LETTERA
LO SBALORDIMENTO DI UN MEDICO ITALIANO OPERANTE IN FILIPPINE
Caro Valdo, ho trovato una notizia che è davvero rivelatrice dell’orrore a cui il sistema medico odierno è arrivato. E mi riferisco all’asportazione del seno, in via preventiva, dopo semplice test dna predittivo a una donna italiana. Ti allego la notizia. Che dire? Sono senza parole. Dr Riccardo Giuliana, dal suo studio-ambulatorio di Manila-Filippine
ASPORTAZIONE DEL SENO SULLE BASI DI UN TEST PREDITTIVO DI SCARSO VALORE
Una donna, dopo aver effettuato test genetici che indicavano la semplice propensione verso uno sviluppo del tumore mammellare, è stata sottoposta ad asportazione completa del seno al Policlinico San Matteo di Pavia. In base a che cosa? In base forse a un esame citologico o ad una mammografia dall’esito positivo? No. Tutto è successo in base a una presunzione di malattia su basi genetiche della famiglia. La madre della paziente morì per cancro e la sorella si ammalò di tumore due anni fa.
UNA TECNICA D’AVANGUARDIA CON REINSERIMENTO DI PELLE E CAPEZZOLI
Da qui la decisione di effettuare una mastectomia preventiva bilaterale, con asportazione totale di entrambi i seni, al semplice scopo di evitare o di prevenire ogni futura e ipotizzata malattia. Dopo l’asportazione, è stata eseguita una ricostruzione con l’inserimento di protesi e la conservazione dei capezzoli e della cute di rivestimento, mediante l’impiego di una nuova tecnica di avanguardia. Il test genetico indicava senza troppi dubbi (dichiarazione questa dei chirurghi autori dell’intervento) che la donna, prima o poi, avrebbe sviluppato un tumore al seno, anche se al momento dell’operazione non esisteva nessuna presenza patologica.
*****
RISPOSTA
GRANDE SUCCESSO O APOTEOSI DELLA FOLLIA MEDICA?
Ciao Riccardo, tu sei rimasto senza parole? La stessa cosa è successa a me. Siamo proprio all’apoteosi della follia umana. Suppongo che la paziente abbia firmato e sottoscritto un documento di accettazione dell’intervento, per cui tutto in regola da un punto di vista legale. Questa è una cosa gravissima, che va bene al di là delle problematiche dei trapianti. Probabilmente in quell’ospedale si sarà brindato all’ennesimo grande successo chirurgico, e a un’operazione trascritta sugli annali internazionali di chirurgia ricostruttiva.
SIAMO ALLA WATERLOO DELLA MEDICINA
Seguendo questo criterio della prevenzione genetica, si potrebbe già cominciare a eliminare per eutanasia chiunque sia figlio o fratello di un omicida. Non credo che i medici italiani abbiano tanti motivi per festeggiare. Qui siamo davvero al disastro più completo, siamo alla Waterloo della medicina. Qui abbiamo davvero raschiato il fondo. Non cambierei certo idea se a qualcuno venisse l’idea di proporli per il Nobel della medicina chirurgica.
L’UOMO È UN PUPAZZO SCOMPONIBILE
Oliver Wendell Holmes, professore di fisiologia ad Harvard e fondatore della Corte Suprema degli Stati Uniti, ebbe a dire che il bisturi rappresenta non l’evoluzione ma il fallimento dell’arte medica. Cosa mai direbbe di questa ennesima bravata chirurgica? Evidentemente, per i medici odierni l’uomo è tutto sommato un pupazzo smontabile in pezzi, tagliabile e ricucibile, dissanguabile e ricaricabile, con le protesi e la plastica che valgono meglio e di più del tessuto originale. L’opera medica al posto di quella divina, l’interventismo al posto della cura naturale, l’eparina di maiale ammazzato, al posto del succo d’arancia.
SFRUTTAMENTO DELLA DEBOLEZZA MENTALE DI UNA PAZIENTE
Non soltanto diseducazione vergognosa su cosa sia in realtà la malattia e cosa sia il tumore, ma anche un esempio eclatante di mancato rispetto dell’integrità psico-fisica di una persona sana. Come si fa a operare qualcuno sulla base di presunta futura malattia? Siamo arrivati a limiti a dir poco manicomiali. È forse lecito lo sfruttamento indecente ed indecoroso della debolezza mentale di una paziente che si doveva assolutamente dissuadere da una soluzione assurda, pericolosa, esteticamente e concettualmente orribile. Solo dei medici ipnotizzati dal mito di Frankenstein potevano concepire e portare a compimento un tale obbrobrio.
UNA NUOVA STRADA VERSO L’INFERNO
L’igienismo sta dimostrando al mondo da anni, con migliaia di successi, che è possibile eliminare i tumori per autolisi, e dunque senza bisturi, senza operazioni e senza farmaci di alcun genere, ma con semplice autolisi ed autodisgregazione, mediante digiuno prolungato ad acqua distillata, e la chirurgia medica cosa fa? Risponde operando le persone sane, massacrando i seni, portando orribile insulto al simbolo della femminilità e della bellezza muliebre, quasi che i tagli e le menomazioni di tessuto sano avessero qualche significato migliorativo e terapeutico. L’apertura di una nuova strada? Sì una nuova strada verso l’inferno.
Valdo Vaccaro
Egregi signori Vaccaro e Riccardo,
il vostro commento alla decisione di questa donna (debole mentale, come la definite voi) é privo di rispetto e denota una mancanza di cnoscenza dello stato d'animo in cui si vive sapendo di avere fra le 80 e le 90% di probabilità di sviluppare una cancro al seno. Non avete probabilmente idea di cosa significhi passare ora a tastare ogni ghiandolina e a chiedersi non se si svilupperà mai il temuto tumore ma semplcamente QUANDO. Dopo aver visto morire attorno a se parte delle donne della propria famiglia e sapere che le probabilità sono vicine alla certezza, non é piacevole vivere. Passare la vita a fare esami e controlli, non é un gran vivere, ve lo assicuro…
Mi berro' un bicchiere di acqua distillata alla vostra salute.
Una paziente BRCA1
Scusi signora ma queste cifre 80-90% dove e soprattutto come sono prese? calcolate sulla base di cosa? Bisogna chiedersi se in quell'ipotetico campione di persone che ne costituiscono l'80-90% ci sia qualche vegano crudista magari, e in tal caso fare ovvie deduzioni circa la (scarsa) validità di tali cifre.