembra che il test lo prevedesse).
2) Il funzionamento dell'insulina che conosciamo è quello relativo agli zuccheri. Potrebbe però esistere un funzionamento dell'insulina che ancora non si conosce rivolto alle proteine e ai grassi. Giusto solo a titolo di esempio ipotizzavo il controllo del pH sanguigno.
Ciao!
Non sarà che proteine e grassi in eccesso non sono adatti all'alimentazione umana? I dati mi sembra parlino chiaro, anche se è prudente attendere, visto che dovranno essere insabb…em, cioè volevo dire confermati.
Ti riempi di proteine e grassi e l'organismo produce insulina…anche in assenza di IG significativo. Da qui…problemi. Il pancreas fa una ginnastica inutile e alla fine va fuori giri….
Ok Arvo, potrebbe essere quello che dici, e la mia curiosità è rivolta proprio a sapere che ruolo ricopre l'insulina rispetto a proteine e grassi. Li aggancia e li porta via? Li trasforma? Deve avere un ruolo, perché come dicevo sopra il corpo non fa le cose a caso.
Ciao!
Poiché mancano i valori assoluti non mi sembra che abbia un significato straordinario il fatto che la carne abbia 'un rapporto tra carico insulinico e carico glicemico' alto.
Se la carne genera un carico insulinico modesto ma non genera nessun carico glicemico (per assurdo) allora il rapporto è infinito! … ma non per questo moriamo istantaneamente.
Inoltre si parte dal presupposto (da dimostrare) che l'insulina sia il demonio. E' invece dimostrato che l'insulina è fondamentale per l'ingresso degli zuccheri nelle cellule.
Infine, ammesso e non concesso che la misurazione di questo rapporto abbia un valore biologico, sarebbe più interessante scoprire la reazione dell'organismo con un pasto fatto da carne, verdura e frutta.
In ultimo è logico aspettarsi una reazione abbastanza elevata del pancreas dopo 10 ore di digiuno. Cosa sarebbe successo dopo 4 ore?
Ciao Valdo e ciao a tutti gli intervenuti su questa pagina, io sono in realtà l'autore della pagina tra "*****", cioè a partire da "DOCUMENTO" e fino alla RISPOSTA di Valdo; potete infatti trovare il tutto alla seguente pagina del mio blog: http://perladieta.blogspot.com/2012/09/lindice-insulinico-degli-alimenti.html.
Sono intervenuto solo ora perché non m'interessa reclamare la proprietà intellettuale, sono sempre e solo contento che le notizie di carattere scentifico si diffondano il più possibile nella popolazione generale.
Invece mi interessa segnalare che questa pagina ha scatenato un attacco dissennato nei confronti di Valdo su questo blog: http://www.leonardorubini.org/2013/08/la-disinformazione-vegana.html
Fra i commenti troverete anche quello mio, in cui cerco di ricondurre a ragionevolezza l'autore del blog, scagionando Valdo dato che la pagina era mia, ma lui mi ha solo risposto aggressivamente e con toni sarcastici, e infatti non ha ancora pubblicato la mia controrisposta, in cui scendo più profondamente nel merito della questione dimostrando chiaramente le mie ragioni.
Ciò detto, mi preme anche rispondere ad una questione specifica qui sollevata, circa il ruolo dell'insulina a parte quello "classico" dell'utilizzazione del glucosio; un altro effetto deleterio lo si vede in un'altra pagina del mio blog: http://perladieta.blogspot.com/2012/03/la-calvizie-maschile-evidenzia-problemi.html
A scanso di equivoci, chiarisco bene anche qui che l'interazione tra insulina ed SHBG descritta nell'articolo è solo una correlazione statistica, manca ancora la chiara identificazione microbiologica, ma è già qualcosa!
E mentre le ricerche proseguono, vi segnalo pure che l'insulina è ovviamente in grado di favorire la trasformazione in glicogeno del glucosio in eccesso; il glicogeno si lega poi a tre molecole di grassi et… voilà : i trigliceridi sono serviti!
