LETTERA
Buonasera, Mi sa indicare qualche nutrizionista che mi sappia aiutare a seguire una dieta vegetale o vegetariana, a seguito del mio recente intervento bariatrico? Abito in provincia di Cuneo. La ringrazio molto!! Cari saluti.
Giorgia
RISPOSTA
Ciao Giorgia, premetto subito che non sono in grado di aiutarti con un nutrizionista specifico in zona Cuneo. Ho comunque delle considerazioni da fare.
SIGNIFICATO DI BARIATRICO
Capiamo innanzitutto di cosa stiamo parlando. Il termine bariatrico deriva dal suffisso greco bari. ovvero dal termine βαρύς che significa “pesante”. Nel caso di cui stiamo parlando, il pesante è chiaramente riferito al sovrappeso delle persone.
SOVRAPPESO E OBESITÀ IN FORTE AUMENTO DOVUNQUE
Negli ultimi anni il sovrappeso e l’obesità hanno assunto proporzioni epidemiche. Dal 1998, il numero di interventi di chirurgia bariatrica eseguiti in tutto il mondo è aumentato del 761%. I dati al 2008 riportano che 344.221 di queste procedure sono state eseguite in America di cui 220.000 solo tra Usa e Canada. A livello europeo si registrano i seguenti dati: 2.117 in Germania, 13.722 in Francia, 8.700 in Belgio, 6.000 nel Regno Unito, 6.000 in Spagna, 4.842 in Italia, 3.500 in Olanda, 2.875 in Grecia, 2.004 in Danimarca e 1.741 in Austria.
UNA STORIA CHIRURGICA NON PRIVA DI INSIDIE
Come possiamo apprendere da wikipedia, la chirurgia bariatrica (o chirurgia dell’obesità) fu eseguita per la prima volta nel 1952 dai dr Kremen e Linner. L’idea nacque dall’osservazione di pazienti obesi giudicati affetti da grave sovrappeso. La prima procedura, che prende il nome di bypass ileo-colico, prevedeva che la parte superiore e quella inferiore dell’intestino tenue venissero collegate insieme per evitare il segmento centrale dove avviene la maggior parte dell’assorbimento cibario, così da ridurre l’apporto. Ma tale sistema fu abbandonato per le complicanze e l’alto indice di mortalità. Altre procedure di bypass intestinale sono state sperimentate successivamente, come il bypass digiuno-ideale nel 1963 da parte dr Payne-De Wind. Tale metodo rappresenta il primo usata su vasta scala per i pazienti obesi. Negli anni successivi vennero apportate ulteriori varianti tecniche; ma, seppur la perdita di peso a lungo termine si rivelava essere soddisfacente in molti pazienti, questi tentativi vennero abbandonati a causa delle complicanze metaboliche dopo l’intervento (come squilibri elettrolitici, diarrea persistente, insufficienza epatica grave).
BYPASS GASTRICO
Il primo bypass gastrico fu sperimentato nel 1966 dal dr Mason della Iowa University. Questa tecnica prevedeva la creazione di una piccola “sacca” (chiamata tasca gastrica) nella parte superiore dello stomaco attraverso una cucitura. Grazie alla tasca il paziente assumeva solo una piccola quantità di cibo, poiché raggiungeva precocemente un senso di sazietà e pienezza. La procedura è stata denominata gastroplastica verticale. Dato che anche questa tecnica presentava delle complicanze postoperatorie, i chirurghi nell’arco di questi anni apportarono varianti tecniche, perfezionando così la procedura attraverso la riduzione delle dimensioni della tasca e sostituendo la cucitura con delle fasce elastiche.
DIVERSIONE BILIO-PANCREATICA
Una variante usata in chirurgia bariatrica è rappresentata dalla diversione biliopancreatica, ideata nel 1979 in Italia dal prof Nicola Scopinaro con l’obiettivo di ottenere il calo di peso riducendo l’assorbimento selettivo di amidi e grassi. Nel 1998 il dr Marceau sperimentò un’alternativa all’intervento bilio-pancreatico, cambiando il tipo di resezione gastrica e dando vita allo switch duodenale. Negli ultimi anni il bypass gastrico ha assunto un ruolo predominante nel panorama della chirurgia bariatrica statunitense, e al giorno d’oggi costituisce circa l’80% degli interventi per obesità, anche in virtù della diffusione delle tecniche laparoscopiche.
VALUTAZIONI OTTIMISTICHE DELLA MEDICINA CONVENZIONALE
La chirurgia bariatrica, nella visuale medico-chirurgica, rappresenta il trattamento più efficace per la riduzione del peso corporeo a lungo termine, portando a migliorare le condizioni di comorbidità correlate all’obesità (ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, ipertensione, apnea notturna ostruttiva e sindrome dell’ovaio policistico), migliorando la qualità di vita del paziente oltre a ridurne la percentuale di mortalità. Il fatto che serva tuttavia una accurata e coscienziosa selezione dei pazienti sottoponibili a chirurgia bariatrica fa capire che non si tratta per niente di una passeggiata priva di rischi. La conferma viene dalle molte valutazioni diabetologiche, cardiovascolari, respiratorie, addominali, psicologiche e psichiatriche, e dagli esami mensili da farsi regolarmente per il primo anno, oltre che dal follow up necessario spesso per la vita intera del soggetto. Notevole il rischio di depressione e di timori di riprendere il peso perduto, cosa che spesso del resto avviene.
RICORSO A INTEGRATORI SINTETICI
Vi sono pure rigorose indicazioni su cibi e bevande, e sul progressivo passaggio dai cibi liquidi a quelli frullati e a quelli solidi. Niente caffeina, alcolici, cole, bevande gassate. Niente acqua durante i pasti e per un’ora dopo gli stessi. Importante rilevare poi la comparsa di deficit e la necessità di ricorrere a integrazioni di vitamine B9 e B12, A, D, E, K, ferritina, con tutti gli effetti avversi e gli sconvolgimenti biochimici interni non dichiarati e tipici di tutti gli integratori sintetici.
NECESSITÀ DI COMPRENDERE A FONDO L’ENORME DIVARIO TRA SCUOLA IGIENISTA E SCUOLA MEDICA
Fatta questa panoramica generale, veniamo al tuo caso specifico, operata di recente e desiderosa di essere seguita ed assistita. Il fatto che tu abbia scelto di operarti dimostra ovviamente che hai accettato il punto di vista medico. Forse non ti sei resa conto che la scienza igienista è radicalmente contro ogni forma di trattamento invasivo teso in teoria a risolvere una sintomatologia che ha sempre e comunque delle ragioni d’essere, dei fattori causanti che devono essere chiariti, compresi e risolti. Alla fine sarà il corpo stesso che con grande saggezza e intelligenza, a patto di essere lasciato lavorare senza interferenze, attuerà le sue strategie auto-guaritive. Qui le carte si sono giocate e occorre semplicemente voltare pagina.
NON MI SOTTRAGGO ALLA RICHIESTA DI AIUTO
Devi renderti conto che noi igienisti abbiamo pensieri, teorie e tecniche che vanno nella direzione diametralmente opposta rispetto alla medicina convenzionale. Noi siamo per la non cura del sintomo, ed anche l’assistenza può diventare cura nella misura in cui si suggeriscono certi comportamenti, certi cibi e certi integratori. Non esistono per noi rimedi agli errori che compiamo a monte, e non esistono scappatoie agli errori curativi apportati contro il sintomo, per cui è inevitabile pagare lo scotto di tutte queste incongruenze.
BASILARE ADOTTARE UNA CULTURA IGIENISTICA
C’è qualcosa che si può fare in concreto? Sicuramente. Occorre portare avanti un grosso processo di trasformazione mentale e psicologica e diventare un’altra persona, una persona capace coraggiosamente di fare delle scelte nuove ed innovative. Occorre ristudiare ex-novo tutta la materia medica ufficiale che ti ha finora condizionata e puntare su una materia alternativa che si chiama medicina naturale e igienista, l’unica via del resto che può davvero garantire risultati eccellenti e privi di smagliature e delusioni. A gratuita disposizione del pubblico ho pubblicato migliaia di tesine sul blog, e sono altresì disponibile se volessi contattarmi in privato per un corso accelerato di igienismo.
Valdo Vaccaro
E pensare che c’è chi è sottopeso e non riesce ad ingrassare
E pensare che c’è chi muore di fame…