E questa potrebbe essere la via per capire come mai il pancreas la generi in risposta ad un pasto proteico (e grasso: nei "cibi" animali non si possono separare nettamente le proteine dai grassi!): vuole sfruttare i grassi in eccesso per metterli in riserva! Infatti, i trigliceridi sono le molecole di scambio tra grassi in circolo e tessuto adiposo, e infatti il loro tasso nel sangue aumenta nei momenti in cui ingrassiamo o dimagriamo, mentre rimane costante se il peso corporeo è costante.
Spero di essere stato utile a tutti.
MA qualcuno ha visto i risultati della ricerca per caso???http://www.nutrientdataconf.org/PastConf/NDBC35/4-2_Sampson.pdf
Eccola, in essa è scritto chiaramente che tra gli alimenti con meno Fll(FOOD INSULIN INDEX) c'è la carne,mentre quelli dove si registra la maggior risposta insulinica ci sono i cereali,i dolci e molto meno la frutta!
BHOOOOOOO Ditemi che ho sbagliato ad interpretare la pubblicazione, altrimenti andate a nascondervi!
@PERCY SHELLEY
Ciao, ti ripeto che il link da te consultato e riportato in questa pagina è SBAGLIATO, perché punta ad un lavoro di interpretazione sbagliata, mentre l'articolo originale è questo: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9356547
Ed è quello che io ho citato sulla mia pagina di blog, che è stata poi copiata qui.
Come una delle persone chiamate direttamente in causa (e con una perfetta padronanza della lingua da cui viene tradotto l'articolo e documenti in citazione) mi sento di fare una precisazione molto importante. Nei documenti qui citati ( come del resto, nella maggior parte degli studi statunitensi in riferimento all’IG e CI) non si fa nessun riferimento al tipo di carne (e proteine animali come carne, latte e uova) utilizzato per la misurazione dell'indice glicemico/ carico insulinico, cioè per la maggior parte gli alimenti analizzati sono i prodotti standard, quelli che si trovano nei supermercati statunitensi. In particolare, le carni come tutti gli altri derivati di origine animale hanno Sì, un'elevata risposta di IG/CI ma solo nel caso (come in questo studio) se si tratta di alimenti NON BIOLOGICI. Questo fatto viene imputato non alle proteine animali in sè, ma alla presenza di alti valori di antibiotici e mangime (non di raro OGM negli USA) che contiene sostanze responsabili di questa reazione negli umani. Per evitare le polemiche sull'essere vegan o meno agli scopi del diabete del tipo 1 (come nel caso che mi riguarda) posso confermare che i prodotti di origine animale (latte, formaggi e uova ) come la carne stessa (consumati secondo i principi dell’agricoltura biologica), con una quantità che non supera 1 o 2 volte a settimana consumati dalle persone afflitte da diabete di tipo 1 NON danno nessun tipo di risposta influente ai fini del presente discorso.
Scusate, non ho studiato così tanto biologia da comprendere del tutto lo studio in oggetto e ho anche qualche difficoltà a tradurre bene dall’inglese visti i termini tecnici non facilissimi… quindi ma in pratica uno studio del genere cosa dimostra.
A quanto ho letto in giro l’insulina svolge anche un ruolo nella sintesi proteica è quindi presumo sia ovvio che mangiando cibi proteici come la carne e le uova, che hanno tutti gli amminoacidi essenziali, venga prodotta maggiore insulina.
Al contrario nella tabella che elencate (che non ho capito poi da quale studio sia presa) non vedo né cereali integrali né legumi e mi piacerebbe conoscere la risposta insulinica nel caso di assunzione di entrambi gli alimenti che come si sa consentono di ottenere un range di aminoacidi completo per la sintesi proteica.
Veramente questo studio dimostra come:
– Legumi;
– Tuberi;
– Cereali sia raffinati che integrali.
(lasciamo perdere i junk food ovviamente perchè è ovvio)
producano risposte insuliniche esagerate!!
E pertanto che sono i carboidrati da demonizzare.
Carne, pesce e formaggio producono una risposta insulinica perchè, vista la quantità mangiata durante la prova, è ovvio che il corpo non sappia metabolizzare tutte quelle proteine in una volta e le trasforma in parte in glucosio attraverso la glucogenesi del fegato.
Tra l’altro notare che lo scarto dei risultati per cereali, legumi e tuberi è più basso rispetto i tanti demonizzati carne, pesce e formaggio.